14/12/2014
2 recensioniOut of time
I desideri sono spesso come le speranze: un’impaziente attesa, che rischia di tramutarsi in disillusione.
Infatti, l’attesa non era affatto, per Bulma, il preludio alla gioia.
Aveva sperato e, in fine, aveva espresso il suo desiderio.
-Voglio subito incontrare il mio principe azzurro, l’uomo della mia vita-.
Nel cielo, oscurato e solo a tratti illuminato da sprazzi di luce simili a lampi, tuonò la voce del Dio Drago –il tuo desiderio è stato espresso-.
All’oscurità seguì un bagliore accecante e in esso la ragazzina distinse i contorni di una figura, dapprima offuscati poi sempre più chiari.
Era eccitata, finalmente la gioia era arrivata: un principe azzurro tutto suo.
Dopo tanta fatica, dopo l’attesa straziante, avrebbe conosciuto quell’uomo, il suo uomo.
La figura però scomparve e Bulma riuscì solo a scambiare uno sguardo con il piccolo Goku che aveva appena esclamato –urca, è veloce!-.
Una folata di vento improvviso le scompigliò i capelli, ma ciò che la fece sobbalzare fu quel ragazzo dallo sguardo arrabbiato che sibilò a denti stretti, quasi ringhiando –cosa diamine è successo-.
Era una domanda simile a un’affermazione, oppure il contrario, Bulma non riuscì proprio a decifrare l’intento di quelle parole.
Era delusa, era un ragazzo come lei e anche sgarbato.
-Tu, chi diamine sei?-
Chiese Bulma arrabbiata e aggiungendo –avevo chiesto l’uomo della mia vita, non un semplice ragazzino!-.
Un crack risuonò nello spazio, seguito da un tonfo e dal singulto di un bambino.
-Perché lo hai fatto?- chiese Goku con gli occhi grondandi di lacrime.
-Non mi piace ripetermi- cominciò l’altro, voltandosi e guardando la coda del moccioso –perché sono qui, ma soprattutto perché questo pianeta non è in pezzi?-
Chiese arrabbiato, ma comunque curioso.
Il bambino singhiozzava, piangeva, si disperava e invocava il nome di una femmina, forse quella cui prima aveva spezzato il collo. Bulma, che razza di nome per una femmina.
Il piccoletto con la coda era un saiyan, questo era certo, una terza classe inutile quanto il rango cui apparteneva.
Lo colpì, forte abbastanza da tramortirlo ma non al punto da ammazzarlo, decidendo che quel marmocchio non gli avrebbe risposto, così sconvolto.
Portò la mano all’orecchio e con un dito azionò lo strano aggeggio che portava sul volto.
-Nappa, rintraccia il segnale e parti immediatamente- ordinò severo.
Si librò in volo e dopo aver guardato quel posto aggiunse – ho tra le mani qualcosa che vale la pena rivendere-.
Diede un calcio al ragazzino, facendolo rotolare per qualche metro, tentando così di risvegliarlo, senza però riuscirci.
Era più debole di quanto immaginasse. In fondo cosa poteva aspettarsi da una terza classe?
Ci sarebbero volute ore prima che si ridestasse e gli spiegasse il perché di ogni sua domanda.
Un ghigno comparve sul volto dello straniero, avrebbe guadagnato molto vendendo quel misero pianeta e in più aveva trovato un altro saiyan, un nuovo giocattolo con cui divertirsi prima di sbarazzarsene.
Il radar che portava al volto emise un sibilo, poi s’illuminò e una voce rispose.
-Ai suoi ordini, principe Vegeta-.
Angolino di Girl_in_Blu: Ebbene sì, sono tornata. Spero che questa piccola oneshot vi sia piaciuta, fatemi sapere la vostra ;)