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Autore: titty_93    17/12/2014    1 recensioni
Leonardo Abate, salvato miracolosamente da De Silva è stato cresciuto nella fredda città russa di San Pietroburgo. All'età di 21 anni è pronto per ritornare nella sua città d'origine e pianificare così la sua vendetta...(questa storia è il continuo di squadra antimafia 5 e ha come protagonista Leo,ma verrà approfondito anche il rapporto tra Rosy e Domenico e altri vecchi personaggi della fiction).
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Domenico Calcaterra, Leonardo Abate, Rosalia/Rosy Abate
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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43. Io ti aspetto
 
Oggi era  un giorno triste per Leonardo. Tra qualche ora Carmen si imbarcherà al porto e lascerà la Sicilia, non solo la sua terra ma anche l'uomo che amava. Leo non andrà a salutarla, sarà troppo difficile dirsi addio dopo tutto quello che era accaduto tra loro due. Dopo i baci, le carezze, le parole piene d'affetto, dopo aver fatto l'amore. Leonardo non rimpiangerà nulla dei momenti trascorsi con lei sin dal principio fino all'ultimo istante in cui l'aveva tenuta tra le braccia. Non rimpiangerà neanche di aver commesso l'errore di tradirla, ingannarla, fingendosi un altra persona perchè probabilmente non sarebbe arrivato a volerle così tanto bene, ad amarla. Più di qualsiasi altra cosa. Più di se stesso, a tal punto da rinunciare a lei pur di vederla felice e realizzata. Non gli era mai capitato prima d'ora di affezionarsi così tanto ad una donna, in Russia aveva avuto vari incontri intimi con alcune ragazze del posto, ma mai nessuna era riuscito a rubargli il cuore, perchè forse un cuore neanche credeva di averlo all'epoca. 
Domenico era appena entrato in stanza, era mattina, aveva trascorso l'intera nottata in commissariato, a risistemare le ultime faccende. Era sfinito. Si gettò sul letto con le braccia sotto la testa e vide Leonardo guardare oltre la finestra.
"Tutto bene in Duomo?" - chiese poi il ragazzo con lo sguardo ancora fisso sul cielo.
"Si. Il questore si è congratulato con me, con te, per quello che hai detto. Tra poco si deciderà il nostro futuro ragazzo" - aggiunse andandogli vicino e colpendolo sulla spalla - "tra non molto sapremo il posto preciso".
"Alla fine sei riuscito a metterci insieme".
"Si. Se volessi riuscirei anche a spostare una montagna intera" - disse ridendo Calcaterra.
"E l'hai spostata eccome la montagna! Ma come minchia hai fatto a convincere Sandro a lasciar venire Carmen da me?".
"E' un segreto" - rispose ridendo Calcaterra. Era di buon umore o forse cercava di rallegrare Leo. Gli portò una stecca di sigarette, le aveva comprare apposta per lui.
"Grazie Mimmo, mi servivano" - Leo le aprì subito e ne accese una. 
Aspirò quel fumo e anche un po di quella tensione che si era accumulata dentro di lui.
"Allora hai proprio deciso Mimmo, vieni con noi?".
"Si".
"Anche se volessi non riuscirei a farti cambiare idea. Sei di una testardaggine".
"Senti chi parla".
"Mia madre lo sa?".
"No".
"Conoscendola, non la prenderà bene. Ma forse pian piano si abituerà alla tua presenza".
"Già" - sospirò appena Domenico.
"Ieri sono andato da lei".
"Ah si? Come mai?".
Leo fece spallucce - "così. Volevo vederla".
"Okay. Ho capito. Non ne vuoi parlare. Segreti tra madre e figlio"..
Leonardo sorrise appena poi si rabbuiò - "centra lei vero?".
"Si, ma non vorrei parlarne scusa".
"E invece dovresti. Sei ancora in tempo Leo".
Il ragazzo si voltò e gli puntò un dito -"non dirlo neanche per scherzo. Lei deve partire. Di questo ne sono sicuro".
"Non riesci a lasciarla andare".
"No".
"Io ti parlo per esperienza e ti consiglio di...".
Leonardo spense la sigaretta e parlò interrompendo il discorso di Calcaterra - "so già cosa stai per dirmi. La tua storia con mia madre non è lontanamente paragonabile alla mia con Carmen, io devo lasciarla partire...Magari chissà....In un futuro ci rincontreremo".
"Ma tu questo glielo hai detto questo?".
"No".
"Beh allora hai 30 minuti di tempo per farlo".
"Volendo non riuscirei ad arrivare in tempo".
"E chi te l'ha detto? Vieni con me".
Domenico prese per braccio Leo e lo fece accomondare con violenza in macchina. Prese la sirena, l'appoggiò sul tettuccio dell'auto e partì.
"Tu sei pazzo, se lo scoprono i tuoi".
"Non lo scopriranno e risparmiati il fiato per parlare con la tua ragazza".
Leo sorrise e pensò alle parole da dire a Carmen. Non voleva fermarla perchè sapeva per certo che farla partire sarebbe stata la cosa più giusta da fare. Non voleva dirle addio, ma soltanto un arrivederci perchè loro si rincontreranno, di questo ne era sicuro.
C'erano migliaia di persone disperse in quel porto, Domenico e Leo si diedero da fare per cercare il traghetto giusto diretto a Civitavecchia.
"Eccolo, è li!" - urlò Domenico indicando quello più lontano. 
Leonardo lanciò un sorriso di speranza verso Mimmo e partì alla ricerca disperata di Carmen. Si sperse in mezzo alla folla di persone che stavano per imbarcarsi. Alcuni volevano fermarlo, altri lo lasciavano passare. In mezzo a tutte quelle persone, in mezzo a tutte quelle valigie sarebbe stato impossibile individuare la sua Carmen. Si fermò un istante girandosi attorno, lei non c'era. Forse non si era ancora imbarcata, forse era già nel traghetto. Tornò indietro e proprio mentre si voltò vide Sandro. Cazzo. Veniva verso di lui, sembrava furioso. Lo prese per il braccio e lo trascinò via dalla folla.
"Che cazzo ci fai qui? Non la lascerai partire vero?" - chiese con fare arrabbiato.
"Non voglio fermarla, ma soltanto parlare con lei".
"Hai avuto una nottata intera per dirle tutto. Hai già sprecato tutto il tuo tempo che avevi a disposizione, mi dispiace".
"La prego, mi dica dove sta".
"Non mi fido di te".
"Non voglio fermarla ho detto e mi deve credere minchia!" - Leo si passò entrambi le mani tra i capelli poi vide Domenico da lontano che si avvicinava sempre di più a loro - "ma di lui ti devi fidare" - aggiunse indicando Domenico.
"Sto per fare una cazzata, Carmen è allo sportello per fare gli ultimi controlli, siamo in ritardo. Vai, prima che me ne penta".
Leo lo ringraziò e prima gli diede un leggero bacio sulla guancia. Corse più veloce che poteva, doveva trovarla a costo di mettere a soqquadro l'intero porto. Doveva dirle tutto. 
Poi la vide da lontano, raggiante come sempre, con aria sorpresa mentre trascinava un trolley.
"Che ci fai qui?".
Prima di parlare, di aprire bocca, di trovare le parole giuste si lanciò sulle labbra e dedicarle il più dolce dei baci - "Leonardo, così mi confondi. Che ci fai qui?" - sospirò lei con ancora le bocche appiccicate.
"Devo parlarti".
"Ormai è troppo tardi Leonardo! Ho preparato le valigie, fatto i biglietti".
"No. Lasciami parlare ti prego" - disse prendendole il viso tra le mani - "tu partirai, ma prima devi ascoltarmi".
Le parole di Leo questa volta uscirono senza far fativa, non gli morivano in gola, sputò tutto quello che aveva da dire guardandola negli occhi -"io t'aspetto" - iniziò a dire mentre Carmen lo guardava ancora più confusa di prima -" che siano 10 giorni. 10 settimane. 10 mesi. 10 anni... Io ti aspetto".
"Ma è una pazzia!".
"Il destino ci riserverà un altra opportunità, ne sono sicuro".
"Come fai ad esserne così certo?".
"Perchè il nostro è amore vero, Carmen! E quando c'è di mezzo questo sentimento così forte niente e nessuno potrà impedirci un futuro insieme".
"Non puoi chiedermi questo" - Carmen sviò lo sguardo lasciando cadere le mani di Leo dal suo viso - "aspettarti? Non posso stare ogni santo giorno ad aspettarti. Ad aspetto un tuo segnale, un tuo messaggio. Io non ce la faccio".
"Quando pensi di non farcela, quando pensi che tutto è perduto, quando perderai la speranza che noi due un giorno staremo insieme, io ti dico... Pensa a due persone. Pensa a Rosy Abate e Domenico Calcaterra. Pensa al loro amore che è nato sotto ad una cattiva stella, in mezzo alla sofferenza, al male, alle pallottole, ai conflitti a fuoco. E pensa che si sono amati, ma si sono persi per poi ritrovarsi dopo 16 anni. Più forti di prima. Dovresti guardarli adesso : si desiderano, si cercano, si vogliono, si amano come il primo giorno! Il destino ha riservato al loro amore una seconda opportunità e succederà anche a noi. Quando saremo più sicuri, più maturi, con meno problemi alle spalle, e potremo viverci a pieno questa nostra relazione. Affrontare le mille persone che ci daranno contro, come tuo padre. E magari in quest' asso di tempo in cui saremo separati, troveremo altre persone, altri amori, è normale no? Ma arriverà quel giorno in cui io e te staremo insieme. E sarà bellissimo!".
Numerose lacrime uscirono dagli occhi di Carmen e Leo le asciugò tutte. Il suo discorso la commosse tanto tant'è che si affidò a lui in un abbraccio, l'ultimo. Ispirò il suo profumo, lo sfiorò per l'ultima volta. Chiusero entrambi i ragazzi gli occhi per assaporare ancora di più l'intensità di quell'abbraccio. Poi ci fu un bacio casto sulle labbra e una voce proveniente da lontano, li fermò. Era arrivato il momento di andare. Carmen doveva salire su quel traghetto. Senza dire nulla, sarebbe stato troppo doloroso, si presero per mano e man mano che la ragazza proseguiva al lato apposto le loro mani intrecciate, si allontanarono, sempre di più, fin quando non si lasciarono definitivamente. Carmen proseguì in avanti, guardandosi ogni tanto indietro e vedendo Leonardo stare fermo, in mezzo alla gente che lo spingeva. 
Si voltò per l'ultima volta, la voce rotta di Carmen lo chiamò - "Leonardo Abate" - disse urlando. Anche Leo si voltò a guardarla - "anche io ti aspetto" - concluse. E un sorriso splendido riempì i visi di entrambi. Questa volta in Carmen si era accesa una speranza e Leo lo percepì seppur da lontano.
Dovette andar via anche lui, indietreggiò, poi vide il traghetto partire. E solamente allora, quando Carmen non poté guardarlo, iniziò a piangere guardando il cielo che stamattina, stranamente, era ricoperto di nuvoloni bianchi. Forse perchè anche quell'azzurro infinito era stato testimone di quest' amore interrotto per via delle circostanze. A Leonardo restava solamente la consolazione che un giorno, non tanto lontano, loro due potranno viversi come una coppia normale.
Una pacca sulla spalla lo distrasse un attimo, pensò subito a Domenico, ma quando si voltò, rimase sorpreso. Era Sandro. Leo si asciugò presto le lacrime e sbuffò, convinto che quell'uomo troverà un altra scusa per litigare con lui, anche se di litigare Leo non aveva proprio voglia. E invece Pietrangeli non parlò, lo osservava, e in un modo strano. Fu Leo a rompere quel silenzio imbarazzante - "Lei non mi perdonerà mai, vero?" - domandò.
"No!" - esclamò freddamente e con sicurezza l'uomo - "ma ti ringrazio per averla salvata" - aggiunse con un mezzo sorriso. Poi andò via e dietro di lui comparve Calcaterra. Era stato in disparte per tutto il tempo a guardarsi due scene, la prima con Carmen, la seconda con il suo amico. Egli gli andò vicino e l'abbracciò - "sono fiero di te. Hai dimostrato una maturità incredibile Leo. Avevi tutte le carte in mano per fermare Carmen e non lo hai fatto.  Hai voluto mettere in primo piano i suoi bisogni e poi sono sicuro che così, hai acquistato la fiducia di Sandro. Approverà la vostra relazione, un giorno".
"Spero che quel giorno non sarà tanto lontano" - ribadì Leo sciogliendosi da quell'abbraccio.
"No infatti".
"E tu che ne sai? Ne parli con così tanta certezza".
Entrambi si erano avvicinati ad un bar, tra poco avrebbero preso la colazione -"mi hanno appena chiamato dalla magistratura. Il programma di protezione che comprende voi due insieme, è stato accettato".
"Ma questo già si sapeva, no?".
"Quello che non sai è che vi -anzi ci- manderanno a Rozzano".
"E dove minchia è?" - chiese Leo con aria confusa mentre sorseggiava un caffè.
"E' una piccola località in provincia di Milano!".
A Leonardo quasi andò di traverso il caffè. Tossì. Ma allo stesso tempo era contento, questo doveva essere un segno. Forse alle parole che lui aveva detto in precedenza, ci aveva creduto davvero. Forse davvero esisteva un destino, una seconda opportunità. Forse anche ad uno come lui, era concesso di essere felice.

(Penultimo capitolo ngueeeeeee....)A parte gli scherzi, spero che vi sia piaciuto tutto l'addio tormentato di Leo e Carmen a cui sono particolarmente affezionata *-*. Ma infine non tutto sembra essere perduto. Il prossimo capitolo che sarà l'ultimo, (vi avevo detto che non vi avrei dato più alcun anticipazione, ma credo che in questo caso sia opportuno dirvi almeno di cosa si parlerà) credo che sarà più lungo del solito e forse ci metterò anche un po più di tempo per postarlo, ma mi ci vorrei dedicare anima e corpo. Ho in mente tantissime cose, tra cui una sorpresa che credo, sarà inaspettata. Si parlerà del percorso di Leo e approfondiremo tutti i rapporti tra cui quello di Rosy e Domenico. 
P.s la città di Rozzano esiste veramente, ho cercato in giro qualche città vicino Milano e mi è uscita questa XD. 
(Se proprio non riesco ad aggiornare prima di Natale vi auguro in anticipo buone, buone feste *-* <3)
Passate sulla mai pagina fb dedicata a squadra antimafia con tante news su SAM7 -> https://www.facebook.com/squadraantimafiamania
  
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