Salve a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!
Questo è il seguito di "Io e te...per sempre?".
So di avervi detto che avrei aspettato un pò a postarlo,ma siccome ho problemi con la linea,ho pensato di approffittare piuttosto che farvi un torto.
Piccola premessa:chi ha seguito le mie storie,fosse quella di Draco/Hermione o George/Luna sa che sono un'amante delle coppie un pò stravaganti,ma sempre nei limiti del lecito.
Ed ora buona lettura ci vediamo in fondo!
Il numero 4 di Privet Drive era
stranamente silenzioso.
Non c'erano passi veloci che correvano su e giu' per
le scale,o musica che usciva dalle varie stanze della casa.
Non c'era neanche
il suono delle risate che aveva caratterizzato quella casa negli ultimi 17
anni.
La casa era immersa nel silenzio come lo era stata per i precedenti due
mesi,finchè,come a spezzare un'incantesimo,la porta bianca dell'ingresso si
aprì.
-Finalmente a casa...Credevo che quel viaggio sarebbe stato
infinito-disse una donna dai capelli rossi aprendo la porta di casa e facendo un
passo nell'ingresso.
-Avremmo impiegato molto meno se non vi foste fermati a
guardare tutte le vetrine dei negozi dell'aereoporto...-commentò un ragazzo che
entrò in casa,carico di valigie,subito dopo di lei.
-Sentì chi parla!Sei
stato tu che non hai fatto altro che parlare fitto fitto al cellulare!-rimbrottò
una ragazzina dai lisci capelli rossi che le arrivavano alla schiena.
-E tu
di che ti impicci?-le chiese ancora il ragazzo.
-Allora ci muoviamo?-domandò
un'altro ragazzo dai capelli rossi.
-Ragazzi che ne dite di entrare?Poi
potrete discutere quanto volete-disse un'uomo in fondo alla lunga fila di
ragazzi.
-James,Lily!Spostatevi,state intralciando il traffico-disse la
donna,adesso vicino alle scale.
I due ragazzi si fecero una smorfia e,una
valigia per uno,si avviarono verso il soggiorno per far passare i loro fratelli
ed il padre,che ancora aspettava in strada.
Quando finalmente i suoi figli
furono entrati tutti in casa,Harry Potter posò l'ultima valigia accanto
all'attaccapanni come faceva sempre e chiuse la porta.
Poi guardò sua moglie
e sorrise stanco per il lungo viaggio e per il jet-lag.
-E anche questa volta
siamo tornati sani e salvi...-commentò.
Sua moglie,Ginny Weasley Potter,rise
e gli andò vicino facendosi abbracciare.
-Sei stanco?-gli domandò la
donna.
Harry scosse la testa e si tirò piu' su gli occhiali sul naso.
-Un
pò stordito per il jet-lag,però niente che una buona dormita non possa rimettere
a posto-le disse.
-Ancora una volta mi hai letto nel pensiero...-gli disse
sua moglie prima di posargli un bacio veloce sulle labbra.
Poi si staccò da
lui e si diresse verso il salotto dove i loro figli stavano riprendendo
"confidenza" con l'ambiente.
Fu raggiunta quasi subito da Harry e per alcuni
istanti rimasero in silenzio a guardare i loro figli, ancora una volta
increduli,dopo 17 anni,che tutto quello che desideravano da ragazzi si era
avverato.
Anche se avevano dovuto faticare parecchio...
A guardarli adesso
sembravano una coppia perfetta,una di quelle che venivano prese ad esempio dai
loro amici e conoscenti,ma avevano avuto anche loro dei problemi,e se tutti i
loro sogni si erano realizzati era grazie alla fortuna,al destino e alla loro
costanza.
Quando Voldemort era stato sconfitto,Harry pieno di sensi di colpa
per la morte di Fred e di tanti altri amici,aveva preferito sparire senza
lasciare traccia e si era rifugiato in quella casa che per anni aveva
rappresentato per lui "tutto il disinteresse ed il disamore possibile" che un
bambino potesse ricevere.
Con lui aveva portato Teddy Lupin,per evitare che
finisse in qualche orfanotrofio senza sapere mai quanto importanti erano stati i
suoi genitori per la vittoria del Bene,e anche per attenuare i sensi di colpa
che sentiva verso di lui.
Si era nascosto lì per tre anni,vivendo da babbano
e comportandosi come uno di loro,finchè un giorno il destino non lo aveva fatto
letteralmente scontrare con Hermione,riportando tutto il mondo magico nella sua
vita.
Ma non era stato semplice.
Ron non aveva accettato facilmente che
lui se ne fosse andato nel momento in cui aveva avuto piu' bisogno di lui e non
era disposto a perdonarlo.
Come al contrario aveva fatto Ginny.
Ginny lo
aveva perdonato subito,non appena le aveva spiegato il motivo che lo aveva
spinto ad allontanarsi da lei.
Erano tornati insieme,ma anche quella volta la
loro non era stata una relazione semplice:per colpa di Harry,Ron e Ginny avevano
litigato arrivando a non rivolgersi piu' la parola per mesi.
Inoltre,a
rendere le cose piu' complicate,c'era Sarah.
Sarah era una sua collega alla
Virgin Radio e non aveva mai fatto mistero della sua attrazione per Harry:aveva
cercato in tutti i modi di portarselo a letto,ma aveva sempre trovato una
strenua resistenza da parte dell'uomo.
Quando aveva conosciuto Ginny era
diventata piu' cattiva,arrivando a inventare bugie soltanto per destabilizzare
la coppia appena ritrovata e per minare la fiducia di Ginny.
Aveva rovinato
il loro primo Natale insieme grazie ad una bugia.
Ma era niente in confronto
a quello che era arrivata ad archittettare in seguito:aveva sparso alla radio il
pettegolezzo di essere stata a letto con Harry ed era andata a riferirlo a
Ginny.
In quel periodo Harry e Ginny si sentivano al di sopra di tutto:Ginny
era incinta di James e Ronald e niente avrebbe potuto rovinare la perfezione di
quel momento.
Proprio per evitarle emozioni forti,aveva deciso di non dirle
niente di quel pettegolezzo,che continuava a rodergli dentro neanche un
tarlo.
La donna,del resto,si era resa conto che c'era qualcosa che lo
preoccupava e la cosa che l'aveva ferita maggiormente era stato il rifiuto di
Harry di parlarne con lei.
Se lo avesse fatto le cose sarebbero andate
diversamente ed entrambi avrebbero sofferto meno...
Per cercare di rimettere
le cose a posto,Harry aveva parlato con Sarah e lei gli aveva chiesto un
bacio:soltanto un bacio per mettere tutto a tacere e smetterla di infastidire
lui e Ginny.
Ed Harry aveva accettato.
Ma non aveva mai immaginato che
Ginny avrebbe assistito al bacio.
Le era corso dietro e aveva cercato di
spiegarle,ma Ginny era talmente arrabbiata da non voler sentire ragioni;era
corsa avanti ed aveva attraversato la strada senza accorgersi della macchina che
stava passando in quel momento.
Qualche volta nei suoi incubi,Harry risentiva
ancora lo schianto:sentiva il rumore che aveva fatto il corpo di Ginny quando
era caduto sul cofano della macchina e poi si era accasciato a terra.
Ogni
volta,anche a distanza di tanti anni,si risvegliava con la fronte madida di
sudore e allungava il braccio per sentire se lei gli era ancora accanto.
Non
si vergognava nel dire che quando le sue dita si posavano sul braccio di
Ginny,quasi sempre posato sul ventre dell'uomo,un piccolo sospiro di sollievo
gli usciva dalle labbra.
Quell'incidente era stato grave:aveva portato Ginny
sotto i ferri e aveva messo i gemelli in pericolo di vita.
E aveva posto fine
alla loro relazione.
Ginny gli aveva chiesto una prova d'amore,voleva una
prova che lei fosse veramente la "sua vita", come Harry le diceva
sempre.
Dopo essere uscita dall'ospedale aveva chiesto a George e Luna se
potevano ospitarla e l'aveva lasciato di nuovo solo con Teddy.
Una prova
d'amore...
Aiutato da Hermione e Ron,che fin dal giorno dell'incidente non lo
aveva lasciato solo un'attimo, aveva trovato quella che loro consideravano "la"
prova d'amore.
Le aveva donato tutti i suoi ricordi:dal primo
all'ultimo.
Ne aveva salvato soltanto uno,quello del loro primo incontro
sulla banchina alla stazione di King's Cross,per permettere alla sua memoria di
riformarsi.
Doveva ringraziare Hermione se era rientrato in possesso di tutti
i suoi ricordi:gli era stata accanto giorno e notte per due settimane,mentre lui
era sprofondato in un sonno catatonico e aveva impedito che qualsiasi cosa lo
svegliasse,o disturbasse.
Un minimo errore e la sua memoria sarebbe stata
danneggiata per sempre.
Erano passati due mesi prima che lui e Ginny si
incontrassero di nuovo:l'incantesimo lo aveva molto indebolito,al punto che
qualche volta non poteva alzarsi dal letto senza avere le vertigini.
Si erano
incontrati il giorno prima del matrimonio di George e Luna:Ginny aveva un
pancione enorme,per i suoi cinque mesi.
Ed era bellissima.
L'imbarazzo che
c'era stato fra di loro,all'inizio,era sembrato innaturale e buffo a chi li
osservava,ma alla fine l'amore aveva trovato la strada e alla fine del
matrimonio erano tornati a Privet Drive insieme.
Si erano sposati dopo la
nascita dei gemelli,quando James e Ronald avevano sei mesi.
Avevano deciso di
tornare a vivere a Privet Drive,nonostante tutto quello che era successo perchè
era in quella casa che era ricominciato tutto,dove avevano iniziato a vivere
come una famiglia quando erano ancora soltanto loro due e il piccolo Teddy
contro il resto del mondo.
Erano ancora i padroni di Grimmuald Place,ma
capitava raramente che vi tornassero:vi avevano invitato tutta la famiglia
Weasley per il Natale di due anni prima,ma si erano accorti che non c'era la
solita aria distesa e rilassata che c'era di solito durante le loro "riunioni di
famiglia".
Quella casa si portava dietro troppi ricordi spiacevoli che era
difficile mettere in un cassetto e dimenticare,quindi avevano preso ad andarci
sempre di meno.
Vi avevano trascorso la sera del loro quindicesimo
anniversario di matrimonio,soltanto Harry e Ginny,in ricordo di quel San
Valentino che era terminato con la notizia della gravidanza dei
gemelli.
Avevano lasciato i ragazzi a Hermione e Ron e per un'intero giorno
si erano lasciati trasportare dal passato,ricordando quello che avevano passato
agli inizi della loro relazione e quasi congratulandosi a vicenda per essere
riusciti ad arrivare così lontano.
Con gli anni Harry aveva raggiunto una
posizione importante all'interno della radio,diventando il braccio destro di
Graham.
L'uomo aveva comprato gran parte delle azioni della radio quando la
società aveva cominciato a dare segni di crisi,una decina di anni prima,e aveva
chiesto ad Harry di entrare in società:potevano dividersi le quote della società
e continuare a gestire la radio come avevano sempre fatto,evitando così il
fallimento e la chiusura.
Dopo qualche tentennamento,Harry aveva accettato e
da allora era uno dei dirigenti della Virgin Radio,anche se qualche volta si
divertiva ancora a sedersi dietro il mixer del regista.
Anche il negozio di
Ginny continuava ad avere successo.
Con gli anni avevano aperto anche due
altri negozi nella Londra babbana che avevano ricevuto grandi complimenti dalla
stampa ed un gran riscontro di clienti.
Qualche volta avevano avuto delle
ordinazioni anche da registi e scenografi che mettevano in scena spettacoli nel
West End.
A trentotto e trentasette anni erano perfettamente soddisfatti
della loro vita.
C'erano alle volte quelle feroci litigate che li facevano
somigliare a Ron ed Hermione,ma che si esaurivano presto e che gran parte delle
volte si risolvevano in camera da letto,come era successo dopo la loro prima
grande litigata.
Alla soglia dei quarant'anni Harry era uno dei pochi uomini
che poteva vantarsi di trovare ancora attraente sua moglie.
Ginny,con gli
anni e con le gravidanze,si era ammorbidita e dove prima c'erano angoli e ossa,
adesso c'era una leggera rotondità che gli piaceva accarezzare e
stringere:gliela faceva sentire piu' "appetitosa".
Aveva tagliato i capelli
rossi in un caschetto scalato che le arrivava alle spalle e che incorniciava il
viso,nascondendo quelle piccole rughe che cominciavano a formarsi intorno agli
occhi,e che la facevano preoccupare anche troppo per i gusti di Harry che le
trovava stranamente sexy.
Anche su di lui lo scorrere del tempo aveva
lasciato dei segni.
C'era soltanto un leggero ricordo dei suoi addominali
asciutti e tesi:anche se stava lottando strenuamente contro la pancetta,si era
arreso all'idea di non essere piu' il ragazzo di vent'anni.
Anche i suoi
capelli neri avevano cominciato ad ingrigirsi,specialmente sulle tempie,ma ogni
volta che si fermava allo specchio del bagno per controllare che quei capelli
bianchi non fossero aumentati,Ginny rideva e scuoteva la testa.
-A me piaci
molto di piu' adesso...-gli diceva.
-Anche con tutti i capelli
bianchi?-ribatteva lui sorpreso.
-Scherzi?Sono proprio i capelli bianchi che
ti rendono affascinante!-lo rassicurava lei.
Ancora adesso dopo tanti
anni,erano capaci di capire se c'era qualcosa che preoccupava l'altro con un
solo sguardo, e si adoperavano per risolvere insieme ogni problema.
-Che ne
dite di portare di sopra le vostre cose?-chiese Ginny ai ragazzi.
-Non
possiamo farlo piu' tardi?-domandò Lily.
-Io sono distrutto...-ribattè
Ron.
-Sai che novità!-lo beccò James.
Harry sorrise e scosse la testa:la
casa sembrava svuotarsi durante i mesi che i ragazzi passavano ad Hogwarts,anche
se restava la piu' piccola.
Ma sia lui che Ginny,anche se non l'avrebbero
ammesso mai,avevano un'attaccamento particolare per i gemelli,forse dovuto
all'incidente durante la gravidanza.
Era una specie di miracolo che fossero
lì e fossero tutti e due perfettamente sani.
James e Ronald,i gemelli, erano
nati alla fine di ottobre,leggermente in anticipo sul tempo esattamente 16 anni
prima.
Erano gemelli,ma ad un primo sguardo erano pochi quelli che se ne
accorgevano.
James Sirius Potter era la copia perfetta di suo padre alla sua
età,sia nell'aspetto che nel carattere;l'unica cosa dissonante era la mancanza
degli occhiali da vista da parte di James e per quegli occhi neri che sembravano
essere un condensato di quelli dei suoi genitori.
Anche James,che i fratelli
chiamavano Jim,era il Cercatore per la squadra dei Grifondoro ad Hogwarts e a
differenza di suo padre sarebbe stato,per il secondo anno consecutivo,il
Caposcuola della sua Casa.
Era un ragazzo estroverso e sempre pronto allo
scherzo,ma alle volte si chiudeva in sè stesso, come se avesse bisogno di un pò
di privacy in tutto il caos provocato dai fratelli.
Quando aveva un
problema,o aveva bisogno di parlare con qualcuno,il primo a cui si rivolgeva era
Ronald,altrimenti ne parlava con suo padre:cercava sempre di tenere sua madre al
di fuori dei suoi problemi per evitare che si preoccupasse troppo,anche se aveva
la quasi certezza che suo padre le riferisse sempre una parte di quello di cui
parlavano.
-Ho bisogno di dormire almeno per dieci ore di fila...Non dobbiamo
andare da nessuna parte,vero?-domandò Ronald alzandosi dal divano e guardandosi
i suoi genitori.
Ginny scosse la testa.
-Cerca solo di svegliarti per
l'ora di cena perchè abbiamo ospiti-gli disse la madre.
Tutti i ragazzi
Potter si voltarono verso i genitori,sorpresi dalla notizia.
-Chi sa del
nostro arrivo?-domandò Albus curioso.
-Lo zio Ron e la zia Hermione-disse
Hermione.
Tutti si voltarono a guardare la piu' piccola dei fratelli che
vedendosi tanti occhi puntati addosso,si limitò ad alzare le
spalle.
-Cosa?Ero con loro quando è arrivata la lettera-spiegò
tranquilla.
Ginny e Harry sorrisero.
-Possibile che lei sappia sempre le
cose prima di noi?-domandò Albus,alzandosi anche lui dal divano.
-Cos'è sei
geloso?-lo prese in giro Hermione.
-Ok mentre voi litigate,io vado a
letto-disse Ronald,dando le spalle ai fratelli.
Per scegliere il nome dei
gemelli,Harry e Ginny non avevano avuto bisogno di pensare troppo:una volta
saputo che aspettavano due maschi,avevano deciso che uno dei due si sarebbe
chiamato come il padre di Harry,James,e per il secondo gemello avevano scelto il
nome di colui che li aveva fatti incontrare.
Ron,il fratello di Ginny e
migliore amico di Harry.
Quindi Ronald Micheal Potter,detto Ronnie,per non
confondersi con lo zio Ron.
Durante la gravidanza,Fred e Harry avevano spesso
discusso su quale ramo della famiglia avrebbe avuto la meglio sui
gemelli,arrivando quasi a fare una scommessa,e alla nascita si erano accorti di
aver vinto tutti e due.
Se James rassomigliava in tutto e per tutto a
Harry,Ronald era quello che aveva ripreso di piu' da sua madre:aveva i suoi
stessi occhi marroni,il viso candido pieno di lentiggini,i capelli rossi tipici
della famiglia Weasley,anche se ribelli come quelli di Harry,ma che il ragazzo
aveva imparato a tenere a bada con il gel.
Si era lasciato crescere un
accenno di barba rossiccia nelle ultime settimane,e piu' volte sua madre era
rimasta qualche istante interdetta prima di dire il suo nome:aveva
un'impressionante rassomiglianza con Fred che la lasciava ogni volta senza
fiato.
Se James era il Cercatore della squadra,Ronald lo scorso anno era
stato il portiere,ma non sembrava voler tentare di nuovo
quell'esperienza.
Quello sarebbe stato l'ultimo anno ad Hogwarts ed era
interessato a fare piu' esperienze possibili.
-Jim vieni anche tu?-domandò
Ronald voltandosi verso il fratello.
-Vengono anche Hugo e Rose?-chiese James
ai genitori che stavano per seguire l'esempio di Ronald e stavano allontanandosi
verso la scala.
Ginny sbadigliò e annuì.
-Sì ci saranno anche loro...E
anche Teddy e Vicky-aggiunse.
Ronald,stanco di aspettare,era uscito dal
salotto e si era accostato al padre iniziando una discussione con lui mentre
salivano le scale.
-Ragazzi,restate di sotto?-domandò Ginny agli altri figli
rimasti in salotto.
Subito Albus e Lily apparvero sulla soglia del salotto e
mentre Lily seguì gli altri verso le scale, Albus restò sulla porta.
-Papà
posso andare nel tuo studio per sentire un pò di dischi?-domandò affacciandosi
nella tromba della scala.
-Basta che dopo rimetti tutto in ordine!-rispose
Harry dal piano superiore.
Albus Severus era nato un'anno dopo i gemelli ed
era il piu' schivo dei fratelli.
Era quello piu' legato alla madre e,al
contrario dei fratelli,andava sempre da Ginny se aveva qualche problema.
Ma
suo padre non si sentiva per nulla minacciato da quel rapporto privilegiato:gli
bastava guardarlo negli occhi per capire se Albus aveva un problema.
Era
l'unico dei figli maschi ad aver ereditato gli occhi di Lily e Harry
approfittava di quel canale privilegiato per comunicare con suo figlio.
I
gemelli lo avevano un pò isolato per il loro legame,anche se si volevano bene e
non riuscivano a stare un giorno senza l'altro,o per lo meno senza
sentirsi.
Ma mentre i gemelli avevano fin dalla nascita diviso una camera,i
loro giochi e alle volte anche i loro vestiti,Albus non aveva nessuno con cui
dividere quel legame speciale.
I suoi genitori avevano fatto di tutto per
evitare che si formasse una frattura o delle incomprensioni fra i tre figli
e,grazie a qualche acrobazia,c'erano riusciti:non c'era l'ombra di quell'odio
fra fratelli di cui Harry e Ginny avevano sempre sentito parlare,ma che non
avevano mai vissuto di persona.
Come i gemelli era nella Casa dei Grifondoro
e frequentava il sesto anno:aveva ereditato il talento di sua madre per gli
incantesimi di Difesa e di Trasfigurazione,anche se il suo sogno fin dall'età di
dieci anni era quello di diventare un medico,anche se non aveva ancora deciso se
iscriversi ad un'università magica o babbana.
Qualche volta aveva fatto da
"assistente" a Rupert,il compagno di Seamus,quando questi era di passaggio a
Londra da Chicago ed era rimasto affascinato da quello che i medici babbani
riuscivano a fare senza l'uso della magia.
-Perchè lavorare così tanto se
puoi usare la magia?-lo prendevano in giro i fratelli.
-Perchè in questo modo
devi dimostrare quanto sei capace!-ribatteva lui deciso.
Harry non aveva
nessun dubbio che medicina fosse la sua strada e non gli importava se fosse
stata medicina babbana o magica:Albus se la sarebbe cavata perfettamente in
entrambi i casi.
A distanza di due anni era nata Lily Luna,la prima figlia
femmina.
La persona di cui Harry era piu' geloso dopo Ginny.
Fin dalla
prima volta che l'aveva presa in braccio e il suo sguardo aveva incontrato quel
viso tutto grinzoso e ancora sporco,aveva capito che non sarebbe stato facile
lasciarla andare.
Era innamorato di sua figlia,una piccola copia di
Ginny:aveva sempre insistito per farle il bagnetto o per metterla a dormire
quando era appena nata,e con pazienza le aveva insegnato a camminare.
All'età
di cinque anni era salita per la prima volta su una scopa mettendo in mostra un
talento inaspettato,specialmente per una bambina della sua età.
Quando era
partita per il primo anno ad Hogwarts,aveva avuto non poche difficoltà a
riabituarsi alla casa vuota e al silenzio.
Aveva sempre il dubbio che le
potesse succedere qualcosa di grave o che potesse farsi male,ma lo aiutava
sapere che c'erano ben tre fratelli pronti ad aiutarla e a proteggerla.
Lily
era al quarto anno e finora sembrava essere la migliore del suo corso in
Pozioni,nonostante il Professor Malfoy facesse di tutto per screditarla o
metterla in difficoltà.
Harry si chiedeva ancora da chi aveva preso quel
talento,vista la sua famosa incapacità in quella materia.
-Sei sicuro che sia
tua figlia?-gli aveva chiesto una volta Draco Malfoy per prenderlo in
giro.
-Guardala...E' identica a me!-aveva ribattuto Harry.
-Credi che
basti?-aveva domandato ancora Draco,continuando a punzecchiarlo.
-Falla
finita Malfoy!-
Con la nascita di Lily,Harry e Ginny avevano chiuso un
cerchio:avevano tre figli maschi ed una figlia femmina.
E inoltre c'era
Teddy,che era un'altro figlio per loro.
Teddy era sempre vissuto con
loro,inizialmente solo con Harry durante i tre anni che questo aveva passato
isolato dal resto del mondo magico,e in seguito anche con Ginny.
Sin
dall'inizio,aveva considerato i gemelli i suoi fratelli,e lo stesso era stato
per Albus e Lily:erano cresciuti insieme incuranti dei quattro anni di
differenza.
Quando Teddy era partito per Hogwarts,non passava giorno senza
che Tonks,la civetta di Teddy, arrivasse con un messaggio per tutta la
famiglia.
Il ragazzo si trovava a suo agio nella scuola di magia e in breve
tempo aveva fatto amicizie importanti che,Harry ne era certo,sarebbero durate
per il resto della vita.
E inoltre aveva trovato l'amore...O meglio,lo aveva
risvegliato.
Conosceva Vicky Weasley fin da quando aveva quattro anni,ma solo
quando si erano trovati isolati dal resto della famiglia fra le mura della
scuola avevano avuto modo di conoscersi meglio e di apprezzare le qualità
dell'altro.
Avevano stretto la loro amicizia fin dal primo anno di scuola,ma
avevano capito di essere innamorati soltanto alla fine del secondo
anno.
Prima di fare qualsiasi mossa,Teddy era andato a parlare con Harry per
sapere se c'erano delle possibili implicazioni che potevano impedire la loro
storia,ma l'uomo l'aveva rassicurato:anche se avevano sempre vissuto come
cugini,fra lui e Vicky non c'era alcun legame di sangue.
Dopo quella
chiacchierata,aveva fatto il primo passo.
Aveva scritto una lettera a
Vicky,dichiarandole il suo amore e spiegandole i motivi che l'avevano tenuto
lontano da lei fino a quel momento e chiedendole se c'era qualche speranza che
quel sentimento fosse ricambiato.
Per giorni la famiglia Potter l'aveva visto
struggersi per il mancato arrivo di una risposta:doveva considerarlo un brutto
segno,oppure la sua lettera per qualche motivo non era stata
recapitata?
Ginny aveva parlato con Fleur e aveva saputo dalla donna che la
lettera era arrivata il giorno dopo,consegnata direttamente da Tonks a Vicky e
che la ragazza non aveva ancora risposto.
Continuava a guardare la civetta
come in cerca di un segno o di un'illuminazione.
Quando stava per perdere
definitivamente le speraze, finalmente Teddy vide tornare Tonks con la sua
risposta.
Vicky non aveva mai avuto dubbi sui suoi sentimenti,era innamorata
di lui da quasi un'anno, ma voleva essere sicura che fosse vero amore e non una
passione passeggera che avrebbe potuto rendere la situazione imbarazzante per
via delle loro famiglie.
Al ritorno ad Hogwarts,Teddy aveva iniziato a
corteggiarla:l'accompagnava alle lezioni,arrivando quasi sempre in ritardo alle
sue,e ogni mattina le faceva trovare un mazzo di violette sulla porta del
dormitorio femminile,nonostante il gelo e la neve.
Le sue gentilezze con il
tempo riuscirono a convincere Vicky dei suoi sentimenti e poco prima della
chiusura del terzo anno,i due ragazzi si erano fidanzati.
Da
allora,nonostante qualche volta avessero i loro problemi,non si erano piu'
lasciati andando a vivere insieme due anni dopo la fine della scuola.
Fu
proprio l'anno in cui Teddy finì di frequentare Hogwarts che Ginny scoprì di
essere incinta di nuovo.
Erano passati cinque anni dall'ultima gravidanza e
sia lei che Harry non avevano piu' pensato ad avere altri figli,ma fin dal primo
momento non ebbero dubbi.
Avevano tirato giu' dalla soffitta passeggini
seggiolone e culla ed era nata Hermione Molly Potter:quel nome era il loro modo
per ringraziare Hermione per averli fatti incontrare di nuovo e per aver aiutato
Harry dopo l'incantesimo dei ricordi.
Era la piccola di casa,quella che tutti
coccolavano e vezzeggiavano,forse perchè consapevoli che sarebbe stata l'ultima
sorella.
Hermione era una giusta miscela dei pregi e difetti dei suoi
genitori:era testarda ed caparbia come Harry,ma allo stesso tempo era dolce e
paziente come Ginny.
Inoltre negli ultimi anni aveva dimostrato uno spiccato
senso degli affari:adorava dare una mano nel negozio della madre e qualche volta
arrivava a dare dei consigli a Ginny su come attirare piu' clienti o su come
allestire la vetrina.
Fin dall'età di sei anni aveva strappato la promessa
alla madre di poter dirigere uno dei negozi "Now and Forever" una volta
cresciuta,e a meno che con il tempo non avesse cambiato idea,sua madre era piu'
che disposta a mantenere la sua promessa.
Ora,all'età di nove anni,era
l'unica dei fratelli che restava a Privet Drive mentre i fratelli andavano ad
Hogwarts,frequentando una scuola babbana.
-Posso venire con te Al?-domandò
Hermione ad Albus che si stava avviando verso lo studio di Harry.
James le
passò accanto e le scompigliò i capelli prima di correre verso il corridoio per
evitare la sua reazione.
-Ok,ma la musica la scelgo io!-disse il ragazzo
senza voltarsi.
La bambina affrettò il passo per raggiungere il fratello
mentre dal piano superiore si sentivano le porte che si aprivano e
chiudevano.
Harry si buttò sul letto quasi a peso morto,la testa
sul cuscino e il braccio destro disteso verso l'altro lato del letto.
Chiuse
gli occhi e sorrise sentendo il letto adattarsi al peso di Ginny che si sdraiava
a sua volta,arrivandosi poi piu' vicino al suo petto.
La testa della donna si
fermò sul suo torace e il braccio sinistro gli si allungò sull'addome prima che
lui riaprisse gli occhi.
-Sono a pezzi!-le disse.
Ginny alzò gli occhi
verso di lui e fece un piccolo affermativo con la testa.
-Sono davvero
stanco-le ripetè come per ribadire il concetto.
-Tesoro non lo sto mettendo
in dubbio...-gli disse Ginny.
Harry chiuse gli occhi e quasi nello stesso
istante,sentì la mano sinistra di sua moglie accarezzargli il petto con gesti
circolari.
-A che ora vengono Ron ed Hermione?-domandò Harry,senza aprire gli
occhi.
La mano di Ginny si era mossa e aveva preso a salire verso il collo
lasciato scoperto dalla camicia,riprendendo anche lì le sue
carezze.
-Dovrebbero essere qui per le sette e mezzo-rispose Ginny.
Anche
la mano di Harry aveva iniziato a muoversi su e giu' per la schiena di
Ginny,come mossa da volontà propria,seguendo la linea della spina
dorsale.
-Come vanno le cose fra quei due?-le chiese cauto,quasi spaventato
dalla risposta.
Ginny sospirò e per qualche istante smise di
accarezzarlo,mentre pensava alla situazione fra suo fratello ed
Hermione.
-Come al solito...-commentò semplicemente.
Sarebbe stata una
serata pesante...
Voltò leggermente il viso verso la testa di Ginny e le posò
un bacio fra i capelli,in silenzio,mentre lei ricominciava ad accarezzare il suo
torace.
-Bene allora abbiamo un pò di tempo-commentò Harry.
Riaprì gli
occhi e si mosse facendo sdraiare Ginny con la schiena sul materasso,
imprigionandola poi con il suo corpo.
La donna sorrise e incontrò i suoi
occhi,lanciandogli uno sguardo divertito.
-Ci sei riuscita ancora una
volta...-le disse fingendosi arrabbiato.
-Io non ho fatto nulla...E poi sono
stanca anche io,cosa credi?-ribattè Ginny continuando a sorridere
divertita.
-Certo,certo...Scommetti che ho il modo per farti passare la
stanchezza?-le chiese Harry iniziando ad accarezzarle una coscia con la
mano.
Ginny lo guardò con aria scettica,ma non riuscì a trattenerla a lungo e
scoppiò a ridere.
Harry si riempì le orecchie della sua risata e abbassò lo
sguardo sulle sue labbra.
-Questa risata,amore mio,ti costerà davvero
cara...-
A Ronald piaceva essere circondato dalla famiglia:erano
chiassosi e confusionari come lui,quindi ci si trovava perfettamente a suo
agio.
Anche quella sera,non appena lo zio Ron e la zia Hermione arrivarono si
ricreò quell'atmosfera piacevole e alla mano che faceva star bene tutti.
Gli
avevano dato i piccoli regali che avevano comprato a Seattle e in cambio avevano
ricevuto i "pensieri" che zio Ron e zia Hermione,insieme ad Hugo e Rose,avevano
portato da Atene.
Come al solito,i suoi genitori avevano iniziato a parlare
di cose noiose e vecchie con gli zii,chiusi in soggiorno e Al era corso in
camera con Hugo per fargli vedere qualcosa.
Lily e Mimi erano impegnate con i
regali che avevano ricevuto e gli non avevano prestato molta attenzione quando
aveva provato a punzecchiarle.
Ma dov'erano finiti Jim e Rose?
Era sicuro
che fossero rimasti per un pò con gli altri,ma adesso si erano
dileguati.
Eppure era strano:se quei due dovevano andare da qualche parte,di
solito ci andava anche lui.
Erano un trio inseparabile,come lo erano stati i
loro genitori ai tempi di Hogwarts,tanto che i professori li chiamavano la
"Nuova Triade".
Salì le scale e puntò dritto verso la camera che divideva con
James:forse il fratello aveva bisogno di qualche aiuto per i compiti e aveva
sequestrato la cugina.
Era meglio che andare a darle una mano...
Aprì la
porta e quello che vide lo fece bloccare sulla soglia.
Non era possibile!Era
al di fuori di ogni legge!
Non riusciva a muovere lo sguardo eppure non
voleva piu' guardare!
-Che accidenti sta succedendo qui?-
Era stato difficile far finta di niente.
La lontananza
era stata lunga:due mesi senza vedersi,senza quasi nessun contatto a parte le
chiamate sul cellulare,a notte fonda quando tutti gli altri erano profondamente
addormentati.
Quando era finita la solita giostra dei saluti e dei souvenir
era salito in camera sua,sicuro che l'avrebbe seguito.
Infatti non aveva
neanche dovuto aspettare tanto.
-Lo sai che non è carino andarsene in questo
modo?-sentì alle sue spalle.
Si voltò verso la voce e sorrise.
Rose
Weasley aveva appena richiuso la porta e fatto un passo verso di lui.
Sul
viso il solito broncio che le veniva quando le cose non andavano come voleva
lei.
-Volevo mettere a posto il vostro regalo per evitare di rovinarlo-le
disse facendo un passo nella sua direzione.
Rose lo aveva guardato,portandosi
dietro l'orecchio un ricciolo ribelle.
-E dovrei crederti?-gli
domandò.
James alzò le spalle.
-Com'era la Grecia?-le chiese
ancora.
-Calda...E interessante.
Tu,invece,ti sei divertito a Seattle da
Seamus?-gli chiese di rimando.
James restò in silenzio,incurante della sua
domanda.
Quella commedia era durata anche troppo!
Fece i pochi passi che
lo dividevano da Rose e quasi simultaneamente,le strinse la vita con un braccio
e posò le labbra su quelle di lei.
Erano proprio come le ricordava:morbide e
calde,invitanti...
Subito si dischiusero sotto le sue permettendo alla sua
lingua di entrare e di scontrarsi con quella di Rose.
Sentì le braccia della
ragazza che si stringevano attorno al suo collo,mentre le lingue continuavano a
sfiorarsi,a toccarsi con dolcezza e ferocia per saziarsi dopo l'astinenza di due
mesi.
Rose staccò le labbra dalle sue e gettò la testa all'indietro,scoprendo
la linea del collo,invitandolo a seguire quel sentiero bianco.
-Non hai idea
di quanto mi sei mancato...-gli disse con il fiato leggemente corto,mentre le
labbra di James scendevano sul suo collo e sulla sua gola.
Erano mesi che
andavano avanti così,nascondendosi agli occhi di tutti e vivendo quella passione
sperando che nessuno se ne accorgesse.
Non potevano...Non dovevano...
Ma
era piu' forte di loro.
Era amore e passione:era lava fumante che scorreva
dentro le loro vene ogni volta che si incontravano e che non li faceva ragionare
razionalmente.
-Lo so benissimo!Un'altro giorno senza di te e sarei
impazzito-le disse James rialzando la testa e tornando a guardarla.
Le loro
labbra si incontrarono di nuovo e senza guardare,si mossero verso il letto del
ragazzo, staccandosi quel poco che occorreva per non scivolare o farsi
male.
Rose si sdraiò sul letto con la schiena sul piumone,attirando James su
di sè,le labbra di nuovo unite in una lotta.
Tante volte avevano provato a
resistere,a riportare il loro rapporto ai binari su cui era stato per anni,senza
però riuscirci mai.
Avevano paura di essere scoperti,ma allo stesso tempo
speravano che qualcuno venisse a conoscenza del loro amore per poter finalmente
smettere di fingere e cominciare ad amarsi alla luce del sole.
Una mano di
James scivolò sulla gamba nuda di Rose,facendola piegare e rimanendo
intrappolato con le dita sotto la pelle morbida del ginocchio.
Si separarono
qualche istante,giusto il tempo perchè Rose si liberasse dell'imgombro della
camicia a maniche corte,seguita subito dopo da James che gettò la sua t-shirt il
piu' lontano possibile.
Si guardarono e quando i loro occhi si incontrarono
per qualche istante,il tempo sembrò fermarsi:era già capitato altre volte quando
erano soli e altre volte in futuro sarebbe capitato.
-Non vedo l'ora di
ritornare ad Hogwarts...-le disse James sulle labbra.
Rose sorrise e alzò
leggermente la testa dal cuscino per sfiorare leggermente le labbra del ragazzo
con un bacio veloce e delicato.
-Solo tu ed io...Oh James,non puoi capire
quanto sono stata male senza di te-gli disse la ragazza.
Strinse le braccia
attorno al collo di James e lasciò che lui la avvicinasse di piu' a
sè,nascondendo il viso nell'incavo fra la spalla e il collo.
-Ti amo
James-disse Rose senza vergogna.
-Anche io Rose...Anche io-
I loro occhi
si incontrarono di nuovo e dopo qualche istante di immobile silenzio,Rose
avvicinò di nuovo le labbra a quelle di James ricominciando a baciarlo.
James
si abbandonò a quel bacio con l'incoscienza e l'azzardo che caratterizzava
quell'amore: sapeva che era proibito,che non dovevano,ma era successo.
Si
erano innamorati e ora non potevano piu' far niente contro quel sentimento...Non
volevano piu' combatterlo.
Avevano tentato e avevano perso.
Lasciò che il
bacio diventasse piu' profondo e fece aderire il corpo di Rose al suo,diminuendo
ancora di piu' la già minima distanza fra di loro.
Non sentirono la porta che
si apriva,non si accorsero neanche di quella presenza che li guardava scioccato
dalla soglia della camera,incapace di distogliere gli occhi.
Sentirono solo
le sue parole sconvolte.
-Che accidenti sta succedendo?-
Come vi avevo anticipato in apertura...
Ho fatto un pò di ricerche in giro prima di scriverlo e sono sicura al 100% che nn ci sia nessuna legge o che nn si commette nessun crimine innamorandosi di un cugino.
Questa fiction tratterà la nuova generazione e anche i "senior":Harry/Ginny, Ron/Hermione e George/Luna,ma vi anticipo fin da ora che saranno soprattutto le ultime due ad essere maggiormente al centro dell'attenzione visto che la prima coppia ha avuto un'intera fiction tutta per lei.
Anche per quanto riguarda queste due coppie,preparatevi a sorprendevi!
Ho detto anche troppo,fatemi sapere che ne pensate!
Ringrazio tutti coloro che recensiranno e leggeranno questo capitolo,e chiedo scusa per eventuali errori di battitura.
Per il momento vi lascio,e vi do appuntamento al prox capitolo...
"Settembre-Un'anno prima"
Baci,Eva
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