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Autore: Inna    20/12/2014    8 recensioni
Tratto dal quatro capitolo:
-ma cosa ti è saltato in mente?- mi chiedi arrabbiato mentre con lo sguardo mi trucidi.
-l’ho sai bene che sei debole, che non puoi da sola affrontare gli alieni, io non posso aiutarti- mi urli contro furioso mentre sul collo ti vedo una vena sporgere.
-Strawberry non puoi mettere in pericolo la tua vita in questo modo cazzo. Ragiona prima di fare una cazzata del genere-
-se vuoi davvero il mio bene allora inizia a pensare anche al tuo- dico fra i singhiozzi
-Strawberry ascoltami- la tua voce diventa gentile –non voglio sembrarti cattivo ma l’ho sto facendo per il tuo bene- mi dici con voce calda e rassicurante.
-e al tuo bene non ci pensi?- ti chiedo arrabbiata, ora ad alzare la voce sono proprio io.
-se vuoi davvero il mio bene allora inizia a pensare anche al tuo- dico fra i singhiozzi
se vi ha incuriosite leggetelo, non vi mordo ha ha ha ha ...
sono una stupida non fate caso alle cretinate che dico
un bacio...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Guarda solo me Ama solo me

 
 

Capitolo 32

 
 
 
 
-bugiarda- asserisco con lo sguardo sui miei piedi immersi in quella pozza rossa e le mani in pugno cadenti lungo i fianchi. Non voglio assolutamente credere a nessuna parola che ha detto.
-sembra che tu ci sia rimasta male- dice sghignazzando –mi dispiace doverti dare questa brutta notizia ma è così, lui è dalla nostra parte, ma se non mi credi puoi chiederglielo tu personalmente, sempre se sopravvivi, per quando arriverà- incrocia le braccia al petto catturando il mio sguardo nel suo da pazza assassina.
No, ci deve essere una spiegazione per tutta questa situazione, ne sono sicura.
Lui ci ha dato una mano fin la prima volta che abbiamo affrontato profondo Blu… Si era unito a noi.
-credulona…- ride da perfetta pazza isterica, qual è, con le lacrime agli occhi –credevi davvero che avrebbe dato le spalle alla sua gente-  continua a parlare facendomi perdere il nome della ragione.
-bastaaa- urlo disperata –chiudi quella maledetta bocca- muovo il pugno nella sua direzione, il quale va a vuoto, perché si sposta prima che la possa colpire.
Accecata dalla rabbia sferro un altro pugno il quale va a finire a vuoto esattamente come il primo, sotto lo sguardo divertito di Aki. In fine lancio una serie di colpi i quali tutti finiscono a colpire l’aria.
Cado a terra stremata e dolente, sento la coscia in fiamme mentre la ferita continua a perdere sangue.
Mi sento gli occhi inumidirsi mentre tutto il mondo, a mio parere, ormai è spacciato.
Perché continuare a combattere una guerra già persa in partenza? L’amico che credevo di avere in realtà è un nemico e il ragazzo che amo non posso amarlo, perché dovrei continuare a combattere?? Perfino la mia famiglia è delusa e arrabbiata con me, non ho un posto, dove posso tornare e chiamare casa, sono persa e spacciata, meglio farla finita adesso…
-è amara la realtà non è vero?- domanda Aki in piedi a pochi centimetri dalla mia sagoma seduta a terra affranta e distrutta.
Me l’ha sento, siamo spacciati il nostro pianeta non ha futuro, è tutto inutile opporre resistenza.
Detesto sentirmi così impotente ma la realtà è scomodamente dura e brusca.
-Strawberry…- la voce di Ryan mi richiama. Alzo gli occhi su di lui, forse questa è l’ultima volta che lo vedo… i nostri destini erano già decisi, non avevamo un futuro insieme. Sento una lacrima calda e umida scivolare lungo la guancia fino ad arrivare al mento per poi finire a terra.
-cazzo, reagisci, che stai facendo?- dice furente in piedi con Charlotte alle sue spalle, usa il suo corpo come protezione, non la può lasciare con la paura che Aki possa rapirla.
Un’altra lacrima scende lungo la guancia sotto lo sguardo degli spettatori.
Perché le mie forze mi stano abbandonando?
Perché mi sento persa?
Ogni minuto che passa mi sembra di perdere vitalità…
-che ti prende?- urla come a cercare la mia attenzione.
Nonostante la sua voce sia una grande carica per me, per quanto mi sforzi, non riesco a reagire.
-Ryan, andiamo- dice Charlotte afferrandolo per un braccio.
Non toccarlo… volevo urlarle di non toccarlo, di togliere quelle sporche mani da lui, ma non ci riesco.
-alzati in piedi- fa un passo verso di me ma non riesce ad allontanarsi da lei, non può farlo.
Sento il cuore squarciarsi, è come se cento pugilisti lo abbiano usato come il grosso sacco nero, lo sento pesante e dolente.
-andiamo, lasciala perdere, non mettere le nostre vite in pericolo- parla la cinguetta alle sue spalle.
-che cazzo ti succede, perché te l’ha prendi tanto? Ghish era nostro nemico anche prima non ti sorprendere tanto- sta urlando contro di me come non lo aveva mai fatto.
È vero, era nostro nemico, ma non riesco a immaginare che lui ci abbia ingannato e che io abbia versato vere lacrime per la sua morte.. come tutti credevamo.
-ma è nostro amico- dico fra gli singhiozzi con voce flebile e distrutta.
-e allora, te ne potrai fare molti altri- risponde secco con zero tatto.
-sei insensibile- urlo arrabbiata –sono ferita e sto perdendo molto sangue e tu ti metti pure a criticare le mie reazioni dopo queste scoperte, non ti sei minimamente preoccupato come stessi- li sto urlando contro fra gli singhiozzi.
Mi guarda senza trasmettermi nulla.
-ti prego Ryan, scappiamo- lo prega la ragazza alle sue spalle. Alla fine a lui è sempre interessata lei, io illusa credevo fosse innamorato di me.
Una serie di lacrime scendono lungo le guance. Mi sento abbandonata a me stessa. Il mio corpo è avvelenato dal dolore e dalla disperazione.
-non mi sono preoccupato dici?- chiede trucidandomi con quegli occhi carichi d’ira –cazzo lo sono e come, vorrei poterti togliere da questa situazione di merda ma non posso, cosa credi te?? Lo sai benissimo cos’ho fatto per voi, lo sai benissimo che sono sempre ansioso e procurato quando siete in battaglia, siete sempre il mio primo pensiero il mattino e l’ultimo alla sera. Credi che non ho desiderato con animo e corpo di prendere io il tuo posto, di soffrire io quelle pene che sono toccate a te?- dice lasciandomi senza fiato.
Ci guardiamo in silenzio dritto negli occhi, è come se il mondo intero si fosse fermato per osservare questo momento, nessuno prova a distruggerlo.
Perdo di vista quelle pozze azzurre perché si è voltato dandomi le spalle.
Mille lacrime prendono a scendere.
Mi sento una stupida, sono una completa cretina.
Dopo tutto quello che mi ha detto, si sta allontanando con lei, mi sta lasciando qui sola, con il cuore pesante e il corpo dolente e ferito.
-R…- non riesco, dio mio, non riesco a parlare è come se mi fosse stata portata via la voce.
Le mie forze… è come se la mia vitalità, le energie, stessero sgorgando via dal mio corpo.
Perfino la vista si sta appannando e non sono le lacrime.
Ho paura…
Il calore fiammante che arrivava dalla ferita per avvolgere il mio corpo si sta pian pianino spegnendo lasciando spazio a un tepore fresco, raggelante.
Le gambe ormai non le sento più, e la mia mente è congelata al pensiero di vedere il mondo crollare sotto i miei piedi.
-ma come, te ne vai?- chiede Aki rivolgendosi a Ryan –la lasci morire qui da sola?- domanda con voce annoiata –non vuoi vedere come la lama avvelenata della mia spada ucciderà pian pianino la tua amica?- getta fuori quelle parole con un’espressione divertita come se stesse narrando una barzelletta.
Ryan si ferma per voltarsi nella nostra direzione, il suo sguardo prima si posa su di me per poi andare a finire sull’aliena.
-come scusa?- domanda lui interrogativo, nascondendo ogni tipo di emozione dietro la sua freddezza.
-sai, la mia lama- alza la spada davanti agli occhi accarezzandola con ammirazione e stima –porta una maledizione dietro- continua ad accarezzarla –chi viene ferito, anche una cosa superficiale, incontrerà la morte. Il genio che l’ha costruito ha pensato bene di renderla ancora più letale e le ha fatto il bagno in un velenoso liquido che si può trovare in una pianta ormai estinta del mio pianeta- ghigna sodisfatta –chi viene a contatto con quella sostanza ha le ore contate. Non esiste cura, e la morte sarà lenta e dolorosa, le ore che precedono la morte saranno strazianti e non le daranno credito della ragione. Perderà la sensibilità del proprio corpo- spiega rivolgendomi uno sguardo veloce.
M’immobilizzo portando lo sguardo sull’ampia ferita completamente rossa dal colore del sangue, mentre il terrore s’impossessa del mio corpo.
-ora consegnatemi l’acqua mew- dice lei come se quello che ha appena raccontato fosse una cosa leggera e non che stesse parlando del destino di un essere vivente con tanto di sentimenti e sogni.
-non c’è l’abbiamo noi- risponde Ryan dando le spalle a Charlotte la quale se ne sta zitta e buona.
-bugiardo, il mio localizzatore dice il contrario- asserisce tirando fuori un piccolo arnese con strani figure e segni.
-sarà guasto- asserisce lui fermo, impassibile.
-non vuoi darmelo eh, allora non ti dispiace se ….- in un nano secondo sento la stessa lama ancora insanguinata dal mio stesso sangue, penetrarmi all’altezza dello stomaco. Esce una voce flebile ma straziante dalla bocca. -… faccio questo?- chiede estraendo la lama dal mio corpo.
Cado a terra straziata dal dolore. Mi piego in due con le braccia che stringono lo stomaco, cercando di tamponare la ferita.
Voglio piangere e urlare. Il dolore è insopportabile, non ho mia sofferto come in questo momento e al pensiero che quello che Aki ha raccontato mi possa accadere mi fa rivoltare lo stomaco, potrei morire in questo freddo e sporco pavimento della scuola a soli diciotto anni. Esiste qualcosa di più brutto e triste? 
Vedo Ryan correre da me, ha lo sguardo terrorizzato, mi afferra la testa sollevandolo da terra per farmelo appoggiare sulle sue ginocchia.
Il suo inebriante profumo s’impossessa delle narici donandomi un leggero sollievo e facendomi sentire meglio, anche se so che non è assolutamente così.
Ryan ti amo da morire e mi dispiace che la nostra storia non fosse destinata ad esistere… sappi però che quei pochi istati in qui mi sono ritrovata fra le tue braccia sono stati i più belli che abbia mai avuto.
-non puoi più fare nulla per lei- dice la ragazza – il veleno l’ha destabilizzata, l’ha resa impotente, e tutte quelle notizie hanno contribuito ad accelerare la sua fuga verso la luce. Le sue forze pian pianino l’hanno abbandonata sotto i nostri occhi senza che voi ve ne accorgeste… - rivela quello che mi stava accadendo. Solo ora capisco da dove arrivava il mio stato d’animo pessimista negli ultimi minuti, le forze che abbandonavano il mio corpo -… lei sta morendo e non c’è cura che possa salvarla, a guardarla bene non le restano altro che pochi minuti- aggiunge terrorizzandomi.
-stai zitta, non dire stronzate- dice lui con voce ferma rivolgendosi all’aliena.
-dammi l’acqua mew e forse ti posso risparmiare la vita- asserisce l’aliena autoritaria, avvicinandosi a lui con lo sguardo fermo sulla persona che mi sa riempire con uno semplice sguardo.
Non accetta un no.
Ti prego Ryan, dalle ciò che vuole e salvati la vita. Devi vivere, tu devi vivere…
Una nuova lacrima fuoriesce dagli occhi per scivolare ed essere asciugata dalla tua mano calda, dolce.
Ti amo
Vorrei avertelo detto.
Ti amo dalla prima volta che i nostri sguardi si sono incontrati, da quando le tue mani mi hanno afferrata e stretta al tuo corpo… ti amo come i polmoni l’ossigeno.
Vorrei non aver perduto tempo in questi anni, ma purtroppo l’ho fatto e non ci posso fare nulla.
È tutto inutile mettersi a rimpiangere il passato e quello che s i è fatto e non si è fatto.
Ti prego, ora vai a salvare la vita delle altre ragazze, valle a dire che le amo come se fossero mie sorelle, dii a loro di essere forti,  so perfettamente che Mark non ti è affatto simpatico ma salvalo, merita di avere una vita normale, lui lo merita perché il mondo ha bisogno di lui più di tutti noi messi assieme.
Vorrei avere la forza per poterti parlare un’ultima volta ma a quanto pare non c’è l’ho.
-tu credi che ti darò l’acqua mew dopo quello che hai fatto? Te sei scema se lo credi- risponde grintoso e con un filo di rabbia nella voce –non avresti dovuto farlo- continua a parlare senza lasciarmi la testa che tiene sul grembo –hai commesso l’errore più grosso della tua vita- dice glaciale.
Le mie dita si sono completamente ghiacciate, non riesco più a muoverle, nessun muscolo è in grado di muoversi eccetto le palpebre.
Ho paura, ho paura di morire…
Non voglio lasciare la mia vecchia vita… le mie amicizie, il mio amore ma soprattutto la mia famiglia.
Non voglio morire senza aver detto loro che gli amo, e che mi dispiace moltissimo di averli allontanati con la forza dalla mia vita. Vorrei non averlo mai fatto, vorrei essere tornata da loro e aver chiarito il malinteso che si è creato fra noi.
Sono stata stupida alla fine papà cercava solo di proteggermi da una cosa come questa, lui l’ha fatto esclusivamente per me.
Mamma ….
Papà…
-charlotte, per favore va via- ordina continuando a guardare me.
La ragazza obbedisce senza obiettare. Sicuramente è stata la paura di ritrovarsi nella mia situazione che le ha dato la voglia di allontanarsi da qui.
-stupido biondino, non farmi perdere la pazienza, dimmi dove lo hai nascosto?- perde la pazienza Aki.
-tu mi dici come salvo la vita a lei ed io ti do l’acqua mew- dice lui contrattando con la stessa arroganza di Aki, mentre la fulmina con il suo stupendo sguardo così simile al cielo sereno.
Lo guardo con gli occhi pieni di lacrime e tanta paura.
Non voglio essere separata da lui, non voglio morire così, eppure a quanto pare questo è il mio destino. Non mi resta altro che imprimere bene nella mente il suo viso, il suo sguardo, il suo sorriso. Non mi resta che assaporare per l’ultima volta la sua fragranza, il suo tocco sul mio corpo e il suo calore che pulsa contro di me.
-non c’è cura per lei, ormai è alle porte dell’aldilà, non ci pensare più e dammi l’acqua mew- risponde glaciale lei.
-allora mi dispiace ma non sono disposto a dartela- asserisce Ryan con voce ferma ma bassa.
Porta il suo sguardo nel mio, i nostri occhi si fissano insistenti, cercano di cogliere quella nascosta sfumatura che in passato non hanno individuato.
L’espressione di Ryan muta, quello che esprime in questo preciso istante è la sofferenza del primo impatto, quando la lama di Aki perfora il suo corpo.
Urlo ma senza che mi esca veramente la voce.
Ecco che qualcosa di più brutto c’è, credevo che morire qui su questo schifoso pavimento fosse la cosa più brutta e triste che potesse accadermi ma ora mi ricredo. Vedere lui trafitto dalla lama dell’aliena è come essere stata trafitta di nuovo.
La vista mi si appanna e non sono le lacrime roventi e dolorose a provocarmele.
Non riesco più a vederci un’accidenti, è tutto bianco, tutto quello che mi circondava è solo un’immagine stampata nella mia memoria.
Tremo di paura.
Allora è vero, sto morendo e la cosa più brutta è sapere che lui è ferito e potrebbe avere il mio stesso destino.
Sento la sua fronte combaciare sulla mia, il suo respiro veloce spezzarsi contro le mie guance.
Ryan..
-non ti ho colpito con la lama che ha segnato il destino della mew rosa ma se non mi consegni l’acqua mew potrebbe diventare anche il tuo destino- la voce fredda dell’aliena mi spacca il timpano.
Vorrei urlare e piangere ma non ne ho la forza.
Se solo osa toccarlo io…io ….
Perché non posso difenderlo? Perché devo stare sdraiata a terra mentre lui sta soffrendo come un cane.
Ryan!!!
Qualcosa di caldo e morbido si appoggia sulle mie labbra, incastrandole in un dolce bacio.
Sento di nuovo il tuo sapore, e quella paura che mi affliggeva scompare.
Il tuo caldo sapore mi trascina nella balia delle emozioni, mi fa dimenticare ogni cosa, perfino il dolore fisico.
Introduci la tua lingua nella mia bocca, cercando la sua compagna, la trova ma non è più in grado di affrontare una danza con te.
Appoggi delicatamente quel muscolo caldo e umido sul mio, freddo e secco.
È come se si stessero stringendo in un abbraccio d’addio. Consci di non potersi ritrovare mai più, di non poter sentire il calore né l’odore dell’altro, sanno che questo è l’ultimo istante per stare insieme.
La tua mano cerca la mia per trovarla abbandonata a terra, anche se non riseco a muoverla sento perfettamente il tuo tocco dolce e possessivo, intrecci le tue dita con le mie per farmi sapere che sei qui e che sei disposto a fare tutto per me.
Si alza lentamente per riprendere fiato ma senza allontanarsi troppo dalle mie labbra, sento le sue sfiorare le mie a ritmo del suo respiro affannoso.
Ti amo Ryan Shirogane.
-non morire hai capito?- la sua voce è rocca e tremola, una goccia calda cade all’angolo del mio occhio.
Sta piangendo…??
Le mie lacrime s’intensificano e il respiro diventa sempre più irregolare.
Non è giusto.
Voglio vivere…
Voglio poter riaprire gli occhi e incontrare di nuovo le sue pozze profonde, dove mi piace annegarmici.
Voglio poterlo baciare fino a mancarmi il respiro…
-vivi… - sussurra sulle mie labbra.
Vorrei farlo, vorrei poter lottare e vivere…
Vorrei poter sorridere e passare giornate bellissime con i miei amici e insieme a loro con la mia famiglia…
Ryan, ti giuro lo vorrei ma non è nelle mie mani, non posso scegliere di farlo.
Sto morendo con la consapevolezza di lasciare te ferito… il mondo nella balia dal crollo… e i miei genitori feriti dall’unica figlia…
Mi sento uno schifo ma ormai non posso più farci nulla. È inutile pentirsi delle proprie azione perché non ci si può fare più nulla. Non ho tempo per rimediare a tutto questo.
Sentire il tuo profumo inebriante è così rilassante, per lo meno morirò avvolta dalla tua fragranza e presenza, non sarò sola.
Ryan grazie di cuore, perché da quando sei venuto a tenermi fra le tue braccia mi sono calmata…
Spero solamente che il tuo giorno non sia oggi, spero che morirai di vecchiaia nel tuo caldo letto circondato da tanti bellissimi nipoti tali e quali al loro nonno. Te lo auguro con tutto il cuore. Sarò il tuo angelo per tutto il cammino affianco ai tuoi genitori.
La tua mano asciuga le mie lacrime mentre cerchi di soffocare i tuoi stessi singhiozzi.
-ti prego vivi, fallo per me- sussurri con voce spezzata.
Sentirti parlare così mi si spezzi il cuore perché so di causarti molta sofferenza, e mi fa rabbia non poter vivere e passarla con te.
Non avrei mai immaginato andasse a finire così.
-allora ti sei deciso a darmi l’acqua mew?- chiede Aki rabbiosa.
-non ho nulla da darti- risponde asciugandosi il viso con la stessa mano che ha usato per asciugare il mio.
Sento la lama di Aki penetrare la carne di Ryan, mi si spezza il cuore. Emette un grido straziante.
In un’istante perdo il contatto fisico con lui. Mi sento persa, sono in balia al vuoto. Si perché intorno a me c’è il vuoto.
Ora ho paura più di prima.
Cala il silenzio più totale. Cos’è successo?
Perché non parla nessuno?
Perché non sento i gemiti di sofferenza di Ryan?
No….
Noooo
Non è assolutamente possibile, lui non è morto.
Ora a unirsi al dolore insistente fisico ci s’intromette anche l’angoscia e l’ignoranza, non capisco cosa sia accaduto.
È straziante, il dolore che provo è veramente straziante, non c’è parte del corpo che non mi faccia male.
Ho paura, tanta paura.
Sto morendo completamente sola, di una morte dolorosa in tutti i sensi, e con la non consapevolezza di quello che è accaduto a Ryan.
 
Non ho nemmeno più lacrime da versare per nessuno.
Sono avvolta da un’aria fredda, gelida…
Incomincio a essere veramente stanca, e il dolore che provavo sta diminuendo in modo molto veloce.
Io voglio Vi …
 
 
 
 
 

Fine

 
 
 
 
Angolo autrice: weiii ciao a tutte.
Innanzitutto vi ringrazio di cuore a tutte voi che mi avete seguita e incoraggiata con le vostre recensioni, GRAZIE DI CUORE.
E già, questo è l’ultimo capitolo, lo so nessuna si aspettava finisse così…
È una conclusione ben voluta…. Non voglio aggiungere altro.
Ditemi un po’, quante di voi sono rimaste sorprese dalla morte di Strawberry?? Ve lo aspettavate? Di Ryan cosa ne è stato? E tutti gli altri dove sono finiti?  ;P
 Muhahahahahaha sono stata tremendamente cattiva o.O
Chi sa che in futuro io non la continui?! ;P
Allora ciao a tutte e grazie ancora.
Vi auguro buone feste e un felicissimo, pieno di sorprese e batticuori piacevoli a tutte voi.
Un bacione
Inna :)
  
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