Anime & Manga > BeyBlade
Segui la storia  |       
Autore: Cronus    20/12/2014    4 recensioni
Pochi istanti dopo essere venuto al mondo, il mio cuore ha smesso di battere.
A quattro anni sono sopravvissuto ad un incidente stradale che é costato la vita ai miei genitori.
A otto anni sono caduto nelle gelide acque del Fox River, da un ponte alto quindici metri.
A quindici anni ho disputato la finale del torneo mondiale di Beyblade, e ho perso.
A ventidue anni ho tentato il suicidio. Non riuscendoci.
"Tutto quello che ami o a cui in qualche modo cerchi di voler bene, finisce inevitabilmente per essere portato via; ragionaci su, in fondo non è la prima volta che capita. Non pensi sia qualcosa di più di una semplice coincidenza? Forse il problema non sono gli altri, forse sei tu il problema..."
Genere: Drammatico, Song-fic, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damian Hart, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Where The Lonely Ones Roam


 
"Qual é la tua data di nascita?"
"21 Aprile."
ERRATO "31 Ottobre."
"Qual è il tuo vero nome?"
"Damian Hart."
ERRATO "Taylor Leebrown."
"Come si chiamano i tuoi genitori?"
"Io... Non lo so... Avevo un patrigno però."
ERRATO "Catherine e Jason."
 
 



12:01, New York
 
Entrai nel McDonald a fianco della libreria e mi accomodai ad un tavolo.
I tacchi che avevo portato per tutta mattinata senza difficoltà, mi sembrarono improvvisamente molto scomodi e sentii i piedi stanchi e doloranti.
Tamburellavo le dita sul piano di legno lucido e ogni tanto una mano si innalzava per scostare una ciocca di capelli dal viso.
Il vestito estivo a motivi floreali che indossavo mi parve troppo corto sulle gambe e troppo scollato, ma misi a tacere il mio lato paranoico e mi ripetei che andava tutto bene ed ero perfetta.
Mi sentivo inappropriata. Questa era la verità.
Forse la faccenda che mi era crollata addosso era più grande di me.
Forse era giunta l'ora dell'appuntamento e mi sentivo inspiegabilmente nervosa.
"O forse perché é troppo tempo che non esci con un ragazzo?" mi stuzzicò un vocina dentro lo stomaco.
"Lui non é un ragazzo comune, e questo non é un appuntamento informale!" rispose la mia parte razionale.
A proposito avrei dovuto dargli del Lei o del Tu?
Pensandoci bene aveva circa la mia stessa età, ma era uno sconosciuto e...una persona che era stata decisamente importante in passato.
Tutti i miei affanni mentali vennero bloccati dal suono della campanella posta sopra l'ingresso.
I miei occhi vagarono in orizzontale e riconobbero la figura esile del blader farsi strada tra i tavoli.
Giunse dinanzi a me e si sedette di fronte.
- Ciao. - mi salutò in tono neutro, quasi grave.
La sua espressione era corrucciata al limite della malinconia, il ragazzo sorridente che riordinava i libri e quello che avevo davanti sembravano due persone completamente diverse.
- Ciao. - mi misi composta accavallando una gamba e intrecciando le dita delle mani tra loro.
Notai che si era cambiato la maglietta; non indossava più quella rossa, ma una semplice polo verdina della stessa tonalità della sua frangia.
Si mise comodo intrecciando anch'egli le dita sul ripiano.
Ci squadrammo.
Aveva lo sguardo di una persona che aveva tentato di sfuggire agli occhi del mondo per molto tempo, ma che ci era riuscita solo in parte.
- Prima di tutto come la devo chiamare: Damian Hart o Jeremy Anderson? - chiesi sondando il terreno.
- Mi chiami come meglio crede. - rispose piatto - Perché sono qui? C'è qualcosa che devo sapere? - andò subito al sodo e per un attimo temei che l'incontro sarebbe durato molto poco.
- Certo, prima però vorrei farle delle domande se non le dispiace, ho le idee piuttosto confuse... - mi giustificai tentando di protrarre il discorso.
- Il tempo di un pranzo. - mi concedette inflessibile, chiamando il ragazzo per le ordinazioni.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Con le mani che tremavano frugai dentro la borsa; feci finta di controllare il cellulare, cercando di farlo sembrare un gesto innocente, invece feci partire la registrazione. Forse un giorno avrei potuto far sentire ai miei figli la voce di una celeb come Damian Hart.
- Mi racconti un po' di lei. Perché una persona con la sua esperienza e il suo talento ha abbandonato completamente il Beyblade? Ci sono molti lavori che ruotano attorno a questo sport, avrebbe potuto trovarne facilmente uno, invece ha scelto la strada più difficile...-
- Non sono così sicuro che sarei riuscito a trovare un lavoro di livello in quel settore: nella WBBA americana, per esempio...
Non credo che un blader con un Bey come Hades Kerbecs sia un buon esempio per i ragazzi che voglio approcciarsi al mondo dei Beyblade, di certo non avrebbe fatto una bella pubblicità; e poi un ex discepolo di Ziggurat...insomma, tutti ricordano che cosa accadde quel 15 luglio...-
- Ma il pubblico la amava, la gente era in delirio quando combattevate! -
- Sa, non so esattamente come spiegarglielo, ma era come se fossimo stati drogati ai tempi dell'Accademia: vivevamo in un mondo a parte, come rinchiusi in una sfera di cristallo. Inermi a rumori, suoni, intemperie... Non ci toccava minimamente quello che accadeva al di fuori. Li per li, quando persi la finale contro Hagane, non mi resi conto della portata di quell'evento.
Non ci fu nessuno che mi fece la ramanzina. É vero, ero stato cresciuto col mito del numero 1, il mio compito era vincere, vincere e annientare tutti.
Ci avevano pompati, eravamo molle cariche pronte a tendersi. -
- E poi... poi cosa successe? Non so se fossero solo voci di popolo ma qualcuno mise in giro la voce che durante l'assalto ad Hades City lei perse anche contro un certo Kyoya...-
Mi guardò con stizza, gli rodeva rispondere a quelle domande.
Chiuse gli occhi fece un respiro profondo.
- Quando persi contro Tategami iniziai a capire che ci doveva essere qualcosa di sbagliato in me, sa perdere una volta... "Errare umanum est" dicevano gli antichi; ma poi capii che la procedura non stava più avendo gli stessi effetti, ci voleva qualcosa di più per puntare alla vetta del mondo. Potevo avere il Bey più potente dell'universo, saperlo controllare egregiamente ma...mancava la base di tutto. Non iniziai a giocare a Beyblade perché mi divertisse, e questo, purtroppo, è sempre stato un mio limite. Così ho lasciato il Beyblade, non provavo niente quando combattevo, era inutile continuare...
É vero per il pubblico eravamo divinità scese in terra, ma le assicuro che quando la storia dell'Accademia saltò fuori; quindi di come si svolgevano le selezioni, il metodo di potenziamento e quant'altro; la gente si scandalizzò.
Solo in seguito mi resi conto che uscire per strada con questa faccia voleva dire essere riconosciuto. Ha idea di quante persone mi riconobbero dopo quel giorno? Mi guardavano e dicevano: quello è un mostro, getta le persone nell'Ade! O, é pericoloso ha distrutto Fifth Avenue da solo!
Volevo trovare un lavoro, ricominciare con una vita normale. Inizialmente pensai fosse impossibile, ma poi le cose migliorarono: la catastrofe di Nemesis attirò l'attenzione di tutti e nessuno fece più caso a me...-
Le ultime sillabe che pronunciò rimasero sospese in aria per molti più secondi delle altre; strano, poiché il locale a quell'ora era gremito di gente, tuttavia il mio cervello aveva elimino ogni rumore di sottofondo.
- Ora, per favore può dirmi perché mi trovo qui? -
- Per questo CD. - risposi estraendolo dalla borsa e porgendoglielo - É solo una copia, l'originale é al sicuro a casa mia.-
- Dovrei guardarlo? - mi chiese innocentemente.
- Si, sarà... piuttosto forte, non glielo nascondo. Stenterà a crederci ma, per favore, non pensi neanche per un secondo che la stia prendendo in giro. -
 Mi guardò confuso, senza replicare.
- Mi dica solo una cosa...- mi sporsi verso di lui, abbassando il tono di voce: - Lei ha qualche ricordo del suo passato prima dell'Accademia?-
La sua pupilla si ritirò e istintivamente indietreggiò col capo, le sue mani iniziarono a cercarsi nervosamente, i piedi si accavallarono in modo differente.
- Io...- cercò di dire qualcosa - Ho perso i miei ricordi, una brutta amnesia quando ero piccolo.- si giustificò.
- Chi le disse queste cose? -
- Il Dr. Ziggurat. -
- Guardi il filmato, se vuole parlarmi di qualche altra cosa basta chiamarmi. -
 




 
Sun's come up
And there's no one else around
Meet me in the shadows
Won't you tell me what you found
You've got everything to lose
Yeah I'm waiting on you
 
Say you have a little faith in me
Just close your eyes and let me lead
Follow me home
 
Need to have a little trust in me
Just close your eyes and let me lead
Follow me home
To where the lonely ones roam
 
To where the lonely ones roam
Roam with me
Come down to where all of the others fell
Get lost in the dark to find yourself
 
Just remember what I said
No it isn't over yet



 
§TO BE CONTINUED§





&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&




Ciao a tuttiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cronus è tornata!!!
Era meglio se non tornavo, penserete voi! 
Avete ragione, come si fa ad avere il capitolo già pronto e aggiornare così tardi?!! Sono proprio demente...
Il fatto è che è stato un periodo impegnativo, non vi garantusco che riuscirò ad aggiornare periodicamente, ma spero di riuscirci.
Ringrazio Keyra Hanako per aver recensito i cap scorsi e spero torniate a recensire in molti: ne ho bisogno, per me, per la storia, per capire dove sbaglio...
Spero inoltre che questa fanfic vi stia piacendo, perchè se non lo fosse mi dispiacerebbe tantissimo.
A presto, Cronus



 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > BeyBlade / Vai alla pagina dell'autore: Cronus