“Mi sento un mostro.”
La voce di Rick è fredda, ma si incrina verso la fine della frase, su quella parola che Kieren si sente dire almeno una volta a settimana.
“Non lo sei” sussurra di rimando, continuando ad accarezzargli i capelli.
Rick non gli crede. Non gli crede mai.
“È così sbagliato che voglia di più?”
Il suo alito è caldo e familiare contro la parte più sensibile del collo.
“No, non lo è. Non tirarti indietro. Va tutto bene.”
Non è una vera bugia: va tutto bene, per il momento. Rick fa finta di credergli.
“Sei ancora uguale.”
Rick lo sta ancora stringendo tra le braccia enormi.
“Sì, sono io. Sono Ren” mormora al suo orecchio.
Rick gli crede, stavolta. Ora, però, è Kieren a non esser sicuro che sia vero, che sia ancora lo stesso ragazzo che aveva lasciato indietro.
Ma in fondo non lo sente nessuno, vale la pena sussurrare qualche bugia per sentirsi finalmente a casa.