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Autore: Trafalgar Norah    22/12/2014    0 recensioni
Tante, troppe volte era stata trattata con sufficienza dai rampolli dell’alta società e non aveva potuto fare nulla per difendersi, perché così funzionava la vita nel Regno di Goa: la gente comune non era assolutamente al livello dei nobili e nulla avrebbe cambiato questa tacita regola.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Koala, Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace, Sabo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Robin non vorrei risultare polemica… Ma come fanno queste persone ad avere più soldi di me?” chiese Koala titubante.

L’amica si era presentata a casa sua quella sera alle nove, dopo aver faticato non poco per convincerla ad uscire.

L’aveva portata al Grey Terminal, in un locale che non aveva mai notato, seppur la zona fosse familiare.

“Per ora non è questione di soldi, a te mancano i contatti. Può non sembrare, ma molte di queste persone sono come te: sono molto acculturate, ma le leggi del paese non permettono loro di mettere in pratica le proprie conoscenze. Vedi quel tipo laggiù?” disse, indicando un uomo alto, con dei capelli azzurri acconciati in modo molto strano. “Si chiama Franky. È un carpentiere eccezionale e potrebbe tranquillamente dirigere l’azienda più importante del paese. Però non può farlo, perché non è un nobile e deve accontentarsi di lavorare come dipendente” spiegò.

“Capisco” disse Koala.

“Poi c’è Ace, il proprietario di questo bar. Realizza dei cocktail buonissimi e il suo socio è un cuoco fantastico. Ma questo lo sappiamo solo noi, per i motivi che conosci bene.

Ciò che voglio farti capire è che ci sono molte persone che sarebbero felici di aiutarti: dare un futuro a dei ragazzini non è una cosa semplice, ma se tu avessi qualcuno disposto ad aiutarti… beh, credo che il traguardo sarebbe molto più vicino”

Koala annuì. “Il problema è che io non conosco nessuna di queste persone. Inoltre, le leggi non mi permetterebbero di realizzare un’impresa simile”

Robin scosse la testa: “Per le conoscenze ci sono io, ti ho portata qui apposta. Riguardo alla tua impresa invece, all’inizio potresti fare tutto clandestinamente. Il governo finge di tenere tutto sotto controllo, ma sono molte le cose che non sa. E nel frattempo dovresti metterti in contatto con un nobile disposto ad ascoltarti e a fare in modo che la legge venga approvata, anche se questa parte non potrà di certo essere realizzata subito”

“Perché, esistono nobili che sarebbero disposti a farlo?” chiese sarcastica.

“Ce n’è uno proprio qui stasera. Vieni, andiamo a bere qualcosa e ti presento un po’ di gente”

Si fecero strada attraverso la gente, faticando per raggiungere il bancone. In mezzo a tutta quella gente, Koala non si sentiva molto a suo agio. Era abituata a lavorare nel silenzio e in totale tranquillità; per quanto il locale potesse piacerle, non era semplice per lei trovarsi lì dentro e il miniabito che Robin aveva ripescato dal suo armadio non contribuiva certo a farla stare bene.

“Cosa bevi?” chiese Robin, alzando la voce per farsi sentire.

“Un mojito” rispose, urlando a sua volta.

Quando finalmente ebbero ricevuto i drink, Robin la condusse verso un’uscita laterale. “Dovremo patire un po’ il freddo, ma è sempre meglio che stare lì in mezzo. Inoltre ho detto ad un amico di raggiungermi qui non appena gli fosse stato possibile” disse, sorseggiando la sua bevanda.

Koala annuì e per un po’ rimasero in silenzio. Nonostante il locale fosse quasi pieno, non poté fare a meno di notare quanto l’atmosfera fosse rilassata. Certo, i baristi avevano molto da fare, ma tutto si svolgeva con una scioltezza inaspettata, come se tutte le persone lì dentro si fossero spogliate dei loro numerosi problemi per godersi una serata in compagnia. Non poteva certo sentire i loro discorsi, ma si capiva come parlassero del più e del meno, scherzando e divertendosi, a differenza dei nobili e delle persone del ceto medio, sempre pronti a lamentarsi per qualsiasi cosa.

“Va’ tutto bene Koala?” le chiese Robin.

“Sì, sì, tranquilla. Ogni tanto mi incanto ad osservare le persone” spiegò, con un sorriso.

“Magai ce n’è qualcuno più interessante di altri?” Koala notò una punta di malizia nelle parole dell’amica.

“No, non credo di essere una che attira i ragazzi” affermò, scuotendo il capo.

Robin inarcò un sopracciglio. “Beh, il vestito che indossi dice tutto il contrario. E non hai nulla da invidiare alle ragazze che trovi in giro; sono certa che qualcuno stasera ti ha già messo gli occhi addosso”

“Punto primo, il vestito me lo hai portato tu. Punto secondo, non credo nemmeno di essere in grado di interagire con qualcuno”

 

“Ace, stai alleggerendo i drink per caso?”

“Cosa te lo fa pensare? Rufy, lascia stare i salatini!”

“Il fatto che io sia ancora sobrio! Ti ho detto che ho avuto una serata difficile ieri… ho bisogno di bere!”

Ace scoppiò a ridere: “Lo faccio per te amico! Come credi di riuscire a studiare domani, se devi smaltire una sbronza colossale?”

“Quindi dovrei ringraziarti?” chiese il ragazzo scettico.

“Decidi tu. E ricorda che Robin aveva bisogno di parlarti, dovrebbe essere già arrivata. Rufy, la pizza devo servirla, non puoi mangiarla tu!”

Sabo scosse la testa e svuotò il bicchiere tutto d’un fiato, per poi voltarsi a cercare l’amica. La individuò poco dopo, notando la sua mano alzata per attirare la sua attenzione.

“Ehi, Robin! Come stai?” chiese abbracciandola, una volta che l’ebbe raggiunta.

“Si sopravvive” rispose lei sorridendo.

“Ace mi ha detto che volevi parlarmi… qualcosa non va’?”

“No, no, tranquillo, ma è un discorso un po’ delicato. Lei è Koala, una mia carissima amica che avrebbe bisogno del tuo aiuto” disse, posando una mano sulla spalla della ragazza.

Sabo guardò la ragazza sorridendo: “Ci siamo già incontrati” disse, porgendole la mano; Koala la strinse: “Immagino che la relazione sia già finita e pronta per essere consegnata”

“Ehm… diciamo che ho iniziato a leggere i libri. Ma ho tempo fino a mercoledì, quindi non è il caso di allarmarsi”

Koala spalancò la bocca, esterrefatta: “Avevi detto che era per lunedì!”

Sabo rise, imbarazzato: “Scusami, ma non mi avresti mai aiutato se ti avessi detto la verità. Non sapevo se avrei trovato i libri lunedì, perciò ho improvvisato”

Vedendo che Koala stava per ribattere, Robin rise: “Koala, avrai tempo per vendicarti di Sabo e delle sue trovate da idiota, credimi, anche perché ne dovrai sopportare molte altre. Però adesso che ne diresti di bere qualcosa e parlare con lui di ciò che hai in mente?”

Koala scosse la testa: “Non ho sete”

“Passo anche io, Ace mi sta rifilando chissà cosa per non farmi ubriacare. Venite, andiamo a parlare fuori” disse, spingendo la porta dell’uscita laterale.

Non appena sentì l’aria sferzarle il viso, Koala fu percorsa da un brivido di freddo. Rimpianse di non aver indossato qualcosa di più pesante.

“Bene signorine, sono a vostra completa disposizione” disse sorridendo.

“Mi chiedevo” esordì Robin “Che fine avessero fatto le tue aspirazioni politiche”

Sabo rise amaramente. “Non hanno fatto nessuna fine. Anzi, direi che la mia carriera sembra aver preso una svolta”

“Sul serio?”

“Ieri sera a cena, ti giuro che ancora non so come sia stato possibile, abbiamo avuto come ospite George Baker e sua figlia. Mi ha offerto un tirocinio per l’estate”

“Ma è fantastico!” disse Robin, tanto sincera quanto ironica.

“Come no, un’estate intera in mezzo a quei bastardi. So che per arrivare in alto dovrò fare buon viso a cattivo gioco… ma ti giuro che l’idea mi disgusta” affermò con una smorfia.

“Considerala una sorta di gavetta. Poi, quando comanderai tu le cose cambieranno, giusto?”

Sabo alzò gli occhi verso Robin: “Suonano alquanto positive queste tue parole”

“Sono fermamente convinta che la speranza sia sempre l’ultima a morire. Ora, tornando a Koala: quello che vuole fare è mettere su una scuola clandestina qui al Grey Terminal, poi quando tu entrerai in politica, renderai tutto questo legale”

 “Mi stai chiedendo di fare qualcosa di illegale e insabbiare tutto come se niente fosse?”

“Il fine giustifica i mezzi Sabo, dovresti saperlo anche tu. Ed è per una buona causa”

“Aspettate” disse Koala all’improvviso “Robin, forse non è il caso. Non voglio che troppe persone ci rimettano per colpa mia. Magari ho pensato troppo in grande e…”

“È proprio qui che ti sbagli Koala” la interruppe Sabo “Nessuno corre dei rischi per paura di quello che potrebbe succedere. Però così facciamo il loro gioco: ci voglio ignoranti e senza spina dorsale” disse irritato.

“Lo so, ma…”

“Niente ma. Senti, io fino a mercoledì sono impegnato, ma potremmo incontrarci nel fine settimana, stilare dei programmi, un budget… ci sono un po’ di cose a cui pensare”

“Quindi ci stai?” chiese Robin eccitata.

“Esatto. E giuro che farò di tutto per la riuscita di questa impresa”

  
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