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Autore: AlyeskaGnac    23/12/2014    1 recensioni
[Tratto dalla storia] - La gente li chiamava vandali, drogati, ladri,alcolizzati, gente da evitare ad ogni costo, ma nessuno aveva mai provato realmente a conoscerli; nessuno che non venisse considerato malato di mente si era mai avvicinato a loro, al loro modo di ragionare e di agire ed evidentemente i motivi non erano pochi.-
- E nonostante le diversità tra i caratteri, le storie, i pensieri, siamo tutti accomunati da un unico e voluto desiderio: Noi esistiamo. E’ il grido della nostra esistenza, forse sbagliato, forse stonato e rumoroso, ma lascia il segno nelle nostre vite e in quelle altrui; il desiderio di un età che tendiamo a bruciare perché attratti dal fuoco dell’illegalità e del pericolo.
Forse ne usciremo.
Ma per adesso lasciateci nella nostra irrazionale convinzione di cavarcela, è la nostra battaglia, la più dura.
La guerra contro noi stessi.-
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kyoya Tategami, Nuovo personaggio, Ryuga, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Pyromania

 
 
Stranamente quella mattina era più calda delle solite che mi costringevano a rannicchiarmi in posizione fetale nel tentativo di scacciare via un po’ dell’aria gelata che al suo passaggio lasciava i vetri delle finestre appannate. Scostai il piumone con un calcio di controvoglia, conscia che un’ulteriore giornata scolastica stava per cominciare, ed appoggiai i piedi nudi sul morbido e peloso tappeto beige; feci una smorfia quasi addolorata quando dovetti procedere verso il bagno e lasciare il confortante calore di pochi minuti prima.
Erano passati cinque giorni dalla mia ultima conversazione con Ryuga ed avevo finalmente preso una decisione; ovviamente tale decisione era quella che tutti si aspettavano, affermativa, ma preferivo discuterne in modo più accurato anche con Flemminia e Sayori sapendo che sarebbe stato impossibile tenerlo segreto, specialmente a loro due.
Le avevo già informate dei precedenti accaduti durante le ultime settimane che le avevano lasciate piuttosto sbigottite. Secondo Flemminia lo scontro con l’albino aveva in qualche modo condizionato il mio futuro che sembrava essersi strettamente legato a lui, tutte sciocchezze pensai, non esiste un destino programmato del resto, ma non potevo ignorare come parte dell’affermazione della rossa fosse perfettamente azzeccata.
Alla notizia della presenza di Tsubasa nei Night Creepers le due faticarono a crederci. Come poteva un ragazzo con degli ideali come i suoi fare parte di una simile compagnia?
“E io che pensavo sarebbe diventato il nuovo Sherlock Holmes!” Commentò Sayori con una punta di acidità.
Tutte e tre, me compresa, stavamo ancora faticando ad immagazzinare tutte quelle informazioni che rendevano l’argenteo un estraneo ai nostri occhi.
“Però Miyu…Anche tu vorresti farne parte giusto?” Quando Flemminia mi rivolse il suo sguardo carico di preoccupazione ed indecisione mi trasmise le sue stesse emozioni. Sarebbe stato davvero saggio prendere una scelta del genere? No, certo che no, ma ero stanca della solita routine ed avevo bisogno di qualcosa che movimentasse le nostre vite, perché sapevo che entrambe la pensavano come me e avrebbero a breve chiesto la possibilità di ammissione.
“Certo l’idea mi tenta parecchio e…Si…Credo di volerlo fare” Risposi titubante prendendo a giocare le coperte celestine del letto su cui ero seduta. La bionda e la rossa si scambiarono una veloce occhiata d’intesa prima di confermare le mie idee precedenti.
- Saremmo unite fino a questo punto…Eh?
I ricordi di quella giornata, di cui tutti i pensieri che mi affollavano la mente vennero finalmente alla luce davanti alle mie due migliore amiche, mi tornarono in mente mentre percorrevo la solita distanza da casa a scuola da sola vista la mancata e solita presenza di Ginka che non vedevo da circa tre giorni. Pensandoci bene non avevo notizie dei Night Creepers dalla “scomparsa” del rosso, persino Tsubasa mancava all’appello e non rispondeva a messaggi o chiamate.
Quando ero andata a trovarlo a casa sua per portargli il materiale di scuola la nonna mi disse che sarebbe andato a dormire da un suo amico per del tempo e non mi negò la sua amorevole preoccupazione per il nipote.
Oggi però avevo deciso di fare visita ai Night Creepers direttamente in casa loro, senza curarmi dei possibili problemi che avrei potuto ricevere.
Raggiunsi come sempre il cancello arrugginito e spalancato dell’Okinawa, davanti a cui la solita schiera di studenti aveva tutt’altra intenzione che entrare a scuola; feci qualche passo e mi unii finalmente a Flemminia e Sayori che sembravano aspettarmi impazienti, come se avessero qualcosa di losco ed allo stesso tempo geniale in mente.
- Allora Miyu a che ora si va oggi?
Domandò esaltata la bionda spalancando i suoi due lapislazzuli. Completamente all’oscuro della faccenda a cui si stavano riferendo le guardai di sbieco confusa.
- Si beh, il tuo piano per andare al covo dei Night Creepers…Quello di cui parlavi ieri al telefono insomma.
Completò Flemminia abbassando lo sguardo e facendomi capire cosa intendevano.
- C-che cosa?! Ma ero convinta di aver chiuso la telefonata!
Confessai imbarazzata dalla gaffe commessa e per l’essere stata scoperta in flagrante.
- La convinzione ti fotte!
Rispose energicamente la rossa guardandomi con un pizzico di malizia. Si vedeva che non stavano più nella pelle all’idea di poter incontrare una delle compagnie più malfamate del quartiere e questo faceva intendere che avessero sentito il mio completo monologo della sera prima quando avevo malamente chiuso la telefonata a causa di Yuuka.
- E dovresti anche smetterla di parlare da sola…sai, sei inquietante!
Ammise Yori canzonandomi e facendomi la linguaccia. Sbuffai seccata e rassegnata, ormai erano dentro anche loro, non che mi dispiacesse ma ancora ero incerta sull’andare o meno e adesso sarebbe stato praticamente sicuro; cos’avrei dovuto dire o fare se li avessi davvero trovati? Ma era certo che li avrei trovati, era il loro punto di ritrovo del resto, se non fossero stati nemmeno li forse era davvero successo qualcosa e Tsubasa poteva esserne rimasto coinvolto.
Dopo la nostra ultima discussione avevamo parlato davvero come volte ed è inutile dire che mi mancava il mio migliore amico dalla doppia identità recentemente scoperta.
- Ragazze…A dire la verità non sono molto convinta…
Al suono della campanella iniziammo a incamminarci dentro l’edificio continuando a discutere sull’argomento.
- Avanti Miyu! Non puoi prenderti tutto il divertimento!
- Si anche noi vogliamo vedere come agisce una banda di gangsta!
Per quanto tentassi di dissuaderle tutte le mie contro-indicazioni sembravano solo alimentare la loro curiosità.
- Allora è deciso! Io e Flemmi non potremmo uscire all’intervallo visto che saremo impegnate ad evitare l’auto-suicidio per colpa di quello psicopatico!
- Compito di matematica?
Puntualizzai sorridendo con ironia e ripensando a quando quel tale era venuto nella classe mia e di Tsubasa a fare supplenza lasciandoci senza parole alla fine della lezione.
Gli studenti cominciarono ad entrare nelle classi, specialmente in quella delle due a me davanti che iniziarono a realizzare quanto poco tempo mancasse alla loro presunta “fine”.
- Dai ragazze non fate così…Sono certa che andrà benissimo…
Provai a confortarle ma invano ed alla vista del professore entrambe tremarono; mi scostai subito per lasciarlo passare mentre ci rivolgeva un occhiata fugace, quasi pacifica ed indagatrice allo stesso tempo.
- Ragazze che ci fate qua  fuori?
Parlò con una tale lentezza e compostezza da far venire i brividi.
- E-ecco…Io devo andare in classe! Arrivederci!
Scappai letteralmente da qualunque successiva domanda potesse farmi e mi rifugiai in classe pochi minuti prima dell’inizio di filosofia, una delle poche materie che davvero mi facevano illuminare gli occhi.
Ma quella volta fui tutt’altro che concentrata, impegnata a scacciare quei continui presentimenti che avevano deciso di perseguitarmi dall’inizio della mattina.
Sarebbe stato davvero saggio dirigersi nel covo dei Night Creepers? Certo che no, ma dal momento in cui avevo conosciuto l’albino avevo compiuto una continua serie di scelte sbagliate, quindi una più o una in meno che differenza avrebbe mai fatto? E fu proprio grazie a questo ragionamento che più avanti capii la differenza che avrei apportato alla mia vita se solo avessi cambiato un minimo avvenimento.
 
*         *         *
 
- Miyu…Non puoi capire l’inferno…
Mi allontanai spaventata dalle condizioni di Flemmi e Yori, le cui facce avevano assunto un colorito pallido e raccapricciante, per non parlare degli occhi vuoti e privi di anima.
- R-ragazze! Ma che vi è successo?!
Domandai strillando. Yori avvicinò una mano alla mia per prenderla ma mossa dall’istinto mi scostai facendola atterrare sul pavimento.
- S-su…Sono certa che vi riprenderete subito okay?
La biondina tirò su il viso alterata per il fatto che non l’avessi aiutata a mantenersi in equilibrio e sorrisi imbarazzata.
La campanella dell’allarme ridestò tutte e tre da qualunque condizione fisica o mentale potessimo avere.
- Che sia l’esercitazione?
Osservai il volto perplesso di alcuni professori e delle bidelle che si erano già messe in moto per avvisare tutti di uscire dall’edificio.
- Temo di no purtroppo.
Era la prima volta che capitava qualcosa di simile, forse qualcuno aveva semplicemente schiacciato il pulsante dell’avviso per sbaglio.
- Dirigetevi ognuno nella propria classe e seguite gli insegnanti! State tranquilli e non agitatevi!
Sentimmo dire da una donna sulla quarantina, probabilmente una professoressa e facemmo come dettatoci, separandoci.
Proseguii verso la mia classe per prendere lo zaino con tutti i libri ed il giubbino, non potevo permettermi di perdere niente specialmente il materiale scolastico ed una volta fatto ciò mi misi in fila con gli altri compagni per uscire dalla classe in maniera ordinata.
Notai che i provenienti dal piano superiore si affrettavano più di tutti a scendere le scale, che provenisse da li il problema? C’era un vago odore di fumo che mi riportò con la mente al sapore di tabacco provato pochi giorni prima.
- Forza ora è il vostro turno, mi raccomando niente urla o spintoni, il caos ci porterà solo alla disfatta!
I consigli del professore di informatica erano tutt’altro che confortanti e ne avremmo volentieri fatto a meno, tuttavia era evidente che fosse spaventato ed il suo continuo balbettare lo confermava ulteriormente.
Quando finalmente uscimmo dalla classe il ritmo sembrò aumentare, anche se cercavamo di non darlo a vedere ognuno di noi era giustamente preoccupato e si velocizzavano tutti per poter scendere il prima possibile; dopo dieci minuti di spintoni e grida sommesse mi ritrovai in cortile a seguire l’insegnante.
Distrattamente rivolsi lo sguardo verso l’Okinawa e spalancai gli occhi per ciò che vidi. Alcuni studenti dell’istituto erano li davanti ad osservare l’accaduto e tra di loro c’erano anche alcuni dei Night Creepers, tra cui Ryuga e Tsubasa. Non pensai minimamente a stare dietro al professore e corsi verso l’argenteo che mi venne incontro preoccupato.
- Miyu! Cos’è accaduto?! Stai bene?!
Accennai velocemente un si con la testa per fargli intendere che puntavo a tutt’altro.
- Y-Yori…Yori e Flemmi non sono ancora uscite, non le ho viste.
Ero a metà tra la completa paralisi e l’adrenalina più totale, non capivo se riuscissi a ragionare o meno, tutto ciò che avevo in testa era che dovevo trovare le mie due migliori amiche.
- Miyu!
Sentì una voce familiare alle spalle richiamarmi e tirai un sospiro di sollievo quando incontrai i lapislazzuli di Sayori abbracciandola forte.
Ryuga e alcuni degli altri si erano distrattamente avvicinati ed io osservai per la prima volta negli occhi della bionda una paura a cui mai avevo potuto assistere, sicura che una come lei non conoscesse questo termine.
- Flemminia…è rimasta dentro! E’ corsa al piano di sotto verso l’aula di musica a prendere il suo violino! Ho cercato di fermarla ma tutti mi hanno spinta via e non ci sono riuscita!
Aveva gli occhi lucidi e si girò cercando il conforto di Tsubasa; scontrai di nuovo lo sguardo con quello impassibile dell’albino e come una molla scattai tornando all’interno dell’edificio, l’ultima cosa che udii furono le urla di Yori che m’implorava di fermarmi e lo stesso diceva Tsubasa, poi venni catturata dal fumo.
 
*         *         *
 
Fu strana la sensazione che provai quando mi addentrai in quelle mura, l’aria era pesante come il respiro che si faceva sempre più affannato per la corsa contro il tempo che mi ero costretta a portare a termine.
Le scale non erano mai sembrate tanto infinite ed ogni abilità di ragionare pareva essersi quadruplicata.
Non mi ero mai sentita così carica in vita mia.
Tutto ciò però non durò molto visto che i fumi del fuoco cominciavano a fare effetto ed io avevo appena raggiunto l’entrata dell’aula di musica.
- Cough…Flemmi! Cough, cough!
Battei qualche colpo di tosse e cercai di aprire la porta quando mi resi conto che era chiusa.
- M-Miyu? Che cosa ci fai qui?!
La voce della migliore amica fu come un toccasana per l’ansia che avevo accumulato fino ad allora, se non altro era viva e sembrava stare anche bene.
- Flemminia devi uscire di li! C’è un incendio se non ti sbrighi non ce la faremo!
- La porta è chiusa a chiave! L’insegnante non mi ha vista e mi ha chiusa dentro! E’ da mezz’ora che urlo in cerca di aiuto!
Mi buttai con tutta la forza che mi era rimasta contro la porta nel tentativo di spalancarla, ma con rammarico capii che quel genere di mosse funzionano solo nei film e la realtà è ben diversa.
- Dannazione! Non…Non ci riesco!
Tentai di nuovo, invano, ed iniziai ad avere la vista offuscata dalle lacrime di rabbia che cominciarono a solcarmi il viso.
- Cazzo!
Imprecai.
Dall’altra parte sentii Flemminia rassegnata accucciarsi contro quella maledetta barriera bianca e rossa che sembrava volerci dividere per sempre.
- Miyu…Non fa niente. Và, tu hai qualcuno da cui devi tornare. Loro hanno bisogno di te.
A quelle parole sbottai esasperata ed arrabbiata come non mai.
- Ti sei rincoglionita forse?! Credi davvero che lascerei te qui a morire?! Tu e Sayori siete le mie migliori amiche e non potrei mai abbandonarvi! Dovesse crollare il cielo io non permetterò mai ad una di voi di lasciarmi!...Abbiamo fatto un patto ricordi? Dobbiamo andare a vivere insieme, te lo sei dimenticata? Noi tre e nessun’altro! Abbiamo fatto tanti piani e non ho intenzione che una maledetta disattenzione da parte dello stupido personale scolastico ti porti via da me! Non avresti nemmeno dovuto sfiorare quel pensiero!
Ricevetti solo silenzio per alcuni minuti e poi finalmente rispose.
- Sai…Se ancora mi fosse stato possibile piangere credo che questa sarebbe diventata una di quelle scenette strappalacrime tra migliori amiche.
Non commentai ma accennai un sorriso e la sentii alzarsi.
- E va bene allora, usciamo da questo posto.
 
*         *         *
 
In qualche modo a furia di spingere e tirare eravamo riuscite a buttar giù la porta e la rossa si fiondò tra le mie braccia tenendo tra le sue la custodia del violino che avrei volentieri gettato nel rogo.
Quando uscimmo dall’edificio venimmo subito soccorse da una squadra di medici che si era precipitata sul luogo; ci fecero solo qualche controllo per essere certi che non avessimo dolori fisici o muscolari e soprattutto che il fumo non avesse danneggiato gravemente i polmoni. Per fortuna eravamo in perfetta salute e appena fummo nuovamente libere una felice, incazzata, preoccupata e sollevata Sayori ci si fiondò addosso ripetendoci quanto fossimo stupide e immature. Mi sentii per la prima volta davvero legata a quelle due ragazze con cui avevo da sempre condiviso ogni cosa e sembrava tutto così perfetto.
Ginka e Madoka ci raggiunsero per informarsi della nostra salute e ci fecero la stessa ramanzina di Yori, quando però le due si resero conto di trovarsi davanti a due dei Night Creepers rimasero spiazzate e un po’ intimidite, cosa che superarono pian piano non appena capirono quanto fossero amichevoli quei due.
Tsubasa mi abbracciò con forza e subito dopo toccò a Flemmi che esibiva il suo violino come un trofeo quando era stata tutta colpa di quello stupido strumento che lei trattava come un figlio la causa.
Purtroppo però le cose non erano andate poi così bene per la nostra scuola, alcune delle aule, tra cui le nostre erano ridotte piuttosto male e non avremmo potuto utilizzarle per del tempo.
Fu così  che il preside dell’ Okinawa e quello della Futenma ci annunciarono la loro brillante idea:
Tutti i diretti interessati delle aule inutilizzabili della Futenma avrebbero, per un certo periodo, svolto le lezioni smistati in alcune classi dell’Okinawa, il programma era molto simile al nostro ma più leggero e questo ci avrebbe sicuramente permesso di rilassarci un po’ di più.
Il pensiero di cosa potesse aver causato quell’incendio fu subito sostituito da un altro, del resto come potevo anche solo vagamente ignorare che avrei frequentato quell’istituto di cui già avvertivo i suoi topazi puntati addosso?
 
*         *         *
- E così…Domani è il grande giorno.
Dissi ad alta voce mentre sistemavo la stanza con la velocità di un bradipo. Ci era stata concessa una settimana di tempo per preparare il materiale necessario e fortunatamente la Futenma per scusarsi dell’incidente causato dal dirigente scolastico si era offerta di pagare i libri agli studenti meno abbienti, alias io. Mi restava solo qualche ultimo acquisto e poi sarei stata pronta per il mio primo giorno in quella lugubre scuola.
Il telefono cominciò a squillare e risposi subito dopo aver letto il nome sul display.
- Oi Madoka?...Si, si, dieci minuti e ti raggiungo subito!...Ehm, devo comprare solo gli inchiostri per arte ed un quaderno ad anelli, poi dovrei essere a posto…Okay ci vediamo tra poco allora!
Buttai il telefono sul materasso ed andai a prepararmi di fretta per poter uscire con Madoka.
Misi un paio di collant nere e pesanti, dopo tutto era pur sempre inverno, ed una gonna a balze rosa che sfumava verso l’estremità inferiore, poi per il sopra misi una semplice felpa nera che lasciava scoperte le spalle; mi diedi una rapida pettinata e legai i capelli con il fermaglio regalatomi da mio padre in un’alta coda di cavallo che, a causa della smisurata lunghezza dei miei capelli, percorreva metà della schiena.
- Mamma allora io vado!
Indossai le solite scarpe basse da tennis ed uscii di casa con la borsa a tracolla.
Ci saremmo dovute incontrare davanti al ristorante in cui avevo pranzato con i Night Creepers e che raggiunsi in breve tempo trovando una sorridente ragazzina dai capelli nocciola e gli occhi celesti che agitava in aria una mano per farsi riconoscere.
- Buongiorno!
Sorrisi inchinandomi appena e osservando ansiosa la giovane a me di fronte, pronta per una giornata di shopping sfrenato con qualcuno che non fosse Flemmi o Yori.
- Buongiorno anche a te Miyu! Allora, dove si va?
- Beh come ti ho detto dovrei recarmi al colorificio, ma chiude alle sette quindi abbiamo ancora un sacco di tempo…Che ne dici di Tally Klein? Se non sbaglio dovrebbero esserci un sacco di sconti in questo periodo!
Gli occhi di Madoka si illuminarono e ripeté più volte un sì con il capo.
- E’ quel negozio stratosferico in cui Ryuga, Ginka e Kyoya vanno sempre! Andiamoci!
- C-cosa?..Ryuga fa…Shopping?
La guardai con aria titubante e sorpresa tentando di immaginarmi l’albino alle prese con un susseguirsi di cambio d’abiti o ad un mal riuscito corteggiamento verso una delle commesse piuttosto sexy che lavoravano in quel luogo.
- In realtà è più Ginka che li costringe a fare questo tipo di cose.
Ammise con le guance arrossate dal improvviso pensiero del rosso. Effettivamente si vestiva piuttosto bene e non mi sorprendeva che volesse che anche i suoi compagni facessero altrettanto.
- Ma se andremo li avremo molte possibilità d’incontrarli?
Domandai insicura; non ero particolarmente certa di volerli incontrare ma la ragazza a me di fianco la pensava in tutt’altro modo.
- Beh si è probabile! E immagino ci sarà anche Ginka! Anzi…Ora che ci penso credo proprio di averli sentiti dire qualcosa in proposito quindi sbrighiamoci!
Mi afferrò con forza il braccio per costringermi a seguirla senza ammettere declinazioni alla sua ferma decisione. Aveva un presa piuttosto ferrea e da cui sembrava impossibile trovare uno svincolo, che avesse fatto qualche corso di auto-difesa?
- M-Madoka! Il polso comincia a farmi male!
Mi lamentai obbligandola a fermarsi per badare a quanto avevo da dire; il polso era tutto arrossato ma fortunatamente stava riassumendo un colorito normale.
- Accidenti scusami! Dimentico sempre di dosare la mia forza!
La tranquillizzai soffermandomi attentamente su ciò di cui mi aveva involontariamente informata.
- Cosa intendi?
Mi massaggiai piano il polso fissandola negli occhi in attesta di una risposta.
- Ginka mi ha insegnato un paio di mosse per difendermi dai nostri rivali, solo che l’abitudine nel tenere fermo l’avversario ogni tanto ritorna ahahahah.
Non ci eravamo minimamente accorte di essere davanti al negozio precedentemente stabilito, finché non focalizzammo la nostra attenzione sul luogo in cui eravamo arrivate.
La facciata dell’entrata era vagamente illuminata da una doppia e visibile scritta che si illuminava ogni due secondi di un colore diverso che si diffondeva in modo lieve anche nelle vetrate ai lati a causa del lento arrivare del crepuscolo. Entrammo tramite porte girevoli e non appena misi il piede fuori per uscire mi scontrai con un paio di iridi dorate, ma non quelle che avrei desiderato.
- Ehi bambolina perché non guardi dove metti i piedi?
Il tono aveva un che di che sprezzante e lo sguardo altezzoso che mi lanciò l’ennesimo giovane a cui avevo involontariamente calpestato il piede sembrava minaccioso e del tutto privo di “comprensione”.
- S-scusa non l’ho fatto di proposito.
- Ah si? Io non direi sporca di una Night Creepers.
Lo disse con fare accusatorio e per un attimo ebbi paura che potesse staccarmi un braccio da un momento all’altro.
- Evita di metterti in mostra con chi non centra nulla, Ryuji.
Intervenne Madoka distogliendo la sua attenzione visiva dalla mia persona facendomi tirare un sospiro di sollievo.
- Ahahah mi fai pena Madoka, avresti potuto scegliere di stare dalla mia parte ma a quanto pare quel rossino senza speranza ti ha veramente dato alla testa.
- Ryuji…Il tuo nome è simile a quello di Ryuga.
Dissi senza pensare.
- Tsk! Non paragonarmi minimamente a quella feccia, anche se…
Mi afferrò il mento tra indice e pollice facendo incontrare un'altra volta i miei smeraldi con i suoi topazi.
- Devo ammettere che anche tu sei un bel bocconcino…Perché non vieni con me? Sono certo che ti divertiresti un sacco sai?
- I-Io non credo.
Ribattei imbarazzata e spaventata non riuscendo a muovere un singolo muscolo del mio corpo che sembrava essersi paralizzato.
- Non molestare il mio nuovo giocattolino, non ho ancora avuto occasione di provarlo per primo.
Quella voce che spesso temevo in quell’ istante diventò un’ancora di salvezza, richiamando tutta l’attenzione su di sé.
- Perché non torni a trottare dai tuoi cavallini?
Un ghigno canzonatorio gli comparve sul volto mentre fronteggiava il corvino che un attimo prima faceva il duro con noi.
- Smettila di ululare schifoso botolo ringhioso.
Trovai così esilarante quell’affermazione che mi scappò una risatina nervosa facendo voltare i due soggetti nella mia direzione a guardarmi confusi e sconcertati da quanto infantile potessi essere in certe situazioni.
L’arrivo di Ginka e Kyoya subito alle spalle dell’albino costrinsero il moro dagli occhi dorati ad evitare ogni altro battibecco e ad andarsene senza troppe storie.
- Non riesco davvero a capacitarmi della tua demenza.
Commento Ryuga senza degnarmi di un minimo sguardo.
- Ma era troppo azzeccata per uno come te ahahahahah.
La sua occhiata omicida smorzò tutto l’entusiasmo che avevo pian piano recuperato.
- Scusa, scusa! Stavo solo scherzando!
Improvvisamente mi sentii afferrare con forza da dietro per poi essere sbilanciata in avanti e trovarmi trentasette chili sulla schiena.
- F-Flemmi…Levati subito ti prego!
Quel pomeriggio che doveva essere una semplice uscita tra due amiche conosciutesi da poco era diventata un ritrovo casuale di gente con conoscenze in comune.
- Salve ragazzi!
Sayori salutò, muovendo con grazia la mano, i presenti e presentandosi a Kyoya e Ryuga, o stesso fece Flemminia che notai particolarmente presa dal verde.
- Di un po’…Non sarà amore al primo incontro?
La stuzzicai sussurrandole nell’orecchio ciò a cui stava sicuramente alludendo facendola arrossire ed agitare.
Le due nuove arrivate non mancarono di parlare di qualunque cosa, che gli fosse richiesto o meno, dando inizio ad un’animata conversazione di cui solo io e Ryuga non prendemmo parte, io per la scarsità di argomenti da proporre, lui…Beh per la sua scarsa abilità nel socializzare.
- Noi eravamo venite qui per comprare qualcosa di nuovo, oltretutto domani sarà il vostro primo giorno nell’Okinawa quindi  dovrete farvi riconoscere!
Ci informò Madoka ammiccando all’abbigliamento intimo che si presentava alla sua destra.
- Non possiamo presentarci a scuola in mutande.
Dissi con voce sconfortante.
- Io non avrei problemi.
- Per me è uguale.
- ….
Commentarono gli appartenenti al sesso maschile presenti e facendo ridere le altre due.
- A proposito, sapete già a quali classi apparterrete?
Domandò Ginka protraendosi un poco in avanti come per farsi sentire meglio.
- Se non erro siamo tutte e tre in classe differenti questa volta, io nella H.
Rispose Yori pensierosa.
- Nella H ci siamo io, Madoka e Tsubasa, da quanto ci ha detto l’altro giorno.
Riprese il rosso per poi passare il testimone alla sua gemella in quanto al colore di capelli.
- Io sono nella B!
- …Io sono nella B.
Disse con una punta di sorpresa il verde dagli occhi cristallini; la fissò per qualche secondo per poi distogliere di nuovo lo sguardo, causando un lieve imbarazzo da parte della rossa.
- E tu Miyu?
Mi chiese Madoka ansiosa. Sforzai un po’ la memoria per ricordare con esattezza la lettera a cui sarei appartenuta per un breve periodo di tempo.
- Io sono nella D…
Nel momento in cui gli informai ricevetti una forte pacca sulla spalla da parte del giovane dagli occhi nocciola ed il sorriso affabile, rifilandomi un sonoro “buona fortuna!” che faticai a capire inizialmente.
- Mi toccherà sopportarti persino in classe dunque, che seccatura.
E così dicendo, l’albino, confermò ogni mio dubbio sul commentino di Ginka.
Da un lato ero piuttosto contenta, ma l’idea di restare da sola con quello psicopatico mi spingeva a pensare tutt’altro.
- Ora basta chiacchiere! Siamo venute qui per una missione da compiere e stiamo solo perdendo tempo! Quindi, Miyu, adesso proverai tutti i vestiti che ti dirò io finché  non troverò il tuo perfetto outfit per il primo giorno di scuola all’Okinawa!
Si gettò in mezzo alle pile di vestiti presenti, rimuginando cose come “dovrà essere uno stile cool e raffinato allo stesso tempo, della serie spacco bottiglia ammazzo famiglia!” e lanciando quello che considerava accettabile dritto tra le mie braccia che cominciavano a mantenere a fatica il peso di quella montagna; nel frattempo pure gli altri avevano cominciato a dare un occhiata in giro per conto proprio.
Dopo circa mezz’ora, Madoka, mi costrinse ad uscire dal camerino esclamando un forte “Ci siamo!”.
Mi guadai allo specchio osservando ogni minimo dettaglio.
I pantaloni che aveva scelto erano davvero sbarazzini, con molti buchi rattoppati con qualche filo cadente vicino alle ginocchia, cadevano più larghi sulla parte del fondoschiena e delle cosce dando un effetto simile a quello dei pantaloni utilizzati per l’hip-hop; la maglia era bianca con un semplice disegno stampato sopra, una ragazza della nostra età circa con indosso un berretto nero che la copriva fino all’attaccatura del naso, ridisegnato insieme al resto del viso come quello appartenente ad uno scheletro, era intenta a fumare e sul centro si leggeva la scritta “Wanderlust”. Poi mi aveva costretta ad indossare lo stesso berretto nero e ad avvitare una felpa del medesimo colore in vita. Dovetti ammettere che aveva fatto un buon lavoro, era il tipo di look “deciso” che avevo sempre desiderato.
- Quando fa freddo ci puoi mettere quel bellissimo parka verde muschio che ti ho visto indossare a scuola, amo il pelo sul cappuccio!
Quando notai che anche gli altri mi stavano fissando mi nascosi imbarazzata, mentre Ginka, Yori e Flemmi si complimentavano per le scelte azzeccate di Madoka.
- D’accordo, d’accordo, li compro.
Se non avessi accettato quei quattro mi avrebbero assillata per tutto il tragitto verso casa ed inoltre non mi dispiaceva affatto come scelta, anzi, ero piuttosto sicura che il giorno dopo li avrei indossati.
 
*         *         *
 
Finalmente la serata trascorse ed arrivò la mattina successiva.
Mi preparai di fretta con tutto quello che Madoka mi aveva fatto acquistare il giorno prima e corsi giù a far colazione con Yuuka.
- Miyu ti sei ricordata tutto?
Come al solito mia madre non evitò le sue classiche raccomandazioni da primo giorno di scuola, anche se la capivo, era un po’ in ansia per il fatto che improvvisamente avessi cambiato istituto a seguito di un danno piuttosto grave, e poi quell’istituto dal suo punto di vista era piuttosto discutibile.
- Si, si, tranquilla andrà tutto bene.
Affermai con sicurezza prima di prendere lo zaino e d’indossare il parka che la castana mi aveva consigliato; uscii velocemente dirigendomi verso l’Okinawa sperando di incontrare qualcuno dei miei amici lungo il tragitto.
Purtroppo chi incontrai era più un alleato che un amico.
- Ancora in giro? Proprio non riesco a sbarazzarmi di te.
L’albino sbuffò seccato appoggiando il gomito sulla mia testa per riposare il braccio con cui era intento a fumare una, già a metà, Marlboro rossa.
-Ti spiacerebbe levarti? Non ci vedo col tuo peso sul cappuccio.
Per il freddo che faceva quella mattina fui costretta ad alzare il cappuccio che essendo piuttosto capiente si portava a coprire tutta la fronte e buona parte degli occhi.
- Anche in condizioni normali la tua vista ti è totalmente inutile viste le volte in cui vai a sbattere contro poveri innocenti.
Ribatté sarcastico.
Finalmente raggiungemmo l’edificio che mi sembrò più grande ed imponente del solito. Ryuga mosse un passo verso l’interno ignorando il fatto che fossi rimasta indietro finché non lo chiamai con insistenza sotto lo sguardo degli altri.
Mi sentii in soggezione davanti a tutti quegli esami attenti a cui mi ero auto sottoposta ma cercando di farci poco caso mi avvicinai al ragazzo che si rivolse ad un gruppo appena avvicinatosi.
- Ehi Ryuga, non è la ragazzina che ti ha sfidato l’altro giorno? L’hai costretta a lavori pesanti giusto?
Restai in disparte tentando di non ascoltare la conversazione e concentrandomi sulle foglie secche del cemento su cui restavo ferma ed eretta come una statua.
- Se non ti dai una mossa ti lascio qui.
Mi ridestai da ogni pensiero affrettandomi a mantenere il suo passo mentre ci spostavamo nel cortile dietro l’edificio.
- Ne fumi un'altra?
Chiesi un po’ stupita per la rapidità con cui l’accese portandola subito tra le sue labbra invitanti. Mi accorsi di avere parecchi occhi femminili puntati contro, indice che l’albino doveva essere un particolare punto di riferimento per la scuola da quel punto di vista, in fondo  anche io ne ero rimasta molto colpita.
- …Posso?
Lo osservai ricevendo una risposta muta affermativa data dal suo porgermi la Marlboro.
Aspirai proprio come avevo fatto l’ultima volta fumandone senza rendermene conto la metà ed iniziando ad avere qualche giramento di testa per la poca abitudine.
- Sei più stupida di quanto pensassi.
Commentò acidamente causando la mia disapprovazione.
- Ed oltretutto me l’hai quasi finita.
- Se non altro i tuoi polmoni ti ringrazieranno.
Risposi di rimando.
- I tuoi non potranno fare lo stesso purtroppo.
Restai in silenzio conscia del fatto che avesse ragione anche stavolta e appena ebbe finito entrammo nell’istituto. Parecchi studenti erano già entrati, alcuni erano ancora in corridoio a parlare, altri a rollare le prossime sigarette della giornata.
- Ryuga, ascolta…
Mancavano pochi metri alla classe.
- Io voglio far parte dei Night Creepers.
Dissi con decisione e sicurezza mentre continuavamo a camminare. Lo sentii sghignazzare prima di prendere parola.
- Vuoi proprio costringermi alle droghe pesanti te neh?
Ignorai il suo commento pungente e non risposi aspettando che continuasse.
- Perché una scelta simile?
La situazione lo divertiva e si sentiva. Presi un grosso respiro prima di rispondere.
- Chissà…Forse mi eccita l’idea di bruciarmi con le mie stesse mani.
Giungemmo davanti alla porta già chiusa e lo guardai di sfuggita notando le labbra prendere una lieve piega verso l’alto.
Mi porse la mano come per formare un accordo.
- Sono proprio curioso di vedere fino a quanto riuscirai a resistere.
Gli strinsi la mano mentre sorrideva in modo quasi psicopatico, ma aveva un qualcosa di incredibilmente magnetico ed affascinante quel sorriso. E la sua mano bruciava a contatto con la mia, mi parve persino di sentire l’odore del fumo dell’incendio invadermi ancora una volta le narici fino ad inebriarmi completamente con il suo profumo.
 
 
 
Note:
Finalmente dopo più di un mese di tempo sono riuscita ad aggiornare questa fiction! Si, lo so, non ci sono scusanti per l’enorme ritardo ma mi sono trovata in brutte condizioni con la scuola e ho dovuto recuperare assolutamente tutto prima dell’inizio delle vacanze ed il tempo per scrivere era davvero poco, comunque tranquilli, non mi sono affatto dimenticata di questa storia ^^ non ho molto da dire riguardo  questo capitolo, lascio a voi i commenti! Ringrazio ancora di cuore tutti coloro che seguono e leggono questa FF e che, soprattutto, hanno commentato gli scorsi capitoli ( riferimenti puramente casuali ).
Con le vacanze natalizie spero di trovare molto più tempo per dedicarmi al quinto capitolo, ma vi prometto che cercherò di fare il più in fretta possibile!
Detto ciò, buon Natale ed anno nuovo a tutti voi ^3^
  
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