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Autore: Yuphie_96    24/12/2014    5 recensioni
[Kamigami no Asobi: Ludere Deorum]
Due amiche stanno per andare incontro ad una delle avventure più dure per loro ovvero l'ultimo anno del liceo ma Zeus ha in testa altro per loro infatti le sceglie come coloro che dovranno mostrare a degli dei cosa vuol dire essere umani e soprattutto dovranno aiutarli a capire l'amore ma le due ragazze ce la faranno a riuscirci entro un'anno? Ma soprattutto...riusciranno nel frattempo a farsi il ragazzo?
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love of Gods'
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Angolo Robh e Sere:ed ecco il nostro regalo di Natale! Uno special su Luce e Hate prima che arrivassero all'accademia ^^ è il nostro regalo per voi, ancora tantissimi auguri di buone feste! <3



Nella città di Tokyo era di già Febbraio..S. Valentino si avvicinava e, come tutti gli anni, la povera Luce era li. Nel suo banco, in ultima fila a destra, a riflettere, chiedersi e domandarsi se sarebbe mai riuscita a dare il regalo al ragazzo che le piaceva... si chiamava Eichi. Aveva gli occhi marroni ed i capelli neri. Giocava nella squadra di basket della scuola...in quella squadra c’èra anche una ragazza. Probabilmente era la manager... ma siccome voleva tenere entrambi sottocontrollo, per evitare possibili flirt fra i due, ogni volta che c’èrano gli allenamenti, puntualmente Luce era li. A guardare il suo Eichi. Avrebbe voluto abbracciarlo e passare con lui del tempo come fidanzati ma... niente, a bordo campo c’èra sempre quella maledetta ragazza dai capelli viola che lo guardava giocare. Anche quella aveva la tuta con stampato sopra il numero tre.Le andava grande e per questo, qualche “furbo” maschio cercava di spiarle dalla parte superiore...con ricompensa un bel cazzotto.I giorni passavano e S.Valentino si avvicinava sempre di più... un giorno, durante la pausa pranzo, Luce camminava per il giardino da sola. O meglio... intorno c’èra tanta gente ma... si sentiva sola. A un certo punto vide poco più in là, seduta su una panchina, la manager. Le era sempre stata antipatica... infatti la fissava sempre come ad ammazzarla. Quella si accorse, fece un sorriso (che sembrava una presa in giro) e battè due colpetti sul posto accanto a lei come a richiamare Luce. Quest’ultima, un po’ irritata, si avvicinò e si sedette accanto alla ragazza dai capelli viola.
??: vuoi unirti al club di basket?
Luce: e..eh?
??: sei sempre a guardarci. Ti vedo.
Luce: oh no no! Non voglio unirmi! Sono una ragaz...
??: e allora?
Luce: beh le ragazze non giocano
??:...allora ti piace un membro della mia squadra?
“mia” squadra. Ora aveva la conferma che la tizia fosse la manager.
Luce: beh..ecco, no, io, non sai...hemmm
??: Eichi giusto?
Luce: no! Assolutamente! Mica vengo per vedere lui! Non lo farei mai!
??:...certo...piacere io sono Hate.
Hate? Odio.. Hate significa odio... come faceva una persona ad avere un nome tanto....strano?
Hate: domani è S.Valentino
Luce: eh lo sò...
Hate: perchè non cogli l’occasione per fare un regalo ad Eichi???
Luce: come?! Ma non è il tuo ragazzo?
Hate: lui? Pf! Lo guardo allenarsi e gli insegno... non prenderei mai uno così, senza offesa eh...alle quattro abbiamo la partita. Quando usciamo puoi darglielo.
Hate si alzò guardando Luce con un leggero sorriso, fece un gesto con la mano e corse via... che tipa strana.Tuttavia! Le aveva dato un ottimo consiglio e...maggior soddisfazione.. non era la fidanzata! Possibilità da sfruttare al volo! Infatti nel pomeriggio Luce, nell’intento di fare dei cioccolatini, mise a soqquadro la cucina. Pentole a destra e manca, farina, zucchero, sale e scagliette di cioccolato ovunque (anche se alcuni ingredienti non le erano serviti....forse voleva soltanto abbellire con più colori???).La sera era tutto pronto. I cioccolatini nella scatola a forma di cuore. Mancava solo un bel biglietto! Infatti prese carta e penna e...fatto il bigliettino lo incastrò nel nastro rosa che legava il pacchetto. Ora si che era tutto pronto!Passò la notte a rigirarsi.... si addormentò alle quattro... con il risultato che durante tutte le lezioni se la dormiva alla grande... arrivarono le quattro e corse subito in palestra per prendere uno dei migliori posti. Uno in prima fila. Aspettò l’inizio della partita e di conseguenza la scesa in campo dei giocatori.
Luce: cooooooooooooooooooooooooooooooooosa?!
L’aprifila della squadra della sua scuola era il numero tre. Alias Hate... la ragazza incontrata il giorno prima.
Luce: cioè... no...dai... impossibile!
Dopo il primo attimo di stupore per Hate, una ragazza che giocava a basket, spostò lo sguardo sul suo vero interesse... Eichi. Eccolo li, che giocava. Avrebbe voluto dire che era bravo ma... solo ora si accorgeva che il suo ruolo era passare la palla agli altri.Che sapesse fare solo quello? Mah...non era la bravura che contava.La partita finì con la vittoria della squadra di Luce. Appena i giocatori furono rientrati, Luce corse fuori dall’edificio. E aspettò davanti l’uscita colui a cui avrebbe dato il ragalo. Uscirono prima tutti gli altri giocatori poi distanziato arrivò lui. Preso moooooooooooooooolto coraggio, Luce si avvicinò e gli si parò davanti porgendo la scatola di cioccolatini a Eichi. Quello la prese e lesse il biglietto. Dopo guardò Luce.
Eichi: mi dispiace, non mi interessano le ragazzine.
Detto questo accartocciò il biglietto lasciandolo cadere a terra insieme alla scatola di cioccolatini. Alla povera ragazza vennero le lacrime agli occhi...non riuscì a trattenersi e scoppiò a piangere. Una pallonata arrivò dritta in faccia a Eichi
Eichi: hey capitano sei impazzita?!
Hate: brutto idiota! È così che si tratta una ragazza?!
Eichi: non è colpa mia se non mi piace!
Luce apprezzò il gesto di Hate ma non bastò di certo a tirarla su...infatti corse via coprendosi il volto con le mani.Corse fino a non si sa dove....tuttavia ad un certo punto si ritrovò in un parco. Era troppo stanca per continuare a correre e chiedersi anche dov’èra... ormai non riusciva più a piangere. Aveva esaurito tutte le lacrime. A farle compagnia c’èra solo il silenzio più totale... poco dopo sentì dei passi. Qualcuno si stava avvicinando. Si voltò per scoprire la figura.
Luce: H...Hate?
Hate: heilà!
Luce: non voglio la tua pietà nè compassione... e non dirmi nemmeno quelle che chiamano “parole di conforto”...
Hate: parole di conforto?? Oh no figurati!
Hate si sedette accanto a Luce con in mano la scatola di cioccolatini aperta, ne mancava qualcuno.
Hate: sono quì per ringraziarti...
Luce: vatte...ringraziarmi?? E per cosa scusa??
Hate: dei cioccolatini naturalmente, e anche del biglietto
Luce: ma che...?
Hate sorrise ed iniziò a leggere il biglietto che Luce aveva scritto.
"Ciao. Vengo sempre a vedere i tuoi allenamenti, non abbiamo mai avuto modo di parlarci più di tanto, sò che sei più grande di me...però spero che accetterai questo cioccolato che ho preparato per te. Mi piacerebbe davvero conoscerti di più."
Luce era più spaesata che mai. Che caspio voleva dire?
Hate: sò che vieni sempre agli allenamenti, ci siamo parlate solo una volta, sono più grande ti te...e visto che ho accettato questo regalo...accetto anche il fatto di conoscerci meglio. Prima eravamo sconosciute no? Ora siamo...
Hate chiuse la mano a pugno lasciando solo il mignolo aperto e tendendolo a Luce. Poi le fece l’occhiolino.
Hate: ....amiche?
Luce guardò il mignolo della ragazza, poi guardò Hate in volto. Sorrise e anche lei incastrò il suo mignolo con l’altra
Luce: per sempre!

   
 
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