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Autore: kikka_67    26/12/2014    1 recensioni
Una strana tristezza le invade il cuore mentre osserva le ombre presenti in quegli occhi che la fissano disorientati e il viso di un bambino sorridente le balena in mente, il suo cuore è puro ma “lacerato” da profondi tagli causati dal dolore patito. Un lento sorriso le fiorisce sul viso e scorgendolo il ragazzo si rianima.
- Il mio nome è Narfi…mia signora.....
In questo racconto ritroverete i personaggi di “Non pensarmi .. ti sento!”, premetto che non è necessario leggere la storia precedente per poter comprendere questa. Spero vi piaccia, buona lettura.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina avevo corso come una disperata per presenziare a tutte le lezioni e fino a  pomeriggio inoltrato non ero riuscita a scambiare due parole con le ragazze, sapevo  che  Kate  e Christine , la ragazza di Zac, sarebbero partite con i miei fratelli  verso mezzanotte  con tutta l’attrezzatura, mentre io  e Barby avremmo aspettato che mio cugino  fosse tornato dal suo turno sul taxi.  Quando finalmente arrivo a casa di Barby trovo Narfi ad aspettarmi sul portone.


- Ciao,  come mai sei qui?  La gita  a Stonehenge è saltata? – chiedo sorpresa.
- Ciao cugina, ti sto aspettando perché Barby ha un impegno con…Rick questa sera, hanno bisogno di chiarirsi da soli, mi ha detto di chiederti scusa da parte sua ma che  era sicura che avresti capito, quindi ti lascio le chiavi del mio appartamento così puoi aspettarmi lì se…ti va ancora di venire… con me. Mi piacerebbe davvero andare a vedere come lavora Zac. –  il suo tono era  ansioso come il suo sguardo e a questo punto non avevo scelta.
- V-va bene… -
- Perfetto!! Fai come se fossi a casa tua, grazie e  a dopo. – esclama entusiasta.

Apro piano piano la porta e sbircio all’interno prima di entrare, tutto il soggiorno  è ancora  illuminato dalla luce del sole e il dolce profumo dei fiori mi tranquillizza, sono un po’  a disagio, mi sembra di invadere la privacy di Narfy,  ma la curiosità ha il sopravvento e gironzolo per le stanze per dare un’occhiata  e devo proprio riconoscere che Narfi è veramente molto ordinato, tutto è pulito e  profumato.  Immediatamente mi ripropongo, appena torno a casa, di dare una sistemata alla mia camera che sembra sia stata devastata da un tornado.    Entrando in cucina trovo un vassoio con alcuni panini, frutta e il tea già pronto tenuto al caldo in una tazza termica. Che carino! Ha pensato proprio a tutto! 
Consumo la mia cena in veranda  sotto la coltre profumata  di foglie e fiori. Inevitabilmente mi fermo a pensare a Barby,  mi auguro solo che  riesca a parlare con Rick con tranquillità e che lui riesca a superare tutte le sue paure, un bimbo deve avere tutte e due i genitori accanto per crescere sereno. Non avevo mai pensato sul serio a quanto cambierà la loro vita, a quante cose dovranno rinunciare per quel bimbo che non chiederà altro che di  essere amato. 
Dopo aver riordinato  la cucina e preparato  altri panini che potremo consumare durante il viaggio, mi siedo  con un plaid sul divano tentando di comporre un articolo sulle  precauzioni da adottare  prima e durante l’atto sessuale, una precauzione   corretta e consapevole era preferibile ad una giovinezza “interrotta” dall’irresponsabilità delle proprie azioni e di commettere l’enorme errore   di  “colpevolizzare”  inconsciamente il proprio figlio dei sacrifici affrontati per farlo nascere e crescere.  Io non posso  e non voglio fare la lezione a nessuno e chiederò anche  un consulto  ad  un  medico per avvalorare il mio scritto con un parere imparziale  di un professionista  competente e  voglio affrontare questo delicato argomento esponendo sia il punto di vista femminile che quello maschile, tutto sommato una coppia è formata da due persone che sono coinvolte in pari misura.
 Mentre divago con frasi ad effetto sulla responsabilità morale  nel mettere al mondo una nuova vita, il mio  articolo  stranamente converge su di un altro argomento molto interessante, l’attrazione fisica  in una coppia, insomma il sesso,  inteso come quel groviglio di emozioni  irrazionali  che ti sconvolgono  la mente e il corpo. Io non l’ho mai provata  quella sensazione potente e meravigliosa di perdersi in un’altra persona, un’emozione   capace di divorarti la mente  e far sbandare la tua vita fino a farla naufragare in un oceano di piacere.  L’inarrestabile desiderio di appartenere anima e corpo al tuo uomo e soprattutto di sentirlo tuo. Il  rapporto che lega i miei genitori è l’unico esempio di amore reciproco di cui sono a conoscenza. Personalmente fin da ragazzina mi sono sempre divertita a “giocare” con i ragazzi che mi avvicinavano, ero lusingata delle loro attenzioni, ma non ho mai concesso a  nessuno di sfiorare la vera essenza, non avendo mai incontrato un uomo capace di farmi…….. impazzire dal desiderio….
 


Dopo aver richiuso la porta senza far rumore,  entro nel soggiorno e trovo Jane profondamente addormentata sul divano  avvinghiata ad una coperta , il suo viso sereno fa tenerezza, sembrerebbe  una bimba che dorme tranquilla dopo essere stata dolcemente  cullata e coccolata,  se non fosse per le  sensuali curve che s’intravvedono dalla scollatura della maglietta attillata che indossa, no….decisamente non è più una bambina. Mi siedo sulla poltrona davanti al divano e per qualche minuto mi permetto di osservare con calma  i suoi lineamenti delicati, le sue  labbra si muovono lievemente, forse sta sognando. Tra le dita aveva dei fogli che ha lasciato cadere a terra quando si è addormentata, mi avvicino cautamente e mi chino a raccoglierli e leggo le prime frasi, sembra un articolo – Attrazione fisica e precauzione sessuale corretta e consapevole – molto appropriato cugina!
Chiaramente è solo una bozza,   anche se probabilmente lo ha scritto esprimendo  i suoi timori per la maternità della sua amica devo riconoscere che è ben strutturato, conciso e sorprendente, lo sono  in special modo  le frasi che usa per descrivere la sua idea di attrazione fisica e  di passione. Ho saputo dai suoi fratelli che c’era un uomo nella sua vita da cui si è separata da  qualche mese, un uomo che non è stato in grado di farla innamorare. Riconoscendo le pericolose sabbie mobili in cui stavano affondando i miei pensieri,   mi  allontano  da lei  e delicatamente  colgo un fiore con cui le sfioro le dita della mano, il viso, i capelli lucidi sparsi sul cuscino.  Dopo qualche minuto   comprendo  che con  questi gesti,  ho ottenuto solo il disastroso risultato   di farmi salire la pressione arteriosa  e che  non ho  scalfito per nulla l’intenzione  della mia cara cugina di continuare a dormire,   quindi mi dirigo in cucina con l’intenzione di prendere un bicchiere d’acqua  per “attirare” la sua attenzione strappandola dalle braccia di Morfeo.
Quando rientro in soggiorno trovo Jane sveglia  ed in silenzio l’osservo mentre   pigramente  si  stiracchia come una gatta, i suoi movimenti si ripercuotono sul  mio  già scarso  autocontrollo e la mia testa viene invasa dalle sensazioni devastanti dell’unico bacio che le ho “rubato”  in camera sua,  la notte che è tornata da Asgard. In realtà non l’ho neanche  sfiorata,  le ho invaso la mente con il mio desiderio e dopo pochi minuti sono stato  soggiogato dalla sua passione, inconsciamente ha risposto al mio bacio  ed io mi  sono perso….in lei.

- Narfi… stai male? – chiede una voce curiosa che scuote i miei sensi ottenebrati.
- Cosa…? – rispondo tornando in me e balzando velocemente all’indietro,  rischiando di cadere rovinosamente a terra, quando mi accorgo che è  a due passi da me.
- Di solito non faccio questo effetto al prossimo….… - mormora offesa.
- Scusa…ma eri troppo vicina… - ansimo a causa dalle ondate di adrenalina che ancora mi attraversano  il corpo.
- Perché non mi spieghi esattamente a cosa andremmo incontro se mi tocchi? –
- Vorrei che tu non  indugiassi troppo a riflettere sulle conseguenze, ma ti concentrassi molto di più sul perché io sono così attento ad evitare un qualsiasi contatto tra di noi, non ti sovviene il dubbio che sto cercando di proteggerti da un castigo terribile? –
- E’ questo  castigo da cui stai proteggendo tutt’ e due… ehm… è terribile,  in che senso?  Non mi sembra giusto che tu sappia a cosa vai incontro toccandomi ed io no!!  - si lamenta con veemenza.
- Adesso basta! Ti stai comportando come un’adolescente immatura! Non ho intenzione di dirtelo e siamo già in ritardo, vuoi ancora venire con me a Stonehenge? Se si prendi la tua roba e partiamo! – le ordino.
In silenzio raccoglie i suoi fogli e li infila dentro la borsa, lo sguardo risentito con cui mi squadra non mi fa presagire nulla di buono e sono quasi tentato di annullare il viaggetto, come potrei sfuggirle in macchina  se si mettesse in testa di saltarmi addosso? Potrei legarla!...No,  non penso che me  lo permetterebbe! Decido di distrarla parlando del suo articolo.  L’ho costretta a sedersi sul sedile posteriore in macchina e all’inizio   rispondeva a monosillabi alle mie domande,  ma argomentando su alcune sue convinzioni espresse, secondo me,  con superficialità nell’articolo, ha iniziato a difendere con veemenza  le sue idee.
 Per tutto  il viaggio abbiamo discusso e ci siamo confrontati su vari argomenti delicati, la mia cara cugina è molto sicura di sé e sono davvero tentato di dissacrare  alcune sue asserzioni  con una dimostrazione pratica - secondo me la passione non esiste -  mi ha detto  - sono sicura che ciò che viene descritto sui libri  è  il risultato  delle illazioni romantiche di alcuni poeti  e scrittori frustrati -  aveva continuato. Se non fosse che ho aspettato troppo tempo un’occasione innocua per  “sfuggire” alla mia stessa decisione di non cedere al vincolo, le dimostrerei subito,  qual è la portata della  devastante attrazione che lei  esercita su di me.

Durante il solstizio d’inverno, il Sole rallenta la sua corsa e per qualche minuto, prima di sorgere, un evento mistico  si ripete in modo ciclico da millenni,  si apre una porta, una “interruzione” nel tempo e nello spazio celato agli umani da magie divine antiche e perenni.   Nonostante la fitta nebbia siamo arrivati in tempo  per sistemare la macchina e avvicinarci all’altura dove sorgono le pietre.
- Narfi non si vede un accidente!! E non riesco a mettermi in contatto con gli altri, non c’è campo! Chissà dove sono! – borbotta irritata.
- Mi sono  messo  d’accordo con Zac di incontrarci da questa parte della collina, quella meno frequentata, probabilmente hanno già montato l’attrezzatura, tuo fratello mi aveva avvertito che avrei trovato la nebbia ma che si sarebbe diradata poco prima dell’alba, tieni,  lega questa corda al tuo polso come ho fatto io, visto che non ti posso toccare, ho pensato di usare questa,  mi spiacerebbe “perderti” tra queste pietre.. – ironizzo ilare.
- Spiritoso! Immagino le risate che vi fareste se fossi l’unica scema che si perde tra queste nubi e che magari butta giù una di quelle pietre con una zuccata!! – mormora di cattivo umore.

In questa nebbia fitta c’è qualcosa che mi infastidisce, avverto come un pericolo che incombe su di noi, uno strano calore m’invade e sento una forte energia percorrermi le membra, come la notte che ho accettato i miei poteri,  la  paura di non riuscire a dominarmi e di ferire qualcuno mi paralizza la mente. Continuo ad avanzare  in silenzio aspettando di percepire o vedere  qualcosa di strano.  Dopo una decina di minuti di cammino in mezzo al nulla fatto di oscurità e foschia, Narfi mi intima di fermarmi.
- Siamo quasi arrivati,  il sole sta per sorgere e tra pochi secondi la nebbia scomparirà. Seguimi. – non riesco a vederlo in viso, ma la sua voce tranquilla è come un balsamo sui miei sensi inquieti.
- Sei sicuro di sapere dove stai andando? Non si vede nulla. Continua a parlare, ti spiace?  E’ più facile per me, camminare,  seguendo  la tua voce. –
- Ma certo, cugina. Cosa vuoi che ti racconti? – la sua voce ha un’inflessione  leggermente ironica  ed io  sorrido senza un motivo particolare.
- Spiegami quello che sai di questo posto.. –
- Su Midgard non hanno idea che questo luogo antico è in realtà una porta verso l’universo, gli avi del Re degli Dei erano soliti visitare queste terre… -

La sua voce morbida e modulata mi guida verso di lui, in realtà non lo sto ascoltando, mi rendo conto solo adesso che neanche in biblioteca riuscivo a seguire una sola delle parole che pazientemente mi leggeva durante le lezioni e la causa di questa distrazione era proprio l’effetto ipnotico che la sua voce aveva su di me.
- Fermati Jane! –
- Cosa succede? – chiedo sorpresa.
- Aspetta… solo un secondo. –
All’improvviso riesco a scorgere un chiarore all’orizzonte ed i contorni di ciò che mi circonda prendono una definizione più nitida, la nebbia lentamente scompare, come aveva predetto mio cugino, che finalmente riesco a vedere in viso.
- Ciao… - mi sorride tenero.
- Ciao… Dove siamo? – chiedo curiosa sorridendo.
- Siamo in mezzo alle pietre oltre il cerchio naturale…. Posso chiederti un favore Jane? –
- Si, certo. Dimmi…. – mormoro stupita.
- Potrei vedere la tua collana, per favore? Potresti toglierla per un attimo? – mormora sottovoce.
- Adesso? E perché vuoi vederla? – chiedo restia a toglierla, mia madre mi ha chiesto molto chiaramente di non separarmene per nessun motivo.
- Ti prego solo per poco… -
Le mie mani,  munite di volontà propria,  sganciano il fermo della collana e mentre la luce del sole  illumina gli occhi chiari di Narfi che mi fissato ardenti, avanzo di un paio di passi totalmente soggiogata dal suo sguardo, lentamente alzo un braccio per mostrargli la mia collana che riposa  sul mio palmo e seguo  il movimento delle sue dita affusolate avvicinarsi  e intrecciarsi alle mie. L’unione delle nostre mani, che combaciano alla perfezione, alla luce del sole nascente non causa nessun cataclisma,  sento che è una cosa giusta….. per me, come lo sono le sue labbra sulle mie…. dolcissime.
Dopo il primo tenero contatto, iniziamo a muoverci guidati da  un’intensa e meravigliosa armonia, il mio bisogno di sentirlo vicino è pari alla sua voglia di stringermi. I suoi capelli tra le mie dita sono morbidi e un  gemito appassionato mi sfugge,  quando sento  la sua mano sulla pelle nuda della schiena. Abbandono per un attimo le sue labbra per assaggiare la  pelle  del suo collo e questa volta è lui che dolcemente geme.  La mia mente e i miei sensi  sono  saturi  di lui,    del  battito   frenetico  del  suo cuore contro il mio seno,  dei nostri respiri affrettati e del dolce mormorio che producono le nostre labbra mentre si cercano con bramosia.  All’improvviso  con uno strattone violento, qualcuno  mi separa da Narfi.

Con orrore vedo un uomo vestito di nero colpire con forza Narfi che ricade sul terreno ghiacciato senza sensi, il terrore  che possa ucciderlo mi paralizza.  La maschera bestiale che gli sfigura i lineamenti,   a poco a poco si attenua e  due occhi verdissimi e acuti mi osservano freddamente. Dopo qualche minuto  un sorriso scanzonato,  piega le labbra sottili   dell’uomo e immediatamente il suo viso contornato da lunghi capelli neri si  trasforma.  Lo fisso stupefatta, quello che ho davanti ai miei occhi è senza dubbio  l’uomo più attraente e terribilmente sensuale che abbia mai visto.  Cammina  verso di me con un andatura sicura ed elegante,  lentamente  i suoi occhi chiari studiano  il mio aspetto trasandato e sono sicura che ha compreso il motivo per cui le mie labbra sono leggermente  tumide e arrossate.  Il suo sorriso si apre di più ed io inconsciamente avanzo  di qualche  passo,  sono attratta da lui come la falena dalla luce accecante, vorrei toccarlo, anche se  percepisco che quell’uomo è pericoloso, violento, senza cuore e con sgomento  mi rendo conto di desiderarlo con tutta me stessa. Abbasso lo sguardo sulla figura inerme di mio cugino e dopo un secondo ritorno a tuffarmi in quelle trasparenze verdi intriganti e oscure.
- Vieni da me….. -  mormora l’uomo con voce suadente.
- Chi sei? –
- Non ha importanza…. Vieni.  – non ha modificato il tono di voce, ma so che il suo  è  un ordine.
  Quell’uomo  è abituato all’ubbidienza  di chi lo circonda,   pretende di comandare e di  essere servito quale  che sia il suo desiderio. Ed io non voglio altro che servirlo e dimostrargli la mia fedeltà, il mio frenato desiderio però mi tradisce e nel mio sguardo lui riconosce la cupidigia che mi domina.  Con un fulmineo movimento mi trae a sé e se il bacio di Narfi mi ha dolcemente conquistata, il bacio di  questo sconosciuto  mi annienta, m’innalza alle più alte vette del piacere e la  sorprendente intensità  del trasporto con cui rispondo e mi piego alla sua volontà mi terrorizza e mi esalta al contempo.    Nei recessi più profondi  della  mia anima si accende  una debole fiammella di consapevole e inarrestabile  energia  che  mi schiarisce le idee e con la forza  di un’eruzione vulcanica  respinge lontano  da me l’uomo che mi fissa stupefatto.  Sono libera dal suo incanto, adesso riesco a  guardarlo senza esserne  soggiogata né terrorizzata.  Soddisfatta noto  l’effetto   del mio bacio  rovente,  il suo  labbro inferiore è decisamente ustionato.
- Chi sei? –  chiede basito.
- Non ha importanza….. chi sia io…. l’importante è che ti abbia riconosciuto….. alla fine…. Loki Laufeyson… Dio degli Inganni.  – rispondo sicura.
- Sono veramente poche le persone a conoscenza del fatto che io sia ancora in vita e ancor meno quelle in grado di respingermi. Chi sei? – ripete con astio questa volta.
- In me arde il calore della Terra e la sua potenza e tu che sei un  principe di ghiaccio… immagino che  non apprezzerai i miei poteri.  – mormoro falsamente contrita.
- Al contrario, quello che apprezzo più di tutto è la cura con cui,  con i tuoi maneggi, tenti di sviare la mia attenzione da mio figlio,  per proteggerlo. – risponde perfidamente soddisfatto di vedere la mia espressione irrigidirsi.
- Non potrai avvicinarti ancora a lui, non ti permetterò di toccarlo di nuovo. – lo minaccio furiosa.
- Sono suo padre, io l’ho creato…..ed io posso distruggerlo…. – sibila con veemenza.
- Forse era così in passato, ma Narfi è mio… adesso. E’ il mio compagno e tu non potrai mai più avvicinarti a lui….sono stata abbastanza chiara?   – mentre pronuncio queste parole,  un calda sensazione di  tranquillità m’invade, si …. Narfi è l’uomo  destinato a stare al mio fianco ed io la donna che camminerà accanto al suo.


 
  
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