Capitolo
14- Addio!
Erano
rimasti qualche minuto immersi nel silenzio, interrotto solo, di tanto
in
tanto, dal rumore delle pagine sfogliate.
Itachi
era immerso in quella lettura a cui era stato
“costretto”; Mio, dal canto suo,
stava cercando il coraggio di rivolgere una domanda al moro. Era tutto
il tempo
che ci pensava, che pensava se dirglielo oppure no. Aveva paura, molta
paura
delle conseguenze.
-Itachi,
ti sei mai sentito inutile?
-Inutile,
dici? Non lo so…non credo, mi sono sempre reso utile in
qualche modo,
quindi…credo di no. Come mai questa domanda?
C’è qualcosa che non va?
-No,
va tutto bene! Sul serio…
-Davvero?
-…
-E’
successo qualcosa che ti preoccupa?
-Lascia
stare, tanto non mi capiresti!
-Non
è vero.
-Allora
hai una vaga idea di come mi senta adesso??
-Beh…ecco…io…non
lo so…
-Io
mi sento completamente inutile! Non posso fare niente per renderti
felice. Ti
ho messo nei pasticci e non riesco nemmeno a rendermi utile per
aiutarti a
tirarti fuori dai guai. Ti ho solo creato dei problemi, da quando sono
qui.
Anzi te ne ho sempre creati, da quando ci conosciamo. Ho solo reso la
tua vita,
quella di Rei e del maestro un inferno. Sono completamente inutile! Non
ho mai
combinato niente di buono. Sono io che non sono riuscita a fermarti
quella
notte e sono sempre io a non aver capito che c’era qualcosa
che ti turbava
negli ultimi sei mesi. Eppure mi vantavo di saper tutto di te, di
essere
l’unica che poteva capirti. Invece, sono stata completamente
inutile. Una
inutile piagnucolona…Mi faccio pena da sola!
-…
-Ogni
tanto mi fermo a pensare a come sarebbe ora la nostra vita se Rei non
fosse
morto quel giorno. E tutte le volte mi convinco del fatto che se ci
fosse stato
lui, ti avrebbe fermato quella notte, invece di piagnucolare come me.
Ed è
morto solo per colpa mia… Se non fossi stata così
debole, lui adesso sarebbe
ancora qui con noi.
-Non
è solo colpa tua…In fondo sono responsabile
anch’io della sua morte. Non te ne
devi fare una colpa. Ormai è successo e non ci possiamo fare
proprio niente.
Non possiamo riportarlo in vita. Gli esseri umani non sono capaci di
fare ciò.
-Riportare
in vita i morti, eh?
Uno
strano riflesso sinistro lampeggiò per un istante negli
occhi azzurri della
ragazza.
-Cosa
stai pensando di fare? Non vorrai mica…
Mio
abbassò gli occhi e si voltò.
-Non
ci pensare nemmeno! Ti proibisco di farlo!
-Proibirmi
cosa?
-Di
usare quella tecnica! Non ti farò gettare al vento la tua
vita in questo modo!
-Non
sei mio padre! Non puoi dirmi cosa devo o non devo fare!
-Sei
scema o cosa?! Vuoi sacrificare te stessa per riportare in vita le
persone
morte, vero?
-…
-Rispondimi
Mio!!
-Si,
e allora?
-Brutta
cretina che non sei altro! Ti rendi conto di quello che stai dicendo?
Vuoi
morire e per cosa? Una volta morti non possiamo fare più
niente, lo capisci questo?
-Stai
zitto!
-No,
non sto zitto!
-STAI
ZITTO!!
Lacrime
calde rigavano il viso della ragazza. Itachi si mise una mano sulla
guancia,
che fino a pochi istanti prima era del suo solito rosa smorto. Adesso
al suo
posto c’era una macchia livida, che ricordava molto il palmo
di una mano. La
causa di quel rossore improvviso era appunto quella ragazza che aveva
di
fronte, o meglio la sua mano.
-Io…io…non
volevo…mi…
-Lascia
perdere… La colpa è mia. Non posso vietarti di
fare quello che vuoi, ma…se è
possibile vorrei proteggerti…e renderti felice. Anche se
questo significherebbe
farmi odiare da te.
-Sei
uno stupido! Tu non mi puoi capire…
-Lo
dici tu!
-…
-Vuoi
rivedere tua madre, dico bene? Posso immaginare come sia vivere senza
aver
conosciuto i propri genitori, ma ancor più terribile
è averli conosciuti, ma
non ricordare niente di loro, come è successo a te.
Però riportarla in vita non
è la cosa giusta.
-Ma…
-I
morti non tornano in vita…E’ la legge della
natura…
-Lo
so…Ma io voglio solo rivedere anche se per poco le persone a
me care, come Rei
o la mamma… Soprattutto la mamma…
-Mio…
-Non
mi ricordo nulla di lei, né il suo viso, né la
sua voce, né il colore dei suoi
capelli. Non ricordo nulla dei miei genitori. Ho un vuoto di memoria
riguardo i
miei primi cinque anni di vita. So solo che Naruto è mio
fratello. Il resto è
buio completo. E a causa di questo sento un vuoto anche nel mio cuore.
-E’
per questo che vuoi riportarla in vita? Per colmare quel vuoto? Non
sarebbe più
semplice se tu chiedessi all’Hokage. Oppure basta ricercare
nel Vecchio
Archivio. Hai comunque un cognome, no? Uzumaki! Sarà
semplice!
-Non
capisci…Io voglio…
-Rivederla?
Non si può ottenere tutto dalla vita! Bisogna saper fare
delle scelte. E
scegliere di dare la tua vita, per riportare indietro tua madre,
è una
stupidaggine! Tua madre non sarebbe contenta di questo…Non
credi?
Mio
strinse le gambe con le braccia e poggiò il mento sui
ginocchi. Guardava in
terra, con lo sguardo perso in chissà quali ricordi.
Restò in silenzio per
molto tempo, tanto che Itachi iniziò a preoccuparsi.
-E’
sbagliato…
-…
-E’
sbagliato…indossare una maschera. Così non sei
sincero con gli altri…In fondo
siete compagni…Perché ti devi comportare in quel
modo…Fingi di essere ciò che
non sei…è sbagliato…
-Non
è facile vivere come un ricercato.
-Smettila
di scappare!
-E
cos’altro posso fare?? Farmi arrestare da Konoha??
-Tu
sei innocente!
-Non
hai le prove!
-Quindi
ammetti che sei veramente innocente!
-No,
non ho detto questo…
-Ma
non hai nemmeno detto che sei colpevole.
-Come
fai a dire che sono innocente, se persino tu mi hai visto quella notte.
-Perché
la scusa che hai detto è stupida!
-E
se anche fosse?
-Ti
conosco abbastanza per sapere che non eri il tipo da osannare la tua
forza.
Quindi non aveva senso che tu dicessi “L’ho fatto
per mettere alla prova le mie
capacità”. Ma a chi vuoi darla a bere??
-Come
fai a sapere che era una scusa?
-Perché
piangevi!
-Cosa?!
-Ti
ho visto. Poco prima che tu te ne andassi, per un attimo ci siamo
guardati e tu
stavi piangendo.
-Non
è vero…
-E
un assassino non piange, non se ha agito di sua spontanea
volontà.
-Non
è vero…
-Perché
neghi la realtà?
-Perché…non
lo so…non lo so nemmeno io.
-Andiamo
bene! Se non lo sai te, chi deve saperlo.
-Chi
altro sa di questa storia?
-Nessuno…Anche
perché nessuno mi crede!
-Uff…menomale!
-Menomale?!
In che senso?
-Non
ti posso dire nulla. E’ una storia lunga e se si venisse a
sapere in giro,
sarebbe un guaio.
-Per
la tua reputazione?
-No!
Per Konoha, per i Villaggi Alleati, per i ninja e soprattutto per
Sasuke.
-E’
veramente una cosa così grave?
-Più
di quello che sembra. Molto di più.
-Va
bene…Ho capito. Non hai intenzione di dirmelo. Fa nulla!
-Non
te la sei presa?
-Per
cosa? Per il fatto che non mi vuoi dire cosa è realmente
accaduto quella notte?
-Non
è colpa mia! Non posso dirti nulla!
-E
perché?
-Non
ti posso dire nemmeno questo. Fidati di me!
-Fidarmi?
Come faccio a fidarmi di uno che ha sterminato la sua famiglia e che
non mi
vuole dire il vero motivo…
-Fino
ad ora ti sei sempre fidata…Perché adesso di
punto in bianco hai cambiato
opinione?
-Io…non
lo so… Ma sento che non posso continuare a fidarmi di te se
non mi dici nulla…
-Perché
gli esseri umani non si fidano mai del prossimo? Nessuno si
è mai fidato di me
e adesso sta succedendo una cosa simile anche a Sasuke. Sai, era
rincuorante
sapere che esisteva almeno una persona che continuava a fidarsi. Ma
adesso,
anche tu inizi a diffidare di me. Sasuke è molto
più fortunato…Il suo migliore
amico non è morto, la sua compagna di squadra lo ama e crede
ancora in lui e il
suo maestro non lo ha abbandonato. In questo momento, credo di
invidiarti, caro
fratellino.
-Itachi,
io non…
-No,
lascia perdere! Ti ringrazio per essere stata sincera con me. Anche se
non ti
fidi, il mio piano andrà avanti, anche senza di te. Adesso
è meglio che tu
vada…
-Almeno
uno di noi è stato sincero con l’altro, vero
Itachi? Io non ho intenzione di
arrendermi. Scoprirò la verità, prima o poi.
-Se
vuoi un consiglio…non cercare di scoprirla! Rischi di fare
una brutta fine. A
volte è meglio se la verità resta nascosta.
-Non
c’è bisogno che tu me lo dica…Lo so
benissimo anche da sola…La prossima volta
che ci rivedremo sarà come nemici…
-Intendi
tornare a Konoha?
-No…voglio
unirmi a Orochimaru!
-Stai
scherzando, vero? Non puoi unirti a quel pazzoide! Non posso
permetterti di
tradire Konoha!
-Non
ho mai detto di voler tradire Konoha…
-Allora
perché?
-Sarà
più facile raccogliere informazioni in questo
modo… E presto o tardi sarebbe
venuto a cercarmi…
-Per
via di quel “marchio”?
-Ormai
sono legata a lui, non posso fare nient’altro. Anche se non
lo uso, non lo
posso ignorare. E poi devo riprendermi anche una certa cosa.
-Non
importa! Cercherà di usarti in ogni modo possibile e
immaginabile, per via…
-Dei
miei occhi… Lo so benissimo da sola.
La
kunoichi sorrise. Per la prima volta sorrise realmente. Poi,
salutandolo con un
cenno della mano, si
incamminò nella
foresta. Fece qualche passo e si fermò di colpo.
-Itachi,
mi prometti una cosa? Mi prometti che non morirai, per nessuna ragione?
-Non
posso prometterti una cosa del genere, lo sai bene…Ma posso
prometterti che
farò di tutto per non morire!
Mio
sorrise. Finalmente aveva ottenuto ciò che voleva. La sua
promessa di non farsi
uccidere, né di suicidarsi. In fondo poteva ancora sperare.
“Non
preoccuparti, ci rivedremo presto, Itachi!”
***
NB: Questo è l'ultimo capitolo. In origine, avevo intenzione di scrivere anche un seguito, ma per ragioni personali ho abbandonato l'idea, quindi questa è proprio la fine. Spero di essere riuscita ad intrattenervi, nonostante la storia sia stata scritta diversi anni fa e abbia uno stile molto più da principiante, rispetto a quello attuale, ma che non ho voluto modificare, in quanto l'opera l'ho scritta così e così doveva rimanere. Ci tengo a ringraziare tutti voi che mi avete seguto in questa storia, tutti quelli che hanno letto fino in fondo e tutti quelli che si sono persi durante la strada. Ringrazio tutti quelli che hanno lasciato una recensione e tutti quelli che hanno semplicemente letto, chi mi ha fatto i complimenti e chi no. Rigrazio tutti voi per il sostegno che mi avete dato in questi capitoli. Grazie di cuore! *inchino*