Serie TV > NCIS
Ricorda la storia  |      
Autore: _only_ hope_    27/12/2014    4 recensioni
Gbbs non chiude mai a chiave la porta di ingresso, è risaputo: per questo gli amici si presentano senza neppure bussare a scombussolare le sue serate. Ma vi siete mai chiesti come mai la sua porta sia sempre aperta? Io ho provato a darmi una risposta.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Tobias Fornell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LA MIA PORTA È SEMPRE APERTA


Quando era ancora un bambino, suo padre gli ripeteva sempre che il legno è l'unico che non lo tradirà mai, l'unico che sarà lì ogni volta che avrà bisogno di lui, l'unico che avrà sempre il potere di infondergli calma e tranquillità. Il rumore del martello che batte sul duro ferro dei chiodi lo distrae da tutto ciò che è accaduto durante quella strana e stressante giornata. Mentre la sega ottiene lo stesso scopo un rumore al piano superiore lo costringe ugualmente a risveglarsi e a mettersi sull'attenti. Una mano raggiunge velocemente la pistola che è di fianco al trapano e la impugna saldamente: lo schianto di un piatto che va in frantumi, però, lo spinge a sbuffare e a rimettere l'arma al suo posto. Lo stomaco brontola e gli fa decidere che forse è ora di fare una piccola pausa:

"Tobias, metti gli spaghetti che ci sono in frigo nel micoroonde!" a queste parole l'altro, che era intento a raccogliere i cocci, sussulta e si taglia con un pezzo di ceramica.

"Prima vado a sciacquare la ferita che mi sono fatto a causa tua!" esclama in risposta, mentre butta i pezzi nella spazzatura e va a lavarsi la mano infortunata.

"Sei peggio di un bambino!" ribatte Gibbs, ma Fornell fa finta di non sentirlo:

"Anzi, più che alla pasta io pensavo a quel bel baccalà che hai nel freezer!"

"Mi spiace deluderti" lo contraddice l'amico, mentre sale le scale e si strofina le mani sui pantaloni: "Ma quello l'ho pescato domenica con Abby: non ti conviene mangiarlo se tieni a quei due peli che hai in testa!" l'altro rabbrividisce al pensiero della scienziata forense che lo scuoia vivo e chiude di scatto l'anta del congelatore, mentre per poco non si trancia le dita che avevano afferrato il pregiato pesce.

"Fai piano!" lo ammonisce l'atro dalla soglia dello scantinato, scoccandogli l'occhiata-da-Gibbs. Tobias alza gli occhi al cielo, poi prende la cena dal frigorifero e la mette nel forno, mentre il padrone di casa recupera i piatti e le posate dall'armadietto e le birre dal frigo: è strano pensarci, ma compiono questi piccoli gesti quotidiani con una naturalezza tale da sembrare una coppia sposata e ormai consolidata.

Non appena si siedono ed iniziano a mangiare Fornell, come sempre, non riesca a sopportare il silenzio: interpreta come un'accusa quello di Gibbs, anche se sa bene che il duro agente NCIS ama l'assenza di parole e preferisce esprimersi a sguardi e a gesti.

"Non mi chiedi perché sono qui?" chiede infine. L'altro sospira e alza gli occhi al cielo, ma alla fine, invece di ammonirlo con un 'Ma non si può mai mangiare in pace?!' si ritrova a fare spallucce: tanto vale che si sfoghi, che sennò diventa intrattabile!

"Ho litigato con Diane e lei mi ha cacciato di casa" a quelle parole Jethro per poco non scoppia a ridere: è sempre la stessa storia, almeno variasse un po'... certo, non che trovarsi in casa la sua ex moglie al posto dell'amico gli piacerebbe molto... Poi si rende conto di un particolare:

"E hai lascato Emily con la nostra ex-moglie in preda ad una crisi di nervi?!" osserva, alzando un sopracciglio: ricorda fin troppo bene i vetri e le ceramiche che sono andate in frantumi dopo aver svolazzato un po' per la stanza dopo le loro liti. Il vaso preferito di Shannon, quello con le rose dipinte, era stato la goccia che aveva fatto traboccare il vaso: quella sera aveva reagito, e anche male.

Decide che correrà a prendere quella povera adolescente, a costo di cacciare lo squinternato che ha di fronte. Poi pensa che sicuramente l'avrebbe trovata seduta sulle scale della cantina o rinchiusa nell'armadio già qualche ora fa...

"Si trova a casa di un'amica" conferma infatti Fornell.

"...Per tua fortuna" conclude Gibbs al suo posto.

"Almeno non ci ha sentiti"

"Quella ragazza lo sa in anticipo: avrà i coplessi mentali, a causa vostra!" osserva l'altro mentre stappa la birra: oh, se ha bisogno di quel liquido ambrato, in questo momento!

"Ti ricordo che è colpa tua: sei tu che non mi hai fermato quando l'ho conosciuta!"

"L'ho fatto, ma tu non mi hai ascoltato!" ribatte Jethro con tono tranquillo. A prima vista sembra che questi due stiano litigando, ma in realtà nessuno dei due è arrabbiato.

"Sai, mi chiedo sempre perché diavolo tu debba sempre venire qui, se poi mi rimproveri!"

"Perché la tua porta non è chiusa a chiave. E perché sei il mi unico amico" risponde Fornell, improvvisamente serio, ingoiando l'ultima forchettata di pasta. Gibbs alza gli occhi al cielo:

"Ed eccolo che ricomincia con i sentimentalism!" esclama, ma sanno entrambi che ciò che ha detto l'agente dell'FBI è vero: sono praticamente gli unici amici che possiedono e, nonostante sembrino odiarsi, si fidano ciecamente l'uno dell'altro e non cambierebbero la rispettiva compagnia per niente al mondo.

Poco dopo, mentre stanno sparecchiando, un tonfo li costringe a voltarsi verso il soggiorno: devono sporgersi per notare l'uomo in completo grigio steso a terra, il quale sbuffa e si rimette in piedi spolverandosi gli abti: "Capo, dovresti toglierlo quel tappeto!" esclama.

"DiNozzo! E tu che diavolo ci fai qui?!" il nuovo arrivato guarda l'uomo che ha appena parlato ed alza un sopracciglio: "Sai che potrei farti la stessa domanda, vero?!"

Tobias apre la bocca per ribattere, ma Gibbs gli impedisce di parlare: "Ma piantatela!" sbotta, mentre si mette in mezzo a loro e rifila ad entrambi uno scapellotto.

"Posso?" una voce femminile fa capolino dall'ingresso: il padrone di casa alza gli occhi al cielo, mentre trattiene Fornell per la manica della camicia, impedendogli di rinchiudersi in bagno per poi fuggire dalla finestra e correre fino ad arrivare in uno Stato estero e a tutti sconosciuto.

"Di-Diane?" balbetta il 'prigioniero', guardandola finalmente negli occhi.

"Sono ore che ti cerco! Torni a casa con me?"

"Dovrei?" le chiede l'ex-marito, nonché fidanzato, anche se la domanda è rivolta più a se stesso o a Gibbs che alla donna. Jethro sospira e lo spinge verso la rossa: i due si guardano negli occhi, poi si baciano e, mano nella mano, tornano a casa.

"Chiudete la porta!" grida loro dietro l'agente speciale più anziano.

"Parli con dei muri" osserva DiNozzo, mentre va ad eseguire il compito al posto dei due piccioncini. Quando si siede sul divano arriva anche il suo capo, che gli porge una birra e si mette al suo fianco.

"Dovrei toglierla anche io la serratura, sai? Almeno se lei tornerà saprà dove andare" non serve specificare a chi si riferisce, sanno entrambi che "lei" è Ziva. Gibbs a quelle parole guarda teneramente il suo agente innamorato e nostalgico, poi gli dà una pacca sulla spalla.

"Secondo me quando torna per entrare non controllerà se la porta è aperta: la butterà direttamente giù a calci" osserva, facendo sorridere Tony e forse rasserenandolo: "Tornerà, vedrai" conclude, mentre l'altro lo abbraccia: il gesto giunge inaspettato quanto apprezzato da parte di entrambi.

"E poi se non chiudi in quei quartieri alti ti rubano tutto" borbotta infine Jethro.

"Lo stesso dovrebbe valere per te, allora" ribatte DiNozzo, mentre il capo scuote la testa: "Qui nessuno mi ruba niente. E poi ti sfido ad andare ad aprire tutte le volte a voi che dovete risolvere i vostri problemi!" esclama, anche se in realtà non gli dispiace per niente avere la sua famiglia sempre attorno. E inconsciamente sembra aver rivelato anche il motivo della mancanza di una serratura. Quando Tony se ne va, però, ripensa a quella motivazione e scuote la testa: non è quella la risposta giusta. Non chiude a chiave da quando le sue donne sono state uccise, è come se si aspettasse di vederle comparire da un momento all'altro, nonostante siano passati anni, nonostante lui abbia visto i loro corpi martoriati e privi di vita. Inconsciamente spera ancora di vedere la sua piccola Kelly che sbatte la porta e corre ad abbracciarlo, spera ancora che Shannon lo colga di sorpresa cingendolo da dietro mentre prepara la cena, come accadeva quando erano fidanzati. Se ritorneranno quando lui è al lavoro almeno trovaranno quelle quattro mura pronte ad accoglierle come tanti anni fa.





Angoletto di Hope-barra-Gio:

Alla fine mi sono decisa a pubblicare anche in questo fandom.

Beh, spero che abbiate gradito questa storiella, e se avrete voglia di farmi sapere il vostro parere in proposito (cosa vi ha colpito/cosa avete odiato/orrori da correggere/consigli da darmi) ne sarò felice.

Buone Feste!

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: _only_ hope_