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Autore: Poison96    30/12/2014    1 recensioni
AU Tutti Umani | Delena ovviamente | Probabile OOC | Ansia! Aiuto!
Damon, un uomo ormai, consapevole delle sue debolezze e dei suoi sentimenti verso Katherine.
Elena, donna indipendente, forse un pò troppo dura, con un anello di fidanzamento al dito e un matrimonio da organizzare.
Damon ed Elena si sono amati e poi si sono lasciati, perchè, anche se ci piaccia o no, tutto è destinato a finire.
Ma se un evento li facesse rincontrare? Se i loro cuori ormai calpestati siano destinati a risanarsi a vicenda nonostante tutte le difficoltà che saranno costretti ad affrontare e che hanno già affrontato? Elena sarà capace di mettere da parte tutto il risentimento che prova per Damon? Oppure andrà avanti con la sua vita che ha faticato a ricostruire?
Dal prologo:
"Perché ora come ora, io non merito di amare né di essere amata, ma se mai fossi in grado di farlo, amerei lui, lui, che mi ha lasciata qui, da sola a ricomporre i pezzi di me stessa"
Dal 4° capitolo:
"Chiudi a chiave il cuore, soffochi tutto ciò che c’è di buono, aspettando inconsciamente che l’amore torni con la chiave giusta stavolta"
Sempre vostra - MySecretGarden
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Elijah, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Just Go On

Io non lo so
se è così sottile
il filo che ci tiene
Io non lo so
che cosa manca ancora
Io non lo so
se sono dentro o fuori
se mi metto in pari
so che ogni lacrima è diversa
se che nessuno è come te

- Ligabue; Sono sempre i sogni a dare forma al mondo

-Ok, tu devi spiegarmi alcune cose…

Siamo nel nostro albergo, precisamente nella mia stanza e Luke non ha smesso un attimo di farmi domande su Damon. Ha notato qualcosa di strano (e chi non l’avrebbe fatto?) e i miei comportamenti l’hanno fatto insospettire. È solo che non voglio spiegare niente. In questo momento davvero non ne ho le forze. Stare in quella stanza con Damon è stato più difficile di quanto mi aspettassi. Fingere di non conoscerlo, di essere totalmente indifferente a lui ha frantumato ancora di più il mio cuore mal ridotto.

È come stare in un ambiente senza aria. Perché Damon è questo, ti toglie lentamente l’ossigeno senza magari neanche rendersene conto. Con ogni suo sorriso, con quelle fossette, con quegli occhi e con i suoi movimenti, sempre calcolati e precisi. Ti distrugge piano, lento. E tu non puoi fare altro che essere annientata.

Eppure stavolta c’è sempre qualcosa che mi riporta alla realtà. L’anello che ho al dito è la prova, l’unica davvero che ho, per dimostrare a me stessa che ce l’ho fatta. Mi sono creata una mia vita senza Damon. Senza la sua presenza costante. Senza il suo sostegno. Per me Damon era la porta che avevo per vivere. Adesso so che sono capace di vivere da sola, senza di lui o senza qualsiasi persona che debba sorreggermi.

Quell’anello è la prova che posso essere felice.

E domani, la colazione con lui sarà solo l’ennesimo ostacolo che dovrò affrontare per essere felice.

-Luke… è complicato

-Cosa non lo è?

Sbuffo per la sua ostinazione. Giuro, gli voglio un mondo di bene, ma delle volte mi chiedo come faccia a non stancarsi mai. A sopportare ogni mio sfogo sulla mia vita, ogni mio dubbio. A sopportare me, che i casini me li vado a cercare.

-Va bene… Damon era… - e gli racconto tutto. Il nostro incontro. I piccoli gesti che mi hanno fatto innamorare di lui. Le diverse sfumature dei suoi occhi, da quando è arrabbiato a quando è triste, da quando è felice a quando guarda me. I suoi 5 sorrisi (uno quando pensa che qualcuno sia un idiota, uno quando capisce che davvero lo è, uno quando è sarcastico ma in realtà è solo ferito, uno quando è felice e uno quando guarda me). Il nostro primo bacio. I mille dubbi che avevo sulla nostra relazione. Le mie paure riguardo lui. I baci rubati quando nessuno ci osservava perché era più giusto così. Le serate insieme. Quando mi ha detto di amarmi e gli ho detto che per me non era lo stesso. Quando l’ho aspettato sotto casa sua una settimana dopo per dirgli quanto io sia stata stupida. Quando abbiamo fatto l’amore (quello vero) subito dopo. Di come fossimo totalmente sbagliati l’uno per l’altra, ma di come riuscissimo sempre a far funzionare le cose. E infine di quando se ne è andato.

Quando finisco di raccontargli quella parte di me che in pochi sanno, ho la gola secca. Luke è qui, davanti a me, ma è come se non ci fosse. È perso in ricordi che non gli appartengono, che forse la mia descrizione fin troppo dettagliata di quello che io e Damon eravamo, lo ha portato ad entrarmi nella testa. Ma non voglio essere psicoanalizzata.

Ma non è ciò che fa.

Mi abbraccia, solo come chi davvero comprende il tuo dolore, come chi sa cosa significa e ti sta offrendo una spalla su cui appoggiarti perché nonostante sappia che sei benissimo capace di stare in piedi da sola, un amico è questo che fa.

Ti offre il suo appoggio, la sua comprensione. Senza parlare. Senza frasi fatte. Ti ascolta e ti abbraccia dimostrandoti che lui è qui. Ed è qui per te.

Solo adesso mi rendo conto che forse, io del vecchio Luke, quello prima di conoscere me, non so niente. O almeno quasi.

-Luke, - inizio, allontanandomi dal suo abbraccio, desiderosa di sapere quello che il mio amico non mi ha mai raccontato – com’eri tu prima di conoscere me? Voglio dire, hai mai avuto una relazione che ti ha sconvolto e cambiato per sempre?

Sgrana gli occhi un po’ confusi e disorientati dal repentino cambio della mia attenzione. Ma la mia storia la so fin troppo bene, e anche lui la sa. Adesso voglio sapere la sua

-Che vuoi dire?

-Raccontami la tua storia.

-Non ho avuto una vita particolare. Normalissima. Sono cresciuto in una piccola cittadina della Virginia con mia madre. Mio padre ci ha abbandonato quando scoprì che mia madre aspettava me. Come un codardo se ne andò e io non lo rividi mai più. credo anche di averlo odiato per un po’, fin quando almeno non ho capito che quel miserabile non meritava nemmeno il mio odio. Non potevamo permetterci molto, ma ci bastava quello che avevamo. Concluso il liceo sono venuto qui e ho conosciuto te. Non sono andato all’università perché non potevo permetterla, però non mi lamento della mia vita. è abbastanza monotona, ma va bene così.
C’è stato un periodo però, in cui mi sono sentito davvero vivo. Ero al liceo e avevo conosciuto una ragazza. Si chiamava Pheobe. Era indescrivibile. Bella, di quelle belle vere, sia fuori che dentro. Non siamo stati molto insieme, forse solo un paio di mesi. Però è stata capace di arrivarmi sin dentro l’anima. Avrei fatto di tutto per lei, ma non ne ho avuto il tempo. È morta in un incidente stradale e quella parte di me, la più viva che si era risvegliata solo grazie a lei, è morta con Pheobe.
Non so descriverti come mi sono sentito in quel momento, ma posso dirti che lei è stata l’unica persona che mi ha cambiato la vita per sempre, che mi ha insegnato davvero cos’è l’amore e che cosa significa avere per sempre il cuore legato ad un’altra persona.
Forse è stata l’amore della mia vita, non lo so. Ma so che fin ora la mia storia è stata lei.

Mentre mi racconta quelle parti più segrete di, della sua vita, ha lo sguardo perso nel vuoto. E capisco che io e Luke non siamo poi tanto diversi. Abbiamo più cose in comune di quanto mi sarei immaginata. Stavolta è il mio turno di abbracciarlo, di dirgli sono qui, è passato. Sono qui e non me ne vado.

Ci addormentiamo così, abbracciati l’uno all’altra con un incessante bisogno dell’altro, di qualcuno che capisca il dolore, che capisca che il giorno peggiore di amare qualcuno è quando lo perdi. Ed entrambi abbiamo provato gli stessi sentimenti, ma per motivi differenti.

Quando mi sveglio il pensiero di Damon e della colazione con lui sono così lontani che mi do della stupida per essermi preoccupata così tanto.

Mi sembra di non sentire quasi più niente. Mi sento apatica. Ho provato così tanti sentimenti la sera precedente che ora non sono capace di sentirne nemmeno uno.

Sono seduta sul letto, con lo sguardo fisso in qualche punto impreciso della stanza, con Luke affianco.

-Elena… che hai?

Lo guardo e non sono nemmeno capace di parlare. Lo vedo che inizia a preoccuparsi. Chiama il mio nome, ma mi sembra tutto così distante in questo momento. Sento solo il suo schiaffo in pieno viso e lì riprendo il controllo delle mie azioni.

Mi brucia la guancia, ma non ci faccio molto caso. Non so per quanto tempo sia rimasta immobile, ma il viso di Luke è davvero preoccupato.

-Io… mi dispiace Elena, ma mi hai spaventato. Sei rimasta immobile per ben 5 minuti. Non sapevo che fare. Stai… stai bene?

-Io… - sto bene? Come sto? – si, adesso sto bene – accenno un piccolo sorriso per tranquillizzarlo, e sembro riuscirci.

Non so bene cosa mi sia successo o da cosa sia stato causato. Ma so che ho una colazione a cui andare e devo iniziare a prepararmi.

Arrivo leggermente in ritardo e vedo Damon già lì ad aspettarmi. Mi avvicino piano, con cautela non sapendo bene cosa aspettarmi, il vero motivo di questo incontro.

-Ciao

Solo al suono della mia voce alza lo sguardo e mi sussurra un incerto “ciao”.

Restiamo un attimo in silenzio, fino all’arrivo del cameriere che chiede le ordinazioni.

-Allora che prendete signori?

Sto per parlare, ma è Damon ad iniziare per primo – due cappuccini, tra cui uno col cacao, un cornetto alla crema e uno integrale al miele, giusto? – mi guarda per cercare conferma e io annuisco frastornata. Si ricorda ancora i miei gusti. Dopo quasi 4 anni che non ci vediamo lui ancora si ricorda cosa io prendevo al bar per fare colazione…

-Ti ricordi ancora i miei gusti…

-Io… si, è tanto strano? – si gratta la testa imbarazzato e la cosa mi fa sorridere. È quasi tenero.

Se non fosse che ti ha spezzato il cuore Elena.

La vocina nella mia testa mi riporta alla realtà, e al chiedergli il perché di questo incontro, il vero motivo.

-Avevo semplicemente voglia di rivederti. Di sapere come stai. Come hai passato questi anni. È così difficile da credere?

-Hai avuto quasi 4 anni per farlo. Potevi rispondere ad una mia telefonata, ad un mio messaggio. Non ti è mai importato nulla, perché ora?

-Che io me ne sia andato non significa che abbia smesso di pensarti Elena. Mi sei mancata in ogni momento, anche il più insignificante. Ma perché risponderti? Che cosa sarebbe cambiato? Io sarei comunque dovuto restare a Londra e tu a New York. Nulla sarebbe stato diverso, avremmo solo prolungato l’agonia del nostro distacco. E non volevo questo per te. Non ho mai voluto che tu soffrissi Elena. Se me ne sono andato e ti ho lasciata è stato perché ho pensato che senza di me saresti stato meglio, che avresti potuto trovare qualcuno che ti meritasse davvero, sposarti e avere una bella vita

-E allora perché oggi mi hai fatto venire qui? Perché?

-Perché quando ti ho vista ieri, nel mio ufficio bella come sempre, non ho saputo trattenermi dal rivederti di nuovo. E quando ho visto l’anello… non lo so, è scattato qualcosa. Avevo bisogno di sapere se avessi trovato la felicità Elena. Perché non potevo restare all’oscuro. Dovevo sapere se quello che io volevo per te, tu l’avessi raggiunto. E così è stato.

-Hai ragione. Meritavo di meglio di un codardo che non se la sentiva di affrontare un qualcosa di troppo grande e che si nasconde dietro un l’ho fatto per te, per non farti soffrire. Peccato averlo capito troppo tardi. Dopo aver passato anni a piangere su un ricordo che non meritava nessuna delle mie lacrime. Meritavo di meglio e l’ho avuto. Elijah è fantastico. È l’uomo che ogni donna vorrebbe al suo fianco e io sono fortunata ad averlo. Sto bene Damon. Se questo può pulirti la coscienza tranquillo, sto bene. E adesso scusami, ma ho delle valigie da preparare e un volo da prendere. Addio.

Lascio i soldi sul tavolo e me ne vado. Vado verso il mio futuro e mi lascio alle spalle il mio passato. Con un peso in meno sul cuore.

*Spazio Autrice*
Eccomi qui! Allora?! Che ve ne pare? Vi è piaciuto il momento Luke/Elena? Io personalmente ho adorato scriverlo, spero che vi sia altrettanto piaciuto leggerlo! Bè che aggiungere? Penso che il loro incontro parli da solo. Elena è convinta di non rivederlo più e così può concentrarsi sul suo futuro, sul suo matrimonio e sul suo futuro marito. Ma chissà! Vi auguro un buon anno nuovo (anticipato)! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Un bacio e ci sentiamo alle recensioni! Sempre vostra – MySecretGarden
P.S. ringrazio tutte coloro che hanno inserito la storia tra le seguite o preferito, coloro che hanno recensito o semplicemente chi legge in silenzio! Un bacio grandissimo!
  
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