i have to get you out of my mind
Nana
e Yasu–
Laghetto della baita, in un luogo imprecisato del Giappone
“Puoi
anche
dirmelo Yasu, se non ti va bene la zuppa di miso”
sbottò Nana, guardandolo
negli occhi.
Yasu
ricambiò lo sguardo, scuotendo la testa. “Certo,
che va bene. Non ti
preoccupare, Nana”.
“Mi
preoccupo sempre per nulla” anche lei scosse la testa.
“Lo
so”.
“Hai
da
fare oggi?” Nana lo scrutò a lungo.
Yasu
si
accese una sigaretta. “No, a parte stare qui e cercare di
trovare qualche buona
melodia decente, proprio come te”.
Nana
sbuffò
e uscì fumo dalla sua bocca, dalla sigaretta.
“Perché,
dove vuoi andare?”
“A
fare un
giro”.
Yasu
le
lanciò un’occhiata e bevve un sorso dal bicchiere.
“Non è prudente”.
“Non
me ne
frega un cazzo se non è prudente. Voglio andare”.
“Sei
testarda come un mulo”.
“Come
te”.
Shin
e Misato – Appartamento in Giappone, vicino Tokyo
Misato
raggiunse la camera da letto. “Ma come mai dormi in questo
buco?” ansimò,
voltandosi verso di lui.
Shin
fece
una smorfia e sorrise. “Non è un buco,
è la mia casa” sbottò, avvicinandosi a
lei.
Misato
si
chinò verso il computer. “Bello questo
portatile” sbuffò .
Shin
la
guardò, di poco distante. Misato alzò gli occhi
su di lui e li sgranò. “Comunque,
non è così male come casa” disse,
infine.
Shin
annuì
e le si fece accanto. Le sfiorò una mano, lungo il corpo e
Misato fremette. “Sei
sempre lo stesso Shin di sempre?” mormorò lei,
socchiudendo di poco le labbra.
Lui
annuì
ancora, sempre rivolto ai suoi occhi, come se la stesse scrutando
troppo…
Misato
mancò un battito.
“Perché?”
chiese Shin.
Misato
sgranò lievemente gli occhi, persi nei suoi. Poi scosse la
testa. “Nulla, è che
non mi eri mai stato così vicino”.
Shin
sbuffò
in un sorriso. “Oh avanti. Le cose capitano lo
stesso” mormorò a un soffio da
lei.
“Che
cosa
vuoi dire?” Misato alzò un sopracciglio, seria.
“Che…
anche
se non sono mai capitate, non vuol dire che non possano capitare o non
capitano”
riassunse lui, chiudendo gli occhi verso i suoi capelli ricci e biondi.
“Hai
un
profumo…” sussurrò.
Misato
fremette ancora.
Nana
e Yasu– In
giro a far compere, in un luogo imprecisato del Giappone
“Poi,
ti
ricordo, che prima non hai menzionato allo shopping”
mormorò Yasu, sfilandosi
la sigaretta dalle labbra e buttandola a terra. La calpestò.
Nana
sbuffò,
guardandolo. “Pelato, quando imparerai le buone
maniere?”
Yasu
alzò
un sopracciglio, confuso.
“Rispettare
il volere delle donne. Portarle a fare shopping”.
“Da quando in qua sei una maniaca dei saldi?”
“Da quando in qua sei una maniaca dei saldi?”
“Da
quanto
so l’importanza dei soldi” Nana gli sorrise,
voltandosi ad incontrare il suo
sguardo.
“Intendevo…
da quando in qua ti piace far compere”.
Nana
sbuffò. “Da sempre, stupido pelato”.
Yasu
voltò
lo sguardo alla strada, e poi ai negozi. “E che cosa vorresti
comprare?”
“Hai
presente la mia giacca rossa col cuore? Ecco, vorrei un pezzo
simile” mormorò
Nana, attenta alle vetrine. Si staccò la sigaretta dalle
labbra e la buttò a
terra, imitando Yasu. “Uno pari. Meglio smettere di
fumare”.
Yasu
sbuffò
un sorriso, seguendo Nana dentro al negozio.
Shin
e Misato – Appartamento in Giappone, vicino Tokyo
“Reira,
i tuoi capelli brillano alla luce del sole… è
fantastico.”
Misato
indietreggiò fino al letto e sentì il bordo
sfiorarle le gambe. “Shin…”
mormorò, alzando una mano e mettendola contro il suo petto.
Shin
aveva
un espressione seria, mentre le avanzò contro. “Ho
sentito… che tu sei una
brava ragazza” mormorò, con le labbra socchiuse,
facendo pressione verso di
lei.
Il
suo
movimento, però, era dolce.
Misato
si
sentì il cuore accelerarle i battiti nel petto.
“M-ma che dici?”
“Sempre
presente, sempre gentile. Che c’è sempre quando
gli altri han bisogno” Shin
fece una pausa. “Adoro questo di te”.
Misato
non
capì. “Che vuoi dire?”
“Che
voglio
baciarti”.
SPAZIO
AUTOR: :d
PER
HACHI: grazie mille
ancora per commentarmi e mi scuso per il
ritardo! mi fa davvero piacere che ti piace leggere la mia ff J, eh
già è vera quella frase…. e
anche triste…
ehm
ehm
Nana e Yasu! haha XD J