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Autore: mizmadaily99    01/01/2015    1 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa accadrebbe se in Toradora si aggiungesse un solo nuovo personaggio? Come potrebbero cambiare le vite dei nostri amati protagonisti? E se questa persona legasse in modo particolare con, non so, la bellissima Kawashima Ami?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Ami Kawashima, Nanako Kashii, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 23 -San Valentino-
Erano passati 4 giorni dalla cena a casa di Ami e lei ed Eisuke non avevano ancora parlato di quello che era successo. Stava tornando dagli allenamenti di karate ripensando a quello che il maestro gli aveva detto quel giorno, cioè che il 15 febbraio, ovvero due giorni dopo, sarebbero dovuti partire per delle selezioni o una roba del genere, comunque sarebbero restati fuori per 5 giorni e lui si doveva avvertire la scuola, e Ami. Era così pensieroso che non si accorse di una ragazza che lo stava chiamando “Kurosawa!” “…Oh, ciao Kashii, scusa non ti avevo vista.” “Non preoccuparti. A che pensavi?” “A una cosa che mi ha detto oggi il mio maestro di karate.” Alla parola ‘karate’ Kashii sembrò intristirsi “Tutto ok?” “Si, che ti ha detto?” “Che fra due giorni dobbiamo partire per una selezione per le nazionali o una roba del genere, è complicato, staremo fuori 5 giorni.” “Sarà una bella esperienza.” “Certo, ma non credo che lo sarò dirlo ad Ami.” “Ahahah, non credo che si arrabbierà.” Ormai era quasi arrivato a casa “Senti…non vorrei essere indiscreto ma…perché quando pronuncio la parola ‘karate’ ti rintristisci?” Kashii prese un respiro e parlò “Mio fratello maggiore faceva karate e un giorno, mentre si recava in palestra, fu aggredito da alcuni ragazzi ma la sua forza non servì a molto, uno dei ragazzi aveva una pistola e gli sparò. Morì sul colpo, per questo ogni volta che sento parlare di karate mi viene in mente lui e…” Eisuke non sapeva che dire “Mi dispiace…” “Non ti preoccupare. Se non sbaglio ci dobbiamo separare qui.” “Già…allora a domani.” “Ciao.”
Quella sera chiamò Ami, doveva avvertirla; rispose dopo tre squilli. “Pronto?” “Ciao Ami, ti disturbo?” “No, come mai mi hai chiamata?” “Bhe…oggi dopo gli allenamenti il mio maestro di karate mi ha detto che il 15 dobbiamo partire per delle selezioni e staremo fuori 5 giorni…” “Cosa?! Te lo dicono con così poco preavviso?” “Gia, i miei domani avvertiranno la scuola.” “Capisco…quindi non ci vedremo per un po’…” “Si…mi dispiace.” “Non preoccuparti, non puoi farci niente.” “Potremo comunque sentirci per telefono.” “Se riuscirai a sopravvivere…” “Ehi! Pensavo ti fidassi di me.” “Ahahah scusa, ma, se non erro, le selezioni solitamente non sono mai una passeggiata.” “Questo è vero, però io e i miei compagni ci alleniamo con impegno quasi ogni giorno!” “Allora ce la metterai tutta?” “Certo!” “Ahahah.” “Perché ridi?” “Mi fa piacere sentirti così entusiasta.” Si sentì un tonfo, come di una pentola che cadeva “Dannazione!” “Ami, va tutto bene?” “Si, ora ti devo lasciare. Ciao!” “Ciao.” Troppo tardi, aveva già riattaccato.
La mattina trovò, oltre alla colazione, un Haruka molto allegra “Come mai sei così allegra onee-chan!?” “Come perché! Oggi è San Valentino onii-chan.” “A ecco…aspetta cosa?” Gli altri anni non aveva mai dato molta importanza a San Valentino, anche perché non aveva una ragazza. “E io che devo fare?” “Come sarebbe a dire?!” “Che ne so, ho una ragazza, dovrei fare qualcosa?” “No, ora ti spiego onii-chan, se la tua ragazza ti regala dei cioccolatini, cosa che dovrebbe fare, tu dovresti ricambiare durante il White Day, cioè il 14 marzo.” “Ok…e come dovrei ricambiare esattamente?” “Bho, ognuno ricambia a modo suo.” “Vabbè, troverò una soluzione, io vado. Ciao.” “Bye onii-chan!”
A scuola vide una marea di ragazzi emozionati e ragazze che davano scatole di cioccolatini. Entrato in classse venne salutato caldamente da Ami, ma non ricevette niente. Arrivò l’ora di pranzo e, come al solito, avevano avvicinato i banchi, Takasu, Kusieda, Kashii, Aisaka, Kihara e Kitamura si erano già seduti e lui stava per imitarli quadno venne strattonato da Ami che lo portò fuori dall’aula fino ai distributori automatici e si fermò di fronte a luicon le mani dietro la schiena. “Ma co…?” Ami gli porse una scatola nera con un fiocco rosso “Questi sono per te, accettali per favore!” Eisuke rimase per un attimo a bocca aperta “Allora? Non ho mai regalato dei cioccolatini, potresti anche dire qualcosa no?” “A si, scusa!” prese la scatola “Grazie Ami, sono veramente felice!” le disse sorridente e facendola arrossire, poi si ricordò del tonfo che aveva sentito ieri e capì. “Ami, li hai fatti tu questi cioccolatini?” “Ehm…si” “Fantastico!” “Che c’è di così fantastico?” “Bhe…prima mi hai preparato la cena, poi hai fatto i cioccolatini, tutto questo solo per me, è fantastico!” Ami sembrava sorpresa “Piuttosto, come hai fatto a capire ce li ho preparati io? Quellapoteva essere la scatola di una pasticceia o cioccolateria a cui ho tolto l’etichetta.” “Ehm…il rumore che ho sentito ieri al telefono era quello di una pentola, credo, allora ho pensato che li avessi fatti tu…” A quel punto Ami arrossì “Ho solo avuto un piccolo incidente di percorso!” “Si si, è normale!” sembrò un pò impaccciata "Senti, voglio scusarmi anche per quello che è successo l'altra sera, non dovevo provocarti così." "Non devi scusarti, è colpa mia, dovevo trattenermi." "Comunque avremo tutto il tempo per fare quelle cose." disse imbarazzata e imbarazzando anche lui "Veramente?" "Certo, non vorrai mica lasciarmi spero!" "No no, non intendevo questo! Io..." "Lasciamo stare." gli lanciò un occhiataccia e poi sospirò “Andiamo, comincio ad avere fame.”
Quando entrarono in classe Kitamura chiese “Dove eravate?” poi vide la scatola che Eisuke teneva in mano e gli lanciò un occhiata tipo “Felice eh?” e li fece arrossire.
Quel pomeriggio, mentre preparava la valigia, ricevette una chiamata dalla tigre “Ciao Aisaka, a cosa devo il piacere?” “Zitto e ascolta, convinci Baka-chi a venire alla cioccolateria che stà a quattro isolati da casa tua.” “Perché?” “Fallo e basta!” “Ok.” “Bravo.” E attaccò, chiamò subito Ami “Ciao Eisuke, non stai preparando la valigia?” “Si, posso chiederti un favore?” “Che tipo di favore?” “Puoi andare alla cioccolateria che si trova a quattro isolati da casa mia?” “Perché?” “Ehm…diciamo che lo scoprirai una volta arrivata.” “Mh…và bene, tanto non ho niente da fare.” “Grazie, a dopo.” “Ciao.” Mandò un messaggio ad Aisaka per avvertirla e continuò a sistemare i vestiti nella valigia.
Un ora e mezza dopo Ami lo chiamò “Che cavolo ti salta in mente?!” era veramente arrabbiata “S-scusa, ma se ti avessi detto che era un favore per Aisaka non avresti mai accettato…” “Non cercare scuse! Hai idea di quello che mi ha fatto fare?!” “Ehm…no.” “Bene, ho dovuto fare pubblicità alla cioccolateria dove lei e Takasu stavano vendendo scatole di cioccolatini per San Valentino!” “Bhe, non mi sembra poi una cosa così grave…” “Non dire un'altra parola o ti uccido! Come sarebbe a dire che non è grave?! Sono molto selettiva nella scelta dei miei lavori e fare pubblicità alla tigre non era prorpio una bella opzione!” “Ma hai accettato lo stesso di aiutarla anche dopo aver scoperto quello che dovevi fare.” Si calmò “Solo perché non volevo fare una figuraccia e un viaggio a vuoto.” “Certo…dove sei adesso?” “Sottocasa tua, scendi?” più che una domanda era un ordine “Subito.” Scese e uscì vedendo Ami davanti al cancelletto, indossava una giacca arancione con sotto una maglietta rossa, pantaloni neri con dei fiori rossi e un paio di stivali col tacco marrone scuro, teneva gli occhiali da sole in una mano e lo guardava; la raggiunse. “Ciao.” “Come pensi di farti perdonare?” “Eh?” “Non è stata una bella esperienza ed è tutta colpa tua!” “Scusa.” “Tutto qui?” lì abbracciò e le diede un bacio sulla guancia facendola arrossire. “Diciamo che và bene. Hai finito di preparare la valigia?” “Si.” “Quando parti?” “Domani mattina alle 9:30.” “Mh…sono già a scuola, quindi dobbiamo salutarci ora?” “Già, mi spiace di dover partire e restare fuori tutti questi giorni.” “Ti ho già detto che non devi preoccuparti, comunque ci sentiremo per telefono e non azzardarti a non rispondermi!” “Certo.” Restarono abbracciati ancora per un paio di minuti poi si staccarono e si salutarono con un bacio “Fai del tuo meglio.” “Contaci. Ciao” “Ciao.” Eisuke tornò dentro.
La mattina seguente partirono appena in tempo, il suo maestro era arrivato in ritardo come al solito, e il viaggio fu piacevole; avevano il pomeriggio libero e lui chiamò Ami che le raccontò una cosa veramente stupefacente.


Scusate, scusate, scusate, scusate, ho pubblicato veramente tardi il nuovo capitolo ma sono stata parecchio impicciata e alla fine ho pubblicato con un anno di ritardo. Comunque spero di poter pubblicare un nuovo capitolo molto presto, stavolta lo farò feramente. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ciao!
 
   
 
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