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Autore: Kano_chan    02/01/2015    9 recensioni
Dal Prologo:
"Sto aspettando e non so quanto ci vorrà, ma mentre aspetto vorrei raccontarvi la mia storia.
E’ una storia senza pretese perché racconta del mio viaggio in compagnia di 15 amici, delle mie origini, del mio amore, delle mie battaglie, del mio terrore e della mia gioia, delle mie ferite e delle mie vittorie: della mia vita insomma.
E se sulle prime vi potrà sembrare straordinaria in realtà per me è stata normalissima.
Ma vorrei lo stesso narrarvela.
Questa è la storia della Figlia della Montagna."
~~~~~
Dall'Epilogo:
Fine
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fili, Kili, Legolas, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 55
Capitolo 55


-    Allora domani partirete? -

Mentre passavo a Sigrid la pentola che avevo appena finito di lavare nel lago,
alzai gli occhi verso Tilda.
La bambina aveva uno sguardo ansioso.


-    Sì tesoro, ma non ti devi preoccupare, andiamo solo a trovare mio padre - risposi con un sorriso rassicurante.
-    Scusami, ma sei certa che.. insomma.. - intervenne Bain - siano vivi? - concluse, strizzando gli occhi quando la sorella maggiore lo rimproverò per l'indelicatezza.
-    Sigrid tranquilla, è una domanda lecita - la sedai io, senza riuscire ad impedire, però, che i suoi occhi fiammeggiassero ancora una volta verso il fratello - sì, ne sono certa - risposi, rivolgendomi quindi all'interessato.
-    Ma come fai ad esserne sicura? - replicò lui scettico, ignorando Sigrid brandire minacciosamente un forchettone.
-    Quando avete visto crollare la città, cosa avete pensato di vostro padre? - domandai allora io mettendomi a lavare un'altra stoviglia.
-    Che sarebbe tornato. Lui torna sempre! - esclamò Tilda senza lasciar passare nemmeno mezzo secondo da quando avevo concluso la frase.
-    Esatto! A volte si ha quell’incrollabile sicurezza che non ci si spiega da dove arrivi - replicai, sciacquando il tegame e girandomi per passarlo alle ragazze; ma chi me lo prese dalle mani fu invece Kili.

-    Kee! - esclamai sorpresa.
-    Pensate di potermela lasciare per il resto della serata? - domandò ai ragazzi dopo avermi fatto un enorme sorriso.
-    Certo, andate pure! - rispose pronta Sigrid con una faccia da chi la sapeva lunga.
-    Grazie! Dai andiamo - disse porgendomi una mano.

Kili mi condusse lungo tutto l’accampamento fino a superarlo.

-    Kee ma dove mi stai portando? - domandai curiosa.
-    Abbi pazienza, è una sorpresa - rispose laconico, con un tono da chi si stava divertendo un mondo.
-    Ma dici che è il caso in una situazione del genere…? - mormorai pensierosa e Kili si fermò girandosi verso di me con un’espressione terribilmente seria.
-    Harin, abbiamo marciato per mesi, affrontato situazioni che solo Mahal potrebbe dirci come abbiamo fatto a superare. Ieri abbiamo combattuto contro un Drago e... -
-    Tu sei quasi morto - aggiunsi io con un nodo in gola.
-    Sì, e io ho rischiato la vita - mi concesse poggiandomi una mano sulla guancia - per cui una sola sera per stare assieme possiamo averla.. - replicò e mi lasciai stringere in un breve abbraccio.

- Forza proseguiamo! - esclamò allegro quando mi lasciò.


La nostra passeggiata continuò ancora per un breve tratto, fino a che non arrivammo ad una parte di costa rocciosa che sorgeva sul lago.

-    Attenta a dove metti i piedi, le pietre sono umide - mi avvisò Kili mentre mi aiutava a salire.
-    Come lo hai trovato questo posto? - chiesi curiosa mentre mi arrampicavo.
-    Stamattina, mentre con Fili facevano un giro di ricognizione - spiegò lui prendendo a scendere per una stretta apertura tra le rocce - eccoci - disse e io mi affrettai a raggiungerlo.
 

Superai un voluminoso masso e restai di stucco.
Davanti a me c’era una piccola insenatura scavata, probabilmente, dall’acqua nel corso degli anni. Le pietre lisce e levigate formavamo una pavimentazione naturale mentre declinavano dolcemente fino ad arrivare all'acqua. C’era una bellissima vista del lago illuminato dalle stelle e dalla luna, che si perdeva nell'oscurità della notte; sembrava non avere fine.


-    Kee.. ma è meraviglioso - sussurrai avvicinandomi all’acqua - ma sbaglio o fa caldo? - domandai sorpresa, sentendo il mantello di pelliccia che mi era stato prestato diventare superfluo. Kili mi fece un gran sorriso.
-    Tocca l’acqua, lì, vicino a quella sporgenza - mi indicò.

Misi la mano in acqua come mi aveva detto e rimasi meravigliata. Era calda! Non calda da fonte termale, ma era sufficientemente calda da risultare piacevole in mezzo a quel gelo invernale.

-    Ma come? - domandai stupita fissando il sottile velo di vapore che scivolava sulla superficie.
-    Non ne ho la minima idea, ma quella non è la parte migliore - mi disse con tono acceso dall'entusiasmo.
-    E cosa ci sarebbe di meglio? - chiesi girandomi verso di lui, curiosa di capire a cosa si riferisse.

Spontaneamente mi portai una mano a coppa sulla bocca, il viso di Kili era tenuemente illuminato dalla luce di una lanterna che teneva tra le mani.

-    Non è esattamente come quella della festa d’estate... l'ho fatta io, ma sono più che certo che galleggerà - spiegò, sollevando com'era solito fare l'angolo della bocca in un sorriso di scuse.

Mi avvicinai a lui e all'oggetto che mi stava porgendo prendendolo con mani tremanti.

-    Avanti, esprimi un desiderio e lasciala andare - mi disse dolcemente, esattamente con lo stesso tono usato l'anno prima. 

Annuendo mi avvicinai all’acqua e chiusi gli occhi.
Ero di nuovo sull'Ered Luin... ero di nuovo a casa.
Se mi concentravo bene potevo sentire gli schiamazzi della festa in lontananza, la musica dell’orchestra suonare una ballata, il vento soffiare, le onde delicate infrangersi sulla riva e poi quel silenzio carico di attesa accompagnato dai rintocchi della campana.

Quando anche l’ultimo dei tre si spense nella mia memoria, lasciai andare la lanterna che iniziò subito a navigare allontanandosi dalla riva, unica stella vera tra quelle riflesse. Sentii le braccia di Kili avvolgermi la vita e il suo mento appoggiarsi alla mia spalla, dal canto mio ero così emozionata che non riuscivo a fare altro che tremare. Era come se l'unica cosa che mi impedisse di andare in pezzi fossero proprio quelle braccia.

-    Che cosa hai desiderato? - mi chiese lui rompendo il silenzio con la bocca sul mio orecchio.
-    Lo stesso desiderio che ho espresso quella volta - risposi emozionata guardando la luce allontanarsi sempre di più.
-    Non me lo dirai nemmeno questa volta? - incalzò lui curioso.
-    No, è un segreto! - esclamai io rigirandomi fra le sue braccia e stampandogli un bacio.
-    Harerin - protestò lui deluso, aggrottando le sopracciglia e assumendo la stessa aria di quando Dis gli negava un altro giro di torta alla zucca.

Io scossi la testa - No,no, rimane segreto! - replicai con aria saccente mentre mi lasciava andare - ora avrei proprio voglia di farmi un bel bagno - aggiunsi decisa.

-    Sì, mi pare u... -

Lo voce di Kili si troncò sul nascere, sapevo bene il motivo, ma non me ne curai proseguendo invece nel mio intento. 
Mi tolsi gli stivali e le calze, mentre il mantello erano già per terra davanti a me; casacca, blusa e pantaloni li raggiunsero ben presto.

Con un brivido di freddo e facendo un timido sorriso a Kili, che ora sembrava una statua di marmo, mi voltai facendo scivolare ai miei piedi anche la sottoveste. Poi con calma entrai in acqua. Era piacevolmente calda, sentii subito i muscoli acquistare vigore e la pelle distendersi. Feci ancora qualche passo fermandomi solo quando fui immersa anche con il busto.
Sorrisi sentendo dietro di me il suono di vestiti tolti in tutta fretta e poi il rumore dell’acqua smossa mentre Kili entrava nella pozza.
Rimasi ferma ad aspettare che mi raggiungesse, ma improvvisamente si era fatto silenzio, sembrava che dietro di me non ci fosse più nessuno.

-    Kee? - domandai.

Nessuna risposta.

A quel punto mi voltai per vedere dove fosse finito. Non feci in tempo a completare la rotazione che venni investita da un getto di acqua che mi bagnò da capo a piedi, il tutto costellato da una sonora risata di Kili.

-    Tu... - sibilai - razza di stupido Troll di montagna!! - esclamai lanciandomi verso di lui.

Cercai di prenderlo, ma Kili si abbassò caricandomi su una spalla e rilanciandomi in acqua. Stava ancora ridendo quando lo agguantai per una caviglia facendogli perdere l’equilibrio.

-    Ora siamo pari! - affermai vittoriosa torreggiando su di lui.
-    Ah sì? - rispose con un ghigno e fece per agguantarmi.

Io svicolai dalla sua presa e ridendo corsi via. Ero quasi arrivata a riva quando il suo braccio si avvolse intorno alla mia vita facendomi scivolare sulle pietre lisce. Finimmo per fare entrambi un capitombolo non da poco iniziando a ridere come matti.

-    Per la barba di Durin! - esclamai cercando di riprendere fiato. Fiato che somparve totalmente quando sentii la mano di Kili sul mio collo.

Lo guardai sdraiato sotto di me, mentre mi teneva stretta.

-    Posso? - domandò lui prendendo in mano la mia treccia.
-    Sì - gli risposi in un sussurro, stupendomi di trovare la voce per parlare in mezzo a quel turbinio di emozioni.

Kili si tirò a sedere tenendomi a cavalcioni, si avvicinò per sporgersi oltre la mia spalla e slegarmi i capelli, interrompendosi però quasi immediatamente.
Ero certa che stesse avvertendo la stessa sensazione che avvertivo io, mentre il mio petto si appoggiava sul suo in una carezza delicata.
Lo sentii sospirare e il suo fiato sul collo mi fece venire i brividi. Slegò il nastro che mi teneva fermi i capelli, lasciando che si spargessero sulla mia schiena. Sentii la mano di Kili accarezzare la pelle lungo la colonna vertebrale mentre li accompagnava. Quando si tirò indietro mi guardò, mantenendo il suo viso a pochi centimetri dal mio. 

-    Sei bellissima - soffiò con lo sguardo più adorante che si potesse immaginare e con un desiderio talmente profondo negli occhi neri, che mi sentii malleabile come il ferro arroventato dal fuoco e allo stesso tempo forte come l’acciaio delle asce.

Tutti questi sentimenti li tramutai in fatti.
Sfiorai le sue labbra con le mie, seguendo con le dita il profilo della mascella e poi quello del labbro inferiore. Fu in quel momento che con un gemito di frustrazione Kili azzerò la distanza, baciandomi con impeto. La sua mano corse dietro la mia nuca e l’altra, poggiata sull’incavo della mia schiena, mi spinse di più contro il suo bacino mandandomi in estasi. La mia lingua cercò la sua, le mie mani trovarono il suo petto e poi risalirono alle sue spalle iniziando ad esplorarle. Avvertii sotto i polpastrelli ogni singolo muscolo teso, ogni singolo osso, ogni cicatrice e ogni singolo lembo di pelle che 
in quel momento mi pareva bollente.
Quando dovetti forzatamente riprendere fiato, Kili si spostò lungo il collo, facendosi strada verso la parte morbida della gola mentre io tenendomi alle sue braccia mi piegavo all’indietro guidandolo.
Con le mani scese ad accarezzarmi la schiena mentre con la bocca mi baciava le spalle e il seno.

Gemetti ritrovandomi distesa supina, avvertendo il corpo solido di Kili premere contro il mio, scivolare su di esso, mentre arrivava all’addome, alla pancia, alle cosce. Con un pugno stretto sulle labbra contratte e una mano che artigliava la roccia, vidi i suoi occhi scintillare nella penombra mentre mi guardava dabbasso. Le sensazioni crebbero finchè non esplosero, mandandomi la testa fra le nuvole come un fuoco artificiale.

-    Kee baciami - mormorai con voce roca.

Lui obbedì prontamente e le sue labbra furono di nuovo sulle mie: dolci, fameliche, gonfie d’amore.
Ora lo sentivo premere contro di me, eccitato, solido come la roccia che ci ha dato la vita.
Quando si sollevò il suo sguardo era serio, desideroso, ma risoluto nel volere prima il mio consenso. Quest'ultimo arrivò nel momento in cui gli sorrisi estasiata, mentre guardavo quel profilo a me tanto famigliare, luccicante di sudore e con i capelli scarmigliati dall’impeto del nostro amore. Mi spinsi di più contro di lui, vedendolo chiudere gli occhi e gemere sommessamente finchè non entrò in me mentre la sua bocca ritrovava la mia. Rimase fermo lasciando al mio corpo il tempo necessario per adattarsi, trasformando il bruciore iniziale in un caldo piacere, che iniziò a crescere di pari in passo con le sue spinte. Mentre il ritmo aumentava, Kili nascose il viso nell’incavo della mia spalla, intrecciando le dita con le mie mentre i nostri corpi si allontanavano per poi scontrarsi nuovamente; come le onde sugli scogli.
Quando sentii quell’esplosione, che avevo già provato prima, tornare diecimila volta più intensa, strinsi la presa sulle sue dita.
Chiamai il suo nome mentre anche lui mi seguiva inabissandosi nel piacere più profondo, il quale ci lasciò stremati e ansanti, mentre l’acqua lambiva delicatamente i nostri piedi e riprendevamo coscienza del mondo che avevamo intorno.

Quando Kili si scostò da me, io mi girai su di un fianco. Appoggiai la guancia in fiamme sulla pietra fresca e un istante dopo sentii il suo petto appoggiarsi alla mia schiena, mentre le nostre gambe si trovarono naturalmente attorcigliate e il suo braccio circondava la mia vita.
Intrecciai le dita della mia mano alle sue portandomele più vicino al petto, aumentando la stretta del suo abbraccio.

-    È stato.. non.. - farfugliai con voce roca non riuscendo a formulare una frase di senso compiuto.

Kili si sciolse in una risata che sentii vibrare contro la mia schiena.
Una cosa ancor più bella di sentire una risata e avvertirla su di sé.


-    Non ti ho mai sentito così disarticolata, sembra che ti abbiano portato via le parole - replicò divertito.

Io mi girai verso di lui, trovandolo con la testa appoggiata sul palmo della mano aperta mentre si teneva sollevato puntellandosi sul gomito.

-    Mi sono state portate via molto più delle parole - sussurrai - mi è stato portato via ogni pensiero, ogni ricordo. Mi è stato portato via il fiato, il respiro, il cuore, l’anima. Mi è stata portata via l’identità stessa. Ti sei portato via tutto di me - gli dissi e lo vidi ascoltarmi rapito, con la bocca socchiusa - e sai una cosa? Questo mi fa sentire di appartenerti come mai prima d'ora. Sto scoppiando dalla felicità - conclusi prima di mettermi a piangere dall'emozione.

Kili chiuse gli occhi lucidi e la bocca con un tremolio mentre mi sporgevo per baciarlo.

-    Menu tessu*, Menu zirup men ra** Men lananubukhs menu*** - rispose lui a un soffio dalle mie labbra.
-    Men lananubukhs menu - replicai ebbra di contentezza.
-    Che ne dici se adesso torniamo indietro? Vorrei addormentarmi e risvegliarmi assieme a te, ma su qualcosa di più soffice - sorrise e io mi trovai d’accordo.

* tu sei tutto 
** tu mi completi
*** ti amo

 

Spazio Autrice:

Volevo stupirvi con effetti speciali e penso di esserci riuscita... il 2015 inizia così! xD
Ma bando agli scherzi. Sono perfettamente consapevole di aver osato un pò più del lecito... magari questo capitolo stona con tutto quello che sta accadendo; però miei cari lettori ho voluto provare! Dopo sarebbe stato troppo tardi... L'idea voleva essere qualcosa di semplice, qualcosa che mettesse completamente in risalto il rapporto tra Harin e Kili. Spero che sia rimasto nei toni del racconto, era infatti mio desiderio che la scena fosse sì romantica, ma adatta alla personalità della nostra coppia. Il momento clou è descritto (spero) in modo nè troppo diretto nè preso troppo alla lontana.
Credetemi che ho riscritto questo capitolo più e più volte prima di essere soddisfatta... quindi spero tanto lo siate anche voi ^^"
Un ringraziamento speciale a tutti i miei lettori, alle mie care recensiste con menzione particolare a: Lady_Daffodil e Carmaux_95. Grazie a chi mi ha aggiunta tra i preferiti, seguiti (S_a_o_i_r_s_e, marilu2011, Lothluin,Alexander_Supertramp, CandyJ) e ricordati. Probabilmente non vi ringrazierò mai abbastanza per il vostro immenso supporto.

Tak khaz meliku suz yenetu,

Marta

  
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