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Autore: Mad_Dragon    03/01/2015    1 recensioni
La storia di un Cavaliere di Berk e del suo drago tra battaglie, giuramenti, amori e la vera conoscenza di sé e dei suoi compagni di squadra, fino alla scoperta di un terribile segreto e ciò che ne conseguirà.
Aggiornamenti irregolari, spiegazioni all'interno del capitolo XXV
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dagur 'Lo Squilibrato', Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'A dragon and a Trainer's path'
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Capitolo XXI
- Moonlit Love -

L'aria sferzava il viso di Karl, provocandogli un leggero fastidio. Volava già da un'ora abbondante, ma non era ancora riuscito a raggiungere Camaleo e Arcadia. Li sentiva vicini, ma non riusciva a sentirli. La luna lo guardava compiaciuta. Sembrava che si stesse crogiolando nell'ansia del ragazzo e questo Karl non riusciva a sopportarlo. Scese in picchiata con Rubyn, bucando il manto soffice delle nuvole e nascondendo il satellite dietro quella coltre color ceruleo.
"Karl, riesco a percepire l'odore di Camaleo" mormorò Rubyn. La voce del drago arrivò ovattata all'orecchio del ragazzo a causa del vento che soffiava a quell'altura.
"Portami da lei" disse Karl con voce tremante, dovuta in parte alla temperatura glaciale di quella altezza.
Il drago partì agitando le ali e lasciando che una raffica di vento favorevole lo aiutasse ad andare più veloce. Il cuore di Karl batteva all'impazzata e il ragazzo non riusciva a calmarlo. Conosceva bene quella sensazione: un misto di paura, ansia e di incapacità. Si era già sentito così altre volte nella sua vita, quando non era riuscito a cambiare ciò che era già successo. Ma, pian piano, un altro sentimento si faceva strada nel suo cuore: era una sensazione calda, avvolgente e potente. Era amore. Karl si era reso conto di quello che provava già da diverso tempo, ma non si era mai fatto avanti perché aveva anteposto il bene di Arcadia, la quale si era fatta sempre più tenebrosa di giorno in giorno, al suo. L'avrebbe riportata a casa, a qualsiasi costo. Anche a costo di doversi aprire completamente.
"Eccoli!" La voce di Rubyn riportò ancora una volta il ragazzo alla realtà. Karl spostò lo sguardo nella direzione in cui guardava Rubyn e li vide: Arcadia e Camaleo. Avvolti dall'oscurità, i due volavano silenziosi e lenti, come se non volessero andarsene per sempre.
"ARCADIA!" L'urlò di Karl squarciò l'atmosfera irreale che si era creata, attirando l'attenzione della ragazza, la quale si girò e, anche se solo per un secondo, gli sguardi dei due si incontrarono. Nelle iridi della ragazza si potevano vedere solo paura e sorpresa.
Arcadia si avvicinò a Camaleo e, dopo pochi istanti, il drago scattò, distanziando in poco tempo Rubyn e Karl.
"Non te lo posso lasciar fare" sussurrò Karl e poi esortò Rubyn a partire. La luna illuminò la strada al ragazzo. Tutto era pronto e Karl li avrebbe fermati.

***

Matt rincasò tardi quella sera. La madre di Karl gli aveva lasciato qualcosa da mangiare, accompagnato da una piccola nota scritta dalla piccola Rose. Era entrato a far parte di quella famiglia forse in maniera prepotente, ma si sentiva più accettato in quella che nella sua famiglia originaria. Aveva incontrato la madre nei giorni precedenti e era riuscito ad ottenere il suo beneplacito. Matt temeva per la sua incolumità, ma la donna aveva affermato che sapeva come difendersi dal marito.
Il flusso dei pensieri del ragazzo si spostò poi a Melanie e al loro primo bacio avvenuto quella mattina. Si era sentito in Paradiso e non voleva che le loro labbra si staccassero. Ma sfortunatamente, la magia di quel momento fu spezzata da Merric e Caleb, i quali li avevano scoperti. Ci vollero diverse minacce di morte prima che i due si decidessero a lasciarli da solo.
"Karl, sei tu...?" chiese una vocina particolarmente assonnata.
Rose spuntò fuori dalle scale. Portava una lunga vestaglia bianca e sembra essersi appena svegliata.
"No, sono Matt" rispose il ragazzo. "Ti ho forse svegliata?" aggiunse poi mentre si avvicinava a Rose.
"Mio fratello è uscito" disse Rose. "E non credo che torni in tempo per guidarvi nella gara di domani" aggiunse poi.
"Non capisco..." disse Matt confuso.
"È partito con Rubyn per salvare Arcadia"
"Chi sta minacciando Arcadia?"
"Questo non è un tuo problema" disse Rose, "Ora devi andare a riposarti. Domani devi guidare gli altri" aggiunse.
"Come fai a sapere queste cose?"
"Me le ha dette la Signora Bianca"
"Chi?!" Matt era confuso, forse quello era solo uno stupido sogno.
Rose non rispose alla domanda del ragazzo. Anzi, prese un lembo della sua camicia ed iniziò a tirarlo, cercando di convincerlo ad eseguire i suoi ordini. Matt accompagnò la bambina in camera e poi controllò la camera di Karl per sicurezza. Il letto di Karl era sfatto e pure Rubyn era assente. Tutto pareva confermare il fatto che Karl se ne fosse andato via.
"Karl, cosa cavolo stai facendo?" mormorò Matt prima di lasciare la stanza dell'amico.

***

Karl e Arcadia volavano fianco a fianco in direzione di un ammasso roccioso abbastanza grande per ospitare entrambi i loro draghi. Il cielo stellato riempiva di riflessi gli occhi arrossati di Arcadia, segno che la ragazza aveva pianto recentemente. Karl non poteva fare a meno di sentirsi in parte colpevole per quelle lacrime, anche se non sapeva che non era colpa sua.
Atterrarono in silenzio. Arcadia non perse tempo e disse:"Perché mi hai seguita?" La sua voce era alterata dalla frustrazione.
"Voglio impedirti di fare una sciocchezza" disse Karl con fare risoluto.
"Davvero?"
"Sì. Scappare dai problemi non è mai la cosa giusta. Mai"
Arcadia scoppiò a ridere. Una risata nervosa."Pensi davvero di sapere cosa sia giusto fare?"
"Arcadia, ascoltami. Io..."
"Taci!" esclamò la ragazza. "Lasciami parlare!"
Karl si ammutolì.
"Sono stufa di gente come te, come mio padre. Pensate sempre di sapere cosa sia giusto per me, ma in realtà non lo sapete. Mi fate tutti schifo"
Quelle parole fecero più male a Karl di tutte le ferite che aveva preso in battaglia. Sentì un moto di rabbia  montargli dallo stomaco. Si avvicinò alla ragazza e la prese per i polsi, costringendola così a guardarlo dritto negli occhi.
"Arcadia" disse Karl "Dimmi cosa c'è che non và. Possiamo affrontare la cosa, insieme" Karl marcò l'ultima parola con grande forza.
"E come?! Dimmelo"
"Io non lo so..."
"Perché dovrei fidarmi di te? Perché"
"Perché ti amo!" il grido di Karl bloccò a metà la frase di Arcadia e la ammutolì. "Ti amo dal primo giorno in cui ti ho visto, da quando mi hanno detto che sei stata l'unica a preoccuparsi perché non tornavo alla baia, da quando mi hai seguito e obbligato ad andare a prendere quel maledetto bracciale. Io ti amo da sempre"
Karl liberò la ragazza dalla presa e si allontanò da lei. Sentiva le lacrime che scendevano dagli occhi e che bruciavano la pelle. "Proprio perché ti amo non posso lasciarti buttare via la tua vita" disse Karl tra un singhiozzo e l'altro. "Ma, se questo non basta a farti rimanere, non posso fare altro che lasciarti andare via per sempre"
Gli occhi di Arcadia continuavano a fissare Karl, il quale si era voltato in direzione di Rubyn, pronto ad andarsene. La ragazza lo bloccò prendendogli un braccio e lo costrinse a girarsi.
Lo baciò, mordendogli le labbra e avvolgendo il corpo di Karl nelle sue braccia, come a legarlo a sé per evitare che se ne andasse. Karl rimase paralizzato per qualche secondo, poi si decise a rispondere al bacio. Avvolse Arcadia nelle sue braccia e la fece sdraiare sul terreno.
Rubyn  e Camaleo coprirono con le loro ali i due ragazzi, i quali passarono tutto il resto della notte ad amarsi, liberi dai problemi e, finalmente, felici di stare insieme.

***

La luce del mattino faceva brillare di mille colori le armature di tutti i partecipanti alla gara, anche se erano diminuiti in numero rispetto a quella del giorno precedente. Matt si guardava in giro disorientato: Karl non c'era, proprio come aveva vaticinato Rose la sera precedente, e ora il ragazzo non sapeva cosa fare.
"Siamo fottuti" sbuffò amareggiato Caleb mentre si appoggiava al suo drago.
"Ci faranno a pezzi" asserì Melanie, marcando la frase con una punta di amarezza.
Matt strinse i pugni fino a farsi sbiancare le nocche. Quell'atteggiamento non li avrebbe di certo aiutati a vincere quella competizione. O anche solo a parteciparvi seriamente. Si avvicinò agli altre tre e prese la parola:" Non dobbiamo scoraggiarci"
"Facile dirlo per te. Non fai schifo come me o come Melanie" disse Caleb.
"Ehi!" protestò Melanie visibilmente offesa.
"Questo atteggiamento non porterà a nulla" fece Matt, poi aggiunse:"Ammesso e non concesso che la mancanza di Karl, Rubyn, Arcadia e Camaleo ci debilita fortemente, abbiamo comunque uno Skrill!"
"Certo, ma loro hanno un Furia Buia. Per non parlare delle abilità degli altri draghi"
"Vuoi stare zitto!" esclamò Melanie scocciata.
"Stavo dicendo" iniziò Matt, " Non dobbiamo scoraggiarci: ho in mente una strategia. Caleb mi ha raccontato di quella statuetta che hai visto sugli scoglia. Il tuo compito, Caleb, sarà di andare a recuperarla; il tuo, Merric, sarà distrarre il più a lungo possibile Hiccup e gli altri e io ti aiuterò"
Detto questo, si voltò verso Melanie e, avvicinandosi, le disse:"Mel, tu dovrai sgattaiolare via e cercare le ultime due statue rimaste. La nostra vittoria dipende da te"
Melanie annuì grave, intuendo che il ragazzo aveva riposto tutta la sua fiducia. Si avvicinò a Serpentina, montò in sella e si accinse a mettersi in posizione sulla linea di partenza. Un sorriso beffardo le si era dipinto sul volto.

***

I raggi del sole accarezzarono dolcemente le guance di Karl, il quale aprì gli occhi a fatica. La prima cosa che vide fu il viso di Arcadia. Karl si avvicinò più che poté al viso della ragazza e spostò una ciocca di capelli che le copriva gli occhi. "Allora non è stato solo un sogno" pensò rallegrato Karl e per un attimo sorrise, prima di ricordarsi che c'era ancora un problema da risolvere: il misterioso segreto di Arcadia.
Karl rimuginò su questo problema per diversi minuti prima che la sua attenzione venisse rapita da alcuni mugolii di Arcadia. La ragazza si svegliò e salutò Karl con un mugolio assonnato.
"Allora, hai dormito bene?" chiese Karl.
"Sì, anche se mi sono ritrovata avvinghiata dalle tue braccia più di una volta questa notte" disse Arcadia con una punta di sarcasmo.
Karl scoppiò a ridere e baciò delicatamente la ragazza, sotto lo sguardo leggermente indispettito di Camaleo. Arcadia notò subito che gli occhi di Karl erano oscurati da un pensiero, e forse ella sapeva cosa si dovesse fare per estinguere quell'ombra.
"Sei preoccupato..." disse Arcadia mentre si alzava dal terreno.
"Sono proprio un libro aperto per te" mormorò Karl. "Hai intenzione di dirmi cosa ti preoccupa?"
Arcadia sospirò e si voltò verso Karl. Prese un profondo respirò e parlò:"Ho scoperto una cosa, una cosa che non posso più tenermi dentro"
Karl si alzò e prese le mani di Arcadia tra le sue e le strinse cercando così di dare forza alla ragazza, la quale continuò il suo discorso:"Alcuni mesi fa, ho scoperto tra le carte di mio padre una lettera con sopra inciso un simbolo che non conoscevo. Ho fatto delle ricerche e ho scoperto che quello era uno dei sigilli degli Esiliati, quello usato per contrassegnare le spie infiltrate"
Karl deglutì ed esortò Arcadia a continuare.
"Tempo dopo ho trovato un'altra lettera e sono riuscita ad aprirla. Era una lettera di congratulazioni"
"Quindi tuo padre..."
"È una spia!" disse Arcadia prima di scoppiare in lacrime. Karl la strinse a sé e la cullò, sussurrandole all'orecchio che sarebbe andato tutto bene, che avrebbe risolto la cosa insieme. Nella mente di Karl si fece strada una sola idea: rivelare l'intera questione a Hiccup.

***

La gara tra draghi volgeva al termine e le due squadre continuavano a combattere, anche se nessuna delle due riusciva ad imporsi sull'altra. Il piano di Matt aveva funzionato e Caleb era riuscito a sgattaiolare nella grotta ed a consegnare la statuetta senza essere scoperto. Melanie, invece, non era ancora riuscita a trovare la statuetta e, per colpa della sua incapacità, i gemelli erano riusciti ad ottenere una statuetta, vanificando il lavoro svolto da Caleb.
Serpentina faceva del suo meglio per distanziare Hiccup, ma Sdentato era un avversario troppo veloce per Melanie. Così, le due ragazze vennero superate dal Dominatore dei Draghi, il quale, con un paio di acrobazie, si accaparrò una statuetta nascosta abilmente tra le fronde di un albero.
"Scusa Melanie, ma è non colpa tua " la sbeffeggiò bonariamente Hiccup. Per tutta risposta, Melanie ordinò a Serpentina di lanciare una lingua di fuoco in direzione di Sdentato. La Furia Buia scartò di lato e poi accelerò in modo tale da togliersi da quella situazione piuttosto scomoda. Melanie incitò la sua dragonessa ad inseguire il loro avversario.
Hiccup volava velocemente  e senza badare alle ingiurie che Melanie continuava a lanciargli contro. L'unica cosa che riuscì a sbilanciare la sua tranquillità fu una piccola esplosione che lo fece cadere dalla sella. Sdentato tentò di recuperarlo ma una seconda sfera di fuoco lo costrinse a deviare la rotta. Melanie si voltò e vide Matt e Skull che tentavano di ordinarle con i gesti di recuperare quella statuetta. Mel spronò ancor di più Serpentina e, con qualche battito d'ala, arrivò molto vicina a recuperare la statuetta, ma i suoi piani vennero vanificati dall'intervento di Astrid, grazie all'aiuto di Tempestosa.       
"Grazie mille Astrid" esclamò Hiccup.
"Sei completamente perso senza di me, ammettilo" replicò lei con un sorriso sornione sulle labbra.
"Non te lo dirò mai"
I due si guardarono per diversi istanti, dimenticandosi di tutto quello che li circondava. Fu questo a determinare la loro sconfitta: una seconda lingua di fuoco prodotta da Serpentina colpì Tempestosa. Hiccup cadde un'altra volta e, nella caduta, perse nuovamente la statuetta.
Sdentato lo recuperò repentinamente, ma la statuetta cadde nelle mani di Merric, il quale partì subito.
"Joules, ascoltami" sussurrò al drago,"So che non vuoi utilizzare quella tattica, ma lo dobbiamo fare. Tutti contano su di noi"aggiunse poi. Joules annuì e iniziò a sbattere freneticamente le ali e, dopo pochi secondi, sbalzò in avanti con una velocità fulminea distanziando di molto sia Hiccup che gli altri concorrenti presenti su quella scena.
In pochi istanti, Merric arrivò nell'Arena e depositò la statuetta nella ciotola, decretando la vittoria della nuova generazione. Fatto ciò, si accasciò a terra insieme a Joules, trai boati di sorpresa del pubblico.

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+ Angolo dello scrittore in erba +
Buongiorno a tutti e buon 2015! Allora, spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che non mi ammazziate per aver inserito solo un momento tra Hiccup e Astrid. Purtroppo, ho avuto un piccolo blocco e questo capitolo non è uscito proprio come volevo. Ho una piccola cosa da dirvi: la parte della Signora Bianca vi sembrerà buttata lì, ma dovete tenerla a mente. Tornerà un'altra volta in questa storia e occuperà una parte molto importante nel sequel. Sì, ci sarà un sequel. Per maggiori informazioni, consultate la mia bio. Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno recensito la mia One Shot Hiccstrid. Ora vado. Un saluto \0-0/
Rovo 
  
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