Ralph, vagabondando per il castello, arrivò finalmente nel giardino. Dove poteva trovare Merida o il Re? E, soprattutto, dov'era Vanellope?
Optò per il Colosseo, doveva pur esserci qualcuno lì, no?Non era difficile sapere dove andare, era la costruzione più alta dopo il castello. Poi, il fiume andava dentro una grotta e, poco prima di quella, c'era un ponte gigante fatto di legno e strane piante rampicanti di colore verde scuro.
Appena entrò, sentì la gola secca, oltre al fatto di essere l'unico Mondosopra, c'era questa storia del Guerriero, quindi aveva il doppio delle attenzioni. Molti Alati si fermarono a fissarlo, "Che diavolo ho di speciale?!" pensò Ralph, scuotendo la testa. Al centro della struttura, vide Merida, che rideva in un modo troppo esagerato per una principessa.
Alzò gli occhi sopra la testa della rossa e impallidì.
Topolino e Paperina volavano circolarmente in verticale, e Vanellope cadeva in testa in giù dalla "groppa" di uno per finire sopra quella dell'altro dritta. Rideva...come diavolo faceva a ridere?! POTEVA CADERE!!!
Ecco ciò che pensava Ralph, si rese conto di essere troppo agitato, forse era solo per avere un'altra ragione per essere arrabbiato con quella gente. Sospirò.
Un braccio enorme gli strinse le spalle:-Allora, pronto per la missione?-
-R-re F-Fergus?- balbettò Ralph -Mi scusi, m-ma non..non siamo noi.-
Fergus storse il naso:-Certo che sei tu! Mi sembri proprio un Guerriero!-
-Come..scusi?-
Re Fergus sollevò il braccio di Ralph:- MMMmm, certo, dovremo lavorare un po' sui muscoli, Rat.-
-Ralph.- lo corresse il Mondosopra.
-Sì, come ti pare.-
Fischiò e un grossissimo cane con due ali grosse e forti atterrò accanto a loro, il Re montò sopra e salutò Ralph con un cenno, per poi volare fra gli altri Alati.
Ralph alzò gli occhi al cielo, e...Vanellope gli piombò fra le braccia:-Ehi!! Ralphie! Hai visto che forte!-
-Sì, sì. Ma ora andiamo a casa.-
-Cosa? Perchè?-
Il maggiore mise a terra la minore, si abbassò fino a diventare alto come lei e disse:- Qui ci vogliono mandare al macello, Van. Moriremo se li ascoltiamo!-
Vanellope si morse il labbro:- Ma...sono tutti così..simpatici.-
Ralph fece per ribattere, ma fu bloccato dalla voce allegra di Merida:-Avanti Guerriero.-sputò, quasi fosse un insulto -Voglio vedere quanto ci sai fare con la spada.-
-No, io devo andare. Addio.- prese Vanellope e se la caricò sulle spalle.
Topolino gli sbarrò la spada:- Dovere del Vincolato.- si scusò.
-Hai paura, Ralph?-chiese Merida, guardandosi le unghie con interesse.
Ralph strinse i denti:-E di cosa?-
Merida ridacchiò:-Mi piace il tuo spirito.-
Una piccola folla si formò intorno ai due, come per non farli scappare. Merida si avvicino ad uno strano macchinario, tirò fuori la spada e sibilò:-Questo coso tirerà dodici palle di sangue finto, e tu devi colpirle, in un colpo solo, più che puoi. Io ne centro sette. E' un record imbattuto.-
Ralph scrocchiò le dita. Merida si schiarì la voce:-Se ne centri almeno quattro, avrai il mio rispetto.-
-Ci sto.- Sapeva di aver già perso, allora perchè ci provava? Non voleva fare la femminuccia? Voleva dimostrare di non poter essere il Guerriero? Entrambe le cose, forse.
Un ragazzo alto e biondo tirò una leva dell'affare:-Pronta?- chiese.
Merida si mise davanti all'aggeggio e fece un cenno:-Vai, Kristoff.-
Un rapido movimento del braccio, sette palline si spaccarono a metà, schizzando Merida di sangue finto e inodore.
Kristoff porse una spada a Ralph:-Illumina.-
-Eh?-
-E' un modo per dire "Buona Fortuna".- spiegò Kristoff, dandogli una pacca al braccio- Ti servirà.-
-Ah, ok.- Ralph deglutì -Bhè, Grazie.-
Le mani di Ralph tremarono a contatto con l'elsa. Si sentiva debole e forte, potente e pericoloso. Tutto insieme. Fece un respiro profondo:-VAI!- esclamò.
Un colpo secco, le mani che tremavano, non vedeva più nulla, brividi gli percorrevano le vene, il finto sangue lo sporcò tutto.
Aprì gli occhi. Li aveva chiusi? Deglutì. Non c'era nessuna sfera intera a terra...
Le aveva colpite tutte e dodici.
Tutti lo fissavano, alcuni s'inchinarono. Merida era a metà fra stupita e arrabbiata.
-Il Guerriero!- dissero quelli che si erano inchinati. Ralph indietreggiò, tremando:-Io..io..-
Una figura emerse dalla folla, un mantello nero la copriva, lo tirò giù e due occhi gelidi lo fissarono. Gli prese le mani e gli strinse le dita con così tanta forza da fargli male.
Tutti fissavano la donna, bisbigliando.
-Cos'hai visto? Cos'hai visto mentre usavi la spada?!-chiese, con voce dura, lasciando la presa.
Ralph si morse l'interno della guancia:-Nulla. Era..era..tutto nero.-
La donna ridusse gli occhi a due fessure:-Vieni con me. Dobbiamo parlare.-
Da lì, iniziò ciò che sconvolse la mia vita. E non parlo solo della Profezia, ma di una cosa che faceva parte di me, che, al contrario di quelle avventure che mi segnarono dentro (e poi fuori), non potevo eliminare, non posso eliminare. Era ed è, una parte di me, pericolosissima. Da qui, inizia la storia.
La mia storia.
-Ralph