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Autore: wintersea_    04/01/2015    3 recensioni
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dal testo
“Papà scusa ho fatto prima che potevo, volevo portare dei fiori alla ragazza ma Sarada non voleva.. wow! Cioè.. ciao!” Boruto era in bilico sulla soglia della finestra con un mazzo di margherite e la bocca spalancata per non so cosa
“Vieni Boruto e.. baka!” lo picchiai sulla testa “Usa la porta la prossima volta”
Nahra scoppiò a ridere “Lui è il ragazzo che mi ha salvato vero?”
“Eh? Ah si è lui, ti presento Boruto Uzumaki, mio figlio”
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Non so come mi sia venuto in mente tutto questo, spero solo che vi piaccia
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Salad Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la serie
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Nonostante fossi tornato con Sarada non facevo che pensare a Nahra. Le sue curve sinuose, i suoi occhi luminosi, i suoi lunghi capelli rossi. Quella ragazza era capace di suscitare mistero e sensualità insieme. Era un mix di emozioni in un piccolo corpicino esile ma ben formato.
Papà mi disse una volta,mi disse che per alcune cose le ricordava nonna Kushina. Mi mostrò una sua foto facendomi notare gli stessi capelli lunghi e rossi fuoco, lo stesso fisico da donna, curve ai punti giusti, cosi diceva lui. Mi disse anche che quando era bambina prendeva a pugni i bambini e quello mi fece sorridere.
Quando tornai al villaggio mi sottoposero a numerose cure mediche per capire sotto che tipo di “strana magia” ero stato sottoposto. L’unica cosa che ottennero fu il ritorno dei ricordi di quei giorni. Le morbide labbra di Nahra, la sua voce sensuale che mi chiamava la notte, le sue carezze, la sensazione del suo corpo nudo sul mio.. per non parlare di tutti i danni che avevamo combinato. Beh, diciamo solo che raccontai solamente una parte di tutti i miei ricordi, quella itinerante ai danni.
Uno dei ricordi più forti era quello di una delle prime sere fuori dall’ospedale, quello che mi faceva ripensare a nonna Kushina. Eravamo in un parco e lei mi si era avvicinata per darmi un bacio quando si fermo all’improvviso girandosi verso un gruppo di ragazzini che ridevano.
“Come avete osato?” strillò contro di loro.
Quelli la ignorarono volutamente e scoppiarono di nuovo a ridere. Fu inutile chiederle cosa fosse successo, gli si scagliò contro buttandoli a terra con un solo colpo. Sali su uno di loro immobilizzandolo completamente in terra e lo riempi di una scarica di pugni. Qualche ciuffo rosso sfuggi dallo stretto chignon finendole sul viso contornato da lentiggini. Rimasi incantato dal suo sguardo. Cosi deciso, cosi determinato, cosi.. cosi felice. Sembrava davvero serena mentre picchiava quei ragazzini nettamente più grandi di lei. Mi ridestai dai pensieri vedendo che correva verso di me sorridendo, mi buttò le braccia al collo e mi baciò.
“Mi dispiace essere stati interrotti, non succederà più, hanno capito la lezione.”
Il ricordo finisce riportandomi bruscamente alla realtà dove una preoccupata Sarada mi sventolava la mano davanti agli occhi. L’espressione dei suoi occhi mi fece capire quanto tutti i miei pensieri su Nahra fossero sbagliati. Era lei che amavo, non Nahra. Quei sentimenti facevano semplicemente parte dell’illusione che lei aveva creato.
“Boruto stai bene? Sembra che hai la testa da un’altra parte”
“Cosa? No, no, ero solo un po’ sovrappensiero..”
“Pensavi di nuovo a Nahra vero?” un velo di dolore coprì i suoi occhi neri come la notte in cui io amavo perdermi. Le presi la mano sentendomi enormemente in colpa
“Ma no Sarada, cosa dici, sono solo un po’ stanco. È che ogni tanto mi torna alla mente qualche ricordo e mi fa un po’ male la testa quando succede”
“Sei sicuro che tu non provare nulla per lei?”
Ci mesi un po’ a rispondere. Davvero non provavo nulla per quella ragazza cosi misteriosa che mi faceva impazzire al solo pensiero?
“Nulla Sarada, te lo assicuro”
Ma lei non sembrava cosi sicura, i suoi occhi continuavano ad esprimere dolore, potevo vedere riflesso tutto quello che aveva passato in quel mese in cui mi ero allontanato da lei per Nahra riflesso nei suoi occhi.
“Infondo perché dovrei crederti? Lei è cosi.. cosi perfetta.”
“Che vuoi dire?”
“Beh, lei è alta, magra, ha tutte le curve fatte bene.. e i suoi capelli.. cosi lisci e lunghi.. per non parlare dei suoi occhi.. che colore sono verdi?”
“Acqua marina” la corressi senza rendermene conto
“Ecco lo vedi? LO VEDI? Nemmeno i suoi occhi riesci a dimenticare, figuriamoci se riuscirai a dimenticare i suoi baci e tutte le sue attenzioni, per non parlare di tutte le volte in cui ti trascinava a casa sua..”
“Quello non ti riguarda!”
“Io credo di si visto che sono la tua ragazza ma okay. Se preferisci scopare con lei fa pure, sono sicura che sarà facile trovarla per te”
“Sarada ma cosa stai dicendo?” la guardai senza parole. Per la prima volta la mia ragazza mostrò il suo lato sensibile, per la prima volta da quando ci eravamo messi insieme vidi una ragazza, anzi, una donna con dei sentimenti reali, capace di soffrire e provare dolore. Lei non era solamente Sarada Uchiha, figlia del grande Sasuke Uchiha, ragazza dagli occhi enigmatici e dai modi freddi. Lei era Sarada Uchiha, la mia ragazza, quella che sapeva donarti tutto l’amore del mondo, con la quale potevo parlare per ore senza mai annoiarmi, quella che era gelosa al punto giusto, quella che mi lasciava essere me stesso, quella che avevo ferito, quella insicura di sé stessa, quella dagli occhi grandi e profondi come la notte più buia. Sarada Uchiha era tante cose ma di sicuro la più importante per me restava che lei era la mia ragazza. Mi alzai e la presi fra le braccia stringendomela al petto.“Non dire mai più una cosa cosi Sarada, tu sei la ragazza migliore di questo mondo, sei coraggiosa, sei forte, sei bellissima.. ma soprattutto sei la MIA ragazza.” Le presi il viso tra le mani e la baciai delicatamente puntando poi gli occhi nei suoi. Sorrisi “Sai tesoro, quando guardo i tuoi occhi sarei capace di perdermi al loro interno. Sono cosi belli, profondi. Per me sono come una notte senza stelle, buia e oscura. Quelle stesse notti in cui sgattaioliamo sotto il naso di tuo padre e andiamo a fare l’amore insieme nella grotta vicino al villaggio. I tuoi occhi sono dello stesso nero del buio che racchiude i nostri segreti. E sai perché non ho paura di perdermi all’interno di questo nero? Perché ho te che sei la mia stella, la mia guida. Tu sei il mio tutto Sarada, non dubitarne mai più.”
Lei mi guardò con le lacrime agli occhi e mi si buttò sulle labbra baciandomi con passione, chiaro segnale che potevamo approfittare di casa sua vuota. Strinsi ancora le mani intorno alla sua vita avvicinandola ancora a me, quasi a volere rendere i nostri corpi un tutt’uno. Lei lasciò scivolare le mani tra i miei capelli giocherellandoci delicatamente. Quello era uno dei nostri attimi perfetti, quelli in cui niente poteva rovinare la nostra felicità. C’eravamo io e lei, tutto il resto era superfluo. Io l’amavo e lei amava me, e finché c’è l’amore, cosa può andare storto?


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Sapere che mia figlia era con quel ragazzo non mi faceva stare per nulla tranquillo. Nessuno poteva assicurarmi che tutto quello che quello aveva detto era pura verità. Insomma, nessuno può dimenticare un mese di vita cosi di botto, soprattutto se in questo mese te la sei spassata alla grande con una ragazza bellissima.
Nonostante Boruto fosse il figlio del mio migliore amico non riuscivo a fidarmi di quel ragazzino.
Già quando Sakura mi disse che il mio candido fiorellino era stato.. emm.. oh insomma dopo che ho saputo che lei non era più vergine e che era colpa sua la mia simpatia per quel ragazzo era calata improvvisamente. Sarà stato istinto paterno o semplicemente una cosa a pelle ma quel ragazzino sapevo che avrebbe portato solo guai al mio fiorellino.
Ma in quel momento erano in casa mia, da soli, con la scusa delle ripetizioni. Sakura era di turno in ospedale e quel ragazzino di certo non era uno che amava lo studio.
“Sasuke tutto okay?”
“Tu sapevi che tuo figlio non è più vergine?”
“Eh?” Naruto quasi cadde dall’albero su cui stava per saltare se non lo avessi preso “grazie.. comunque si che lo sapevo, perché tu no? Non dirmi che Sarada te lo ha detto ora”
“Aspetta come sarebbe a dire ora?”
“Emm.. andiamo?” riprese velocemente
“Hey no aspetta!” lo raggiunsi “Quando è successo? Io.. io non sapevo fosse da cosi tanto..”
“Beh diciamo che su per giù stanno insieme da quasi 9 mesi giusto?”
“Si esatto”
“Beh diciamo che.. Boruto mi ha confessato che.. è successo sette mesi fa”
“SETTE MESI FA? QUINDI SONO SETTE MESI CHE TUO FIGLIO SI APPROFITTA DI MIA FIGLIA?”
“Ti sembra il caso di urlare?” mi guardò carico di rimprovero. Non potei evitare di arrossire guardandomi intorno mentre tutti gli altri ci fissavano
“Naruto, ci siamo quasi” Shikamaru si era avvicinato silenzioso a noi fingendo di non aver ascoltato la nostra conversazione
“Sei sicuro che la ragazza sia sparita proprio qui? Siamo vicini al villaggio di Suna..”
Era chiaro che Shikamaru si era irrigidito vedendo in che zona stavano arrivando. I rapporti fra lui e la moglie si erano fatti stranamente tesi da quando Nahra si era presentata alle porte del villaggio tant’è che, appena la ragazza era sparita, la stessa cosa aveva fatto Temari tornando a Suna con il figlio. Shikamaru da quel giorno non era più stato lo stesso e per notarlo io che non lo conoscevo bene. Naruto gli era stato accanto come poteva ma sembrava davvero distrutto. Io non potevo capirlo. Io avevo una vita perfetta, una moglie che mi amava e una figlia pronta ad aspettarmi a casa. Cosa potevo saperne io di litigi con le proprie consorti se io e Sakura non avevamo mai alzato la voce tra di noi?

Ormai era chiaro che il nostro obbiettivo era Suna. Per i nostri mezzi di ricerca la ragazza era ancora li, nascosta nella casa del Kazekage. “Shikamaru tu puoi andare, se vuoi cercare tua moglie e tuo figlio hai la libertà di farlo” Naruto gli poggiò una mano sulla spalla e gli sorrise “No Naruto non è necessario, avete bisogno di me..”
“No Shikamaru, Naruto ha ragione, finché penserai a Temari e a tuo figlio non ci sarai di aiuto” Non so da dove avevo preso quelle parole ero sicuro che fossero uscite al momento giusto. Vidi Naruto sorridermi riconoscente per averlo appoggiato.
“E va bene, come dite voi.. in bocca al lupo e per qualsiasi cosa..”
“Sappiamo dove trovarti Shikamaru” Naruto lo interruppe sorridendogli “ora va”
Ci sorrise di nuovo e sparì in un secondo.
“Bene, ora andiamo, mi va proprio di andare a trovare Gaara, chissà come se la passa. Certo che fa caldo qua”
“Naruto questo non è un gioco. Andiamo io e te da Gaara, gli altri perlustreranno il villaggio in cerca di Nahra”
Dopo un approvazione di gruppo ognuno andò per la sua direzione. Io e Naruto ci incamminammo verso casa del Kazekage con un palpabile disagio tra di noi.
“Mi dispiace per prima” dissi “Non volevo parlare male di tuo figlio io sono solo geloso di Sarada..”
“E’ tutto okay Sasuke. È normale. Anche io sarei geloso di Himawari se qualcuno.. beh si insomma.. beh lo hai capito no?”
Scoppiai a ridere per la sua ingenuità tipica degli adolescenti. Certo che non era proprio cambiato. Era rimasto il solito vecchio Naruto, quello pronto a fare tutto per gli amici, con un cuore grande cosi. Nonostante fosse maturato molto per alcuni tratti per molti altri rimaneva un bambino.

Casa del Kazekage era davvero enorme ed elegante, per quanto eleganza possa permettere un villaggio dove ci sono sempre 40 gradi all’ombra e la polvere che continua ad infiltrarsi in casa. Sorrisi pensando a come si sarebbe disperata Sakura in un posto cosi.
“Naruto, Sasuke! Che bella sorpresa, che ci fate da queste parti?” Gaara scendeva le scale verso di noi. A Naruto si illuminarono gli occhi e gli corse incontro per abbracciarlo
“Che bello rivederti! Erano secoli che volevo venire ma gli impegni da Hokage non sono facilmente archiviabili” gli sorrise e Gaara di rimando
“Lo stesso vale per me, ma prego entrate, andiamo di la a prendere un tea. Immagino che ci sia un vero e valido motivo per cui siete qui.”
“Sarebbe meglio parlarne davanti questa tazza di tea” Naruto si fece serio
“Come immaginavo, seguitemi..”


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“E questo è quanto, siamo alla ricerca di questa ragazza da un po’ ormai” conclusi la storia concedendomi un sorso di tea caldo. Gaara aveva lo sguardo fisso e un’espressione ancora più seria del solito.
“Non credevo sarebbe mai successo.. vi devo delle spiegazioni, non sarà una storia facile, se voi volete sentirla comunque..”
“Beh direi con tutto il viaggio che ci siamo fatti fino a qui” Sasuke a volte non sapeva tenere a freno la lingua, soprattutto quando era irritato, ma Gaara sembrò non farci caso.
“Molto bene” incominciò “Come sapete mia madre morì dandomi alla luce e fu mio zio Yashamaru, ovvero, suo fratello a crescermi come un figlio. Quello che nessuno sapeva è che mio zio aveva un figlio. Come tu hai scoperto di avere dei parenti Naruto, come Karin Uzumaki, cosi l’ho scoperto io. Purtroppo non ho avuto il piacere di conoscerlo.” Ci guardò un momento negli occhi prima di continuare “Mi cugino e la madre vivevano in un piccolo villaggio ai confini di Konoha. Questo villaggio è stato distrutto circa 100 anni fa eppure c’era ancora gente che viveva nelle grotte li intorno. Li conobbe una donna di nome Key Sarutobi e si sposarono. Ci sono delle antiche leggende che raccontano che tutta la famiglia di Key, che come avrete capito è la madre di Nahra, fosse maledetta. Si dice che una loro antenata, una volta, fece un torto al famoso Madara Uchiha e per questo non li perdonò mai. Il clan Uchiha e quello dei Sarutobi, o almeno una parte, si giurarono guerra eterna. Si dice che i Sarutobi, per difendersi svilupparono una tecnica segreta di cui ora Nahra è l’ultima portatrice. La tecnica che loro utilizzano ha superato di gran lunga lo sharingan ipnotico. Come avete potuto voi stessi osservare, questa tecnica consiste nel creare una confusione tale nella mente del soggetto da confondergli qualsiasi ricordo. Potrebbe essere considerata una tecnica di controllo mentale se vogliamo dirla tutta.”
“Come hai detto che si chiama questa tecnica?”
“Loro la chiamano yoru no kage che letteralmente vuol dire ombra della notte,proprio ad indicare come la mente entri in uno stato di caos”
“E quindi Nahra è venuta a cercare me e mia figlia perché siamo gli ultimi Uchiha?”
“Temo proprio di si Sasuke..”
“Quello che non capisco è perché non ha attaccato direttamente loro due ma è passata tramite mio figlio, usandolo come un giocattolo”
“Probabilmente era davvero interessata a tuo figlio, Nahra non fa mai nulla se non le porta uno scopo preciso. E poi beh, avrà pensato di distruggere Sarada togliendole Boruto, che la rende felice. E distruggendo lei avrebbe distrutto automaticamente te, Sasuke. Una volta indeboliti dall’interno, sarebbe stato molto più semplice distruggervi.”
“Sembra che tu la capisca perfettamente eh, non è che alla fine ci sei tu sotto a tutto questo?” il tono gelido di Sasuke mi fece rabbrividire ma Gaara non fece una piega
“Semplicemente so come pensa mia nipote” rispose senza scomporsi
“Oh a proposito, non ti abbiamo chiesto come mai è qui”
“Beh, i suoi genitori sono morti. Dei messaggeri stavano venendo nel vostro villaggio qualche anno fa, dovevano consegnare un messaggio importante ma hanno trovato delle difficoltà in quelle grotte. In quei tempi li vivevano circa 15 persone. Data la scarsa capacità ninja di queste persone i miei messaggeri riuscirono a batterli con poco tempo. In seguito, controllando le caverne trovarono un fagottino, era cosi piccolo e indifeso che non se la sentirono di ucciderlo. Affianco a lei c’era la madre, si era uccisa pur di non morire per mano loro lasciando il bambino che le piangeva affianco. Hanno preso gli effetti personali della donna e hanno portato il bambino qui a Suna. Quello che trovai tra le cose della donna mi sconvolse. Presi quel bambino qui con noi, al tempo aveva appena qualche mese, e chiesi a Temari di tornare qui per un po’. Nahra quindi vive con noi da ormai.. 16 anni”
“Quindi tu hai cresciuto Nahra qui. E come ha conosciuto tutta la sua storia?”
“Le lettere che la madre le aveva lasciato. Probabilmente fin da piccola ha dato segni di questi poteri e Key aveva capito che presto la sua vita sarebbe finita”
“Il problema però ora è.. come fermarla?” Sasuke sembrava pensieroso
“Non c’è modo di fermarla.. dovremmo farle capire che ormai è una faida inutile” ragionai ad alta voce ormai sicuro che quella fosse l’unica soluzione.
“Incredibile, sei davvero arrivato ad una soluzione baka?” Sasuke cercò di trattenere una risatina con scarsi risultati.
“Lo sottovaluti, Sasuke. Naruto ha ragione, non c’è modo di fermarla” Shikamaru era apparso dal nulla al fianco di Temari e Shakadai. Sicuramente la moglie lo aveva informato di tutto.
“Quindi dovremmo semplicemente parlarci, giusto?” Sembrava tutto fin troppo facile
“Prima dovremmo trovarla” Temari guardò il fratello che annuì.


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Eravamo stesi sul suo letto, le accarezzavo la schiena nuda tenendola stretta a me. Ogni volta che la guardavo non riuscivo a capacitarmi di come fossi stato idiota per aver anche solo pensato di essere innamorato di Nahra.
“Tesoro?” sussurrò
“Cosa c’è amore?”
“Ti amo” sorrise rimanendo poggiata al mio petto.
“Ti amo anche io” le baciai la testa stringendola ancora
“Oh ma che carini. Lo sai che me lo ha detto anche a me?” Nahra era seduta sulla finestra e ci guardava sorridendo “E io che volevo eliminarla senza farti soffrire troppo. Ah beh, mi sa che ti toccherà farmi da spettatore”
Senza nemmeno rendermene conto Sarada si era vestita e si era lanciata contro Nahra che era scappata ridendo.
“Sarada no!” mi vestii e corsi dietro alle ragazza che si erano fermate nella piazza centrale.
Sarada sembrava cosi piccola e indifesa in confronto a Nahra che sembrava sempre di più una donna.
L’Uchiha si lanciò contro la Sarutobi che si spostò con un saltello, come se evitasse un bambino che corre per giocare. Si fermarono guardandosi negli occhi. Lo Sharingan di Sarada si attivò probabilmente come difesa dello yoru no kage di Nahra.
Tutti erano pietrificati a guardare le due ragazze che combattevano con lo sguardo.
All’improvviso entrambe si lanciarono l’una verso l’altra con i kunai puntati verso il petto dell’avversaria. Sembravano entrambe esauste, Sarada in particolare. Non ce l’avrebbe fatta. Ne ero sicuro.
Mi lanciai fra le due ragazze per fermale e chiusi gli occhi. L’ultima cosa che sentii fu l’urlo delle due ragazze poi persi i sensi.


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Era finita. Era tutto finito. Boruto si era lanciato nella battaglia venendo trafitto dai due kunai. Naruto non era arrivato in tempo, Boruto non ce l’aveva fatta.
Mi ero chiusa nel mio dolore, era tutta colpa mia se Boruto aveva perso la vita.
Ogni volta che chiudevo gli occhi rivedevo quella scena. Io e Narah eravamo chiuse in un vortice di illusioni provocate dal mio Sharingan e in cui il suo yoru no kage cercava di prendere il sopravvento. Alla fine una battaglia mentale non ci bastava più. Avevo bisogno di sporcarmi le mani del suo sangue, di vederla soffrire come avevo sofferto io. Ma eravamo stanche, provate da una battaglia i non fisica che ci aveva distrutto anche nel corpo. Il mio kunai non sarebbe mai stato abbastanza potente.
Boruto lo aveva capito, Boruto sapeva che non ce l’avrei fatta. Si è lanciato tra noi due pur di interrompere la battaglia e..
Il ricordo dei suoi occhi spaventati puntati nei miei pieni di lacrime mi assillava ogni notte. I suoi occhi persi nei miei. Giorno e notte. Lo ying e lo yang. Il sole e la luna.
“Sarada, tesoro, dovresti uscire un po’.. è venuto Shikadai a trovarti perché non andate a fare..”
“No mamma no!” la interruppi fra le lacrime “Voglio solo Boruto, il mio Boruto”
“SARADA UCHIHA INSOMMA!” mia madre mi si avvicinò e mi tirò uno schiaffo “Tuo padre ha perso i genitori, il fratello, abbiamo perso tanti amici, è la vita del ninja. Devi farci l’abitudine. Ora esci da questa stanza e fatti una vita. Non puoi rimanere qui a compiangerti!”
“Ma.. Nahra.. è anche colpa sua..”
“Nahra Sarutobi è a Suna. Sta scontando le sue colpe. La vostra guerra è finita e purtroppo a rimetterci è stato Boruto Uzumaki. Lui non vorrebbe vederti cosi. Ora vestiti e esci da qui se non vuoi che ti trascini”
C’era da ammetterlo, mia madre sapeva farsi rispettare.





Note dell'autrice
Mi dispiace per i continui cambi di personaggio ma vedevo questa storia da cosi tanti punti di vista che è stato più forte di me non analizzarli praticamente tutti. In più avevo pensato di non concludere questa storia ma alla fine una mezza idea mi è venuta e spinta da dei commenti positivi ce l'ho fatta. YEEEE. Mi dispiace aver ucciso Boruto ma è stato più forte di me, la sua morte era la conclusione perfetta. Grazie a tutti per aver letto la prima parte. Davvero non sarei potuta essere più felice di cosi. Grazie e a presto
-Nessa x
  
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