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Autore: wings_of_dreams    04/01/2015    3 recensioni
Sapeva di essere diversa, sapeva di essere sbagliata, sapeva di non appartenere a niente, sapeva di no avere un posto nel mondo e sapeva che nessuno l'avrebbe mai liberata.
A volte basta uno sguardo per spezzare una catena, ma mai avrebbe immaginato che quel ragazzo, che tanto odiava, l'avrebbe salvata.
Prima FF in assoluto, non uccidetemi!! Grazie :D
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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In questo capitolo sono presenti scene rosse, non sono necessarie alla narrazione,
se vi infastidiscono potete saltare la prima parte dell'ultimo Harry POV
Buona Lettura!


Ellery POV
“Devi conoscere tutti gli invitati”.
Liam mi strappa con forza dall’abbraccio del compagno di avventure, che mi saluta con un occhiolino, mentre mi vede andare via. Mi dispiace per Zayn, non capisco perché Liam sia stato così rude, non è proprio da lui, ma è anche una serata particolare, mi aspetto qualsiasi cosa adesso. Mi scuso con lo sguardo, scrolla le spalle indifferente e sorride.
È un sorriso strano, quasi forzato, costretto a splendere, ma incapace di velare una certa malinconia. Si volta e va a parlare con Niall, è tranquillo, forse sono state le luci a ingannarmi.
“Chi sono tutte queste persone?” chiedo ingenuamente a Liam. Molto facce mi sono completamente sconosciute, non so nemmeno perché siano qui. Probabilmente del mio compleanno non gliene importa nulla, sono qui solo perché se Louis Tomlinson organizza qualcosa, non si può rifiutare un invito.
“Sono alcuni dei nostri amici più cari. Ci sembrava una buona idea, fare una vera e proprio festa in tuo onore. Spero che sia ok per te, non vorrei mai che non fossi a tuo agio al tuo compleanno, ma dato che sei riuscita ad affrontare i paparazzi…”. Il mio sguardo scettico interrompe il suo discorso, come fa a saperlo? “Harry ci ha scritto mentre eri in bagno, sai dovevamo capire quando sareste arrivati” si giustifica immediatamente “così ci ha raccontato come stava andando”.
“Vi ha detto altro?”
domando curiosa. Payne sorride malizioso, scommetto che troverà davvero buffo il mio desiderio di sapere cose il mio ragazzo dice di me ai suoi amici.
“Gli piace questo vestito e molto” risponde, sottolineando le ultime parole per evidenziare un doppio senso accuratamente velato.
“Oh”. Dovrei esserne felice, ma mi torna in mente la dubbia provenienza del mio Outfit.
“Vieni voglio farti conoscere una persona”. Mi afferra per il braccio, accelera il passo in direzione di un ragazzo alto. I suoi capelli sono biondo castani, corti quasi come quelli di Liam, in effetti per molti aspetti, hanno un taglio molto simile. Per riuscire a guardarlo negli occhi ho dovuto alzare il capo leggermente, nonostante sia sui tacchi.
“Ellery, lui è il mio migliore amico Andy Samuels, un vero idiota, non quanto Louis, ma anche lui non scherza”.
Il ragazzo misterioso sorride divertito, facendo scintillare alle luci colorate e leggermente soffuse, una barbetta un poco incolta, ma fine. “Tutti questi anni e non cambi mai battuta Payne?”. I suoi occhi bluastri si posano su di me, la sua espressione si addolcisce. “Felice di conoscerti Ellery”. Allunga una mano nella mia direzione, la stringo debole, ma la sua presa vigorosa la scuote.
“Piacere mio”. Sorge una domanda spontanea, ma a Wolverhampton tutti i cittadini hanno il gene della bellezza? È un ragazzo a dire poco affascinante, davvero. È frustrante vedere come il proprio ragazzo, i propri amici e i loro siano tutti membri dell’esclusiva élite dei Cool Kids…
“Finalmente ho l’onore di conoscere la nuova fiamma di Styles! Ho sentito parlare molto di te, non intendo da stupide riviste di gossip. Da quanto state insieme?” domanda cordiale.
“Da Febbraio, cavolo sono già passati quasi tre mesi”. Ridacchia per la mia sorpresa.
“Ho saputo dove ti ha portato stasera a cena, fidati, quello è innamorato perso”.
“Vi conoscete da così tanto, tu e Liam?”.
Mi aveva raccontato, in diverse occasioni, quando eravamo da soli, che la sua vecchia vita non era stata rose e fiori. Fra tutti, è quello che mi è rimasto più vicino quando a scuola si sono verificati atti di bullismo nei mie confronti. Ho sempre ammirato che, nonostante tutto, sia rimasto una persona realmente generosa d’animo e di buon cuore. Le nostre storie per certi aspetti si somigliano, ma lui ne è uscito molto più forte, n’è uscito bene, mentre io ho avuto qualche travaglio in più.  Andy mi racconta storie curiose su di lui, e più parla, più ammiro e invidio Payne, spero di poter diventare forte come lui e riprendermi definitivamente.
Andy è un ragazzo simpatico, un po’ stravagante, ma è piacevole chiacchierare con lui. Lo saluto e lascio i due amici a parlare fra loro.
Il mio sguardo torna sulle persone attorno a me, c’è chi balla, chi beve, chi parla e chi ride. Mi sembra che il numero degli invitati cresca ogni volta, gli sconosciuti e gli estranei aumentano.
Accanto alla piscina c’è un gruppetto abbastanza rumoroso, non mi stupisce per nulla.
“Vi si sente anche su Marte” li rimprovero avvicinandomi.
July si aggrappa al mio collo, uno strano verso acuto accompagna i suoi gesti. “Auguri Ellery!” urla eccitata. “Non mi sembra vero, sono a casa di Louis Tomlinson per festeggiarti! Ho conosciuto i miei idoli, non posso crederci! Hai un vestito splendido!”.
Parla velocissima, accumula parole e frasi, la felicità ha il sopravvento sulla logica. Non mi dispiace, dopotutto incontrarli era il suo sogno e non la biasimo di certo, mi fa tenerezza in un buon senso, averla aiutata a realizzarlo mi piace. Fra tutti, pensavo fosse quella che avrebbe reagito peggio alla notizia della storia fra me e Harry, invece è una dei nostri più accaniti sostenitori, pur non avendo preso parte ai giochi.
“July, non respira, lasciala andare” la stuzzica Peasly.
“Scusami” mormora imbarazzata, allontanandosi da me.
“Non c’è problema. Da quanto sapevate di questa festa?”. Assottiglio lo sguardo con fare indagatore, scruto tutti i loro visi con finta rabbia, aspettando delle risposte soddisfacenti.
“Louis mi ha chiamata tre settimane fa” comincia Marion. Tomlinson ha davvero organizzato tutto così tanto tempo fa? Il suo cervello è in grado di partorire qualsiasi cosa e realizzarla senza troppi problemi.
“Io l’ho saputo qualche giorno fa, giusto per non combinare disastri” scherza July. “Fidati, ho faticato a rimanere calma, facendo finta di nulla, specie quando ero con te!”.
“Posso parlarti un attimo?”
interviene Scott, alquanto rosso in viso.
Le sue dita si stringono delicatamente attorno al mio polso, ci spostiamo dagli altri.
Scott è la svolta più inaspettata di tutta questa vicenda. Quando ero la ragazza di Coleridge, capitava, qualche volta, di uscire assieme, faceva parte della squadra di polo, era il suo migliore amico. Dopo la nostra rottura, si limitava a rivolgermi discreti cenni di saluto, ignorandomi subito dopo, come faceva quando non sapeva della mia esistenza. Tuttavia, quando si è saputo di me e Harry, ha cominciato a tormentarmi assieme al resto della squadra, era il più accanito nei miei confronti, lo odiavo. Credo che perfino Harry si ricordi ancora benissimo, lo strano episodio fuori dal bagno, ho davvero rischiato l’espulsione dalla Victorian Lions. Eppure da quella volta, Scott è cambiato.
Si è presentato al mio armadietto la settimana dopo, stringeva fra le mani un poster bianco arrotolato, mi ricordo di aver pensato il peggio dopo averlo visto. È rimasto in silenzio e l’ha aperto, c’era una mia foto e diversi slogan per incoraggiare gli studenti a votarmi per essere eletta Prom Queen. “Posso curarti la campagna?” aveva balbettato timidissimo.
In questo breve tempo siamo, inspiegabilmente, diventati molto amici. Ogni tanto abbiamo dei rimorsi e ci scusiamo a vicenda eternamente per esserci scannati. Sono felice che ci sia anche lui.
“Sei bellissima stasera” mormora con imbarazzo, le sue guance acquistano colore, mentre mi guarda da capo a piedi. Scuote la testa e torna in sé. “Non arrabbiarti, ma… Lo sai, Blake è il mio migliore amico, non sapevo se presentarmi alla festa, per rispetto nei suoi confronti, ma lui mi ha detto di venire, e… mi ha chiesto di darti questo”. Scott mi ha detto fin da subito, che, nonostante tutto, preferiva vedermi con il suo migliore amico, ma non si sarebbe più opposto come prima alla mia nuova relazione. L’ho sempre apprezzato per averlo ammesso, schietto e diretto.
Mi porge un pacchetto, non so se accettarlo. È strano, per gran parte dell’anno Blake era sempre presente nella mia vita, gentile e disponibile, divertente e sbruffone, una brava persona. Una parta di me è delusa dal fatto che non me lo abbia dato di persona, ma sono colpita dal fatto che, in qualche modo, si preoccupi ancora per me. Questo però non giustifica il bacio che mi ha rubato a tradimento.
Rompo piano l’involucro lilla. Un piccolo specchio d’epoca, come quello delle principesse, con la cornice lavorata e il manico. Sul retro c’è un’incisione, è il mio nome, e la mia data di nascita. 

Cara Ellery,
vorrei dirti tante cose, ma non ne sono capace, non sono un poeta, né so scrivere canzoni, a essere sincero, faccio già fatica con queste poche parole. Probabilmente penserai che il mio regalo è stupido, e lo è, ma, stranamente, ha un suo significato. Ho scelto la via più facile, ho chiesto a Scott di fartelo avere, mi dispiace, non sarei mai riuscito a dartelo di persona. Guarda nello specchio, c’è la ragione per cui invidio Styles. Auguri Ellery, diciotto anni, eh stai invecchiando! Goditi la festa.
Blake.


La ragazza nello specchio è pallida, sbatte gli occhi increduli e torna a guardare l’oggetto che stringe nell’altra mano, rilegge le parole, i segni tracciati dall’inchiostro nero, su quel pezzo di carta bianca. Cos’ha di così speciale da far impazzire un povero ragazzo e stregare a tal punto un altro, da ritrovarsi sommersa di regali e attenzioni straordinarie?
“Ringrazialo da parte mia, è stato molto dolce”. Vorrei poter dirgli di più, ma…
Scott annuisce. “Lo sai come la penso” interrompo il silenzio dopo un po’, “io detesto Harry, non sopporto quello che ha fatto a Blake. Tuttavia, lo ami. Sei felice con lui, io ti voglio bene, non posso arrabbiarmi perché vuoi essere felice, non posso odiarti per questo. Quindi tu non ti devi sentire in colpa con nessuno, nemmeno con il mio migliora amico, come lui ha tutto il diritto di essere innamorato di te, anche perché nessuno sceglie di chi innamorarsi. La festa è assurda, cazzo, divertiti e se non diventi un minimo brilla ti butto in piscina!”.
“Tu non fai proprio nulla” ribatto colpendolo al petto, provocando la sua risata. Non accenno a smettere, è costretto a fermarmi stringendomi in un abbraccio.
Un fastidioso fischio ci separa, un rumore, un vero e proprio disturbo acustico.
Louis è sulla specie di palco, i fasci delle luci colorate di frantumano sulla figura, creando diversi intrecci, sfumature e giochi, la sua pelle sembra variare pigmentazione a seconda dell’angolazione.
“DELACROIX!”.
Mi copro le orecchie doloranti, trucido con lo sguardo il genio del mio migliore amico, che ha deciso di urlare a pieni polmoni il mio cognome nel microfono.
“Oh che bello, ho l’attenzione di tutti adesso!” scherza tranquillamente. “Se Ellery si degna di avvicinarsi, possiamo farle un augurio speciale, da parte di un vecchio amico”.
C’è una figura nella penombra dietro di lui, mentre questo si muove freneticamente, ogni tanto s’intravede anche una chitarra. Finalmente il mio migliore amico si sposta del tutto, lasciando libero spazio a niente meno che una testa rossiccia. Ed!
“Ti amiamo!” urlano all’unisono July e Marion. Ok, la loro reazione è stata più sensata della mia quando l’ho conosciuto, stavo letteralmente morendo e per poco non mi accasciavo in mezzo al corridoio, e non so come non gli sia saltata addosso.
“Buona sera a tutti!” sorride con timidezza. “Ciao Ellery, tanti auguri. Non starò a dilungarmi più di tanto, credo che Louis abbia già detto abbastanza, però ho bisogno della tua collaborazione e quella di Harry, altrimenti la canzone non viene bene, potreste venire qui davanti per favore?”.
A passi lenti mi muovo fra la folla, che si dirada per crearmi una via, mentre cammino, accarezzo il mio braccio sinistro, sorrido a chi ne approfitta per fare qualche commento, ondeggio leggermente, ormai sono convinta che tutto questo sia solo il frutto di un’utopistica fantasia. E come quando da bambina sognavo e giovavo a fare la principessa, è la stessa emozione, ma questa volta non c’è il principe azzurro, ma il principe verde. È un po’ più alto e riccio, fa battute pessime, guida una moto, ha una voce roca e profonda in grado di penetrare nelle viscere più profonde, quando canta è in grado di spazzare via tutto il dolore e le preoccupazioni, creando un senso di pace e armonia che scalda perfino la mia rotta anima.
È il miglior essere umano presente sulla faccia della terra, un vero cuore nobile, disposto a vedere il meglio nelle persone, a vedere qualcosa di valido perfino in me. Ha fin troppi difetti, potrei scriverci saghe di libri infinite, a volte vorrei prenderlo a schiaffi, e spesso mi trattengo per un soffio con difficoltà, ma ha tante altre qualità che lo rendono speciale ai miei occhi e al mio cuore. E le fossette. Come dimenticarsi di quelle fossette, forse sono il suo vero punto di forza.
Harry arriva da una strada assai diversa dalla mia, una metafora delle nostre vite intrecciatesi quasi per caso, non so se ridere del fatto che indossa ancora il cappello, anche se gli dono fascino, mossa sleale dato che ne ha fin troppo. Man mano si avvicina la sua statura cresce, la sua figura si fa più nitida. È qui.
“Massima attenzione adesso” ci richiama Ed. “Harry alza le braccia e aprile, fingi di stringere fra le mani l’oggetto più delicato di questo mondo”. Il riccio goffamente apre le braccia verso il cielo, con casualità. “Ho detto delicato, non pacco di patatine preso al volo!” commenta Ed facendo ridere tutti noi. “Ellery tu invece, fai un cerchio con le braccia, come le ballerine, ma alzalo come se stessi poggiando una corona sul capo di un sovrano alla sua incoronazione”. Come cosa?
Non so descrivere la mancanza di eleganza dei miei movimenti, non esistono parole, ma credo che perfino un elefante in un tutù rosa avrebbe capito meglio la consegna.
Io e il mio ragazzo sembriamo una coppia di deficienti, entrambi con le braccia alzate e gli occhi fissi sul palco, in attesa di poter finalmente accedere al senso di tutto questo.
“Bene, adesso viene il difficile. Harry appoggia le mani suoi fianchi della festeggiata, ma ricorda sfiorali come se fossero ciò che c’è di più fragile e delicato in assoluto”.
Il mio ragazzo si volta nella mia direzione e lentamente mi stringe a sé nel modo esatto voluto da Sheeran. Le mie braccia alzate sfiorano il suo cappello, che mi chiedo perché non l’abbia ancora tolto. È una posizione davvero buffa.
Ed mi sorride. “Non credi di poterle abbassare ora? L’hai già incoronato”.
Le mie braccia, ora, sono strette intorno al suo collo, i nostri corpi sono più vicini. Mi sento sempre piccola e indifesa in queste situazione, specie se anche quando metti i tacchi risulto lo steso più bassa di lui. Sento i miei fianchi andare a fuoco sotto il tocco leggiadro delle sue dita, mentre i suoi occhi cercano i miei, senza lasciarli un secondo. Se ci fosse un solo modo per rendere questa sensazione eterna…
Le dita del ragazzo dal capo rossiccio cominciano a pizzicare le corde della sua chitarra, socchiude gli occhi preso dall’armonia, perché non importa dove si trovi, lui diventa un tutt’uno con la propria musica.
“Come ai vecchi tempi” mormora Harry.
“Stiamo insieme da così tanto tempo da avere dei vecchi tempi?” domando corrugando la fronte.
“Non ricordi? Potrei perfino descrivere com’eri vestita, come portavi i capelli, tutto. Quella sera, il Ballo in Maschera, a gennaio. Zayn aveva messo “Give Me Love”, sempre di Ed, e tu avevi accettato di danzare davanti a tutti con me. Te lo ricordi? Credo sia stata la prima volta in cui tu ti sia completamente fidata di me, anche se inconsciamente. È uno dei miei ricordi preferiti, era la prima volta che eravamo insieme in pubblico. Sai quella sera, grazie a te, ero solo Harry, un normale ragazzo che era riuscito a ottenere un ballo dalla ragazza di cui era innamorato perso”


You look so wonderful in your dress
I love your hair like that
The way it falls on the side of your neck
Down your shoulders and back
 
We are surrounded by all of these lies
And people who talk too much
You got the kind of look in your eyes
As if no one knows anything but us

 
I nostri passi sono dapprima, confusi e impacciati, ma riusciamo ben presto a cominciare a danzare propriamente.
“Sei molto arrabbiata con me? Mi hai ignorato da quando siamo arrivati. Mi dispiace averti trascinata fuori dal Ritz in quel modo”. La sua voce è molto calma, quasi rilassata, si sta godendo pianamente il momento, gli piace davvero tutto questo.
“Mi hai manipolata, hai fatto dei giochetti subdoli”. Mi hai rifiutata, vorrei aggiungere.
“Lo fai sempre anche tu, sei una maestra eccellente!” sghignazza.
Volto il viso verso il palco, è questo ciò che ha capito? Io non sono arrabbiata con lui, ok un po’ offesa per il rifiuto indiretto, ma… “Ci deve essere uno buono fra noi due, uno dev’essere migliore, non puoi manipolare, non è da te, è da… me”.
“Non ti è mai passato per l’anticamera del cervello, che, forse, non sono perfetto come credi?”
chiede retorico, un po’ offeso. “Non hai mai potuto immaginare che, forse, non sono io il migliore fra noi due?”.
“Te l’hanno mai detto che sei un grandissimo ruffiano?”
scherzo. Non può essere convinto di quelle parole, ma controbattere con lui non ha alcun senso, ormai l’ho imparato, siamo due testardi, che ci posso fare! Mi stringo a lui un pochino di più, alzo il viso verso il suo orecchio. "Per favore permettimi di renderti cieco, permettimi di nascondere tutte queste persone".
Queste parole me le aveva sussurrate lui, quella sera, ed erano state semplicemente perfette, non so perché le abbia appena ripetute, ma, come ha ricordato, ci sono troppe somiglianze con quella sera. Avevano funzionato, erano spariti tutti, era rimasto solo lui e la voce di Ed, mi ero aggrappata a lui, mi ero totalmente abbandonata a lui, senza pensare alle conseguenze. Pensando ai fatti susseguiti, non posso che complimentarmi con me stessa per aver fatto uno delle scelte migliori della mia vita.
“Sono cieco da troppo tempo ormai” commenta accarezzandomi la schiena. “È tutta colpa di un curiosissimo personaggio che ho incontrato tempo fa. Mi ha fatto un sortilegio, ‘Oh scusa se non mi precipito tutta pimpatente nella casa di uno sconosciuto. Per quanto ne so tu potresti essere un ricercato pluriomicida che si nasconde in un quartiere tranquillo, queste spiegherebbe perchè hai sempre su quella fottutissima cuffia e quei maledetti occhiali!’, sono rimasto vittima fin dal primo istante in cui era in piedi, in carne ed ossa, davanti a me. Non è così semplice, spesso ha un caratteraccio”.
“Guarda, poteva andarti peggio, il mio ragazzo ha lo stesso cervello di un babbuino babbeo” dico con fintissima aria afflitta. Si ricorda le prime parole che gli ho detto fuori da casa sua! Come posso fingere indifferenza? Come posso non sciogliermi?
Harry sorride, sfrega il suo naso contro il mio. “Stupida”.
“Sta zitto e balliamo”
lo ribecco facendogli la linguaccia. Appoggio il capo al suo petto, chiudo gli occhi e sorrido, quella sera il ballo fu magico, ma so che non è paragonabile a quello sto vivendo adesso. Mi sento così felice che potrei scoppiare a piangere, potrei ridere in modo ossessivo, saltare, cantare come se non ci fosse un domani. È lui, il regalo migliore che io abbia mai ricevuto, è lui. Lo so, lui mi sta aiutando a diventare una persona migliore, io ho la certezza di essere cambiata in meglio da quando è entrato nella mia vita. “Fammi sognare Harold”. Fammi sognare, danza con me, fammi sentire ancora una principessa, amami come fai ogni giorno, con tutta la pazienza del mondo, sorridimi, prendimi e non lasciarmi più.
Mi comprende, come sempre, i nostri corpi sembrano un’unica cosa, si muovono armoniosi guidati dalla voce angelica e perfetta di Ed, che accompagnata dalle sue carezze, dalle sue labbra fra i miei capelli, è ciò che c’è di più bello a questo mondo.
“Piccioncini, mi dispiace interrompervi, ma la canzone è terminata. Harry, sarò sfacciato, ma potrei avere il prossimo ballo?”. Non può essere assolutamente possibile, sicuramente è uno scherzo, non può essere veramente lui, non può essere proprio alla festa del mio compleanno, non può sapere che esisto. Mi volto di scatto, il mio cuore comincia a battere all’impazzata, sento le sue palpitazioni nella mia gola, i miei occhi studiano quella figura cercando, disperatamente, di capire se sia reale, o solo il frutto della mia mente contorta, uno scherzo dovuto all’assurdità della situazione. Forse sto impazzendo e devo essere rinchiusa in un manicomio, non sto guardando un paio di occhi castani scuri e profondi come buchi neri, capaci di catalizzare tutta la luce e l’attenzione su di sé. O una pelle diafana cosparsa d’intrecci d’inchiostro, in particolare sul petto, di cui so l’esistenza, pur non vedendoli, in quanto ora coperti da una maglia bianca, o le sue lunghe gambe fasciate da jeans neri, rigorosamente strappati almeno su un ginocchio. No, quelli poi non sono i suoi celeberrimi capelli ribelli, più corti ai lati, mentre al centro, lunghi e caratterizzati da onde irregolari. No.
“Tu… no… non sei… reale” balbetto, incapace di mettere insieme frasi di senso compiuto, quanto mi sento stupida!
“Ehm… No, mi sembra di essere abbastanza reale, riesco a toccare le cose, le persone mi vedono e, purtroppo, non posso passare attraverso i muri” risponde ironico, ridacchiando. “Comunque, sono passato a fare un saluto veloce, non posso fermarmi molto, mi dispiace. Buon compleanno, Ellery”. I suoi sorrisi sono la mia morte.
“Oh diamine, Matty Healy, è alla mia festa di compleanno, mi ha appena fatto gli auguri, è qui davanti a me, oh merda. Matty Healy. Tu… Io.. Oh merda”. Ripeto parole a caso senza prendere fiato, finché non mi esce un urlo di sorpresa, gioia, pazzia e un misto di sentimenti indistinguibili, non appena metabolizzo, in parte, di non essere nel bel mezzo di un sogno.
“Oh certo, per Ed vai in stato confusionale, per Matty urli, mentre quando hai conosciuto me non hai fatto nulla” sputa infastidito il mio moroso, alle mie spalle. Gli mollo una gomitata, diamine, mi ero dimenticata della sua esistenza. “Sai Matty, se non era chiaro, Ellery ti adora, anche prima in macchina parlava di te. Com’è che dicevi? Nu..”.
Mi volto di scatto verso di lui, fulminandolo con lo sguardo. “Provaci, e sei un uomo morto, Styles”.
Healy ride. “Non volevo provocare una lite fa voi due. Speravo solo di poter ballare con la festeggiata”. A quelle parole un enorme sorriso affiora sul mio viso, sono così felice da non riuscire a esprimermi. Scuoto energicamente il capo. Matty mi prende la mia mano e poco dopo mi ritrovo nella stessa posizione in cui danzavo con Harry, con la leggere differenza che ora sto realmente rischiando di prendere fuoco. “Puoi respirare” mi prende in giro.
“Come si fa?” balbetto arrossendo come una stupida. Sicuramente, le sue mani sui miei fianchi, non sono di alcun aiuto. Proprio per nulla. Mi guarda divertito dalla mia reazione, forse stupito dalla mia timidezza, o meglio dalla mia incapacità di rapportarmi con lui come una persona normale. Non è colpa mia, io non so più cosa sia realtà e cosano, ho la tremenda paura di riaprire gli occhi, di accorgermi che questo fosse solo tutto un sogno, un’illusione creata dalla mia mente contorta, di sorprendermi, delusa, nel mio letto, con un vicino di casa diverso. Perché il sorriso di Matty, visto da così vicino, batte perfino quello della celebre Monna Lisa, nata dal grande genio di Leonardo Da Vinci.
“Vedrai, ballando ti rilasserai. Mi sono permesso di scegliere la canzone, non sono così megalomane, ma mi hanno detto che ti piace particolarmente. Colpa di un certo riccio con le fossette, ma non credo tu lo conosca”. Sto seriamente per danzare sulle note di una canzone dei 1975, avvinghiata a niente meno che Matty Healy?!
 
What time you coming down?
We started losing light.
I'll never make it right
If you don't want me around,
I'm so excited for the night,
All we need's my bike and your enormous house
You said some day we might
When I'm closer to your height
'Til then we'll knock around, endlessly
You're all I need
 
Don't you see me now?
I think I'm falling, I'm falling for you,
Don't you need me?
I, I think I'm falling, I'm falling for you,
And on this night and in this light,
I think I'm falling, I'm falling for you
Maybe you'll change your mind
I think I'm falling, I think I'm falling
 
I'm caught on your coat again
You said, "Oh, no, it's fine,"
I read between the lines
And touched your leg again, again
I'll take you one day at a time,
Soon you will be mine,
Oh but I want you now (I want you now)
When the smoke is in your eyes,
You look so alive,
Do you fancy sitting down with me? Maybe?
 
“Sto per compiere un cliché pauroso, ma credo che tu possa perdonarmi”
sussurra, lasciandomi leggermente estraniata. Non ho ben capito cosa voglia fare, ma non sono nel pieno delle mie facoltà mentali. Oddio e se svengo per l’emozione? O se gli pesto un piede? E se cado? Non voglio umiliarmi davanti a lui!
Matty avvicina le labbra al mio orecchio.
 
You're all I need
According to your heart,
My place is not deliberate,
Feeling of your arms
I don't wanna be your friend,
I wanna kiss your neck

 

Al termine della canzone mi lascia un tenero bacio sulla guancia. Mi sorride, mi guarda attentamente e ridacchia divertito. “Hai gli occhi lucidi?! Sul serio?”.
Imbarazzata abbasso il capo, arrossendo violentemente. Quanto sono stupida, devo sembrargli una vera deficiente, la tipica fan esaltata che non ha un cervello funzionante, o peggio, avrà capito che caso umano io sia. “Perdonami” mormoro, il mio tono di voce ribadisce quanto io sia terribilmente imbarazzata.
Matty mi accarezza la guancia. “È bello sapere che, nonostante ti sia ritrovata nel falso e sbrilluccicante mondo delle celebrità, tu sia rimasta con i piedi per terra. Non voglio rompere l’incanto, ma sono un essere umano pure io, nulla in più, forse qualche neurone in meno, ma niente superpoteri. Sono felice di sapere che sei una fan della band, davvero, e grazie per questo fantastico ballo”.

 
Harry POV
Ellery è davvero bellissima.
È tutta sera che non riesco a pensare altro, da quando sono entrato in camera sua oggi, quel vestito la valorizza, si adegua alle linee del suo corpo senza segnarla, è come se fosse stato fatto su misura, pensato proprio per lei. È stupenda. Cavolo, quando sorride è così luminosa, è splendida, sovrasta chiunque sia attorno a lei, tuttavia, non nascondo di provare una leggere gelosia nei confronti di Matty, anzi dopo la divertente battuta fatta prima in macchina, non lo avrei immaginato. Ma sì, posso chiudere un occhio, o anche entrambi, è il suo compleanno dopotutto, in oltre è il suo idolo, è una reazione accettabile. E poi è adorabile, la sua difficoltà a relazionarsi con Healy mi fa tenerezza, è sempre la mia piccola Ellery, dura e fredda come il marmo all’esterno, ma fragile, dolce e sensibile all’interno, basta sapere in quali punti colpire la sua corazza, e questo suo lato nascosto emerge.
Mi chiedo, se mai le sia mai successo di fare gli stessi pensieri perversi su di me, proprio come su Healy, chissà se mi ha mai desiderato fino alla follia, in momenti casuali della giornata.
“Attento alla bava Styles, non vorrei che ti si rovinasse la camicia”.
Una mano si appoggia sulla mia spalla, curatissima e delicata. Due occhi scuri mi osservano con sensualità, il viso chiaro e tondo incorniciato da lunghi capelli lisci castani, caratterizzati, nella piega, dalla riga centrale sopra la fronte.
“Ciao Kendall” la saluto con un abbraccio. ”Come stai? Non pensavo riuscissi a passare!”.
“Sono a Londra per una sfilata, sono passata giusto per salutare, non ti vedevo da troppo tempo. Ti trovo molto bene, in oltre vestito così, sei davvero irresistibile!”
scherza sistemandomi il coletto della camicia.
“Speravo di fare colpo su Ellery” ammetto, le mie guance arrossiscono leggermente, sembra quasi stupido volersi tirare a lucido per incantare la propria morosa.
“È fortunata” dice senza particolare entusiasmo. Torno a guardare la mia ragazza mentre balla, noto Healy avvicinarsi di più a lei, le sussurra qualcosa nell’orecchio. Mi sento leggermente irritato, ma appena capisco che sta cantando, torno tranquillo, immaginandomi la reazione di Ellery. Rido.
“Sei accecato dall’amore” proclama Kendall a un tratto.
Mi volto e la guardo scettico. “Cosa intendi dire?”.
“Nulla, solo che sei così concentrato su di lei, che non ti rendi conto di tutto ciò che accade intorno”
esclama divertita. Si guarda intorno. “Per esempio, mio caro Harry, non sei l’unico fra i presenti, a guardarla con aria sognante, come ogni innamorato, dovresti stare molto più attento” sottolinea pungente, con voluta cattiveria. “Se tutti gli invitati sono tuoi amici, allora dovresti ripassare il significato di tale termine, perché c’è chi non lo è per niente nei tuoi confronti”.
“Non capisco cosa stai insinuando, se ti riferisci a Matty, sappi che i 1975 sono la band preferita di Ellery, non ci sta provando con lei” ribatto a denti stretti.
“Oh no, non parlavo di lui, ma tieni a freno la gelosia nei suoi confronti!” mi prende in giro “È di un’altra persona che parlo, te ne renderai conto, ma sarà già troppo tardi”.
Cosa sta insinuando? Queste sue parole mi infastidiscono, sono felice e va tutto bene, perché dovrei preoccuparmi di queste vane promesse di rovina? Non so nemmeno a chi possa riferirsi, perché lottando, Ellery ed io abbiamo vinto tutti gli ostacoli, che hanno sbarrato il nostro cammino, la nostra storia, la nostra felicità insieme. La vera fatica è stata superare i nostri mostri personali, le nostre paure, i fantasmi del passato, è stato difficilissimo, ma ci siamo riusciti. Blake e Audrie sono stati una passeggiata in confronto. Kendall parla a vanvera, non sa nulla di quello che abbiamo vissuto, quindi non si deve più permettere certi commenti.
Se dovessi preoccuparmi di tutti gli invitati che stanno guardando la festeggiata adesso, allora non si salverebbe nessuno, dato che è esattamente al centro dell’attenzione. Dovrei odiare Scott? Onestamente non mi sta per nulla simpatico, ma so che vuole che lei sia felice. Dovrei odiare Louis? Sono migliori amici, non ci vedo nulla di male, ho smesso tempo fa di provare gelosia nei suoi confronti. Zayn? Mi ha perfino aiutato a conquistarla, perché mai dovrei preoccuparmi? Niall? Frequenta Antoinette! Liam? L’è stato accanto nelle grandi decisioni, ci ha aiutato a metterci insieme!
E se anche dovessi avere un nuovo rivale, un nuovo ostacolo, non esiterei a combatterlo, io ho bisogno di Ellery, non potrei mai farla scivolare via dalle mie dita senza provare a riafferrarla, non riuscirei a lasciarla andare. Perfino se fosse lei stessa a chiedermelo, cercherei di impedirlo con tutte le mie forze. Ho bisogno di lei.
“Kendall, io la amo”. Non c’è altro modo per concludere un discorso, che non sarebbe mai dovuto iniziare.
“Probabilmente non sei il solo” commenta acida.
Non ho il tempo di risponderle, dato che Matty e Ellery si dirigono verso di noi, guardandola la rabbia sparisce. “Hey Styles, spero non te la sia presa” scherza il primo.
“Ormai so che non sarò mai il suo numero uno” rispondo fingendomi triste. “Magari mi ha solo usato per riuscire a conoscerti”.
La faccia di Ellery si rabbuia spaventosamente. “Che dire, mi serviva qualcuno abbastanza stupido per raggiungere il mio scopo, e ora sono davvero sicura non poter trovare nessuno con meno neuroni di te”. Ho capito, ho fatto una battuta di cattivissimo gusto.
Matty la guarda e scoppia a ridere. “Hai scelto bene amico, mi piace, ha una bella personalità. Purtroppo, io adesso devo andare, mi dispiace. Buon compleanno Ellery, è stato un piacere”. Le porge un pacchetto. “A presto” le lascia un bacio sulla guancia e si allontana.
Ellery spalanca lo gli occhi e la bocca. La prendo in tempo per i fianchi. “Respira. Inspira ed espira. Puoi farcela” le dico fintamente preoccupato.
“Ringrazia che non sia in me, ti avrei già preso a schiaffi!” mormora ancora sotto shock. “Apro il regalo che forse è meglio. Però non posso garantire che sarò in uno stato psicologicamente accettabile dopo. Cioè ho danzato con Matty Healy, mi ha dato un bacio sulla guancia, mi ha fatto un regalo. Non potrò mai sopravvivere a tutto questo!”. Prende un respiro profondo e scarta il regalo, anche se le mani le tremano così tanto, da farlo apparire un compito veramente arduo. Una volta riuscita, caccia un urlo a pieni polmoni. Appoggia i palmi al mio petto, guardandomi incredula, incapace di dire una sola parola, agita due biglietti davanti ai miei occhi, con anche due tessere plastificate, quasi in estasi mi abbraccia forte. Appena si allontana mi mostra con più calma i regali: due biglietti per il concerto dei 1975 e due pass per il backstage. Sorrido, so che nessun altro regalo potrà battere questo. Per fortuna che i miei glieli ho già dati!
“Te lo chiedo per l’ultima volta, ti prego dimmi che non sto sognando” dice con timore.
La bacio dolcemente. “È tutto vero”.
“Beccateli allora! Tu che non volevi mandarmi al loro concerto, ah! Quanto ci godo Matty è il migliore in assoluto! Rosica Styles!”
mi canzona soddisfatta.
“Harry, non vorrei rovinare il momento, ma potresti, molto gentilmente, presentarmi alla tua fidanzatina?”. Oh giusto Kendall, è ancora accanto a me.
“Rimedio subito. Ellery ti presento una mia cara amica, Kendall. Kendall ti presento Ellery, quella che sono fortunato di poter chiamare, la mia ragazza”. Le due ragazze si scambiano un lungo sguardo, per poi stringersi le mani, con educazione e gentilezza.
“Non sei inglese, hai un accento diverso” constata Ellery.
“Infatti, sono Americana, vengo da Los Angeles” risponde la seconda sempre gentile.
“L.A.? Non ci sono mai stata, ma dicono tutti che sia bellissima e che il tempo sia sempre estivo. Perdona la mia ignoranza, ma ti ho già vista da qualche parte. Sei una modella?” chiede con innocenza.
Kendall le sorride. “Sì a tutte le tue affermazioni. L.A. ha un clima stupendo, è fantastico sembra quasi un’estate eterna. Comunque sì sono una modella, infatti sono arrivata a Londra per una sfilata. Sono felice di essere venuta alla tua festa e di averti conosciuta. Tanti auguri!”.
“Grazie mille” risponde Ellery. “Spero tu possa passare una buona serata”.
Sembrano piacersi, magari diverranno anche grandi amiche!

 
Ellery POV
Kendall.
Non mi convince tantissimo, proprio per niente, c’è qualcosa di falso nel modo in cui mi ha rivolto la parola. Quando mi sono avvicinata a Harry, era chiaramente infastidita dalla mia presenza, per un attimo ho creduto che mi odiasse, stare così vicino a lei mi mette a disagio. Esalta tutti i miei difetti con la sua sola presenza, è perfetta, corpo da favola, è una modella, è famosa e di Los Angeles, io in confronto sono una grassa papera zoppa. Da come parlava con lui, sembravano abbastanza intimi, sono preoccupata, fino a che punto lo sono?
Non potevo essere sgarbata, ma è stato così difficile, in uno scarno dialogo è riuscita a umiliarmi, ha dimostrato la sua superiorità in modo egregio, atteggiandosi davvero interessata a conversare con me, mentre sono sicura che di me non le importi proprio nulla.
“Io vado a prendere qualcosa da bere. A dopo ragazzi. È stato un piacere El! Ciao Harry”. Gli lascia un bacio sonoro sulla guancia, fastidiosamente vicino all’angolo della bocca. Troppo vicino. La guardo andare via, con passo sinuoso ed elegante, i ragazzi presenti si voltano tutti al suo passaggio, lei lo sa, gioca con le loro attenzioni. Con grazia sorride a tutti e si accomoda a un tavolino, sorseggiando un cocktail.
Ho perso in partenza.
“Ho sete pure io, sarà meglio che vada a prendere un drink” esclamo subito, non voglio che Harry si accorga nei miei pensieri, ho solo bisogno di dimenticare questa scena e tutto andrà bene. Devo solo rimanere calma, in fondo non è successo nulla, è stata una normale chiacchierata. In più, loro sono solo amici, non mi devo preoccupare.
“Ti accompagno”. Mi prende sottobraccio e andiamo da tutt’altra parte, evitando di raggiungere Kendall. “Comunque, sei molto più bella tu” sussurra baciandomi il capo.
“E questo cosa c’entra?” domando disinvolta. Mi fa paura legge nel pensiero?
“Nulla, era solo una constatazione” risponde vago. “Gradisci qualcosa in particolare?”.
“Credo che per ora un semplice martini dry, con tre olive, sia perfetto”
sorrido. “Non voglio darci subito dentro con l’alcol, almeno lasciami ancora un po’ lucida, non ti pare?”.
“Giusto, perché poi devi anche aprire dei regali!” annuisce. “Ragazzi credo che questo sia il momento adatto”.
In men che non si dica, Liam, Louis, Niall, Zayn, Antonette, Scott, Peasly, Marion e July, ci circondano, e il tavolino davanti a noi si riempie di pacchetti colorati. Alcuni sono davvero grandi, altri molto piccoli, sono tutti diversi, è bello sapere che mi  hanno pensata tutti, che oltre alla festa, abbiano deciso di farmi tutti di lasciarmi un dono.
“Sono davvero tutti per me?” domando incredula.
Louis ruota gli occhi. “No, sono per me, perché oggi è l’anniversario della caduta del mio primo dentino da latte, te li sto mostrando solo per farti ingelosire. Certo che sono per te, che domande stupide fai?”.
“Gentilissimo come sempre” ribatto annoiata.
Prendo fra le mani uno dei più grandi, anche perché Niall fa di tutto per indicarmelo, senza farsi vedere dagli altri, mi pare chiaro che questo sia il suo, infatti, è chiaramente più emozionato di me, mentre lo scarto. È una borsa, precisamente è l’ultimo modello del mio stilista preferito. “Oh mio…” esclamo.
Niall sorride soddisfatto, ma mia sorella gli tira una gomitata. “Questa è da parte mia e di Antoinette”.
“Siete stati dolcissimi”
. Mi vien da ridere, pensando ad Antoinette che lo trascina per negozi, alla disperata ricerca del regalo adatto.
Il pacchetto successivo è un libro, una raccolta di Sonetti dell’Età Elisabettiana, periodo storico che comprende tutto il regno di Elisabetta I Tudor, che ha goduto del genio del mio autore preferito in assoluto, William Shakespeare. Questo è da parte di Zayn. Liam mi ha regalo il mio profumo preferito, di un grandissimo e celeberrimo marchio francese della moda, con tanto di crema per il corpo e gel da bagno allegato. July, Marion e Peasly hanno deciso di regalarmi, e regalarsi, un soggiorno alle terme solo noi quattro, per trascorrere un tranquillissimo weekend solo fra noi ragazze. Scott, invece, ha scelto un bellissimo paio di orecchini pendenti, composti da tantissimi smeraldi di piccolissime dimensioni, affermando che si intonassero perfettamente ai miei occhi.
“Adesso è il mio turno” commenta Tomlinson, porgendomi una busta. Non posso crederci! Dentro la busta c’è un coupon per uno degli studi di tatuaggi migliori di tutta Londra! “Mi hai sempre detto che ti sarebbe piaciuto tantissimo farti un tatuaggio”.
“Oddio grazie mille Louis!”
esclamo abbracciandolo fortissimo. “Tu dovrai venire con me, quando lo farò”.
Louis ride. “Ovvio cosa credi!”.
Dopo aver ringraziato tutti in modo appropriato, la festa riprende, procedendo con il famigerato taglio della torta, dove purtroppo non mi è risparmiato l’imbarazzantissimo momento del canto dei Tanti Auguri, durante il quale non so mai cosa devo guardare o cosa fare.
Io e gli invitati della Victorian Lions, ci sediamo in disparte a chiacchierare, divertendoci per i racconti assurdi di Scott sugli allenamenti di Polo, ascoltando July urlare esaltata per tutte le celebrità che ha conosciuto, sentendo Peasly e Marion prendendola in giro. Sembrerebbe davvero tutto perfetto, ma c’è una sola cosa che m’infastidisce molto.
La presenza di Kendall m’inquieta. È là, in piedi accanto alla piscina, avvolta nel suo abitino corto, bianco e striminzito, la sua pelle abbronzata risalta ancora di più, è così perfetta. Perché sta di nuovo parlando con Harry? Con tutti i ragazzi presenti, deve proprio stare con lui, quell’idiota poi sta ridendo e scherzando come se nulla fosse, certo non pretendo che passi la serata appiccicato a me, ma preferirei vederlo con chiunque altro che con lei. Insieme sono perfetti, due celebrità, avvezzi ai riflettori, è inimmaginabile che non vadano di comune accordo. Non posso neanche avvicinarmi, o passerei per quella gelosa, non mi va di dare spettacolo, non voglio nemmeno rovinarmi la mia festa. Devo smetterla di preoccuparmi, va tutto bene, è una serata splendida. Sto solo esagerando.
Cammino spedita verso a uno dei tavoli pieni di alcolici, giusto per fermare le mie paranoie, nel bicchiere verso una quantità generosa di Vodka alla mente, va tutto bene. La sorseggio con gusto, assaporando il gusto fresco. È una bella serata, Kendall non sta facendo nulla di male. Forse un secondo bicchiere può aiutarmi a capirlo.
“Bere è come fumare, in compagnia è sempre meglio”. Zayn.
“Se vuoi favorire” lo invito sarcastica “non sarò più da sola ”.
Zayn afferra una bottiglia di Vodka liscia. “Per quale motivo vuoi scolarti un altro bicchiere? Non mi sembri il tipo di persona che si sbronza, solo per fare qualcosa”. Mi guarda con gentilezza. “Non voglio che tu sia triste proprio stasera. È per Kendall vero?”. Non ho il coraggio di rispondere, ora mi sento davvero stupida, provo vergogna per le mie stupide insicurezze. “Sei migliore di lei, chiedilo pure a chi vuoi. Fidati, Louis sarebbe in grado di scrivere un’enciclopedia che illustra tutti gli aspetti in cui la superi. E poi, con questo vestito la eclissi completamente. Quindi, propongo un brindisi, a Ellery, l’unica ragazza di cui Harry sia follemente innamorato!”. Alza il suo bicchiere, ormai pieno, e lo fa scontrare con il mio, accosto le labbra e sorseggio lentamente il liquido trasparente, amando il modo in cui scivola nella mia gola. Malik mi guarda in silenzio, i suoi occhi brillano in quello strano gioco di luci e penombra. “Ora, non pensare che tu possa rimanere qui fino alla fine della festa, no cara”. Mi afferra per il polso.
“Che hai intenzione di fare?” chiedo preoccupata, se mi butta in piscina, giuro che lo ammazzo.
Malik mi sorride sornione, senza proferire alcuna parola, mi trascina in mezzo alla pista da ballo. Rido. Cominciamo a muoverci, lanciandoci anche in passi anche imbarazzanti, è divertente, in molti si adeguano a questo indefinibile stile, Louis ci raggiunge e dà spettacolo, poi decide di cambiare le regole. Urla in nome di un passo e tutti dobbiamo imitarlo, ovviamente nessuno e preso bene come lui, anche Scott e Niall sono davvero spassosi, fieri di ostentare la propria stupidità e scarsa capacità di muoversi a ritmo della canzone.
Ben presto, però, la velocità diminuisce, l’ennesimo lento sai espande piano piano dalle casse, creando una nuova atmosfera, in sostituzione alle risate, uccidendo l’allegria scherzosa, le coppie si creano attorno a me, fra cui spiccano le due teste bionde di Horan e Antoinette.
“Mi devi questo giro” sottolinea Louis affiancandomi.
“Come prego?” ribatto.
“Allora, hai ballato con Harry, poi con Matty e Zayn. Eri avvinghiata a Scott quando ero sul palco con Ed, mi hai deliberatamente ignorato per stare con lui, sono il tuo migliore amico, come hai potuto? Ho organizzato tutto solo per te, non puoi pensare di evitarmi, quindi ora tu, per risarcire il danno, danzi con me” spiega serio, senza battere ciglio. Subito mi cinge per i fianchi. “Voglio solo un po’ di tempo da trascorrere con la mia migliore amica, ultimamente ci vediamo solo se c’è anche Harry”.
“Mi machi anche tu Lou”
sorrido, gli accarezzo la guancia. I suoi occhi blu intensi sono una vera meraviglia. In un mondo parallelo, se non fosse mai esistito Styles, e proprio Tomlinson fosse stato il mio vicino di casa, probabilmente me ne sarei innamorata. Dopo il mio ragazzo, è lui la persona che si prende più cura di me, che mi vuole bene incondizionatamente.
“Hai già deciso che tatuaggio fare?” chiede all’improvviso.
“No, ci sto ancora pensando, ma voglio che sia piccolo e mi rappresenti, Credo che lo farò sul polso, o su una spalla, o sulla nuca” spiego. “È un regalo bellissimo, pure la festa grazie”.
“Ho fatto tutto solo perché ti voglio bene”
sorride. “Non avrei mai lasciato perdere il tuo compleanno, dovevo per forza organizzare qualcosa d’indimenticabile!”.
Louis mi fa volteggiare ancora un paio di volte, ricominciamo a dondolare insieme, e, al termine della canzone, lo abbraccio forte, sento che appoggia la testa sopra la mia.
“Direi che i momenti emotivi sono conclusi per stasera. Forza torniamo dagli altri” mi propone, non appena torna in sé. “Hey Styles, non mettere il muso, era un ballo fra amici, poi lo sai è Matty che le ha rubato il cuore” urla.
“Louis” soffio a denti stretti. “Non fare idiozie, ci stanno guardando tutti”.
Harry ride. “Lo so, purtroppo, mi sa che invitandolo mi sono rovinato da solo. Pensa andrà a un suo concerto, mentre ai miei non si è mai presentata!”.
“Non mi hai mai invitata”
sottolineo divertita. “Non sapevo nemmeno che tu fossi in una band, come hai detto che si chiama?”.
“Ah sì, gli ho sentiti, non mi ricordo il nome, però non è un problema, fanno schifo, non sanno cantare, specie quello riccio. Sono anche dei pessimi ballerini”
. Louis sostiene il mio gioco, questa situazione dev’essere di suo gusto. “Tuttavia uno di loro ha talento da vendere, oltre ad essere palesemente bellissimo, ha due occhi azzurri favolosi”.
“Dev’essere quello Irlandese!” s’intromette fiero Niall.
“No, proprio per nulla. È quello originario dello Yorkshire, di Doncaster, lui si che è un mito”
continua il mio migliore amico. I due proseguono la loro discussione, ognuno sostenendo la propria tesi, insultandosi giocosamente a vicenda.
“Approfittiamocene ora per allontanarci, se ci coinvolgono in questa loro strampalata diatriba, è la fine” sussurra Harry. Sono sempre più convinta, che questa festa si protrarrà davvero a lungo.

 
Harry POV
Dev’essere molto tardi, il cielo è più nero della pece, la luna splende mostrando il suo intero volto argentato, specchiandosi nell’immensa distesa artificiale d’acqua, schernendo e svolendo tutte le altre luci, assolutamente insignificanti in confronto.
Le bottiglie scintillano, per la maggior parte vuote, sparse in modo causale e disordinato, alcune sono riposte sui tavoli, mostrando un contegno e un’eleganza, altre sono per terra, rovesciate, cadaveri della serata che nascondono la loro essenza di armi a doppio taglio.
Non so come sia successo, ma ho perso di vista Ellery, non riesco a trovarla da nessuna parte, se fossi più sobrio, forse ricorderei con chi era quando l’ho vista l’ultima volta, so solo che eravamo l’uno accanto all’altra.
Improvvisamente sento qualcosa sfiorarmi la spalla. Sulla mia giacca c’è un pezzo di stoffa bianco con dei ricami rosa, un fazzoletto. Alzo lo sguardo, dev’essere per forza caduto dall’alto. C’è una finestra aperta, una ragazza dai capelli lunghi mi sorride, ma quell’espressione non ha nulla di casto e innocente, si mordicchia il labbro inferiore. Allunga una mano, piega le dita, mi sta invitando a raggiungerla.
Barcollo fino all’entrata, voglia raggiungerla al più presto, non m’interessa del resto, ignoro, infatti, chiunque mi chiami per nome, io devo raggiungerla il prima possibile. Nella fretta inciampo nel tappeto del salotto, cado a terra. Rialzarmi è faticoso, l’alcool in circolo nel mio sangue rallenta i miei movimenti, rendendoli ancora più goffi. Mi fa un po’ male il ginocchio destro, temo mi uscirà un grosso livido. Mi viene da ridere, sembro un disperato, corro come un disperato, solo per poterla afferrare, solo per lo sguardo eloquente che mi ha lanciato, ma non so nemmeno dove possa essere, l’alcool annebbia i ricordi della planimetria della casa di Tomlinson. Scommetto che è ancora là, annoiata dall’attesa, devo raggiungerla.
Salgo le scale. Il piano superiore ha moltissime stanze, non so da dove cominciare a cercare, queste porte sono troppe, dov’è lei? All’ennesima porta chiusa a chiave, grugnisco arrabbiato e vi tiro contro un calcio maldestro, sconsolato mi appoggio al muro, comincio a pensare di essermi immaginato tutto. Forse dovrei bere ancora un goccio, giusto per schiarirmi le idee. Mi strofino gli occhi, merda, sono ubriaco e tutto sudato, fra poco mi verrà un mal di testa assurdo, ho bisogno di aria fresca. Allungo la mano verso lo stipite più vicino, ho bisogno di aggrapparmi a qualcosa per rialzarmi, ma con mia sorpresa, quella porta si apre. Forse lei è lì!
Una volta in piedi, mi precipito dentro, ma è tutto buio, l’unica luce proviene da fuori, dal cortile. La finestra è aperta, le tende vaporose svolazzano, creando un gioco di luci, una sagoma si delinea fra di esse. È lei.
“Ci hai messo molto” sbiascica sensuale. “Chiudi la porta”. Annuisco, mi ritrovo a ubbidire come un bambino. Provo ad avvicinarmi, ma si ritrae. “Non così in fretta”.
Rimango fermo immobile, un po’ scoraggiato da queste sue parole. Lei vede la mia espressione spaesata e si mette a ridere, beve poi un lungo sorso da un bicchiere appoggiato sul davanzale. “Sei ubriaca” affermo.
“Forse sì, forse no” ribatte ridacchiando. “Ma da come ti muovi, neppure tu sei sobrio, quindi non vedo alcun problema, anzi perché non recuperi un altro paio di bottiglie da condividere?”.
“Ok, ma sono pur sempre molto più lucido di te”
sbuffo divertito, avvicinandomi ancora.
“Ho detto che non puoi toccarmi!” grida stizzita. “Prima, tu prima devi essere punito”.
“Punito? Cos’ho fatto?
” chiedo. Dove vuole andare a parare?
Mi guarda male, piuttosto irritata. “Kendall! L’hai portata qui, sei stato con lei, mi hai ignorata, mi hai fatto sentire uno schifo”. Mi tira un ceffone sulla guancia, facendomi voltare la testa. “Non farla venire mai più. Le tue attenzioni sono una mia esclusiva.”.
“Ahia!” Mi lamento massaggiandomi la guancia. Compio un ulteriore passo verso di lei, le sfioro il collo con le dita, per poi avvicinare le mie labbra. “E così sei gelosa”.
“Non condurrai tu i giochi questa volta”
risponde spingendomi via. “Sarebbe troppo facile, non trovi Styles?”. Appoggia una mano fredda sul mio petto, tamburella le dita sul mio sterno, mentre l‘altra mano gioca con un bottone della camicia.
“Sei ubriaca fradicia” ripeto, perché da sobria è sempre stato molto più pudica in questi momenti, vivendo la nudità del corpo, come la completa esposizione di sé, l’abbandono di maschere e forzature, per far emergere tutti i suoi pensieri e i suoi sentimenti. Forse è proprio ciò che ho sempre amato dei nostri momenti intimi.
Sogghigna beffarda, fregandosene delle mie parole, sbottona completamente la mia camicia. Fa scorrere un dito da sotto al mio mento, lentamente e con un tocco leggero, fino alla mia cintura. Mi sfila allora la camicia, lasciandomi a petto nudo, con tutti i miei tatuaggi esposti, li accarezza tutti, stringe poi le braccia attorno al mio collo. Le nostre labbra sono separate da pochissimi millimetri, chiudo gli occhi, pronto a ridurre la distanza. “Eh no, non puoi baciarmi”. Preme le sue labbra contro la mia mandibola, seminando piccoli morsi su di essa, scivola poi sul mio collo, dove comincia a tirare la mia pelle con i denti. Un roco gemito mi sfugge, convincendola a insistere di più su quel punto. “Togliti le scarpe” soffia al termine della sua opera. “Poi stenditi sul letto”.
Una volta sopra, si sistema a cavalcioni su di me, una punta di lussuria caratterizza il suo sguardo, ma al momento si limita a far strofinare i nostri nasi. Ne approfitto per accarezzarle una guancia. “Vorrei davvero baciarti ora” sussurro.
Mi sorride e bacia la mia fronte. Compie con le sue labbra lo stesso tragitto che aveva compiuto con le dita, dal mento alla cintura, ma questa volta è più sensuale, anche la sua lingua lambisce il mio corpo. Improvvisamente afferro le coperte del letto, ansimando incontrollato, mi sta facendo un succhiotto, fra l’ombelico e linguine. È un bacio davvero… personale, mi sento andare a fuoco.
Si rialza, mentre mi osserva, dopo goffi tentativi, si slaccia la cerniera dell’abito. Con sfida, lo fa cadere ai suoi piedi, senza spostare il suo sguardo dal mio, senza battere ciglio. Mi rialzo, sistemandomi sul bordo del letto. “Sei meravigliosa” dico estasiato, pronto a toglierle anche l’intimo, sempre più desideroso di averla.
Mi slaccia la cintura, così da potermi sfilare anche i pantaloni. Ci ritroviamo in piedi, uno davanti all’altra, solo con la biancheria addosso, con una fortissima tensione fra di noi, respirando piano per non esplodere.
Dalla finestra giungono dei lenti colpi di batteria, ripetitivi, sopraggiunge anche una tastiera, lei sorride, sa perfettamente che canzone sia. “Money Power Glory, di Lana Del Rey, amo questo pezzo” spiega intuendo i miei pensieri.
Abbassa le spalline del suo reggiseno, slaccia il gancetto e mi mostra così il suo seno, il suo tanto adorato seno. Mi lecco le labbra rapito da quella visione angelica. “Sei mio” sussurra piano. “Completamente e solamente mio, non permettere più ad altre troiette di sfiorarti. Ho odiato il modo in cui Kendall ti ha toccato” afferma, con rammarico, sfilandomi i boxer. “Ti prometto che finché resterai tale, finché sarai…” la sua mano si stringe attorno alla mia intimità ”mio,” sottolinea “io sarò incondizionatamente tua” dichiara portando una mia mano sul suo soffice seno sinistro, che subito comincio a massaggiare con energia. “Ti amo” geme.
“Ti amo” rispondo nelle sue stesse condizioni. “Posso finalmente baciarti?”. E non appena annuisce, le nostre labbra si scontrano piene di amore, passione e necessità. Uniti, ci dirigono verso il letto, la faccio stendere sotto di me, continuando a baciarla, come se i suoi baci fossero ossigeno per i miei polmoni. Intrecciamo le dita, godendo appieno la reciproca presenza.
Appena ci separiamo, appoggia le sue mani sulle mie rondini, il suo tatuaggio preferito. “Questo corpo” sospira “mi ha resa donna, mi ha fatta fiorire, mi ha resa bellissima, anche solo per poco. Sono così felice che sia il tuo”. Riprende a baciarmi con insistenza, pronta a chiedere sempre di più.
È bellissimo unirmi a lei, vederla strizzare gli occhi non appena entro in lei, con quel sorriso che continua a conservare l’innocenza della sua anima, la purezza della sua persona, che sia da sobria, che da sbronza, riversa il suo amore per me. Adoro come brillino i suoi occhi, come si stringa contro di me abbracciandomi, come si vergogni dei propri gemiti e cerchi con affanno le mie labbra per diminuirli. Mi fa impazzire quando si aggrappa al mio collo, ai miei riccioli, quando allaccia le sue gambe alla mia schiena, come le ho insegnato, quando le mie spinte diventano più rapide e impetuose. È perfetta. Non smetto di ripeterglielo, insieme al riconfermare i miei sentimenti brucianti per lei. “Vieni per me, Chèrie, ti prendo, non ti lascerò mai andare”.
Il suo fiato corto, i suoi gemiti, mi invogliano a dare sempre di più, sentire i suoi muscoli stringersi sempre di più attorno a me, è il più grande piacere che abbia mai provato, un vero e proprio benessere, a cui voglio portare anche lei ad ogni costo, un’esperienza completa, solo se pure lei vi è partecipe.
Il culmine soggioga entrambi, portandoci insieme a pronunciare a piena voce i nostri nomi, come sempre, segno distintivo dell’unicità di questo momento, della decisione di donarci solo l’uno all’altra. “Harold!”. E non ho mai amato così tanto il mio vero nome, come in questi nostri momenti.
“Ellery!”. E giuro che non esiste nome più bello.
Stanco appoggio la testa sul suo petto, aspettando che cominci ad accarezzarmi i capelli, rilassandomi appena la mia attesa termina. Restiamo in silenzio, per pochi istanti, consci che non servano più parole, perché le nostre anime hanno raggiunto la perfetta comunione. Solo una volta del tutto separati, riconciamo a dire qualche parolina, mentre ci abbracciamo sotto le lenzuola, ancora leggermente seduti e profumanti di sesso.
“È il compleanno più bello che abbia mai passato” asserisce lei piano.
“Già, spero che ora tu possa perdonarmi, per averti trascinata qui” mormoro accarezzandole il naso.
“Diamine sì, altrimenti non avrei mai conosciuto Matty Healy” ribatte con aria sognante. “Quell’uomo è un dio del sesso” esclama convinta.
“Hey!” ribatto offeso.
Ellery ride. “Credevi davvero che io stessi pensando a te prima?”.
La guardo male. Comincio a farle il solletico per vendicarmi. “Rimangia subito quello che hai detto!”. Non riesce a rispondermi a causa delle troppe risate, ma scuote negativamente la testa. “Mi sembra tu abbia appena avuto una chiara lezione su chi sia bravo” ribatto giocoso.
“Forse ho bisogno di ripetizioni” mi sfida battendo le ciglia.
Ridacchio. “Allora preparati, sarà una lunga notte” affermo, prima di baciarla nuovamente.
 
*****
 
La testa. Oh merda, quanto mi fa male la testa. La sola idea di alzarla da questo cuscino morbido, mi uccide. Non ho la minima idea di dove mi trovi, l’unica certezza è di essere in un letto comodo, grazie al morbido guanciale e alle coperte.
C’è un altro corpo accanto al mio, ne avverto il calore, dato che lo sto abbracciando e le nostre gambe sono intrecciate, in più sento pure il suo respiro. Sta dormendo. Chi è?
Forse dovrei aprire gli occhi, ma temo che l’impatto con la luce possa solo farmi sentire peggio, purtroppo però, non c’è altro modo per rispondere a tutti questi interrogativi. Gli occhi appannati dal sonno, ci impiegano un po’ di tempo per mettere a fuoco correttamente le immagini.
Oh è Ellery! Quale piacevole sorpresa. Mi richiede ancora del tempo realizzare, che lei, in effetti, sia completamente nuda. Dio, è bellissima.
Improvvisamente nella mia mente si proietta, come un film, tutta la serata precedente. Tutto parte dalla mia agitazione sotto casa sua, prima di entrare per portarla fuori, il dialogo in camera sua, la cena al Ritz perfetta e indimenticabile, la lite in macchina, la reciproca attrazione fisica sempre maggiore, la festa a sorpresa, e, infine, il mio ricordo preferito, la notte infuocata appena trascorsa. Sorrido, abbiamo fatto l’amore diverse volte, anche se a causa dell’alcool non ricordo proprio tutti i dettagli.
Tuttavia, non ho la minima idea di dove ci troviamo, nè dove si sia svolta la festa, ho come un vuoto, non riesco proprio a ricordare. Eppure questa stanza ha qualcosa di familiare.
La porta si spalanca all’improvviso, con violenza, rivelando dietro di essa Zayn e Louis. Tomlinson ha le sopracciglia aggrottate e il volto imbronciato, si erge a gambe divaricate con le braccia incrociate al petto. Il suo petto si alza e si abbassa affannoso, respira solo dal naso. È furioso. Entra a passi lunghi, posizionandosi alla fine del letto.
“Ti sei finalmente svegliato” ringhia duro.
Alzo gli occhi al cielo. “Buongiorno anche a te Lou”.
“Fanculo!”
risponde irritato. “Mi ripagherai tutti i danni”.
“Che ho fatto adesso?”
chiedo spazientito.
“Hai fatto sesso sfrenato in camera mia, nel mio letto, per tutta la notte!” urla. “Devo bruciare le lenzuola adesso! Potevate scegliere qualsiasi altro luogo in questa casa!”.
Zayn ridacchia per la scena, cercando di non farsi sorprendere dall’amico. Io mi limito ad arrossire, riuscendo a collegare ogni pezzo del mobilio a Louis, vergognandomi con un ladro della situazione. “Mi dispiace, al buio non avevo realizzato…”.
“Non peggiorare la tua situazione!”
tuona
“Mmm”. Ellery mugola qualcosa, si mette seduta accanto a me, appoggia il capo sulla mia spalla. “Non urlate, mi esplode la testa” mormora addolorata, con la voce intrisa di sonno. “Che succede?”.
Tomlinson sgrana gli occhi, rimanendo paralizzato per un attimo. Arrossisce di colpo, imbarazzato si gratta la nuca e abbassa lo sguardo, per poi coprirsi la bocca con una mano. Nervosamente osserva una parete della stanza, però non sembra assolutamente interessato a essa. “La colazione…” tossicchia. “La colazione è pronta” mormora dandoci le spalle.
Cerco con lo sguardo Zayn, per capire se sappia la ragione del repentino cambiamento di Louis, ma lo trovo intento a mordersi il labbro sempre più bianco, come se si stesse trattenendo da dire o fare qualcosa d’inopportuno.
Mi volto verso Ellery, ma mi pento subito di non averlo fatto prima.
Il lenzuolo è tutto arricciato sul suo addome, mentre rimangono scoperti i suoi seni, il cui candore è alternato da violacee macchioline, ricordi dei baci ardenti di poche ore prima.
Subito la spingo contro di me, per riparare al danno, anche se ormai è tardi. “Uscite subito” urlo. “Voi non avete visto nulla”. Louis annuisce e trascina via uno Zayn imbarazzatissimo.
“Non urlare” mi supplica la ragazza. Dev’essere così esausta, da non aver realizzato di essere completamente svestita. È meglio che non sappia cosa è appena successo.
“Come ti senti?” chiedo piano.
Appoggia la testa al mio petto. “A pezzi. La testa mi fa malissimo, mentre il bacino mi brucia. Cos’è successo?” domanda massaggiandosi le tempie.
“Hai bevuto parecchio” comincio. “Hai anche in po’ di nausea, vero?”. Annuisce. “Vai a farti una doccia, ti aiuterà”.
“Preferirei dormire un altro po’”
sussurra. Non la biasimo, nelle sue condizioni, peggiori delle mie, non riuscirei mai a uscire dal letto.
“Allora vado io, poi scendo a fare colazione. Ti porto su qualcosa da mangiare, lo sai, aiuta ad affievolire i postumi da sbornia”. Le lascio un ultimo bacio sulla fronte. Le vedo sprofondare sul cuscino, avvolta da tute le coperte, è davvero tenera. “Per quel che ricordo, è stata una notte magnifica. Sono davvero un ragazzo fortunato”. Ma le mie parole si disperdono nel silenzio, Ellery è già tornata alle cure di Morfeo.
 
X POV
Probabilmente sto per compiere il più grande errore della mia vita, probabilmente rimpiangerò in eterno questo momento, mi maledirò per la mia stupidità, per non essere riuscito a frenarmi. Questa porta è l’ultimo bivio, se proprio ora non mi volto e non torno giù in cucina a far colazione con tutti gli altri, il danno sarà irreparabile. Finora ho giocato sul confine, reggendomi in equilibrio sul limite, voglio davvero spingermi oltre? Non ho nessuna valida ragione per farlo. Però è difficile, contenere un uragano è estenuante, sento il bisogno di liberarmi di questo peso. Ma non credo sia neppure quello, insomma, è così strano, insomma, ho già agito egoisticamente, mi sono già lasciato sopraffare una volta, quel confine l’ho già superato mille miglia fa.
Apro la porta, trattandola per l’oggetto insignificante che è, chiudendola alle mie spalle insieme a tutte le mie preoccupazioni e al buonsenso.
Mi avvicino a letto, cercando di non fare rumore, so che sta dormendo.
“Ciao Ellery” parlo a bassa voce, mentre la guardo assopita beata, “sono venuto a scusarmi per prima, mi dispiace, non avrei dovuto… guardare… Ho accompagnato Louis, solo per cercare di calmarlo un po’, l’avete fatto infuriare davvero!” ridacchio compiaciuto. “Ma” aggiungo tornando serio, “sono stato meschino, perché mi sono fermato ad ammirare il tuo corpo, ho sorriso appena sono uscito, ero felice. Sai Ellery, io sono un pessimo amico, sono una persona orribile. Ho aspettato che Harry scendesse a fare colazione, ho aspettato di avere la via libera, per una volta, non mi sono voluto nascondere dietro dei meri fiorellini”. Stringo con violenza alcune ciocche dei miei capelli, incastrandovi le dita per scaricare la difficoltà della scelta delle parole. “Ho bisogno di essere onesto, di tirar fuori tutta la verità, almeno per una volta. Voglio chiudere questa storia, voglio riuscire voltare pagina, perché non posso fare questo a te e a Harry”. Prendo fiato, sento i miei occhi lucidi, so cosa sto per dire, so he sto rischiando. “Ellery… sono innamorato di te”. Resto in silenzio, per assicurarmi che sia ancora nel mondo dei sogni. Ascolto attento il suo respiro, per mia fortuna è invariato. “Non sono mai stato bravo con le parole, così le ho affidate a quei fiori. Ho chiesto al rametto di Acacia, di dirti che il mio fosse un amore segreto, all’Agapanto di rivelarti che in quel bigliettino io abbia nascosto questo forte sentimento, confermandola come vera e propria lettera d’amore. I chiodi di Garofano ti hanno confermato che questo amore fosse completamente a tua insaputa. Mi sono dichiaro con la Rosa muscosa, ma con la Vedovella ho ammesso di sapere che fosse un amore sfortunato. Non ti chiederei mai di lasciare Harry, non voglio che accada, per niente. Perché ti rende felice, è questo che io voglio, che tu sia tale. Semplicemente non riuscivo più a trattenermi. Sei sempre stata speciale ai miei occhi, fin dall’inizio, da quando sei apparsa con Niall alle mie spalle, a casa di Styles, ma quando, in vacanza al mare. mi hai salvato la vita, ho capito che non era una semplice affezione. Mi sono fatto aiutare da Liam, in tutto questo tempo, che mi ha consigliato di non vergognarmi dei miei sentimenti, e di usarli per esserti un buon amico, per starti vicino nei momenti di difficoltà. Ho fallito ben due volte anche in questo. La prima volta, quando non volevo che confermaste la vostra storia alla stampa, perché non riuscivo ad accettare l’idea, la vostra storia diventava reale anche ai miei occhi, un chiaro ordine di farmi da parte definitivamente. La seconda è stata quando ho visto il vestito che hai indossato alla festa, ho subito pensato a quanto sarebbe stato perfetto per te e quanto avrei voluto sfilartelo. Mi vergogno di questo pensiero, scusami. L’ho fatto sistemare apposta sulla tua misura, ma non sapevo come dartelo. Poi ho letto quel sonetto dal libro che ti ho regalato, così mi è venuta l’idea del pacco a sorpresa”. Mi fermo a riprendere fiato, stremato dalla fatica di questo discorso. “Visto? Non mentivo quando affermavo la tua superiorità rispetto a Kendall” ridacchio. “Adesso me ne vado, tornerò a essere la tua spalla, il tuo complice, l’amico su cui puoi sempre contare, dimentica tutto questo. Ora posso lasciare andare questi sentimenti. Spero. Ti prego, rimani nella mia vita, perché mi piace averti fra i piedi”.
La guardo un’ultima volta, accarezzandole una guancia con dolcezza, conscio che, nonostante tutto, le vorrò sempre un gran bene. Ho solo un rimpianto, un egoistico rimpianto, non sono mai riuscito a baciarla. Quella notte che abbiamo passato insieme, quando era tornata dalla festa del polo, mi sono limitato soltanto a stringerla mentre dormivamo, per poi sparire la mattina presto, senza lasciare traccia. Stupido, era l’unica buona occasione, ma me la sono lasciato sfuggire dalle dita.
Le sue labbra sono dischiuse, rosate, maledettamente invitanti. Qualcosa in me comincia a bruciare. Una vocina nella mia mente m’invita a compiere questa pazzia, a tradire spudoratamente, a sfiorare il paradiso una sola volta. È sbagliato non posso farlo, lei non merita di essere sfiorata senza permesso, ho troppo rispetto per lei. Però… è così invitante… No, ho detto che avrei chiuso questa storia. Ma lasciare rimpianti, non lo permette, inoltre può essere il modo migliore per suggellare la mia promessa, per dimostrare la purezza dei miei sentimenti.
Mi sporgo verso Ellery, sorridendo, probabilmente sono pazzo, continuando ad accarezzarla. Chiudo gli occhi e appoggio le mie labbra sulle sue, finalmente la bacio. Sento il mio cuore sciogliersi per la felicità. Mi separo da lei felice, ammirandola in tutta la sua bellezza.
“Zayn”.
Il mio cuore cessa di battere, ogni singola goccia di sangue nel mio corpo si ghiaccia, le mie membra s’irrigidiscono, il mio respiro muore, mentre il terrore diventa la mia unica certezza. Non so con quale forza, con quale coraggio, mi volto verso la porta. È un incubo.
Il volto cadaverico di Harry mi fissa, incapace di esprimere emozioni. Il vassoio che regge fra le mani gli sfugge, schiantandosi irrecuperabilmente contro il pavimento, fracassando il piatto e la tazza, imbrattando tutto, di Pancakes, sciroppo d’acero, torta, avanzata dalla festa, e caffè.
Ma non c’è fine al peggio, il rumore sveglia Ellery.

 

Hey Little Carrots!
Sto ancora cercando un modo più decente per salutare le lettirci, ma sono convinta che questo sia l'ultimissimo Little Carrots che leggerete,
l'ho lasicato solo perchè è il primo capitolo che pubblico nel 2015!

FELICE ANNO NUOVO! Buon 2015!

Vi avviso subito che non so quando aggiornerò la prossima volta, perchè sono in sessio d'esami. La vita fa schifo. Quasi quanto questo capitolo.


Questa è la famosa second aparte del capitolo dedicato al compleanno di Ellery.
Ho fatto fatica a scriverlo, perchè mi sto pentendo dello stile che ho scelto nel lontano 2013, prima persona presente,
ma ormai è troppo tardi per poterlo cambiare.


Ok. Quanti di voi si aspettavano la confessione finale di Zayn?
Mi permetto di dire a _sowhat, di essermi divertita a farle credere che il regalo fosse di Blake. Muuuuuaaahahahah
Vi lascio il giusto significato di ogni fiore, così da capire un po' anche il suo monologo.


Acacia: amore segreto
Agapanto: lettera d'amore
Chiodi di Garofano: ti ho amato a tua insaputa
Rosa Muscosa: dichiarazione d'amore
Vedovella: amore sfortunato


Ringrazio tutti quelli che hanno letto il capitolo e sono arrivati fino a questo punto!
Grazie mille a chi userà un po' del proprio tempo per lasciare una recensione!



∞ ∞


See you soon! Love ya!
Sorry for my mistakes!

  
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