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Autore: RosaDraco    04/01/2015    1 recensioni
Quante persone hai ucciso in questi anni, Erza? Lo sai che non fa molta differenza se sia stata tu a brandire la spada o qualcuno al posto tuo? Quante persone hai ucciso? Te le ricordi tutte? La verità è che non mi importa se la mia anima un giorno brucerà all'inferno, perché c'è una cosa più importante che ho giurato di fare. Perché nessuno sarà veramente libero, veramente sicuro e veramente felice finché Tartaros sarà ancora lì fuori ...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gerard, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I segreti del Duca

Ho sempre pensato che le figura del Duca Everlue fosse talmente disgustosa e rivoltante da meritarsi un posto in più sotto i riflettori, uno d'onore in mezzo ai cattivi, ed ecco finalmente il suo momento di gloria. Sono piuttosto fiera di questo capitolo, mentre lo scrivevo non potevo fare a meno di sentire e risentire Red Fraction suonare nelle cuffie.

"Sick with justice I just wanna avenge you", per fortuna dietro l'angolo, c'è qualcuno che sa cosa ha fatto il duca ...



I segreti del Duca

Sick with justice
I just wanna avenge you
I'm your angel

 

Been burnt in the hell
By all those pigs out there
It's always been hell
From when I was born

Pay back all at once
Suck away the tender part

 

Get down on your knees
Get a good head on your shoulders

 

I'll put out your misery

(Red Fraction - Mell)

 

Erza si fermò per un attimo per recuperare fiato. Era tutta la sera che gli invitati alla festa la costringevano a correre da un tavolo all’altro come una trottola impazzita, per servire loro drink ed altre prelibatezze che prima di quel giorno non aveva nemmeno idea che esistessero. Nessuno si era preoccupato di offrirle qualcosa da mangiare o un semplice sorso d’acqua; per la stanchezza cominciava a girarle la testa e la cosa peggiore era che in tutta quella confusione aveva perso di vista Kagura. Ultear e Millianna erano ancora in sala, poteva scorgerle di tanto in tanto, ma la sua migliore amica ... No. Kagura non era da nessuna parte.

- Hai già preso qualcosa? - A riportarla coi piedi per terra ci pensò proprio Ultear, sgattaiolando inosservata accanto a lei.

- Sì, ho tutto in tasca. -

- Bene. - Continuò l’altra con un sorriso - Anche io ho preso un sacco di roba. -

- Ma non trovo più Kagura. -

Il sorriso si spense subito - Che vuol dire che non trovi più Kagura? Dove si è cacciata? Dovevamo rimanere insieme per scappare subito alla fine della festa! -

- Ti ho detto che non lo so dov’è! -

- Accidenti! - La ragazzina si mise le mani vicino alle tempie, concentrandosi nel tentativo di riconoscere l’aura dell’amica in mezzo alla sala. Oltre a manipolare il tempo degli oggetti, Ultear era l’unica in grado di fare una cosa del genere, così come era l’unica ad avere qualche esperienza di trasformazione, teletrasporto e della manipolazione delle rune. Aveva provato a insegnare i suoi incantesimi anche ai compagni, ma fino a quel momento Jellal era stato l’unico a riuscire ad apprendere qualcosa.

- Non va bene, non va ... Erza prendi la spada! Millianna! - Ultear chiamò anche l’altra compagna, senza preoccuparsi del fatto che la sua voce per un attimo era riecheggiata per tutta la festa, poi si mise a correre. Erza non aveva bisogno di altri segnali per capire anche lei che la situazione era seria e si lanciò subito dietro all’amica. Non corsero a lungo ma in quegli istanti il cuore probabilmente smise di batterle, rimanendole incastrato in gola. Aveva paura, aveva veramente paura, perché Kagura era una persona davvero importante per lei, perché entrambe erano cresciute nello stesso villaggio insieme a Simon. Tutti e tre erano stati inseparabili fin da piccoli ed Erza aveva sempre pensato all’amica come ad una specie di sorella minore. Quando gli uomini del culto di Zaref, avevano attaccato le loro case e sterminato le loro famiglie, Simon era stato il primo ad essere preso; Erza la seconda. Aveva cercato di mettere Kagura in salvo, nascondendola in un baule ed alla fine non era riuscita a nascondersi a sua volta. Si era sentita morire quando l’avevano sbattuta dietro le sbarre del carro dei cacciatori di schiavi ed aveva scoperto che alla fine anche la sua piccola amica era stata catturata.

- Di qua! - Gridò Ultear girando dietro uno degli angoli della villa, un angolo buio a ridosso di un piccolo boschetto di camelie. Kagura era lì, stesa sull’erba, con i vestiti stracciati ed il viso sporco di sangue. Erza non ci pensò nemmeno un attimo a correre da lei, prendendola tra le braccia. Per un attimo aveva temuto il peggio, ma per fortuna respirava ancora. Anche Ultear e Millianna le si fecero subito vicino.

- Kagura! Kagura! Sveglia Kagura! - Per un lungo istante la ragazzina non reagì, poi aprì debolmente gli occhi. - E ... Za sei tu? -

- Che ti è successo? Chi è stato a farti male? -

Ma questa volta Kagura non le rispose, stringendosi forte a lei ed affondando la faccia contro la sua spalla. Erza non l’aveva mai vista piangere così. - Non lo so! Non lo so! È uscito fuori dalla parete! Era orribile! Quei baffi nel naso ... Mi ... Mi ha ... - Per un attimo non le riuscì di dire niente soffocata dai singhiozzi - Ti prego Erza insegnami a usare la spada! Insegnami la tua magia! Non voglio più ... Non voglio più che uno così mi tocchi! -

Erza non sapeva come fare ad insegnare a qualcuno la sua magia, non aveva nemmeno idea di come avesse acquisito quel potere, ma come poteva dire di no alla sua migliore amica?

- Puoi contarci Kagura! -

Ultear intanto aveva stretto a sé Millianna che stava minacciando di scoppiare a sua volta in lacrime.

- Dobbiamo andarcene via. - Disse - Adesso e subito! -

 

Ormai quasi un’intera giornata era passata. Erza si fermò per riprendere fiato, asciugandosi la fronte con il dorso della mano. Il sole filtrava dalle alte vetrate con un colore arancio, ma la sua luce non riusciva a conferire morbidezza agli interni di quella villa, semmai le dava qualcosa di sinistro. La maga aveva perquisito tutti gli angoli del salone che le era stato assegnato, ma non aveva trovato niente di sospetto. Vasi antichi, candelabri, sculture ma nemmeno l’ombra di un libro. E la cosa peggiore era che non aveva avuto la minima occasione di spostarsi da quella posizione e di raggiungere Lucy. La mostruosa cameriera che era diventata improvvisamente il suo capo, la teneva sotto controllo e di tanto in tanto passava ad affacciarsi all’ingresso del salone. Non le aveva offerto né cibo, né acqua, né una pausa, né una parola, ma Erza non poteva permettersi di protestare per evitare che la sua copertura fosse spazzata via. Stava ancora pregando che la sua amica fosse stata più fortunata quando sentì un rumore improvviso. Un grido strozzato, un tonfo, un ... Che cosa era successo?

Questa volta Erza non ci pensò un attimo a precipitarsi fuori dal salone, correndo in mezzo all’ingresso della villa ma solo per trovare la donna gorilla che giaceva a terra priva di sensi. In mezzo alla fronte aveva un segno rosso e l’impronta delle nocche di un pugno e chissà perché una parte della sua divisa era incrostata di ghiaccio.

- Natsu! Gray! - Sibilò Erza - Si può sapere che accidenti ci fate qui??? -

Il primo aveva la sciarpa avvolta attorno alla faccia in un vano tentativo di mascherare la sua identità, l’altro non si era nemmeno preoccupato di mettere la camicia. - È semplice. - Gray puntò una mano verso il compagno - Questo idiota pensava che ci steste mettendo troppo tempo e così ha fuso il vetro di una finestra e si è infilato dentro. Ho provato a fermarlo ma non mi ha dato retta. -

- Questo ti pare provare a fermarlo? Avete quasi ucciso l’altra cameriera! -

- Non potevamo farci scoprire. Avete trovato il libro? - Sussurrò Natsu continuando a tenere la faccia coperta. Happy dietro di lui stava per morire dalle risate, Erza invece stava per morire dalla rabbia. - Appena torniamo a Magnolia giuro che ti ammazzo! - La maga lo afferrò per il bavero - Questa è una missione in incognito! Incognito capito? Non abbiamo ancora trovato il libro perché ci serviva più tempo! -

- Intrusiii ... - Erza smise di gridare quando si accorse che la cameriera gorilla, che ormai credeva passata a miglior vita, aveva cominciato a rialzarsi. - Devo eliminare gli intrusi ... -

Adesso Happy aveva smesso di ridacchiare, per gridare che quello doveva essere un mostro, ma un mostro ormai troppo danneggiato per combattere veramente. La donna riuscì a stento a rimettersi in piedi prima di sparire in una nuvola di fumo. Al suo posto qualcosa di piccolo e brillante, cadde a terra tintinnando. Natsu fu il primo ad avvicinarsi, liberandosi dalla stretta di Erza per raccogliere l’oggetto: un’elegante chiave d’oro.

- Ehi, questa non vi sembra come quelle che usa Lucy? -

Purtroppo i maghi non ebbero molto tempo per riflettere sul fatto che quella fosse o meno una chiave dello zodiaco, perché proprio in quell’istante una voce attrasse la loro attenzione. - A quanto pare il signor Evelue aveva ragione, ci sono degli intrusi. -

- Meglio così, non trovi? Essere pagati senza lavorare è umiliante. -

Lungo la balconata del secondo piano erano appena comparsi due uomini. Uno era molto alto con dei lunghi capelli arruffati, l’altro perfettamente calvo, ma quello che avevano in comune era lo stesso stemma impresso sui loro abiti: il muso di un lupo nero. Erza aveva già visto quel simbolo - Voi siete di Southern Wolves, non è così? -

- Esattamente. - Annunciò quello calvo - Siamo una coppia di mercenari. Ci chiamano i Vanish Brothers, perché le nostre vittime spariscono nel nulla. -

- Non avevo idea del fatto che fosse rimasto qualcuno di voi in giro. - Ammise Erza, ricordandosi il nome della piccola gilda oscura sterminata qualche settimana prima nei boschi fuori Magnolia. Il duca iniziava a sembrarle ancora più sospetto di prima, specie se quelli erano gli uomini che assumeva per difendere la sua villa. Tuttavia la loro apparizione adesso spiegava qualcosa in più: ora capiva perché si era sentita osservata tutto il giorno mentre lavorava alle pulizie del salone.

- Quindi dobbiamo togliere di mezzo anche questi tizi? - Sospirò Natsu infilandosi la chiave in tasca e scoprendosi finalmente la faccia.

- Sembra di sì. - Si ritrovò costretta ad ammettere Erza.

- Non ti preoccupare, ci penso io. - E Gray fece un passo avanti ma solo per venire bloccato dalla mano di Natsu - Ci penso io. -

- Guarda che l’ho detto prima io! -

- Tu sei troppo lento quando si parla di nemici! -

- Il punto debole dei maghi è sempre lo stesso, vero fratellino? - Cominciò col dire l’uomo con i capelli arruffati. Era solo un’impressione o le sue mani si erano appena coperte con una patina di metallo?

- Assolutamente vero. - Confermò quello calvo sfilando dal vestito una lunga catena con una sfera attaccata all’estremità. - Si tratta del corpo. Per addestrarsi nell’uso della magia un mago deve occuparsi della propria energia spirituale e non può dedicarsi al fisico. Noi invece possiamo resistere a ogni colpo e sferrare mosse potenti come non mai. Fareste meglio ad arrendervi finché ... -

- STATE ZITTI! - Ed ancor prima che i due mercenari potessero fare qualcosa una raffica di lance di ghiaccio ed una fiammata li avevano mandati al tappeto. A quanto pare avevano fatto il doppio errore di sottovalutare Natsu e Gray e di intromettersi in una delle loro discussioni.

- Debolucci questi mercenari. - Concluse Happy uscendo dal suo nascondiglio dietro le gambe di Erza e

- Mai visto niente di peggio. - Concluse la maga avvicinandosi ai due uomini semisvenuti.

- Avremmo dovuto capire dal fatto che avete spezzato il sigillo che avevamo messo su quello spirito, che non eravate maghi qualunque. - Bofonchiò il primo dei due fratelli - Gli altri che ci hanno provato ... Quelli invece li abbiamo fatti fuori tutti ... - Aveva estratto dalla camicia un piccolo cristallo e quando lo schiacciò nel palmo della mano una specie di allarme invase la villa, riecheggiando in lungo e in largo come un esercito di campane.

A quel punto Erza decise di lasciar perdere definitivamente la divisa da cameriera, sostituendola magicamente con la sua solita corazza. - Sono venuti altri maghi prima di noi? Stavano cercando anche loro un libro? - Ma il mercenario scosse la testa - Che diavolo ne so! Il nostro compito era solo quello di scacciare gli intrusi! -

Questa volta Erza richiamò anche la spada puntandogliela contro - Sei proprio sicuro di non sapere dove si trova Daybrake? -

- Tutta la nostra gilda è stata sterminata, adesso voi fare fuori anche noi? -  Le gridò contro il mercenario calvo - Non è questo quello che vi piace fare a voi gilde legali? Spazzare via il crimine? -

Erza mise a tacere l’avversario puntandogli la spada più vicina alla gola - Credo che tu ti stia sbagliando e ci stia confondendo con quelli della tua stessa specie. Dovresti ringraziare la tua buona stella, perché sei stato davvero fortunato a incontrare noi sotto la luce del sole e non una gilda oscura nel cuore della notte. Natsu, Gray, a quanto pare questi tizi non sanno davvero niente. - Non c’era nemmeno bisogno di ripeterlo ed un ultimo pungo rovente ed uno gelato misero definitivamente a tacere i loro avversari, lasciandoli privi di sensi: avrebbero dormito per un bel po’ e non avrebbero interferito più con le loro indagini. Ma con quell’allarme che suonava in modo assordante non avrebbero avuto molto tempo a loro disposizione prima che fosse arrivato qualcuno a controllare. Avevano abbattuto tutta la sorveglianza della villa ma ormai la loro copertura era abbondantemente saltata. - Quello che è fatto è fatto. - Sospirò Erza - Natsu riesci a sentire l’odore di Lucy? Sai dove si trovi? -

Il dragon slayer sollevò la testa per annusare meglio l’aria ma quelle che si mossero furono le sue orecchie. Erza capì subito che aveva percepito qualcosa, qualche suono lontano e distante che lei e Gray non avrebbero mai potuto avvertire. Poi Natsu scoprì i denti e si mise a correre, gridando soltanto una cosa dietro di sé

- Erza prendi la spada! -

Quando Gray spalancò con violenza le porte della biblioteca, i maghi si ritrovarono catapultati in una sala gigantesca tappezzata di volumi fino all’orlo, ma la scena che si apriva davanti ai loro occhi li lasciò interdetti per qualche secondo. Lucy era lì, schiacciata contro una parete mentre stringeva coraggiosamente al petto un volume dalla copertina dorata e dietro di lei c’era il duca. Spuntava fuori dal muro come se la parete fosse fatta di fango e la teneva bloccata con le sue lunghe e viscide braccia. Erza non fu abbastanza svelta per agire, ma soltanto perché Natsu l’anticipò afferrando l’uomo per le spalle, staccandolo dalla parete e sbattendolo in mezzo alla sala come un sacco di patate. L’attimo dopo la maga si era precipitata accanto all’amica che era caduta in ginocchio, ma stringeva ancora il libro. La parte superiore del suo vecchio vestito da cameriera era stata strappata, lasciandole scoperta una spalla e parte del reggiseno che indossava sotto.

- Lucy è questo il libro? -

- Quell’uomo è un mostro! - Gridò per tutta risposta la ragazza guardando in direzione del Duca.

- Ma di che stai parlando? - Le domandò Everlue rimettendosi in piedi come se nulla fosse - Quel libro è solo una mia autobiografia. Ho pagato fior di quattrini perché fosse scritto per me e nonostante tutto fa comunque schifo! Adesso fa la brava e ridammelo subito! -

- Questo libro lo ha scritto ZALON! - Gridò ancora Lucy - Uno degli scrittori più famosi di Fiore! E tu non lo hai pagato, lo hai chiuso nelle segrete di questo palazzo per tre anni perché scrivesse per te, minacciando di uccidere la sua famiglia! -

Il duca esitò per un attimo, sentendo le parole venirgli meno - Che ... Come? -

- È scritto nero su bianco! - Lucy questa volta puntò un dito in mezzo alla sala indicando un paio di occhiali rotti che giacevano sul pavimento. Erza li riconobbe come il paio magico che Levy usava alla gilda. - Zalon ha scritto tutto ma lo ha fatto usando dei caratteri magici in modo che tu non lo vedessi ma che la verità potesse sopravvivergli ... - Le mancava il fiato per lo sforzo di gridare - Zalon è sparito dalle scene quindici anni fa, ma a farlo sparire sei stato tu! -

E quindi quella era la prova regina della crudeltà e della malizia del duca. Everlue fece una smorfia - Poco male, adesso almeno so cosa cercavano tutti quei maghi che provavano ad infilarsi dentro casa mia. -

- Maiale! - Gli gridò ancora dietro Lucy - Volevi fare lo stesso con me non è così? A quante persone lo hai fatto? A quante ragazze lo hai fatto? - A quel punto fu come se una molla fosse scattata dentro di Erza. La maga saettò in avanti con la spada in pungo ma Natsu e Gray fecero lo stesso. I due ragazzi mancarono l’obiettivo e lei riuscì a sfiorarlo giusto di striscio ad un braccio, prima che si dissolvesse come assorbito dal pavimento.

- È scappato. - Concluse Erza rimanendo insieme ai suoi compagni increduli in mezzo alla sala. L’unica cosa rimasta a fargli compagnia era il suono assordante dell’allarme.

- Lucy ... - Quando si girò a chiamare la compagna quella le fece un debole sorriso - Hai ... Hai visto? Missione compiuta. - Ma per fortuna Natsu riuscì ad afferrarla giusto in tempo prima che, rialzandosi, crollasse a terra svenuta per lo shock.

Pochi istanti dopo l’intero palazzo e la sua biblioteca erano stati invasi dai cavalieri runici, richiamati dall’allarme. Erza fu costretta a mostrare loro il marchio di Fairy Tail sul braccio e il foglio della missione per convincerli di non essere venuti lì con cattive intenzioni. Il capo del plotone ascoltò con aria esterrefatta la sfilza di crimini commessi dal duca, ma non ci pensò due volte ad ordinare ai suoi uomini di cominciare a pattugliare i dintorni a caccia dell’uomo. Evidentemente Everlue non aveva mai riscosso grande simpatia presso gli abitanti di Shirostune.

- Tu non vieni? - Chiese infine Erza girandosi verso Natsu, ma il ragazzo passò oltre, portandosi Lucy tra le braccia. - Se lo volete morto. Ma se il vostro obiettivo è quello di catturarlo vivo allora è meglio che io non venga con voi! - Doveva essere furioso per l’idea di quello che era successo. Aveva scelto lui la missione e l’aveva proposta a Lucy, ma solo per esporla a seri pericoli.

Fu Gray a spintonarla verso l’uscita. Erza si ritrovò così fuori dalla villa, pronta a dare inizio alla caccia al duca insieme ai cavalieri runici. Il sole ormai era tramontato e la luce sparita da Shirostune.

- Dividiamoci! - Suggerì la maga - Gray, io vado da questa parte, tu prendi la direzione opposta. Okay? -

- Mi raccomando non fartelo scappare Erza! -

- Nemmeno tu! -

Le dispiaceva per Lucy, ma forse era meglio così: il naso di Natsu era l’ultima cosa che voleva tra i piedi in quel momento. E Gray la seconda.

 

Col calr della notte adesso sembrava diverso, perfino l’ombra di Erza che si muoveva tra gli alberi. Nel silenzio del bosco che circondava la città non si sentiva niente, non un insetto, nemmeno un piccolo animale, nemmeno il suono del vento. Nel buio non si vedeva niente, nemmeno il fioco bagliore delle stelle filtrare attraverso le foglie. Ma Erza sentiva il respiro affannato della sua preda e vedeva la traccia lasciata dal sangue che gocciolava dalla sua ferita. Sapeva che ormai non aveva più la forza per usare i suoi poteri, sapeva che ormai non aveva più energie per scappare, sapeva che ormai era in trappola.

Quando Erza emerse dal fitto degli alberi, il duca Everlue lanciò un gridolino di terrore e si face ancora più piccolo, appiattendosi con la schiena contro un tronco, ma una figura obesa e ingombrante come la sua non avrebbe mai potuto sparire, per quanto potesse desiderarlo.

- Tu ... Tu sei una di quelli di Fairy Tail, giusto? - Balbettò l’uomo con aria tremante - Co ... Come hai fatto a trovarmi? -

- Conosci il mio amico Jellal? - Cominciò la maga con un sorriso, toccandosi l’occhio destro - No, è ovvio che non lo conosci. Altrimenti sapresti che mi ha prestato parte dei suoi poteri qualche anno fa. Grazie a questo occhio posso vedere un sacco di cose che gli altri non vedono. -

- Je ... - Farfugliò l’uomo ignorando quel nome, ma Erza non aveva voglia di spiegargli troppe cose. C’era uno ed un solo motivo per cui era lì - Non sai quanto avessi voglia di incontrarti faccia a faccia. E lo sai perché avevo tanta voglia di vederti? Vedi, io so cosa hai fatto. - Erza gli puntò contro la spada che portava con sé ed il duca si fece ancora più piccolo, intuendo cosa voleva dire. - Ma io ... Io non volevo fare nulla di male alla tua amica, sono stato frainteso! - Le parole gli si mozzarono in gola quando la punta della spada si fece più vicina sfiorandogli la pelle. - E ... E va bene! Forse ho un po’ esagerato con lei, ma giuro che non ho mai torto un capello ad una ragazza in vita mia! -

- Kagura. - Sussurrò Erza - Non conosci nemmeno il suo nome immagino. Non ti ricordi di quella ragazzina di cui hai abusato dodici anni fa e che hai lasciato mezza nuda e mezza morta nel giardino del sindaco di Shirostune? Nell’angolo dietro la villa. Era una sera in cui c’era una festa, tutti i personaggi più importanti della città erano stati invitati. Ti sei scordato anche questo Everlue? -

Gli occhi del duca si allargarono a dismisura per il terrore - E ... Come ... Che ne sai tu? -

- Perché c’ero anch’io allora, tra le tante cameriere alla festa. Se io e le mie amiche non avessimo sospettato qualcosa e fossimo venuti a controllare, probabilmente non le avresti nemmeno risparmiato la vita! -

Dopo l’incidente alla festa Erza e i suoi amici avevano lasciato precipitosamente Shirostune e da allora non vi avevano fatto più ritorno. Kagura non aveva mai voluto raccontargli i dettagli dell’accaduto ma l’orrore di quello che era successo lo avevano capito tutti, anche se erano solo poco più che bambini. Poi la spadaccina aveva deciso di dimenticare tutto e per non rivangare vecchi e brutti ricordi Crime Sorière si era sforzata di dimenticare proprio come lei, senza fare indagini, senza dare la caccia al colpevole. Ma tornare a Shirostune, rivivere i suoi vecchi ricordi e provare lo stesso terrore per Lucy ... Alla fine Erza aveva collegato tutti i pezzi ...

- E va bene avrò pure sbagliato! - Gridò a quel punto Evelue - Ma che cosa intendi fare adesso, eh? Vuoi consegnarmi ai cavalieri runici? -

- Cavalieri runici? - Erza si lasciò scappare una risatina - Chi ha mai nominato i cavalieri? Ti piacerebbe, non è così? Magari te la caveresti senza nemmeno fare un giorno in prigione! I ricchi hanno sempre un sacco di scappatoie! -

- E allora  ... - Everlue esitò per un attimo - Tu stai in una gilda, lo sai che se un mago attacca un civile rischia delle pene molto serie, eh lo sai? -

- Dato che mi hai svelato il tuo segreto in cambio te ne confesso uno anche io, maiale ... Di giorno io sto con Fairy Tail ma di notte io sto con Crime Sorcière. - A quel nome il duca provò a gridare ma ancor prima che ci riuscisse la spada di Erza lo colpì alla gola ed il suo ultimo gorgoglio si spense nella notte di Shirostune.

 

Quando Erza fece ritorno al punto d’incontro coi cavalieri, per dirgli che non aveva trovato traccia del duca, era quasi l’alba e il sole stava cominciando ad emergere dalle montagne sullo sfondo. Gray l’aveva anticipata di qualche minuto e stava raccontando la stessa cosa al comandante in carica. Ascoltando le loro parole l’uomo scosse la testa. Il comportamento adottato dal duca era davvero inconveniente ed il fatto che fosse scappato in quel modo era ancora più spiacevole. Purtroppo se nemmeno dei maghi esperti come quelli di Fairy Tail erano riusciti a bloccarlo o a trovarne traccia era davvero difficile che qualcuno dei suoi uomini potesse fare di meglio. Fu proprio allora però, che uno dei cavalieri si precipitò fuori dal bosco annunciando che la caccia era finita. Il suo viso era il ritratto perfetto del terrore. - Lo abbiamo trovato! Abbiamo trovato il duca! - Gli mancava quasi il respiro per la lunga corsa. - Gli hanno tagliato la testa! Crime Sorcière! Crime Sorcière! -

  
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