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Autore: PONYORULES    06/01/2015    4 recensioni
« Facciamo cinquecento grammi? ».
« No, stavolta non funzionerà ».
« Ok, cinquecento grammi di mandorle e duecento di fichi secchi » continua imperterrito.
Taehyung lo spinge via, usando l'unica mano libera. Nonostante ci sia poco spazio, per un attimo vede sparire la testa dell'amico mischiarsi alla folla che sta aspettando pazientemente la metro.
« Ti ripeto che non serve a farmi cambiare idea ».
« .. e una bottiglia da tre litri di succo al kiwi » conclude JungKook, mentre entra con fare distratto nel vagone. L'amico lo affianca, si siedono accanto e per dieci minuti non si parlano tra loro.
Potrebbero essere scambiati per perfetti sconosciuti, anche se con divise uguali continuano a sostenere ognuno il proprio cipiglio. Si guardano attorno: l'uno fissa la mappa delle linee metropolitane, l'altro conta le fermate che mancano, controlla di non aver sbagliato come è solito fare anche se scende alla stessa da che ne ha memoria.
« Due ».
« Mh? ».
« Hai capito benissimo ».
« No, affatto » sul viso del più giovane si apre un sorriso accattivante. « Due cosa? ».
« Due bottiglie, sei litri in totale » ora è il più grande a sorridere. « Prendere o lasciare ».
[Pairing: YoonKook/TaeJin] [Cameo: Block B, Apink]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The X Place
 
« Davvero sono qui per aiutarti? » la domanda incredula di Namjoon si va a posare sulla faccia altrettanto incredula di Jin, uscito in quel momento dal magazzino.
« Così sembra! » esclama Yoongi, al pieno delle sue forze. « E mi stanno facendo un gran favore a spazzare per terra! E’ una gran seccatura ».
« Ma è una cosa che va fatta comunque » risponde puntiglioso l’amico più alto.
« Certo, SeokJin! E’ una cosa che va fatta a prescindere se ti piaccia o no » sorride, affabile. « Non ricordo bene: quante volte ti sei offerto volontario da quando lavori qui? ».
« Fino a prova contraria non ho mai firmato alcun contratto di lavoro ».
Yoongi tentenna, apre un paio di volte la bocca ma non esce alcun suono. Così, si stizza. « Prima o poi le tue risposte automatiche finiranno ».
Jin ride. « Cosa sono? Una macchina? ».
L’amico lo fissa per qualche secondo, sottolineando un assenso. 
« Parli seriamente?! Nam! Nam! » Jin si dispera, alza la voce. « Hai sentito quel che mi ha appena detto Suga? Per favore, digli qualcosa ».
Namjoon non si scompone e guarda il suo migliore amico. « Cattivo Yoongi » sillaba, con occhi a mezz’asta.
« Seriamente? Ma- ».
« Per una volta che sto avendo la meglio io, qual è il problema? ».
« Ma non è giusto! ».
« Davvero? » Suga si irrigidisce. « Vuoi un elenco rapido sulle cose ingiuste e sicuramente con una priorità più elevata dei tuoi problemi esistenziali? ».
« Sì, molte grazie ».
« In questo momento non mi viene in mente niente » scrolla le spalle. « Se non i tuoi problemi esistenziali ».
« Non puoi vincere tu ».
« Non si tratta di una gara o di una sfida, ragazzi. Per favore, cercate di elevarvi, almeno questa volta ».
« Ha ragione » risponde per primo Yoongi. « Anche se lo sai benissimo che io non considero tale una semplice conversazione con Jin ».
« Sì, questo lo so ».
« E sai anche che è lui a far tutto da solo? ».
« Sì, so anche questo ».
« Allora possiamo passare ad un altro argomento, che ne dici? ».
« Mozione approvata ».
Jin non risponde. Si zittisce proprio mentre un tornado color cioccolato gli finisce addosso e gli fa perdere l’equilibrio. Cerca di aggrapparsi al bancone ma le dita scivolano sul ripiano appena lucidato e l’unica cosa che può fare è lasciarsi cadere all’indietro a peso morto, aspettando l’urto col pavimento.Ma non arriva.Il suo fondoschiena cade su qualcosa di eccessivamente morbido. E che guaisce, per giunta.
« Ouch! Sto morendo » sibila la vittima.
Il ragazzo più alto si rende finalmente conto che la persona sotto di lui è ancora viva -purtroppo- e risponde al nome di Kim Taehyung. Cerca di scrollarsi di dosso il corpo pesante che continua ad opprimergli i polmoni ma più si muove, più Jin non intende spostarsi.
« Avanti, alzati! » esclama impaurito JongKook, mentre lo tira per un gomito. « Non vedi che gli stai facendo male? ».
« No, non lo vedo particolarmente sofferente » risponde, cercando di guardare in volto il ragazzo sotto di lui.
« Una di queste volte ti attacco al muro » ringhia Taehyung, totalmente fuori di sé. Si alza in piedi di scatto, facendo leva sui bicipiti. « Giuro che ti ammazzo ».
JongKook e Yoongi si frappongono fra di loro, il primo a tenere fermo per le spalle il suo migliore amico; il secondo si intrufola in mezzo ai corpi e guarda Jin. Non dice una parola, lo guarda e basta. Il silenzio che si posa è teso ma NamJoon non lo può definire pesante. In fondo, sono solo ragazzi in balia dei loro ormoni.
Poi, qualcosa spezza l'equilibrio, distorce l'atmosfera e la bolla di sapone attorno a JongKook scoppia quando il suo telefono comincia a vibrargli nella tasca dei pantaloni.
Risponde senza neanche guardare il display.
« Yeobo~ » una voce soave lo fa trasalire. Stacca il cellulare dall'orecchio ma la chiamata è da un numero che non conosce.
« Pronto, chi parla? ».
« Kookie! Per caso mio fratello è lì con te? ».
« Sì, è qui con me! ».
Silenzio dall'altro capo del telefono. « Yah~ è tutto quello che mi dici dopo tre anni che non ci vediamo? ». Gli ingranaggi ruotano, ricominciano a girare e JongKook finalmente connette.
« Oh cazzo! » esclama. « Baekhyun, sei tu? Come stai? » fa un cenno al suo amico, il quale fa un balzo in avanti per raggiungerlo. « Ti mettiamo in vivavoce! ».
Click.
Quel suono viene registrato da Yoongi, che cerca un modo per distrarsi. Cerca qualunque cosa eppure quella voce gli arriva forte e chiara e lo asfalta.Il respiro si blocca fra polmoni e trachea e annaspa. Annaspa come un pesce tirato fuori dall’acqua. La voce che sente dall’altro capo del telefono lo marmorizza come una doccia gelata.
« V! V! Ci sei? ».
« Sì, sono qui, eccomi! Come mai hai chiamato Kokkie? ».
« Perché il mio telefono si è scaricato e ricordo solamente il suo numero a memoria ».
« Seriamente? » Taehyung ha gli occhi a mezz’asta.
I due ragazzi non si accorgono di ciò che li circonda, non fanno caso al corpo di Yoongi che sprofonda nel divano accanto alla porta d’ingresso. Non fanno attenzione alle sue mani che vanno a coprire il suo viso. Mormora qualcosa, ma né Namjoon né Jin riescono a sentirlo. E non possono reagire a loro volta. Decidono quindi di rimanere silenziosi spettatori di quello spettacolo crudele.
« Sì, sono serio! Non te la prendere, fratellino! Dove siete? ».
Potrebbe essere un altro Baekhyun
 continua a pensare Yoongi. Potrebbe essere una valida spiegazione, ma i conti non tornano: quella è la sua voce. E potrebbe riconoscerla fra cento, perché è ciò che lo rende unico ai suoi occhi. E quel dato di fatto gli colpisce il petto, gli fa male. 
« Da amici » risponde vago JongKook. Yoongi porta una mano sul petto, prossimo all'infarto.
« Perfetto! Io fra.. » voci di sottofondo. « Fra un'ora dovrei arrivare a casa! ».
« Bene, dai » rispondono in coro. Si guardano per una manciata di secondi.
« Sarò a casa ».
« Sì, hyung, questo l'avevamo capito e ci fa piacere, dico davvero però.. » JongKook si interrompe.
« ..Però a noi cosa ci interessa? ».
Dall'altra parte si sente una risata roca e profonda che esplode.
« Aish~ siete ritardati o cosa? Sono atterrato adesso all'aeroporto ».
« Dove sei stato di bello? ».
Baekhyun si stizza. « Siete due imbecilli, ormai questa cosa l'ho appurata. Secondo voi perché prendo l'aereo? Eh? Domanda retorica, sto sprecando anche troppo tempo: ci vediamo a casa. A casa nostra. Sono a Seoul » detto questo riaggancia senza aspettare una risposta.
Cala il silenzio. Quella classica calma prima della tempesta.
« Quindi Baekhyun è tornato? » esclama il primo.
« Sì! Ma ci pensi? Dobbiamo tornare a casa in fretta! » risponde il secondo ed escono, ignorando i cocci che hanno rotto.
Jin sospira, lo sguardo triste che si posa sulle schiene dei due ragazzi, ormai lontani. Chiude la porta del negozio a chiave e si siede sul divano accanto all’amico.
« Questa non ci voleva » sospira.
« Perché adesso? » ragiona ad alta voce Namjoon. « Non è tornato per tre anni, quindi mi domando: cos'è cambiato? ».
« Te lo dico io: niente. Le persone vanno e vengono senza un motivo » Jin alza gli occhi al cielo. « È proprio una spina nel fianco ».
« O una scheggia sotto all'unghia ».
« Diamine! Questa sì che è pura poesia! ».
« È una presa per il culo? ».
« Ovviamente ».
« Ancora devo capire come faccia Yoongi ad esserti amico ».
« Anche io. È uno di quei misteri che rimarrà irrisolto finché avrò vita ».
« Non hai nemmeno la decenza di fingerti interessato al mondo che ti circonda! ».
Jin allarga le braccia. « Dovrei? ».
« Quantomeno per salvare le apparenze! ».
« Stimolante » borbotta. « Aspetta che me lo segno subito nella lista delle cose che non farò mai ».
« È impossibile » Yoongi prende la parola. Continua ad avere lo sguardo fisso.
« Oh, e invece no, ti assicuro che ce l'ho davvero una lista del genere! ».
« Non può » riprende l'altro. « Non ci credo. Non è possibile ».
Suga si alza, si allontana, prende tempo. Eppure ciò che non sfugge ad entrambi gli amici sono le sue mani: tremanti, l'una piazzata su un fianco, l'altra a sorreggere la tempia destra, come se avesse il timore di perderla da un momento all'altro.
È un segnale inconscio, ma Namjoon sa quali saranno le prossime parole che pronuncerà Yoongi.
Namjoon sbaglia spesso, e questo è un dato di fatto. Il perchè lo si può trovare nella fiducia che ripone le persone, cioè una quantità irrisoria. Namjoon fa fatica a fidarsi del genere umano, nella fattispecie dei suoi coetanei. Per questo motivo non riesce ad entrare in sintonia e perde tutte quelle occasioni per conoscere a fondo gli altri. Ha dei forti pregiudizi e questi lo manipolano, lo tengono prigionierio del suo stesso subconscio.
Namjoon sbaglia spesso e questo è un dato di fatto. Ma quando si tratta di Min Yoongi, non sbaglia mai.
« Voglio restare solo ».
Namjoon ha già messo la giacca, ancor prima di sentir parlare l'amico. China il capo, non cerca di convincerlo del contrario perché non ha senso. Sarebbe solo tempo perso. SeokJin è il ragazzo più impulsivo che conosca, da sempre. Ma quando Yoongi ripete la frase per la seconda volta, non recupera nemmeno la sua felpa. Decide di tornare a casa di corsa, con gli avambracci e i bicipiti scoperti, prede dell'aria fredda di novembre.


Il respiro si è fatto via via più regolare eppure lo sterno continua a fargli male. Si asciuga le guance bagnate di lacrime, mentre gli occhi gonfi non fanno altro che chiudersi, dandogli l'impressione di essere stremato.
Un nuovo singhiozzo si fa spazio a forza ed esce strozzato, così come il sospiro che ne segue.
Un vortice. Baekhyun è un vortice. Yoongi ricorda di esserci scivolato dentro ma anche di averne trovato l'uscita. O almeno, così pensava. E si dà dello stupido da solo, più volte, come a fermare il concetto e farlo aderire bene alle pareti della sua scatola cranica. Ne prende coscienza, ci pensa a fondo e a lungo, per un tempo che gli sembra eterno.
Quando ritrova le forze per alzarsi comincia a chiudere il negozio: prima svuotando la cassa, poi impilando le sedie contro al muro, infine tira giù la serranda.
Cerca il pacchetto di sigarette nelle tasche della giacca lunga ma sa già di non trovarle.
I suoi piedi lo fanno camminare per chilometri, facendolo girare in strade che non conosce ma non se ne interessa. Decide di pensare, di pensarci, di pensarlo.
Dopo anni che non lo fa è un po' incerto, ha paura che tutta la sofferenza torni fuori ma una voce profonda nella sua testa -che ha lo stesso timbro di Namjoon- gli consiglia che forse dovrebbe provare.
E la curiosità di scoprirlo ha il sopravvento.
Il primo ricordo di Baekhyun spunta fuori in modo spontaneo. E la sua risata cristallina gli stuzzica le orecchie. Sembra talmente reale che Yoongi si ferma e si guarda intorno ma non vede nessuno.
Non preoccuparti, Yoongi-ssi! È sicura! Ci sono io!
Si era aggrappato a lui e la salita verso la Seoul Tower era diventato un divertente aneddoto che affiorava sempre sulle labbra di entrambi.
Era stato quel giorno che Min Yoongi si era innamorato di lui.
  
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