this is gonna take control of my life
Nana
e Yasu– In giro a far compere,
in un luogo imprecisato del Giappone
“Oh
Yasu!” esclamò Nana,
paralizzandosi davanti a una sfilza di giacche appese agli
attaccapanni, sotto
a delle gonne.
“Che
c’è?” mormorò Yasu.
“Vieni
a guardare, Yasu! C’è qualcosa
di simile alla giacca a cuore che ti dicevo, a quella che ho
io” Nana fece una
pausa, prendendo la giacca con l’attaccapanni
“Allora, ti piace?”.
Yasu
guardò la giacca; era gialla e
aveva un piccolo cuoricino sul lato sinistro del colletto, con cuciture
nere.
“Allora,
che te ne pare?” ripetè
Nana, aspettandosi la sua risposta.
“Molto
bella”.
Nana
rise. “è fantastica!”.
Shin
e Misato – Appartamento in
Giappone, vicino Tokyo
Shin
si chinò su Misato e la baciò
dolcemente. La sua lingua sfiorò le sue labbra.
“Shin… cosa stai facendo?” mormorò Misato, stupita.
“Shin… cosa stai facendo?” mormorò Misato, stupita.
Shin
continuò a baciarla, non
curandosene. Mise una mano tra i suoi capelli, attirandola ancora
più a sé, e
chiuse gli occhi, muovendo la lingua contro la sua, il più
dolcemente che
conoscesse.
“Ti
voglio bene, Misato” sussurrò,
vicino al suo orecchio. “Grazie per esserti ricordata di
me”.
Misato
sgranò gli occhi e lo guardò. “E
come potevo scordarmi di te?”
Shin
sorrise di sbieco. “Non ne ho
idea”.
Hachi
– Appartamento in Giappone
“Takumi…
preferirei fare un giro, ora” mormorò Hachi,
guardandolo.
Takumi
girò lo sguardo su di lei e aspirò dalla
sigaretta. “Che sciocchezze dici,
amore”.
“Ho
bisogno di uscire. L’aborto non è stato facile, lo
sai, ho bisogno di prendere
aria”.
Takumi
le lanciò un’occhiata, mentre lei si richiudeva la
porta alle spalle.
Nana
e Yasu– In giro a far compere,
in un luogo imprecisato del Giappone
“4500
yen!” mormorò Yasu, riprendendo dalla tasca una
sigaretta.
“E
per questo, torni a fumare?” sbottò Nana,
sgranando gli occhi.
“No,
goditi la tua nuova giacca”.
Nana
prese fuori dalla sportina la giacca. “Ah, è
bellissima”. La indossò.
“Ti
sta davvero bene”.
Nana
guardò Yasu e abbozzò un sorriso sincero.
“E
ora dove andiamo?” chiese Yasu, gettandole
un’occhiata.
Nana
corrugò lo sguardo. “Abbiamo lasciato Nobu solo
con sé stesso e le sue
pericolose canzoni…”
“Dai”
sbuffò Yasu “secondo me, se la sta
cavando… magari quando torniamo, ha pure un
pezzo nuovo”.
“Non
ci sperare troppo” disse Nana, a denti stretti.
Yasu
sorrise, aspirando dalla sigaretta.
“No,
scherzavo. Nobu è un genio” mormorò
Nana, dando un’occhiata a Yasu.
Hachi
– Appartamento 707
“Piacere,
Nana”
“Come?
Ti chiami come me!”
Hachi
buttò la chiave sopra al tavolino. Si guardò
intorno; la stanza era
completamente vuota e immersa nel buio. L’atmosfera era
malinconia, e la sentì
gravare su sé stessa, mentre stava al centro di quel
pavimento spoglio.
“Che
posto lugubre che è diventato” mormorò,
con voce cupa e bassa. Non sapeva se
era stata una buona idea ritornarci; si mise una mano sulla pancia,
automaticamente. Era piatta e quasi vuota. Come quella stanza.
Si
girò e raggiunse la cucina. Le mensole erano vuote, e
l’unica cosa che rimaneva
sopra il ripiano era un bicchiere trasparente con le fragole disegnate
sopra.
“Nana…”
SPAZIO
COMMENTI, AUTRICE:
per
hachi: *me
commossa* grazieee mille! *O* mi fa
piacere che ti sia piaciuto! a me è piaciuto particolarmente
scrivere questo
capitolo … a presto! ; )