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Autore: RosaDraco    07/01/2015    1 recensioni
Quante persone hai ucciso in questi anni, Erza? Lo sai che non fa molta differenza se sia stata tu a brandire la spada o qualcuno al posto tuo? Quante persone hai ucciso? Te le ricordi tutte? La verità è che non mi importa se la mia anima un giorno brucerà all'inferno, perché c'è una cosa più importante che ho giurato di fare. Perché nessuno sarà veramente libero, veramente sicuro e veramente felice finché Tartaros sarà ancora lì fuori ...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gerard, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sveglia!

Ed ecco ancora Phantom Lord, ma sta per essere spazzata via ... In questo capitolo ho un po' abusato dei poteri di Erza, è quasi un po' ooc, ma serve alla trama, concedetemi la licenza. Buona lettura!



Sveglia!

I'm at war with the world
And they try to pull me into the dark
I struggle to find my faith
As I'm slipping from your arms

It's getting harder to stay awake
And my strength is fading fast
You breathe into me at last

Right here, right now
Stand my ground and never back down
I know what I believe inside
I'm awake, and I'm alive

(Awake and alive - Skillet)

- Erza! Erza svegliati ti prego! -

Quella voce ... Stava sognando?

- Erza! Che ti hanno fatto? -

La bambina si sforzò di aprire gli occhi ma una fitta alla tempia destra la costrinse a richiuderli subito. Le faceva male tutto, ogni singola fibra del suo corpo.

- Allora sei vi ... Sveglia? Oh, Erza! -

- Jellal? - Erza era così stanca che parlare le riusciva a stento, ma il suono di quel nome era troppo dolce per tenere la bocca chiusa.

- Fa piano, non ti sforzare troppo e ... Cerca di aprire solo quello sinistro. -

Erano passati due giorni da quando l’avevano rinchiusa nella “stanza delle punizioni”. L’avevano frustata e l’avevano presa a pugni fino a che non le era venuta meno la voce dal gridare. Era svenuta e più di una volta ed ogni volta che si era svegliata aveva trovato nuove botte ad attenderla. Questa volta però stava riposando dolcemente contro il petto del suo migliore amico. Se non era un sogno quello cosa poteva essere?

- Che cosa ci fai qui? -

- C’è una rivolta Erza. - Le annunciò il ragazzino con un sorriso pieno di speranza, nonostante fosse più arruffato e più pesto di quanto lo avesse mai visto prima d’allora. - Dopo che ti hanno portato via ci siamo messi a gridare e a chiedere aiuto ed alla fine gli altri schiavi ci hanno ascoltati. Stanno combattendo tutti per riprendersi la libertà! E stiamo combattendo anche noi! Io, Simon, Sho, Millianna, Wally, Richard e Kagura! Tutti Erza! Ci siamo già presi questo piano e quello sotto! Le guardie hanno finalmente paura di noi! -

Appoggiata a terra accanto al ragazzino c’era una vecchia spada, completamente imbrattata di sangue.

Anche se le faceva male in tutto il corpo, una delle prime cose che ad Erza venne da pensare, vedendo la lama, fu: - Che cosa hai fatto, Jellal?-

- Non potevo permettere che ti portassero via. Abbiamo giurato che saremmo scappati tutti insieme da questa torre. Nessuno resta indietro. È questo quello che fanno i compagni: non si lasciano mai. -

La porta della cella era spalancata ed oltre la soglia si scorgeva una mano abbandonata inerte a terra.

Erza non riusciva a crederci: non riusciva a credere né al fatto che fosse scoppiata una rivolta, né al fatto che Jellal, quel ragazzino così buono e dolce, si fosse messo ad uccidere pur di salvarla.

- Per favore Erza, adesso dimmi che ce la fai ancora ad alzarti ed appoggiati a me: dobbiamo andarcene da qui! -

Purtroppo la bambina non riuscì nemmeno a processare la frase prima che una coppia di guardie armate si precipitasse dentro la stanza, gridando che avevano trovato il fuggiasco. In men che non si dica uno dei due uomini aveva calciato via la spada ed il secondo gli si era gettato addosso, sicuro della vittoria: quello che non sapeva era che ormai Jellal non aveva più bisogno di armi per combattere. In un attimo un’aura bianca e rovente avvolse il corpo del ragazzino e quando Jellal sferrò un pugno in direzione della guardia la magia liberata dal colpo gli trapassò la corazza e l’addome, scagliandola in un attimo a terra, senza vita.

- Chi accidenti sei tu?- Gli gridò contro la guardia rimasta ma Jellal le si gettò subito addosso.

- Dimenticatevi il vostro Zaref! Sono io il diavolo adesso! -

Le grida dei soldati purtroppo però avevano già  richiamato altri uomini armati e questa volta non solo delle normali spade d’ordinanza, ma anche di staffe magiche. Doveva esserci davvero una grossa rivolta se erano stati costretti a fare ricorso anche a quelle ...

- Jellal ... - Erza osservava l’amico combattere a bocca aperta ... Si domandava da dove aveva preso quei poteri. Forse ce li aveva sempre avuti ... Erza sapeva che qualcuno nasceva dotato di magia, ma non avrebbe mai immaginato, nemmeno nel più fantasioso dei suoi sogni, che Jellal potesse risvegliare i suoi poteri per correre a salvarla. Era davvero il diavolo quello! ma un povero diavolo da solo non poteva abbattere tanti avversari ...

Voleva combattere anche lei, anche se le gambe e tutte le ossa del suo corpo protestavano mentre si sforzava di rimettersi in piedi. Voleva aiutarlo, perché Jellal aveva ragione: dovevano uscire tutti insieme da quella torre e nessuno doveva rimanere indietro perché ... Loro erano compagni!

E fu allora che per la prima volta, senza nemmeno sapere come, anche la magia di Erza venne finalmente alla luce ed un’aura dorata e brillante le avvolse il corpo. Bastò che lo desiderasse e tutte le spade, tutte le staffe e tutte le armi delle guardie, si ribellarono al loro comando. In men che non si dica, gli unici rimasti a scandire il tempo in cella, con i loro respiri affannati, furono lei e Jellal.

Uccidere, era davvero così facile che anche un bambino poteva riuscirci?

- Voglio combattere anche io ... - Come facesse ancora a reggersi in piedi, nemmeno Erza riusciva a capirlo.

- Se tu diventi il diavolo allora io voglio diventare un divolo anch’io! -

 

- Erza! Erza svegliati ti prego! -

C’era qualcuno che la stava chiamando ma non riusciva bene a capire chi fosse, visto che il rumore attorno a lei era letteralmente infernale. Grida da tutte le parti, armi che cozzavano, esplosioni ...

- Svegliati, DAI! -

Erza si sforzò di fare come le veniva chiesto, anche se le faceva praticamente male tutto il corpo e per lei era perfino un’impresa aprire gli occhi. China al suo capezzale c’era Cana.

- Che cosa è successo? - Per quanto tempo era rimasta priva di conoscenza? Come aveva potuto permettere che succedesse una cosa del genere proprio nel mezzo della battaglia, quando doveva essere lei a guidarla?

- Che te frega, Erza! Per favore dimmi che ce la fai ancora ad alzarti! Appoggiati a me: dobbiamo scappare di qui! - Cana la strattonò per un braccio cercando di costringerla a passarglielo sulla spalla ma quando la tirò a sedere Erza fu accolta da una vista terrificante. In piedi davanti a loro non c’era più il castello di Phantom Lord che li aveva minacciati prima, ma una sorta di gigantesco golem in muratura che con un dito stava lentamente tracciando un sigillo per aria. Erza poteva pur non essere una grande esperta di rune come Jellal o Ultear, ma non aveva bisogno di molto per capire che un incantesimo del genere fosse abbastanza pericoloso da poter distruggere tutta la gilda e parte della città con lei, sterminando tutti quelli sulla sua strada.

- Che cosa sta succedendo? Cazzo che sta succedendo? Cana! -

- E va bene! - Esclamò alla fine la ragazza, capendo che non l’avrebbe convinta a collaborare né ora né mai, per quanto avesse potuto strattonarla. - Mentre eri fuori combattimento, hanno preso Lucy e adesso c’è l’hanno loro. Natsu, Gray, Elfman e Mira sono lì sopra. Dio solo sa come hanno distrutto Juniper e fatto fuori tre degli Element Four, ma adesso non ho la minima idea di come contattarli e l’unica cosa che so e che se quel sigillo parte ci disintegra tutti! - La maga era coperta di ferite ed anche lei doveva aver combattuto a lungo, ma adesso aveva deciso che non valeva la pena continuare.

- Devo fare qualcosa allora. - Erza si sforzò di ignorare il fatto che ogni singola cellula del suo corpo gridasse per il dolore e si costrinse a rimettersi in piedi tra le proteste di Cana. Nonostante il sigillo che il golem stava tracciando, i maghi attorno a loro stavano continuando a duellare con l’esercito di ombre evocato da Jose mentre aveva perso conoscenza. Avevano continuato a lottare per difendere la loro sgangherata gilda e per proteggere anche lei che si era quasi fatta ammazzare invece di rispettare il suo ruolo di comandante e di rimanere lì a guidarli.

- Che te ne importa? Perché devi fare l’eroina della situazione? Non lo riesci a capire che in realtà tutti gli uomini sono dei codardi? L’unica cosa che gli interessa è quella di vivere e lo stesso vale per quelli in questa gilda! La verità è che non gliene frega un cazzo di Lucy e degli altri! Ordina a tutti di ritirarsi o si faranno ammazzare perché li hai abbindolati con quella storia dei compagni! Vuoi averli sulla coscienza? -

- Stai parlando per tutti o solo per te, Cana? - La cartomante si zittì, mordendosi la lingua, ma Erza lanciò comunque un sospiro. Purtroppo l’altra aveva ragione: era troppo pericoloso continuare a combattere in quel modo.

- ASCOLTATEMI TUTTI! - La voce di Erza riecheggiò per il campo di battaglia attirando l’attenzione dei maghi che non si erano ancora accorti del fatto che si fosse rialzata. Per un attimo le sembrò di aver letto nei loro occhi un briciolo di speranza ma quello che aveva da dirgli non era affatto una buona notizia - VI ORDINO IMMEDITAMENTE DI RITIRARVI! TOGLIETEVI DALLA TRAIETTORIA DI JOSE! -

- Cosa? -

- Ritirata? -

- Ma come? -

Una sfilza di proteste le fece prevedibilmente eco ma Erza non aveva intenzione di ascoltarle, anche se gridare le faceva un male da impazzire in mezzo al petto - È UN ORDINE! CI PENSO IO A FINIRE QUI! -

- Ohoho! Ci pensi tu? Ma come pensi di fare? -

L’unica voce che le rispose in mezzo al silenzioso caos della battaglia fu quella di Jose, in piedi proprio sulla testa della sua creatura meccanica. Le sue ombre si erano improvvisamente fermate così come gli altri spettatori.

- Hai sentito bene. - Erza si fece più avanti, fino alla prima linea - Questa cosa è durata troppo! Mettiamo un punto finale alla storia,  Jose! - Tuttavia le sue parole non fecero altro che provocare l’ilarità del master di Phantom Lord - Ma è ridicolo! Come speri di riuscire a fermare il mio Abyss Break se nemmeno Makarow è riuscito a fare qualcosa contro di me? -

- Ci riuscirò, contaci. -

Dopo le risate però venne il ghigno di Jose - Tu non dovresti nemmeno essere più su questo mondo. Con che coraggio vieni a dirmi che mi batterai? Sparisci! Non riesco a sopportare l’idea che un mago del tuo livello esista nella gilda di quel Makarow! - L’uomo le scagliò contro un raggio d’energia oscura ma Erza lo deviò evocando una delle sue fedeli spade. Purtroppo però la lama si fuse al contatto costringendola a lasciarla cadere via. - Sei fortunato che il master non sia qui ora, altrimenti non avresti avuto scampo, ma mi ha insegnato bene a combattere e farò il mio dovere. -

- Quel miserabile vecchio! Non nominarlo nemmeno davanti a me! - Le fece eco Jose, sempre più irritato.

- Ah, vi distruggerò tutti e gli mostrerò cos’è la vera disperazione! Come si sentirà quando aprirà gli occhi e troverà la sua piccola gilda completamente distrutta ed i suoi amati ragazzi in viaggio per l’aldilà? Ah, si sentirà così miserabile! Lo ucciderò soltanto quando gli avrò fatto conoscere veramente cosa significa il dolore e la disperazione! Non posso semplicemente ucciderlo! Devo farlo soffrire! Soffrire, soffrire fino alla fine! -

- Sei disgustoso. Persone come te non hanno il diritto di uccidere gli altri! Non si può uccidere nessuno con tanta leggerezza come pretendi di fare tu! Sono vite quelle che prende la spada! Chi uccide deve farlo con la consapevolezza che si sta bruciando l’anima e deve essere disposto a portare il peso di quello che ha fatto per il resto dell’eternità! -

- Non parlarmi come ad un povero peccatore! - Replicò per tutta risposta Jose, ignorando il senso delle parole di Erza - Siete voi i criminali! Phantom Lord è sempre stata la gilda numero uno in questo paese. Qui a Fiore il nostro livello magico era insuperabile, il talento dei nostri membri insuperabile e anche i nostri fondi erano insuperabili! Ma ecco che in pochi anni Fairy Tail arriva alla vetta. Il nome di Titania si sparge per tutta la nazione e così quelli di Salamander, Laxus e Gildarts. Prima che potessi accorgermene Fairy Tail aveva iniziato a rappresentare questo paese meglio di Phantom Lord. Non posso sopportarlo oltre! Una piccola patetica gilda non può superarci in fama e successo! -

- Vuoi farmi credere che la reale causa di questa guerra è una piccola gelosia? -

- Gelosia? Che c’entra! L’obiettivo qui è dimostrare con chiarezza chi sia il più forte! -

- È gelosia quindi! -

- No, il motivo qui è stato qualcosa di più triviale: ad un certo punto ho ricevuto la richiesta di riportare a casa l’erede della famiglia Herthaphilia. Non riuscivo a credere che la figlia di uno degli uomini più ricchi di questo paese fosse davvero entrata a Fairy Tail! Se aveste avuto accesso ai fondi degli Herthaphilia allora ci avreste definitivamente sorpassati! Questo è stato il crimine che ha segnato la vostra condanna! -

Ma le parole di Jose strapparono praticamente una risata ad Erza - È incredibile quanto siano scadenti le informazioni che hai raccolto. Lucy è scappata di casa, come pensi che avrebbe potuto darci accesso ai suoi fondi? In questi mesi è andata a vivere in una casupola dall’altra parte della città e si è ammazzata di lavoro come tutti noi per arrivare a fine mese. Ha combattuto con noi, riso e pianto con noi. Lei è una dei nostri maghi, una nostra compagna e per noi non c’entra niente che sia l’erede degli Hertaphilia oppure la principessa di Fiore! Non te la consegneremo mai! Non mi porterai mai via uno dei miei compagni! Hai capito? -

- E non strillarmi addosso! Pensi davvero che sia disposto a cedere? Oh, no! Ho intenzione di tenerla con me fino a che non avrò messo le mani su tutta la fortuna degli Herthaphilia! Quella ragazza mi serve! È mia! E quando l’avrò ottenuta Phantom Lord ritornerà ad essere la gilda numero uno! -

- È alquanto patetico il fatto che tu ti senta così agitato riguardo quale sia la gilda migliore ... Perché noi siamo i migliori. -

- ZITTA! - Per un attimo sembrò che anche a Jose stesse venendo meno il fiato a furia di gridare ma il peggio per lui stava ancora per venire. Proprio mentre si stava preparando a tirare un nuovo colpo ad Erza una delle pareti della sua gilda e del suo mago meccanico saltò improvvisamente in aria tra fumo e detriti. La prima cosa che ne venne fuori fu letteralmente un proiettile di pelo blu che stringeva saldamente Lucy per la maglia con le sue zampine. La seconda cosa che venne fuori fu invece una specie di bestia, un colosso con le corna ma soprattutto con Mirajane sotto il braccio, un Natsu svenuto in spalla ed un Gray attaccato alla schiena. Erza ci mise qualche secondo per riconoscere il bestione. E bravo Elfman! Erano anni che quella trasformazione non gli riusciva più!

- Come è possibile? Come hanno fatto a battere Gajeel ed Aria? COME??? -

- Te l’ho detto Jose: noi siamo i migliori! E adesso preparati anche tu! -

- No! Non puoi fermarci! Già è un miracolo che tu sia viva dopo un colpo di Juniper! Non dirmi che la botta di prima ti ha mandato in poltiglia il cervello? -

- Dicono che noi di Fairy Tail siamo pazzi. - Ridacchiò Erza per tutta risposta. Si sentiva più sicura adesso che erano tutti in salvo e non doveva più preoccuparsi di niente. - Ed io sono una Requip Mage completamente fuori di testa. La mia specialità sta nel controllare armi e tu Jose hai fatto un grosso sbaglio sin dal primo istante in cui ti sei presentato qui con quel “coso”.  -

- Non puoi prendere il controllo del mio Phantom Mk 2! Sei senza speranza! Ti distruggerò insieme alla tua patetica gilda! -

- Staremo a vedere. - E senza aggiungere altro Erza posizionò le mani esattamente come il grande golem e poi chiuse gli occhi. L’unica cosa che sentì a quel punto fu magia ...

Si dimenticò di colpo del clamore della battaglia, cancellò le voci dei compagni che le gridavano di fare attenzione o di scappare, cancellò perfino le grida meravigliate di tutti quelli che non l’avevano mai vista avvolta da un’aura così dorata e brillante. Si scordò le minacce di Jose ed i secondi che scorrevano velocemente verso l’abisso.

Era come con le guardie alla torre, proprio come con loro ... Bastava che lo desiderasse, che lo desiderasse solo un poco più forte e ...

Quando la mano del Phantom Mk 2 si bloccò di colpo, dalla folla partì un grido meravigliato ma lo stupore durò soli pochi secondi, perché l’attimo dopo il mago meccanico ricominciò a scrivere e a farlo ancora più rapidamente di prima.

- Siamo spacciati! - Strillò qualcuno maledicendo l’idea di aver partecipato a tutta quella storia, ma solo per essere messo a tacere dalle grida inaspettate di Jose - CHE STAI FACENDO MALEDETTA STREGA! Se lo fai questo posto sarà lo stesso distrutto! C’è gente su questo affare! -

Gli occhi della folla si alzarono di nuovo a fissare meravigliati il master di Phantom Lord che gridava e brillava di nero, mentre liberava tutta la sua magia nel disperato tentativo di riprendere il controllo della situazione. Per un istante sembrò che la mano del veicolo si fosse di nuovo fermata poi ... Il mago meccanico ed Erza piazzarono l’ultima runa al suo posto ed Abyss Break partì, soltanto che questa volta lo fece indirizzato contro Jose e tutta la sua stessa gilda.

Dire che ci fu un’esplosione sarebbe stato dire poco. Il terreno sotto i piedi di Phantom Lord si spaccò in due ed un raggio d’energia eruttò dalle profondità del sottosuolo travolgendo tutta la costruzione e riducendola in macerie in pochi secondi. Una pioggia di detriti e mattoni investì anche Erza, sferzandola come una raffica di frecce ed una nuvola di polvere la coprì, inghiottendo nel nulla le grida di terrore degli spettatori e togliendole l’aria. Quando le riuscì di riaprire finalmente gli occhi il Phantom Mk 2 non esisteva più e tutto quello che rimaneva era una montagna informe di detriti ed una nebbia densa ed opprimente, carica di silenzio.

Non le riuscì di fare altro prima che le forze le venissero definitivamente meno. Erza svenne senza nemmeno accorgersi che qualcuno era lì per afferrarla prima che crollasse a terra.

  
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