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Autore: Sherlokette    08/01/2015    1 recensioni
Ispirato a "Thor 2 - The Dark World", seguendo però la storia che vede protagonisti Loki e Mystery; una nuova avventura che li porterà a viaggiare oltre i confini di Asgard e permetterà alla Wiccan di dimostrare cosa ha imparato dal dio degli inganni e che cosa sa fare con il suo nuovo potere...
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Malekith, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio primo pensiero il mattino seguente fu controllare le condizioni di Moon. La stessa elfa della sera prima venne ad aprirmi e a guidarmi verso la stanza delle fate.

Con mio grandissimo sollievo, Moon era salva, anche se ancora molto debole e con l'aria davvero triste.

-Come ti senti? - le domandai, gentile.

-Meglio. Ma senza le mie ali... mi sento un po' inutile. -

-Senti... Loki, il mio compagno, è un mago eccezionale. Forse può fare qualcosa per le tue ali. -

-E come? -

-Non lo so. Ma ha sempre un sacco di trovate geniali. -

Il mio tentativo di rincuorarla sembrava funzionare, così aggiunsi: - Siamo qui anche per risolvere questa brutta faccenda. Vogliamo porre fine al buio che vi opprime. -

La fatina annuì: - Promettimi solo che farai a pezzettini i ragni che hanno preso le mie sorelle! -

-Contaci! - conclusi sorridendo.

 

 

Seguendo la mappa che ci aveva dato Helgi, io e Loki iniziammo ad addentrarci nella foresta alla volta del tempio. Decisi di discutere con lui del piano un'ultima volta, per passare il tempo: - Che facciamo se incontriamo i ragni? -

-Se possiamo gestirli, li combatteremo. Altrimenti, una fuga strategica. -

-E il Segugio d'Ombra? -

-Ci penserai tu a... freddarlo. -

-Ah ah, carina, davvero... -

-Così potremo addentrarci nel tempio liberamente. Sono proprio curioso di scoprire chi o cosa vi si cela all'interno. -

-Pensi ci sia qualcuno? -

-La magia oscura non si realizza da sola. C'è un responsabile, e lo troveremo. -

-Quindi, il cane ha un padrone. -

-E' quasi una certezza. Aspetta. - Mi fece segno di tacere, e io mi arrestai. Tesi l'orecchio, arrivando quasi a trattenere il fiato, ma non riuscivo a sentire niente.

Poi, un ramo si ruppe con uno schiocco sonoro, e sobbalzai quando cadde a terra con un tonfo.

Guardai in alto, fra i rami fitti e scheletrici degli alberi, e delle inquietanti figure a più zampe cominciarono a sciamare verso di noi.

-CORRI!!! - mi ordinò Loki, e non ebbe bisogno di ripeterlo. Con il sibilo rabbioso dei ragni alle mie spalle, andai dietro al dio degli inganni cercando di non sbattere nei tronchi.

-Non voltarti!! -

Non obbedii. E così facendo vidi centinaia di quelle bestiacce muovere le lunghe zampe nere per inseguirci come un solo essere, una specie di onda scura, che faceva schioccare le mandibole in un sinistro coro.

A quel punto, la tragedia: inciampai in una radice.

Finii lunga distesa in avanti, e i ragni mi avrebbero raggiunta se non che un ululato li fermò, risuonando da lontano.

-Mystery!! - Loki si precipitò a soccorrermi.

-Sto bene... Guarda!! -

I ragni se ne andarono velocemente, rientrando nella foresta.

-Sembravano spaventati... - Guardai oltre la spalla del dio: - E forse so il perchè. -

Di fronte a noi si parò la muraglia di punte di ferro che ci aveva descritto l'elfo. Era alta, imponente, e talmente irta di spine da sembrare il dorso di un riccio.

Lanciai un fischio: - E adesso? -

-A quanto pare niente può entrare o uscire. Credo segni anche il confine del territorio del Segugio. -

-Helgi ha detto che con molta fatica sono riusciti a passare... -

-Ma grazie a te noi non dovremo fare lo stesso. -

-Prego? -

-Dimostrami di cosa sei capace... - concluse lui con un sorrisetto enigmatico.

-Va bene, dammi un momento... - Indietreggiai di qualche passo: - Ok... Così è sufficiente. -

Mossi le mani in direzione della muraglia, e un lastrone di ghiaccio comparve da dove mi trovavo giungendo fino alla cima dell'ostacolo.

Sbuffai: - Uffa, volevo fare una scala... Così scivoleremo! -

-Ci penso io. - Loki mi si affiancò e toccò il ghiaccio. Questo cominciò così a rimodellarsi e ad assumere una forma più somigliante a quella che avevo in mente. Anche se così facendo la pelle del dio iniziò a diventare blu, a partire dalle dita.

-Così può andare... - Loki salì un paio di gradini per testarne la solidità, poi si voltò verso di me e mi tese la mano: - Andiamo? -

Afferrai la sua mano e cominciai a diventare anch'io blu.

(La nostra piccola stranezza: il mio lato Jotun si manifesta solo le Loki tocca il mio ghiaccio e poi lui tocca me.)

Una volta in cima creai un'altra lastra a forma di scivolo.

-Vado prima io. In caso ci fosse il cane in agguato - si offrì lui.

-Sei un vero cavaliere - scherzai, - ma di solito si dice “prima le donne e i bambini”. -

-Non in questo caso. - Si posizionò sullo scivolo e si diede la spinta per la discesa. Arrivò in fondo e si rialzò agilmente, guardandosi attorno, per poi farmi cenno di raggiungerlo.

Una volta giù, esclamai: - Se non fosse che rischiamo di farci ammazzare, questa gita sarebbe divertente! -

-Chi dice che anche nel pericolo non possiamo... - Il sorriso sul volto del mio compagno svanì improvvisamente, sbarrò gli occhi e cominciò a guardarsi intorno nervosamente, mentre la sua pelle tornava pallida come sempre.

-Che c'è? - sussurrai, per ricevere un deciso “shh!!”.

Lì per lì non accadde niente, ma poi il suono di alberi che venivano abbattuti con violenza e che cadevano al suolo ci raggiunse da non molto lontano.

-Temo che il Segugio ci abbia individuati... - disse Loki in un sussurro, - E' davvero ben addestrato. -

Ciò che emerse dalla foresta morta ringhiando e sbavando non si poteva definire solo un “cane gigantesco”. Il mantello nero e lucido era davvero scuro, come una notte senza luna né stelle, e da sotto le zampe sbuffavano ad ogni passo nuvole di fumo nero, a sottolinearne l'evanescenza. Gli occhi rossi brillavano feroci, e i denti aguzzi erano scoperti e pronti ad azzannarci.

-Mystery... -

Guardai quell'animale così terribile, eppure così magnifico nel suo essere orripilante, che non potei non incantarmi a guardarlo.

-Mystery, questo sarebbe il momento giusto per prepararsi... -

L'incanto durò poco: il cane iniziò a correre verso di noi.

Mi tenni pronta.

Aspettai che si avvicinasse abbastanza da non poter eludere il mio attacco, poi gli scagliai contro tutto il mio potere, congelandolo all'istante. Il Segugio si ritrovò così intrappolato ni un blocco di ghiaccio.

-Bel colpo! - esclamò Loki, tastando la superficie fredda, - Ma tu guarda, ha un collare. Non ci sono più dubbi: c'è qualcuno qui. E ora niente più ci separa dallo stanarlo dal tempio. -

 

 

 

Seguendo il ripido sentiero che proseguiva prima nella foresta e poi fra le montagne, giungemmo infine all'ingresso dell'antico edificio in pietra bianca. Imponente, un tempo doveva essere uno spettacolo magnifico, ma il passare del tempo e il paesaggio sinistro e quanto mai cupo lo rendevano simile al tempio di un film dell'orrore.

-Fa impressione... - mormorai.

-Vero. Che ne dici, bussiamo alla porta o facciamo un ingresso a sorpresa? -

-Non bussare sarebbe da maleducati. -

-Ero sarcastico. -

Mi avvicinai al grosso portone di quercia: - Tanto, chiunque sia lì dentro sa già che stiamo arrivando, poco ma sicuro. Vale la pena provare. -

Detti due o tre colpetti con le nocche e l'uscio si aprì da solo, cigolando cupo.

-Andiamo? - sorrisi a Loki, che incredulo mi seguì all'interno.

Il tempio si presentava come uno spazio ampio, illuminato dalla luce che filtrava dalle finestre ormai prive di vetri, con un pavimento in marmo sporco e spaccato nei punti in cui la vegetazione si era infiltrata e in fondo un altare rettangolare.

Mano a mano che ci avvicinavamo a quest'ultimo, notai qualcosa poggiato sulla sua pallida superficie, e con orrore capii che si trattava di uno scheletro, sdraiato a pancia in su e con la mandibola slogata in un ghigno aperto.

Quello che davvero mi disgustò era la consapevolezza che non era lì da molto: sotto gli abiti stracciati, brandelli di carne in putrefazione mandavano un odore terribile.

Loki, con una smorfia, prese un pugnale nascosto nel suo stivale, e in punta di lama sollevò gli stracci per esaminare i resti.

-E' un elfo... - dichiarò infine, - e dai suoi abiti sembra un guerriero. -

-Uno degli uomini di Helgi? -

-Temo di sì. Che fine orribile. -

-Non è stato il cane, vero? -

Lu scosse la testa: - I Segugi d'Ombra non lasciano nemmeno le ossa delle loro prede. È stato chi si nasconde qui. -

Deglutii: - Perchè? -

-Temo per un rituale. - Il dio continuò l'esame: - Ha il collo rotto e la mascella slogata. Il cane l'ha ucciso e l'ha portato qui, dove il padrone l'ha fatto a pezzi e ha prelevato la maggior parte degli organi e della carne. - Si accigliò: - Alcuni rituali di magia nera, così come alcune pozioni, richiedono specifici ingredienti. Chiunque sia, sta preparando qualcosa di peggio per gli abitanti di questo regno. -

-Pensi sia ancora qui? -

-Ben nascosto. Diamoci da fare. Tu vai a destra, io a sinistra; se troviamo qualcosa usiamo il contatto telepatico. -

Annuii e sorrisi: - Ti adoro quando dai ordini. -

-Grazie. Ma ora... -

-Al lavoro, sì... Sai, a vederti armeggiare con quel cadavere mi è venuta un'idea: perchè non apriamo un'agenzia investigativa, io e te, una volta di ritorno sulla Terra? -

-Cosa? Sul serio? -

-Sì. Tu hai l'intelligenza e i poteri, e sono già la tua assistente in un certo senso. -

-Fammici pensare. Ora concentriamoci. -

-Ricevuto. -

Cercai e tastai ovunque sui muri e sulle colonne per cercare un ingresso segreto, ma Loki ebbe decisamente più fortuna: “Trovato. Raggiungimi.”

Obbedii e lo trovai di fronte ad una colonna in pietra che, spostandosi dalla parete, rivelava una scalinata che scendeva verso il basso, al buio.

-Vuoi andare laggiù? - domandai.

-C'è scelta? - replicò il mio compagno, creando una sfera magica luminosa che levitava a pochi centimetri dal palmo della sua mano.

Tenendoci vicini, lui mi guidò giù in quello che, se non fosse stato per la nostra unica fonte di luce, mi sarebbe sembrato un abisso.

Un odore innaturale e disgustoso cominciò a invaderci le narici, dandomi un lieve senso di vertigine.

Loki mi domandò se stessi bene.

-Non è niente, solo... Questo odore... -

-Prendi questo e mettilo sul viso - aggiunse, passandomi un fazzoletto, così potei coprire naso e bocca.

Proseguendo nella nostra discesa, trovammo delle torce accese. Il dio degli inganni mi fece cenno di stare in silenzio, spense la sua luce e procedette avanti a me in punta di piedi. Mi stupii dell'incredibile squallore che regnava in quei sotterranei, restando inoltre colpita dalla mancanza delle simpatiche bestiole tipiche di certi ambienti, come ratti, insetti e quant'altro. In compenso era tutto coperto di sporco e polvere.

Fu quest'ultima a darci aiuto: sul pavimento c'erano delle impronte, confuse e sovrapposte ma che davano un unico percorso verso una stanza senza porta, della quale rimaneva solo il vano.

-Stai indietro... - sibilò Loki rivolto a me con un filo di voce.

Rimasi dietro un angolo del corridoio, in ombra, mentre lo vidi avvicinarsi furtivamente all'ingresso della suddetta stanza. Restò nascosto per un po', poi mi fece cenno di avvicinarmi a mia volta.

Svicolai alle sue spalle, e mi sussurrò: - Non mi sembra che ci sia qualcuno, ma attendi il mio segnale. - Entrò, e fortunatamente non dovetti aspettare molto per il suo via libera.

Lì l'aria era resa ancora più irrespirabile da un odore pungente e pesante di indistinta natura. Mazzi di piante pendevano dal soffitto, messi a seccare, e riconobbi con facilità la belladonna, il vischio e altri arbusti velenosi. Un fuoco che si stava estinguendo in un rudimentale camino in pietra teneva in caldo il contenuto di un pentolone di metallo. Mi avvicinai per sbirciarvi dentro e mi venne un moto di nausea nel notare un occhio che galleggiava in una disgustosa brodaglia verde.

-Questo qua si è cucinato il poveretto del piano di sopra... - borbottai, cercando di allentare la tensione e spostando lo sguardo sugli strumenti poggiati su un tavolino di legno basso.

-Qui ci sono gli avanzi, credo... - mi rispose Loki, tenendo fra le mani un barattolo colmo di un liquido trasparente e contenente quello che mi sembrava un cuore.

-Mettilo via, ti spiace?!? - Mi voltai di scatto dall'altra parte.

-Ma come, non eri tu l'amante dei film di paura? -

-Sì, ma questo è troppo persino per me! -

-In effetti... Questo una volta era un regno che sembrava scaturito da una favola, mentre adesso si è trasformato in una specie di incubo. - Ripose il barattolo e continuò: - Chiunque si nasconda qui non deve essere andato via da molto. Fammi vedere quel calderone... -

Lui prese un mestolo dal tavolino degli strumenti e girò lentamente quella schifezza, per poi domandarmi maligno: - Vuoi assaggiare? -

-Non farmi rispondere male, Loki. -

-Scherzavo, mia cara. Mhmm... La maggior parte degli ingredienti si è disfatta, ma c'è qualcosa sul fondo... -

Lo guardai ritirare l'arnese da cucina, togliersi il pezzo di armatura dal braccio, arrotolarsi la manica in su e, con una smorfia di disgusto (anche da parte mia) immergere l'arto con cautela in quella roba.

-Non fidarti!! - esclamai istintivamente.

-Tranquilla, è solo un preparato base. È caldo... e sembra che ci sia la gelatina in fondo... -

-Hai finito? Ho già con lo stomaco in rivolta!! -

-Scusa, è solo che farti arrabbiare mi distrae dal sentirmi male a mia volta... Aspetta, aspetta, ci sono!! Prendi una ciotola, ho trovato qualcosa!! -

Obbedii velocemente, porgendogli una bacinella in legno, e lui trasse fuori il braccio, tenendo stretto nel pugno sporco qualcosa che, lasciato ricadere nel recipiente, aveva una forma approssimativamente rotonda e piena di bozzi.

-Dammi uno straccio, Mystery, ti prego... -

Si ripulì in fretta, per poi esaminare l'oggetto: - Oh no... temo di sapere che cos'è... - Si precipitò ad un leggio, rimasto in ombra fino a quel momento: - Siamo nei guai!! -

-Che succede? - Lo raggiunsi, allarmata.

-Quella pietra è... come posso dire... Un catalizzatore. È usata nei rituali di magia nera per realizzare pozioni particolarmente potenti, accrescendo l'efficacia degli ingredienti. Vedi? - Mi mostrò la ricetta sul volume, indicandone la lista: - Carne di elfo della luce... E indovina un po? Ha realizzato un veleno. -

-Veleno? -

-Ne basterà una sola goccia per contaminare un'intera falda acquifera... - Colto da un'improvvisa illuminazione mi prese per le spalle: - Mystery! Il villaggio! -

-Cosa? -

-Non ha un pozzo poco fuori il suo confine? -

Inorridii: - Stai dicendo che... -

-Prendiamo il libro e torniamo indietro, sperando che non sia già troppo tardi!! -

  
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