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Autore: Ubriacarsidiparole    08/01/2015    2 recensioni
"Mi dicevo che non ero pazza. Mi dicevo che non era stata colpa mia. Ma sapevo che non era così. Sapevo di sbagliarmi."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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-“Come ti chiami”?- mi aveva chiesto.
Mi sembrò quasi ridicola la scena: era appena stato gettato in una cella e il primo interrogativo che gli venne in mente era sapere il mio nome.
Appena tentai di parlare, riuscii solo ad emettere un rantolo incomprensibile, la gola mi bruciava e nel panico temetti di non poter mai più dire nemmeno una parola.
Quando riprovai non riconobbi la mia voce, risuonò gracchiante ed estranea alle mie stesse orecchie.
Era passato molto tempo dall'ultima volta che qualcuno mi aveva posto una domanda, troppo tempo dall'ultima volta che avevo parlato.
-“Abigaille”-
-“William”-
Non strinsi la mano che mi porse subito dopo.
Era surreale quella scena. Troppo ordinaria.
Appariva così calmo, così a suo agio tra quelle quattro mura.
Mi sarei aspettata che si arrabbiasse, che urlasse ed imprecasse, non che parlasse del più e del meno, come se ci fossimo appena incontrati al parco.
Non sembrava che fosse stato appena confinato in quel luogo buio, forse per sempre, ma probabilmente lo sapeva.
Sapeva che un giorno lo avrebbero portato in un ospedale psichiatrico.
Aveva solo atteso l’inevitabile.
Era appoggiato al muro opposto a dove mi trovavo io. Sedeva scomposto, con una gamba portata al petto e l’altra distesa davanti a sé.
Aveva ormai rinunciato a stringermi la mano ed aveva appoggiato la sua in grembo, sulla maglietta grigia, troppo grande per lui.
Mi fissava, con insistenza.
Ero nervosa e cominciai a scrostare il pavimento.
Ascoltavo il leggero rumore prodotto delle unghie a contatto con la pietra.
Sentivo sotto le dita il sangue che riprendeva a colare e i leggeri sassolini che si staccavano dal pavimento nudo.
Iniziai a calmarmi.
Stava aspettando che dicessi qualcosa, qualunque cosa.
Ma non avevo niente da dire, non avevo più niente da dire da molto tempo ormai.
   
 
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