Ira
Chiuse
gli
occhi, tentando di contenersi. Una bomba ad orologeria sarebbe stata
più
rilassata, probabilmente.
Rabbia.
Sì.
Era
arrabbiato.
E
molto.
Era
furioso.
Avrebbe volentieri preso quel lupaccio spelacchiato e
l’avrebbe gettato in un
crepaccio. Ma Kagome si sarebbe arrabbiata – e lui non voleva
far arrabbiare
Kagome, no?
“Kagome,
come sempre sei bellissima”.
“Grazie,
Koga, sei anche troppo galante”.
Certo.
Lui era galante.
Perché
lui non era un tipo rozzo e
antipatico,
no?
La
presa su
Tessaiga s’intensificò, e sentì
qualcosa prudergli – le mani. Voleva dunque ucciderlo?
Mm…
Eliminare
Koga sarebbe stato un giochetto. E avrebbe scacciato quel lupastro
dalle loro
esistenze.
Tanto
valeva
tentare, no?
“Kagome,
sicura di voler restare con
questo botolo?”.
“Koga…”.
Inarcò
un
sopracciglio, ringhiando.
Botolo?
Lui
non era
un botolo.
Fece
schioccare le dita, sentendo il desiderio di sfogare la sua rabbia contro qualcuno. Quello youkai era la
vittima adatta per placare un po’ la sua rabbia.
Fece
per
alzarsi, carezzando Tessaiga – la katana lo capiva. E non
vedeva l’ora di
passare da ferraglia arrugginita a zanna.
Si
morse il
labbro inferiore per contenere quel desiderio di morte –
eliminarlo sarebbe
stato inutile.
Gli
girava la
testa al solo pensiero di uccidere.
Indietreggiò
nuovamente sotto le fronde del Goshinboku, ripetendosi che era inutile
ammazzarlo. Sarebbe solo servito a farsi odiare da tutti. E da Kagome.
Lui
non
voleva farsi odiare da Kagome, no?
Oppure,
sì.
Lui voleva che lei lo odiasse. Perché poi non sarebbe stato
duro separarsene.
Perché
quella
mocciosa era irritante, e irritante era il modo in cui faceva scemare
la sua rabbia – era la
rabbia a renderlo simile
ad un demone. Senza rabbia, lui era un umano.
E
quella
spada stretta tra le sue mani non era adatta, ad un uomo –
era la spada di suo
padre, del resto. Un’arma demoniaca.
“Kagome,
guardalo, è un cagnolino
inutile!
E
ti ha spezzato il cuore mille volte!”.
Spezzare
il cuore.
Che
sciocco.
Koga
era
proprio stupido.
Faceva
perno
sempre sulle stesse motivazioni.
Non ti ama.
Ti ha sempre spezzato il
cuore.
Ama
Kikyo.
Sempre
le
stesse argomentazioni. E la rabbia
saliva.
Avrebbe
potuto dire di meglio, per screditarlo. Era fastidioso
sentirgli dire sempre quello.
Guardò
Tessaiga.
Sorrise.
Era
un allenamento,
uccidere.
Si
alzò.
Avanzò.
“Non
importa se mi spezza il cuore.
Io
lo amo lo stesso”.
Lo
amo lo stesso.
Si
lasciò
scivolare contro il tronco di un albero, ghignando.
Ecco
l’ascendente che lei aveva su di lui.
Ogni
desiderio di uccidere era passato,
e
la osservava intontita mentre si congedava da Koga.
Lo
amo lo stesso.
Quella
dannata ragazzina!
Era
fastidiosa. Kagome era il suo
più grande
fastidio.
Per
un
peccatore come lui, un angelo come lei era irritante.
Con
il suo
eterno sorriso, con la sua aria dolce, con i suoi capelli neri, con i
suoi
grandi occhi nocciola… Era troppo angelica.
E
forte.
Kagome
era
forte, la sua esatta antitesi.
Come
avrebbe
fatto, altrimenti, a resistere ogni volta che lui andava
da Kikyo? E a trattarlo sempre con dolcezza?
Kagome
era il
suo più grande peccato. E al tempo stesso la sua
più grande redenzione.
E
pensare che
una volta era l’ira…
Il suo peggior peccato.
*\* Chiedo venia per il ritardo.
In realtà, questa è la prima Shot di questa raccolta che ho scritto, quindi doveva essere postata relativamente in fretta, ma così non è stato. Mi scuso.
Poi... Happy Bday, Aryuna tesoro! *.* Lo so che era un paio di giorni fa, ma... ma solo ora ho avuto il tempo di postare. XD Spero mi perdonerai. E che accetterai in dono questo capitolo XD
RINGRAZIO:
KaDe
Kaggychan95
Mikamey
Demetra85
Kirarachan
Kagome19
Celina
Ryanforever
Pillo
HimeChan XD
Scusate se non ringrazio, ma penso di avere un po' di febbre. XD Ci tengo comunque a ribadire che mi rende felice sapere che questa raccolta di Shot non è proprio da buttare, e che c'è gente che la segue. ù.ù Sappiate che il prossimo è l'ultimo peccato, Invidia. Spero vivamente di leggere tanti commentini.
Baci a tutti!