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Autore: Sherlokette    09/01/2015    1 recensioni
Ispirato a "Thor 2 - The Dark World", seguendo però la storia che vede protagonisti Loki e Mystery; una nuova avventura che li porterà a viaggiare oltre i confini di Asgard e permetterà alla Wiccan di dimostrare cosa ha imparato dal dio degli inganni e che cosa sa fare con il suo nuovo potere...
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Malekith, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci precipitammo fuori dal tempio, e ci accorgemmo che il tempo era volato: la pallida luce stava via via scemando verso uno scuro crepuscolo.

-Non arriveremo mai in tempo... - espirai, - Ha un grosso vantaggio su di noi... -

-Avremmo bisogno delle ali per farcela... - mi fece eco Loki.

Mi venne un'idea: - O di un mezzo veloce e inarrestabile. -

-Cosa intendi? -

-Fidati di me! - Corsi giù per il sentiero.

 

 

-Mystery, non è una buona idea. -

-Dobbiamo provarci. È un cane, dopotutto, basta fargli capire chi è il padrone. -

Di fronte al Segugio d'Ombra ancora congelato, io e il dio stavamo discutendo sulla possibilità di farci aiutare da questo: in groppa all'animale, avremmo raggiunto il villaggio più velocemente.

-E' addestrato a far fuori gli intrusi a vista, cosa speri di ottenere? -

Non gli risposi, e scongelai il cane. Quando quest'ultimo ricominciò a muoversi, fui pronta a lanciargli contro una museruola e un guinzaglio di ghiaccio, e avvalendomi del suo smarrimento e della mia forza acquisita da asgardiana lo tirai giù, costringendolo pancia a terra: - A cuccia, bello! -

Il Segugio rimase fermo, così iniziai, con più autorità possibile: - Noi dobbiamo arrivare al villaggio a sud di qui. E tu ci porterai. Sono stata chiara? -

L'animale sembrò rilassarsi, così, a mo' di zuccherino, presi dalla borsa dei biscotti secchi.

-E quelli? - domandò Loki.

-Li avevo presi come spuntino, ad Asgard. - Li infilai tramite la museruola nella bocca del cane, e lui parve gradire. Lasciò che gli salissi in groppa, e sistemando il guinzaglio come delle briglie, chiamai il mio compagno: - Forza, sali! È tutto sotto controllo. -

Accomodandosi dietro di me, Loki mi sussurrò: - Sbalorditivo. Non finisci mai di stupirmi. -

-Ci so fare con gli animali. Basta prenderli per il verso giusto. -

-Non negarlo: ti piace comandare. -

Sogghignai: - Le allusioni a dopo, mio principe, abbiamo delle vite da salvare! Tally-ho, bestione!! - Spronai la nostra improvvisata cavalcatura alla corsa, questa si impennò e partì a tutta birra.

 

 

Col vento che ci scompigliava i capelli, attraversavamo la foresta come frecce. Loki intanto, tenendosi alla mia vita con un braccio, esaminava il libro sottratto dal tempio: - E' senza dubbio un libro degli Elfi Oscuri. Da sempre sono in guerra con gli altri regni, anche se non credo che il nostro amico, se fa parte di questa razza, sia il solo responsabile di quanto sta accadendo. -

-Perchè? -

-Perchè non sono dei maghi così potenti, presi singolarmente. Ve ne fu uno soltanto talmente pericoloso da venir bandito da mio padre e dal suo stesso popolo. Ma è morto ormai. -

Al nostro passaggio, i ragni nella foresta si disperdevano all'istante.

E per la prima volta da quando eravamo in quelle terre desolate, una nota di colore spezzò la monotonia dei toni grigi e neri: il rosso acceso del tramonto.

Non avevamo molto tempo, perchè come aveva letto Loki su quel libro, il veleno avrebbe avuto effetto solo se versato alla luce del tramonto, contaminando l'acqua e uccidendo lentamente chiunque l'avesse bevuta.

Per fortuna le zampe del Segugio erano lunghe e robuste, e coprimmo la distanza che ci separava dal villaggio in fretta.

Le guardie che videro arrivare il cane gli puntarono contro le frecce, ma quando si accorsero di noi sul suo dorso abbassarono le armi. Chiamai a gran voce Helgi, il quale, venendoci incontro a passo malfermo, ci guardò allibito.

Scesi con un balzo e tenni saldamente il guinzaglio: - Siete tutti in pericolo, Helgi! -

-Mystery!! -

Il grido allarmato di Loki mi portò a guardare prima lui, poi il punto che stava indicando, e trovai il pozzo. Di fianco ad esso, con orrore, vidi un uomo incappucciato, dalla pelle pallida e a tratti nero-bluastra, che con un ghigno sadico mi stava a sua volta fissando. Notai poi il suo braccio teso sopra il pozzo. Nella mano teneva un'ampolla contenente un liquido verdastro.

E stava per versarlo.

Ad occhi sbarrati, vidi al prima pericolosa goccia del liquido mortale cadere giù, e come in una scena al rallentatore andare verso l'acqua. Non persi tempo: lanciai uno strato di ghiaccio a coprire il pozzo, come un coperchio, sul quale la goccia si infranse, fallendo il suo scopo. Un lampo d'ira guizzò negli occhi neri del mago, che richiuse in fretta l'ampolla e cercò di fuggire. Ma gli arcieri del villaggio lo circondarono prontamente, e Helgi, come animato da nuova forza, gli si gettò addosso e lo placcò a terra dopo una breve zuffa. Loki sottrasse la boccetta dalle mani del nemico e la fece sparire nella propria borsa.

Tirai un sospiro di sollievo.

 

 

Legato e portato in casa di Helgi, il nostro prigioniero non aveva alcuna intenzione di rispondere alle nostre domande. Loki si spazientì del suo stoicismo, e ordinò a me e al nostro amico di uscire. Avrebbe adoperato le “raffinate arti dell'interrogatorio”, ci disse. E dal suo tono capii che non voleva essere disturbato.

-Un Elfo Oscuro... Roba da matti! - borbottò Helgi nella nostra attesa.

-Loki dice che non può essere stato solo lui l'autore di questo - e indicai con un gesto circolare del braccio i dintorni.

-Gli do ragione. Mi chiedo se... -

-Cosa? -

-No, niente. -

La sua preoccupazione mi insospettì, così provai ad insistere: - Helgi, qualunque cosa, anche la più insignificante, potrebbe aiutarci a capire cosa sta succedendo. -

L'elfo sospirò: - Se la responsabilità è degli Elfi Oscuri, allora non c'è un mago malvagio così potente fra di loro se non uno: il suo nome era Malekith. -

-Malekith? -

-Un essere spregevole, disposto a sacrificare persino il suo popolo per i propri scopi. Ma è morto molto tempo fa, non può trattarsi di lui. -

-E se... solo per ipotesi... Fosse vivo? -

-Allora tutto avrebbe senso. Il suo potere dell'ombra era capace di uccidere i regni più floridi. -

Non potemmo continuare la conversazione, poiché le fate ci vennero incontro allegre, portando in volo la piccola Moon.

-Hey! Vedo che stai molto meglio! - esclamai, salutandola e offrendole i palmi delle mani come appoggio. La fatina vi venne adagiata sopra dalle sorelle, e lei vi si accomodò a gambe incrociate: - Sì, sono completamente guarita ormai! -

-Ne sono lieta. Dato che sei qui, se avrai un po' di pazienza, vedremo di fare qualcosa per le tue ali; te l'avevo promesso, no? -

Un sorriso smagliante le illuminò il visino: - Davvero?? Grazie!!! Grazie mille!!! -

 

 

 

Aspettammo praticamente tutta la notte, così dovetti andare alla locanda solo con Moon a farmi compagnia. Fu solo alle prime luci dell'alba che Helgi venne a chiamarmi per dirmi che Loki aveva finito.

Vidi quest'ultimo di fronte alla porta di ingresso della casa dell'elfo, stanco ma con il volto da vincitore: - Tutti i pezzi sono al loro posto, finalmente! -

-Cosa ti ha detto? -

-Che contaminare questo regno con il veleno è stata un'idea di un altro Elfo Oscuro, malvagio, potente e pericoloso! -

-Malekith? - dissi io.

Il dio assunse la stessa espresione di quando qualcuno ti rovina la festa a sorpresa: - Come lo sai? -

-L'ha nominato Helgi. -

-Oh. -

-Allora non è morto come pensano tutti. -

-Già, ed è una storia parecchio interessante. Direi di portare il nostro amico ad Asgard e farla sentire anche a Padre e Madre. -

Helgi trascinò fuori il mago tirandolo per le corde.

-Loki? -

-Sì? -

-Puoi fare qualcosa per lei? - Gli mostrai la fatina addormentata fra le mie mani.

Lui la osservò, poi scosse la testa: - Potrei fare come per i capelli di Sif, ma avrei bisogno di un paio d'ali da... -

-Ci penso io. - Con uno sbuffo di ghiaccio creai un paio d'ali simili a quello delle altre fate. Sorrisi: - Farò in modo che non si sciolgano mai, così anche in estate potrà svolazzare libera senza problemi. -

-Niente male. -

-Grazie. -

Posando una mano sulle ali posticcie, Loki le portò ad aderire perfettamente alla piccola schiena di Moon, che si mosse nel sonno. Una volt completata l'opera, provai a svegliarla del tutto: - Moon? Apri gli occhi. Moon. -

Lei ebbe un tremito, per poi aprire piano gli occhi: - Chi è? -

-Sono Mystery. -

La fatina si tirò su e si stiracchiò, per poi bloccarsi ed accorgersi che c'era qualcosa di strano. Rimase immobile, per poi voltarsi di scatto a destra e a sinistra, sbattendo le nuove ali con gli occhietti lucidi d'emozione: - Ali!!! Ho di nuovo le ali!!! - gridò, felice.

-Fai un giro di prova! - le suggerii.

Lei si librò prontamente in volo, facendo due o tre giri attorno a me e poi andando dalle sorelle, continuando a emettere gridolini di gioia. Ad un certo punto si fermò, per guardare me e il mio compagno, commossa: - Grazie... Grazie a tutti e due! -

-Che disgusto... - borbottò il mago imprigionato, beccandosi uno spintone da parte di Helgi. Quest'ultimo si rivolse a noi: - Vi conviene portare via questa feccia prima che ci ripensi e lo dia in pasto al Segugio. -

-Tranquillo, porteremo via entrambi - aggiunsi, facendo un fischio per richiamare il cane. Questo giunse trotterellando verso di me.

-Sembra che ti si sia affezionato parecchio! - scherzò Loki.

-Hey, magari a tuo padre serve un cane da guardia per... qualunque cosa ci sia ad Asgard. -

-Non starai seriamente pensando di tenerlo? - si scandalizzò l'elfo della luce.

-So cosa pensi di questo animale, ma quel che ha fatto non sarà mai peggio di quel che ha fatto lui - risposi, rivolgendomi con disprezzo al prigioniero, - o che aveva intenzione di fare. Un animale è giustificato dall'istinto, mentre gli esseri senzienti possono essere accusati di premeditazione. -

Loki prese il prigioniero in custodia e ci avviammo fuori dei confini del villaggio. Chiamò Heimdall affinché aprisse il Bifröst, e mi rivolsi agli abitanti di quel luogo devastato: - Non preoccupatevi, risolveremo questa situazione! Spargete la voce: Asgard vi è vicina! -

Entrando nel cerchio, Loki mi parlò tramite la telepatia: “Sei carina a fare propaganda per il nostro regno.”

“Finiscila.”

Salutammo un'ultima volta le creature di Alfheimr e venimmo trasportati via dal ponte.

 

  
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