Ricordava ancora quella missione come se fosse accaduta il giorno prima
Sakura che correva verso il nemico per inseguire Sasuke, lei che rimaneva indietro intenta in una lotta che pareva non avere fine ed in cui stava avendo la peggio, poi il nulla.
Si era risvegliata a Konoha, in ospedale. Nel lettino affianco a lei giacevano due persone, una dalla zazzera bionda e l’aria serenamente addormentata e l’altra dai capelli neri e lo sguardo serio, puntato verso lo sfondo che s’intravedeva dalle finestre che davano sul cortile interno dell’ospedale.
Sasuke.
l’Uchiha era tornato a Konoha qualche anno prima, quasi subito dopo lo scontro contro Naruto.
Il rapporto che ne era conseguito dopo era rimasto qualcosa di strano.
Lei era sempre stata convinta di essere innamorata di lui ma, quando il ragazzo aveva tradito il villaggio, si era sentita delusa.
Delusa della scelta di vita che aveva fatto, amareggiata perché l’altro aveva fatto soffrire la sua migliore amica, cosa che lei, intimamente, si era ripromessa di non fare mai più.
Da allora il suo rapporto verso Sasuke era cambiato.
Non era più il mieloso “Sasukekun” quello che usciva dalle sue labbra ma solo un “Uchiha” detto con indifferenza…e gelosia.
Nonostante tutto il male che gli aveva fatto gli occhi di Sakura erano sempre e solo puntati sulla figura del moro.
Per Sakura era più facile perdonare le lacrime che le aveva fatto uscire Sasuke che non quelle che le aveva procurato lei, che l’aveva sempre protetta.
Aveva preso a riconosce l’Uchiha come un rivale, senza un apparente motivo.
Non provava più nulla per lui.
L’amore che decantava che poi non era amore.
L’ammirazione come ninja.
Nemmeno il semplice aspetto fisico, che di per se era migliorato parecchio, la toccava più.
Ino aveva preso ad odiare Sasuke ed, in quel momento, lo odiava ancora di più perché era colpa sua se lei…
Strinse il lenzuolo maledicendo mentalmente la propria debolezza, non era riuscita a liberarsi in tempo e la rosa era stata troppo impulsiva e aveva deciso, ad ogni costo, di correre dietro al moro.
Lui d’altro canto non se ne era nemmeno accorto e, nella foga di evitare l’attacco del nemico, non aveva visto il kunai nascosto dentro la tecnica di illusione dell’altro che aveva reciso con un taglio netto la carotide della rosa lasciandola in un mare di sangue.
Sasuke si era accorto di Sakura solo dopo aver sconfitto il ninja, solo dopo che la perdita di sangue era diventata così tanta da non lasciarle scampo.
Era morta lì, sul campo di battaglia…e lei non c’era.
Sasuke si era preso tutto di Sakura:
La sua stima, il suo amore, la sua anima, il suo corpo…ed in fine, anche il suo ultimo attimo di vita ed a lei…a lei rimanevano solo i sorrisi di quando era bambina e le occhiate di rabbia ed astio di quando era diventata grande.
Ma ancora di più Ino odiava Sasuke perché lui si era preso anche le ultime parole di Sakura, quelle che lei aveva detto fossero per lei.
Quel semplice “grazie per essermi restata accanto come amica” che lei aveva sempre voluto sentirsi dire dalla rosa e che, detta dal moro, non aveva avuto lo stesso sapore.
Ino odiava Sasuke ma più di tutto non avrebbe mai perdonato Sakura per non aver mai detto quello che voleva sentirsi dire da lei…quel semplice “ti voglio bene, Inopig”

Fine.

Fic scritta di getto come tutte quelle che butto giù in questo periodo ed ispirata ad un immagine di una dou SasuIno.
Ultimamente mi dicono che ho ripreso a prendermela con l’Haruno e che la stò trattando male. Non è vero.
A me Sakura piace come personaggio (solo nello Shippuuden) ha avuto un cambiamento grafico e di crescita pesante durante la serie e, a parer mio, è il personaggio che Kishimoto ha caratterizzato meglio, solo che appunto per questo, c’è la vedo molto a fare cose di questo tipo per la persona che ama (portarsi a letto il fidanzato della migliore amica, morire nel tentativo di essergli utile….cose così insomma)
Quindi chi dice che odio Sakura non ha capito un C****o
E no, questa NON è una SasuSaku, non è una SasuIno e non è una InoSaku…è semplicemente una Ino centric che spero sia piaciuta

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Rei