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Autore: civia93    19/11/2008    10 recensioni
Ciao! Questa è la mia prima fanfiction!
Allora, dopo Breaking Dawn sono passati 15 anni, e i nostri eroi continuano a vivere sempre nello stesso posto, evitando di frequentare Forks.
La piccola Nessie è cresciuta ormai, e nonostante si possa tranquillamente definire una donna, preferisce comportarsi da adolescente di 15 anni.
E io qui vi propongo un po' di avventure riguardo proprio la vita di Nessie, che si ritrova a fare i conti con una famiglia di vampiri, un fidanzato licantropo e le classiche cose di un'adolescente di 15 anni.
1° ciclo "Inizio nella nuova scuola": [concluso]
2° ciclo "Vampiro ad Halloween": [concluso]
3° ciclo "Impriting sbagliato": [concluso]
4° ciclo "Christmas time": [concluso]
5° ciclo "Gita in Italia": [concluso]
6° ciclo "Soggiorno dai Volturi": [concluso]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Ecco qui pronto un altro capitolo.....grazie a tutte per i commmenti ^__^

 

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4. Bella giornata

Avevo trascorso tutto il pomeriggio giù a LaPush, insieme a Quil, Embry, Claire e Jacob, cercando di trovare un modo per fargliela pagare ad Aisha, e le migliori opzioni erano o farla morire in un incontro casuale con “tre lupi feroci”, oppure ucciderla io stessa prosciugandola bevendo il suo sangue. Ma purtroppo Sam non avrebbe mai permesso la prima, e a me faceva soltanto ribrezzo pensare di bere il suo sangue. Così mi feci riaccompagnare a casa da Jacob, scoraggiata.

Non andai direttamente nella casetta, prima dovevo passare a casa Cullen. E infatti, quando bussai alla porta, nonna Esme fu molto sorpresa di vedermi là, ma con un tocco gli schiarii le idee, dicendo di spiegare la situazione a tutti, mentre io andavo dalla zia per farmi sistemare i capelli.

Appena mi vide, per poco Alice non si prese un colpo: non adorava le sorprese.

-Santo cielo Nessie,- disse con la voce ancora spaventata –che diavolo ci fai qui? E che cosa è successo hai tuoi bellissimi ricci?

Anche con lei bastò un tocco per spiegarle la situazione, e mentre cercava di dare forma, colore e odore ai miei capelli, io le raccontai tutte le strategie che avevamo messo a punto, e che erano miseramente andate in fumo senza neanche mai applicarle sul serio. Ma lei non disse niente, e neanche mi diede un consiglio: era troppo impegnata a sistemarmi i capelli. Così finii per rimanere in silenzio, finché non ebbe finito.

-Ecco fatto! I tuoi capelli sono come nuovi!- disse contemplando la sua opera.

Ed effettivamente i capelli erano come nuovi. Non puzzavano più, ma profumavano di camomilla.

Quando scesi trovai anche i miei genitori. Vi risparmio le battutine di Emmett, dicendo solo che è dovuto intervenire Jasper per calmare l’atmosfera.

Così, ancora più incavolata, andai a mangiare in cucina da sola. Zia Rosalie mi aveva preparato della pasta al pesto, oppure il roast-beef. Lasciai perdere quello, e mi dedicai interamente alla pasta: avevo deciso di diventare vegetariana perché ogni volta che andavo a caccia e uccidevo gli animali per berne il sangue, mi facevano pena, e quindi mi rifiutavo sempre di mangiarli. Lo so che è un controsenso, ma per me è così!

Stavo seduta sul tavolo mangiando con un’esasperante lentezza, quando sentii qualcuno avvicinarsi alla porta: lo zio Jasper. Prima che potesse bussare, gli dissi che poteva entrare: almeno avrebbe calmato un po’ il mio umore.

Si sedette di fronte a me, e iniziò a sistemare una scacchiera con degli scacchi. Quando ebbe finito, me la voltò dalla parte dei bianchi. –Ti va una partita?

Scansai il piatto ancora pieno e mossi il primo pedone.

La partita andò avanti per un bel po’: nonostante avessi mangiato più pezzi, non riuscivo mai a fare scacco. Non parlavamo, giocavamo in silenzio, e sembrava anche che la mia arrabbiatura fosse passata, ma sapevo benissimo che era merito dello zio, affinché mi concentrassi meglio nel gioco.

Dopo che ebbi mangiato la sua torre con il mio alfiere però, iniziò a parlare.

-Allora,- iniziò guardando quale mossa da fare fosse la migliore –Esme ci ha raccontato della tua bellissima performance.

Sbuffai. –Se vai su Youtube e digiti “Nessie vero mostro di Loch Ness” trovi il video completo. Lo abbiamo controllato oggi con Embry.

Fece un mezzo sorriso e mosse di tre caselle la sua regina. Volevo tanto che il discorso finisse lì, ma sapevo benissimo che avrebbe continuato.

-E adesso cosa intendi fare?

-In che senso?

-Nel senso che adesso devi fare due cose.

Mossi il pedone. –Cioè?

-Vendicarti di Aisha e riappropriarti della tua dignità- e mangiò il mio alfiere con la sua regina.

Accidenti! A questo non avevo pensato! –Se mi vendico di Aisha, automaticamente la mia reputazione sarà salva. Giusto?

-Finché quel video continuerà a girovagare per Internet, per tutti sarai sempre “il vero mostro di Loch Ness”.

Sbuffai di nuovo ancora più esasperata. Senza neanche pensarci, mossi di nuovo il pedone, che fini mangiato dall’altro suo pedone.

-Cosa mi consigli di fare?- chiesi.

-Per quanto riguarda la partita che stai perdendo? Arrenditi!

-ZIO!!!

Rise. –La cosa migliore da fare è esseri indifferenti.

Non capivo. –Cioè?

-Far finta di niente. Lasciar correre. Vedendo la tua reazione nessuno ti prenderà più in giro, e il video finirà per essere dimenticato. Anche Aisha ti lascerà perdere.

Ma così l’avrà vinta lei! Posai lo sguardo affranta sulla scacchiera.

-Quando poi si saranno calmate le acque,- continuò lui intuendo i miei pensieri –potrai avere la tua vendetta.

La cosa mi piacque di più. –Ok zio. Seguirò il tuo consiglio.

-Ne sono contento- e detto questo mosse la sua regina, mangiando la mia torre –Scacco matto!

 

Ogni giorno a scuola imparavo qualcosa di nuovo: il primo giorno avevo imparato che la scuola non era tanto male; il secondo a non fidarsi mai dei miei nemici; il terzo a non seguire MAI i consigli di zio Jasper.

E infatti, il terzo giorno, su consiglio dello zio, feci l’indifferente, ma la cosa non diede i risultati sperati: i ragazzi che mi vedevano si mettevano a ridere, altri facevano battutine, e altri ancora mi chiamavano “Mostro di Loch Ness”. Ero troppo orgogliosa per lasciar correre, così un paio di volte risposi e ringhiai, ma questo provocò altre battute.

Alex e Sarah, da parte loro, cercavano di far smettere queste cose, ma finirono col lasciar perdere.

Ma la cosa più odiosa di tutte furono le risate di Aisha e delle sue amiche oche. Per provocarmi di più, si erano fatte stampare delle magliette con la mia foto sotto il liquido verde, e sotto la scritta “Salviamo Nessie!!!”. Come avrei voluto farle a brandelli.

L’affronto più grande fu quando all’inizio della pausa pranzo, andai al mio armadietto per posare i libri, e trovai appiccicate sopra le miei foto di ieri. In quel momento fui presa da un attacco d’ira talmente potente, che presi quelle foto e le ridussi a tanti piccoli coriandoli. Sarah e Alex mi guardarono male.

-Ok,- iniziò Alex –a quanto pare devi calmarti un po’.

-Secondo te come faccio a calmarmi se la gente che mi vede mi chiama “Mostro di Loch Ness”??- ero furiosa, livida, che spaventai a morte la povera Alex.

-Non pensarci,- disse Sarah –lascia correre.

Ti sei messa d’accordo con mio zio per caso? –Non ci riesco. Sono una creatura essenzialmente orgogliosa.

-Si che ce la fai- continuò lei –Basta che ogni volta che ti senti derisa da qualcuno, ti metti a contare fino a mille e vedrai che tutto passa.

Sembrava una dottoressa che consola un bambino che deve fare una puntura.

-Ha ragione- disse Alex che si era ripresa dalla mia sfuriata –tra qualche giorno nessuno si ricorderà più della tua gaffe.

-Qualche giorno, è un’infinità! E poi, anche se la scuola si dimenticherà di tutto questo, Aisha me lo rinfaccerà per sempre.

Entrambe abbassarono lo sguardo, scoraggiate: sapevano bene che avevo colto il punto.

Questa giornata non potrebbe andare peggio di così! Ma mi sbagliavo.

Appena aperta la porta della mensa, tutti mi accolsero con un applauso e delle risate. E notai anche che tutti indossavano le magliette con la mia faccia: Aisha ne aveva fatte delle altre e adesso due sue ochette le stavano vedendo a un lato della mensa.

Serrai i denti, tenni lo sguardo basso e iniziai a camminare verso il mio tavolo. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7…

Mi sedetti con Alex e Sarah di fronte a me. Mangiammo in silenzio.

-Sarah?- incalzai io.

Lei alzò la testa dal suo panino.

-Dopo che ho contato fino a mille, posso ucciderli?

 

Durante tutta la lezione di scienze non feci altro che prestare ascolto al professor Right, ignorando le battutine di sottofondo di Aisha, Terry e Ashley. Mi lanciarono anche un bigliettino con un mio disegno versione mostro. Di tutta risposta, mi voltai verso di loro, le guardai con un leggero sorriso, accartocciai il foglio e me lo mangiai, ingoiando di fronte a loro. Rimasero basite.

A fine lezione, Aisha venne da me insieme a tutta la scorta

-Allora Nessie,- iniziò lei –non ti è bastata la lezione di ieri?

Non risposi. La guardavo dritta negli occhi.

Continuò. –Spero che tu abbia capito chi comanda in questa scuola. Nel tuo interesse personale, ti dico di non metterti mai più contro di me. Ti è chiaro il concetto?

Non risposi. Mi limitai a guardarla, e a uscire dall’aula con l’ultima briciola di dignità che mi rimaneva. Detestavo questa situazione, il fatto di non poter far nulla, il fatto di star zitta e abbozzare. Non era nella mia natura. Dovevo fare qualcosa. Ma cosa?

Passai le ultime lezione standomene seduta al banco, cercando di ignorare le risatine, le battute e le magliette. Quando suonò la campanella di fine giornata, sospirai di gioia. Andai al mio armadietto, dove incontrai Claire.

-Ciao Nessie. Com’è andata oggi?

Le lanciai un’occhiata. –Mi prendi in giro?

-Beh, ecco… pensavo che forse l’episodio potesse essere dimenticato.

In quel momento passarono tre studenti del mio stesso anno, indossando tutti la maglietta con la mia foto, ridendo e indicandomi.

Rivolsi verso Claire un’altra occhiata. –Secondo te l’hanno dimenticato?

-Scusami Nessie. Vedrai che avrai la tua rivincita.

-Lo spero.

Salutai Claire e raggiunsi Sarah e Alex che mi aspettavano davanti l’uscita. Notavo che tutti si affrettavano ad uscire, ma senza neanche indicarmi. E che tutti parlottavano tra di loro, riferendosi a qualcosa che doveva trovarsi di fuori.

-Si può sapere che sta succedendo? Aisha ha trovato un altro modo per umiliarmi a morte?

-No- rispose Sarah –Vieni a vedere chi c’è fuori- sembrava eccitata.

Appena uscita, vidi che tutti indicavano un ragazzo appoggiato ad una moto, il quale era perso nei suoi pensieri.

-Lo vedi- proseguì Alex –quello laggiù è Jacob Black!

La guardai divertita, cercando di evitare di riderle in faccia. Finsi ingenuità. –E allora?

-Non mi dire che non lo conosci! Jacob Black fa parte della cricca di Sam Uley!- continuò lei esasperata.

Continuai a fingere ingenuità. Ma dentro di me stavo scoppiando dalle risate.

A quel punto prese la parola Sarah. –Mi sembra strano che non li conosci, tutti a LaPush li conoscono. Appena c’è un problema, chiamano loro e tutti si fidano di loro. È una cerchia molto ristretta però, ecco perché fanne parte è un grande onore. Tutti i ragazzi vorrebbero essere come loro, mentre tutte le ragazze vorrebbero essere le loro fidanzate.

Controllati Nessie, controllati. Non metterti a ridere, anche se la cosa è troppo divertente! Respira e continua a fingere….

-E anche la nostra Aisha vorrebbe farne parte!- disse Alex, indicandola –Guarda come osserva Jacob! Sicuramente ci vorrà provare.

Non riuscii a trattenere un sorriso. Possibile che sia così semplice?

Mi rivolsi a entrambe: -Venite con me?- dissi dirigendomi verso Aisha.

Mi guardarono curiose. –Cosa hai intenzione di fare?

-Recuperare la mia dignità!

Camminai verso Aisha e le sue ochette, sentendo dietro gli sguardi interrogatori di Sarah e Alex. Più raggiungevo il gruppo, più sentivo le strategie che Aisha aveva messo a punto per far colpo su Jacob, e più mi divertivo.

-… e dopo gli faccio un po’ di complimenti riguardo la moto- stava dicendo Aisha, mentre si sistemava i capelli.

-Ma tu non sai niente di moto!- disse una.

-Fingerà, come sempre- rispose un’altra.

-Io direi che dovresti lasciar perdere!- dissi, quando fui abbastanza vicina.

Tutte si voltarono verso me, sbalordite dalle mie parole. Aisha mi si avvicinò inchiodandomi con lo sguardo.

-E perché secondo te dovrei lasciar perdere?- mi chiese.

-Te lo dimostro subito- e mi voltai verso di lui –Jake!!!- urlai agitando un braccio.

Come si girò lui, tutti si girarono. Perfetto! Appena mi vide mi fece un sorriso e un cenno.

Sorridente come non mai, mi voltai verso Aisha: -Scusami- e me andai, correndo verso di lui.

Poi gli lanciai le braccia al collo e lo baciai appassionatamente. Lui, naturalmente, ricambiò. Quando poi si staccò da me, mi sorrise. –Oggi siamo di buon umore? Bella giornata?

-Soprattutto l’ultima parte.

Salimmo sulla moto, e mentre Jake metteva in moto, mi voltai: tutti mi guardavano a bocca aperta. Sarah e Alex erano sbalordite; le ochette sembravano che avevano visto un marziano; e Aisha… la faccia sorpresa e infuriata di Aisha mi rimarrà impressa nella memoria per sempre. Le rivolsi un sorriso smagliante e la salutai facendo “ciao” con la manina. Che bella giornata!

  

 

   
 
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