Fumetti/Cartoni americani > Grojband
Segui la storia  |       
Autore: Angy_Sunny    11/01/2015    5 recensioni
La Peaceville High School.
Nuova scuola, nuova vita, nuove avventure.
Ecco ciò che significa per Corey, Laney, Kin e Kon.
Il fatto è che la scuola nasconde un oscuro passato.
Secondo la leggenda, un assassino senza scrupoli che odia i musicisti, si aggira nell'edificio e, ora che la Grojband è arrivata,è pronto a continuare la sua opera.
Ce la faranno i quattro ragazzi a svelare il mistero oppure diventeranno vittime prima che ci riescano?
Che lo show abbia inizio.
Genere: Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corey Riffin, Kin Kujira, Kon Kujira, Laney Penn, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 8
 


POV: Christine

Il camino acceso, tre tazze fumanti di tè dal gusto anonimo e un salotto dai colori caldi che sembra accoglierti fra vecchie fotografie e soprammobili impolverati.
Sarebbe una perfetta giornata d’autunno se non avessimo con noi un ragazzino in preda alle convulsioni e se non regnasse questo silenzio mortale, interrotto solo dai mugolii sommessi di Corey.
-Allora, chi di voi due parla per prima?- chiede ad un tratto Laney, spezzando quel muro di terrore dietro cui si era rifugiata.
Imploro con lo sguardo Hannah di non lasciare a me questo ingrato compito e lei, con la sua solita aria calma e pacata, annuisce.
-Cosa vuoi sapere?-
-Tutto, ma soprattutto cosa ha Corey- la sua voce trema ancora, così come le sue mani, incrociate come se stesse pregando.
Hannah fa un grande sospiro, poi inizia a parlare, con la voce piena di tatto di chi deve annunciare la morte di qualcuno di caro.
-E’ iniziato tutto anni fa, prima ancora che nascessi…-

Era il giugno del 2000.
Il cielo splendeva nel cielo terso di inizio estate, scaldando abbastanza da permettere a grandi e piccoli di organizzare i primi picnic della stagione e concedendo ai ragazzi più intrepidi di saltare uno di quegli ultimi giorni di scuola per concedersi un bagno nel fiume e un po’ di relax.
Tre mesi di divertimenti e giornate assolate erano alle porte.
L’entusiasmo e l’eccitazione caricavano l’aria delle aule mentre la maggior parte degli adulti già prenotava per le vacanze d’agosto.
Era una giornata da dipinto impressionista, con quella luce mutevole e quelle splendide sfumature lucenti sull’acqua.
Era una giornata in cui i bambini correvano ridendo e i genitori ansiosi sorridevano, quando James O’ Connell venne ritrovato penzoloni, con un cappio al collo e un espressione preoccupata stampata sul volto.
“ LUI TORNERA’ ”, aveva inciso nel grigio umido della parete della sua cella, poco prima di decidere di finirla con la vita.
Ad aspettarlo, in una bella casa non lontano dal parco di Peaceville- una volta brulicante di piccoli e pieno di fiori- c’erano sua moglie Margaret, incinta della bambina che, come avevano deciso tempo addietro, avrebbe portato il nome di Hannah.
Ma per capire questo bisogna tornare ancora più indietro nel tempo, al lontano 1978…


Charles, Mike, Sally e Lisa.
Quattro ragazzi uniti dallo stesso sogno: diventare leggende del rock.
“Vedrai Lisa, saremo i prossimi Led Zeppelin!” ripeteva sempre Charles, il carismatico vocalist, alla sua amata Lisa, ragazzina raggiante e chitarrista del gruppo.
Okay, forse gli incoraggiamenti del ragazzino erano un po’ troppo ottimisti, ma i 6 minutes to fun ebbero il loro meritato successo, seppur solo a livello locale.
La loro carriera emergente, insieme alle loro vite, si spense un giorno particolarmente freddo di gennaio, quando il gruppo non si presentò al Concerto d’Inverno.
Sulle prime si pensò che fossero semplicemente in ritardo, ma passarono le ore e i talentuosi ragazzini della Peaceville High School non si fecero vivi.
Iniziarono le ricerche, ma furono vane.
Erano scomparsi nel nulla.
Il mattino dopo, due agenti della polizia prossimi alla pensione esaminarono una stanzetta inutilizzata al secondo piano del liceo che le vittime frequentavano, dove il bidello aveva ritrovato litri di sangue di origine sconosciuta.
Il decesso, basandosi sulle parole dei genitori di Sally Parker che erano testimoni del fatto che i ragazzini erano sicuramente vivi fino alle 20 di sera, era avvenuto durante la notte.
Cosa ci facevano a scuola a quell’ora?
Era forse stato un loro coetaneo a ucciderli, forse per invidia o a causa di uno scherzo finito male?
Erano tutti quesiti a cui non si poteva dare risposta.
Le indagini durarono qualche altro mese, poi il caso venne archiviato e lasciato per sempre nel dimenticatoio, contro le proteste delle famiglie delle vittime.
Solo 22 anni dopo venne rispolverato, quando James O’ Connell si presentò in commissariato per costituirsi, dichiarandosi di essere reo della tragedia del 1978.
Durante l’interrogatorio dichiarò di aver ammazzato Charles, Mike, Sally e Lisa per vendicarsi di un torto fattogli dal frontman.
“Ero ubriaco fradicio. Avevo diciotto anni al tempo e bevevo parecchio. Ho sfidato Charles e quel piccoletto non ha rifiutato, si è portato dietro pure i suoi amici. Non sapeva cosa avevo intenzione di fare, forse non lo sapevo nemmeno io. E’ stato un attimo.
La lama che trafiggeva la carne, sangue ovunque e urla straziate. Solo quando ormai nessuno dei quattro respirava da un pezzo mi sono reso conto che ero diventato un assassino.
Sono scappato e mi sono nascosto per ventidue anni, ma adesso il senso di colpa mi  ha sopraffatto e voglio pagare per i miei peccati”.
Credettero a quelle parole senza nemmeno cercare delle prove e condannarono l’uomo all’ergastolo, da scontare in una cella buia e maleodorante di una prigione piena di maniaci criminali.
Intorno a questo caso nacquero parecchie ipotesi e teorie e fu grazie al vociferare della cittadina che venne creata la figura del killer della Peaceville High School, spietato e eternamente in lotta contro i musicisti.
Sua moglie Margaret non capì perché James avesse confessato un delitto in cui non c’entrava nulla e quando le venne comunicato che il suo amato sarebbe marcito in quel posto, per poco non le venne un infarto.
Lui non permise mai a nessuno di fargli visita, si chiuse in se stesso per due lunghi mesi, finché non si procurò una corda.
Fu così che Hannah crebbe con il fantasma di un padre che tutti consideravano un killer spietato e con una madre distrutta dal dolore e dal passato.
La piccola dagli occhi color ghiaccio non aveva mai creduto alla storia che le era stata raccontata con crudeltà dai suoi compagni, lei era convinta che la verità fosse un’altra.
E aveva perfettamente ragione.
Hannah aveva nove anni e mezzo quando ritrovò in soffitta un vecchio quaderno dalla copertina di cuoio, l’ultimo oggetto che le era rimasto del papà defunto.
Lì c’era la sua storia, c’era la verità.
Il quaderno- pagine e pagine di calligrafia tremolante- raccontava di un antico popolo che adorava demoni oscuri per preservare la propria vita dalla sofferenza.
Secondo le antiche leggende, il demone Hasaa si manifestava negli incubi degli umani ed era costantemente in cerca di nuove vittime per alimentare il proprio potere.
Con l’aiuto dei suoi servi immortali, il demone influenzava il subconscio del prescelto inducendolo pian piano in uno stato confusionale in cui il sogno e la realtà si fondevano, generando un terrore irrazionale.
Prosciugava la sua anima e si alimentava delle paure, finché anche il corpo non si lasciava andare alla morte.
Era stato lo stesso Hasaa a uccidere lentamente i quattro ragazzini dei 6 minutes to fun (eccetto Charles, che comunque non ha avuto una sorte migliore).
Aveva tentato di impossessarsi anche di James, ma quest’ultimo, noto studioso di spiriti e di profezie antiche, aveva preferito togliersi la vita da solo piuttosto che essere trasportato agli Inferi da quell’essere.
Aveva però lasciato quel diario, con tutti i suoi approfondimenti e studi, nella speranza che qualcuno l’avrebbe ritrovato.
Quella era l’unica risorsa rimasta per evitare altre tragedie.


-E’ per questo che ho tentato di spaventarvi con le fotografie e le scritte, per indurvi a smetterla di scavare in questa storia, anche se sapevo che ormai Lui aveva scelto-
Cala di nuovo il silenzio.
Capisco che adesso è il mio turno di confessare.
Con la voce carica di amarezza, inizio a raccontare a Laney cosa sono.
Lei strabuzza gli occhi e all’inizio continua ad urlare che è tutta una messa in scena e che non è divertente.
-Laney, guarda- attiro la sua attenzione, senza scompormi.
Mi fissa con gli occhi persi nel vuoto.
Allungo una mano verso le fiamme del camino e senza indugio lascio cadere il braccio nel fuoco.
-Ma che fai? Sei impazzita?!- sbraita in preda ad una crisi isterica, ma viene prontamente ignorata.
Alcuni minuti dopo mostro le mostro il braccio, con le ustioni che stanno già guarendo.
Balbetta frasi sconnesse e comincia a fare su e giù per la stanza, incredula.
Ad un certo punto Hannah si alza e la prende per le spalle.
-Laney, so che tutto questo è molto difficile da accettare, ma adesso l’importante è solo salvare Corey e sconfiggere una volta per tutte Hasaa- dice determinata.
Vedo la rossa annuire, stanca.
-Come possiamo ucciderlo?- chiedo.
La mora sorride, è un sorrisetto di sfida che non avrei mai pensato di vederle sulle labbra.
-So chi ci può dare questa risposta-
 



POV: Corey

Sono chiuso al buio.
Sento solo questa orribile risatina.
L’unica fonte di luce è emanata dallo schermo di un piccolo televisore, che manda a ripetizione le stesse tre immagini.
Una ragazza in abito bianco, con lo sguardo assente e un garofano fra i capelli, che siede su un muretto in una città dall’aria mediterranea.
Una rosa rossa appassita, con uno sfondo scuro.
Il cadavere di un vecchio, sul lettino di un obitorio.
Non riesco a non continuare a guardarle, come se non potessi distogliere lo sguardo.
Ho paura.
Voglio morire, questo terrore mi sta schiacciando.
Le lacrime scendono copiose sulle mie guance.
-Laney, dove sei?-
 
 
 







Angolo Angy
Salve a tutti!
Come va?
Spero bene (:
Il capitolo “delle spiegazioni” è arrivato, finalmente ^^
Spero che tutto sia chiaro, ma se ci fosse qualche dubbio non esitate a chiedermi c:
Ormai il tempo è agli sgoccioli, siamo quasi arrivati alla fine!
Come se la caveranno Christine, Laney e Hannah?
Salveranno Corey?
Lo scoprirete nei prossimi capitoli!
P:Se mai arriveranno…
Non portare sfiga tu -.-
A proposito, quell’energumeno di P mi ha fatto ricordare di dirvi che il mio prossimo aggiornamento sarà con On the road e che per il capitolo mi serve una canzone da far suonare ai nostri beniamini.
In pratica, se vi va, dovreste suggerirmi una canzone e fra la proposte ne sceglierò una in maniera ASSOLUTAMENTE CASUALE (penso che farò dei bigliettini o qualcosa del genere…).
Quindi commentate con il vostro titolo!
Ora vado
Alla prossima
Angy  
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Grojband / Vai alla pagina dell'autore: Angy_Sunny