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Autore: Life_fan    13/01/2015    2 recensioni
Camila Cabello: Ricca, popolare e figlia di papà, beh solo con i genitori. Per chiunque altro lei è la lesbica sexy che flirta con ogni ragazza, specialmente con l capitano della squadra femminile di basket.
NOTA: non è mia, ma una traduzione
spero vi piaccia
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Camila Cabello, Lauren Jauregui, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 41

Il giorno dopo che ci trasferimmo, Ally e Ariana vennero a vivere con noi. E non gli importava di dover condividere un letto, quindi andò tutto bene. Saremmo dovute rimanere là per quattro anni, quindi tanto valeva farci l'abitudine

"CAMILA!!"

"Cosa? Che è successo?"

Stavo passando casualmente davanti alla libreria, quando il mio libro preferito catturò il mio sguardo. Le presi ma lo sentii più leggero e quando lo aprii, invece di trovarci pagine piene di parole, c'era un buco con una piccola telecamera all'interno. Lo feci vedere a Camila.

"Perché lo hai fatto? Non era il tuo libro preferito?"

"Non sono stata io. Qualcuno ha fatto un buco e ci ha messo questa telecamera" tirai fuori la telecamera e guardai attraverso il buco fatto sul dorso del libro.

"Beh non sono stata io"

"Allora chi-" mi bloccai. Lui. Era stato lui.

"Allora chi, cosa?"

"E' stato tuo padre. HA UCCISO IL MIO LIBRO!!" urlai. Che c'è? Era il mio libro preferito.

"No non è stato lui"

"Oh davvero? Allora come faceva a sapere che ero sopra di te?" mi avvicinai alla faccia di Camila e lei mi guardò preoccupata.

"I-Io non l-lo so"

"E' stato lui... stava guardando. E probabilmente stava anche ridendo di me" mi guardai intorno.

"Lauren stai bene?"

"Si. Ma tuo padre no" le passai il mio telefono.

"Chiamalo. Chiedigli se è stato lui" mi misi seduta sul divano e ascoltai Camila parlare con il padre.

"Si, era in un  libro"

"Papàààà. Smettila di preoccuparti per me. Va tutto bene"

"Ne hai nascoste altre in giro?" Camila andò dietro il televisore e tirò fuori una piccola scatola.

"Sono finite?" chiese, poi sosprirò e si mise seduta.

"Si dormiamo ognuna nella propria camera... no, non abbiamo fatto niente... si, tiene le mani lontane da me" Camila sorrise e mi fece l'occhiolino. Oh si.

"Okay ciao" si alzò, per poi sedersi sulle mie gambe e cominciò a baciarmi il collo.

"E' stato lui" dissi e lei si allontanò.

"Mi dispiace piccola. E' solo troppo protettivo"

"Beh, sei la sua piccola figlia di papà. E' solo pazzo"

"Sta zitta"

"Sai i nostri vicini pensano che siamo sposate... forse dovremmo fingere di esserlo"

"Ooooh no Cabello, non questa volta" spinsi via Camila e andai in camera nostra.

"Oh andiamo Lauren! Sarà divertente"

"Questo è quello che disse lei"

"Chi è lei? Mi stai tradendo?" Camila sbattè la porta, chiudendola a chiave.

"Non ti sto tradendo" mi tirò su il mento. "Bene, se lo farai..." mi leccò il collo. "Chiamerò mio padre" i miei occhi si spalancarono. Lei mi prese per le spalle e mi spinse sul letto.

"E non vuoi questo, vero?" scossi la testa. Da dove era uscita quella ragazza? Strisciò sul letto fino a mettersi sopra di me. "Bene" mi baciò e mi tolse la maglietta, tirandola sulla libreria e facendo cadere alcuni libri.

Si tolse anche la sua maglietta, lanciandola da qualche parte. Poi mi baciò di nuovo, mentre io andai a cercare il gancetto del reggiseno. Dopo averlo tolto si sdraiò su di me, cominciando a baciarmi il collo. Comiciai a gemere sotto di lei, mentre mi toglieva anche i pantaloncini e cominciva a scendere. Era sbagliato. Dovevo essere io quella sopra di lei. Dovrebbe essere lei quella che geme sotto di me.

Capovolsi la situazione, facendo la mia magia su di lei. Si, ora si che andava bene. Le tolsi i pantaloni e le mutande e lei portò la mia mano dove ne aveva più bisogno. Comiciò a ansimare e urlare il mio nome, portando le sue mani nei mei capelli.


Finimmo entrambe esauste sul letto, avevo gli occhi chiusi cencando di far tornare normale il respiro. Era ormai notte fuori. Aprii gli occhi e sollevai la testa, guardandomi intorno. I vestiti era ovunque, la mia maglietta sulla libreria, le mutande di Camila sulla maniglia della porta. Mi sdraiai di nuovo stanca.

"Un'altra volta?" mi girai trovando  Camila seduta a leggere un libro. La guardai accigliata, non era stanca?

"No ancora, sono stanca" mi sdraiai, addormentandomi.

Mi svegliai con il sole già alto. Camila non era più vicino a me. Sentii delle voci provenire dal salotto, quindi mi alzai, feci una doccia veloce e raggiunsi gli altri. 

"Ciao Lauren" disse Alejandro fulminandomi con gli occhi. Andai in cucina e presi una scatola.

"Qui ci sono le tue telecamere" dissi e lui mi guardò di nuovo male.

"Tesoro sembri stanca" disse mia madre abbracciandomi.

"Già, è stata una lunga notte" disse sorridendo verso Alejandro, che spalancò gli occhi. Si alzò di scatto e io iniziai a correre verso la mia camera, con lui al seguito.



__________

Fineeeeeee. Scusate se non ho postato ieri ma non ho avuto tempo, e domenica c'è stato il derby e quando c'è il derby è d'obbligo che io mi veda prepartita, partita e dopo partita. Comunque ringrazio tutte quelle che hanno recensito la storia, o che l'hanno messa tra i preferiti. Siete state troppo gentili. Spero che la storia vi sia piaciuta. Ne ho già trovata un'altra da tradurre, quinidi ci vediamo alla prossima storia.

-A.

 

  
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