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Autore: Juliet Leben22    14/01/2015    19 recensioni
-Credevo che fosse successo qualcosa in questa stanza, ma non è così evidentemente.- disse gelido.
-Ed è successa, infatti … - asserì.
-Non mi sembra affatto.- incrociò le braccia al petto.
Quelle mani che lo avevano accarezzato, quelle stesse mani che ora si erano strette al suo fianco e al suo braccio per mostrare quanto fosse arrabbiato.
Oh, se le voleva addosso.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Harry
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Marked.
 

“Allora e adesso era esattamente quello che voglio che sia: Mio.”
 
 
Non poteva credere che fosse successo sul serio.
Non poteva credere che lui avesse davvero potuto fare una cosa simile.
No, non aveva osato farlo davvero.
No, non era stato tanto stupido da cercarsi le sue scintille di rabbia.
Non aveva realmente posato le sue labbra su quelle di quello stupido Tassorosso dagli occhi blu.

 
Come aveva osato? Davanti a tutta la scuola, oltretutto.
Si incamminò verso di lui, sorpassando lui e il suo amichetto. Gli aveva rivolto uno sguardo quasi deluso per il modo in cui aveva reagito di fronte a quell’effusione.
 
Nessuna reazione.
Nessun accenno di rabbia.
Nessun accenno di gelosia.

 
Harry Potter lo osservava mentre entrava nell’aula di Pozioni, un po’ deluso.
Erano due settimane che non si parlavano. Due settimane da quel bacio.
Oh, era stato il bacio più bello che gli avessero sottratto, ma non l’avrebbe ammesso mai.
Da circa sei mesi si ritrovava completamente infatuato di quel ragazzo dai capelli color del grano maturo e gli occhi argento, Draco Lucius Malfoy.
Nessuna ragazza aveva resistito al suo richiamo, nemmeno Hermione Jean Granger. Ma ovviamente, essendo una Mezzosangue, non aveva nemmeno potuto permettersi di conoscerla. Anche se avrebbe particolarmente voluto.
Quel ragazzo era un mistero.
Aveva intrattenuto una relazione, due anni prima, con Pansy Parkinson. Scaricata malamente, senza una spiegazione ragionevole. Un ragazzo come lui, secondo i vari rumors, non avrebbe potuto desiderare di meglio. Audace, sensuale, vuota, intraprendente.
Ma non era bastato.
A Draco Malfoy, non basta mai.
E ora, si era pure innamorato di uno classico perfetto e menefreghista. Ma cosa gli aveva detto il cervello? Era stato il cuore. Ossì, la colpa era completamente sua.
Poco importava, lui era omosessuale, lo aveva scoperto circa all’età di quindici anni - fu un colpo per la povera Ginny Weasley, scoprirlo-, e il biondo... no. O almeno, così credeva fino a due settimane prima.
 
Erano rimasti soli nell’aula di Pozioni (quella maledettissima aula) per un compito a coppie, assegnato dal Professor Lumacorno: dovevano creare il Distillato della Morte Vivente.
Lui non era più così abile senza il libro del Principe Mezzosangue, al contrario di Draco che amava particolarmente quella materia.
Lo Slytherin si era accorto da un mesetto degli sguardi del Gryffindor e comprese bene il loro messaggio. Ovviamente, pochi erano a conoscenza dell’orientamento sessuale del Prescelto: tutta la scuola ne era a conoscenza.
Harry stava per versare nel calderone l’ultimo ingrediente, quando percepì la mano del biondo aiutarlo per accertarsi che ne scivolasse la giusta quantità. Il contatto con quelle mani vellutate e delicate lo aveva fatto sussultare e trattenere il respiro. Aveva socchiuso le palpebre e si era voltato. Non appena le aveva riaperte, due grandi occhi argento l’avevano guardato confuse, brucianti dal desiderio. Aveva pensato che lui lo insultasse, ma quelle labbra si erano posate sicure e scottanti sulle sue e lo avevano reso schiavo di quel contatto.
Sarebbe andato avanti per ore ad accarezzare quei capelli, quella pelle lunare. Ma dopo qualche effusione, improvvisamente un rumore li aveva spaventati e il biondo lo aveva lasciato come se nulla fosse alle sue mansioni.
-E’ quasi pronto. – aveva sancito, osservando il ribollire dell’intruglio.
Harry era ancora scosso per ciò che era successo, nonostante ne fosse felice.
-Draco … -
Il ragazzo dagli occhi grigi lo aveva guardato, si era riavvicinato, con un sorrisetto malizioso sulle labbra, ma improvvisamente il Professore era entrato trafelato.
-Oh, cielo! Ho dimenticato i vostri compiti in classe! Mi raccomando, buon lavoro!- disse sorridendo. -Ah,vi distrae se rimango qui a correggerli? No, vero?-
Maledetto Horace Lumacorno.
Maledetta Pozione.
Maledetto Draco Malfoy.

Harry continuò a fissare il suo compagno che non disse nulla.
Draco Malfoy omosessuale? Da quando?!”, pensò il Prescelto.
Dopo aver sistemato le ultime cose, erano tornati in solitudine nei loro dormitori e il ragazzo dai capelli castani aveva immediatamente cercato la sua migliore amica.
Sembrava febbricitante: sorrideva e si muoveva a scatti.
Lei si trovava nella sua camera da Prefetto, con il capo chino sui libri. Come sempre.
Spalancò la porta, senza nemmeno bussare.
Lei sussultò. –HARRY! Ma che è successo? Stai male?!-
Scosse la testa. – Sto benissimo, Hermione.- disse stendendosi sul letto ad una piazza e mezza della ragazza.
Lei si stese accanto a lui. – Allora, che succede?-
-Non puoi immaginare che cosa sia successo … -
-Hai fatto esplodere il calderone senza le indicazioni del libro di Piton?- domandò allarmata.
Scosse la testa. – No .-
-Ginny ti ha baciato?-
-NO! E perché dovrebbe?!-
-Oh sai, sei ancora uno dei suoi sogni erotici. – disse liquidando la situazione.
-Oh, anche lei era il mio prima che incontrassi il … -
-Non ti azzardare ad essere volgare in questa stanza, eh!- esclamò sconvolta.
Sospirò. – Va bene …  insomma, comunque hai capito.-
Lei annuì. – Quindi? Non tenermi sulle spine!-
Si voltò, sorridendo, con occhi sognanti. - Non lo so esattamente. So che stavo per introdurre i semi nel calderone …  e poi … Draco Malfoy mi ha baciato. –
Hermione sbiancò. – CHE COSA?!-
-E’ stato bellissimo, Hermy … le sue labbra … la sua pelle …-
- …  ancora con questa pelle …  hai una fissa per la pelle delle persone, lo sai? –
-Sì, ma la sua è … diversa. Secondo me ha un sapore buonissimo. Tu che ne pensi? – domandò sognante.
Hermione lo fissò, allibita. – Non so, possibile. Ma sei sicuro che sia accaduto realmente? Io sapevo che lui era etero … sai, prima Pansy … poi Astoria … poi quasi Me … -
-Hermy lo so che può sembrare strano, sembra assurdo anche a me! Ma non mi sarei potuto confondere. Non esistono occhi così!- esclamò sicuro.
-Quindi ora che farai?-
-Non lo so. Credo che … lascerò che sia lui a fare qualcosa. No?-
-Mi sembra la mossa più corretta, credo. –
 
Da quel bacio, non era successo più nulla e ogni volta che Harry entrava in quella maledettissima aula, si sentiva ansioso e sempre più triste.
Perché mai baciarlo, se poi non era omosessuale?
Draco Malfoy si trovava di fronte a lui. Al suo fianco si trovavano Blaise Zabini e Daphne Greengrass, i suoi migliori amici, che erano a conoscenza dell’accaduto.
Draco non aveva mai provato attrazione per i maschi. Lui adorava i seni sodi e prosperosi, gli occhi castano dorato e i capelli ricci indomabili. Ma soprattutto, sederi tonici.
Eppure, Harry aveva due occhi azzurri magici, magnetici, con cui nessuno poteva competere. Nemmeno Pansy Parkinson, nemmeno Hermione Granger, il suo ideale assoluto di bellezza.
Inoltre, Harry aveva gambe massicce e un sedere tonico.
Da quando aveva cominciato a guardargli anche il sedere? Doveva essere impazzito.
Quando il Prescelto era nella stanza, lui voleva che tutti se ne andassero, voleva rimanere da solo con lui, voleva riprendere da dove avevano lasciato e …  proseguire.
Assurdo. Lui attratto da un ragazzo. Nemmeno Sibilla Cooman avrebbe potuto predirlo.
Hermione era al fianco di Harry, insieme a Ron, che cercava di sostenerlo.
Dietro di lui, sedeva il Tassorosso che aveva appena baciato, Alexander Pucey.
Era alto, quasi più di Draco, aveva iridi blu notte e un naso aquilino. Aveva muscoli duri e ben visibili sotto la divisa. Le ragazze soccombevano ad un suo solo sguardo, una volta. Harry cercava di ignorare le occhiate furtive dello Slytherin, la morsa allo stomaco che lo attanagliava … era tutto vano.
Non appena sollevò lo sguardo, incontrò le iridi grigie della Serpe. Lo voleva. Avrebbe dovuto mandare via tutti e chiuderlo dentro. Ma forse, il Prescelto non era così violento.
Ma chissene frega”, pensò il Principe delle Serpi.
Non appena la lezione si concluse, nella stanza rimasero Harry, che stava facendo di tutto per rimanere da solo con Draco, che al contrario voleva ignorarlo per ciò che aveva appena fatto, e Alexander che non vedeva l’ora di chiudersi in una stanza col Prescelto.
Draco si bloccò non appena il Tassorosso si avvicinò alle spalle di Harry, che preso alla sprovvista, sussultò.
-Andiamo da qualche parte? Tipo la Stanza delle Necessità ... – sussurrò malizioso.
Draco si scrocchiò il collo. Stava per andarsene, quando vide che il ragazzo dai capelli castani cercava di allontanarlo.
-No, Ax. Ho lezione e non voglio saltarla. Magari più tardi .-
-Ma io ti voglio, davvero … -
-Ma abbiamo lezione!- disse allontanandosi.
Il biondo issò gli occhi al cielo e fece cadere a terra il suo libro, facendo rumore.
-Oh, scusate. Non sapevo ci fosse ancora qualcuno. Avevo scordato il mio libro. – disse chinandosi a raccoglierlo.
Pucey lo fissò con disprezzo. –Malfoy.-
-Pucey. – ribatté sprezzante.
Il ragazzo dalle iridi blu si voltò verso l’oggetto del suo desiderio. – Ci vediamo dopo.- 
Harry non rispose.
Non appena l’Hufflepuff uscì, lo Slytherin stava per inseguirlo, quando il Gryffindor proferì parola.
-Grazie … -
Draco non rispose.
-Aspetta.-
Si voltò per guardarlo.
-Non capisco.-
-Nemmeno io, Potter.- tossì – nemmeno io ti capisco.-
-Cosa?!-
-Credevo che fosse successo qualcosa in questa stanza, ma non è così evidentemente.- disse gelido.
-Ed è successa, infatti … - asserì.
-Non mi sembra affatto.- incrociò le braccia al petto.
Quelle mani che lo avevano accarezzato, quelle stesse mani che ora si erano strette al suo fianco e al suo braccio per mostrare quanto fosse arrabbiato.
Oh, se le voleva addosso.
-Mi hai ignorato per due settimane!-
-Oh, e tu hai fatto diversamente?!- rigirò la domanda.
No, lui aveva fatto lo stesso.
-Siamo orgogliosi uguali, dopotutto.-
-Siamo molto diversi, Potter.-
- … Ma più vicini di quanto immagini.-
- Io non … non sono come te.-
-Eppure mi hai baciato.-
-Io .. non so cosa … mi sia preso.- si avvicinò e Harry diminuì le distanze.
Era più alto di lui e fisicamente perfetto. Gli anni avevano dato i loro frutti, senza doverli attendere poi molto.
-Forse … potrei aiutarti a capire … -  sussurrò Harry, con voce bassa e maliziosa.
Draco fece un sorriso sardonico. – Hai lezione, Potter … -
-Potrei saltarla … -
-Ah, ma non avevi detto a Pucey che non potevi assolutamente fare il bimbo cattivo?- domandò mellifluo.
Harry non riusciva più a resistere a quell’impulso folle di baciarlo, incrociare la lingua con la sua, aggrapparsi a quei capelli così morbidi.
-Posso … saltarla. – la salivazione era a zero, come l’impulso di resistergli.
Il biondo sogghigno. – Quindi vorresti aiutarmi a capire- sussurrò con tono carezzevole.
Lui annuì.
-E come?-
Si sollevò sulle punte e appoggiò le labbra sulle sue. Prima dolcemente, poi sempre più irruentemente. Draco lo lasciò fare e seguì l’istinto, umettandogli il labbro inferiore che gli permise di incontrare la sua bocca schiusa, affamata di lui. Le due lingue si incontrarono, senza indugi, lottando, combattendo, accarezzandosi.
Harry sentì un calore salirgli dal basso e Draco lo strinse a sé, accorgendosi dell’erezione del ragazzo. Sogghignò, staccandosi.
-Credo di cominciare a capire, ma non mi è ancora molto chiaro.- sussurrò, maliziosamente. – Forse dovrò ringraziarti come si deve … -
Harry boccheggiò. Cosa gli stava accadendo? Era sempre stato lui a condurre il gioco,
a iniziare a sedurre, a dominare
-La Stanza delle Necessità è libera durante la Cena. – sussurrò, prima di andarsene.
Quel profumo di acqua di colonia e arancio.
Quel profumo di ormoni che ormai aveva intriso l’aria.
Il sapore della sua pelle. Sapeva di buono, sapeva di attrazione, di cose proibite e desiderate ardentemente.
Harry Potter non avrebbe mai mancato a quell’implicito appuntamento.
 
Mentre tutti si dirigevano nella Sala Grande per cenare, Harry Potter si diresse verso il Terzo piano, verso la Stanza delle Necessità.
Draco Malfoy non era ancora arrivato. Temeva che non giungesse, ma dopo mezz’ora di ritardo, comparve.
-Con calma, eh!- esclamò Harry nervoso.
Gli sorrise sardonico. – Io arrivo quando voglio. Comunque non ci eravamo dati nessun e orario.-
Il Prescelto annuì e Draco passò per tre volte davanti alla Stanza.
Entrò il ragazzo dai capelli castani per primo e si imbarazzò quando vide un letto singolo con le lenzuola di seta rosse appoggiato al centro della camera.
Il ragazzo dai capelli color del grano sorrise malizioso e cominciò a baciare la nuca del ragazzo, che gli dava le spalle.
Un brivido percorse la schiena del ragazzo che cominciò a sentire il calore avvolgergli il corpo.
 -Imparo in fretta, eh … - sussurrò lussurioso.
Harry Potter avrebbe voluto farlo suo immediatamente, ma quella caccia cominciava a piacergli.
Il ragazzo voltò il viso e assaggiò le sue labbra, in maniera lenta e sensuale.
Un abbraccio di lingue, di desideri, di cose proibite sussurrate all’orecchio.
Mise una mano sulle natiche del biondo che sussultò.
-Qualcosa non va?-
Draco si tolse il maglione e si sbottonò la camicia, mostrando il petto marmoreo.
Il ragazzo si morse il labbro, osservando la perfezione del corpo dell’altro.
L’erezione cominciava a crescere nei pantaloni. Strinse le natiche del giovane, avvicinandolo a sé.
Il Principe delle Serpi ansimò non appena il suo sesso venne a contatto con quello del moro che cominciò a baciargli il petto per poi scendere e liberare il desiderio del ragazzo.
Dapprima si avvicinò delicatamente, bagnandolo con la sua saliva, poi sempre più irruentemente. Voleva fargli capire che lo desiderava, lo voleva. Aveva aspettato tanto, troppo.
-Da quanto mi vuoi, Potter?-
-Da sei mesi circa … -sussurrò, continuando a donargli quel piacere.
Malfoy adorava essere desiderato, lusingato, voluto. Ma una cosa su cui non avrebbe mai ceduto, era che avrebbe posseduto e mai si sarebbe lasciato possedere.
Si afferrò ai capelli del moro quando comprese che il piacere si stava per impossessare di lui.
Il Prescelto si spostò. – Quando hai capito di volermi?-
Draco lo guardò. – Un mesetto fa. -
 -Se fossi stato meno orgoglioso, non avremmo atteso così tanto … - disse alzandosi e baciandolo.
Sapeva di lui e questa era una cosa che l’aveva sempre mandato in estasi.
Cominciò a spogliare il moro velocemente, slacciandogli i pantaloni e togliendogli i boxer.
Tutti i suoi indumenti si trovavano ai suoi piedi.
Il biondo si liberò degli ultimi vestiti e si sedette a letto. Sembrava un adone.
Fece segno al suo compagno di avvicinarsi e lui inciampò miseramente.
-Non ti facevo goffo, a sentire le dicerie.- disse ilare.
-In genere non lo sono.- ribatté.
Draco si sollevò dalle lenzuola e si mostrò in tutta la sua bellezza e nudità.
Harry rimase a bocca aperta e si avvicinò, gettandosi sulle sue labbra invitante.
Si stesero assieme e la serpe cominciò a mordere il leone in zone proibite.
E lo marchiò, ossì che lo marchiò. Quasi a voler dire che fosse suo.
I denti nella carne gli procuravano una sensazione di dolore e pura eccitazione.
Essere suo.
Ansimava, gemeva mentre il biondo si curava del suo piacere, sfiorandogli di tanto in tanto, il membro eretto e ormai doloroso.
Harry fece per voltarlo e Draco issò un sopracciglio, rivolgendogli uno sguardo di sfida.
Con un movimento repentino, voltò il moro.
Era agitato per quanto non lo avesse mai ammesso.
-Dimmi che sono l’unico.- disse unendo i loro corpi.
- Sei l’unico.- gemette. Sia di dolore che di piacere.
-Non ti azzardare a baciare nessun altro, o non sarò così carino ...- disse ansimando.
Non aveva mai provato un piacere e un’attrazione simile.
Il moro urlava di piacere e il biondo lo seguiva, brandendo i suoi fianchi con meticolosa delicatezza e decisione.
Harry era felice, sapendo che era la prima volta del biondo con un ragazzo. Si sentiva potente. L’unico. SUO.
 
 
 
Harry Potter desiderava assaggiare ancora quella pelle di luna come non aveva mai desiderato nulla.
Harry Potter voleva che il ragazzo dai capelli color del grano lo marchiasse a fuoco, come una cosa sua. Ancora.
Harry Potter voleva essere sottomesso ancora da quegli occhi argento.
 
 
Note dell'autrice: Ciao a tutti! Questa è la mia prima Slash. Non sono particolarmente fan di questa coppia. Nel mio cuore ci sono Draco e Hermione e credo che si capisca ad un certo punto della storia. Ma sono stata sfidata! Spero di aver vinto la scommessa e... mi sono proprio divertita a scrivere di questo Harry! 
Spero che vi sia piaciuta, almeno un pochino!
Un abbraccio :D
Juliet
   
 
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