Guida alla Comprensione
E Misteri di Saint Seiya
-Special Edition-
Legend of Sanctuary
Sciagura!
Disgrazia, pestilenza, carestia! Il mare si
tramuta in sangue, le locuste devastano i raccolti! … ah, no, quella è un’altra
cosa.
Ma siamo sicuri che la distruzione delle
dieci piaghe non sia paragonabile a quella piombata sul Grande Tempio?
Naturalmente parlo del film La Leggenda del Santuario.
Orbene ordunque, mi
ero ripromessa che, se non ce ne fosse stato estremo bisogno, quest’edizione
speciale non sarebbe stata pubblicata e neanche scritta.
Ma il bisogno c’è stato. Eccome se c’è stato!
Vorrei fare una bella cosa: dividere
l’analisi in due parti, personaggi e storia. Eh, sì, perché i personaggi di LoS hanno bisogno ognuno di un loro apposito spazio, se no
non rendono.
Cominciamo quindi, con i personaggi:
Saori – Saori, incredibile, fa qualcosa! Ragazzi, mi son commossa! Mi
è piaciuta molti più questa versione anziché quella originale. E se il
personaggio migliore è Saori Kido, allora c’è davvero da preoccuparsi! Per una
volta, nulla da eccepire.
Mylock – Sì, vorrei spendere due paroline
anche su Mylock. Mylock, noi lo conosciamo come il giocatore di rugby, come
quell’orso bisbetico non domato. Sapere chi mi ricorda Mylock? Papa Francesco
da giovane. Ed è inutile che fate quelle facce. Papa Ciccio, prima di “impapirsi” faceva il buttafuori, lo sapevate? È questo che
me li fa assimilare, perché Mylock è anche lui una stanga d’uomo massiccio
pronto ad attaccar briga e farsi valere. Facciamo una cosina? Mandiamo il Papa
a fare il Presidente della Repubblica e Mylock lo piazziamo lì a fare il
pontefice?
Invece, il Mylock del film… intanto,
premessa: Mylock è pelato per antonomasia. Se ha anche un solo capello in
testa, allora non è lui. Il Mylock del film è un cosetto
racchio e isterico, che a me personalmente ha fatto venire un gran desiderio di
pigliarlo a sberle.
Seiya – Seeeeiya… è
parente di Peter Pan. Mi ricorda il ragazzino di BigHero. Ed è isterico pure lui. Seiya, lo sappiamo, è sempre stato
esaltato, eppure in certe parti del film ecco che prendeva a dimenarsi neanche
se avesse avuto un intero formicaio nelle mutande. È perché gli sono mancati i
burroni. Lui non vuole ammetterlo, ma è così.
Shiryu – Poveretto, non gli hanno fatto
perdere neanche una goccia di sangue. Lo avete notato? Niente sangue. Nessuno
ha sanguinato. Come puoi fare un film su Saint Seiya senza sangue? È come un
documentario sugli spacciatori in cui manca la droga!
A me è sembrato quello riuscito meglio,
sempre equilibrato, serio, tanto che gli amici ad un certo punto sono fuggiti
perché si erano sbombati le balle a furia di sentirlo
parlare.
Shun – Strano a dirsi, come Saori. Neanche
una volta a lamentarsi. Neanche una lacrima, neanche un “fratellooo!”.
Quasi non mi sembrava Shun, sembrava quasi un personaggio serio! Glielo
facciamo un applauso?
Hyoga – Hyoga era uno gnocco. Troppo diretto?
Dai, ha fatto un’entrata in scena pazzesca, ve lo ricordate? Con la moto. Fighissimo. Che se per disgrazia gli finivano i capelli
davanti agli occhi capace che investiva Saori e non c’era più nessuna storia.
Ikki – Ci sono rimasta male. Davvero. Ikki,
dov’è finito? Quanto compare? Dieci minuti? Per finire pestato subito, tra l’altro.
Da Shura. Quando mai Ikki ha visto Shura, che se gli passava davanti lo scambiava per quello
dell’Eni Gas e Luce.
Ma l’avete visto? I capelli, voglio dire.
Aveva quei capelli che sembravano leccati dalla mucca della Granarolo. Ikki a me piace per quel ciuffettone ribelle che si ritrova. Glielo togli, gli togli
il fascino della Fenice. E come avere un gatto persiano e tosarlo, va.
Mur – Qui comincia il funerale. Mur, il mio
pecoroso Mur, ma che gli hanno fatto? Mur ha la faccia pacioccotta,
ti viene da fargli guancina-guancina fino a strapazzarlo così tanto da ridurlo
ad un quadro di Picasso. Nel film no: nel film ha la faccia a piramide
rovesciata. Sul serio, col mento ci infilza le olive per l’aperitivo. E poi…
gli occhiali. Mur. Ha. Gli. Occhiali. Ma è cieco? Quanto gli manca? Perché
dico, uno che è orbo non te lo pigli a combattere. E poi il Muro di Cristallo?
Quel robo spixelato. Vabbè
che la tecnologia avanza, ma dai. Quella cosa sembra il computer del dottor
Banner in Avengers. Sicuri che Mur non è un infiltrato
dello SHIELD?
Aldebaran – Aldebaran
mangia. Ed ecco il mistero svelato. Si sa che il toro è in carne, è un uomo al
quadrato, è caduto nel pentolone della pozione di Panoramix
dopo aver mangiato un dolce che fa ingrandire di Alice in Wonderland ed è diventato quello che è. Siamo seri? Cioè, ti attaccano e tu indici un
banchetto? “Noi siamo qui per sconfiggerti!” – “Chomp,
chomp, sgarrrl… booourrp!”. Li spazza via con un rutto, e la scalata è
finita. Andate in pace.
Ma poi… quante mucche ha? Ci avete fatto
caso? Mucche in testa, sulle spalle, sulla schiena… ha l’allevamento per
produrre lo Zymil! E non si tratta solo delle mucche.
Fate conto che ogni mucca ha due corna. Calcoliamo anche solo cinque mucche…
fanno dieci paia di corna addosso, non scherziamo. Più quelle sulle spalle e
sull’elmo. Per un totale di ben quattordici corna. Poverino, ci pensate? Le può
usare come porta ciambelle. Ci infilza i marshmellows.
Può usarle come appendi ombrelli. Se per caso vedete dei cappotti fluttuanti
non abbiate paura, non è un fantasma: è Aldebaran che
fa il cambio di stagione.
Saga – Altro funerale. La doppia personalità.
La doppia personalità, porca moffetta striata! La doppia personalità che è il
cuore di tutto, dei trip mentali di Saga, che fine ha fatto? Boooh! Tre secondi potevate dedicarglieli? Anche solo
fargli dire “Io sono pazzo, a volte mi prende quella voglia di uccidere la
gente, son fatto così”. Bastava, almeno si capiva che ci trovavamo davanti ad
un povero squilibrato. Non facciamogliene una colpa, è un attenuante.
Altra cosa: gli occhi bicolor
– cosa mai ci rappresentano? Chè, si stava mettendo
le lentine, poi sono arrivati quelli e non ci è
arrivato? Ma certo che era incazzato, si è visto allo specchio! Che poi era
pure lui bicolor. Era mezzo bianco e mezzo nero. Come
le puzzole. Al posto dell’elmo di Gemini poteva andarsene in giro con il
fustino del Dash,
era uguale.
Death Mask –*scrive dopo aver fatto un minuto di silenzio. Anzi, un’ora* vi
dirò la verità, io Death Mask non l’ho visto. Al suo posto c’era un ibrido tra
il cugino drogato di Wolverine e Lupo Lucio. Tra l’altro, come se non fosse di
per sé già abbastanza schifoso, entra in scena cantando e ballando alla Michael
Jackson. Con le facce a fargli da coro. Facce color evidenziatore. Non so se mi
spiego. La Casa del Cancro è l’anticamera dell’Inferno, mica ti ci puoi fare un
night club!
Death Mask… Death
Mask è Death Mask. Death Mask è
uno spietato assassino che ammazza la gente come se mangiasse noccioline, dico.
Death Mask è quello che incarna la filosofia platonica del De Monarchia. Death Mask è cinico. Crudele. Sanguinario. Non può
mica cantare come il genio di Aladin! Tra l’altro canta pure stonato. Perché se
cantava bene, e vabbè… molto forzatamente lo ammettiamo. Invece no!
Il Cancer del film è una sorta di nanerottolo
peloso, un vigliacco della malora. Che rimane in mutande, tra l’altro. Letteralmente.
Cioè, io avrei dato non so cosa per vedere Death
Mask in mutande, e quando il mio sogno si realizza mi devo vedere quel coso
botoloso? Dai, Cancer in mutande, ci pensate? Era il
sogno di una vita. I gioielli del cancro in primo piano sul grande schermo. Le
chiappe auree di un Gold Saint messe in bella mostra, in esclusiva mondiale. Puff. Addio, sogni
di gloria. Avesse avuto un bel culo, almeno…
Aioria – Fa sempre la parte del drogato, che
gli riesce tanto bene. Ci avete fatto caso? Aioria fa le cose meglio quando si
appena fatto una sniffata. Il Leo del film somiglia pure a Bon Jovi ai tempi di
Always. Il piercing fa figo, io non
gli avrei messo il pizzetto da capra, però. Ma non si può mica chiedere troppo,
no?
Shaka – E boh, chi l’ha visto? Shaka arriva,
disegna due tappeti in aria e tanti saluti.
Attenzione!
– A questo punti, dovrebbe esserci Libra. Il
caro Maestro. Il nostro Doko-risorgo-dalle-prugne. E invece no. Gli inviati di Chi l’ha visto? sono all’opera. Il
povero maestro viene solo nominato. Punto. Non arriva neanche una volta a
ricordare all’allievo quanto sia cretino. Non ci intrattiene più con i suoi
saggi quanto inutili monologhi. È quando manca Doko, che capisci che il mondo
non ha più senso di esistere.
Milo – … cioè, Mila. Attenzione di nuovo, lo
Scorpione è una lei. È una scorpiona. Sorprendentemente,
non ha nulla di strano. Credo che i produttori abbiano pensato che, come
punizione, per Milo era sufficiente la castrazione.
Aioros – Anche qua, arriva, lascia la
bambina, e muore. Quindi, povero, non diciamogli nulla. Se non che, come suo
fratello, ha una certa somiglianza con Jon Bon Jovi. Cosa
che però è a suo vantaggio.
Shura – Stessa cosa per Shaka. E chi l’ha visto? povero Shura,
mi fa tanta pena. Shura fa una cosa, una sola: sta lì
e decide di uccidersi quando capisce di aver fallito la sua missione di tanti
anni or sono. Stop. Non gli fanno fare neanche questo. Non gli concedono
neanche il suo glorioso monologo su Excalibur. E anche lui ha la barbetta –
forse non era chiaro: era l’armatura che doveva somigliare ad una capra, non
lui.
Camus – Mi concedete un altro minutino di
silenzio? Cammy. Cammy mio.
Ma che t’hanno fatto? Ma tu eri tanto bello, fiero, e soprattutto avevi dei
capelli che non sembravano il nido di una cicogna. Ha pure le treccine.
Pensandoci bene, un po’ tutti hanno le treccine. Sono ripieni di perline
neanche fossero piselli in un arancino. Perché? Shaka si è passato il tempo a
fare collanine indiane, ma siccome non vedeva invece del filo prendeva ciocche
di capelli e barba dei compagni d’armi?
E per spendere una parolina sul Sacro
Aquarius… c’è stato un momento in cui ho pensato male. Ma di brutto. Dite: e ma
sei tu che sei perversa. Sì, può essere. Ma a me, da com’era partito per fare
l’attacco, mi sembrava che si stesse grattando. Giuro. Pensavo che si
afferrasse le balle per dargli una bella scrollata, che tanto con Hyoga non si
è mia del tutto al sicuro.
Aphrodite – Ahahahah!
Ok, contegno. … ahahahaha! Com’è possibile? Fish deve avere un talento naturale. Com’è che, in ogni
salsa lo mettono, fa sempre spisciacchiare dalle
risate? Soprattutto per il suo nuovo look, dico. Esclusivo. Solo ad Aphrodite
poteva venire l’idea di appendersi dei cannoli azzurri alle orecchie. Sul
serio, era uscito da sotto il casco del parrucchiere. Poverino. Come se non
bastasse, muore nella maniera più deficiente di tutti. Tanto per non smentirsi.
Forse il Sacerdote l’ha ucciso per gelosia, perché a lui la permanente in quel
modo non gli sarebbe venuta né ora né mai.
E a proposito del Sacerdote… posso parlare
anche del Sacerdote? Ma certo che posso! Sì, vabbè, era cattivo. Ma mi ha fatto
tanto ridere. Avete presente Le Follie
dell’Imperatore? Il palazzo di Kuzco. Uguale!
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Saaalve mio popolo!
Che dire? Naturalmente con questa revisione non intendevo
assolutamente essere offensiva, il film non era da buttare (noooo!)
ma… insomma, sono rimasta un po’ delusa. Un po’ tanto. Quindi, se qualcuno la
prende male, che posso dirvi… mandatemi Death Mask a cantare sotto casa xD
Mi saranno sfuggite alcune cose, d’altronde non potevo mica
portarmi un block notes per annotare tutte le
fesserie x’) senza contare che, a quest’ora, qualcosa sarà stata rimossa
inconsciamente come trauma psichico.
Ebbene, questa parte dell’analisi finisce qui, spero di tornare
presto con il prossimo capitolo sulla storia in sé! Intanto, ringrazio chi
vorrà seguirmi anche in quest’edizione aggiuntiva, fatemi un po’ sapere se
siete ancora vivi ;)
Kisses,
Rory_Chan