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Autore: Fast    18/01/2015    11 recensioni
Sai di cosa hai bisogno, Kagome? Di pane caldo, miele e una spruzzata di cannella! Ti rimette al mondo!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Benvenuti nel meraviglioso mondo della gelosia.

Con il prezzo del biglietto,

si ottiene un mal di testa,

un impulso quasi irresistibile a commettere un omicidio,

e un complesso di inferiorità.
(JR Ward)

 

 

 

Gli ormoni.

 

Si, certamente sono gli ormoni.

 

Perchè non sarebbe possibile altrimenti.

 

-Kagome...Devo uscire, devo andare... Torno stasera prima di dormire-

 

Kami. Se ne doveva essere accorto.

 

L'ho sentito, dal tono basso che aveva, che doveva essere terribilmente in imbarazzo.

 

-Si... Certo. Fai...cioè... nel senso... avevo invitato Sango e Miroku. A dopo, allora-

 

Razza di cretina.

 

Ho risposto balbettando, incapace di tenere il contatto visivo.

 

E certo, perchè rischiavo di peggiorare, se possibile, la figuraccia che avevo fatto prima.

 

Kami-sama, mi agito ancora se ci penso.

 

I suoi occhi, che si erano fatti di oro colato nella luce del tardo pomeriggio, le sue mani che non credevo così morbide, così calde, che andavano leggere come piume sulle mie gambe.

 

E, che il cielo mi perdoni, quando quelle mani sono arrivate sopra al ginocchio, ho sperato con tutta me stessa che continuassero a salire.

 

Non ho potuto fare a meno di notare il contrasto di quelle dita abbronzate sulla mia pelle appena dorata.

 

E poi mi è caduto l'occhio sulla mandibola serrata, sugli avambracci in tensione, e, Kami, sugli occhi più liquidi di questo mondo.

 

Li ho osservati, mentre erano concentrati nel massaggio.

 

Il taglio allungato, le ciglia lunghe, il tutto contornato dalla bocca dischiusa.

 

E mi è salito un calore al viso che neanche credevo possibile.

 

Poi il battito è aumentato, vertiginosamente, il respiro si è accorciato.

 

E lui se ne deve essere accorto.

 

Si è irrigidito, ha rallentato i movimenti, mi ha guardato da sotto il ciuffo dei capelli.

 

Se ne doveva essere accorto, cavolo, e si è sentito certamente in imbarazzo, per quel comportamento del ciufolo che un'amica non dovrebbe avere nei confronti del suo migliore amico.

 

Per questo era corso via.

 

Ma neanch'io credevo possibile avere quella reazione.

 

Gli ormoni.

 

Sì, devono essere per forza quelli.

 

Ho passato tutta la serata in uno stato di trepidazione indicibile.

 

Mi stavo rodendo, nel tentativo di sapere dov'era andato, e soprattutto con chi.

 

Kami, non aveva mai saltato una cena.

 

Nel senso, avrei potuto ingozzarmi come un tacchino ripieno di noodles e sott'olii, quella sera, senza lui che mi sorvegliava.

 

Eccheccavolo, era sempre stato il mio sogno, e quella volta che lui non c'era potevo, finalmente, fare quello che volevo...

 

Maccheccavolo, però.

 

Non aveva neanche chiamato.

 

Non una telefonata delle sue, con il terzo grado sui miei spostamenti e sul cibo ingerito.

Nulla di nulla.

 

E poi lo volevo vedere.

 

Eccheccavolo, tardava di non poco!!

 

E' rientrato dopo la mezzanotte, dopo che mi ero mangiata tutte le unghie, un groppo in gola che non voglio davvero ricordare.

 

Quando ho sentito la chiave girare nella toppa, mi sono precipitata al piano di sotto, e nella foga, sono inciampata nel tappeto.

 

È scattato nella mia direzione, e mi ha afferrata per la vita stringendomi a se.

 

Kami.

 

Mi si è contratto lo stomaco, ecco, e anche in quell'occasione devono essere stati gli ormoni.

 

Cioè, nel senso, quando mai avevo notato che i jeans chiari gli sottolineavano magnificamente le gambe lunghe e la camicia nera di tessuto morbido si sposava magnificamente con quelle spalle che erano di un'ampiezza sconcertante?

 

-Stai attenta...- ha detto, la voce bassa, mentre mi stringeva appena.

 

Ho annuito, mentre le guance mi prendevano fuoco, di nuovo.

 

-Si, no...cioè...sono stanca, mi cedono un po' le ginocchia, perchè mi son messa a riordinare subito dopo cena e ho finito adesso...-

 

E certo, e chi poteva dormire, con quell'agitazione che avevo addosso? Se ne era accorta anche Sango, quella sera! Avevo toccato a malapena quello che avevo nel piatto, e mi ero costretta quando lei e Miroku se ne sono andati, a riordinare la casa nella speranza che il sonno e la stanchezza arrivassero, togliendomi di dosso quell'odiosa sensazione di struggimento.

 

L'ho sentito sbuffare tra i miei capelli.

 

-la solita stupida... vieni, ti porto a letto- mi ha sussurrato, prima di prendermi in braccio e avviarsi su per le scale.

 

Letto.

 

E detto con quella voce calda...

 

Letto.

 

E cullata da quel respiro lieve come una piuma...

 

Letto.

 

IL letto.

 

No, con lui che mi teneva in braccio non era il caso di soffermarsi troppo su quel sostantivo...

 

Ho nascosto il naso nel suo collo, constatando quanto fosse morbido e profumato.

 

Sapeva di bosco.

 

Mi sono abbandonata completamente sulle sue spalle, forti e compatte, avvertendo uno strano languore, che non si è spento neanche dopo che mi ha posato tra le coperte.

 

La luce tenue della lampada accendeva i suoi capelli di riflessi d'argento puro, mentre gli occhi assumevano pian piano una sfumatura più calda.

 

-Dormi...- mi ha bisbigliato, posandomi un lieve bacio sulla guancia.

 

-Dove sei stato?-

 

Balbettio.

 

Un sorriso, per poi rispondere: -A cena con un'amica-

 

Stomaco contratto.

 

Di nuovo.

 

Ma cos'era, eh?!

 

-Con Kikyo, immagino-

 

Quella detestabile gallina sculettante.

 

Mi aveva fatto incazzare abbastanza, quel giorno.

 

Cosa ci trovasse in lei Inuyasha, era e resta un mistero.

 

-Perspicace, cara la mia inacidita-

 

-vaffanculo...-

 

Mi ha dato un buffetto sulla guancia, come si fa con i bambini, prima di uscire sghignazzando -Buonanotte...e sogni d'oro...-

 

Sogni d'oro un par di ciufoli.

 

Ero più in sobbuglio di quando mi prendeva la nausea...

 

 

 

-Insomma Kagome... hey, Kagome.... ma ci sei?-

 

-Eh?-

 

Vedo Sango sbuffare divertita, appoggiando i gomiti sul tavolino del bar dove ci siamo fermate per un the freddo.

 

-Mamma mia, è da un mese che sei sempre con la testa tra le nuvole... Inuyasha deve stare attento anche a dove metti i piedi, a quel che ha detto a Miroku...-

 

Quel nome...

 

Lo stomaco si stringe.

 

Ancora.

 

-Nulla, nulla... ma... che mi stavi dicendo?-

 

Alza gli occhi al cielo -Un caso irrecuperabile, ecco cosa sei. Dicevo, allora te la senti di venire stasera?-

 

Sgrano gli occhi, mentre mi raddrizzo sulla sedia neanche mi avesse colta un fulmine.

 

Ma certo.

 

Come dimenticare l'evento della settimana.,,

 

-Suvvia, ragazziiiiii.... è il mio compleanno, dobbiamo festeggiare... Oh, Kagome, tu non te la sentirai davvero di venire in discoteca con quella pancia, però...-

 

Quel mutamento genetico di pollame scaduto aveva esordito così, tre giorni fa, mentre discuteva con Inuyasha, che tra parentesi era troppo impegnato a guardarle le tette per prestare attenzione al tono stridulo che aveva assunto, del suo imminente compleanno.

 

Per tutti i kami, anche se avessi avuto le gambe come una colonna portante, sarei venuta!

 

-Ma no, Kikyo, vengo volentieri... Non sono poi tanto stanca, la sera, mi basterà non tardare troppo...-

 

Porca paletta, non vedo l'ora di sdraiarmi sul divano con la spremuta di arancia di fianco da un mese a questa parte, ma prima di dare soddisfazione a quell'ibrido tra un'oca e una gallina, avrei patito le pene dell'Inferno!

 

-Certo che vengo, Sango! Ho già comprato il vestito adatto-

 

La vedo annuire.

 

-Molto bene, tesoro. E non farti problemi se volessi venir via presto. Le gemelle sono da mia madre, ma a me e Miroku come sai non piace lasciarle troppo da sole. Quindi, a una certa ora verremo via anche noi. Così, nel caso Inuyasha volesse trattenersi con Kikyo, potrà farlo senza avere il pensiero di riportarti a casa-

 

Di nuovo.

 

Gli ormoni, maledetti...

 

Maccheccavolo, sennò come si spiegherebbe quel moto d'astio che mi sale al solo sentir nominare il nome di quella mutazione di pollo...cioè, insomma... volevo dire Kikyo, accanto a quello del mezzodemone?

 

-A proposito, hai visto come si guardano? E comunque, Inuyasha ha detto a Miroku che lei è, diciamo, un'amica moooolto speciale. Capace ci scappa il morto. In fondo, sono quattro anni che si frequantano-

 

Altro conato di bile in arrivo.

 

Stringo forte la tazza di the, mentre piego le labbra in una smorfia che vorrebbe somigliare ad un sorriso.

 

-Ma va?!-

 

Cazzo, che voce stridula mi è uscita.

 

Osservo Sango inarcare un sopracciglio.

 

-Ka-chan, cos'hai? Sei sicura di sentirti bene?-

 

-Benissimo, Sango!! E comunque, sarà meglio avviarsi verso casa... sono quasi le sette, e dobbiamo essere al locale per le otto e mezza. Un po' di tempo mi ci vuole a prepararmi, e se non sono pronta in orario, chi lo sente Inuyasha...-

 

-Ok. Vado anch'io, così sistemo le gemelle prima di prepararmi. Ci voleva quest'uscita, sai? Erano mesi che non ci vedevamo tutti insieme-

 

Mi rabbuio.

 

Insieme a Koga...

 

Quelle uscite erano fatte sempre con lui, insieme a lui.

 

Mi sale un po' di tristezza.

 

Non l'ho ancora chiamato, da aprile.

 

E, strano a dirsi, non ne sento molto la mancanza.

 

Stare da sola mi ha fatto aprire gli occhi su cose che prima avevo evitato volutamente di considerare.

 

Era sempre molto assente, e la nostra routine monotona come non mai.

 

Tornava sempre tardissimo da lavoro, al quale si recava spesso anche il sabato e la domenica, lasciandomi a casa.

 

Non era poi particolarmente affettuoso negli ultimi tempi, e anche il sesso era cambiato.

 

Era veloce, meccanico, senza la dolcezza e il trasporto dei primi tempi.

 

Cavolo, non ci baciavamo e accarezzavamo quasi più...

 

Ma nonostante tutto, penso ancora che potremmo salvare la nostra storia. In fondo, ne abbiamo passate tante, insieme, ed in fondo, è lui il primo uomo che abbia mai amato.

 

Mi è stato accanto nei momenti difficili, durante il lungo periodo in cui mio padre è stato male e poi, infine, è venuto a mancare.

 

Sorrido amaramente.

 

Pensavo davvero che questo piccino sarebbe stato il coronamento di tutto.

 

E credo ancora, nonostante quello che mi ha fatto passare, che le cose si potrebbero sistemare.

 

Solo... passati il dolore e la delusione iniziale... mi sono resa conto che non era tutto così bello come mi volevo convincere che fosse.

 

Ma io lo amo ancora....

 

Sì?

 

-Oh, tesoro...scusami, non volevo farti tornare in mente quel... quel... insomma, lui- esordisce Sango, abbracciandomi dolcemente, invadendo le mie narici col suo buonissismo profumo di fiori.

 

Sorrido dolcemente, ricambiando l'abbraccio -Tranquilla Sango-chan, non è successo niente...- le dico, la voce nuovamente allegra.

 

Sango.

 

La sorella che non ho mai avuto... Una donna forte, che io paragonavo sempre ai tortini di cioccolato caldo.

Duri e asciutti fuori, dolcemente morbidi e caldi all'interno.

Questo era Sango. Una donna forte e leale, capace di affrontare l'impossibile a muso duro, ma anche immensamente dolce.

 

Mi fissa, gli occhi scuri come castagne.

 

Le sorrido per rassicurarla.

 

-Davvero, Sango. È tutto apposto. E adesso fammi andare, che sennò il cane inizia a ringhiare!- le dico alzandomi e afferrando le chiavi della macchina

 

Sghignazza divertita -Già. Dovresti mettergli la museruola, sai? A dopo carissima!-

 

 

 

 

Ho sempre un sorriso sulle labbra, mentre mio chiudo la porta di casa alle spalle.

 

Se Inuyasha sapesse che lo paragono fisso a un cane, mi prenderebbe a morsi.

 

Perchè, vuoi forse dire che ti dispiacebbe?

 

Mi fermo di scatto.

 

No.

 

Cazzo, no.

 

Pure la vocina interiore, ci mancava?!

 

Scuoto la testa per mandare via quei pensieri a dir poco inopportuni.

 

Gli ormoni.

 

Sono loro, sono gli ormoni.

 

Passo alla svelta davanti alla porta della stanza degli ospiti, che Inuyasha occupa da qualche giorno, da quando durante la notte mi sveglio in preda a dolori fortissimi di schiena che si calmano solo con una borsa d'acqua calda.

 

Sbuffo, mentre riempio la vasca di acqua e bagnoschiuma.

 

Ha vinto, alla fine. È riuscito nel restare a dormire qui, con immensa gioia di mio nonno e mia madre.

 

Saperlo così vicino, specialmente in quel mese in cui gli ormoni vanno dove gli pare, mi fa un effetto strano, però.

 

Già, perchè vorresti che dormisse con te, carina.

 

Sgrano gli occhi.

 

Ancora quella cavolo di voce.

 

Ringhio, mentre mi libero dei vestiti per immergermi nell'acqua.

 

-Fattela passare, Kagome, fattela passare...- mi ripeto come un mantra.

 

Devo dirlo alla Kitano.

 

Anzi no.

 

Befana e pettegola com'è, mi prenderebbe in giro in combutta con mamma.

 

Dò un'occhiata all'orologio sulla parete del bagno.

 

Le sette e un quarto.

 

Tra poco Inuyasha sarà qui, devo sbrigarmi, se mi trova nella vasca lo senti....

 

E di che ti lamenti? Saresti già pronta per la camera da letto!

 

Mi alzo di scatto, avvolgendomi nel telo di spugna.

 

Quella dannata vociaccia... ma l'avrei ignorata!!

 

Mi dirigo a passo marziale in camera, e tiro fuori dall'armadio il vestito comprato il giorno prima per il compleanno della pollastr...ehm... di Kikyo.

 

Lo adagio sul letto, osservandolo con occhio critico.

 

È corto, di una spanna buona sopra il ginocchio, in pizzo blu scuro elasticizzato rifinito qua e la con dei sottilissimi fili color indaco, le spalline sottili e lo scollo a V.

 

La commessa del pré-maman mi ha assicurato che mi sarebbe stato d'incanto.

 

La pancia in fondo non è cresciuta troppo come pensavo, aumenta ogni giorno di pochissimo, ma in compenso il seno si è decisamente riempito ed ho i fianchi più rotondi.

 

Anche se per qualcuno sono rispettivamente quelli di un uomo e di una portaerei...

 

-Ma certo, per quella specie di caninide paragonati alle tette striminzite della pollastra e alle sue chiappe rimpiccinite, è normale...- borbotto tra me e me, mentre infilo reggiseno e slip per poi indossare l'abito.

 

Allo specchio, mi sistemo i capelli corti con la cera arruffandoli un po', per dargli movimento.

 

Non mi dispiaccio tanto con questo taglio, e poi è così comodo!

 

Metto un paio di orecchini di perle, poi passo un velo di cipria, un tratto spesso di matita e il mascara sugli occhi, fard sulle gote, e sulle labbra un gloss leggermente colorato.

 

Carino l'effetto.

 

È molto bello il modo in cui il tessuto del vestito fascia la pancia, pare la avvolga, sottolineandola dolcemente.

 

Il seno leggermente abbronzato risalta magnificamente con quella scollatura.

 

Guardo l'orologio.

 

Mancano cinque minuti alle otto.

 

Infilo quindi le scarpe, un paio di sandali neri bassi, anche se ce ne sarebbero stati bene un bel paio col tacco alto e gli strass...

 

Daltr'onde, con queste gambe che basta un nulla diventano zamponi ripieni, non mi posso mettere certamente i tacchi.

 

-Kagome!-

 

Sobbalzo.

 

È arrivato.

 

-Sei pronta? Non ti sarai mica dimenticata della festa di Kikyo?- mi sbraita dal piano di sotto.

 

Alzo gli occhi al cielo.

 

Kami, sembra proprio un cagnolino al servizio della padrona.

 

-Eccomi, eccomi.... sono pronta, come vedi- esordisco scendendo le scale.

 

Mi fermo.

 

No, io non...

 

Woow... Di' un po', cosa aspetti a saltargli addosso?

 

Dannata vocina malefica.

 

Stai zitta.

 

-Sei vestita da donna. Finalmente-

 

Accidenti a lui e a tutta la sua boria.

 

Mi fissa, senza muovere un muscolo, gli occhi che si fanno più scuri.

 

Incrocio le braccia -Bhe?!-

 

Si riscuote da quella specie di trans -Si. Ma se tu avessi un sedere al limite della decenza e i capelli lunghi da donna staresti decisamente meglio-

 

Vaffanculo.

 

-Ancora con questa storia?! Caro il mio ermafrodita, vedi di aggiustare il tono, sai?! E poi non prendo lezioni di stile da uno che porta i capelli lunghi, come le donne- ringhio.

 

Ma a chi la vado a raccontare...

 

La t-shirt bianca sotto la giacca nera dal taglio squisito, quella specie di rosario a pallini della sua epoca natale sul collo abbronzato, i jeans scuri, i capelli fini come fili di seta ordinati sulle spalle a fare da contrasto con occhi e colore della pelle.

 

Scuoto la testa.

 

Vaffanculo.

 

Inarca un sopracciglio -Tutta invidia. Andiamo comunque. Non voglio fare aspettare Kikyo-

 

Assottiglio gli occhi.

 

E eccola, l'acidità allo stomaco.

 

Ancora.

 

-Ma certo. Dio non volesse le sciupassi l'evento. Quanti partecipanti ha contato su facebook?-

 

-Ma insomma, Kagome, lasciala un po' in pace! Ma che ti ha fatto mai?-

 

Mi ha fatto che ti è sempre più appiccicata di una vongola allo scoglio, e che cerca in tutti i modi di farmi incazzare, ecco cosa mi ha fatto!

 

-Nulla!!-

 

Ma poi, a me... che cacchio me ne deve fegare se gli sta appiccicata?!

 

-Comunque...- chiedo mentre siamo in auto verso il luogo dell'incontro, il Pia Room, che tra parentesi, che cazzo di nome è Pia Room?! C'è un'assonanza con la pollastrite acuta di Kikyo, ci scommetto!! Deve averlo scelto per osmosi!

 

-Si?-

 

-Torni a dormire stanotte?- domando, la voce tirata come una corda di violino.

 

Ma poi...

 

Perchè???

 

-Credo di si... o forse farò un po' più tardi... vediamo come butta la serata, dai-

 

Cioè?!

 

Vediamo se Kikyo si concede?!

 

Sbuffo infastidita, mentre Inuyasha accosta vicino ad un locale che, devo ammettere, è carino davvero.

 

Ha un design ricercato, almeno da fuori.

 

Quando lascio la borsa all'entrata al guardaroba, osservo il mio migliore amico che chiede indicazioni al ragazzo del locale.

 

Caspita.

 

Siamo entrati da due minuti, e già tutte queste donnette gli sono con gli occhi puntati addosso.

 

Ma cosa me ne frega?!

 

Mi afferra per il polso -Vieni, è di qua-

 

La musica ci investe non appena scostiamo una tenda pesante.

 

Devo ammettere che la sgallettata ha davvero buon gusto.

 

Il locale ha uno stile moderno, mixa egregiamente il legno, l'acciaio e pregiatissimi complementi d'arredo. Le luci sono suffuse, e ci sono varie candele sparse qua e la.

 

Mi lascio condurre ad un tavolo appartato, dove sono già seduti Sango, Miroku, Rin, Sesshomaru, altre due colleghe, e la Miss.

 

-Scusate, ma qualcuno ha fatto tardi- si scusa lo scemo, la voce bassa e calda.

 

La Miss si alza in piedi, mentre io lo fucilo con lo sguardo.

 

Ha i capelli lunghi acconciati in mille boccoli lucidi e voluminosi, il viso sapientemente truccato, il collo adornato da una bellissima collana di corallo intrecciato con cristalli che va a terminare giusto giusto nell'incavo dei seni, il corpo fasciato in tubino nero super corto che ad occhio e croce io anche senza gravidanza potrei indossare solo dopo mesi e mesi di dieta selvaggia alla Bear Grylls, e ai piedi porta un paio di saldali meravigliosi dal tacco altissimo.

 

Come un fulmine, si slancia verso Inuyasha arpionandolo come un polpo.

 

-Inuuuu... ti aspettavamo con impazienza! Kagome cara, ti sei sentita poco bene?- mi chiede la cerebrolesa, staccandosi appena dal collo dello scemo mentre finge preoccupazione.

 

Poso la mano sul fianco.

 

-No, cara Kikyo, ero impegnata a mettere la museruola ad un cane rabbioso che ho trovato per caso-

 

Sango sghignazza.

 

Inuyasha mi guarda storto e assottiglia gli occhi.

 

La sgallettata ricambia il mio sguardo canzonatorio -Ma davvero? Nelle tue condizioni non dovresti avvicinarti ad animali, come dire, selvatici. Non sei esperta nel gestirli, e potresti farti male, sai?-

 

-Ah si? Me ne ricorderò. Vorrà dire che la prossima volta lo porterò direttamente al canile-

 

Anche Rin si unisce allo sghignazzamento di Sango.

 

Se non fosse per il fatto che sono furente, mi verrebbe da ridere per la comicità della situazione.

 

Kami, fossi un bollitore farei fumo dalle orecchie.

 

-Non ascoltarla, Kikyo. Ultimamente è un po' acida- replica l'idiota, un sorrisino del menga stampato in faccia.

 

-Comunque- riprende il discorso la Miss, annuendo soddisfatta alla battuta imbecille del Re degli imbecilli -Inu, il tuo posto è qui, accanto a me. Tu Kagome ho pensato avresti avuto piacere a sistemarti tra Sango e Rin- spiega portando Inuyasha, che non mi guarda nemmeno di striscio, dall'altro lato del tavolo, mentre mi indica con un cenno del capo la mia sedia, diametralmente opposta a quella dello scemo.

 

Eccheccazzo.

 

Ti pareva che non volesse averlo accanto?

 

E al cagnaccio non dispiace, la cosa.

 

Lo osservo addentando un crostino col salmone, mentre le dedica un sorriso a trentadue denti.

 

Le passa un braccio intorno alle spalle e l'attira a se, mentre lei ridacchia in risposta a qualcosa che l'imbecille le sussurra nell'orecchio.

 

Ma guardali.

 

Lo scemo posa anche una mano sulla coscia della sgallettata.

 

-Allora Kagome? Come va la gravidanza?-

 

-Non male, Rin. Dovrei venire da te a fare qualche massaggio relax, però-

 

E guarda lei come gli sfiora il collo con la mano...

 

Ma da quando c'è tutta questa confidenza?!

 

-Fai bene Kagome! Anch'io ne ho fatti alcuni mentre aspettavo le gemelle, funzionano tantissimo!Aiutano anche il sistema linfatico!-

 

E guarda lui come le passa la mano tra i capelli...

 

No, mi è venuto il mal di testa tutto insieme.

 

Sarà meglio che mi spicci a mangiare queste patate arrostite, magari è un calo di zuccheri...

 

-Hey, Sesshomaru, hai visto il fratellino come se la intende con Kikyo? Chi l'avrebbe mai detto quattro anni fa!-

 

Mi strozzo con il pesce.

 

-Già Miroku. Ultimamente si vedono spesso.-

 

Acqua.

 

Si, un po' d'acqua.

 

-E poi, quella Kikyo è davvero un bel bocconcino. Voglio dire, hai visto che curve? Sembra una modella! E i capelli.... ahhh....-

 

-Miroku, ti sembrano cose da dire con tua moglie presente? Ti meriteresti uno schiaffo di quelli seri!- dico inviperita, guadagnandomi l'occhiata di approvazione di Rin e Sango, che non tarda a seguire il mio consiglio.

 

-Se non sapessi che hai troppa paura di finire evirato, potrei pensare di castrarti per davvero!!- sbraita Sango.

 

I due piccioncini non sembrano essersi accorti del diverbio a poca distanza da loro.

 

La musica ha coperto tutto, o forse Inuyasha è troppo impegnato a passare la mano sul fianco della strega.

 

-Quand'è che arriverebbe il dolce?- domando, cercando di ignorare le tempie che pulsano e il nodo allo stomaco.

 

-Eccolo qui!!! Oooh!! tortini al cioccolato con crema di fragole!! Deliziosi!!- risponde Sango, indicandomi con sguardo famelico il cameriere che si avvicina.

 

Mi si illuminano gli occhi. Uno spiraglio di luce in questa serata del cavolo!!

 

-Scusi, c'è mica un po' di panna?- domando già con l'aquolina in bocca.

 

-Certo signorina!! Ecco qua!-

 

-Non se ne parla!! Quanto zucchero vuoi assumere oggi?!-

 

Mi giro lentamente verso il beota al lato opposto del tavolo.

 

Allora quando vuole sente.

 

Mi fissa, il braccio destro ancora intorno alla vita della sgallettata.

 

Ringhio.

 

-Un po' di panna, grazie-

 

Sotto lo sguardo incazzato di Inuyasha, inizio a mangiare lentamente il dolce.

 

Oddio. Buonissimo.

 

E con la panna.

 

Magnifico. Da gustarsi ad occhi chiusi.

 

Sto per assaporare un altro boccone di quella delizia, che il cucchiaino mi viene repentinamente strappato di mano.

 

Mi trovo con la faccia furente di Inuyasha ad un palmo dal naso.

 

-Ti-ho-detto-no- sibila furente.

 

Alzo un angolo della bocca, mentre sento di averla completamente sporca di cioccolato fuso e panna.

 

-Io invece ho detto si-

Socchiude gli occhi, mentre il sopracciglio destro inizia a muoversi, tipico di quando è nervoso.

 

Intorno a noi, gli altri parlano tranquillamente, ormai abituati a quello scambio di litigi quotidiani.

 

Solo la sgallettata non gradisce, lo vedo dall'occhiata di fuoco che mi manda.

 

Poi, succede.

 

Sento le dita caldissime di Inuyasha raggiungermi la bocca.

 

Cerco di spostarmi.

 

-Ferma-

 

Voce calda, bassa.

 

Mi blocca la testa con l'altra mano, mentre con estrema delicatezza toglie i resti di cioccolato e panna.

 

Prima il labbro superiore.

 

Poi quello inferiore.

 

Poi gli angoli della bocca.

 

E poi alla sua bocca.

 

Mi guarda negli occhi, lo sguardo profondo, mentre con lentezza succhia via i resti di dolce dalle dita.

 

Mi gira la testa.

 

Aiuto.

 

Perchè vorresti essere tu a ricevere il trattamento delle dita, eh?

 

Dannata voce!

 

Sei stata zitta fino ad ora!

 

Continua a farlo, no!

 

Lentamente, Inuyasha fa girare la sedia, appoggiando le mani sui braccioli, il viso vicino, troppo vicino al mio.

 

Mi manca l'aria.

 

-Effettivamente, la panna ci sta da Dio- afferma, un ghigno sul viso.

 

Socchiudo gli occhi, spingendolo via.

 

-Vaffanculo- sibilo.

 

Lo vedo che apre la bocca per dire qualcosa, quando la sgallettata atira l'attenzione di tutti.

 

-Ed ora ragazzi, che ne dite di fare due salti in pista? Rihanna palla per tutta la sera! Vieni Inu, andiamo! Hai promesso che saresti stato il mio ballerino per tutta la sera!!_ esclama, arrivando come una furia a trascinarlo via per un braccio.

 

La segue, docile, il braccio intorno alla vita, mentre lei, provocandomi un istinto omicida che non credevo possibile, posa una mano vicinissima al suo sedere.

 

-come un cane...- bisbiglio.

 

-Kagome-chan, andiamo? Sono le dieci e mezza, facciamo due salti in pista e poi ci avviamo verso casa, che dici?-

 

Mi giro verso Sango, sorridente come sempre.

 

Non si deve essere accorta del teatrino di poco prima.

 

-Si, anche se non credo muoverò un solo passo. Ho le gambe terribilmente pesanti- le dico.

 

Ed è un vero peccato, visto che ho sempre adorato buttarmi nella mischia e fare mosse sceme in discoteca.

 

La vedo annuire.

 

-E comunque- mi dice mentre prendiamo posto ad uno dei divanetti davanti la pista da ballo -Non devi essere troppo severa con Inuyasha. Anche se certe volte è un po' esagerato, lo fa soltanto per il tuo bene-

 

-Puah!- sbotto in risposta.

 

I due esseri sono già in pista.

 

Li vedo che si osservano, occhi negli occhi, un drink in mano.

 

-Per me un analcolico, grazie- dico a Miroku che si è offerto di passare al bancone a prendere da bere a tutti.

 

I gotta get my body moving shake the stress away, I wasn't looking for nobody when you look my way, possible candidate

 

Le note della musica iniziano a spandersi nell'aria, mentre molti prendono posto nella pista da ballo.

 

Vedo Inuyasha prendere il bicchiere dalle mani di Kikyo e venire verso di noi.

 

Mi sorride di sghembo, mentre si accuccia per posare i bicchieri sul tavolino.

 

-Faccio due salti in pista con Kikyo, ok?-

 

-Certo amico!- lo spalleggia Miroku, arrivato in quel preciso istante col vassoio dei drink

 

-Come ci si può rifiutare, con una così?- gli bisbiglia all'orecchio mentre gli dà di gomito, scambiandosi un sorriso di complicità che lo scemo ricambia subito per poi andare a passo spedito verso la strega.

 

La guarda negli occhi.

 

Le tempie pulsano.

 

Lei gli butta le braccia al collo.

 

Quanto vorrei le cadesse un abete in capo.

 

Lui posa le mani sulla vita sottile della gallina.

 

Razza di impotente.

 

Iniziano a muoversi piano, lei che gli si struscia addosso neanche fosse una gatta, lui che le passa le dita tra i lunghi capelli.

 

Capelli da vera donna.

 

Your hands around my waist, just let the music play, we're hand in hand, chest to chest, now we're face to face..

 

Sorseggio il mio drink analcolico, fingendo che sia prosecco.

 

Guardo con occhio imparziale la figura di Kikyo.

 

Sospiro.

 

Effettivamente, è splendida.

 

Ha la vita sottile, il seno alto e sodo, il sedere che ogni donna vorrebbe, le gambe magre.

 

Sospiro ancora.

 

Osservo Inuyasha sorridere a Kikyo, la fronte posata su quella di lei.

 

Di certo, a lei non avrà mai detto che assomiglia a un maschio, o che sembra Akaname, o chissà cos'altro...

 

Ma comunque... perchè devo prendermela così?

 

Forse perchè vorresti essere al suo posto.

 

Vocina del cazzo.

 

Magari ho paura che lui mi inizi a trascurare.

 

In fondo, mi sono abituata alla sua presenza, e mi piace, mi rassicura, la richiedo.

 

Ma non posso certo pretendere che mi stia dietro neanche fosse il mio compagno, ha diritto ad avere una vita privata, e anche se Kikyo non mi sta particolarmente simpatica, alla fine è lui quello a cui deve piacere...

 

-Kagome!! Ma insomma, cos'è quello sguardo languido e pensieroso?-

 

Languido? Pensieroso? Io?

 

-Io direi di andare comunque! Sono le undici e mezza! Vuoi venire?-

 

Certo che voglio venire via.

 

Cos'è, dovrei restare qui a fare la bella statuina, a reggere il moccolo mentre ci manca poco quei due si accoppino sulla pista?

 

E poi sono stanca, ecco.

 

Voglio andare a dormire.

 

-Certo Sango. Vengo anch'io. Voi Rin?- chiedo alla ragazza seduta poco distante da me mentre mi alzo.

 

-Anche noi andiamo Kagome. Domattina devo alzarmi presto, vado a truccare una sposa, devo essere in forma-

 

Annuisco.

 

Faccio qualche passo verso la pista per dire a Inuyasha che ci saremmo visti a casa.

 

Inorridisco.

 

Vedo Kikyo azzerare la distanza tra i loro visi, posandogli un bacio a fior di labbra, al quale lui non si ritrae, almeno non subito.

 

Cerco di ignorare il miscuglio di sensazioni che sto provando.

 

Altro, potentissimo, nodo allo stomaco.

 

Proseguo, imperterrita, facendo violenza su me stessa.

 

Mi avvicino di più, e poso di malavoglia la mano sulla spalla del demente.

 

Eccoci.

 

Sono tornata ad offenderlo.

 

-Vado a casa, Inuyasha. Ci vediamo in mattinata, e non ti preoccupare, puoi trattenerti a dormire fuori, non ho problemi, sai-

 

Benissimo.

 

Il tono di voce era abbasta tranquillo.

 

Lo vedo voltarsi di scatto verso di me, gli occhi confusi.

 

Ma vai, il bacio dell'arsella ha fatto effetto.

 

Magari a lei un massaggio tipo quello del mese scorso lo faresti molto più volentieri, non è così, razza di caninide in calore?!

 

Sbuffo, incazza più con me stessa che con lui.

 

-Ciao Kagome cara! Spero sia stata bene!-

 

Certo. E starei anche meglio se un caterpillar ti piallasse.

 

Sorrido -Certo kikyo. E ancora auguri!-

 

Mi giro per andarmene, quando qualcuno mi afferra per un braccio.

 

-Kagome, aspetta. Vengo anch'io, non vorrei avessi bisogno di aiuto-

 

Scrollo il braccio per liberarmi dalla sua presa -Non ti preoccupare, farò da sola. Divertiti-

 

Mi guarda, gli occhi confusi per il tono un po' troppo freddo che ho usato.

 

Spero vivamente che non mi chieda spiegazioni, domattina, anche perchè non saprei davvero cosa rispondergli.

 

Non lo so nemmeno io cosa c'è...

 

 

Mentre saluto Sango davanti alla porta di casa, non posso fare a meno di riflettere ancora su quello che mi sta succedendo.

 

Sospiro, mentre rimetto il vestito nell'armadio per poi infilarmi la camicia da notte a cannottiera celeste.

 

Cosa mi sta succedendo con Inuyasha?

 

Perchè ho tutte quelle sensazione, quei moti di odio verso Kikyo?

 

Perchè?

 

Resto a scervellarmi su queste questioni per tanto, troppo tempo.

 

Cerco di prendere sonno guardando svogliatamente un libro.

 

Ma non posso fare a meno di pensare a Lui, mentre lo stomaco si contorce ancora e ancora...

 

Le quattro.

 

Ma dove cazzo è?!

 

Kami, mi sembro una mamma apprensiva.

 

Lo sai benissimo dov'è, e vorresti essere li con lui...

 

Vocina del piffero, nessuno ti ha chiesto nulla!

 

Vorrà dire che la serata ha preso una giusta piega e che Kikyo si è "concessa".

 

E poi, non è vero che vorrei essere li con lui.

 

Inuyasha non mi suscita assolutamente nessun impulso di quel genere.

 

Bugiarda!

 

E stai zitta!!

 

Solo, non sono più abituata a non averlo qui.

 

E poi sono preoccupata.

 

Sbuffo, irritata con me stessa.

 

Se il bimbo capisse che razza di madre scellerata e idiota si ritrova, chiederebbe l'affidamento prima di nascere!

 

Lo scemo comunque è grande e vaccinato, cavolo, ha più di quattrocento anni!

 

E può fare quello che vuole.

 

Non mi interessa...

 

Poi, improvvisamente, quando stavo ormai per perdere le speranze, sento girare le chiavi nella toppa.

 

Rapidissima, spengo la luce dell'abat jour e mi straio, facendo finta di dormire.

 

Sento i suoi passi salire pian piano verso il piano superiore.

 

Bussa lieve alla porta.

 

-Kagome?- lo sento bisbigliare.

 

Non rispondo.

 

Sento la porta aprirsi, lui che si dirige con passo felpato fino al mio letto.

 

Calma, Kagome.

 

Calma.

 

Lo sento sospirare, mentre si siede piano sul materasso.

 

Posa una mano sul mio braccio, gli artigli che solleticano la pelle.

 

Brividi.

 

-Kagome...stai dormendo?- sussurra.

 

Non rispondo, e continuo a far finta di dormire.

 

-Si, dormi. E non fare caso quando ti dico certe cose. Eri splendida stasera-

 

Ho la gola secca.

 

Inizia a passarmi le nocche della mano sul braccio.

 

Oddio.

 

-E la panna dalle tue labbra è infinitamente più buona-

 

Lo dice talmente piano che quasi non sono sicura di aver capito.

 

Sento la mano che prima mi stava carezzando il braccio salire su, percorrendo le clavicole e il collo, per poi arrestarsi all'angolo della bocca.

 

Ora muoio.

 

Lo sento prendere fiato, profondamente.

 

-Se solo sapessi, Kagome...- lo sento bisbigliare, mentre lo sento avvicinarsi sempre di più al mio viso, finchè sento l'alito accarezzarmi la pelle sottile vicino all'orecchio.

 

Lo stomaco si è contratto.

 

Ancora.

 

-Se solo sapessi...-

 

Poi, eccolo.

 

Qualcosa di soffice e caldo sulla mia bocca.

 

Rapido come un battito d'ali.

 

Sento i sottili capelli di luna posarsi a ventaglio su di me.

 

E poi le dita che sfiorano lievi le spalle nude, leggere come una piuma, mentre quel buonissimo odore di bosco mi invade.

 

-Se solo sapessi...- bisbiglia ancora vicino alle mie labbra, la voce bassa, roca e meravigliosamente graffiante, mentre sfiora per l'ultima volta le mie spalle con quelle dita tentatrici.

 

Non so come, ma il cuore è riuscito a non partire all'impazzata, altrimenti la mia copertura sarebbe saltata.

 

Si alza, piano e discreto com'è arrivato.

 

Aspetto che la porta si chiuda, prima di alzarmi di scatto seduta neanche fossi una molla.

 

Mi porto le mani tremanti alla bocca, un languore indicibile allo stomaco.

 

Adesso il cuore è parito, batte all'impazzata, come un tamburo.

 

Lo sento, cavolo.

 

Baciata.

 

Inuyasha mi ha baciata.

 

E cosa ancora più sconcertante, quel lieve sfioramento di labbra mi ha sconvolto i sensi più di ogni altra cosa.

 

Mi è piaciuto.

 

Eccome se mi è piaciuto.

 

Passo le mani tra i capelli, mentre afferro il bicchiere d'acqua sul comodino.

 

Gli ormoni.

 

Si, gli ormoni.

 

Per forza....

 

Ma a chi la vai a raccontare?

 

Dannata, dannatissima voce interiore.

 

Non farmi incazzare.

 

Anche perchè ho troppa paura di ammettere che hai ragione.

 

 

Eccomi qua!! Una presenza inquietante! Ma c'è un motivo per aver postato così a ridosso dell'ultima volta. In settimana non potrò mettere nulla perchè sarò senza pc, quindi, per non lasciarvi a bocca asciutta, ecco qui il capitolo di luglio!

Una chicca dolce come il miele prima del casino dei casini!!!

A presto, ragassuoli ^_^

 
  
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