love,
don’t come so easily
Nana
e Yasu– Baita,
in un luogo
imprecisato del Giappone
“Nobu?”
esclamò Nana, entrando nella baita, con in mano la
sportina.
Yasu
entrò dopo di lei.
“Dove
sarà?” Nana sgranò gli occhi, facendo
una strana
espressione. Controllò in tutte le stanze.
Si
diresse nel piccolo giardino laterale, e vi trovò Nobu
chinato sulle piante.
“Nobu?
Che fai?”
Nobu
si voltò verso di lei e le diede un’occhiata,
nessuna
espressione sul volto.
“Nulla.
Cos’è?” chiese lui, scrutando la
sportina.
“Ah”
Nana guardò la sportina “ho preso una nuova
giacca” la
tirò fuori e gliela mostrò.
Nobu sorrise.
“Molto
bella, davvero”.
“Già.
Tutto bene?”
Nobu
la guardò malinconico. “Hachi ha
abortito”.
La
sportina cadde dalle mani di Nana.
Shin
e Misato –
Appartamento in Giappone, vicino Tokyo
Shin
spalancò gli occhi, quando Misato si ritrasse dal terzo
bacio. “Direi che è meglio che vada”
sussurrò.
Shin
la guardò malinconico.
“Ma
tornerò presto, lo prometto”. Misato sorrise.
“Okay”.
Misato
lo guardò, amareggiata. “Dai, non essere
triste.”
Shin
le arrivò accanto, accarezzandole i capelli, la testa di
lei contro il suo petto. “Non lo sono”. Le diede un
bacio.
Misato
lo fissò, stupita.
Nana
e Nobu– Baita,
in un luogo
imprecisato del Giappone
“Che
vuoi dire?” biascicò Nana, le parole non volevano
uscire
come un unico fluido liquido, era piuttosto agitata.
Nobu
non trattenne una lacrima. “Nana, mi manca Hachi”.
Nana
lo guardò ad occhi sgranati. Nobu stava piangendo sotto
ai suoi occhi. “Nobu…”
Nobu
le si avvicinò e le si buttò tra le braccia,
singhiozzando.
“Nobu…”
Nobu
continuò a piangere contro la sua spalla, incurante di
nulla. Le braccia di Nana ricadevano accanto ai suoi fianchi, incapaci
di
abbracciarlo.
“Hachi
ha abortito?” disse, gli occhi come due fessure.
Nobu
annuì contro la sua spalla e sentì i suoi
singhiozzi
muoverla a sincrono.
Nana
guardò l’orizzonte con una faccia triste.
Hachi
– In giro,
Giappone
Hachi
si strinse nelle spalle, il freddo pungente di quella
giornata le entrava da sotto il vestito e gli stivali di camoscio.
Sospirò e
una nuvoletta si formò dalle sue labbra.
Guardò
il cielo, triste. Sentiva tanti brividi scuoterla
dentro, e paura. Aveva fatto bene?
E
dov’era Nana in quel momento?
Sentiva
così tanto la sua mancanza, che quasi le mancava il
respiro. Aveva bisogno di lei, aveva un’incredibile bisogno
di lei. Pianse.
Nana,
dove sei? Dove sei? Perché
mi hai lasciato da sola?
Aspirò
quell’aria fredda che le entrò nei polmoni. La
testa le
girava, come un moto che non si fermava.
Nana...
Aveva
bisogno di lei, non poteva farne a meno. Come avrebbe
fatto, senza di lei? L’amore non arrivava così
facilmente… l’amore per
chiunque, l’amore sincero e più
profondo… non arrivava così facilmente.
Shin
–
Appartamento in Giappone, vicino Tokyo
Shin
si buttò sul letto e si fermò a guardare il
soffitto, nel
silenzio più assoluto del suo appartamento.
Allargò le braccia e occupò l’intero
spazio delle lenzuola, sospirò.
Il
soffitto aveva tante venature ed era imperfetto, come lo
era lui. Si sentiva così perso… e così
solo.
Misato
aveva avuto paura di lui? Nana, Hachi, Nobu, Yasu dov’erano?
Perché lui era lì da solo? Aveva paura,
così da solo.
Nana
Nobu– Baita,
in un luogo
imprecisato del Giappone
“Nana,
scusa se ti ho pianto contro la spalla. Sarai tutta
bagnata” mormorò Nobu scostandosi da lei e
asciugandosi gli occhi con le
maniche della maglia.
Nana
scosse la testa e si toccò sulla spalla. “Solo un
po’.
Hai fatto bene”.
Nobu
la guardò, tremante. “Voglio Hachi”.
Nana
ricambiò l’occhiata, profonda. “Lo so.
spazio
ringraziamenti…
hachi:
grazie
mille J
spero
ti piaccia anche questo
Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni di scrittori.