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Autore: BambolaMorta    19/01/2015    1 recensioni
[...] La prima cosa che ti colpisce della casa dei Miller è che l'arredamento è ancora integro.
Tutto al suo posto.
All'ingresso c'è un vecchio telefono grigio, posato su un elegante mobiletto in legno scuro e ferro.
Non sembra una casa disabitata.
Non è invasa dalle ragnatele, né da topi o scarafaggi.
Però e inquietante la presenza massiccia di specchi.
Sono ovunque. Tondi, ovali, rettangolari...hanno cornici pesanti e antiche.
C'è anche un interfono di metallo dorato, con i bottoni. Ne premi uno rosso e parli.
“Signori Miller? Siete in casa?”
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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LE COSE CHE POSSIEDI TI POSSIEDONO2

Cosa ci fanno una cheerleader, un lupo mannaro, un'infermiera zombie e un mietitore in una Ford del '96 con i finestrini che ancora si abbassano a manovella?

Questo pensiero ti colpisce mentre Ethan guida il suo macinino verso la periferia nord della città. E, cavolo, tuo fratello gemello è un pessimo guidatore.

Soprattutto adesso, che ha in corpo un paio di vodka e Redbull.

Nei sedili posteriori, Jason e Cindy stanno discutendo su quanto fosse poco vestita Abigail Summers alla festa dei Delta Pi.

Ve ne siete andati quando avete iniziato a prevedere orge e consumo di droghe pesanti. Tu hai commentato con un sarcastico “Il mio massimo è sesso a tre e marijuana” e tuo fratello ha riso come un idiota per almeno cinque minuti.

E adesso siete in auto, alla ricerca del vero brivido. L'autentico significato di Halloween, no? Spaventi, urla di terrore...

Vi siete imbattuti nel mito della casa dei Miller pochi giorni fa, mentre facevate in biblioteca una ricerca per il corso di criminologia.

Beh, ciò che è avvenuto all'interno non è esatta,mente un crimine...insomma, non si sa.

I Miller (padre, madre e due figlie femmine) sono spariti senza lasciare traccia. Il capofamiglia nel '59, moglie e figlie hanno smesso di farsi vedere in città circa nel '63.

Ethan parcheggia nel vialetto.

Eccoci qui. La casa che ha dato incubi ai bambini del vicinato per decenni!”, annuncia.

Jason sbuffa e il suo marcato accento del sud trapela quando esclama “Ma quale vicinato, amico?! Questa casa è fuori dal mondo!”

Cindy si sgranchisce le lunghe gambe, segno che ha fatto tutto il viaggio piegata, nei sedili posteriori. È normale quando sei un metro e ottantacinque e indossi un paio di tacchi da far invidia alle modelle sulle passerelle milanesi.

Tu pianti gli occhi sulla casa, che al momento ti appare solo tetra e triste, piuttosto che minacciosa.

È un edificio di matrice georgiana, rimodernato sugli standard estetici della East Coast dei primi anni Cinquanta.

La facciata ora è scura, invasa dai rampicanti. Ma non è sempre stato così.

Secondo me è solo una casa dall'aspetto orribile”, sentenzi.

Si è alzato un leggero venticello e il tuo gonnellino da cheerleader svolazza da tutte le parti, lasciando scoperti i pantaloncini neri da volleyball che porti sotto.

L'abito da mietitore di Jason non ha più l'orlo, di tanto che ci ha calpestato sopra stasera.

Ethan, invece, si è tolto le zampe da lupo e il muso posticcio. Adesso sembra un cantante grunge anni '90, con la barba, i capelli scompigliati e la vecchia camicia a quadri rossi di vostro padre.

Secondo me, invece, sarebbe ancora abitabile...se le dessero una ristrutturata, ovviamente”, è la conclusione a cui giunge Cindy.

Non ci sono più le ragazze di una volta...prima, almeno, le donne erano fifone, non prgmatiche come queste due”, è il commento piccato di Jason.

Ethan ride, con la roca risata del fumatore abituale di Marlboro rosse.

Speravi di trovare donnicciole impressionabili al corso di Criminologia? Amico, lasciatelo dire, sei nel posto sbagliato! Prova con Letteratura Inglese.”

Tu sollevi un sopracciglio. La tua migliore amica studia letteratura inglese, ma è l'unica che conosci a non aver avuto paura quando avete guardato il vostro primo film dell'orrore a otto anni.

Beh? Che facciamo? Suoniamo il campanello?”

La voce allegra di Cindy stona con il suo outfit da infermiera mangiacervelli in decomposizione.

Tu fai spallucce.

Prima le signore”, ridacchia Jason.


La prima cosa che ti colpisce della casa dei Miller è che l'arredamento è ancora integro.

Tutto al suo posto.

All'ingresso c'è un vecchio telefono grigio, posato su un elegante mobiletto in legno scuro e ferro.

Non sembra una casa disabitata.

Non è invasa dalle ragnatele, né da topi o scarafaggi.

Però e inquietante la presenza di specchi.

Sono ovunque. Tondi, ovali, rettangolari...hanno cornici pesanti e antiche.

C'è anche un interfono di metallo dorato, con i bottoni. Premi un bottone rosso e parli.

Signori Miller? Siete in casa?”

Ovviamente non ottieni risposta: primo perchè sono decenni ormai che la corrente elettrica è staccata, secondo perchè i Miller sono tutti morti data la tua indagine personale. Andiamo, chi potrebbe mai far perdere le proprie tracce per più di cinquant'anni?

Ti volti di scatto a causa di un rumore fastidioso. Jason ha rovesciato un portaombrelli di ferro battuto e si tiene le mani allo stinco sinistro.

Caaaaazzo, qua dentro non si vede un tubo!”, ringhia.

Solo tu non ci vedi”, sbotti. Fatichi ad ammetterlo a te stessa, ma ti ha spaventata. Quel rumore forte, metallico, dopo che hai...cosa hai fatto? Preso in giro dei possibili morti?

Non sei una persona impressionabile, d'accordo. Ma anche tu sei suscettibile alla paura.

Tieni, prendi una torcia”, dice Ethan tendendo una mano. “Volete anche voi?”

Tu fai spallucce, ma ugualmente ne prendi una. Cindy ti segue a ruota.

Sono torce al led, illuminano la casa a giorno di una luce fredda e biancastra.

Strano, vero? Inizia ad essere tutto spaventoso ora, ora che puoi vederlo bene.

Sospiri.

Ragazzi, io...non me la sento di stare qui dentro.”

Il tuo orgoglio grida all'alto tradimento. Ethan solleva scettico un sopracciglio, puntando la luce della torcia nella tua direzione.

Cos'è, hai paura adesso?”

Se quello stronzo di Jason chiudesse il becco.

Taci, razza di idiota.”

Cindy ti ha rubato le parole di bocca. Tuo fratello scuote la testa.

Va bene, va bene, basta. Possiamo uscire, se vuoi. Vuoi?”

Si, vorrei uscire. Qui dentro...non mi piace. Ho una brutta sensazione.”

Ora è la tua razionalità a gridare all'alto tradimento ma, fatto trenta, tanto vale far trentuno.

Non vi siete mossi dal corridoio d'ingresso, eppure...c'è qualcosa che non quadra. Qualcosa di inquietante e sinistro...di dannatamente sbagliato.

Ragazzi...ma noi non siamo entrati da li?”, dici.

I tuoi occhi sono rivolti verso una parete bianca.

Totalmente nuda e spoglia.

Hai le pupille dilatate e le mani che sudano.

Jason lascia cadere la torcia in un gesto di disperata impotenza.

La porta d'ingresso...”, biascica.

Già, la porta d'ingresso.

Dove fino a cinque minuti prima si trovava un pesante portone di legno scuro e vetro, ora non c'è altro che un muro bianco.

Cosa diavolo sta succedendo qui dentro?”

  
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