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Autore: Zeon97    20/01/2015    1 recensioni
Questa è la prima storia che posto ed è anche presente nel sito ufficiale. Spero possa essere di vostro gradimento.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Richiamo dal Futuro'
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Il giorno seguente non sembrò farsi attendere troppo; avevo ancora sonno.
Mi alzai normalmente e, vedendo Chung ancora addormentato, lo svegliai.

Alzati.
Dai ancora un pò…

Non ne voleva sapere di alzarsi.
Aveva bisogno della sua dose di spavento.

Tu sai chi è tornato.
Scherzi, vero? Non può essere tornato Rav...
Non pronunciare il suo nome.
Perché?
Potrebbe sentirti e salire…

Come se avessi pronunciato una frase magica, si sentì il rumore di qualcuno che saliva le scale…

Sta venendo a prenderti...
Aiutami ti prego!!
Sei un uomo?
Si!!!
Allora affronta il tuo destino…

Il rumore dei passi era diventato più intenso: era ormai arrivato.

Ti prenderà!!
Non sono un uomo. Aiutami, ti prego!!
Invece verrete tutti e due con me fuori di qui. Raven e Rena stanno tornando e dobbiamo trovarci pronti ad accoglierli.
Va bene...

Non parlammo oltre; dopo esserci preparati, uscimmo dalla camera e scendemmo in sala per fare colazione.
Qui incontrammo Elsword, parecchio malconcio.

Avete passato una bella nottata insieme? Vi siete divertiti?
Capitolo 9…
Come scusa?
Leggi la fine del capitolo 9. Non farmelo ripetere.

Arrivarono i camerieri con vassoi contenenti piatti e tazze.

Si mangia finalmente!

Lo spadaccino era pronto a divorare il piatto in modo animalesco, ma, vedendo l’espressione inquietante che la streghetta aveva assunto, rallentò improvvisamente e si mise a mangiare con le posate.
Una volta finito di mangiare, ci servirono delle tazze di té, ma qualcuno entrò di scatto nell’hotel.

- Metti giù quella tazzina Aisha!! - gridò Angkor
Perché dovrei ascoltarti?
- Bevi questa.

Prese la tazzina che aveva in mano Aisha e la gettò a terra rompendola, e posò la sua sul tavolo.

Se ci tieni tanto fa lo stesso.

La streghetta bevve un sorso, ma mostrò subito la sua espressione di disgusto.
Si alzò dalla sedia e prese il pipistrello, stringendo con le unghie.

Stai cercando di avvelenarmi brutta mosca obesa?
- Sono stato obbligato… lasciami.
Io ti ammazzo.

Anche lo spadaccino si alzò dalla sedia e si avvicinò ai due, interrompendo la lite che si stava svolgendo.

Dimmi una cosa Angkor: fine capitolo 9?
- Si..
Mi dispiace fratello. Aisha ti prego di perdonarlo per stavolta.

Lo spadaccino prese le mani della streghetta che stavano stringendo il pipistrello, cercando di allentare la presa.
Lei divenne tutta rossa in faccia nel giro di un secondo.

V-Va bene per questa volta.
Sicura di stare bene?

Preoccupato, lo spadaccino mise le mani sulle sue guance e avvicinò la sua fronte sul suo viso per toccare la sua, ma questo la fece arrossire ancora di più.

Scotti. Credo che tu abbia la febbre.
Sto b-bene. S-s-smettila!!
Io invece non credo proprio.

La streghetta si dimenò un pò per cercare di liberarsi, ma poi smise e si calmò.
Sembrava essersi arresa nel restare in quella situazione, però non per questo era triste, anzi pareva trovarsi davvero bene.
L’espressione di Aisha era rilassata e felice. I suoi occhi fissarono dritto quelli dello spadaccino, e per questi lui ne rimase come ipnotizzato.
Nessuna movimento, nessun rumore. Il tempo si era fermato per loro due.
Lo spadaccino stava iniziando ad arrossire, e il suo ritmo respiratorio stava aumentando.
Nessuno dei presenti avrebbe osato interrompere quel momento magico.
Nessuno tranne…

Stai tranquillo Elsword che lei non ha niente, anzi in questo momento sta più che bene. Parola mia.

Il suono di quelle parole sembrava aver destato i due.
Questi, però, non si erano accorti che i loro corpi stavano praticamente appiccicati, tenendosi mano nella mano.
La prima a reagire fu la streghetta, che chinò indietro il capo per dare una potente testata allo spadaccino.

Wow… ci eravate quasi. Se Rena non si fosse intromessa vi sareste messi a limonare.
Come se volessi mettermi con questo mentecatto!
Però lo stavi più che apprezzando. Sarete più fortunati nella prossima occasione.

La maghetta era circondata da un’aura malefica.

Chung…

Il paladino rimase intimidito.

S-si?
Lo sai che non devo arrabbiarmi perché altrimenti succederà qualcosa di brutto, vero?
Si!
Adesso stai rischiando di vincere un biglietto di sola andata per l’inferno...
Imploro perdono! Pietà!

All’improvviso fece la sua comparsa una nuova figura vagamente familiare.
Una parte dei capelli erano bianchi, mentre il braccio era metallico, o meglio era nasod.
Sarebbe bene definirlo come “il folle” per il suo nuovo aspetto e non poteva essere nessun’altro se non lui: Raven.

- Perché non chiedete al diretto interessato? Allora Elsword cosa ne pensi a riguardo?

Lo spadaccino, sentendosi interpellato, si girò verso il folle come per prepararsi a rispondere; il suo stomaco si mise a brontolare all’improvviso, provocando un rumore che rimbombò per tutta la sala.

Il mio stomaco ha parlato. Ho fame.

Rimasero tutti letteralmente paralizzati.
Nessuno sapeva cosa dire altro, ma quella più shockata era la streghetta che fu l’unica a reagire.

Mi da sui nervi… mi da sui nervi…

La streghetta si stava avvicinando in modo minaccioso allo spadaccino, ma Chung e Rena la bloccarono tenendola per le braccia.

Perdonalo Aisha, ancora non sa quello che dice!
ALLORA LASCIATEMI CHE GLI DO LA MEDICINA PER RIPIGLIARSI
Non possiamo lasciartelo fare altrimenti non sopravviverà per il giorno del suo matrimonio!!

La streghetta arrossì all’improvviso e rivolse il suo sguardo sognante verso il basso.

- Perché arrossisci in quel modo? Non mi pare che Chung abbia detto che ci sarai tu con Elsword sull’altare - spiegò il folle.

Aisha, sentendo questa frase, si girò verso il paladino e gli diede un calcio nella zona più sensibile del corpo maschile.
Chung cadde a terra dolorante.

Perché io… è Raven che ha parlato. Picchia lui.

La streghetta sgranò gli occhi. Guardando il folle, per la prima volta era visibilmente intimorita.
Non sapendo cosa fare, si inginocchiò a terra disperata.
Alzò la testa verso l’arciera con le lacrime agli occhi.

Rena…. uccidimi.
Non fare così. Els ne sarebbe triste.
Pure tu ti ci metti ora…

La streghetta si calmò nel giro di un istante e si rimise in piedi da sola come nulla fosse.

Ho bisogno di uscire.

Uscì dall’hotel.
Il silenzio era piombato tra di noi.

- Che sia il caso che qualcuno di noi la segua? - chiese il folle.
Magari portiamole anche qualche spuntino.
No ragazzi, lasciamole il tempo di cui ha bisogno.

Seguendo il consiglio dell’arciera, rimanemmo nell’hotel ad aspettare il ritorno di Aisha.
Ammazzammo il tempo in vari modi.
Chi scherzando…

Ho fame...
Amico mio, sarai sfortunato.
Perché?
Perché se sarà Aisha a cucinare per te, preferirai la dieta!

…. e chi discutendo.

- … e così morì Seris.
sicuro che sia stato il tuo migliore amico? C’era Ivan presente. Questo non ti fa venire qualche sospetto?
E’ successo tutto nel giro di un istante purtroppo.
- Spero per te che sia vero.
Tranquillo!

Dissi sorridendo.
Sentivo un’aura diversa provenire da lui: che sia guarito dal suo complesso per il paladino?
Il resto del tempo lo passai a riflettere.
L’atmosfera era piacevole: tutti erano impegnati a parlare tra di loro.
Il tempo sembrava essere trascorso così velocemente; non ho tenuto nemmeno conto di quanto tempo sia passato da quando sono venuto in quest’epoca.
Ho potuto imparare molte cose, e anche avuto il modo di conoscere i miei genitori da giovani.
Ecco cosa c’era di importante per me in questa missione; era questo il significato delle parole della veterana.
Ricordai dell’anello che mi fu dato prima di partire. Lo guardai: non si è illuminato da parecchio tempo.
Sarà perché il futuro da cui provengo sia stato cancellato, quindi questo oggetto non era altro che un ornamento, ma anche una delle poche cose che mi ero portato.

Saranno passate delle ore, però la streghetta non era ancora tornata.

Rena: Els, vai a cercarla.
Elsword: Okok

Anche lo spadaccino uscì dall’hotel.

Seguiamolo e vediamo cosa succede…

Uscimmo anche noi, ma ci imbattemmo immediatamente con lo spadaccino che era rimasto immobile e stava osservando qualcosa.
Sulla strada che portava fuori dal campo militare c’era un gatto nero che era seduto dinanzi a noi. Sembrava che ci stesse aspettando.

E’ solo un gatto. Come mai ti metti a fissarlo?
Credo che non sia un gatto comune. Ha l’aria di sapere il fatto suo come se fosse intelligente.

L’arciera diede una pacca sulla schiena dello spadaccino.

Non metterti a fare ragionamenti contorti. E’ intelligente come tutti gli esseri viventi, ma non penso che voglia dirti qualcosa.

Il gattino inarcò gli occhi.
Tirò fuori un artiglio da una sua zampa e si mise a grattare il pavimento: stava scrivendo qualcosa.
«Sono Luriel, la vostra amica Aisha mi ha trasformato in un gatto. Seguitemi per favore»
Senza darci il tempo di riflettere, si incamminò verso l’uscita della città.
Lo seguimmo senza rifletterci.
Trovammo la streghetta non molto distante dalla città. Era di schiena.

Tutto bene..?

Il paladino si avvicinò alla streghetta, ma il folle richiamò l’attenzione di lui immediatamente.

- Fermo!

Il paladino si fermò. Stava tendendo la mano sulla spalla della streghetta.

Qualcosa non va?

Fece questa domanda preoccupato.
Insistette più volte. La streghetta girò il suo occhio verso di noi: era agghiacciante.

Finalmente, va tutt…

Non ebbe tempo di finire la frase perché si ritrovò in faccia un pugno da parte di lei.
Essendosi girata, avemmo modo di guardarla in faccia: uno dei suoi due occhi era rossi e stava sorridendo in modo snaturale.

Sciocco, sto più che bene. Ora preoccupati per te stesso perché ora sarai cibo per il mio cucciolone.
Che stai dicendo? Siamo tuoi amici, torna in te!

- Risparmia il fiato. Non è in lei.

La streghetta alzo in alto il braccio destro e aprì la mano.

A me, Drabaki!

Si sentì un terremoto.
Divenne sempre più forte finché dal terreno non spunto un gigantesco serpente.
La streghetta si sedette sulla sua immensa testa, incrociando le gambe.

Aisha: Chi tra di voi sarà il suo antipasto?

Lo spadaccino si fece avanti.

Lo voglio io l’antipasto.
Veramente il piatto saresti tu.
E’ una cosa buona?
………

Il paladino si inginocchio a terra e si coprì la testa con le mani.

AISHA!!!!
- Cosa vuoi?
ALMENO E’ BUONO L’ANTIPASTO? HO FAME!

La streghetta rimase stupita da quelle parole.
Anche lei, come il paladino, si mise le mani sulla testa

Mi da sui nervi… mi da sui nervi...
COSAAAA? NON TI SENTO PERCHE’ PARLI TROPPO PIANO
DRABAKI, MANGIA QUEL RITARDATO.

«Freccia ghiacciata»

Una freccia colpì in pieno il serpentone, immobilizzandolo.

- Quindi ha conservato i suoi ricordi.

Quella voce era saltata fuori dal nulla.
Non apparteneva a nessuno del nostro gruppo; una misteriosa ragazza con i capelli neri era comparsa.

Comunque il mio nome è Ara.

Il paladino rimase letteralmente incantato dalla ragazza misteriosa.
Si avvicinò a lei, le prese la mano e gliela baciò.

Il mio nome è Chung...
Come sei gentile, vuoi essere mia amica?

Chung rimase pietrificato.
Infilò la testa dentro il suo bazooka e si avvicinò la mano al grilletto.
Lo fermai.

Voglio morire, lasciami!
Non adesso, ci servi!!

Il serpentone intanto aveva ripreso a muoversi.
Attaccò lo spadaccino.

«Spirale esplosiva»

Drabaki virò a destra per evitare il colpo e attaccò lo spadaccino scattando in avanti, ma quest’ultimo uso la lama come scudo. Erano in una situazione dove dominava la forza.
Lo spadaccino stava cominciando a cedere, però il paladino intervenne.

«Sterminatore della terra»

Chung cominciò a menare con il bazooka il dragone girando su se stesso.
Seguendo un ordine di Aisha, il mostro indietreggio e si mise scattò verso il nostro gruppo tenendo la bocca aperta.
Aveva intenzione di divorarci.
Era vicinissimo.
Il folle si mise davanti a noi e drabaki lo stava per ingoiare per primo.
Raven si piegò a riccio

«Lamposfera»

Uscirono tanti spuntoni che trafissero varie parti della bocca del mostro.
Indietreggiò di nuovo lasciando dietro di sé un buco nero che aveva risucchiato tutti.
Aveva risucchiato tutti tranne me e Ara che, un momento prima, mi aveva portato nello stesso punto dello spadaccino, ovvero distante abbastanza da evitare l’attacco.

Ho un idea per farlo fuori. Els, devi prendere Aisha e portarla via da Drabaki.

«Lama dell’apocalisse»

Lo spadaccino evocò la sua maestosa lama gigante.

«Mulino a vento»

Roteando, riuscì a menare il serpentone in parecchie parti e, quando ad un certo punto si quest’ultimo si fermo stordito, Elsword ne approfittò per scavalcare il dorso di Drabaki per raggiungere la streghetta.
Non si era accorta della sua presenza finché lo spadaccino non la afferrò di spalle.

Lasciami maledetto!

La streghetta si dimenò per liberarsi dalla presa, però lo spadaccino non demorse.
Quando il serpentone ricominciò a muoversi, i due perserò l’equilibrio e inciamparono.
Lo spadaccino cadde sopra la streghetta centrando con le labbra le sue.
Entrambi arrossirono, ma in particolar modo la streghetta che si mise pure a piangere.

Se non si ferma non riusciranno mai a scendere.

La ragazza si espose al serpentone. Stava per affrontarlo.

«Cuneo di vento»
«Artiglio del rapace»
«Prendi questo»

Aveva concatenato tutti questi attacchi ed era pronta per caricare quello finale.
Cominciò a pronunciare qualcosa a bassa voce.

«Sparisci»

Roteando il bastone, creò delle onde di energia che lo fecero cadere a terra.
Approfittando dell’occasione, Elsword scese dal serpentone tenendo in braccio Aisha e la portò lontano da Drabaki.
Ara, però, era rimasta ancora esposta al serpentone, quindi lo spadaccino tornò indietro per aiutarla, ma la situazione degenerò: era stata inghiottita.

«Raggio al plasma»

Aisha sparò un raggio colpendo la bocca del mostro dalla quale cadde Ara.
Lo spadaccino fece in tempo per prenderla in braccio.
Per essere più precisi, un braccio teneva la schiena mentre l’altro teneva il sedere.
La ragazza era imbarazzata, ma questa volta lo era anche lo spadaccino.
Intanto Rena e Raven si erano liberati e ci raggiunsero.
Avevamo pensato tutti la stessa cosa: finirlo finché stava a terra con tutte le energie rimaste.
Cominciai io.

«Spada infuocata»

Rena.

«Cortina Sferica»

Raven.

«Pugno infernale»

Chung.

«Colpo del destino»

Aisha.

«Abisso del dio dei demoni»

Elsword.

«Colpo titanico»

Ara.

«Via infernale»

Il serpente cadde a terra, espirando il suo fiato per l’ultima volta.
Ne fummo tutti sollevati.

Ce l’abbiamo fatta!

Mentre il paladino faceva i salti di gioia, il folle e l’arciera stavano in disparte a parlare.
All’improvviso si baciarono.

Auguri amica mia, però Raven non era innamorato di Ch...
Finalmente avete trovato entrambi la felicità, siatene fieri!!! - disse per interrompere la streghetta.

Il paladino si avvicinò all’orecchio della streghetta.

Ti prego non ricordarglielo.
- Hey Chung.

Il paladinò si girò.

S-si?

Il folle schioccò un bacio a distanza e gli fece l’occhiolino.
Mentre il gruppo rideva, io ed Elsword stavamo in allerta dato che non eravamo troppo sicuri.
Ad un certo punto la streghetta si avvicinò allo spadaccino per parlargli, ma era evidentemente agitata dato che si stava girando i pollici e guardava in basso imbarazzata.

-: H-hey Els.
Si?
Ti volevo ringraziare per avermi salvata prima…

Lo aveva detto troppo velocemente oltre che a voce bassa.

Cosaaaa?
G-grazie.
Non ho capito!

D’un tratto si calmò e tornò ad avere l’espressione da assassina.

Aisha: Brutto idìota, il cervello lo hai lasciato nel cellophane? Ti volevo ringraziare per avermi salvata prima, razza di deficiente!
Chung: Sono sicuro che ti vorrebbe ringraziare anche per il bacio. Avessi visto te com’era contenta. Ha addirittura pianto!

La streghetta arrossì per l’ennesima volta.
Prese coraggio per dire qualcosa di importante.

Senti Els…
Dimmi.
ora che è tutto finito… ti andrebbe di uscire con…

D’un tratto spuntò la gothic che abbracciò lo spadaccino.

Esci con me. Non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi salvata, anzi...

La ghotic strinse ancora di più in modo da schiacciare il seno al petto dello spadaccino.

Forse il modo lo ho trovato ♥

La streghetta, vedendo quella scena, si mise in mezzo ai due.
Per prima cosa, diede una bastonata in testa allo spadaccino che cadde a terra

- Scusa amico! - disse Angkor con un filo di dispiacere.
Tranquillo, tanto ormai…
Come osi sedurlo con quelle cose oscene?
Queste…

Disse indicando il seno.

...sono le “cose” che definiscono una vera donna.
Quello è tutto grasso. Sembri una mucca.
Allora mostrami cosa hai di meglio per poterti definire una vera donna.
Ehm...

La streghetta guardò il suo corpo e si tasto il petto, ma senza successo.
Aisha si accasciò a terra disperata.
Si sentì di nuovo un terremoto, ma non proveniva dal Drabaki. Era un qualcosa che stava arrivando.
Da lontano intravedemmo un esercito di demoni guidato da Vanessa.

E’ tornata. Dobbiamo combattere di nuovo.

Quei demoni erano simili a quel mostro umanoide che ci mostrò Vanessa al campo. Avevano l’aria di essere fortissimi, e, se anche la veterana aveva intenzione di lottare, non ci sarebbe stato modo di poter affrontare un’altra battaglia dopo aver speso tutte le energia per terminare la precedente.

Ragazzi, avete già usato tutta la vostra forza per sconfiggere Drabaki. Non siete in grado di affrontare un esercito del genere.
Cosa dovremmo fare allora? Farci massacrare? Scappare?

Dovevo farmi venire in mente qualcosa.
Qualsiasi cosa; anche l’idea più folle.
Una follia che sapeva di speranza.

Angkor.
- Si?

Ero pronto per fare la mia richiesta.
Avevo paura, ma presi coraggio pensando al mio obiettivo.
Tesi la mia mano in direzione del pipistrello.

Vuoi formare un contratto con me?

Furono tutti sorpresi a quella richiesta, in particolar modo Aisha che prestò attenzione a quello che il demone aveva da dire.

- Mi dispiace ma non si può formare un secondo contratto. Sono legato a questa ragazza per tutta la vita.
Non si può fare proprio niente?

Il pipistrello esitò nel parlare, ma, vedendo la mia serietà, mi rispose.

- Ci sono due soluzioni. Muore Aisha e firmi tu il contratto, o mi offri la tua vita per un contratto temporaneo.
Vada per il contratto temporaneo.
- Offrire a me la tua vita equivale a morire. Ne sei sicuro?
Ormai ho preso la mia decisione.

Il pipistrello si stacco dal bastone della streghetta e volò sopra di me.

Aspetta.
- Ci hai ripensato?
Vorrei dire un’ultima cosa prima di procedere.
- Ti conviene sbrigarti perché non abbiamo molto tempo.
Farò in fretta.

Andai verso il gruppo.

Ragazzi vi devo dire una cosa importante.

Volsero il loro sguardo verso di me, pronti ad ascoltare.

Io in realtà provengo dal futuro. Ero venuto nel passato per assolvere al mio compito, ma, essendosi cancellata la mia dimensione d’origine, non ho più avuto un luogo a cui tornare e quindi nemmeno uno scopo per rimanere. Con voi mi sono divertito, ho imparato molte cose.... e ho avuto modo di conoscere i miei veri genitori, ovvero Elsword e Aisha.

Rimasero tutti sorpresi, soprattutto i due che avevo da poco nominato.
Volendo togliermi un peso di dosso, andai ad abbracciarli contemporaneamente.

Papà, mamma, vi voglio bene.

All’inizio rimasero fermi, ma poi mi sentii stringere la schiena: stavano entrambi ricambiando il mio l’abbraccio.

Non sei obbligato a farlo. Troveremo il modo di batterli.
Sai, da piccolo tu hai fatto lo stesso per me. Mi salvasti affidandomi alla persona che ritenevi fosse la migliore per me, mentre tu sei andato a morire in lotta insieme al resto della squadra.

In segno di determinazione, strinsi il pugno e sorrisi.

Questo è il mio modo per ricambiare il favore che mi hai fatto.

Rivolsi il mio sguardo verso la streghetta.

Mamma...

Mi tolsi il ciondolo nel quale c’era la foto che ritraeva i miei genitori e lo misi nella sua mano.

Questo tienilo tu come ricordo.

Mi allontanai da loro per andare da Angkor. La streghetta ad un certo punto si avvicinò a me e mi tirò per la maglietta.

Non farlo! Se è vero che sono tua madre, allora mi devi obbedire.

Cominciò a lacrimare.

… e non tirare fuori quel discorso sul ricambiare il favore con la tua stessa pelle. Mi mortifichi.

Rimasi commosso da quel tipo di atteggiamento.

Oh mamma… adesso posso dire di sentirmi realizzato. Ora posso dire veramente di aver parlato con mia madre faccia a faccia… ma questo rimane sempre un addio, però sai...

Rivolsi il mio sguardo al cielo tenendo gli occhi semichiusi.

... se mi fosse concessa un’altra vita, mi piacerebbe poter essere di nuovo vostro figlio.

La streghetta si accascio a terra, in lacrime.

Angkor, procedi.

Un cerchio viola con una stella in mezzo si formò intorno a me.
Il demone si trasformò assumendo le sue dimensioni originarie.
Dinanzi a me apparirono un foglio con delle scritte e una penna.

- Firma.
Se glielo fai firmare sappi che non te lo perdonerò mai! - urlò stravolta la streghetta.

Ignorai totalmente quelle parole e firmai, ponendo fine alla mia vita.
Il foglio scomparse; i disegni che mi circondavano si appiccicarono su di me e diventammo una cosa sola.
Sentii una forza troppo immensa per poter essere descritta con una parola.
In quel momento mi sentivo al pari di un dio.
Il demone prese le sembianze di una spada.

- Usami - disse il demone.

Presi la spada e mi fiondai verso la truppa.
Per prima cosa, bisogna distruggere il “cuore” dell’esercito, ovvero Vanessa.
Mi feci strada verso di lei menando velocissimi fendenti con entrambe le spade.
Stavo uccidendo quello stesso tipo di demoni che aveva terrorizzato me e la mia gente per anni.
Sentivo di essere la risposta di migliaia di preghiere brandendo quelle spade.
Quella era la forza richiamata dal futuro

«Ira esplosiva»

Un gigantesca cupola di fuoco travolse migliaia di demoni disintegrandoli insieme alla veterana.

- Ti rimane poco tempo a disposizione.

C’era ancora la maggior parte da eliminare.
Ispirandomi alla gothic, decisi di improvvisare la mia tecnica segreta.
Primo passo.

«Ingabbiamento di lame»

Dal terreno feci spuntare delle lame giganti per bloccare dentro l’intera truppa.Secondo passo.

«Spada infuocata»

La tecnica che già ho usato in precedenza, ma stavolta feci un balzo enorme e mi fiondai in mezzo a loro in avvitamento. Arrivato a terra, fiondai a terra entrambe le spade, provocando un onda di fiamme che travolse tutti.
Terzo passo.

«Kamikaze»

Feci esplodere le lame che tenevano intrappolati i demoni in modo da tenerli ancora più ammucchiati.
Per concludere, spesi tutte le mie energie per l’attacco finale.

«Richiamo Apocalittico»

Alzai la spada in aria.
Dalla lama uscirono vari fulmini che presero in pieno tutta la truppa.
Silenzio totale: erano morti tutti.
Mi accasciai anche io a terra: il mio corpo stava svanendo poco a poco.
Mi misi a pregare.
Pregai affinché io potessi avere una vita più felice con la speranza che, in un modo o nell’altro, questo mio desiderio si possa avverare.

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La squadra di ricerca dell’Eldrit tornò a Elder, dove fu celebrata una festa dedicata agli eroi che avevano salvato Elios.


- Un brindisi in onore della squadra di ricerca dell’Eldrit! - gridò Hoffman.

Brindarono tutti con le loro bevande.
Ci fu anche una banchetto dove vi sedevano vicini Elsword, Aisha e Chung.


Dovevamo dedicare un brindisi anche a Ivan.
Già… è stato lui a salvarci tutti.

La streghetta non voleva partecipare alla discussione. Infatti era girata dalla parte opposta ai due compagni.
Stava fissando pensierosa il suo bastone dove sedeva il demone Angkor.

- Arrivati a questo punto te lo devo dire: ho trasferito un pezzo del codice genetico di Ivan in te - spiegò il demone

La streghetta rimase stupita.

Questo vuol dire che…
- Esattamente.

La streghetta, con l’umore risollevato, accarezzò il suo grembo.
D’un tratto qualcuno le diede una pacca sulla spalla da dietro.

Mi raccomando. Fai un bel bambino con Elsword.

Lei sorrise.
Poi rifletté un momento.

Un attimo. Questo non vuol dire che io mi devo far mettere incinta da quell’idiota!! - disse rianimando tutta la sua sadicità assopita.

Ma se vi siete bac…

La sadica diede un pugno in faccia al paladino.

Quello è stato un incidente. A proposito: ora che è tutto finito...

Dal viso della streghetta spuntò un sorriso terribilmente inquietante insieme agli occhi sbarrati.
Prese in mano il bastone e si avvicinò a Chung lentamente.

… è tempo di insegnarti le buone maniere, preparati...
Amico… ci sono passato anch’io. Dopo pochi secondi non farà più male… - spiegò lo spadaccino all'amico per consolare l'amico.

Il paladino indietreggiò per un pò, ma poi cadde e fu raggiunto dalla sadica.
Era spaventato a morte.

C-che qualcuno mi aiuti!!

Si sentirono sia le urla di gioia dei cittadini sia i rumori delle ossa di Chung che si rompevano per il resto della serata.




 
Fine ~
   
 
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