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Autore: Mew_vale    21/01/2015    4 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 24.
 
 
 
Diego
No, le mie orecchie sono otturate per il freddo non è vero?
“Sei impazzito?Ti fai di crack o che altro?”
“No Diego, sono perfettamente lucido. Questo tizio è affidabile a sentire Gonzalo, ed è discreto! Il nome dell’Ecomoda non verrà mai abbinato a lui!”
“Ma non mi dire, mi vuoi dire che il contrabbandiere è una persona onesta?”
“Diego,sto parlando sul serio!”
“E’ proprio questo che mi spaventa! Sei impazzito?!”
“E’ una buona opportunità!”
“Sì, per finire in galera!”
“Riflettici bene, è un’opportunità per limitare le spese! Ti assicuro che la differenza non si noterà!”
“Ci mancherebbe altro, sarebbe una doppia beffa a tutto il consiglio direttivo considerando che oggi hanno toccato i modelli di prova realizzati con determinate stoffe e tu vuoi creare la collezione con altre stoffe!”
“Ti assicuro che sono stoffe identiche!”
“E se sono stoffe identiche, perché costano la metà?”
“Oh adiamo Diego, non se così stupido! Dove trova la merce il contrabbandiere?”
“Scordatelo. E’ la mia ultima parola.” Sentenzio, alzandomi per fare ordine sul tavolo. Lorenzo si alza e continua a parlarmi:
“Pensaci, ci farà comodo ridurre il preventivo!”
“E se il consiglio si rende conto della differenza? Cosa li raccontiamo?”
“Se mi faccio mandare un campionario, saresti più contento?”
“No, non voglio nessun dannatissimo campionario, nessuna stoffa o altro da gente così! Andiamo, è una pazzia!”
“E come facciamo con la Banca Montreal? Dobbiamo dare loro qualcosa!”
“Io non lo so, non e ho idea!”
“Diego, almeno riflettici e indaghiamo! Poi se non sei convinto, non se ne fa niente!”
“E va bene, fatti mandare questo campionario! Ma SOLO dopo aver pranzato con Bezerra domani, nel caso in cui non ci venga incontro. Solo allora indagherai e non è detto che io accetti!”
“Io penso che lo giudicherai un buon affare!”
“Sono Diego Mendoza, chiamo dalla sala riunioni affinché vengano ritirati i piatti. Grazie.”
Riposo il telefono, e torno a concentrarmi su mio fratello.
“E’ illegale, è immorale.”
“Lo so che è tutte queste cose, ma se dovesse andare come speriamo non sarebbe un affare?”
“Quello che mi spaventa è cosa potrebbe accadere se le stoffe non dovessero rivelarsi uguali, o se papà scoprisse da chi le abbiamo acquistate, o Daniele Valencia peggio ancora!”
“Cosa ne dici di rimandare questo discorso a quando avremmo le stoffe?”
“E va bene. Non ho detto che accetterò,ma consultare questo campionario non mi costa niente!”
“Bravo fratellino. Posso sapere dove hai nascosto quei documenti sulla RDL?”
“In un posto in cui nessuno verrebbe in mente di cercare documenti Top Secret.”
“Ovvero?”
“Nella scrivania di Isabella, nel cassetto in fondo. Di sicuro a Giulia non sarebbe mai venuto in mente! Ma appena possibile li sposterò nella cassaforte a casa mia.”
“Che mossa da maestro,complimenti! Sai sarebbe bello contare sulla tua nuova fiamma, se avessimo ancora problemi simili! Metti caso che lei dovesse trovare quei documenti e dovesse casualmente vederli Berta o un’altra della banda!”
“Che vuoi dire? Secondo te dovrei dire ad Isabella dell’esistenza della RDL?”
“Perché no? Sei così preso da lei! Insomma, hai nascosto quei documenti nella sua scrivania senza dirle nulla.”
“Forse hai ragione tu.”
Mentre sento i corridoi ripopolarsi, Lorenzo si allontana e si avvia verso il suo ufficio. Io prendo in mano di nuovo quel preventivo e inizio seriamente a contemplare la proposta fatta da mio fratello. Ci farebbe risparmiare la metà di quello che spenderemo per le stoffe.
Mi avvio nel mio ufficio e in quel momento fa capolino la mia Isabella.
“Com’è andato il pranzo?” Le domando, stampandole un casto bacio e accarezzandole i capelli.
“Che pranzo?”
“Come che pranzo, quello con la banda! Non sei stata a pranzo con loro?”
“Ah, sì, sì! Tutto normale, non è successo niente di straordinario.”
“Mi sembra che tu ti sia ambientata bene con loro,no?”
“Sì, fin dal primo giorno! Mi hanno accolto bene.”
“Loro sono così. Sai che per me sono come delle zie?”
“Avevo intuito che vi conoscete bene, lo immaginavo perché so che sono molto amiche dei tuoi genitori.”
“Magari un giorno di questi te ne parlerò. Cosa ne dici di stasera? Ho una sorpresa per te!” Le dico, baciandole il suo naso aquilino.
“Un’altra? Tutta la serata di ieri è stata una sorpresa!” Commenta sorridendo.
“E allora te ne meriti una ogni sera! Allora, la vuoi?”
“Va bene!”
“Allora stasera ti passo a prendere alle otto a casa tua!”
“Va bene. Adesso devo andare a lavorare, la dottoressa Mora ha bisogno di me!” Mi dice, mentre si è quasi liberata dalla mia presa ma io la trattengo per un braccio e la stringo a me.
“No, la dottoressa Mora è una schiavista!” Le dico, iniziano a baciarla. “E secondo me può cavarsela senza di te!” Continuo, mentre chiudo la porta.
“Devo riportare sul computer una marea di dati!”
“Sono io il capo, e dico che non è urgente.” Le dico, per poi baciarla. Isabella mi accarezza la schiena e sento le sue mani quasi sulla mia pelle visto che non indosso la giacca ma solo la camicia aderente. Io le accarezzo i capelli lisci e sento che profumano di pesca. Continuando a baciarci, arriviamo alla scrivania e lei vi si siede sopra leggermente, facendo cadere un porta penne.
“Non penso che tu voglia distruggere l’ufficio!”
“Fosse per me, si potrebbe anche fare in ufficio!” Affermo convinto di fare una battuta,rendendomi poi conto però di aver fatto una battuta infelice. Isabella abbassa la testa e di stacca leggermente da me.
“Scusa, è stata una battuta infelice.” Affermo.
“No, non scusarti. Solo che…”
“… Non dev’essere stato bello sentirmi fare determinate cose con un’altra.” Affermo con aria mesta, completamente consapevole che non dev’essere il massimo per lei ricordare quel giorno in cui ha udito rumori e i miei gemiti!
“In effetti non lo è stato…”
“Mi guardi un secondo?” Lei alza lo sguardo. “Voglio che tu sappia che non mi ridurrei mai con te a farlo in ufficio, su una scrivania in quattro e quattro otto.”
Isabella, ancora seduta sulla scrivania, annuisce senza rispondere verbalmente. Io accarezzo il suo collo accompagnando la sua testa contro il mio petto, sotto cui batte un cuore che è tornato a vivere.
 
 
 
Patrizia
Questa è una delle poche giornate positive che ho avuto negli ultimi anni! Sono rimasta contenta che Daniele mi abbia permesso di partecipare alla riunione, solitamente diceva che non potevo esserci perché non sono azionista,benché non discutessero di bilancio e altri argomenti chiusi esclusivamente al consiglio. Ma io so perfettamente che non voleva avermi tra i piedi! Sono arrivata a casa con Giulio diverso tempo fa mentre Daniele, il quale aveva detto che sarebbe venuto a pranzo, non si è ancora visto.
“Ho parlato con David e con Camilla oggi.” Esordisce Giulio. Rimango sorpresa di questo suo tentativo di conversazione!
“E cosa vi siete detti?” Domando a mio figlio.
“Che lascerò in pace Camilla e David, e accetterò la loro relazione.”
“Bambino mio, hai fatto la cosa giusta! Ti prometto che troverai la ragazza che fa per te! Una donna bella e seria! E ti accorgerai di volerle più bene di quanto ne hai voluto a Camila!” Lo rincuoro, accarezzandogli una mano. Giulio mette la sua sulla mia. Avevo capito che ci fosse qualcosa visto che per tutto il viaggio in auto non ha detto una parola!
“Amore mio mi dispiace…”
“Per cosa mamma?”
“Perché non sono mai stata la migliore delle mamme! Io ho fatto delle cose terribili,la più terribile a Roberta.”
“Sì, lo hai fatto. Ma col senno di poi, rifletto sui tuoi comportamenti, comportamenti che prima non comprendevo. Le litigate con papà, quando ti chiudevi in camera a piangere e mi sembrano comportamenti di chi è pentito di avergli dato retta… Ma perché sei rimasta con lui per tanto tempo?”
“Perché sono innamorata di papà, e speravo che un giorno lui potesse accorgersene!”
“Bhe, mi sembra che…” Cerca di dire lui con un sorriso,quando avvertiamo la porta d’ingresso sbattere violentemente e Daniele inveire contro qualcuno. Entra in compagnia di Giulia.
“Giulietta, cosa fai qui? Cos’è capitato?” Domando loro,notando le loro facce.
“Patrizia, andiamo io, te e tua figlia nello studio così ti spiego!” M’invita lui, molto alterato.
Seguo mio marito fin dentro lo studio insonorizzato.
“Mi spiegate?”
“La signorina qui presente mi ha fatto fare una bella figura di merda!”
“Daniele!” Lo ammonisco. Non lo sopporto quando diventa volgare!
“Vuoi spiegare tu a tua madre cos’hai combinato?”
“Mi dispiace papà… Credevo che stesse accadendo qualcosa che tu dovevi sapere!”
“TU DOVEVI LIMITARTI A LAVORARE IN AZIENDA!”
“Mi fate capire?!” Affermo, spazientita.
“Stavo rinfrescando la memoria alla nostra impiegata Isabella Carissi Suarez sulla differenza che intercorre tra azionista e impiegato, così che eviti in futuro di prendersi gioco degli azionisti come ha fatto ieri con Giulia. Il ragazzo della reception si è avvicinato e mi ha detto testuali parole << Io penso che dovrebbe prendersi la briga di conoscere VERAMENTE i suoi figli, e solo in seguito potrà sparare giudizi sui loro comportamenti e quelli degli altri verso di loro >>. Io l’ho trattato come l’ultimo degli insolenti, finché non mi ha spiegato che tua figlia questa mattina lo ha invitato a colazione per proporgli di allearsi con lei per togliere la presidenza a Diego per darla a Giulio! Ah sì, non ho specificato che mentre aspettavamo i nostri figli per la riunione, Giulia stava trafugando alcuni documenti dalla presidenza.”
“E anche Giulio è coinvolto?” Domando basita, guardando Daniele. Lui sposta lo sguardo su Giulia girando la domanda a lei.
“Rispondi.” La esorta.
“Sì.” Balbetta lei. “L’ho fatto per lui.”
Mio marito si porta una mano alla testa.
“Mi avete fatto fare la figura del babbeo! Patrizia, va chiamare Giulio. E tu non dire una parola che per oggi hai già fatto abbastanza!” Dice mio marito, rivolgendo l’ultima frase a Giulia.
 
 
Giulio
Sto consumando un panino con prosciutto cotto e maionese, seduto sul divano, visto che il pranzo sembra ancora lontano, quando mia madre mi chiama per raggiungere tutti gli altri nello studio.
“Cosa succede?” Le domando, senza ricevere risposta. Entriamo e mamma richiude la porta. Osservo il volto accigliato di papà e Giulia che tiene lo sguardo basso e le braccia conserte.
“Papà, cosa c’è?”
“Giulio sono estereffatto. Sappiamo che insieme a Giulia hai complottato per soffiare la presidenza a Diego!”
Mi domanda mio padre a bruciapelo. Sento i muscoli del mio corpo irrigidirsi. Che diavolo hai combinato Giulia?! Cosa hai raccontato?! Negare, negare sempre!
“Papà ma di che parli?”
“Giulia ci ha detto che ha rubato quei documenti per te!”
“Quali documenti? Di cosa state parlando?”
“Non fare il finto tonto!”
“Papà, faccio il finto tonto perché non so di cosa voi stiate parlando!”
Papà mi racconta ciò che è accaduto in Ecomoda, e il mio unico desiderio sarebbe quello di strozzare mia sorella! Ha addirittura detto che lo ha fatto per me! Ok, Giulio. Metti in moto il cervello!
“Papà, ti giuro che non centro nulla!”
“O il bugiardo sei tu oppure lo è tua sorella!”
“Forse è andata così… Quando Diego è stato eletto al mio posto,ero così arrabbiato che devo aver detto a Giulia qualcosa tipo << quando vorrei soffiargli la presidenza a fargliela pagare! >>, ma era una frase dettata dalla collera. Lei deve averla presa sul serio! Poi tu papà avevi detto che dovevamo fare di tutto per sottrargli la presidenza,anche se poi hai fatto un passo indietro.”
“Non prendetemi in giro! Giulia è andata così o Giulio ti ha chiesto di << lavorare per lui >>?”
Osservo mia sorella di sghembo, abbastanza eloquentemente e lai fa lo stesso con me.
“E’ andata come dice Giulio. Lui dopo quella frase non ha più accennato alla cosa.” Ammette Giulia.
“Lo spero! E spero che non mi stiate dicendo una cazzata!”
“Papà, non sarei mai stato capace di chiedere a Giulia di trafugare dei documenti, per chi mi hai preso?”
“E allora si può sapere dov’eri e come mai hai tardato alla riunione?” Mi domanda mamma, che fino a questo momento è rimasta in silenzio.
“Ho accompagnato Giulia a chiudere l’auto,quando ho incontrato un’amica. Il suo ragazzo lavora all’Ecomoda e gli stava portando delle cose, così mi sono fermato a fare due chiacchiere con lei.”
“Mentre tutti ti stavamo aspettando!”
“Allora sono un ritardatario, ma non un complottatore!”
“Lo spero per te Giulio! E lasciate perdere questa storia!” Ci ordina papà. Noi capiamo che l’argomento è esaurito, quindi abbandoniamo lo studio. Io mi avvio verso la mia stanza seguito da Giulia.
“Giuglietto,mi dispiace!”
“Ma sei scema? Non solo ti fai beccare ma trascini anche gli altri nel fango insieme a te!”
 “Mi dispiace Giulio. Non potevo prevedere la mossa di Massimiliano!”
“Che motivo c’era di coinvolgerlo?”
“Credevo che avrebbe odiato Diego a tal punto da unirsi a noi. Adesso ho un altro problema Giulio!”
“Che problema?”
“Ho fatto una cosa… Che domani si scoprirà e danneggerà delle persone…”
Giulia mi racconta tutto, e capisco che incarna alla perfezione lo stereotipo della modella! 90-60-90 e senza un briciolo di cervello!
 
 
Daniele
“Sai Daniele, noi siamo le ultime persone che dovrebbero fare la morale a loro! Devo ricordarti cos’abbiamo fatto ai danni di Betty e di Armando in passato?”
“Me lo ricordo, ma non possiamo di certo dire ai nostri figli  << non possiamo farvi il cazziatone perché trent’anni fa abbiamo fatto le stesse cose >>! E poi almeno noi eravamo più prudenti, e avevo criterio nella scelta dei miei alleati.”
“Di sicuro Olarte non avrebbe mai fatto il tuo nome,come infatti è stato!”
“Io non stavo pensando a Olarte, stavo pensando a te che mi sei stata sempre fedele.”
“Almeno in quella circostanza.” Mi risponde lei alludendo al tradimento con Nicola. Neanche in questo contesto posso permettermi di darle giudizi visto che 1 anno dopo il suo tradimento io l’ho tradita con la nostra cameriera di allora!
“Patrizia, vorrei che sapessi che se ho agito così egoisticamente è stato perché temevo di doverti dividere con quella bambina,e con Nicola Mora! Mi dispiace di aver causato la separazione da tua figlia!”
“Non ti ho mai ritenuto il solo responsabile della rovina del nostro matrimonio.” Mi dice, con le lacrime agli occhi. Io l’accompagno dolcemente fino al divano e la faccio sedere su di me. So di essere innamorato di Patrizia, un amore cha talvolta è stato dormiente mentre altre ancora si è scatenato per poi assopirsi nuovamente, insomma è stato un susseguirsi si alti e bassi. Ma da che siamo sposati lo sono sempre stato.
“Patty… so bene che il nostro è stato un matrimonio riparatore. Non era previsto il matrimonio ma tu rimanesti incinta di David, e questo mi costrinse a passare più tempo con te fuori da un letto e ciò mi aiutò a conoscerti. Alla fine m’innamorai di te Patrizia…”
“Credevo impossibile che mi avresti proposto le nozze alla notizia che ero incinta, anziché un appartamento a Palm Beach e 5.000 dollari al mese!” Risponde, facendo del sarcasmo su passati avvenimenti tra di noi.
“Patrizia, vorrei rivelarti la sorpresa di cui avrei voluto parlarti questa sera durante la cenetta intima ce ti avevo proposto, che ovviamente non ci sarà più visto che non darò un premio a Giulia permettendole di uscire.”
“Di che si tratta?”
“Domani incontreremo il mio avvocato…”
“Per fare cosa Daniele?”
“Per fare una cosa che desideri da tempo.” Il suo volto si tinge di terrore e angoscia, crede che parli del divorzio!
“Vorrei stracciare il contratto prematrimoniale che firmasti, anzi vorrei rivederlo.”
“Dici sul serio? E come vorresti modificarlo?”
“In caso di divorzio, la metà di tutto ciò che ora appartiene a me al 100% sarebbe tuo. Ma spero che questo non succeda mai! E inoltre vorrei che anche in condizioni normali ti appartenga la metà di tutti i miei averi.”
“Daniele Valencia, non posso credere che tu sia qui a dirmi certe cose!”
“Patrizia dovremmo fare non 1 passo indietro, ma 27 passi indietro.”
“Daniele…”
Intreccio le mie dita alle sue, e l’unica cosa che vorrei sarebbe riassaporare le sue labbra come ho fatto stamattina. Le nostre labbra s’incontrato ed iniziano a giocare, ma non ci è permesso andare più avanti di così perché Giulio e Giulia entrano senza bussare. Patrizia si alza e si ricompone.
“Non si usa più bussare?”
“Scusa papà. Abbiamo un problema!” Esordisce Giulio.
“Un altro?” Domanda Patrizia. Giulio spinge in avanti Giulia la quale inizia a raccontare di aver chiamato una rivista scandalistica inventando favolette su una relazione clandestina tra Diego e Pilar Robledo Vazquez, dietro le spalle della nuova ragazza di Diego. La notizia uscirà domani.
“MA SEI IMPAZZITA?! SAI COS’E’ LA CALUNNIA?!” Affermo con veemenza. Ci mancava anche questa!
“Al college ero fidanzato con una tipa che studiava legge, da quel che ricordo la multa per una cosa del genere si aggira attorno ai 2milioni di pesos e rotti!”
“Ricordi bene Giulio!” Confermo.
“Io non capisco perché hai fatto una cosa simile!” Afferma mia moglie, ma Giulia esita a rispondere.
“Tanto vale che glielo dici, vuoi il loro aiuto o preferisci che Pilar Robledo e Diego ti denuncino? Tanto  Diego non ci metterà molto a capire che la notizia arriva da te!” Dice Giulio.
“Io… Volevo che Diego la pagasse. Ho avuto un paio di tetè-à-tetè con lui e poi mi ha scaricata per la sua nuova ragazza.”
“Definisci tetè-à-tetè!” Affermo irato.
“Daniele non credo che servano spiegazioni più approfondite!” Afferma mia moglie che cerca di contenermi.
“SEI STATA A LETTO CON QUELLO?!”
“Papà, mi piace!”
“QUESTO NON LO AMMETTO! NON CON IL FIGLIO DI ARMANDO MENDOZA!”
“Daniele, questo è l’ultimo dei nostri pensieri! Nostra figlia rischia una denuncia penale!”
Patrizia con questa frase riesce a calmarmi.
“Dammi il numero di quel giornalista.”
Giulia tende un foglietto che le strappo di mano e compongo il numero.
“Buongiorno, sono l’ Avvocato Francisco Santos Perez, rappresento la mia cliente che ieri l’ha contattata con il pseudonimo di Ivana. La mia cliente si è inventata tutte le notizie che vi ha riferito per tanto vorrei chiedervi di non pubblicare la notizia… Sì, mi rendo conto che vi ha recato un danno, che manca poco alla stampa e ora non sapete come riempire la pagina. Il padre di Ivana è disposto a pagarvi dei danni, no deve parlare solo ed esclusivamente con me… Non si preoccupi, ci penserà suo padre alla mia cliente. Lo conosco bene e non gliela farà passare liscia! Arrivederci e le domando scusa a nome della mia cliente.”
Affermo, posando con forza il cordless sul tavolo.
“Cosa faresti se non ci fosse tuo padre a pararti il sedere? Ti rendi conto di che pubblicità avresti fatto se la notizia fosse uscita?! IO SONO ANCORA IL MINISTRO DELL’ECONOMIA DI QUESTO PAESE!”
“CERTO LO SO PAPA’, DOBBIAMO TUTTI COMPIACERTI PER SALVAGUARDARE LA TUA FOTTUTA CARRIERA!”
“NON PARLARMI COSì, STAVI RISCHIANDO UNA DENUNCIA PENALE PER DIFFAMAZIONE! SAREBBE UNA DELUSIONE PER QUALUNQUE PADRE!”
“LA TUA NON E’ DELUSIONE, MA PREOCCUPAZIONE PER LA CARRIERA! DI NOI NON TE NE FREGA NULLA!”
“BASTA GIULIA!” Le strilla contro mia moglie.
“Ti ci metti proprio tu a difenderlo?”
“Non sai di cosa parli, papà si sta impegnando a cambiare. MA SE VOI ALTRI CONTINUATE A COMMETTERE SCIOCCHEZZE E A FARLO ARRABBIARE, TUTTI I SUOI SFORZI SONO VANI!”
“Lascia stare Patrizia, non ne vale la pena. Per i miei figli sono sempre stato un mostro e questo non cambierà mai!”
Affermo afflitto dalle parole della mia figlia più piccola. Afferro la mia valigetta ed esco di casa per andare al lavoro.
 
 
 
Camilla
E’ da un po’ di tempo che non parlo con Roberta, e vorrei sapere da lei cosa succede con mio fratello Lorenzo! Busso alla porta del suo ufficio ed entro solo quando mi da il permesso.
“Ciao!” la saluto sorridendo e lei fa lo stesso di rimando. Quando prendo posto di fronte a lei, mi domanda a cosa si deve la visita.
“Avevo voglia di fare due chiacchiere!”
“Riguardo a quello che ha detto Giulia sul complotto? Che io, Diego e Lorenzo tramiamo qualcosa?”
“Certo che no,sai fin troppo bene che non crederei mai ad una sola parola che esce dalla bocca di Giulia! Non penserei mai che stiate facendo qualche scorrettezza!”
“Grazie Cami… Non mi aspettato accuse del genere da parte sua!”
“Evidentemente non è interessata ad avere il tuo amore di sorella… Mi dispiace Roby!” Le dico, prendendole le mani. Che poi una sorella come quella meglio perderla che trovarla!
“Pensi che se ne andrà prima della data prevista?”
“Sarebbe il minimo da parte sua! Sarà già abbastanza se si farà vedere ai consigli di amministrazione!”
“Quindi arriverà la ragazza di Lorenzo…” Io annuisco.
“Penso proprio di sì, Ugo l’ha contattata oggi per fissare un incontro… Sai per insegnarle la postura,come si sfila… Te la posso fare una domanda? Cos’è successo con Lorenzo?”
“Che intendi?”
“So che è successo qualcosa… Non so cosa!”
“Hai parlato con Diego?”
“Sì in effetti… Lui pensava sapessi tutto, ma non so a cosa sia riferito questo tutto!”
“In poche parole… Ero ubriaca quando gli ho confidato che mi piace e lui ho ricevuto solo un due di picche.” Mi racconta con aria afflitta.
“Accidenti… Mi dispiace…”
“Va tutto male! Mio fratello sen’è andato, mia sorella vive a Miami, i miei genitori non ci sono,e ci fosse almeno uno straccio di uomo…!”
“Hai me, hai Diego, David, Michael e i miei genitori che sono degli ottimi surrogati! Perché domani non andiamo a cene dai miei? Chiederò a Diego se porta Isabella!”
“E si aggregheranno anche Lorenzo e Silvia?”
“Questo non lo so, ma se fosse non potrei farci nulla. Se ti metti a domandare a Lorenzo di non portarla alle riunioni di famiglia, quella che ci rimetterà sarai tu perché farai la figura della ragazzina e di quella che ci è rimasta male! Silvia è la sua ragazza, la vedrai a feste e ad altri eventi…”
“Lo so che devo rassegnarmi. Per la verità ho conosciuto un uomo… Si chiama Leon, è il cugino di Isabella e fa l’avvocato!”
“Ma và? E com’è?”
“Alto come Diego grossomodo, capelli scuri, occhi azzurri e fisico atletico!”
“E siete già usciti?”
“No, non l’ho più richiamato!”
“Roberta… ma devo spiegarti come si fa?”
“Ci siamo conosciuti due giorni fa,sono ancora scossa per il due di picche di tuo fratello!”
“E come vi siete conosciuti?”
“Al club… Mi ha dato un passaggio, ma ero talmente sbronza che mi ha portato da lui…”
“Cosa? Siete già stati insieme?! Hai capito quella che è scossa per il rifiuto di mio fratello!” le dico sorridendo e colpendola su una spalla.
“Ma dai! Non c’è stato niente!”
“Io uno così lo avrei già richiamato!”
“E va bene, lo farò! E a te come va con David?”
“Mmmm, bene. Va tutto molto bene!”
“Sicura? Hai un’espressione strana!”
“No, va tutto alla grande con lui. Non posso credere che fino a poco tempo fa credevo che fosse fatto della stessa pasta di Giulio e di Daniele… Invece in poco tempo mi ha completamente rapito. Sono innamorata in un modo diverso di come lo ero dei miei ex…”
“Credimi, non potevi fare scelta migliore di David! Se fossi venuta prima da me a chiedermi notizie su David avrei potuto accelerarle cose e magari adesso sareste sull’altare!”
Scoppio a ridere, però in effetti è vero! Roberta avrebbe potuto rispondere alle mie domande!
“Oggi a colazione con Diego ho affrontato anche una discussione su Paola.”
“Su cosa in particolare?”
“Mi ha spiegato la serie di reazioni che l’hanno spinto a tradirla e a restare con lei anche se non l’amava più… E finalmente conosco mio fratello totalmente! E mi domandavo se Paola ti avesse più contattato.”
“Macché! Stamattina ho sentito mia sorella, anche a lei non ha risposto ai messaggi.”
“Certo, finché doveva entrare in famiglia eravamo le sue migliori amiche, adesso che non sposerà più mio fratello ci ha scaricate?”
“Non so cosa dirti Camilla, forse hai ragione tu ed era così amichevole con noi solo per farsi amare dalla famiglia del suo fidanzato!”
“Bello schifo!”
Qualcuno che bussa alla porta ci interrompe.
“Avanti.” Invita Roberta. Entrano il nuovo direttore del personale in compagnia del mio David.
“E’ in corso un sabba di streghe qui?”  Scherza David, beccandosi una penna in faccia da Roberta.
“Quasi quasi ti lascio per questa battuta!”
“Non lo farai Mendoza! Alzati così ti siedi sulle mie gambe.” Io ubbidisco e ci scambiamo un tenero bacio.
“Francesco, siediti anche tu! Come ma siete qui?” Domanda Roberta.
“Questi sono i contratti del nuovo personale dei punti vendita 17, 38, 40 e 55. Ti lascio qui i dati che ti serviranno per i vari assegni in futuro!” Spiega Francesco.
“Perfetto, registro tutto nel sistema!” Risponde Roberta.
“Già al lavoro eh?” Gli domando.
“Il dottor Cèsar Mora ha lasciato una tabella di marcia dettagliata, quindi adesso devo correre da Lombardi per sentire se ha deciso che indossatori vuole per a sfilata!”
“Io credo che confermerà quelli che sono stati riportati sul preventivo, per quanto riguarda le mie modelle ti confermo quella scelta!”
“Perfetto dottoressa, il fatto è che Lombardi dopo la riunione mi ha detto che voleva ancora pesarci su!”
“Ugo è sempre il solito! Pensavamo che affidando a lui la linea maschile e a Camilla quella femminile sarebbe stato tutto più scorrevole, ma Ugo fa di tutto per rallentare le cose!” Afferma il mio fidanzato.
“Farei volentieri a meno di parlargli, considerato come mi ha parlato appena sono arrivato qui!”
“Francesco, deve ignorarlo. Se lui lancia una battuta o la interrompe per parlare, lei continui a dire ciò che stava dicendo! Essere ignorato lo fa incavolare a morte!” Gli suggerisco col sorriso.
“Ugo capisce solo la sua stessa lingua!” Aggiunge David.
“Grazie dei suggerimenti, allora vado. A dopo!”
“Vado anche io a fare qualcosa! Ciao amore!” Mi saluta David, baciandomi castamente.
“Ciao amore mio.”
Io e Roberta siamo di nuovo sole.
“Camilla ma tu sapevi che Francesco e Silvia convivono?”
“Oddio, convivere è un termine grosso! Condividono l’appartamento, come fanno tanti ragazzi!”
“Ah, Francesco si era espresso diversamente!”
“Che cosa pesavi, che Silvia convivesse con uno e stesse con mio fratello? Ti sei fatta un’opinione sbagliata di quella ragazza allora!”
“Che carino il tuo David!” Afferma, per sviare il discorso.
“Potresti anche tu trovare il tuo carino… magari il tuo carino Leon!”
“Ti prometto che gli concederò un appuntamento. Due ok!” Aggiunge, in risposta alla mia occhiataccia.
 

Michael
 
Caro diario,
Non so esattamente perché ti sto iniziando. Non mi mancano gli amici con cui confidarmi: ho mio fratello David, mia sorella Roberta, Camilla ed Ugo… Forse lo faccio perché spesso si ha voglia di sfogarsi senza sentire necessariamente una risposta o un parere altrui. Spesso si ha voglia di tirate fuori le proprie emozioni nella più totale riservatezza, pensieri che vuoi condividere solo con te stesso.
Tra poco la mia vita cambierà, ma non so esattamente in che modo e questo mi spaventa. Non se, quando darò a mio padre la notizia di essere gay, getterò altra benzina sul fuoco e causerò un’altra crisi famigliare o se lui sarà comprensivo. Non so cosa fare.


Non faccio in tempo a terminare la pagina perché qualcuno arriva alle spalle. Mi appresto a chiudere l’agenda che ho comprato per farla diventare il mio diario.
“Sì?” Domando al nuovo direttore del personale.
“Cercavo Ugo Lombardi!”
“Qui non c’è, provi in produzione.”
“La ringrazio.”
“Si figuri.”
Credendo che il tipo se ne sia andato, mi rigiro sullo sgabello e mi appresto a riprendere la mia scrittura quando lui fa il giro del tavolo e si pone davanti a me.
“Un grazie sarebbe gradito.” Mi dice, sorridendo. Lì per lì non capisco, ma poi il mio cervello ingrana.
“Ah, tu devi essere quello che…”
“Che hai trascinato con te in piscina.”
“Stavo per dire che mi ha aiutato, ma grazie per farmi pesare la cosa!”
“Non era mia intenzione, voleva solo essere una battuta!”
“Certo, l’avevo capito. Ti chiedo scusa innanzitutto e ti ringrazio!”
“Non c’è di che. Scusami un secondo Sì?” Francesco estrae il suo cellulare e risponde alla chiamata. Benché si allontani leggermente, sento comunque tutto ciò che dice. “ Ciao mamma… Sì va tutto bene, ma adesso sono al lavoro e non ho molto tempo per parlare. A te come va?... Sì, ma è a tempo determinato…. All’Ecomoda, come direttore del personale…. Sì un giorno di questi pranziamo insieme… Certo che non voglio vedere papà… Lo so che tra poco è il suo compleanno! Ma lo sai che finché non capirà io non voglio più vederlo!... Ok ciao, a presto.”
Quando Francesco ripone il cellulare nella tasca, ha un umore completamente diverso da prima di quella breve telefonata con la madre.
“Le famiglie certe volte sono un vero casino. Prima hai avuto un assaggio di quanto possa essere incasinata la mia!” Gli dico.
“Non credo che tu con tuo padre avrai mai i problemi che io ho con il mio. Vado da Lombardi, grazie della chiacchierata!”
“A presto.” Lo saluto, per poi riprendere a scrivere. Quando fermo la penna, il pensiero va a Cèsar e mi rendo conto che ho voglia di sentire la sua voce e di osservare i suoi occhi!
 
 
Marcella
Mi trovo all’aeroporto e mi guardo in giro, quando in lontananza vedo mia sorella e le vado incontro.
“Ciao Mariabeatrice, com’è andato l’incontro?”
“Ciao cara! Molto bene, Ugo e la figlia di Armando disegnano sempre abiti stupendi! Ma il pezzo forte è stato dopo la riunione!”
“Che vuoi dire?”
Durante il viaggio verso casa, mi racconta per filo e per segno della lite avvenuta dopo la sfilata. Insomma, l’Ecomoda è ancora un palcoscenico!
“Non capisco cos’ha fatto di tanto grave quella ragazza… Isabella, a nostra nipote?” Domando, chiedendomi se la reazione di Daniele sia giustificata.
“Non l’ho capito molto bene! Pare che Giulia ieri le avesse chiesto una cosa, credo una cavolata, e Isabella sotto suggerimento di Diego le abbia disobbedito.”
“Bhe, quella ragazza non ha un po’ di dignità se fa da banderuola di Diego Mendoza! E riguardo Daniele non è cambiato per niente su certi punti… Crede di poter fare l’arrogante con tutti.”
“Giulia ha preso tutto da nostro fratello sotto questo aspetto!”
“Diciamo allora che in questa litigata la ragione e il torto vanno a pari passo. Per quanto banale e degradante potesse essere l’ordine di Giulia, quella ragazza doveva ricordarsi che si trattava di un’azionista.”
“Sai,dovresti fare un salto a Bogotà! Dovresti tornare!”
“Lo sai che non voglio.”
“Mario Calderon avrebbe piacere a rivederti!”
Sto per andare fuori strada quando mia sorella mi dice questa frase.
“M-Mario? Hai visto anche lui?”
“Certo, tel’ho detto che quando sono tornata dal consiglio di amministrazione per l’elezione del nuovo presidente,lui andava a Bogotà!”
“E ti ha veramente detto che vorrebbe rivedermi?”
“Sì, esattamente così. Poi mi ha riempito di domande su Alexander! Quanti anni ha, se assomiglia a Russell…”
“E tu cosa gli hai risposto?” Le domando, con il cervello appannato e cercando tenere lo sguardo fisso sulla strada.
“Che compie 28 anni tra qualche mese e… E che Russell non è il padre.”
“MARIABEATRICE!”
“Lo so Marce che non ti piace che ne parli, ma onestamente non vedo cosa ci sia di strano! Tante donne hanno fatto figli senza un marito, ormai siamo emancipate e nessuno si stupisce più di tanto.”
“Non è un problema di giudizi, è qualcosa di molto più serio!”
Arrivo a casa inalberata ed anche spaventata che Mario Calderon sconvolga la mia esistenza perfetta per cui ho faticato tanto.
 
 
 
Olga
Abbandono la scuola e mi dirigo verso l’auto reggendo in due mani tremila cose! Quando mi squilla il cellulare, i cartelloni arrotolati che reggevo cadono a terra mentre cerco il telefono. Lo appoggio tra la spalla e l’orecchio cercando di raccogliere tutto e di riporlo in ordine nel bagagliaio della mia auto.
“Pronto?” Dico, visto che non sono stata attenta su chi fosse il mittente della telefonata.
“Pronto, sono il lupo magia frutta, che frutto vuoi?” Scherza una voce suadente.
“Alexander?” Domando, mentre un sorriso spunta sulle mie labbra.
“Aspettavi un’altra chiamata?”
“Mmmm… forse!”
“Allora riattacco!”
“Dai stavo scherzando! Come va?”
“Bene. Avevo voglia di sentirti.”
“Dici davvero?”
“Altrimenti non ti avrei chiamato. Che fai?”
“Io sto tornano a casa dall’allenamento.”
“Che allenamento?”
“Delle cheerleader.”
“Se una cheerleader? Con quelle minigonne striminzite e agiti in aria gambe e pompon?”
“A parte la visione pornografia che hai delle cheerleader, sì sono una di quelle! Non cen’erano nella tua scuola?”
“E se ti dicessi che la mia scuola è stata la tua scuola?”
“Davvero? Quindi avevi Mrs. Hoffman?”
“Noooo, hai avuto questa disgrazia?!”
“Purtroppo sì!”
“E si scaccola ancora davanti a tutti?”
“Alexander, ti prego! Fatico ogni giorno a digerire il pranzo visto la sua ora è subito dopo, non metterti anche tu!”
Al di là dell’apparecchio avverto la sua stupenda risata.
“Magari farò un salto a salutarla prima o poi! Tornado all’immagine pornografica delle ragazze pompon… Indossi la divisa adesso?”
“Non mi sono allenata in abito da sera sai? E comunque non farò sesso telefonico, sappilo! Nè ora né mai!”
“E’ un vero peccato!”
“E tu cosa fai?”
“Sono sceso a prendermi un caffè, adesso riporto gli occhi al mio PC. Mi sto occupando della grafica di una pubblicità.”
“Io mi sto avviando a casa… Grazie per avermi chiamato.”
“Ti richiamerò domani, dopo domani e avanti così fino a che non tornerò a Miami.”
“E ciò quando?”
“Ancora non lo so. Ci risentiamo, devo rimettermi a lavorare.”
“Ok…. Attento con le promesse Alexander MacNamara Valencia.”
“Io ne faccio poche ma buone. Ciao bella.”
Spegnamo la comunicazione più o meno nello stesso istante e appoggio il telefono al cuore, il quale trema.
 
 
Isabella
Ho rischiato più volte d’inciampare. Appena Diego è arrivato a casa mia, mi ha bendato e messa in auto. Quando siamo davanti ad una porta mi toglie la benda.
“Dove siamo?” Gli domando curiosa.
“A casa mia.” Mi risponde, aprendo la porta e accendendo la luce. Cosa, a casa sua? Osservo l’ambiente lucente e lussuoso. La porta d’ingresso si apre su di un lungo e largo corridoio illuminato da piccole e fitte lampadine appese in due corsie di spesso fil di ferro sul soffitto. Diego mi fa strada in un grande salone che si apre sulla destra: davanti a me c’è la cucina, ovviamente super moderna, accessoriata e in acciaio inox, mentre alla mia sinistra c’è il salone con un ampio divano che fa angolo e con penisola, posizionato al centro della stanza. Poi vedo il plasma, lo stero, una consolle ed il mini bar. Una parte della stanza è interamente composta da vetrate e portefinestre, e si affaccia su un ampia terrazza con piscina. Si gode di una vista mozzafiato!
“Ti sei proprio sistemato bene!” Commento.
“Guarda.” Premendo un pulsante, i vetri si oscurano completamente.
“Ah, però! Questo mancava all’arredamento vero? Sono anche anti proiettili i vetri? Quando sei venuto a casa mia la prima volta e ti ho detto che era diverso dal lusso a cui eri abituato, ci ho azzeccato in pieno!”
I colori prevalenti in questo attico solo il grigio, il nero e il bianco. Ad eccezione del divano bordeaux, che spicca su tutto!
“E se ti dicessi che quando ho visto casa tua, l’ho preferita alla mia? Qui mi sono dotato di ogni lusso possibile, ma non ha il calore di una casa.”
“Non ha il calore di una casa perché ti sei dotato di tanti lussi, e di colori freddi. Se ad una cucina di acciaio inox ne avessi preferita una in legno massello avrebbe già fatto un effetto più rustico e caldo.”
“Allora domani andrò a comprare una cucina in legno massello!” Scherza  Diego, stringendomi a sé. Dopo di che mi accompagna di nuovo verso il corridoio e mi accompagna per un tour della casa.
“Qui c’è il primo bagno, qui l’armadio a muro. Questa è la stanza degli ospiti, il secondo bagno, la biblioteca, lo studio… “
“Hai anche una biblioteca?”
“Sì, la vuoi vedere?”
Entriamo in una stanza che non ha nulla a che vedere con il resto della casa. E’ arredata completamente in legno: al centro c’è un tappeto e tre poltrone. Sulla parete infondo un camino mentre lo spazio che rimane è pieno di scaffali con vari vani ancora vuoti.
“Mi ci vorrà del tempo per riempirla tutta!”
“Ami leggere?” Domando, anche se conosco già la risposta.
“Sì, ma di recente non mi ci sono dedicato molto.”
“Come mai?”
“Impegni prima con l’università, poi con il lavoro!”
Capisco che non ha voglia di parlare di Paola, il vero motivo che l’ha tenuto lontano dalla sua passione. Usciamo dalla biblioteca per aggiungere l’ultima stanza, e so qual è, l’unica che manca da visitare.
“Questa è la mia camera.”
Accendendo la luce noto che è più calda delle altre. Il colore che prevale è il beige. Mi osservo in giro memorizzando ogni dettaglio della sua camera da letto, e so che molte prima di me hanno fatto ciò che sto facendo io ora.
“A cosa pensi?” Mi domanda, abbracciandomi da dietro.
“A niente.”
“Sicura?”
“Non so se ti farebbe piacere sapere che pensiero mi è passato per la testa…”
“Lo posso immaginare.”
“Prova, leggimi nel pensiero.”
“Stavi pensando che ho già fatto fare a tante il giro della casa, ed è vero.”
“Più o meno sì.”
Mi volto e lo guardo negli occhi. Lui mi accarezza una guancia.
“Ma mai nessuna è stata speciale come te. Mi devi credere, ho bisogno che tu mi creda!” Mi sussurra.
“Ti credo Diego.”
Dopo esserci accarezzati per qualche istante, Diego mi lascia andare e si allontana. Si toglie le scarpe che lascia sullo scendiletto, si toglie la giacca che appoggia sul letto e ripete lo stesso rituale con la cravatta e la camicia. Io abbasso lo sguardo imbarazzatissima! So che se uscissi farei la figura della cretina, ma sono una corda di violino in questo momento. Mi scappa un colpetto di tosse e Diego si avvicina a me in canottiera e con la cintura dei pantaloni slacciata.
“Non resto mai in giacca e cravatta a casa!” Mi spiega sorridendo per il mio viso paonazzo. Io annuisco.
“Se ti fa piacere puoi anche guardare!” Aggiunge rincarando la dose.
“Sei un pallone gonfiato!” Gli rispondo, sempre rossa in volto.
“Vieni qui.” Mi dice lui, accompagnandomi contro il suo petto. Esitante accarezzo la sua schiena, le spalle e le braccia avvertendo un corpo tonico. Ora potrei anche morire in pace!
Quando Diego mi bacia, mi rendo conto che è diverso dai soliti baci che ci siamo dati in questi giorni! Mi sembra più preso, ed entra in gioco la lingua. Avverto del desiderio nel suo tocco… Io non mi tiro indietro. Inarco la schiena e ricambio il bacio, accarezzandogli la nuca.
Quando ci dividiamo, ci perdiamo io nei suoi occhi e lui nei miei.
“Adesso devo togliermi i pantaloni, vuoi restare o uscire?” Mi domanda, scimmiottandomi.
“Se continui a prendermi in giro non solo esco dalla stanza ma da casa tua!”
“Dai stavo scherzando! Ritiro tutto di fronte a questa minaccia!”
Dopo avermi dato un altro bacio, si volta e si cala i pantaloni rivolgendomi le spalle, e non gli stacco gli occhi da dosso. Che fosse bello lo vedevo anche da vestito! Infila dei pantaloni di tuta stretti alle caviglie e la felpa del college che ha frequentato.
“Vieni, ti faccio vedere la sorpresa che ho preparato!”
Mi accompagna per mano e torniamo in cucina. Diego con un balzo felino si siede sul ripiano dell’isola con le gambe a ciondoloni e m’indica di scoperchiare la cloche che avevo notato prima. Tiro su il coperchio e mi scappa una risata.
“Cosa ne dici di ripetere l’esperienza?” Mi domanda, avvicinando il suo viso al mio. Io gli accarezzo le guance e lo bacio, lui posa una mano sulla mia nuca.
“Dico che è una bella idea.”
Per quanto insolita può sembrare come sorpresa, per me è la più romantica del mondo! Cucinare insieme il piatto che abbiamo preparato insieme la sera in cui si è aperta una breccia tra di noi, è un po’ come rivivere certi momenti.
“La usi mai questa cucina?” Gli domando, notando che è immacolata quasi quanto la Madonna!
“Come no, per farmi il caffè ogni mattina!” Mi risponde, sorridendo. “Non so cucinare. L’ultima volta che ho acceso un fornello diverso da quello più piccolo, è stato qualche giorno fa. Avevo invitato mia sorella e mio fratello a cena, la cena consisteva in frittata e patate lesse perché non avevo fatto la spesa!”
“Insomma sei erroneamente convinto che la cucina funga solo ed esclusivamente da elemento di arredo?”
“Bhe, adesso ci sei tu che le darai il giusto valore. Adesso ci sei tu che darai il giusto valore a tutto nella mia vita!”
 A chi non scapperebbe un sorriso? Ci baciamo ancora mentre prepariamo tutti gli utensili necessari a preparare degli spaghetti all’amatriciana.
“Prima di preparare, vorrei parlarti di una cosa.” Esordisce.
“Dimmi.” Diego si allontana verso il divano dove, dalla sua valigetta, estrae una busta gialla.
“Qui dentro ci sono i documenti che Giulia cercava di trafugare.”
Guardo la busta corrugando le sopracciglia.
“Vuoi dire che aveva ragione e stai commettendo qualche illecito con l’azienda?”
“No, non sto commettendo nessun illecito.” Prendiamo posto sugli sgabelli accanto all’isola prima che lui prosegua. “Tempo fa ti avevo raccontato che le finanze dell’Ecomoda non sono proprio eccellenti, e sai che abbiamo la Banca Montreal che ci alita sul collo. Io, Lorenzo a Roberta abbiamo investito i nostri risparmi in un’azienda d’investimenti che abbiamo chiamato RDL, la cui unica proprietaria è Roberta, e tra qualche mese quel capitale potrebbe lievitare notevolmente se tutto va come abbiamo previsto!”
“E dare una mano all’Ecomoda, ho capito. Ma come mai deve restare un segreto? Se la RDL è legalmente costituita e fa affari onesti, cosa c’è da nascondere?”
“Noi vorremmo che per ora questa cosa restasse segreta. Sarò sincero con te perché sei la mia fidanzata e non voglio nasconderti niente! Se sarà necessario, utilizzeremo la RDL per proteggere l’Ecomoda.”
“In che modo?”
“Non lo so, se sarà necessario come ti dicevo.”
“A costo di commettere degli illeciti, se occorrerà?”
Il suo sguardo è piuttosto eloquente. Dopo di che si alza ed inizia a vagare per la stanza.
“Non lo so, io non vorrei mai arrivare a tanto. Ma oggi mio fratello mi ha proposto un’idea per dimezzare i costi delle stoffe per la prossima collezione. Abbiamo il direttore della Banca Montreal, Carlos Bezerra, che ci alita sul collo. Se Lorenzo non riuscirà a guadagnare almeno 10 settimane di tempo, dovremo tirare fuori dei soldi da dargli subito. Lorenzo vorrebbe risparmiare questa metà sulle stoffe per darla alla banca.”
“Risparmiare in che modo?”
“Ha proposto di rivolgerci a un contrabbandiere.”
Non credo alle mie orecchie. Mi alzo dalla mia postazione per andargli incontro e gli accarezzo le spalle.
“E’ una pessima idea!”
“Lo so perfettamente che è una pessima idea! Se mio padre lo scoprisse, rischierebbe il secondo infarto. Ma siamo a tanto così che la baca si prenda quello che gli spetta con la forza! Se invece dessimo loro quel denaro, ci darebbero un po’ di tregua e dimostreremmo che siamo in grado di pagare.”
“Non ci starai pensando vero?”
“Se Bezerra non ci aiuterà, non avrò scelta.” Mi risponde, prima di cercare da me un abbraccio.
 
 
 
Patrizia
Quella che doveva essere una seratina con Daniele, la prima da tempo, si è trasformata in una guerra famigliare! Sono le nove di sera e Daniele non è ancora rincasato. Sono abbastanza certa che non avesse incontri di lavoro, ma allora dov’è andato? Quando sento suonare alla porta precedo la governante e mi fiondo verso di essa, ma sono David e Michael. I miei figli mi salutano con un bacio e ci avviamo in cucina dove metto su cioccolata calda per tutti.
“Ciao.” Saluta Giulio, aggregandosi a noi. Passandoli accanto, Giulio posa una mano sulla spalla di David e lui ricambia posando la mano sulla sua. Davvero vanno d’accordo?
“Qui cos’è successo? Non c’è papà?” Domanda Michael.
“Non è ancora rientrato… Lui e Giulia hanno litigato rabbiosamente.”
“Lei dov’è?” Domanda David, mentre mescola la cioccolata per accelerare il processo di raffreddamento e fa finire la panna sotto. Io invece mangio prima la panna.
“Non è più uscita da camera sua.”
“Bhe, l’ha combinata grossa. Non c’era niente di scabroso su quei documenti!” Afferma David.
“Cos’è successo esattamente qui?” Mi domanda Michael.
Racconto per filo e per segno ai ragazzi quanto accaduto, specificando che Giulio è estraneo alla cosa e raccontando la calunnia di Giulia a quella rivista, contro Diego e quella ragazza!
“Ma è impazzita? E’ reato grave!” Interviene David.
“Pensate come reagirà Diego quando lo saprà. Non vorrei esserci!” Commenta Michael.
“Ma chi sarebbe questa nuova ragazza di Diego, che Giulia ha nominato?” Domanda incuriosito Giulio, ed in effetti la cosa mette anche a me una certa curiosità!
“E’ Isabella, non lo sapevate?” Ci domanda Michael.
“Ma chi, la segretaria? Quella ragazza così… ordinaria!”
“Mamma, non sarà sempre truccata, agghindata e vestita di alta moda come se sfilasse, ma è una brava ragazza! E se volete il mio modesto parere, in pochi giorni ho amato di più rapportami con lei che con Paola in questi anni!”
“Io concordo con David!” Commenta Michael.
“Questo spiega come mai a Diego abbia dato tanto fastidio la storia del caffè!” Commenta Giulio.
“Ragazzi, è successa anche un’altra cosa oggi. La sorpresa di cui voleva parlarmi vostro padre, riguardava come prima cosa il contratto prematrimoniale, intende modificarlo in modo che in un eventuale ed improbabile divorzio io abbia la metà di tutto, e vuole fare la comunione dei beni!”
“Veramente?” Mi domanda stupito David, io annuisco.
“So che il nostro non è mai stato un matrimonio da prendere come esempio, ma vostro padre sta facendo di tutto per dimostrarmi fiducia e intendiamo impegnarci per far funzionare le cose!”
“Mamma, siamo contenti di questo!” Mi dice Michael. Osservo le facce sorridenti dei miei uomini! Non mi sembra vero che David e Giulio siano seduti allo stesso tavolo senza litigare! Un pensiero va inevitabilmente a Roberta. Mi farà mai avvicinare?
“Scusate se scappo via, ma mi aspetta Camilla!”
“Come sta tesoro?”
“Bene! Scappo via, ciao mamma ciao a tutti!” Mi saluta il mio primogenito, con un bacio in testa.
“Mamma, posso restare qui a dormire questa notte?”
“Michael amore mio, certo che puoi restare! Questa è casa tua!” Gli rispondo contenta.
 
 
Camilla
Finalmente ho potuto togliermi quei tacchi scomodi! David è passato dai suoi genitori per sentire come vanno le cose dopo la bella piazzata di Giulia e di suo padre. Mi domando con cosa ragioni Giulia! Per non parlare di suo padre! Ma non sono stati dotati di cervello alla nascita? Capisco che Giulia sia un’azionista, ma il rispetto viene prima di tutto e lei non lo ha avuto con Isabella! Così come Daniele! La ragazza di Diego sarà un bene se inizierà a tirare fuori le palle, se non vuole soccombere a Daniele e Giulia Valencia. Fortunatamente in Ecomoda si sta facendo tanti amici! Ma la cosa che non digerisco,è la teoria di Giulia… Pensare che i miei fratelli stiamo tramando piani illeciti con l’azienda con la complicità di Roberta?! Roberta, la persona più sincera a dolce che io conosca! Oggi Giulia ha toccato il fondo! Sorseggio un succo di frutta per ammazzare i morsi della fame aspettato il mio fidanzato, mentre penso: Giulio sarà coinvolto? Se fosse, passerebbe un brutto quarto d’ora con me!
Cosa devo fare con la sua proposta? Come mi devo comportare? Quando sento delle chiavi nella toppa della porta, mi alzo e vado incontro a David saltandogli al collo quando entra. Lo bacio dolcemente e lui fa lo stesso posando le sue mani sulla mia schiena avvolta solo da una canotta di cotone.
“Com’è andata dai tuoi?”
“Direi che la situazione è abbastanza tragica! Papà ha litigato violentemente con Giulia, lui è uscito e non è ancora rientrato, Giulia si è barricata nella sua stanza.”
“Scusami se te lo dico, ma tua sorella è pazza!  Ha preso di mira i miei fratelli, soprattutto Diego e non lo accetto! Mio fratello voleva solo farsi una scopata, scusa la volgarità lo so che sto parlando di tua sorella amore mio!”
“Eh… Non mi piace sentirne parlare in certi termini, ma ciò che dici lo capisco. Non penso che Diego le abbia mai parlato di relazione, credo che mia sorella avesse ben chiari i termini della loro… trsesca o relazione? Ma comunque avrebbe voluto che proseguisse, ma tuo fratello ha conosciuto Isabella e a tutte le altre ha detto ciao ciao!”
“Isabella in pochissimo tempo ha mietuto due delle relazioni di mio fratello!” Penso, sorridendo.
“Si vede che ha qualcosa di speciale, che Diego cercava ma che non ha mai trovato fin’ora! Amore mio, è successa anche un’altra cosa che dovresti sapere, che non ti piacerà!”
“Di che si tratta?”
“Mia sorella ha detto a un giornalista di una rivista di gossip che Diego dietro le spalle della sua ragazza, aveva una relazione parallela con Pilar Robledo Vazquez!”
“CHE COSA?! David dimmi che scherzi! Ma come si fa ad inventarsi bufale del genere a danno delle persone? E quando uscirà la notizia?”
“Calmati, perché non uscirà! Giulia ha confessato tutto a Giulio, il quale l’ha costretta a dirlo a papà. Papà ha trovato un escamotage per impedire alla rivista di pubblicare la notizia, e per nascondere l’identità di mia sorella. Quando ha parlato telefonicamente con il giornalista ha specificato che la soffiata doveva restare anonima, ha usato uno pseudonimo.”
“Sai cosa me ne importa che quel giornalista sappia o no di Giulia!”
“A me importa però!”
“Amore mio hai ragione, mi dispiace.” Gli dico accarezzandogli il petto, accorgendomi di aver detto una cosa ingiusta. “E’ che sono molto irritata con tua sorella! E Giulio è coinvolto nei suoi piani?”
“No, Giulio non ne sapeva nulla. Quando Diego è stato eletto presidente al suo posto, Giulio era arrabbiato e si sarà lamentato un paio di volte… In più papà aveva promesso a Giulio di aiutarlo ad avere la presidenza e da lì è scaturito tutto, ma Giulia ha fatto tutto di testa propria.”
“Bene. E c’era anche lui a casa?Come ti è sembrato dopo le cose che ha detto oggi?”
“Amichevole direi! E tranquillo rispetto ai giorni scorsi… Sai amore mio, spero davvero se sia sincero. Mi piacerebbe uscire per una pizza con lui, andare in palestra, confidarci come due fratelli normali… Chissà se magari sarà anche il mio testimone di nozze, la vita è così strana!”
“Ci tieni davvero tanto?”
“Sì.Abbiamo passato la vita a farci la guerra, sarebbe ora di fare la pace.”
Mi accoccolo al suo petto, consapevole di aver appena preso una decisione. Non posso distruggere questo suo sogno! Potrebbe davvero nascere un bel rapporto tra di loro, che senso ha disseppellire una storia vecchia?
“Sai, adesso vorrei fare con te un altro genere di discorsi!” Mi dice, baciandomi il collo molto dolcemente. Mi scappa un sorriso. Sento il mio stomaco brontolare.
“Amore mio… Anche il mio stomaco sta discutendo, dice che ha fame!”
“Vorrà dire che ti riempirò di coccole dopo!” Mi dice, baciandomi una guancia. “Tu di cosa mi dovevi parlare?”
“Io… Io vorrei che tenessi queste.” Gli dico, prendendo le chiavi di casa mia che poco prima ha posato sul tavolo.
“Davvero?”
“Sì. Voglio che le abbia tu!”
David mi sorride facendo sorridere anche me, prima di baciarmi posando e staccando dolcemente le sua labbra dalle mie.
“Allora, che cosa propone oggi la chef Mendoza?”
“Io…. Devo andare al bagno, così ci penso!”
“Non ci mettere troppo, o mando a fuoco la tua cucina!”
“Farò prestissimo…” Gli dico, baciandolo prima di avviarmi alla toilette. Prima di andare metto su della musica.
Giulio mi risponde dopo due squilli.
“Ciao.” Esordisce.
“Non gli dirò niente.” Rispondo, senza ricambiare il suo saluto.
“Grazie Camilla.”
“Ma sappi che se la tua è solo una recita, che se lo farai soffrire ancora io ti ammazzo!”
“Se pensi che sia una recita, come mai hai accettato?”
“Devo andare. Tu rispetta la tua parte dell’accordo.” Gli ordino, prima di chiudere la chiamata. Sto per uscire dal bagno quando arriva un’altra chiamata… E’ di Paola! Mi porto il telefono al mento e lo faccio squillare 4 volte,prima di rispondere.
“Ciao.” La saluto, svogliatamente.
“Ehi baby! Scusami se non ho risposto ai messaggi, ma sono stata impegnata! In più oggi è arrivata mia madre!”
“Immagino! So bene che certi massaggi sono così costosi e vanno prenotati con largo anticipo, che non ci si può permettere di saltarli per stare ad ascoltare un’amica!” La punzecchio, acidamente.
“Cos’è quel tono Cosa ti ho fatto?”
“Quale tono? Non sto usando alcun tono.”
“Sì invece! Hai usato un tono!”
“Senti Paola, ho da fare, non posso stare qui a sentirti! Ho una cena con il mio fidanzato, e di sicuro è un motivo più valido del tuo per piantarmi al telefono! Ciao!” Concludo,chiudendo la telefonata. Tanto ormai ho risolto i miei crucci non serve che le dica che cercavo un suo consiglio!
“Stavi parlando con qualcuno? Mi è sembrato di sentirti litigare!” Mi domanda David, quando esco dal bagno e lo raggiungo.
“Mi ha chiamato Paola. Gliene ho dette quattro senza però dirle con precisione come mai me la sono presa tanto! Lascia che cuocia nel suo brodo!”
 
 
 
Massimiliano
So che dopo oggi mi sono fatto come nemico Daniele Valencia, ma cosa me ne importa? L’unico motivo per cui sono venuto qui era Isabella e visto che lei non tornerà con me, lavorerò all’Ecomoda al massimo due mesi e avrò del denaro per tornare in Italia. Nel frattempo ho dato quello che avevo per un piccolo appartamento, visto che in hotel avrei speso molto di più!
Sistemo la mia valigia ripensando a lei con lui… Diego Mendoza è più bello di me, è ricco, di buona famiglia, e corteggiatissimo. Io sono solo un ragazzo come tanti altri! Certo, non immaginavo che Isabella si facesse incantare da certe cose.
Quando squilla il telefono della stanza, abbandono le mie faccende e rispondo.
“Pronto, qui la reception. Signore, sta salendo la ragazza che era con lei la notte scorsa. E’ entrata e si è avviata come una furia verso gli ascensori, non ho potuto fermarla!”
“Veramente sta venendo qui?”
“Non ho potuto chiederglielo signore, ma…”
“Non importa, grazie di averci provato.” Riaggancio quando sento battere con violenza contro la porta. Cerco di ignorare i colpi ma si fanno sempre più forti. Come fa a battere così forte avendo le braccia della circonferenza di una mazza da golf? Già stufo di sentirla bussare spalanco la porta. Lei mi da uno spintone, quindi entra e sbatte la porta alle sue spalle.
“Lo sai che per qualunque danno perdo la cauzione? Poi mi ripaghi tu!”
“SEI UNO STRONZO!”
“Mi hai già fatto girare le palle bussando come un’indemoniata, non gridare!” Solo ora noto che ha gli occhi da pianto.
“MI HAI SMERDATA DAVANTI A TUTTI!”
“Te la sei cercata! Quelle come te non combinano mai niente!”
“Quelle come me?”
“Sì, le figlie di papà intriganti! Con tutte le vostre macchinazioni, vi ritrovare sempre con il culo per terra alla fine perché esiste ancora gente onesta al mondo!”
“Bravo, vacci a letto con la tua onestà! Finora si sono trattenuti, ma prima o poi la smetteranno di avere tanto rispetto di te e si sbaciucchieranno sotto i tuoi occhi! Tu roderai e allora ti pentirai di non avermi aiutato, mentre pensi << ecco cosa mi rimane, solo la mia onestà >>!”
Il mio viso si tinge d’ira, mentre punto l’indice verso la porta da cui è entrata. Solitamente sono una persona mite, ma stavolta sento un’incontrollabile rabbia per questa ragazza!
“Sparisci immediatamente dalla mia vista!”
“Vedi, ti stai irritando! Si vede che ho ragione! Che ti rode dover stare attaccato ai tuoi principi e non poterla farla pagare a Diego! Perciò sei così acido e oppresso!”
“TI HO DETTO DI ANDARE VIA!”
“NO, DOVRAI STARMI A SENTIRE! Sai che ho litigato con mio padre? Che è uscito di casa senza pranzare e non è ancora tornato?!”
“Colpa tua e solo tua! E invece di stare a casa con la tua famiglia sei qui a discutere con me?”
“Volevo dirti in faccia che sei uno stronzo! Potevi benissimo difenderla tua Isabella che se ne sbatte di te senza raccontare tutto davanti a tutti!”
“E io ti ripeto che lo devi solo a te stessa! Non sono tutti tenuti a fare quello che vuoi tu! Spero tanto che tuo padre ti spedisca non so, in Iraq a combattere la guerra per esempio! Allora si che imparerai cosa vuol dire avere uno scopo, vivere e soffrire! E magari imparerai anche a congegnare piani migliori, visto che i tuoi fanno schifo! Non sai fare neanche quello!”
“TI DETESTO!” Mi dice avviandosi verso la porta finalmente!
“Ma non mi dire, andrò in analisi dopo questa notizia! Ma vattene và!” Richiudo la porta alle mie spalle. Che odiosa!!
 
 
 
Silvia
Portando due buste a testa colme di spesa, entriamo a casa di Lorenzo. Entrambi appoggiamo le buste sul tavolo della cucina e io mi massaggio le braccia doloranti.
“Che esagerata! Dove la tieni a forza?”
“Io sono un’esile fanciulla, non sono un macho come te!” Gli dico, palpando il suo bicipite.
“Guarda qui che roba!”
“Te la tiri un po’ troppo per i miei gusti!”
“Però mi sembra che non ti dispiaccia questo pallone gonfiato!”
Lorenzo mi attira a sé, iniziando a baciarmi il collo.
“Lorenzo,dai aspetta!”
“Cos’è questa novità?” Mi domanda con il sorriso.
“Nessuna novità, ma non facciamo altro!”
“Ma noi siamo così!”
“C’è una differenza sostanziale tra non fare progetti a lungo termine e non fare altro che scopare! Per iniziare potremmo cucinare qualcosa!”
“E va bene, per questa sera ti accontento, solo perché ho fame e a stomaco vuoto non do il meglio di me!”
“Vabbè, facciamo che apprezzo questo tuo sforzo!” Gli dico, accettando il suo bacio. Iniziamo a mettere via la spesa e noto che si tocca una tempia.
“Hai mal di testa?”
“Un po’… Non sai che giornata ho avuto!”
“Isabella e Francesco mi hanno accennato qualcosa,dell’idea assurda di Giulia Valencia! Pensare che stiate commettendo degli illeciti alle spalle dell'intero consiglio di amministrazione,ma di cosa si fa quella ragazza?”
“Di molte droghe conosciute e non a mio parere! Spero che se ne vada prima del previsto così potrai subentrare tu!”
“Sempre che con Lombardi al provino vada tutto bene!”
“Ugo si è innamorato di te a prima vista!”
“Non mi diventare geloso!”
“Sono l’ultimo uomo sulla terra capace di gelosia! Vedrai che te la caverai! Ma ho anche altri pensieri…”
“Del tipo?”
“Cose di lavoro!”
“E pensi che non capirei? Facciamo così… Se tu ti sfoghi e mi fai entrare nella tua testa, avrai un premio! Diciamo che potrai entrare da un’altra parte!” Scherzo, scatenando un suo sorriso e i suoi baci sul collo che mi mandano ai matti! Io stringo i suoi capelli tra le dita!
“Questo invito vale la mia confessione! Silvia, quello che ti dirò non dovrà uscire di qui!”
“Ti puoi fidare di me!”
Ci accomodiamo sul sofà, guardandoci in faccia e accarezzandoci. Lorenzo inizia con il raccontarmi di una società d’investimenti aperta con Diego e Roberta Mora, e dell’eventualità che possa tornare utile per salvare l’Ecomoda, ricorrendo anche a qualche escamotage se necessario. Passa poi a parlarmi di Bezerra, del prestito e dell’idea del contrabbandiere.
“… Diego dice che è una pessima idea e sono d’accordo,ma quale altra scelta abbiamo?”
“Io sai che non capisco nulla di gestione aziendale, ma se dovessi fare affari con questo tizio per quando disonesto ed immorale sia, io non ti volterò le spalle! Ti resterò accanto!”
“Grazie. Quello che hai detto ti rende ancora più desiderabile!” Mi dice, stampandomi un altro bacio.
“Quello che vorrei sapere adesso è se Giulio è coinvolto o meno in questa storia! Se ha ordinato lui a Giulia di prendere i documenti!”
“Li ho visti, nel parcheggio.”
“Di chi parli?”
“Di Giulio e Giulia Valencia, erano accanto ad un’auto.Poi Giulio si è infilato con me in ascensore.”
“E hai visto se avevano la cartellina arancione?” Mi domanda, regalandomi completa attenzione.
“Sì, la reggeva in mano Giulio. Poi l’ha passata alla sorella ed è salito con me in ascensore! Ci ha pure provato!”
“Che cosa?” Mi domanda, basito. Io annuisco.
“Sì… L’altro giorno al golf club ho visto che baciava tua sorella e litigavano, così ho avuto un diverbio con lui,prima che me lo presentassi. E oggi in ascensore ha cercato un approccio secondo me!”
“Cosa ti ha detto con esattezza?”
Riporto a Lorenzo ogni parola che è uscita dalla bocca di Giulio ed ogni mia risposta.
“E non hai ritenuto opportuno dirmi subito che lo avevi conosciuto prima che te lo presentassi?!” Mi domanda con enfasi.
“Te lo sto dicendo ora! Che c’è Mendoza, non mi diventerai mica geloso vero? Poco fa mi hai detto che sei l’uomo meno geloso della terra!” Gli ricordo, prima di sorridergli e mettermi a cavalcioni su di lui per dargli ciò che gli ho promesso.
 
 
 
Armando
Betty sta sciacquando i piatti e li ripone in lavastoviglie, mentre io leggo ad alta voce i programmi della guida tv. Essendo a casa dal lavoro, abbiamo iniziato a guardare più tv e ad andare in palestra. Io mi alleno sul tapis roulant mentre lei si è iscritta al corso di pilates e a quello di zumba. Diciamo che mi ci ha costretto il cardiologo sul tapis roulant! Ma devo dire che solo dopo 2 allenamenti inizio a fare meno fatica.
“Ecco, fanno un bel film d’azione!” Asserisco.
“Ma stasera fanno l’ultima puntata di “Relazione Proibita”!” Esclama mia moglie, facendomi gli occhi dolci. Quindi mi abbraccia da dietro infilando una mano sotto la camicia.
“Amore mio, se mi accontenti dopo ti faccio quelle coccole che ti piacciono tanto!”
“Mmmm, non so ma credo che servano motivazioni di più consistenti per convincermi!”
“Il resto non te lo dico, passerò direttamente alla pratica!”
“Con queste parole ti sei guadagnata… Il telecomando!”
Le dico, accompagnandola per mano verso il divano.
“Ci starebbero bene due patatine al formaggio!”
“Armando!” Mi ammonisce mia moglie. “Il colesterolo!”
“Ci ho provato!”
Ci accoccoliamo sotto le coperte sul divano. Le bacio la testa e i suoi capelli che sanno di mandorle e miele, mentre penso a quanto sono stato fortunato ad averla incontrata e ad essermi salvato dall'infarto! Non voglio abbandonarla!
“Amore mio, mi sono sembrate simpatiche, no, le ragazze dei nostri figli!” Afferma mia moglie. Non capisco se sia una domanda o no!
“Direi di sì! A mio parere, sempre meglio di Paola! Per carità era una cara ragazza di buoni sentimenti, ma se devo trovare un difetto direi che era logorroica, despota, viziata…”
“Hai detto un difetto!”
“Non è colpa sua, è stata cresciuta da sua madre! Isabella invece è così pacata, silenziosa, armoniosa…”
“Secondo te con chi è cresciuta dai 14 anni in su?” Mi domanda mia moglie.
“Ah, non saprei! Silvia invece mi sembra diversa da Isabella ma ugualmente simpatica!”
“Forse è meno timida.”
“Hai ragione mogliettina!”
Bacio mia moglie sulle labbra, continuando ad accarezzarle i capelli ed il collo, quando il mio cellulare trilla.
“E’…Calderon!”
“Quell’uomo non ha un minimo di criterio,proprio a quest’ora deve chiamarti?” Si lamenta mia moglie.
“Rispondo amore mio, ci metto un attimo.” Le dico, posandole un altro bacio sui capelli.
“Ciao Calderon!”
“Ciao tigre!”
“Lo sai che ore sono? Mi stavo rilassando con mia moglie!”
“Risparmiami i dettagli, grazie! Ho già sentito abbastanza in passato! Ti chiamo per dirti che devo ripartire per Miami!”
“Te ne torni a Miami?”
“No, non può davvero darci questo dispiacere!” Commenta mia moglie con sarcasmo.
“Vedo che la tua signora con gli anni non ha perso in senso dell’umorismo! Comunque sarà questione di pochi giorni, devo solo risolvere una questione.”
“Capito, allora ci rivedremo al tuo ritorno.”
“Adesso la smetto di romperti, ciao tigre!”
“Ciao Calderon.” Riaggancio e mi rivolgo a mia moglie. “Sta ripartendo per Miami per un po’ di tempo.”
“Ho sentito, non vedi come sono affranta?”
 
 
 
Diego
Drin… Drin…Drin…
Mi rendo conto che il mio cellulare sta squillando e mi riprendo dal dormiveglia. Sulla guancia sento del solletico, e mi accorgo che sono i capelli di Isabella, la quale ha la testa appoggiata alla mia spalla e dorme profondamente. Quant’è bella! Il solletico dei suoi capelli è la sensazione più piacevole del mondo! Le bacio una guancia per poi afferrare il telefono. Vedo che si tratta di mio fratello ma premo il bottone rosso e tolgo il suono al telefono per poi spegnere la tv. Il film è finito e non abbiamo visto neanche un fotogramma, tra coccole e riposino!
“Piccola?... Ehi?...”
La scuoto dolcemente cercando di svegliarla. Lei mugugna qualcosa senza aprire gli occhi e mi domanda << cosa c’è? >>.
“Devo riportarti a casa.”
“No… Ho troppo sonno per alzarmi.”
“E come facciamo?”
“Resterò qui…” Mugugna, sistemandosi sul divano. Vuole restare qui? Con me? Anche se non può vedermi, sorrido ampiamente prima di rimettermi disteso. Felice, tiro su la coperta e mi riaddormento tra le sua braccia e con i suoi capelli in faccia.
 
 
FINE CAPITOLO 24.
 
 
Terminato! Cosa ne pensate?
Come vedete la storia tra Silvia e Lorenzo? Come si comporterà lui ora? Isabella e Diego vi sono piaciuti? La reazione di Daniele alle bravate della figlia dite che sia stata eccessiva? Cosa accadrà ora? Come vi è sembrata la litigata tra Massimiliano e Giulia? Camilla avrà fatto bene ad accettare l’accordo con Giulio? Calderon cosa starà andando a fare a Miami?
Scoprirete nel corso dei capitoli come si evolveranno le cose! A presto!

 
 
   
   
 
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