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Autore: comme par miracle    21/01/2015    1 recensioni
14 poesie di Jacques Prévert che danno vita alla Sterek
Prima volta che pubblico qualcosa su teen wolf, prima volta che rendo pubblico quello che scrivo.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pag. 115


Paris at night
 Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L’ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia
          
“E se provassimo a spingere insieme?”, mi chiede Stiles con voce nervosa “Non servirebbe a niente, ci ho già provato tre volte” gli ringhio. Come diavolo è potuto succedere? Mi continuo a chiedere: io, Derek Hale, mi sono fatto mettere in trappola e per giunta con me c’è anche Stiles che non la smette di parlare. Ma non respira mai?!.
“Ok scusa, grande e potente alpha, voglio solo uscire da qui. E non mi sembra che tu mi stia aiutando a trovare una soluzione a questo problema”, continua lui “Sta. Zitto.” Gli ringhio direttamente in faccia.          
È  così buio che non riusciamo a vedere bene, ma mi basta annusare l’aria ed ecco che mi rendo conto che Stiles ha paura ed è nervoso. Forse parlare è il suo modo di non pensare a questo casino. Stupido umano. “Dio, Derek! Smettila, ok? Ho già paura di mio, non ti ci mettere anche tu!”, mi chiede con tono sofferente. “Di che cosa diavolo hai paura?”, gli chiedo spazientito “Oh, non lo so, forse di morire?! Ma in fondo a te che ti importa se muore l’umano inutile” mi urla in faccia. Dio, prima o poi lo uccido, penso mentre, senza un perché,lo abbraccio. All’inizio cerca di scappare, ma alla fine libera un sospiro e ricambia la mia stretta. “Grazie” sussurra sul mio petto; non gli rispondo ma stringo un po’ di più. “Non mi piace il buio”, dice dopo un lungo silenzio e mi rendo conto che forse, dietro questa confessione, se ne nascondono delle altre come “non voglio essere un peso”,” non voglio rimanere solo”. Lo stringo più forse e lentamente ci mettiamo a sedere per terra. La posizione può sembrare ambigua: Stiles è seduto a cavalcioni su di me e dio, la sensazione del suo sedere, fasciato dai jeans, sul mio bacino, mi sta facendo perdere il controllo sul mio lupo.
Sto quasi per lasciarmi andare all’ istinto, quando Stiles inizia a piangere. “Scusa” ,dice mentre i suoi singhiozzi si liberano nella stanza. Non sono bravo a consolare le persone e cosi tiro fuori dalla tasca dei miei pantaloni la scatola di fiammiferi, che fino a quel momento abbiamo usato per illuminare la stanza.
Accendo il primo, che illumina il viso di Stiles: ha le guance rosse, gli occhi lucidi e si sta mordendo forte le labbra. Accendo il secondo e mi concentro su i suoi occhi; sulle lunghe ciglia sono intrappolate delle piccole gocce salate e ho una voglia matta di leccarle. Infine accendo l’ultimo e il mio sguardo scende sulle labbra, che continua a martoriare senza pietà, e nel momento stesso in cui la fiamma si spenge mi tuffo su di esse. Bacio, lecco, mordo, e continuo fino a rimanere senza fiato. E restiamo così, con Stiles che non smette un momento di sorridere mentre immerge le sue mani nei miei capelli, ed io che non smetto di torturare il suo collo marchiandolo come mio. Restiamo cosi finche gli altri non ci trovano e ci liberano. E, prima che Stiles salga in macchina, lo afferrò dai fianchi e lo bacio, ancora una volta, davanti a tutti.

 

Pag. 101


Immenso e rosso/immense et rouge

 Immenso e rosso
Sopra il Grand Palais*
Il sole d’inverno viene
E se ne va
Come lui il mio cuore sparirà
E tutto il mio sangue se ne andrà
Se ne andrà in cerca di te
Amore mio
Bellezza mia
E ti ritroverà
In qualunque posto tu sia
 
Assurdo, è davvero assurdo che tu sia andato via, via da me. Da noi. Perché? Mi continuo a chiedere, so che non è mai stato facile tra noi due, ma maledizione sei un bastardo, un grandissimo bastardo, avevi detto che mi amavi e io come uno stupido ti ho creduto. Ho creduto ha ogni tua singola parola e ora mi ritrovo, di nuovo solo. Scott cerca di aiutarmi ma fa così male. Nonostante tutto sono qui, a Parigi. Ti ricordi? Dopo aver fatto l’amore mi hai raccontato di questo palazzo fatto di vetro e ti ho fatto promettere di portar mici, e tu mantieni sempre le promesse, ma questa a quanto pare no. È davvero bello ,lo sai?.
Da quando te ne sei andato penso di aver perso tutto, oramai non riesco più a vedere le cose come prima , sono sbiadite e prive di colore; alcune volte ho paura di perdermi per sempre. E alla fine, per quanto ho cercato di resiste di cercare di resistere, di capire la tua decisone, per quanto mi sono ripetuto “tornerà Stiles, non ti devi preoccupare” ,ora, Derek, sono passati nove mesi. In questo momento, mentre premo la lama sul mio polso, tu sei lontano da me. Ora che il sangue scorre ed esce dal mio corpo, tu stai baciando altre labbra. Il mio sangue, che ora sporca i muri, la vasca, il pavimento e il mio corpo, ti sta cercando, immenso e rosso, ti troverà e ti riporterà da me, ovunque tu sai. Amore mio.

 
*Il Grand Palais è un grande padiglione espositivo di vetro, si trova nell'VIII arrondissement di Parigi.

~buon giorno~
ecco il nuovo capitolo ^^
volevo ringraziere tutti quelli che leggono e seguono questa storia. Grazie.
inoltre voglio ringraziare WibblyWobblyAngel che ha controllato e corretto tutto il mio lavore.
Grazie mille Ciambellina.
~bye bye~
   
 
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