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Autore: Jade Tisdale    22/01/2015    2 recensioni
E' già passato un anno dalla nascita di Seira e la vita sulla terra trascorre tranquilla per le principesse sirene. Un giorno però, la Regina dei Mari chiede il loro aiuto per affrontare una nuova minaccia, una forza molto più potente di Gaito e di Mikeru. Per sconfiggere il nemico, le principesse avranno bisogno dell'aiuto di un nuovo, misterioso personaggio, di cui non si sa ancora nulla. Riusciranno le sirene a cavarsela anche questa volta?
Dal 7° capitolo:
Mi stavo lentamente abbandonando quando, ad un tratto, una voce mi fece tornare in me.
«Seira, non puoi arrenderti così. Io lo so che puoi farcela.»
Aprii lentamente gli occhi e mi ritrovai in un luogo che, tutt'intorno, era bianco.
«S-Sara... Io non...»
«Tu puoi riuscirci. Puoi rialzarti e fargli vedere cosa sei in grado di fare.» Mia sorella sorrise. «Io credo in te, Seira. Non dimenticarlo mai.»
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sara, Seira, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hanon

 

«Uffa, è proprio una brutta giornata!» sbuffai.
Seira alzò lo sguardo al cielo. «Già, mi sa che più tardi potrebbe mettersi a piovere.»
Sospirai. Quel giorno, dopo scuola, Seira sarebbe dovuta andare a casa di Naomi, ma la sua compagna non si era sentita molto bene e non era venuta a scuola e Hiroshi non avrebbe potuto tenerle compagnia perché, nel pomeriggio, sarebbe andato a trovare sua nonna. Così, all'uscita da scuola, vedendola giù di morale, avevo deciso di portarla a fare una passeggiata, mentre Lucia e Rina, infreddolite, preferirono tornare all'hotel. In effetti faceva parecchio freddo.
«Che dici, facciamo un salto al negozio di musica?» proposi.
Seira annuì. Ci dirigemmo così all'interno del negozio e curiosammo tra alcuni cd. Dopo non molto, un ragazzo si avvicinò a noi.
«Hanon?»
Al sentir quella voce, il mio cuore cominciò a battere all'impazzata. Mi voltai lentamente, mentre l'ansia continuava a salire.
«Taro...» sussurrai, incredula.
Il mio ex professore mi sorrise, dopodiché si sporse in avanti e mi abbracciò. Rimasi con le braccia a mollo, scioccata, senza sapere cosa fare. Dopo essermi ripresa, ricambiai di buon grado la stretta.
«Hanon... sei diventata una ragazza bellissima!» esclamò, facendomi arrossire visibilmente.
«Oh, p-professore...» balbettai, imbarazzata.
Seira, che fino ad allora era rimasta in silenzio, prese la parola.
«Professore?» domandò, inarcando un sopracciglio.
«Oh, che sciocco, non mi sono nemmeno presentato alla tua amica. Il mio nome è Taro Mitsuki e sono l'ex professore di musica di Hanon.» disse, porgendo la mano alla principessa dell'Oceano Indiano.
«Molto piacere, io sono Seira Hikari!»
Taro sobbalzò leggermente. Sicuramente, aveva già collegato la somiglianza di Seira a Sara e al sentire il cognome, ogni suo dubbio sarebbe svanito. Che guaio!
Decisi di cambiare rapidamente argomento.
«Professore, come mai è tornato qui?»
Il diretto interessato mi sorrise. «Che ne dici di parlarne davanti ad una tazza di caffè?»

 

Venti minuti dopo, io e Seira eravamo sedute sulla poltrona del salotto di casa di Taro.
«Per rispondere alla tua domanda, non sono tornato per restare. Ripartirò domani mattina all'alba.» esordì il professore, porgendoci due tazze di caffè.
«Com'è la Germania?» domandai.
«E' davvero magnifica. Ho conosciuto diversi compositori e pianisti famosi, da cui ho imparato molto e sto migliorando sempre di più.» Sorseggiò un po' di caffè. «E qui? Come vanno le cose?»
«Beh, onestamente il nostro professore di musica è noiosissimo!»
E lì, Taro scoppiò a ridere. Una risata cristallina che mi colpì nel profondo, raggiungendo il mio cuore. In quel momento, mi passarono davanti agli occhi i più bei momenti trascorsi al fianco di Taro e mi sentii la ragazza più felice del mondo. Poi, qualche secondo dopo, la malinconia si impossessò nuovamente di me. Che senso aveva fare viaggi mentali? Taro sarebbe ripartito ed io stavo con Shirai. Non ci sarebbe mai stato un futuro tra noi due e dopo quasi due anni da quando lui se n'era andato, me lo sarei dovuto mettere in testa già da un po'. Eppure, i miei sentimenti erano sempre gli stessi e non riuscivo a placare i battiti del mio cuore.
In preda al panico, senza rendermi conto delle mie azioni, posai la tazza sul tavolino e scappai via.

 

«Si può sapere che cosa è successo?» domandò Lucia, seduta per terra di fianco al mio letto, mentre cercava inutilmente di calmarmi.
Continuavo a piangere, senza riuscire a smettere. Cercavo di parlare alla mia amica, ma ogni parola che tentavo di dire si tramutava in un singhiozzo.
Ad un tratto, la porta della mia camera si spalancò e fece il suo ingresso Seira.
«Lucia, potresti lasciarci sole?»
La principessa dalla perla rosa annuì, uscendo dalla stanza.
Seira si avvicinò e si sedette vicino a me. «Allora, vuoi dirmi che ti è preso?»
Rimasi in silenzio per un paio di minuti, consapevole che non sarei mai riuscita a parlare. Mi asciugai le lacrime, dopodiché, incominciai a spiegare la situazione alla principessa.
«Quando sono arrivata sulla Terra, non ho fatto altro che contrariare Lucia sul fatto che si fosse innamorata di un umano. Poi però, ho conosciuto il professor Mitsuki e me ne sono follemente innamorata. Ho cercato più e più volte di rivelargli i miei sentimenti, con scarsi risultati. In più, la situazione è peggiorata quando mi ha raccontato dell'amore che provava verso una sirena conosciuta anni fa.»Tirai su col naso. «Più tardi, scoprii che la sirena in questione era Sara e durante lo scontro con Gaito, vedendoli insieme, ho capito che non ci sarebbe mai stata una speranza per me.»
Seira allungò una mano e mi accarezzò dolcemente una guancia. Poi sospirò. «Hanon... Sara è morta...»
«Lo so, ma Taro la ama ancora!» esclamai, ricominciando a piangere. «Quando è partito per la Germania, ho finalmente trovato il coraggio di dirgli quello che provavo. Lui mi ha fatto capire che c'era qualcosa, che anche lui, pur non amandomi, era attratto da me, ma mi ha anche detto che è sbagliato. Lui è un professore ed io invece un'alunna, o meglio, una sirena...»
«La regina Shanti ha portato avanti la sua relazione con un umano per anni, senza che lui sapesse le sue origini. Quando sarai maggiorenne e quando non ci saranno più nemici da combattere, potrete stare insieme! Sarà difficile, lo so, ma c'è sempre una speranza!»
Sorrisi davanti all'ingenuità di Seira. «Apprezzo il tuo sforzo, ma ormai non c'è più nulla da fare. Domani partirà nuovamente per la Germania ed io continuerò la mia vita con Shirai, cercando di dimenticare Taro.»
La principessa dalla perla arancione, sospirando, si diresse verso la porta.
«Anche se...» sussurrai, facendola fermare. «Io lo amo ancora tanto... E vorrei che lo sapesse.»

 

Lucia

 

All'ora di cena, Hanon non si presentò a tavola, ma preferimmo non disturbarla. Seira ci raccontò tutto l'accaduto.
«E il professor Mitsuki che cos'ha detto quando Hanon è scappata?» domandò Rina.
«All'inizio è rimasto perplesso, ma poi mi ha sorriso e mi ha detto che si aspettava una reazione simile da parte di Hanon.» rispose Seira.
«Poverina...» sussurrai.
«Visto cosa succede ad innamorarsi di un umano? Che vi serva da lezione!» soffiò Hippo.
«Non essere così sgarbato!» s'intromise Caren, sicuramente sentendosi tirata in causa per Subaru. «Non è colpa nostra se siamo sirene e non possiamo decidere di chi innamorarci. E poi, non dovresti parlare proprio tu, o sbaglio?»
Hippo rimase in silenzio. Giocare la carta di Yuri era sicuramente doloroso, ma almeno avrebbe capito ciò che stava passando la povera Hanon.

 

Seira

 

«Seira... Seira...»
Non riconobbi subito la voce che mi chiamava, ma aprii di colpo gli occhi e mi guardai intorno.
«Sara, sei tu...»
Mia sorella abbozzò un sorriso.
«E così hai conosciuto Taro.»
Abbassai lo sguardo. «Già, ho saputo della vostra storia. Però, Hanon adesso è disperata...»
«Lo so e mi dispiace molto. Anche lei, come me, prova un forte sentimento per Taro.»
Annuii, non sapendo cos'altro dire.
«Seira, ti posso chiedere un favore?»
«Certo che puoi!»

Non appena Taro uscì dalla sua casa, corsi nella sua direzione, raggiungendolo.
«Professore!» esclamai, respirando profondamente.
«Oh, ciao Seira!» Sorrise. «Come mai sei qui a quest'ora?»
«Hanon è ancora scossa, per questo non è potuta venire a salutarla.» Sospirai. «So che non dovrei impicciarmi, ma Hanon ieri ha detto una frase e vorrei solo che lei ne fosse al corrente.»
Lui annuì. «Certo, ti ascolto.»
«Hanon ha detto che, nonostante stia cercando di dimenticarla, la ama molto.» dissi, tutto d'un fiato.
Il professore si bloccò, ma subito dopo sorrise. «E' brutto pensare che Hanon soffra per me, però... mi farebbe piacere se le dicessi che noi ci rivedremo di sicuro. Prima o poi ritornerò e la verrò a cercare. Potresti dirglielo?»
Annuii, contenta. «Certamente!»

 

Taro

 

Non appena Seira se n'era andata, ero rientrato in casa per prendere la mia valigia e non appena uscii, trovai una busta chiusa nella cassetta delle lettere. Decisi di aprirla una volta salito sull'aereo.
All'interno della busta, vi era un foglio, su cui erano scritte delle parole con una penna arancione.

Taro, non sai quanto mi renda felice vederti sempre sorridere nonostante quello che abbiamo passato. Non dimenticarti mai di me, perché io non lo farò. Il mio cuore ti appartiene, amore mio.
Sara

   
 
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