Storie originali > Azione
Segui la storia  |       
Autore: GoldorRoxBDiz    22/01/2015    3 recensioni
Questa è la storia di sei ragazzi, sportivi del nuovo sport mondiale: il Karate. Ovviamente, sarà una storia sovrannaturale, con amicizie fondate, amicizie rotte, persone conosciute, avversari, nemici e quant'altro.
Genere: Azione, Sovrannaturale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1 (by BDiz)
Sotto il cappuccio si nascondeva una matassa di capelli castano scuri. Il viso era piuttosto scheletrico e pallido da cui spiccavano due occhi verde marcio piuttosto grandi che scrutavano con freddezza Maju. Il ragazzo sorpassò l’avversario e con calma si diresse verso Aur e Zero che istintivamente si misero in guardia. Quell’individuo sembrava emanare un’ aura quasi malvagia, trasmetteva soggezione. Continuò a camminare verso i due ragazzi rimettendosi il cappuccio. Quando arrivò a pochi metri di distanza si decise finalmente a parlare “Perché mi ricordi qualcuno? Sì, dico al ragazzo biondo. Dove è che ti ho già visto?”. Zero rimase parecchio perplesso, come poteva averlo già incontrato? Quel volto non suscitava nessun ricordo in lui, forse solo un leggero senso di nostalgia. Decise di non rispondere, non cercava brighe, andò a soccorrere a Maju che non sembrava essersi ancora ripreso ancora completamente dal colpo. Aur fece diversamente “E tu chi dovresti essere?! Come ti permetti di comportarti in questo modo?!”. L’altro non disse nulla, si limitò a voltarle le spalle con una piccola risata. La ragazza scoppiò dalla rabbia, nessuno poteva voltarsi mentre stava discutendo con lei e ancor di più nessuno poteva aggredire un suo amico, solo lei poteva farlo. Prese la carica e schizzò verso l’individuo misterioso, le nocche di Aur distavano dal capo ormai pochi centimetri, la ragazza era sicura di aver colpito l’avversario ma il colpo andò a vuoto. Il ragazzo si spostò repentinamente a fianco dell’altra con un dito poggiato sulla sua spalla. “è possibile che per farvi stare zitti vi debba sconfiggere uno a uno?”. Dalle spalle del ragazzo iniziò a sgorgare parecchia energia. I suoni si attutirono,i colori sfumarono di colpo, il pavimento iniziò a vibrare furiosamente. Ormai tutto era contraddistinto da sfumature di bianco e nero, solo l’energia del ragazzo castano risplendeva di una luce blu. La spalla di Aur iniziò a ghiacciarsi mentre lei rimaneva paralizzata, con gli occhi iniettati di terrore, le pupille iniziarono a restringersi fino a diventare due piccoli puntini nei bulbi. Kira cercò di aiutare l’amica ma sembrava essere schiacciata da quella energia spaventosa. Anche Niko tentò di reagire ma finì solo per barcollare e cadere al suolo. Tutto ad un tratto quella energia si ritirò di colpo nel corpo del ragazzo. Il maestro afferrò il polso dell’aggressore fermando l’attacco che avrebbe finito Aur. La piccola Kira andò dall’amica ancora immobile, con gli occhi rovesciati. “Chi sei?!” tuonò il maestro mentre stringeva ancora più forte la mano dell’altro che non sembrava aver intenzione di dire niente. Quando la domanda gli venne riproposta si decise a parlare “Io sono Hyorin, cintura blu. Provengo da una palestra parecchia distante da qua”. Il maestro lo liberò dalla presa “Perché sei qui?!” chiese con più calma. Hyorin si allontanò un po’ da lui e tirando un sospiro quasi dovuto alla noia disse “Mi sembra logico, per il Karate World Cup! Devo trovare dei buoni allenatori per poter partecipare e visto che bazzicavo da queste parti sono entrato a vedere un po’ come vi allenavate anche se vedo che i miei due avversari non mi anno dato un gran filo da torcere!” . Zero si alzò di scatto, un comportamento del genere era inaccettabile. Furente si diresse verso il nuovo arrivato “E perché dovremmo farti entrare qui dopo tutto questo?!”. L’altro semplicemente lo ignorò e si rivolse sempre al maestro “Le nuvole si stanno muovendo”. La sua voce fu silenziosa, nemmeno Zero che si trovava a pochi centimetri da lui non capì cosa avesse detto, mentre l’istruttore sembrava aver capito benissimo avendo sgranato gli occhi. “Va bene, ritorna Venerdì alle 18:30. Vedremo come te la cavi, chiamerò a valutarti anche altri due maestri, visto che hai detto di essere già cintura blu non c’è bisogno di dirti che devi indossare il kimono e la tua cintura”. “Certo”. Gli altri ragazzi rimasero esterrefatti ma nessuno osò parlare, cadde un silenzio a dir poco agghiacciante tra di loro. “Bene se è tutto io vado” disse infine Hyorin uscendo dalla porta del retro.
I giorni passarono velocemente e Venerdì arrivò in un lampo, in quel periodo di tempo Aur non si fece vedere, a scuola non si presentò e nemmeno in città la si incontrò. Kira si preoccupò molto, chiamò ripetutamente a casa sua ma ogni volta la madre dell’amica rispose a che non si sentiva bene ma che probabilmente sarebbe tornata a fare Karate quella settimana. Maju invece si riprese rapidamente, tanto che Mercoledì andò a trovare tutto baldanzoso l’amico Zero. Il biondo infatti rimase turbato dall’arrivo di Hyorin, da quel giorno ogni volta che ci ripensò vedeva il viso del castano non come spietato aggressore ma come un ragazzino sorridente. Non capì come mai ma anche quando ripeté tra sé le frasi pronunciate da quel misterioso individuo la sua voce appariva meno pungente. Forse, veramente si incontrarono da qualche parte. La verità era che non vedeva l’ora che Venerdì arrivasse, voleva porgli qualche domanda, cosa significasse quel bisbiglio al maestro, come avesse potuto ridurre la sua amica in quello stato. Il tempo fu dalla sua parte e il giorno tanto atteso arrivò. Era una serata fredda e piovosa, quella pioggia fine, che ti entra nella pelle e ghiaccia le ossa piano piano. Zero fu il primo ad aprire la porta seguito a ruota da Maju. “Se ne ho l’opportunità gli farò rimpiangere quello che ha fatto ad Aur!” sbraitò Maju. “Non mi convince quel tipo, il tipo di energia che usa è, come dire, crudele. Hai visto come ci guardava? Quello non è uno sguardo normale, è uno sguardo pieno di odio” commentò il biondo. “Odio o non odio lo ridurrò in briciole! È anche una questione personale, non mi farò colpire una seconda volta da lui!” continuò l’amico. I due varcarono la soglia, il maestro come al solito stava sistemando le varie scartoffie sul tavolo attaccato ad un muro di lato. In lontananza vi erano anche Niko, Aur, Kira e Hayben che chiacchieravano tranquillamente e lì, proprio nell’angolo più lontano a loro, vi era Hyorin. Era coperto da una specie di camice nero molto lungo da cui sbucavano leggermente le maniche del suo Kimono, si riusciva anche ad intravedere pezzi della cintura estremamente consunta e sbiadita nel tempo. Teneva il suo sguardo era basso, sembrò che fosse entrato in coma in piedi. “Adesso vado a dargli una sonora lezione!” sbraitò Maju. Si diresse a grandi passi verso il bersaglio fino a quando una mano lo afferrò per il polso. “Ma che?”. Una ragazza dai capelli neri e mossi legati in una coda lo teneva fermo. Il ragazzino capì subito dai suoi occhi che doveva essere imparentata con il loro istruttore, avevano entrambi quel caratteristico luccichio che ti fa sentire a disagio. “Non ti conviene, mio fratello oggi lo farà combattere contro uno di voi, abbi pazienza” disse la ragazza lasciandolo andare. L’altro la guardò stupito “Tuo fratello? Tu sei la sorella del nostro maestro?!”. Solo allora si accorse della cintura nera che le cingeva i fianchi. “Esattamente, mi chiamo Iris. Sono venuta per esaminare quel ragazzino che sembra aver combinato non pochi scompigli da queste parti”. Maju, estremamente imbarazzato per non aver conosciuto la maestra, fece un mezzo inchino e chiese il più cortesemente possibile incominciando a darle del “lei” “Scusi, le potrei fare una domanda?” “Certo!” “Quel tipo come ha fatto.. insomma, vorrei sapere come ha fatto a ridurre così la mia amica?”. Vi fu un piccolo istante di silenzio, Maju fremeva di avere una risposta che non tardò ad arrivare “Vorrei saperlo anch’io. Non è naturale che qualcuno padroneggi l’elemento del ghiaccio in quel modo. Anche quella sua strana aura non è del tutto normale" disse. Presto vi fu il tradizionale saluto in cui il maestro presentò le due esaminatrici. La terza era una ragazza con i capelli raccolti e con aria piuttosto seria, si chiamava Aler. I tre maestri dopo aver fatto eseguire un breve riscaldamento ai loro allievi si misero in cerchio. “Come ben sapete qualche giorno fa un nuovo candidato allievo si è presentato. Noi siamo qua per vedere da che grado di cintura sia giusto farlo partire. Verificheremo ciò con un breve scontro. Non ci saranno ne vincitori, vi sarà solo la verità. Hyorin, fai un passo avanti. Il tuo avversario sarà quest’oggi Zero”. Un rumorio tra i ragazzi si diffuse velocemente, mentre i due avversari si misero lungo il cerchio per il combattimento. Hyorin non si tolse quella specie di camice e si mise sempre sbuffando in posizione. Zero invece si mise anche lui in posizione molto più rigido, fremeva all’idea di confrontarsi contro quel tipo. “Pronti, via!”. Appena il comando giunse alle orecchie del biondo schizzò con una velocità innaturale verso Hyorin. Il suo pugno fu deviato con il taglio della mano del bersaglio, inaspettatamente però il bruno restò sulla difensiva parando i repentini attacchi dell’altro che combatteva con una furia tale da far paura. Però finì già il suo attacco con il fiatone e questo Hyorin lo notò “Hai così poco fiato?”. Zero si allontanò immediatamente, temeva infatti un contrattacco che lo avrebbe messo in difficoltà. L’altro però non ebbe intenzione di muoversi aizzando così ancor di più il biondo che ripartì con l’offensiva. Provò un approcciò con un Maegeri (calcio frontale). In quel momento gli fu afferrata la gamba che portò il colpo mentre l’altra venne agganciata con un piede. Bastò poco a Hyorin per far cadere Zero con un sonoro tonfo. Cercò di finire la cosa con un semplice pugno mentre l’avversario era a terra che si scansò appena in tempo liberandosi dalla presa. Si alzò di colpo ma non ebbe il tempo di riprendersi quando un Mawashigeri (calcio circolare) spezzò la sua guardia lasciando scoperto il ventre che venne a scontrarsi con un Maegeri. Il biondo venne sbalzato via, steso a terra. “Uff.. già finito? Peccato mi stavo divertendo” commentò Hyorin. Tutti rimasero a bocca aperta. Zero non si alzava. L’altro stava per uscire dal cerchio quando la voce dell’avversario lo chiamò “Ehy! Tu! Dove stai andando?! Pensi di cavartela così?!” Zero ritornò in posizione circondato da una vasta aura blu. Hyorin lo guardò “Hai ancora qualche trucco da farmi vedere?”
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Azione / Vai alla pagina dell'autore: GoldorRoxBDiz