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Autore: Elwerien    25/11/2008    4 recensioni
Arrivata davanti alla porta, aveva udito chiaramente le voci dei suoi genitori. Erano fitte, basse: sembrava parlassero in segreto. Segreti che nessuno avrebbe dovuto sentire.
-Itachi Uchiha. Li ha sterminati tutti Itachi Uchiha-.
Sterminati.
Da quella notte, il viso dello sterminatore popolò i suoi incubi; lo immaginava abbattersi su di lei, sentiva il filo della sua katana trapassarla. E si svegliava in preda al dolore, come se quell’ oscuro sogno fosse davvero reale.
Divenne per Ino la più grande paura.
[Terza classificata al concorso ItaIno di Sangochan88]
Genere: Triste, Mistero, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Ino Yamanaka
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sine noxa erat: “Era senza peccato, innocente”

Sine noxa erat: “Era senza peccato, innocente”

 

 

Epilogo:

 

“Sine noxa erat”

 

 

Qualche mese dopo, la notizia trovò il modo di fuggire dalle reti dell’Hokage, e una sera raggiunse pure lei. Abbandonò in fretta il negozio di fiori e corse fino a casa, dove trovò i suoi genitori, seduti ancora una volta al tavolo della cucina. Un lieve senso di déjà vû la colse, ma questa volta le loro espressioni non tradivano nessuno sgomento; gli occhi erano privi di orrore, e si limitarono a fissare interrogativi la figlia, che precipitatasi davanti a loro, aveva detto in un tono che non ammetteva repliche: -Voglio che mi diciate quello che è successo. Voi di sicuro sapete tutto-. Si interruppe un momento per controllare il proprio tremore.

–Ditemi di Itachi Uchiha- sussurrò infine.

E così, venne a conoscenza di quella verità che non aveva mai immaginato, perché troppo assurda e inverosimile. Al termine del racconto –un altro racconto consumato la notte, ma questa volta senza sangue e senza odio- Ino si era alzata, aveva aperto la porta e si era trovata fra le strade invase dalla notte. Vagando, tornò al negozio di fiori; accese la luce, e la serra si illuminò.

Prese a camminare fra i filari ordinati, ricolmi di piante e boccioli, fermandosi ogni tanto di fronte ad un fiore con fare assente.

Itachi Uchiha. Li ha sterminati tutti Itachi Uchiha.

Era questa la frase della sua infanzia che le era rimasta più impressa. Sfiorò un crisantemo, fiore della vita. Scosse la testa. La notizia l’aveva lasciata come inebetita.

-Sasuke Uchiha ha avuto la sua vendetta,- le aveva detto per prima cosa suo padre quella sera, di fronte alla richiesta di Ino. –Itachi è morto-.

Era morto, dunque. La spina di una rosa ancora in bocciolo la ferì, ma lei non sentì nemmeno il dolore. Una stilla di sangue cadde sui petali bianchi non ancora dischiusi.

-Ma è vero quello che si dice in giro, papà?- aveva chiesto, il fiato sospeso.

Sua madre aveva annuito al posto di Inoichi.

-Sì, Ino, è vero. Non era del tutto colpevole, in fondo-.

A quel punto lei aveva guardato sua madre e il ricordo che otto anni prima il suo viso le aveva lasciato sparì; non c’era traccia del tremito d’orrore che l’aveva ossessionata, era sparito il pallore dalle sue gote; non occhi sbarrati la guardavano.

Fu quello, forse, il momento in cui smise di avere paura, l’esatto istante in cui le nebbie di quella notte di otto anni prima si diradarono; l’antico incubo divenne sogno evanescente e infine fu ricordo, che si perse fra le strade della memoria e divenne vago, lontano.

-E così, Itachi- mormorò, accarezzando lievemente i petali di un fiore di rododendro, simbolo del fragile incanto, –eri quasi innocente, dopotutto-.

Una leggera sensazione di malinconia l’invase, pensando al loro unico incontro. Si sfiorò le labbra.

Stava solo eseguendo gli ordini. Itachi Uchiha ha sterminato il suo clan per difendere Konoha.

Si era macchiato l’anima del peccato dell’omicidio per un bene superiore: bruciava all’inferno? Aveva ucciso; nessuno avrebbe potuto dirlo totalmente innocente. Eppure…

-Sì, Itachi- disse ad alta voce. –In fondo, eri senza colpa-.

Spense la luce e uscì; di nuovo, l’aria della notte l’accolse.

Alzò istintivamente lo sguardo al cielo; non si stupì di veder brillare la luna. Quella luna.

Accolse il suo lieve chiarore senza timore; un lieve sorriso le increspò le labbra.

No, non aveva più paura.

 

 

  "Non son colui, non son colui che credi”

[Dante Alighieri, Inferno, Canto XIX]

 

***Fine***

 

Note:

 

Ci credete che mi sono dimenticata che mancava ancora l’epilogo? Mi è venuto in mente cinque minuti fa, ops. Meriterei la reclusione per questo, scusatemi per l’attesa.

Come avete avuto modo di leggere, qui finalmente Ino accantona la sua antica paura per Itachi. Spero di essere riuscita a rendere degnamente il suo stato d’animo, ma come ho già detto, questa storia non mi convince… spero che le prossime che scriverò saranno migliori.

C’è però una cosa che mi piace in Sine noxa: le citazioni dalla Divina commedia! Non sto scherzando, mi piacciono davvero, soprattutto perché ho avuto una fortuna sfacciata a trovare versi che si adattavano perfettamente alla storia XD

Ah, come vedete qui si spiega come mai nello scorso capitolo Itachi dice ad Ino che è un fiore di rododendro: secondo il linguaggio dei fiori, infatti, indica un “fragile incanto”. È praticamente l’unica nota romantica della fanfiction, ma non potevo farli innamorare perdutamente, non sarebbe stato sensato dal momento che stanno insieme sì e no mezz’ora (…il contest era ItaIno, dite voi? Ops). Ad ogni modo, senza ombra di dubbio provano interesse l’uno per l’altra: Ino soprattutto è rimasta colpita da lui.

Bene, detto questo mi eclisso e metto la parola fine a questa fanfiction. Ringrazio ancora una volta Sangochan88 e mi congratulo con le altre partecipanti *_*

Un grazie anche ai lettori! Ecco le risposte alle recensioni:

 

Bambi88: ti dirò, ero convinta di aver commesso un Ooc gigantesco con Itachi (mi ha fatta dannare, non potevo farlo stare zitto: avevo bisogno che parlasse ma non sapevo come! XD) perciò il tuo commento mi ha davvero fatto piacere! Sono contentissima che la storia ti abbia colpita, ti ringrazio di cuore per il supporto e i commenti. Purtroppo non sono ancora riuscita a leggere la tua (scusa ç_ç), ma non temere: rimedierò presto!

Valy88: ehilà XD al posto di Ino anch’io non ci avrei pensato due volte a fuggire a gambe levate al minimo sospetto di avere davanti Itachi! Però da autrice sadica l’ho costretta a rimanere, anche se purtroppo per motivi di trama alla fine l’ho fatta scappare… comunque sì, penso che Ino in fondo sia un personaggio coraggioso. Grazie per i complimenti sulla storia e sullo stile, li ho graditi molto =) spero che anche l’epilogo ti sia piaciuto!

Blackie: mia cara, cosa farei senza di te? Grazie per la recensione, ti adoro. L’essere sadica è una mia prerogativa (MWAHAHAHAH) e bistrattare i personaggi è il mio mestiere. Come al solito ci avevi visto giusto (sei scandalosa, comunque… come fai??). La luna piace tanto anche a me, a Ino un po’ meno, poverina XD un bacio, ti voglio bene!

   
 
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