Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: RosaDraco    24/01/2015    1 recensioni
Quante persone hai ucciso in questi anni, Erza? Lo sai che non fa molta differenza se sia stata tu a brandire la spada o qualcuno al posto tuo? Quante persone hai ucciso? Te le ricordi tutte? La verità è che non mi importa se la mia anima un giorno brucerà all'inferno, perché c'è una cosa più importante che ho giurato di fare. Perché nessuno sarà veramente libero, veramente sicuro e veramente felice finché Tartaros sarà ancora lì fuori ...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gerard, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sani e salvi

Giusto per ripetere a Fairy Tail sono molti quelli con un segreto: Erza, Gray, Locke, Lucy, Wendy e anche Juvia. La lista si allarga a testimonianza del fatto che nessuno è perfetto. In questo capitolo poi si va verso l'ooc, Juvia non solo è uno dei personaggi che amo di più a cui ho fatto qualche modifica in più, ma permettetemi qualche libertà potetica! In questo capitolo c'è anche un altro cammeo da Rave Master, è da veri intenditori ma per chi non lo nota lo spiego a fondo pagina. Buona lettura!


Sani e salvi

Misused, Mistakes
Too long, Too late
Who was I to make you wait?
Just one chance
Just one breath
Just in case theres just one left
'Cause you know,

That I love you
I have loved you all along
And I miss you
Been far away for far too long
I keep dreaming you'll be with me
and you'll never go
Stop breathing if
I don't see you anymore

(Far away - Nickleback)

 

Dopo la missione contro gli Oracion Seis, quando Erza fece ritorno a Magnolia aveva ancora il braccio fasciato là dove l’aveva colpita Cobra ed una serie di bende sparse lungo tutto il corpo a marcare i punti in cui era stata ferita. Ma quella volta Erza non stava riportando a casa solo una serie di cicatrici, bensì anche la piccola Wendy, che stringeva tra le braccia la sua fedele amica Carla ed una Juvia completamente fuori di sé. Alla sola idea, si sentiva ancora più stanca, ma c’era qualcosa che doveva appurare privatamente con loro. Wendy per esempio le aveva detto di conoscere Jellal ed il compagno le aveva confermato la storia, ma non sapeva ancora tutti i dettagli. La reazione di Juvia poi, quando aveva scorto Jellal, era stata così esagerata da non poter passare inosservata. Erza le aveva impedito di parlare, per paura che rivelasse qualcosa di compromettente davanti ai cavalieri runici o ai loro compagni e la maga d’acqua le aveva ubbidito pazientemente per due giorni, troppi, visto che ora stava per scoppiare.

- Juvia può parlare adesso??? - Erza fu costretta a buttarla dentro e a chiudersi precipitosamente la porta alle spalle per evitare che le sue grida si sentissero fino in strada. - Ti ho detto di non gridare! Che cos’è che non capisci? -

- Ma come fa Juvia a stare zitta! - Replicò l’altra sbracciandosi come una pazza - È lui! Si tratta di lui! Juvia ha pensato per tredici anni che fosse morto! Morto, capito? E invece è vivo! Quello era sicuramente Jellal! Juvia non ha nessun dubbio! -

Questo sì che era un pezzo di informazione nuovo! Fino a quel momento Erza aveva sospettato che l’attacco di panico di Juvia fosse stato scatenato dal fatto che in passato aveva intravisto Jellal durante una delle sue missioni. Magari l’idea di rivederlo la terrorizzava perché aveva eliminato qualcuno a lei caro. Eppure, doveva essersi sbagliata: dato il modo in cui ne parlava, nessuna di quelle doveva essere l’opzione giusta.

- Stai parlando di quell’uomo ... -

- Con i capelli blu! - Aggiunse ancora Juvia gridando e prendendosi una ciocca - Quello con i capelli così! Quello è Jellal! Quello è il fratello di Juvia! Stessi capelli! Stessi capelli, lo vedi? -

A quelle parole Erza rimase per un attimo con la bocca spalancata ma anche Wendy fece altrettanto.

- Juvia non capisce cosa ci facesse lì. - Continuò la maga agitandosi e andando avanti e indietro per la stanza - Non lo sa perché era con quella gente. Juvia non sa niente di questo! E Juvia lo sa che se si mette a gridare che conosce qualcuno di una gilda oscura i cavalieri portano via anche lei. È ovvio che lo sa! Ma se non l’avessi fermata Juvia avrebbe fatto di sicuro qualcosa di pazzo! Per tredici anni le dicono che suo fratello è morto e invece è ancora vivo! Sano e salvo! -

- Perché non ti calmi un attimo Juvia - san? E non ci provi a spiegare la storia più lentamente? - Le suggerì Wendy prendendo il controllo della situazione ed invitando la maga a sedersi, tirandola per una mano. Anche Erza le fece un cenno, sforzandosi di ritornare lucida. Juvia la sorella di Jellal? Sinceramente non sapeva se crederci o meno, poteva pure essere tutto un fraintendimento o una strana coincidenza. Jellal tuttavia, non le aveva mai raccontato di quante persone fosse composta la sua famiglia: l’unica cosa che le aveva detto era che non gli era rimasto più nessuno. Erza non aveva insistito oltre e non aveva indagato più a fondo, proprio perché sapeva quanto facessero male quei ricordi. Nemmeno lei riusciva a ripensare ai suoi genitori ed alla distruzione di Rosmary a cuor leggero.

- Calmarsi ... - Juvia si costrinse a prendere un respiro profondo.

- Spiegaci tutto dall’inizio. - Suggerì a quel punto Erza e l’altra annuì cominciando mettere insieme i ricordi del suo passato. Quando iniziò a parlare, Erza ebbe l’impressione che dovesse avere una grande fiducia in loro per raccontare davvero qualcosa del genere. Qualcosa che probabilmente avrebbe potuto costarle un sacco di guai, se la sua parentela con Jellal si fosse dimostrata autentica. Tuttavia era difficile dire se quella fosse una ragazza troppo disposta a dare fiducia agli estranei, o se quella fosse una ragazza troppo disperata per tenersi tutto dentro.

- Juvia è nata in un paese con il nome di Mildian, la chiamavano il Fiore del Tempo, ma forse non l’avete mai sentita nominare perché è stata distrutta più di tredici anni fa. Jellal e Juvia erano molto uniti, nonostante avessero due padri diversi e sognavano di diventare dei maghi da grandi, perché anche i loro genitori lo erano. Però un giorno sono arrivate delle persone cattive e hanno distrutto tutto. Juvia si è svegliata solo quando i cavalieri runici l’hanno trovata. Le hanno detto che tutta la sua famiglia era stata uccisa ... Così Juvia è finita in un istituto. In realtà Juvia ci è stata solo per qualche anno, perché quando ha scoperto di avere dei poteri è scappata subito via. È stato allora che ha incontrato Jose ed è entrata a Phantom Lord. Oh, per tredici anni Juvia ha pensato che fosse morto e invece ... Oh, ma ora Juvia è così felice! - Sembrava terribilmente sincera, eppure tutto quello che aveva detto non era ancora sufficiente per essere sicuri che fosse vero.

- Tu non credi a Juvia? - Intuì infatti la ragazza, con un semplice sguardo in direzione di Erza - Eppure io sono sicura che è lui ... Forse Jellal non l’ha nemmeno riconosciuta ma ... Lui non è cambiato per niente ... Soltanto una cosa era diversa in lui, ora che Juvia ci pensa. - La ragazza esitò per un attimo passandosi una mano sull’occhio destro - Quella runa, deve essere una cosa nuova, perché Jellal non l’aveva quando era piccolo. - E questo era qualcosa che soltanto qualcuno che avesse conosciuto Jellal fin da quando era bambino avrebbe potuto dire con certezza. In un mondo magico come quello di Fiore, un bambino poteva nascere con qualsiasi tipo di marchio, perfino un paio di corna o delle orecchie da lupo e non era facile distinguere un tatuaggio o una runa da ciò che non lo era.

- Non è vero, ti credo Juvia. - L’espressione di Erza si ammorbidì in un sorriso ed a quelle parole la maga rialzò la testa illuminandosi di gioia, ma poi la sua espressione tornò a farsi triste -  Sì ma chissà dov’è andato Jellal adesso ... Forse Juvia non riuscirà mai più a vederlo ... Quando lo ha intravisto è si è sentita così scioccata e confusa che non è riuscita nemmeno a farsi notare. Juvia ha perso la sua unica occasione ... -

- Non è detto. - Disse a quel punto Wendy. Sembrava avesse intenzione di consolarla ma le sue non erano semplici parole di circostanza. La ragazzina sorrise e senza aggiungere altro si precipitò ad aprire la porta della camera da letto in cima alle scale. L’istante dopo una figura incappucciata ed avvolta in un mantello nero, fece un passo avanti.

Juvia spalancò gli occhi e scattò subito in piedi ma anche Erza si ritrovò colta di sorpresa. Nonostante fosse abituata a percepire la presenza di Jellal, si era fatta prendere così tanto dalla sua piccola indagine, da non accorgersi nemmeno del fatto che fosse lì. Per fortuna Wendy aveva dalla sua parte l’udito raffinatissimo e l’olfatto di un dragon slayer.

- Non pensavo mi avessi scoperto così facilmente. - Jellal diede alla piccola una breve carezza sulla testa e poi si sfilò il cappuccio, fermandosi ad un passo da Juvia. - E per quanto riguarda te ... -

- Jellal! - Juvia non gli lasciò aggiungere altro gettandogli le braccia al collo e serrandolo con tutta la forza che aveva e gli occhi pieni di lacrime. Lui la lasciò fare passandole una mano sulla schiena, come per assicurarsi che non fosse un miraggio. Proprio come Juvia, Jellal aveva pensato per anni ed anni di averla persa, dopo essere stato trascinato via dai mercanti di schiavi. - Mi sei mancata tantissimo. Quando sei sbucata fuori, mentre combattevamo contro Zero, per un attimo mi si è fermato il cuore. Scusami se non ho detto niente in quel momento, non volevo cacciarti nei guai. E scusami anche se non mi sono fatto vedere subito, in verità avevo paura non mi avessi riconosciuto. -

Guardarli così era una scena troppo dolce per essere vera, eppure qualche volta, anche nel mondo tenebroso in cui vivevano, poteva succedere un miracolo.

- Sono così contenta per voi! - Esclamò alla fine Wendy, interrompendo quel silenzio magico

- Contentissima! -

- E anche io! - Ridacchiò Erza - Scusa Juvia, per averti tenuto sulle spine, ma avevo bisogno di accertare le cose. -

- Ah e Juvia è così feliceeee! Uh ... Un attimo! Voi tre vi conoscete? Tutti e tre? - La maga non si staccò nemmeno per un istante dal fratello appena ritrovato, ma roteò la testa prima da una parte e poi dall’altra come una civetta.

- Già, ci conosciamo tutti. - Le confessò Jellal - Ma tu hai visto con chi sto, giusto? Nessuno può andarsene in giro dicendo liberamente di essere mio amico. -

- Quindi sei davvero con Crime Sorcière? -

- Sì. Ti da fastidio l’idea che tuo fratello sia un criminale? -

Per un attimo Juvia lo fissò in silenzio poi si aprì in un sorriso spingendolo sulla poltrona ed atterrandogli praticamente in braccio - CHISSENEFREGA! ♥ Adesso che Juvia ti ha ritrovato viene anche all’inferno con te! Che cosa credi che Juvia sia una brava persona? Anche lei ha fatto un mucchio di cose cattive con Phantom Lord. Sarà un difetto di famiglia! -

- Ma, ma io sono serio Juvia ... Lo sai che noi di Crime Sorcer diamo la caccia alle gilde oscure, giusto? Anche se ti ho appena ritrovata e sono felice di stare con te, questo non significa che voglia metterti in pericolo! Se pensi che sia un problema, allora io esco da quella porta e sparisco per sempre: sarà come se fossi davvero morto. -

La risposta di Juvia fu semplice: un ceffone capace di stordire anche un pugile - Che diavolo ti salta in mente? Juvia non ti lascia andare nemmeno se ti metti a raccontare che hai venduto l’anima a Zaref! Crime Sorcière potrà pure dare la caccia ai criminali, ma anche Juvia a volte è stata molto vicina ad uccidere qualcuno in passato. Se non lo ha fatto è solo perché Jose non glielo aveva ordinato esplicitamente. -

- Quindi ... Per te ... - Balbettò Jellal ma solo per essere consolato da un sorriso, mentre Juvia gli rimetteva a posto i capelli che gli aveva scompigliato per la foga - Juvia è sicura che hai un buon motivo per fare quello che stai facendo. Devi solo spiegarlo con calma e lei lo capirà. -

- In realtà non possiamo spiegarlo così alla leggera. - Le confessò Erza prendendo posto a sua volta sulla poltrona - Diciamo solo che abbiamo una missione da compiere e fino a che non l’avremo ultimata, non potremo fermarci. -

- Anche tu sei in Crime Sorcière, quindi. - Quella di Juvia era più una constatazione che una domanda.

- Sì, io e Jellal ci conosciamo da molto tempo. -

- Siete una coppia così carinaaaaaa! - La vocina di Wendy li fece arrossire entrambi, per un attimo si erano scordati di lei. Lo stupore fu così tanto che nessuno dei due si accorse di Carla che aggiungeva sottovoce

- Una splendida coppia di criminali. -

Anche Juvia si illuminò a quella dichiarazione, stringendo più forte il fratello con un braccio e arrivando quasi a strozzarlo - Oh, che meravigliosa cosa è l’amore! Juvia vi capisce perché anche lei è innamorata! Oh, Gray - sama! -

- Sama - chi? - Fu l’unica cosa che Jellal riuscì a farfugliare stretto com’era. Forse durante tutta la missione contro gli Oracion Seis aveva sbagliato obiettivo: non doveva colpire Natsu ma il suo amico!

I minuti successivi trascorsero tra una chiacchiera e l’altra, Jellal e Juvia avevano molto tempo da recuperare, ma anche Wendy non era da meno. Aveva aspettato quel giorno da sette anni e per sette lunghi anni si era allenata per diventare più forte e ripagare il suo amico quando lo avrebbe incontrato di nuovo. Ai suoi occhi non importava affatto che Jellal fosse il master di Crime Sorcière perché per lei era sempre quello che le aveva salvato la vita dopo la sparizione di Grandine.

Sarebbero rimasti così a parlare per ore se ad un certo punto Erza non avesse avvertito una scarica d’energia passarle attraverso la mano: il segnale che Ultear la stava chiamando sulla sua piccola lacryma. La evocò nel palmo e rispose come se nulla fosse, nonostante gli sguardi perplessi di Juvia e di Wendy. - Ciao Scarlet! Vedo che stai bene nonostante tutte le botte che tu hai preso. - Erza notò subito il fatto che Ultear la stava contattando da qualche parte tra i boschi, dato che se ne stava appoggiata con la schiena contro un albero. Era strano vederla senza la sua solita scrivania.

- Io non sono una che si lascia abbattere facilmente, lo sai. -

- È bello sentirtelo dire, ma adesso puoi passarmi un attimo Jellal? -

La maga fece come le era stato chiesto e tese la lacryma all’altro. - Ul che cosa ... -

- Era davvero tua sorella quella ragazza? - Jellal non si aspettava di essere contattato per chiacchiere di quel tipo ma sorrise a guardare il modo in cui Ultear sbirciava attraverso l’angolo di ripresa per guardare meglio Juvia - Sì, era lei. Ci siamo persi di vista per molto tempo ma almeno adesso sappiamo entrambi di essere sani e salvi. -

- Molto bene. - Anche la donna sorrise a quel punto - Piacere di conoscerti Juvia, il mio nome è Ultear. -

- Sei anche tu un’amica di Jellal? -

- Sono la sua migliore amica. - Sottolineò Ultear - Ma sono felice d’averti conosciuta perché d’ora in poi sarà più facile sopportare Jellal, con una persona in più a dividersi il compito, ovviamente. - Anche Juvia sorrise, ma ancor prima che Jellal potesse ribattere Ultear lo interruppe di nuovo, girando lo sguardo nella direzione opposta - E la tua piccola amica? -

- Anche Wendy sta bene. È diventata una guaritrice in gamba in questi anni. - Wendy accennò ad un saluto agitando la mano ed Ultear ricambiò anche lei, prima di girarsi finalmente in direzione del suo compagno.

- Sono contenta che la tua giornata sia andata bene Jellal, anche perché io ho appena lasciato Era con un segugio alle calcagna e tutta la sua squadra di cavalieri. - A quella dichiarazione il master di Crime Sorcière spalancò gli occhi - Che vuoi dire? Ti hanno scoperta? -

- Esattamente. - Continuò la donna senza scomporsi - Dopo il fallimento dell’operazione sugli Oracion Seis, hanno cominciato a sospettare che ci fosse una talpa nel Consiglio e che qualcuno avesse passato a Crime Sorcière le informazioni che desiderava, tuttavia, se mi hanno presa è stato solo un colpo di fortuna. Erza, avevi ragione a dire che quel Lahar non ti piaceva, spero che quel bastardo d’un cane cada e si rompa l’osso del collo, mentre cerca di fiutare la mia pista. - Ed a quel nome Erza serrò istintivamente un pugno - Te lo avevo detto che andava tolto di mezzo! -

- Non potevamo farlo senza destare sospetti e a maggior ragione non possiamo farlo adesso. - La fulminò Ultear - Grazie a tutte le informazioni che i tuoi amici gli hanno fornito, ora lui e quelli del Consiglio conoscono i nostri identikit, i nostri nomi e i nostri poteri. Grazie a Fullbuster e a Vastia conoscono anche qualcosa in più su di me e tutta la storia della mia famiglia. Ascoltatemi bene tutti e due adesso. - Ultear puntò un dito contro di loro attraverso la lacryma - Jellal tu lasci immediatamente Magnolia e torni alla Casa Base. Mi dispiace interrompere i tuoi incontri di famiglia, ma abbiamo molte cose da discutere da vicino e tu Scarlet devi promettermi che terrai la guardia alta. Non possiamo permetterci assolutamente che qualcun altro scopra il tuo segreto, specialmente adesso che sei l’unica a non essere stata schedata. Se qualcuno viene a sapere di Crime Sorcière, chiunque esso sia, tu lo fai sparire, ci siamo intese? - Erza annuì, anche se con una punta di riluttanza. Fare come aveva detto Ultear significava che avrebbe dovuto uccidere di nuovo. Significava soprattutto, che se qualcuno l’avesse scoperta, perfino qualcuno dei suoi più cari amici di Fairy Tail, avrebbe dovuto ucciderlo e poi nasconderne le prove. Poteva davvero fare una cosa del genere, senza pietà? Valeva la pena per il bene della sua missione contro Tartaros?

- E ora voi due Wendy e Juvia. - Ultear le chiamò all’appello facendole quasi trasalire - Pensate di poter mantenere il nostro segreto? Ne dipendono la vita di Jellal, di Erza e anche la mia. Se non ve la sentite, sono certa di poter fare qualcosa per cancellare la vostra memoria. In verità se l’operazione Oracion Seis non fosse andata a rotoli e non ci fosse stata tutta questa serie di inconvenienti, l’avrei già fatto prima. -

- Juvia non vuole dimenticare proprio un bel niente! - Ribatté quasi all’istante la ragazza - Proprio ora che ha trovato Jellal! -

- E noi abbiamo la bocca cucita. - Aggiunse Wendy, tenendo Carla stretta tra le braccia e imitando il gesto di chiudersi una cerniera sulle labbra.

- Proprio come immaginavo. - Disse alla fine Ultear con un sorriso - E adesso scusatemi, ma devo avvisare anche gli altri. - E la conversazione via lacryma si interruppe di colpo.

Il giorno dopo tutta Fiore venne scossa dalla notizia che Gran Doma, il presidente del Consiglio di Magia, era improvvisamente passato a miglior vita. Tutte le gilde della regione, Fairy Tail inclusa, abbassarono le bandiere a mezz’asta in segno di lutto. Nessuno seppe mai oltre a Lahar e pochi eletti, che in realtà il vecchio era già morto quattro anni prima e che per quattro anni qualcuno di Crime Sorcière ne aveva impersonato la figura.


Mildian è la città da cui proviene Sieg Hart, il cugino brutto di Jellal, una città completamente popolata da maghi, dediti al compito di mantenere inalterato il corso del tempo.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: RosaDraco