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Autore: Mew_vale    25/01/2015    4 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 25.
 
 
 
Roberta
Camilla ha ragione nel dirmi,con i modi gentili che usa sempre,che dovrei darmi una mossa e pensare di meno a Lorenzo! C’è chi mi domanderebbe, ma chi te lo fa fare a desiderare di stare con uno così? E sono certa che la sua lunga lista di ex ragazze avrebbero ogni una valide argomentazioni per dissuadermi dal voler una relazione con lui. Ma mi sono innamorata di lui quando eravamo ancora due ragazzini… Crescendo lui è diventato quello che è oggi, la sua vita amorosa si concentra unicamente sul sesso. Ma io conosco Lorenzo nei suoi sorrisi, nei suoi sogni, conosco di lui ogni cosa e non posso fare a meno di pensare che ci sia un cuore lì da qualche parte,pronto a battere per qualcuna. Ma forse quella qualcuna è Silvia,visto che ha ufficialmente battuto il suo record di relazione di una settimana, record che deteneva la sua ex, Merzedez.
Vedo la telefonata di mia sorella in entrata e rispondo:
“Ciao sorellona!” Mi saluta.
“Ciao! Questa mattina mi hai messo addosso una gran curiosità! Mi racconti come hai conosciuto Alexander Valencia?”
“Alexander McNamara Valencia, Marcella Valencia è sposata! Comunque, l’ho agganciato in discoteca poco tempo fa! Sapessi quant’è carino! E anche divertente, frizzante…”
“Il tuo tipo ideale insomma! E immagino che mamma e papà non lo sappiano!”
“Sei matta? Certo che no! A parte la parentela con Daniele Valencia, ma papà la prenderebbe male solo perché un uomo! Abbiamo 9 anni di differenza.”
“Bhe, sono un bel numero ma non sono 15 o 20! E state insieme?”
“Veramente… Non è chiaro! Per telefono mi dice che mi chiamerà ogni giorno, che non vede l’ora di tornare da Los Angeles per stare con me…”
“Bhe se fossi un ragazzo direi queste cose solo alla mia ragazza!”
“Ma i maschi non ragionano come ragioneremmo noi se fossimo loro! Chissà come mi vede.”
“Chiediglielo no?”
“Tu che sei l’ultima persona che si butterebbe e mi dai certi consigli?”
“E allora ubriacati, dirglielo e vedi cosa succede!”
“Solo se tu fai lo stesso con Lorenzo allora!”
Mia sorella mi lancia la battuta ridendo. Grazie, l’ho già fatto!
“Esperienza già fatta grazie, e non intendo ripeterla visti i risultati!”
“Come? Davvero?”
“Sì… E’ stato così gentile da venire fino a casa mia per chiarire l’equivoco.”
“E tu?”
“Io ho finto di non ricordare nulla, il che è vero in effetti ma questa è un’altra storia, ti racconto una cosa alla volta! Sapevi che Lorenzo ha una ragazza e che ha superato il suo record di una settimana?”
“Finirà dell’album del Guinness di quest’anno! Mi aveva accennato qualcosa Cèsar. Si chiama Silvia, esatto?”
“Esatto.”
“Sorellina mia, il mondo è pieno di pesci!”
“Un pesce l’ho conosciuto!”
Racconto a mia sorella ogni cosa del mio incontro con Leon. Con me è stato gentile, ma mi domando cosa può aver pensato di me! Dato che ho il telefono in viva voce,mentre parlo mi ammiro allo specchio. Oddio, ammirare è una parola grossa! Alzo la maglia del mio pigiama in pile con gli orsacchiotti, assolutamente un capo anti-sesso, e tiro la pancia in dentro. Se solo fossi diversa,ma molto diversa forse Lorenzo mi noterebbe!
“E cosa aspetti a chiedergli un appuntamento?”
“Ma io non sono così brava con queste cose, lo sai come sono fatta! E poi lui sa bene che mi piace un altro!”
“Ha trenta due anni, non è un ragazzino! Capirà che si tratta di qualche serata in compagnia di un’amica! E vedi cosa succede… Sarebbe tanto grave scoprire che ti piace un ragazzo normale e che tu piaci a lui?”
“No. Anche se lo vedo improbabile!”
“Smettila di fare la bambina e chiamalo! Non ti avrebbe dato il suo numero sennò!”
“Mi ha chiesto l’amicizia su face book!” Comunico a mia sorella, dopo aver acceduto alla mia home page.
“Ripetimi il nome così lo cerco.”
“Leon Carissi.”
“Eccolo qui. Me lo cedi se non t’interessa?”
“E il tuo caro Alex?”
“Stavo scherzando! Roby, se non esci con lui seduta stante, ti disconosco come sorella!”
“E va bene, appena chiudo con te gli faccio uno squillo.”
“Allora ciao!”
Mia sorella mi sbatte il telefono in faccia. Non ci posso credere! Mi scappa una risata. La mia sorellina non cambierà mai! Spero per lei che la cosa con Alexander resti segreta a papà il più possibile se non vuole che finisca o che diventi molto ma molto complicata!
Mi giro e rigiro il cellulare tra le mani e non mi decido. Oh, andiamo! Se gli facessi schifo l’altra sera, in quel parcheggio, avrebbe tirato dritto.
Uno squillo… due squilli… tre squilli… E via così fino a che non parte la segreteria telefonica. Poso il cellulare. Che figura!
 
 

Daniele
Rientro a casa un po’ tardino,e onestamente spero di non incontrare mia figlia. Non sopporterei altri discorsi contro di me! Non vincerò mai il premio di padre e marito dell’anno, questo lo so anche senza i costanti promemoria di mia figlia. Mi siedo sul letto della camera degli ospiti, esausto. Mi tolgo la giacca, la cravatta e mentre mi sbottono i polsini della camicia si apre la porta ed entra Patrizia con addosso una camicia da notte color lavanda e la vestaglia coordinata, uno dei primi regali che le ho fatto dopo sposati. Ancora resiste ai lavaggi. Non dico niente e lei s’inginocchia dietro di me: con la mano destra mi coccola il petto e appoggia il mento sulla mia spalla sinistra.
“Dov’eri?”
“Sono stato al Maison Di St.Diego, ho incontrato degli amici.”
“Quanto hai bevuto?”
“Non tanto, tranquilla. Giulia?”
“Non è più uscita dalla sua stanza. Dovremmo chiamare Armando e Betty per scusarci con loro delle accuse mosse da nostra figlia!”
“Al limite dovremmo scusarci con Diego, Lorenzo e Roberta. Perché non la chiami tu?”
“Daniele, cosa dici? Riappenderebbe non appena sentita la mia voce e Nicola mi impiccherebbe!”
“Deve solo provarci. Sono stato io a porre come condizione che non dovevi avere rapporti con lei, e adesso tutto quell’accordo orribile non vale più. Io so che hai sempre desiderato avvicinarti a lei.”
“Affinché io possa avvicinarmi a lei, lei deve volerlo.”
“Sarebbe solo una chiamata informale.”
“Vieni a letto?” Mi domanda lei, sviando il discorso.
“Stavo per andarci. Mi tolgo il vestito e mi corico.”
“No Daniele, intendevo a letto.”
Volto leggermente la testa e posso guardare i suoi occhi celesti. Patrizia mi accarezza i capelli su cui ormai ho rinunciato a fare la tinta, e non resisto al desiderio di baciarla. Cado sopra di lei e sposto le mie labbra sulla sua spalla. Pochi giorni fa credevo che Patrizia volesse divorziare e mi sono sentito morire! Invece cercava da me sono una reazione, cercava in me un marito.
“Andiamo.” Le dico, tendendole la mano per aiutarla ad alzarsi. Lei spegne la luce e richiude la camera degli ospiti che ho usato di recente.
Entro nella camera da letto che ho condiviso con lei per tanto tempo come se mancassi da casa da anni. Patrizia si corica al mio fianco appoggiando la testa al mio petto.
“Sai che la notte dell’incidente di Giulio, Giulia mi ha detto che non sono un padre per lei.”
“Lo risolveremo Daniele. Da questo momento in poi risolveremo tutto, se resteremo insieme!”
 
 
 
David
Quando apro gli occhi, la prima cosa che vedo è lo spettacolo più bello del modo: Camilla Mendoza. E’ coricata a pancia in giù con una mano sotto al cuscino. I suoi lunghi capelli le cadono sulla schiena coperta per metà da una canottiera bianca. Le abbasso la canottiera e la copro con il piumone che sen’è sceso. E’ stupenda anche con i capelli arruffati. Le bacio dolcemente una tempia e mi siedo sul letto. Il mio intento sarebbe quello di andare a prepararle il caffè e magari portarle la colazione a letto ma la sua mano mi afferra un polso.
“Mi abbandoni?” Mi domanda sorridendo, ancora con gli occhi chiusi.
“Neanche per sogno Mendoza! Pesavo di andare a prepararti il caffè.”
“Neanche per sogno, voglio un po’ di coccole mattutine.” Mi dice sistemandosi con la testa sul mio petto.
“Non c’è problema, porto volentieri a termine questo incarico!”
“David?”
“Cosa c’è?”
“Buongiorno.” Mi augura, sollevandosi per sfiorare le mie labbra.
“Buongiorno.” Le rispondo di rimando.
 
 
 
Diego
Mi sveglio con un odore di pane tostato che invade le mie narici. Sbadigliando, mi sollevo dal divano e mi avvio verso la cucina.
“Ma cos’è successo qui?”
“Puoi addire addio alla tua cucina immacolata, dottore!”
Abbraccio da dietro la mia piccola, baciandole una guancia.
“Buongiorno. Speravo di svegliarmi con i tuoi capelli che mi accarezzavano il viso.”
“Buongiorno. Dormivi così profondamente che mi dispiaceva svegliarti.”
“Sarebbe compito mio quello della colazione a letto!”
“Cosa ne dici invece di una colazione in piscina?” Mi dice, indicando il tavolo sulla terrazza apparecchiato.
“Ti da fastidio se mi sono permessa?”
“No, tu puoi fare tutto quello che vuoi in questa casa!”
Le bacio le labbra mentre l’avvolgo con un braccio e l’accompagno al tavolo.
“Sono abbastanza sicuro di non aver fatto la spesa ultimamente!” Affermo, notando la quantità di viveri sul tavolo e la spremuta fresca.
“Sono passata alla panetteria all’angolo e dal fruttivendolo.”
“Che vergogna….” Affermo, passandomi la mano sul viso.
“Non devi, io ci tenevo a fare qualcosa di carino dopo quello che hai fatto ieri sera e la sera prima… E scusa se ieri sera no ho voluto alzarmi per farmi portare a casa…”
Mi dice, con un leggero rossore in volto.
“Vieni qui…” La prendo per mano e l’accompagno dolcemente sulle mie gambe.
“Ho passato la più bella notte della mia vita, quindi ti puoi addormentare qui ogni volta che lo vorrai. Riguardo quello che ho fatto per te in queste due serate, io non cercavo di certo un tornaconto. Ti ringrazio per non avermi fatto fare colazione al bar come sempre. Mi vergogno perché sei andata a spendere soldi per fare la spesa in casa mia, è imbarazzante! E ricordati che puoi fare sempre come se fossi a casa tua, va bene?” Lei annuisce, prima di unire le sue labbra alle mie.
“Sono stata bene anch’io… stanotte…”
Mi sussurra timidamente. Sorrido e ci baciamo ancora, prima di metterci a fare colazione.
“Dai, mangiamo così poi mi faccio una doccia e ti accompagno a casa. Credo vorrai cambiarti prima di andare al lavoro!”
Lei mi risponde di sì. Vorrebbe sedere sulla sedia dov’era prima ma non la lascio andare! Consuma la colazione seduta su di me. Mi perdo ad osservala… Non sono mai stato così bene con una donna!
“Pensi che Giulia Valencia verrà in azienda?” Mi domanda.
“Io spero di no, ma prima che il licenziamento diventi effettivo ci vorranno ancora due settimane e mezzo. Che croce! L’importante è che si tenga alla larga da te!” Le dico, baciandola.
“A me incute più terrore suo padre.”
“Lo picchierò se sarà necessario!”
“Non vorrei mai che ti mettessi nei guai a causa mia.”
“Ne varrebbe la pena.” Le rispondo, scostandole la frangetta dagli occhi.
“Posso fartela una domanda?”
“Dimmi tutto.”
“Ieri sera quando mi hai svegliato con l’intento di portarmi a casa, mi è sembrato che mi chiamassi… ehm, piccola…”
Alza gli occhi incrociando i miei e sorrido, provando un moto d’imbarazzo. Il mio cuore inizia a battere…
“Bhe… Sì, ti ho chiamata così. Ti ha dato fastidio?”
“No, ma non capivo se avessi sognato o se lo avevi detto davvero.”
“Bhe, io lo faccio spesso, ti chiamo spesso così. Nei miei pensieri… intendo. Sì, insomma, quando ti penso.”
“E accade spesso?”
“In ogni momento da quando ti ho conosciuto. Dalla prima volta che ho incrociato i tuoi occhi azzurri, tu… tu sei stata nei miei pensieri. E tu pensi mai a me?”
“Sempre dottor Mendoza, sempre.”
“Mi sembrava di essere stato chiaro al riguardo.” Le dico, riferendomi all’espressione 'dottor Mendoza'.
Faccio mie le sue labbra piegate in un sorriso, accarezzando l’interno della sua bocca con la mia lingua. Isabella ricambia questo gesto e quello che sembrava un suo tentativo di alzarsi in piedi staccandosi da me si rivela essere un cambio di posizione: resta in braccio mio ma si accavalla su di me. Le sue mani vagano sulla mia nuca e sul mio collo… Trovo la felpa del college scomoda e decido di togliermela perciò resto in canottiera. La mente subisce una sorta di salto temporale e torna alla prima volta che l’ho vista, alla prima volta che le ho parlato per telefono, alla prima volta che le ho stretto la mano, e mi sono accorto che le sudava per la tensione ma non ci ho fatto caso: era una ragazza timida al suo primo giorni di lavoro! Ripenso al giorno in cui l’ho aiutata con l’auto e non riuscivo a concentrami sul motore perché avevo le sue labbra a pochi centimetri dalle mie… Alla prima volta che abbiamo parlato delle nostre vita, la sera del blackout… A quanto desideravo dimostrale di essere un uomo migliore di quello che credeva, a quanto mi premeva dirle come stavano con esattezza le cose con Giulia Valencia! Ripenso alla sua espressione delusa quando Giulia mi è saltata addosso fuori dal bagno e a quando Pilar è venuta in azienda, e col senno di poi capisco a cosa erano dovute quelle espressioni. Ripenso alla prima volta che l’ho vista piangere, alla storia della sua infanzia. Nessuno ti farà più del male adesso.
 
 
 
Isabella
Posso sentire il mio cuore perdere dei battiti. Tremo ad ogni suo tocco e quando riprende a baciarmi e si addentra con le sue mani sotto la maglietta sulla schiena, rabbrividisco. Ho le sue mani sulla mia pelle. In risposta, inizio ad accarezzare il suo torace sotto la canottiera bianca… Sì, sento di desiderarlo. Ma so anche che mi tremano le mani. Diego si alza tenendomi in braccio e avvolgo le mie gambe attorno alla sua vita. Tremo, anche se non è la mia prima volta. Ci avviamo verso la stanza da letto e stacchiamo le nostre labbra per un’istante: lo guardo negli occhi e avverto il suo respiro su di me. Mi adagia dolcemente sul letto, stando sopra il mio corpo. Inizia a baciarmi il collo salendo con la mano sotto la maglia, stavolta sul ventre… Sono agitata, ho paura ma sono incapace di fermarlo! Torno con la mente alla prima volta che l’ho visto…. La mia mente l’ha identificato come “l’uomo bello”. Ricordo a delusione quando ho appreso da quella rivista che era fidanzato,ricordo il disagio che ho provato quando l’ho sentito copulare con Giulia Valencia, ricordo l’imbarazzo quando ho incrociato il suo sguardo nei giorni seguenti e tutte le cose terribili che pensavo di lui… I miei dubbi circa Giulia, Pilar, Paola… E invece adesso ci sono io qui.
Sento chiaramente il suo desiderio crescere e sento anche il mio… Ha raggiunto con la punta delle dita l’orlo del mio reggiseno quando il suo cellulare squilla. Diego, senza dire una parola, smette di baciarmi e preme la testa contro il piumone del letto. Io avverto delusione mista a sollievo… Il mio cuore sembra un martello pneumatico. Diego si stende accanto a me ed strare il cellulare dalla tasca del pantaloni.
“E’ mia sorella.” M’informa prima di rispondere.
“Rispondi pure.” Riesco solamente a dire.
“Pronto?... Buongiorno Cami… Una cena da mamma e papà dici? Chiedo ad Isabella se viene?... Ti mando un messaggio tra poco e te lo dico, va bene? Ok, a dopo.” Diego ripone il telefono sul letto e ci sediamo entrambi.
“Camilla vorrebbe organizzare una cena, dai miei. Io, i miei fratelli, Roberta, David e Silvia sempre che Lorenzo la porti.”
“La presentazione ufficiale!” Affermo sorridendo, mentre il mio cuore non ha smesso per un attimo di agitarsi.
“Bhe sì, sarebbe un po’ una cosa del genere. Cosa dici?”
“Per me va bene, ok.”
“Allora le mando un messaggio e le dico che partecipiamo.”
Ci guardiamo negli occhi per un breve istante. Ho avuto un assaggio su come dev’essere essere totalmente sua, ed è stato un cocktail di imbarazzo, eccitazione, agitazione, tenerezza e tante alte sensazioni che sono passate attraverso il mio corpo!
“Sarà meglio muoverci se non vogliamo fare tardi. Io posso mettere in ordine la cucina mentre tu sei sotto la doccia.” Affermo, distogliendo lo sguardo.
“Va bene.”
Prima di andare, si china e mi regala un breve e dolce bacio, poi mi guarda negli occhi. Mi stendo sul letto portandomi una mano a cuore: è così allora che ci si sente quando si è davvero innamorati!
 
 
 
 
Lorenzo
Sento l’acqua della doccia scorrere e la voce alta di Silvia che parla tutta eccitata dell’incontro che avrà oggi con Ugo. Io sono seduto sul mio letto e mi sistemo la camicia mentre ripenso a quello che ho fatto ieri sera. Senza pensarci, ho raccontato tutte quelle cose a Silvia e ho fatto un tremendo errore! Giulio ha delle mire su di lei! Quando pensavo che Giulio, quando Giulia lascerà l’azienda, avrebbe trovato qualcun altro da circuire per ottenere le informazioni che vuole, non immaginavo che potesse essere Silvia. Da parte mia è stata una leggerezza rivelarle informazioni del genere! Quando Diego lo saprà, mi ammazzerà! Oppure potrei non dirgli niente. Causerei un panico inutile se le mire di Giulio su Silvia dovessero essere solo delle mie fantasie! Silvia esce dalla doccia e la osservo avvolta in un accappatoio che le arriva appena sotto la doccia. E’ una bellissima ragazza e mi domando se si farà incantare da Giulio. Non potevo stare zitto e basta?!
Silvia si mette a cavalcioni su di me.
“Dai, così mi bagnerò tutto!”
“Vorrà dire che dovrai cambiarti! Allora Mendoza, hai fatto bene a non cenare ieri sera! Ti è piaciuta la sorpresa?”
“Devo dire che non avevo mai assaggiato prima della biancheria intima, e non sapevo nemmeno che ci fosse un sexy shop accanto alla lavanderia in cui vado di solito!”
“Mi sembra molto strano!”
“Dico davvero. Ho sempre fatto affidamento solo ed esclusivamente sulle mie conoscenze e sulle mie capacità!”
“Ci credo, Mendoza!”
Quando il mio cellulare emette un vibro, lo afferro per leggere un messaggio.
“Chi è? Quella Merzedez?”
“Non mi farai la gelosa, Duarte!”
“Sei tu quello che va predicando di non esserlo,io non ho mai detto che mi piace dividerti con altre!”
“E’ Camilla, ci chiede se partecipiamo ad una cena dai mie genitori… Aspetta che le dico di no.” Mentre scrivo la risposta a mia sorella, Silvia si alza e si veste.
“Silvia, lo sai vero che le cose che ti ho detto ieri sera non le devi dire a nessuno?”
“Ti puoi fidare di me.”
“Bene.”
Passandole accanto, le bacio una guancia.
“Metto su il caffè.” La informo, prima di abbandonare la camera da letto e dirigermi giù per le scale.
 
 
 
Camilla
“Lorenzo e Silvia non vengono… e ti pareva! Come se fosse costretto a sposarla se la porta a casa una volta!”
“Ma devo davvero venire? L’ultima volta che ho parlato con tuo padre, abbiamo litigato!”
“Lo so ma se non iniziate a frequentarvi,come fate ad andare d’accordo? Ti prego!”
“Cercherò di fare colpo allora!”
“Mio padre non è mica il principe si Savoia né il Papa! E tanto meno l’uomo nero! Devi semplicemente essere il ragazzo dolce e amichevole che sei sempre!”
“Farò del mio meglio. Ci tengo ad avere l’approvazione di tuo padre, perché so che per te conta!”
“Sì. Ho sempre avuto la sua stima e il suo appoggio in tutte le fasi e le scelte della mia vita, e sarebbe difficile per me seguire i miei sentimenti a discapito del mio rapporto con lui, o il contrario.”
“Ti amo Camilla, e farò il modo che tu non debba rinunciare a nessuno dei due!”
“Ti amo anch’io!”
Bacio David per dimostrargli quanto lo amo! Immaginando il nostro futuro, mi piace credere che David e mio padre giocheranno insieme a golf, o almeno lo spero! Papà mi vuole bene e sono certa che farà uno sforzo per vedermi felice! Mettendo da parte il passato fatto di controversie che ha con la madre ed il padre di David. Mi sposto dalle sue labbra e poso delicati baci sulle sue guance, mentre lui gioca con i miei capelli esattamente con dei ciuffi che cadono sulla nuca visto che oggi ho scelto di legare i capelli. Gli piace tanto! Assaggio il suo collo con le mie labbra per poi spostare i miei baci sul suo mento dove sento la barba di qualche giorno.
“Questa mattina non vuoi permettermi di andare al lavoro, ammettilo!” Mi rimprovera con il suo bellissimo sorriso.
“Le ricordo che lavoriamo nello stesso posto, dottor Valencia!”
“E siamo i padroni,almeno in parte.” Mi ricorda, per poi posare un breve bacio sulle mie labbra.
“Che cosa vuoi dire?”
“Nessuno può rimproverarci niente se tardassimo un po’ o non ci presentassimo al lavoro.”
“Sarebbe una proposta interessante, ma io conosco due gemelli insopportabili che avrebbero da ridere a proposito! Specialmente dopo le recenti libertà che si è presa tua sorella!”
David respira profondamente.
“Quindi noi tutti dobbiamo pagare per le malefatte di mia sorella!”
“Avremmo tempo per riprendere il discorso…” Lo rassicuro, per poi baciargli una guancia e poi l’altra.
“O per iniziarlo, prima di tutto.”
“Che cosa mi stai proponendo, Valencia?”
“Niente che tu non voglia.”
David mi fa sua posando una mano sulla mia schiena, che per un pezzo è nuda avendo una camicetta che si lega all’altezza della vertebra cervicale e lascia aperto un buco sulla schiena, e si vede perfettamente avendo legato in uno chignon alto i miei lunghi capelli neri. Lo abbraccio e congiungo la mia guancia con la sua, lasciandomi solleticare dalla sua barba.
“Mi piace questo look devo dire.” Gli dico, accarezzandolo.
“Dici? Pensavo di provare con la barba.” Mi risponde, passandosi una mano sotto al mento.
“Non mi diventerai vanitoso come tutti gli attori di Hollywood che vanno pazzi per la barba e hanno tutti lo stesso look di recente!”
“Siamo i padroni di un’azienda di moda, sarebbe strano se non venissimo risucchiati nel vortice delle tendenze! E tu intendi uscire con la schiena nuda?”
“L’ho disegnata io questa camicia!” Gli ricordo, colpendolo sul petto con il canovaccio che sto usando per asciugare le tazze che abbiamo usato per consumare il caffè-latte.
“Stavo scherzando! Ma dovrò controllarti a vista, non si sa mai magari potrebbero saltarti addosso!”
“Chi? Ugo e Michael?”
“Devo dire che mi sento tranquillo quando so che sei al lavoro!”
“E quando sono fuori con le mie amiche?Temi che possa tradirti vuoi dire?”
“Assolutamente no. Ma non venirmi a dire che nessuno ti offre da bere o almeno ci prova!”
“E tu non venirmi a dire che nessuna si avvicina! Tu sei geloso?”
“E tu?”
“Non vale, Valencia! Tel’ho chiesto prima io!”
“Vuoi mettermi alla prova?” Mi domanda lui, inarcando un sopracciglio.
“Mmmm…”
“Vuoi mettermi alla prova?” Mi domanda nuovamente, trascinandomi di nuovo verso di sé.
“Me lo hai già dimostrato.”
Ci baciamo ancora, scordandoci del tempo che scorre inesorabile.
 
 
 
 
Betty
Riattacco la comunicazione con mia figlia giusto in tempo per entrare in cucina e sorprendere mio marito a versarsi un caffè.
“Armando, il caffè è una sostanza eccitante!”
“Ma non posso più bere o mangiare nulla!”
“So che è duro abituarsi a questi cambiamenti,ma sono necessari amore mio! Comunque al telefono era la nostra Camilla, vorrebbe organizzare una cena per questa sera qui.”
“E chi parteciperà?”
“I nostri figli, Isabella, Silvia se Lorenzo la porterà, Roberta e David.”
“Non ho afferrato bene l’ultimo nome che hai pronunciato!”
“Armando… quel ragazzo è il fidanzato di tua figlia.”
“A parte che stanno insieme da poco tempo!”
“Poco o tanto… Stanno insieme! Dai,fai un piccolo sforzo!”
“Che croce! Ci manca anche che debba sedere alla stessa tavola con la prole di Daniele Valencia!”
Salto al collo di mio marito baciandolo sulle labbra.
“Grazie amore mio! Allora vestiamoci così andiamo a fare la spesa! Prima però rispondi al tuo cellulare. Chi è?”
“E’… Daniele Valencia?!”
“Valencia? E come mai ti chiama al cellulare di prima mattina?”
“Ah come faccio a saperlo? Pronto?... Danielino, a cosa devo questa telefonata alle sette e mezza di mattina?... Certo, lo so che tu ti alzi preso per lavorare, ed io mi alzo presto comunque semplicemente stavo pensando che è un po’ troppo presto per romperci le scatole! Ora posso conoscere il motivo della tua telofonata?.. Ti ringrazio allora, anche se dovrebbe essere tua figlia a scusarsi con tutti quelli cui rompe le scatole… Riferirò a mia moglie. Tu sei certo di sentiti bene?... Perché in 57 anni che sono al mondo non ho mai sentito delle scuse uscire dalla tua bocca!... Sì, la smetto di fare lo spiritoso come dici tu! Ciao.”
“Cosa voleva?”
“Ci credi se ti dico che si è scusato per le accuse mosse da Giulia verso i nostri figli?”
“Chi? Daniele Valencia Cullen?!”
 
 
 
Giulia
La spruzzata di lacca per mantenere i miei boccoli biondi, è l’ultima fase del mio rituale mattutino di bellezza. Siedo sul letto e perdo tempo con il cellulare… Ma so che dovrò uscire dalla mia stanza per affrontare mamma e papà! E dovrò andare all’Ecomoda perché lavoro ancora lì! Dovrò sentire le battutine della banda, le urla e gli sguardi carichi di odio di Diego e dovrò vedere quello stronzo del centralinista! Ripenso al nostro incontro di ieri sera e sento la rabbia montarmi dentro! Come osa quel tipo dirmi che non combino mai niente?! Picchio con violenza il mio cellulare sul comodino quando scopro una chiamata di Paola in entrata.
“Ciao bella! Come te la passi a Los Angeles?”
“Così così, non faccio che pensare a Diego! E’ da Domenica che non so più niente di lui… Non so neanche se si è messo con quella disgraziata di cui mi parlava!”
“Ah, stella….”
“Cosa c’è?”
“Io ero indecisa sul da farsi, non sapevo se dirtelo o meno! Non vorrei mai darti una notizia simile!”
“Giulia, sputa il rospo!”
“Diego sta con Isabella, cara mia!”
“Che cosa… Ne sei certa?”
“Lo sanno tutti!”
“Anche Camilla lo sa?”
“Lei è stata una delle prime a scoprirlo, ricorda che è la sorella di Diego! E difende quella ragazza a spada tratta! Sapessi che arie da gran diva che si è data in questi giorni, pensa di fare il buono e il cattivo tempo in azienda solo perché è la fidanzata del presidente! Anzi, donna di turno direi!”
“E nel frattempo è fidanzata con quel centralinista!”
“Già, già… Sai secondo me dovresti tornare e riprenderti Diego salvandolo così dalle grinfie di quell’opportunista!”
“Diego non mi vuole, vuole lei per non so quale ragione!”
“Tesoro mio, accetta alcune critiche. Diego non ti ha più voluto perché di recente di sei comportata un po’ male! Dimostragli che puoi essere ancora quella ragazza sicura di te, amorevole e che si fida di lui come lo eri all’inizio!”
“Insomma, secondo te se tornassimo insieme dovrei fare quella figa che lo lascia uscire liberamente? Così può tradirmi quando crede?”
“Il problema è l’opposto, gli uomini scappano quando li stai troppo addosso e li privi di due cose: gli amici e gli amici. Devi dare a Diego ciò che vuole, se lo rivuoi!”
“Ma c’è Isabella al mio posto ora!”
“Andiamo Paola! Credi davvero che durerà con quella che si veste come un’impresaria di pompe funebri? Magari Diego avrà visto in lei quello che eri tu agli inizi della vostra storia,ma quando saprà che può riavere da te tutto questo ritornerà di corsa!”
“Dici che dovrei lottare?”
“E’ ovvio cara! Gli uomini vanno perdonati dopo un po’! Adesso Diego ha preso un po’ di aria fresca e vedrai che è pronto per tornare sulla retta via!”
“Mi hai convinto! Io non posso continuare a pensare a lui piangendomi addosso, devo agire! Controllo i voli e ti richiamo!”
“Così ti voglio! Ma cosa mi stavi dicendo di Camilla?”
“Sono rimasta stupita del fatto che lo sapesse e che non mi abbia detto nulla. Ieri sera l’ho sentita e mi ha trattato malissimo! Senza una spiegazione!”
“Io non so niente di questa storia,ma evidentemente non è un’amica come credi! Paola, vorrei che non dicessi a Diego che ti ho convinto io a tornare… Diciamo che abbiamo avuto delle divergenze sul lavoro e non andiamo d’accordo di recente, pensa che tra poco più di due settimane devo lasciare il mio posto.”
“Non preoccuparti, non gli dirò nulla. Grazie per avermi ascoltato,a presto!”
“A presto, sempre a disposizione!”
Saluto Paola e chiudo il telefono.
“Pagherai i tuoi rifiuti e le cattive parole, Diego Mendoza!” Penso ad alta voce.
Quando entro in cucina, al tavolo c’è la famiglia quasi al completo,visto che manca David.
“Michael, ciao. Quando sei arrivato?”
“Ieri sera, sono rimasto qui a dormire.”
Ci diamo tutti il buon giorno, e dai miei ricevo dei freddi saluti.
“Dove vai Giulia?” Mi domanda mamma.
“All’Ecomoda, lavoro ancora lì!”
“Bene, così puoi parlare con Diego nel caso deciderai di accettare questo lavoro…”
“Che lavoro papà?”
Mio padre estrae il cellulare, apre un promemoria ed inizia a spiegarmi:
“Ho incontrato il mio amico Ernesto Aredondo e mi ha detto che sua figlia Pia sta andando a Buenos Aires per un provino. Un produttore sta cercando, per una nuova telenovela, ragazze tra i 18 e i 23 anni anche senza esperienza come attrici, ma il requisito principale è che sappiano sfilare. Il tutto si svolgerà la settimana prossima. Se t’interessa, chiedi spiegazioni consultando questo sito.”
“In Argentina papà? Mi vuoi spedire così lontano?”
“Nessuno ti sta spedendo da nessuna parte! E un’opportunità visto che a breve resterai senza lavoro e al massimo potrai sfilare per l’Ecomoda ai lanci, sempre che ti vogliano ancora. Tua madre verrà con te al provino.”
“Ma io per adesso non posso muovermi. Diego potrà anche dire che non mi vuole eccetera eccetera, ma sono già stata confermata per questo lancio e la settimana prossima devo registrare la pubblicità per la nuova collezione."
“Le foto le devi fare domani, il provino è martedì, e lo spot per l’Ecomoda giovedì, mentre le registrazioni della serie non iniziano prima di tre mesi. Riesci a fare tutto! Io vado a lavorare, buona giornata.”
“Ciao Daniele.” Prima di uscire papà da un bacio in testa alla mamma e se ne va senza fare accenno a quanto successo ieri e alla nostra litigata. Mamma mi mette davanti il piatto con toast di pane integrale e miele senza dire una parola e mi lancia uno sguardo risentito.
 
 
 
Paola
La mia telefonata a Giulia, deve aver svegliato mamma la quale entra in camera mia. Con l’arrivo di mamma, ho lasciato la casa della mia amica e abbiamo prenotato la suite all’Hilton.
“Paola, con chi parli?”
“Ero al telefono con Giulia.”
“Ma è notte fonda!”
“Ma a Bogotà sono quasi le otto del mattino. Mamma, Giulia mi ha detto che Diego si è messo con una!”
“Cosa??”
Sembra che l’informazione abbia avuto un effetto migliore di una massiccia dose di caffeina su mia madre! Si stende accanto a me ed io sposto il PC dalle mie gambe.
“Con quella finta santarellina di Isabella! Giulia mi ha detto che si sta dando delle arie perché sta con il presidente!”
“Amore mio, quel ragazzo è proprio caduto in basso! Meglio averlo perso!”
“Mamma, io ho deciso di provare a riprendermelo. Stavo controllando i voli per Bogotà.”
“Che cosa amore mio? Cucciola di mamma, puoi trovare di meglio!”
“Ma io amo lui mamma, è lui il mio meglio.” Le dico, mentre i miei occhi si fanno lucidi. Appoggio la testa al seno della mamma, avvertendo le sue carezze e un sospiro profondo.
“Figlia mia, quel tipo non ti merita più, non ti ha mai meritato. E poi adesso sta con un’altra donna!”
“Io continuo ad amarlo, continuo a pensare a lui mamma!”
“Facciamo così… Spegni questo coso, io dormo qui con te e domani ci ragioni a mente fresca! Amore mio non ne vale davvero la pena!”
Mamma chiude il PC posandolo sull’ottomana alla base del letto, e ci corichiamo. Le lacrime mi rigano il viso mentre penso a lui.
 
 
 
Marcella
“Signora Marcella, la colazione è servita.” Mi avvisa Brigida, quando la incrocio nel salone.
“Grazie Brigida. Mia sorella si è alzata?”
“Certo signora, l’aspetta nella veranda.”
Raggiungo mia sorella e vedo che già di prima mattina ha iniziato la sua lettura di riviste di pettegolezzi, mentre io opto un quotidiano. La saluto con aria sostenuta e lei risponde con aria mesta.
“Marce,mi dispiace per aver parlato dei fatti tuoi, perdonami ti prego!” M’implora, posando le sue mani sul mio braccio.Poso il giornale e le do la mia più totale attenzione.
“Mariabeatrice, quello che hai fatto è grave per me!”
“Mario Calderon sa che hai un figlio da un uomo che non è tuo marito,dove sta il dramma? Lo sanno anche Armando, Beatrice, Daniele, Patrizia, Nicola Mora… e tutta la loro prole! Ma non hai fatto tante storie!”
Mi tormento un’unghia laccata mentre fisso la piscina oltre la vetrata della veranda, di fronte a me.
“Nessuno però sa chi è il padre di mio figlio.”
“A chi vuoi che importi chi sia il padre biologico? Ti sei abbandonata ad una notte di passione e basta! Succede!” Commenta con leggerezza mia sorella, mentre sorseggia il suo caffè.
“E’ Mario Calderon.”
Mariabeatrice quasi si strozza con il caffè. La osservo mentre ci china e tossisce rabbiosamente.
“Scusa, è bollente. Dicevi? Mario Calderon è cosa?”
“Non farmelo ripetere.”
“Non ho capito!”
“Mariabeatrice! Il padre di biologico di Alex è Mario Calderon, il seme che mi ha ingravidato è il suo! In che altro modo devo dirtelo?!”
La fragola che Mariabeatrice reggeva in mano, si schianta rovinosamente sul tavolo di marmo e mia sorella diventa una statua di sale. Io non reggo il suo sguardo!
“Non pensavo di diventare sorda ad appena 55 anni! Oppure ho capito bene?”
“Hai capito benissimo.”
“Marcella… MARCELLA!?”
“Perché gridi!”
“Oh mio Dio!!”
“Ora capisci perché me la sono presa tanto? Calderon farà due calcoli e saprà che dopo quella notte le conseguenze sono andate ben oltre del pentimento e del mal di testa!”
“Mi serve whisky in questo caffè.”
“Al solito posto.”
Le indico. Mia sorella torna dopo pochi istanti con tutta la bottiglia e corregge il caffè ad entrambe.
“Mio nipote è il figlio di Mario Calderon.”
“Io l’ho superato, ma capisco che ti serva del tempo.”
“Sei stata a letto con Mario Calderon, con il donnaiolo numero uno, con il migliore amico del tuo ex!”
Il mio segno di assenso si riduce ad un mugugnino.
“Ma com’è successo?!”
“Ci siamo baciati con foga, poi ci siamo spogliati…”
“No, no! Fermati ti prego… Raccontami tutto.”
Mi esorta, mentre si serve dell’altro caffè corretto.
“Dopo il giorno in cui Mario ed io abbiamo dato le nostre dimissioni, ricordi che tu e Daniele mi avete convinto a prendermi una vacanza di qualche giorno per riflettere sul fatto di lasciare definitivamente l’Ecomoda e vendere la mia parte? Quella sera uscii per riflettere da sola. Incontrai Mario Calderon. Iniziammo a bere, a parlare, a bere e a parlare. Lui si sfogò su come Armando lo aveva trattato, io non fui da meno. Dopo aver sparlato di Armando per due ore buone, mi accorsi di quanto Mario fosse divertente! O almeno così ricordo. Ero sbronza, ma non al punto di non ricordare cosa accadde dopo… Invitai Mario nel mio appartamento per il bicchiere della staffa. Il resto, mi hai detto che non t’interessa!”
“Scherzavo, continua pure!”
“Mariabeatrice, non avrai i dettagli sul concepimento del mio bambino! Fatto sta che la mattina seguente, a parte un gran mal di testa, ci ritrovammo immersi nel più totale imbarazzo. Ovviamente ci trovammo d’accordo sul fatto che la cosa doveva restare tra di noi. Ovviamente a Calderon immaginerai che non ha fatto schifo. Mentre io mi sentivo una merda ma non perché me ne fossi pentita ma perché mi sentivo così confusa visto che mi piacque! Il primo uomo con cui sono stata a letto dopo 4 anni di relazione con Armando, più 1 anno in cui speravo di recuperarlo, è stato Mario Calderon è mi è anche piaciuto! In seguito mi sono vergognata di me per essere caduta tanto in basso… Avrei tanto voluto non ricordarmene o che non mi fosse piaciuto ma non è andata così!  Dopo quella notte non ci siamo più rivisti. In seguito, come sai, sono partita davvero per una breve vacanza di due settimane, e poi c’è stato il consiglio di amministrazione che ha stabilito il passaggio di proprietà dell’azienda da Beatrice ai Mendoza e ai Valencia. Poi ho smesso di venire in azienda perché vedere Armando e Beatrice baciarsi e tenersi per mano quel giorno, mi straziò e non potevo sopportare di provare cose simili ogni volta che avrei messo piede lì.”
“Mi ricordo, e poco dopo dissi a me, a Daniele a Patrizia che rimasti incinta di un uomo con cui avevi avuto un’avventura mentre eri a Rio.”
“Esatto, invece ero rimasta incinta di Mario Calderon. L’avresti mai detto che avrei avuto un figlio da lui?” Domando a mia sorella sorridendo, mentre delle lacrime mi rigano il volto ricordando quei momenti di sconforto e di confusione.
“Ma Alex ti ha cambiato la vita! Tu l’hai sempre amato, sei stata una mamma stupenda. E adesso che so che porta il DNA di Mario Calderon, ti dico onestamente che l’hai tirato su come bijou.”
“Bhe, è anche merito di Russell. Ricordati che gli fa da padre da quando aveva 12 anni, anzi 10 se conti il fidanzamento. Ti confesso che per le prime settimane, il pensiero d’interrompere la gravidanza m’è venuto. Ma ringrazio il cielo di non averlo fatto!”
“Cosa ti ha fatto cambiare idea?”
“Non avrei potuto né dormire né guardarmi allo specchio per il resto della vita. Ho cancellato per un secondo il ricordo che è stato Mario Calderon a coo-perare a quella nuova vita, e mi sono chiesta se il mio destino non fosse quello di avere un figlio. E in quell’istante ho avuto un colpo al cuore… mi sono portata la mano al ventre e ricordo di essere scoppiata in lacrime e di aver detto ‘il mio bambino’. E ho capito di essere pronta!”
“E hai affrontato tutto questo da sola?”
“Io mi vergognavo troppo a dirvi che ero stata con Mario!”
“Nostro fratello gli avrebbe cambiato i connotati se gli avessi detto che ha approfittato della tua debolezza per infilarsi tra le tue gambe!”
Non faccio in tempo a risponderle perché squilla il mio cellulare quindi mi allontano per rispondere. Mi sembra strano che mio figlio mi telefoni a quest’ora, sulla costa occidentale è notte!
“Amore mio, come mai non dormi?”
“Buongiorno mamma. Ieri sera ero talmente sfinito che mi sono addormentato alle otto e mezzo, ed eccomi qui. Ho pensato di darti il buongiorno.”
“Ma dove lo trovo un altro figlio come te?” Sembra che il mio bambino mi legga nel pensiero anche da così distante. Stavo giusto rinfrescando la mia memoria su quanto sia importante per me!
“Stavo pensando a te sai? Parlavo della gravidanza con zia Bea.”
“C’è qualcosa che devo sapere mamma?”
“Tesoro, non sei uno sprovveduto che non sa niente di sesso! Credo che alla mia età sia improbabile che io abbia altri figli!”
“E a cosa si deve questa nostalgia?”
“A niente di particolare. Papà?”
“Papà dorme come un sasso sai che lui è un orologio svizzero,prima delle sei non apre gli occhi. Mamma ti volevo dire che penso di fare un salto nel weekend, e se qui non avrò finito domenica sera ritornerò.”
“Ma sei il figlio che tutte le mamme vorrebbero! E papà verrà con te?”
“Lui dice che non può muoversi per adesso.”
“Lo chiamerò più tardi. Dai, torna a dormire. Ti voglio bene piccolo mio!”
“Me too, mum. Saluta la zia!”
Adesso anche mia sorella sa tutta la verità. Mi volto verso di lei e scoppio a ridere visto che sta per salutare la sobrietà e non sono ancora le otto di mattina! Anche lei si abituerà alla notizia, così come ho fatto io quando ho appreso di essere incinta di Mario Calderon.
 
 
 
Francesco
Il primo giorno all’Ecomoda, oltre che movimentato, è stato bello. L’usciere mi apre il cancello ed entro con la mia auto. Davanti a me ho un Mecedez-Benz classe A ma non riesco a riconoscere il conducente. Lo vedo poi uscire dall’auto e mi accorgo che è Michael Valencia. Lo vedo raggiungere l’ascensore e non si accorge che qualcosa gli è caduto dalla tracolla, sembra un quaderno. Scendo e mi chino per raccoglierlo, è aperto su una pagina e leggo un breve passaggio. E’ il suo diario segreto! Immediatamente dopo mi viene strappato di mano.
“Come ti permetti a leggerlo?!” Mi domanda irritato.
“Mi dispiace, non era assolutamente mia intenzione. E’ caduto aperto e mi è caduto l’occhio.” Rispondo, senza perdere la calma che mi caratterizza.
“Che non si ripeta!” Mi ordina con veemenza, mentre si avvia verso l’ascensore.
“Dovresti dirlo prima a tua madre.” Gli dico, richiamando la sua attenzione.
“Come dici?” Mi domanda guardandomi come se avessi parlato arabo.
“Io ho fatto così. Le mamme sono le mamme, sono sempre comprensive e per loro sei sempre il loro bambino!”
“Tu sei gay?”
“Sì. L’ho detto prima a mia madre la quale mi ha aiutato ad addolcire la pillola con mio padre.”
Nel frattempo entriamo in ascensore.
“E com’è andata con lui?”
“Lo hai sentito con le tue orecchie, non ci parliamo da sette anni.”
“Ah, grazie del consiglio! Vedo che funziona a meraviglia!” Ironizza. Io lo guardo e ricambio il suo sorriso. Devo dire che potrebbe essere il mio tipo visto che non è il genere di gay effeminato, come Ugo Lombardi ad esempio!
“C’è di positivo che ho mia madre dalla mia parte. Ci vediamo, buon lavoro.”
“Anche a te.” Mi saluta, procedendo verso l’atelier mentre io entro nel mio studio.
 
 
 
Massimiliano
“Buongiorno, stimatissimo centralinista!”
“Salve Freddy. Jimmy?”
“Il mio baldo giovane sta svolgendo delle mansioni esternamente alle mura aziendali! Ragazzo, ci tenevo ad esprimerti il mio rammarico circa la tua recente delusione amorosa!”
“Ah, lo sanno proprio tutti. Grazie Freddy, non preoccuparti per me.”
“Sono esperienze che rendono un giovane come te più forte! Io sono certo che tra poco da quella porta entrerà la donna che fa per te!”
Osserviamo la porta per pochi istanti e la vediamo aprirsi ma non capisco chi ci sia dietro. Resto deluso e mi acciglio quanto costato che si tratta solo di quella celebrata di Giulia Valencia! Freddy mi osserva dicendomi sotto voce:
“Bhe, io fossi in tè non mi lamenterei.”
“Io mi lamento eccome invece.”
“Freddy!” Lo richiama all’ordine la megera. Lui si avvicina.
“Buongiorno signorina Valencia.”
“Salve Freddy. Si ricorda che tra un’ora deve andare all’aeroporto a prendere il fotografo che arriva da Santa Marta?”
“Certamente signorina,stavo per uscire! Buona giornata!”
Saluta Freddy. Io gli rivolgo un cenno del capo e torno alle mie cose ignorando completamente la ragazza davanti a me.
“Non sei nemmeno un po’ pentito delle cose che mi hai detto ieri sera?”
“Perché dovrei esserlo?” Le rispondo guardandola. “Sono cose che penso. E con quelle come te non voglio averci a che fare!”
“Tu non sai neanche chi sono!”
“E non m’interessa! Tuo padre è tornato a casa?”
“Davvero t’interessa?” Mi chiede, incrociando le braccia.
“No.” Le rispondo, con un sorriso beffardo. So che non dovrei scherzare su certe cose, ma ho scoperto che far innervosire questa ragazza mi diverte il perché non so spiegarlo! So che quando ieri sera ha abbandonato la mia stanza d’albergo, sono scoppiato a ridere. Giulia non risponde ma il suo volto si fa accigliato: sbatte le braccia lungo i fianci e picchia sul pulsante dell’ascensore prima di entravi dentro. Io sorrido mentre scuoto la testa ed inizia la processione come ogni mattina e il coro di “buon giorno”: entrano Camilla Mendoza, David Valencia, Ugo Lombardi in compagnia di due modelli, Lorenzo Mendoza con la sua ragazza. Camilla Mendoza mi domanda se Freddy si è avviato all’aeroporto che le rispondo di sì. Isabella e il presidente non sono ancora arrivati.
Li vedo entrare pochi minuti dopo, mentre mi siedo alla mia postazione. Lei ride ma quando si accorgono di me smettono e tra di noi ci sono solo dei freddi saluti. Il cuore mi batte forte… Io non posso capacitarmi del fatto che si sia messa con un altro uomo nonostante quello che abbiamo condiviso. Io sono arrivata a chiederle di sposarmi! M’impongo di non piangere, e quando rialzo lo sguardo lui è sparito nell’ascensore  lei mi viene incontro. Io metto le mani avanti.
“Non mi va di parlare.” Riesco a sussurrare, nascondendo i miei occhi lucidi.
“Massimiliano, mi dispiace.  Lo dico davvero… Ma queste cose non si possono predire! I sentimenti di una persona possono cambiare nonostante le parole e le promesse. Non significa che non ti amassi in passato!”
“Lo so perfettamente, non metto in dubbio il fatto che tu mia abbia amato. Ma mi concederai di essere a terra? Io avrei fatto di tutto per te, io non vedo il mio futuro se non con te. Ma questo sogno sarà sempre e solo mio.”
“Mi dispiace. Io ti volevo ringraziare per ciò che hai fatto ieri, e per aver detto tutto della proposta che ti aveva fatto Giulia Valencia. Non sai che favore ci hai fatto.”
“Ci. Parli già al noi.”
“Scusa… Io non me ne sono resa conto.”
“Hai dormito con lui stanotte?” Le domando, pentendomi subito della mia domanda. “Perdonami, non sono affari miei.”
“Io spero che tu riuscirai a trovare la serenità, magari qui a Bogotà troverai uno scopo diverso da me. Si chiude una porta e si apre un portone!”
“Ne dubito…” Le rispondo. Faccio il giro del bancone e mi avvicino a lei.”Je t’aime et qui ne sera jamais sortir.”
Le parlo in francese memore di tutte le volte in cui l’ho scimmiottata perché a scuola è sempre stata una frana in francese e perché, oltre che avendolo studiato durante il mio corso di studi, conosco bene la lingua avendo madre francese. E perché questa è una frase che le dicevo spesso quando stavamo insieme.
 
 
 
Isabella
Mi dispiace per Massimiliano ma non posso neanche remare contro ciò che sono e che provo. L’amore per lui è sfiorito, vuoi perché ho perso la strada con la morte di mia nonna o perché la sua proposta di matrimonio mi ha terrorizzata e con l’oceano a separarci l’ho dimenticato, ma è successo. Io non mi sono mai pentita di avergli detto di no perché so che così l’ho lasciato libero di trovare una ragazza che voglia sposarlo e amarlo sul serio, e questo lo capirà anche lui. Quando l’ascensore si apre vedo Diego appostato alla parte con una spalla e mi spavento.
“Che spavento, non mi aspettavo fossi qui appostato!”
“Cosa vi siete detti?” Mi domanda, con uno sguardo strano negli occhi.
“Tu parli francese?”
“Lo mastico.”
“Je t’aime et qui ne sera jamais sortir.E’ una frase che mi diceva spesso perchè sua madre è francese.”
“Ah sì eh? Ma come siamo romantici!” Risponde accigliato, portando le mani sotto le ascelle.
“Isa… Ops, scusate!” C’interrompe Silvia. “Ciao Diego. Io vorrei parlare un attimo con te Fra.”
“Aspettatemi in caffetteria, vi raggiungo tra poco.”
“Va bene.” Silvia si allontana.
“E ti darà il buon giorno sempre con queste frasi romantiche adesso?”
“Io penso sappia che sarebbe inutile.” Lo rassicuro.
“Senti… Io penso che dovremmo parlare di quello che successo questa mattina…” Mi dice, avvicinandosi a me per non far sentire a nessuno. Per fortuna la banda non è ancora arrivata! Il mio viso diventa rosso fuoco. Questa mattina stavamo per fare l’amore!
“Ah, si, ok… Se dobbiamo…” Dico,ostentando una calma che non posseggo.
“Bhe, io avrei delle cose da dirti.”
“Allora parliamone.”
“Vieni.”
Mi accompagna dolcemente nel suo ufficio e quando siamo dentro chiude la porta e appoggia la sua 24 ore. Oddio, cosa vorrà dirmi?
“Io volevo scusarmi, stamattina ho perso il controllo…”
“L’ho notato e io l’ho perso dietro di te. Non capisco perché ti scusi però.”
“Bhe perché stiamo insieme da pochissimo e… E vuoi la verità? Se mia sorella non avesse chiamato,io non mi sarei fermato.”
Oh, bene. E’ mai morto nessuno per infarto da imbarazzo? Mi vergogno troppo per guadarlo negli occhi perciò osservo il pavimento.
“Diego, ok che sono una ragazza timida, posso sembrare insicura… Ma non sono una verginella, non sarebbe la prima volta neanche per me.”
“Oook…” Risponde, sorridendo e passandosi una mano sulla testa. Noto anche sul suo volto un certo rossore. “Non so se per questa informazione dovrei incazzarmi o no!”
“Mai quanto dovrei farlo io,non ti pare?”
“Mmmm…” Mugugna mentre mi attira a sé accarezzandomi la schiena. “So che non potrò mai farti scordare del mio passato.”
“Non mi hai ancora spiegato come mai ti sei scusato.” Gli domando, stavolta osservando i suoi occhi scuri.
“Perché con te dev’essere diverso, dev’essere speciale. Stamattina sarebbe stato qualcosa d’impulsivo e non ho mai voluto questo. Sono contento che il telefono sia squillato! Lo considerò come un campanello d’allarme!”
“Allora dovremmo parlare sono attraverso webcam, se ogni volta che staremo insieme non riuscirai a controllarti e dovrai mettere la sveglia!” Ironizzo.
“Qualcosa mi dice che imparerò a controllarmi.”
“Sai, credevo che non mi desiderassi. Insomma, hai avuto l’occasione le due volte che sei venuto a casa mia e l’altra sera in auto…”
“Ti ho appena detto che dev’essere speciale tra di noi, secondo te avrei approfittato della prima occasione per saltarti addosso? A parte che la prima sera che sono stato da te mi hai cacciato a pedate perché ho provato a baciarti e non mi hai dato la possibilità di parlare.”
“Già,io non sapevo che avessi lasciato Paola. Ti chiedo scusa…”
“Non parliamone più. Almeno stamattina hai avuto la prova che ti desidero!”
“Bhe, certi segnali non si possono equivocare!” Affermo sorridendo e calda in volto.
“Promettimi che non smetterai mai.”
“Di fare cosa?”
“Di arrossire quando parli di certe cose, quando mi guardi… Promettimi che non smetterai mai di essere come sei.”
“Io sono così, non ci potrò mai fare niente.”
“Meglio così.”
Mi sussurra, prima di baciarmi. Sento di amarlo e l’interrogativo su cosa provi lui mi divora!
 
 
 
Silvia
“Era ora!” Rimprovera Francesco a Isabella, quando ci raggiunge in caffetteria.
“Scusate ma avevo un discorso in sospeso con Diego. Direi che questa è l’espressione più giusta per la mia situazione! Allora, cosa succede?”
“Ti faccio un piccolo riassunto. La nostra amica Silvia ha iniziato una relazione con Lorenzo Mendoza accettando la sua condizione di non farsi troppi film, ma adesso pensa di essere presa da lui!”
Isabella mi osserva con gli occhi spalancati.
“E il dramma…?” Mi domanda.
“Tu sai della cena dai Mendoza? Diego ti ci porterà?”
“Sì, me lo ha chiesto stamattina e ho accettato.”
“Questa mattina Camilla ha mandato un messaggio a Lorenzo per chiedergli della cena, lui ha pensato di informarmi gentilmente circa il contenuto del messaggio,dopo di che ha declinato l’invito senza nemmeno chiedermelo.”
“Scusa la brutalità, ma cosa ti aspettavi? Conoscevi le condizioni della relazione adesso ti aspetti che ti porti ad una cena dai suoi?” Mi domanda francamente Francesco mentre Isabella mi accarezza i capelli. Io non me la prendo per la sua franchezza anzi, gli amici migliori sono quelli più sinceri.
“Io penso di non venire al suo compleanno, pensate come si arrabbierà quando saprà che ho già conosciuto i suoi.”
“Magari si accorgerà che ci sei rimasta male e oggi t’inviterà!”
“Non penso Isa. Sono stata una stupida a farmi prendere da uno come lui! L’unica cosa che posso fare è lasciarlo,prima che si accorga che da lui voglio di più e sia lui a mollarmi.”
 
 

Diego
Mia sorella Camilla ha appena abbandonato il mio ufficio. Abbiamo discusso di quanto accaduto ieri con Giulia e Daniele e mia sorella mi ha riferito che, a quanto pare, Giulio non centra niente. L’interrogativo resta: se Giulia avesse trovato quei documenti, come avrebbe fatto a comprenderli? Poi è arrivata una telefonata di Daniele Valencia, in cui mi domandava scusa per quanto successo. In che mondo parallelo mi trovo? Finalmente riesco a stare un po’ da solo.
La desidero. La desidero ma nello stesso tempo non mi và che pensi che io voglia solo quello! Assaggiare una fetta di torta senza poterla avere tutta mi ha destabilizzato! So che è un paragone orribile, ma come rendere meglio l’idea? Stamattina ho provato emozioni nuove. Non era solo una donna con cui avrei provato piacere ma sentivo addosso il peso dei dubbi e per la prima volta mi sono preoccupato di non sembrare troppo irruento, sbrigativo, freddo… Freddo sarebbe stato impossibile perché avverto per lei un chiaro coinvolgimento. Mi giro lentamente sulla poltrona mentre la mente ritorna a ciò che è successo stamattina… Sentivo di toccare, baciare e desiderare una donna vera. Una donna che tremava sotto di me e non,come le altre,desiderava solo farsi scopare da me. Una vera donna! Una donna che non ha approfittato della situazione per saltarmi addosso ma che ha accarezzato lentamente il mio corpo per paura di sbagliare… E anch’io l’ho avuta. Nonostante la mia esperienza in materia, temevo di compiere le azioni sbagliate, mi sentivo impacciato… Pazzesco, penso! Sono sempre stato il tipo che si prende ciò che vuole e che non ha mai dovuto chiedere: il tipico ragazzo che se voleva fare sesso, prendeva la sua ragazza o conquista di una notte che fosse e la sbatteva con sicurezza sul letto. Ho sempre saputo dove mettere le mani, cosa dire, non mi è mai importato di fare richieste che a loro non sarebbero piaciute ma questa mattina non mi è successo nulla di tutto ciò.
Stiamo aspettando un fotografo giovane (ha la mia età) ma piuttosto bravo da essersi già fatto un nome. E’ nato a Bogotà ma da qualche anno vive a Santa Marta e lo abbiamo chiamato per le foto della nuova campagna pubblicitaria. Pensavo di godermi questi minuti in tranquillità ma la processione al mio ufficio non è ancora finita! Come sempre mio fratello non bussa ed entra piuttosto irrequieto.
“Avanti eh!”
“Tigre, ho provato a chiamarti ieri sera!”
“Lo so, ma avevo sonno. Cosa volevi?”
“Una catastrofe! Ho scoperto su chi ha mire Giulio Valencia! Ti ricordi quando ho detto che cercherà un’altra persona a cui estorcere informazioni quando Giulia non lavorerà più qui? Ebbene quella persona è Silvia!”
“Di che diavolo stai parlando?”
“Silvia mi ha raccontato di averlo incontrato un paio di volte,e lui diciamo che le ha dato troppa confidenza!”
“Bhe,magari è solo attratto dalla tua ragazza. Camilla mi ha detto che stando a quando le ha detto David, Giulio non centra con quella storia.”
“Ti sbagli. Ieri Silvia è venuta qui per portarmi delle camicie che le ho chiesto di ritirare per mio conto, e nel garage ha visto Giulio e Giulia insieme… Con la cartellina arancione!”
“Dannato Giulio Valencia! Chissà come ha fatto a far credere a tutti di non essere coinvolto!”
“Sapevamo che la sorellina lo avrebbe coperto.”
“Bhe, siamo comunque in una botte di ferro! Primo perché Silvia non sa nulla e poi anche se fosse è la tua ragazza!”
Affermo, mentre accendo il PC e mi concentro su di esso. La risposta di mio fratello tarda arrivare.
“Già,tanto Silvia non sa nulla!”
“Và tutto bene Lore?” Lui annuisce. “Non sarai geloso? Sarebbe la prima volta!”
“No, non sono geloso.”
“Io avrei già spaccato la faccia  Giulio, deve solo azzardarsi a mettere i suoi occhi su Isabella!”
“Tu tieni i tuoi aperti, anche lei potrebbe essere nel suo mirino. Lavora nell’area finanziaria ed ha accesso all’ufficio di Roberta. Mi sembra la giusta candidata!”
“Non dirlo neanche per scherzo! C’è già Massimiliano sulla lista nera! Pensa che questa mattina quel cretino le ha detto frasi d’amore il francese! Giuro che lo faccio secco! Se dovessi trovarmi tra queste mura altri suoi ex o corteggiatori non so come reagirei!”
“E lei cosa dovrebbe dire con Giulia intorno che ti rovina la vita? Ci manca che torni Paola e siete a cavallo!”
Scherza lui, facendosi una grassa risata!
“Ah, ah che spasso!”
Quando bussano alla porta, dico ‘avanti’ e mi ritrovo davanti Giulia. Con che coraggio si è presentata!?
“Ciao Lorenzo, ciao Diego.”
“Non pensavamo di vederti!”
“Lavoro ancora qui Lorenzo.”
“Che cosa vuoi?” Le domando il più freddamente possibile.
“Io ti volevo chiedere qualche giorno. Diciamo da lunedì a mercoledì, devo andare a Buenos Aires per un provino. Si può fare?”
“Devi parlare con Francesco di queste cose!”
Le dico. Possibile che ogni scusa è buona per venire da me?!
“E ricordati che giovedì prossimo devi girare lo spot televisivo.”
“Lo so Lorenzo, sarei di ritorno mercoledì pomeriggio. Vado da Francesco.”
“Ma chi era quella?” Mi domanda stupito mio fratello quando Giulia ha richiuso la porta.
“Spero che fosse Giulia Valencia, è decisamente più simpatica così! Spiccia e con un tono di voce umano!”
Rispondo, stupito a mia volta.
“Per il pranzo con Bezerra è tutto apposto?” Domando al mio gemello.
“Certo, ci vedremo al Le Noir. E tu ti ricordi che se non andrà come speriamo chiamerò Gonzalo?”
“Sì, ma spero che Bezerra ci aiuterà!”
 
 
 
 
Roberta
Leggendo le mail, ne trovo una di mio fratello. Dice che il viaggio è stato stressante e sente gli effetti del jatlag. A quest’ora a Madrid dovrebbero essere circa le 15. Aggiunge inoltre che ha preferito prendere una stanza separata da Martìn. Mi ha raccontato che con lui ha avuto dei rapporti sessuali (mi devo abituare ad immaginare mio fratello con un altro uomo), ma pensa sia meglio non dare nulla per scontato e separare le due cose per il momento, così potrà rilassarsi, lavorare a quel progetto e ragionare su sé stesso senza farsi confondere dal rapporto con Martìn. Mi chiede anche notizie di Michael.
Sto per rispondere alla mail quando squilla il telefono del mio ufficio.
“Ecomoda, qui Roberta Mora Ribas.”
“Salve Roberta, sono Patrizia Fernandez Valencia.”
Abbandono il computer afferrando la cornetta che avevo fermato tra spalla e orecchio. Ok. Reprimendo il mio primo istinto di sbattere il telefono, decido di far prevalere l’educazione. Questa donna è ancora la moglie di uno degli azionisti di maggioranza dell’azienda per cui lavoro.
“Signora Valencia, cosa posso fare per lei?”
“Mio marito mi ha raccontato cos’è successo ieri in azienda e ci tenevo a porle le scuse da parte della mia famiglia per le accuse che ha mosso mia f… volevo dire Giulia.” Alzo gli occhi al cielo. Quante cerimonie! Non mi sarei di certo offesa che avesse detto ‘mia figlia’ visto che ci diamo del lei! “So che ha incluso anche lei nei presunti affari illeciti.”
“Senza offesa, ma Giulia non è un grado di scusarsi di persona?”
“Non la conosce. Lei è orgogliosa esattamente come mio marito,anzi come lo era mio marito. Spero che non cel’avrà con lei e che non rinunci a stringere con lei un’eventuale rapporto!”
“Signora, è sua figlia che non è interessata a stringere con me un rapporto, o non mi avrebbe tratta come una ladra o un evasore fiscale!” Le rispondo, sottolineando che non m’infastidisce non rientrare nel club dei suoi figli! Sento che da parte sua non arriva risposta e sto per riappendere.
“Mi scusi ma ho molto lavoro da sbrigare. La ringrazio per la telefonata.”
“Aspetti. Mi domandavo se le va di riprendere le conversazione davanti ad un caffè?”
 Non credo alle mie orecchie! Che droghe girano in casa Valencia?
“No. E non avrà da me in risposta delle bugie come ‘sono molto impegnata in questo periodo' oppure ‘sono oberata di lavoro’. No perché non mi và di condividere con lei la stessa stanza, salvo se si tratta di riunioni in azienda e sfilate. Ciò che voleva dirmi me lo ha detto per telefono e l’argomento è stato esaurito. Passi una buona giornata.”
La saluto e riappendo, senza aspettare la sua risposta.
 
 
 
Nicola
Era da molto tempo che dovevo aggiustare la bicicletta di mia moglie, ma con l’Ecomoda che mi rubava tempo non ho potuto. Anch’io come Betty e Armando sono stato forzato alla pensione, e non mi sembra vero che sia tutto finito. Ricordo perfettamente il mio primo giorno all’Ecomoda… Betty indossava una gonna celeste o color lavanda, non posso ricordarmi proprio tutto, con annesso maglioncino e golfino, Armando un completo scuro, camicia bianca e cravatta salmone. Ricordo che quella mattina c’era stato l’incontro dal giudice e Armando ha convinto Betty a dargli un posto in azienda. Io non ero d’accordo! Ricordo che la mia amica ha dato ordine a Freddy di far portare il sacco nero con i loro ricordi nell’ufficio di Armando sperando che lo conservasse ma verso sera ha visto la donna delle pulizie buttarlo ed è rimasta delusa, credendo che Armando le avesse detto di farlo. Mi ricordo degli sguardi scontrosi di Patrizia, mi ricordo che Ugo Lombardi e Marcella Valencia non hanno molto gradito l’idea di Betty di vestire bene tutte le donne e non solo quelle 90-60-90… Mi ricordo ogni cosa! I ricordi vagano mentre passo dell’olio sulle catene quando arriva mia moglie con il tabelt e vedo mia figlia maggiore dentro di esso.
“Ciao bambolina! Come và?” La saluto.
“Bene papà! Ma sei tutto sporco in volto!”
“Stavo sistemando la bici di mamma!”
“Io stavo dicendo a mamma che ho appena ricevuto una mail di Cèsar. E’ arrivato, si è sistemato ed è solo un po’ stanco!”
“Ci ha chiamati prima bambina!” Le dice la madre.
“Bene. Vi volevo anche dire una cosa, non sapete chi mi ha chiamata poco fa per invitarmi a prendere un caffè.”
Io e mia moglie di guardiamo domandando a nostra figlia chi è e lei sputa il nome di Patrizia. Colei che sì l’avrà portata in grembo per 9 mesi, ma che l’ha anche abbandonata per non essere lasciata dal suo facoltoso marito!
“E cosa diamine voleva?!” Domando con veemenza.
Mia figlia di riassume tutta la giornata di ieri, per farmi capire a natura della sua telefonata. Il fatto che Roberta gliene abbia dette 4 mi rincuora, e mi rincuora anche sapere che non vuole conoscere meglio quella Giulia, la quale non sembra la sorella ideale. Le chiedo invece degli altri e mi dice che con David prosegue bene, con Michael ha iniziato un rapporto mentre Giulio è allo stesso livello della sorella. Roberta non è scema sa a chi vale la pena dare confidenza e a chi no! Ho fatto un bel lavoro,anzi abbiamo fatto io e Leonora,meglio di quanto avrebbero fatto Patrizia e Daniele.
 
 
 
Olga
Nel week-end ci sarà un’importante partita,di calcio,perciò sono stati intensificati di allenamenti. Esco dallo spogliatoio e mi dirigo in campo quando Donna mi viene incontro.
“E’ tornato!” Strilla prima di prendermi per un polso e condurmi in campo. Non è difficile immaginare dove si trovi, visto la calca nello stesso punto!
“Vuoi andare lì a parlarci?”
“Certo che no. Io adesso voglio Alex, lui non conta più nulla.”
Quando la folla si disperde, vedo una tipa bionda che gli sta appiccicata. Ovviamente è Madison Montgomery! Il capitano della squadra delle cheerleader, la tipa da cui mi tocca prendere ordini e che è da sempre cotta di Jim. Appena lui mi vede la pianta lì per venirmi incontro.
“Donna, ciao!” La saluta.
“Ciao Jim. Com’è andato il matrimonio?”
“Molto bene, mio padre e la sua nuova moglie sono molto innamorati. Ciao Olga.”
“Ben tornato.” Lo saluto freddamente. “Andiamo.” Dico, rivolgendomi alla mia amica ma è Jim a venirmi dietro.
“Cel’hai con me?”
“Tu che dici? Siamo stati insieme per due anni e mi hai lasciato con un sms che diceva ‘Sono confuso e mi serve una pausa. Non so come andrà a finire tra di noi ma per ora voglio stare da solo. Perdonami piccola mia’, guarda caso il giorno prima che tu partissi per la Germania per le nozze di tuo padre!” Gli ricordo, senza mai fermarmi dal camminare. Lui mi posa una mano sulla spalla e cerca di dire qualcosa ma io la scanso.
“Fai finta che io non esista perché tu per me non esisti più!”
Ottengo ciò che voglio perché lui non mi segue.
 
 
 
Isabella
Non faccio che ripensare al suo tocco, alle sue mani su di me. Questa mattina,come lui,stavo per abbandonarmi,anzi mi sarei abbandonata se quel telefono non avesse squillato. Ma mi domando se non ci saremmo poi pentiti a bruciare così il momento in preda ad uno scatto. Quello che mi ha parlato poco fa, è un Diego diverso da quello che ho conosciuto i primi giorni qui in Ecomoda, e si che non è passato molto tempo! Non è più il Diego che ha schiaffeggiato Paola, che ha consumato una scappatella su una scrivania… O almeno così credo. Quel Diego questa mattina avrebbe ignorato il telefono e sarebbe andato fino in fondo, ma ripeto: così penso.
Alzo lo sguardo verso sinistra e vedo Annamaria che intrattiene un ospite: un tipo giovane, che porta con sé una tracolla che ha tutta l’aria di contenere una Reflex e uno zaino da attrezzatura fotografica. Indossa una t-shirt rossa attillata che mette in risalto un corpo piuttosto muscoloso, ha i capelli castani con taglio moderno rasato sui lati e più lunghi sopra e ha un’aria famigliare. Ma no, non può essere lui! Era un ragazzo magro e piuttosto esile!
“Nataniel?”
Chiamo il suo nome per essere certa che sia lui. Lui mi nota e mi sorride, spalancando gli occhi per la sorpresa di vedermi.
 
 
 
FINE CAPITOLO 25.
 
 
Spero vi sia piaciuto! Cosa e pensate del risveglio di Camilla-David e di Diego-Isabella? Che collegamento avrà Nataniel con Isabella? E chi è? Michael accetterà il consiglio di Francesco e lo dirà prima a Patrizia? E lei come la prenderà? Jim che intenzioni avrà con Olga? Leon richiamerà Roberta? Cosa ne pensate della reazione di quest’ultima nei confronti della sua madre biologica? Giulia verrà presa per la serie tv a Buenos Aires? Silvia lascerà Lorenzo, salterà il suo compleanno o gli confesserà cosa le sta succedendo? L’incontro con Bezerra come andrà? La cena a casa Mendoza come andrà? Patrizia e Daniele vi sono piaciuti? Cosa ne pensate della reazione di Massimiliano alla storia che Isabella ha con Diego? Paola tornerà? I rapporti tra Roberta e Patrizia si scongeleranno? Vi é piaciuto il racconto di Marcella?
Scoprirete tutto nel corso dei capitoli!
   
 
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