Da quando mia madre mi ha promessa in sposa al duca, le giornate trascorrono velocemente , strappandomi, tristemente, i miei ultimi giorni di libertà.
Quest'oggi dovremmo andare a cena da quell'uomo affichè possa presentare a tutti i suoi parenti la sua futura moglie.
Mia madre teneva particolarmente a questo incontro, mi raccomandò più volte di comportarmi a dovere e di essere impeccabile in ogni cosa, inoltre mi fece indossare un grazioso abito rosa che, a mio parere, era fin troppo bello per essere indossato in questa evenienza.
Lasciammo Versailles quando il sole era ancora alto nel cielo, poichè il palazzo del duca era piuttosto distante dalla nostra abitazione, anche se questo viaggio non mi sembrò per niente lungo, anzi , avrei voluto che lo fosse ancora di più: non volevo vedere il duca nè tantomeno i suoi parenti.
Mi sentii sola per tutta la sera nonostante fossi in mezzo a tanta gente e quando iniziammo a cenare mi sentii ancora peggio
"Non ricordate contessina Charlotte? Mi avevate promesso che avreste passato la notte al castello, vi ho anche fatto preparare la stanza più bella"
Iniziai a tremare al solo pensiero che ciò potesse realmente accadere
"Oh.."
"Come siete ingenua contessina, io stavo scherzando e voi mi avete preso sul serio"
Iniziò a ridere di me, il duca, iniziò a ridere per la mia ingenuità e non fu il solo, tutti i presenti lo fecero, compresa mia madre.
"Oscar aiutatemi voi"
Dissi tra me e me lasciando che una lacrima mi percorresse il viso e guardai la rosa bianca che avevo attaccato al mio vestito, proprio nel punto in cui l'aveva attaccata anche lei nella sua rossa uniforme.
Pensavo a lei per sentirmi più sollevata e questa rosa mi aiutava a sentirla più vicina di quanto realmente non fosse.
La serata trascorse molto lentamente e quando si fece tardi ritornammo a Versailles
"Ci rivedremo al ballo di domani sera mia deliziosa Charlotte"
Mi disse il duca prima che noi lasciassimo il suo palazzo.
Al ballo di domani sera.. no, non avrei voluto andarci, non avrei voluto rivederlo ancora.
Ed è con questi tristi pensieri che mi addormentai nella carrozza durante il viaggio di ritorno alla reggia.
Quest'oggi dovremmo andare a cena da quell'uomo affichè possa presentare a tutti i suoi parenti la sua futura moglie.
Mia madre teneva particolarmente a questo incontro, mi raccomandò più volte di comportarmi a dovere e di essere impeccabile in ogni cosa, inoltre mi fece indossare un grazioso abito rosa che, a mio parere, era fin troppo bello per essere indossato in questa evenienza.
Lasciammo Versailles quando il sole era ancora alto nel cielo, poichè il palazzo del duca era piuttosto distante dalla nostra abitazione, anche se questo viaggio non mi sembrò per niente lungo, anzi , avrei voluto che lo fosse ancora di più: non volevo vedere il duca nè tantomeno i suoi parenti.
Mi sentii sola per tutta la sera nonostante fossi in mezzo a tanta gente e quando iniziammo a cenare mi sentii ancora peggio
"Non ricordate contessina Charlotte? Mi avevate promesso che avreste passato la notte al castello, vi ho anche fatto preparare la stanza più bella"
Iniziai a tremare al solo pensiero che ciò potesse realmente accadere
"Oh.."
"Come siete ingenua contessina, io stavo scherzando e voi mi avete preso sul serio"
Iniziò a ridere di me, il duca, iniziò a ridere per la mia ingenuità e non fu il solo, tutti i presenti lo fecero, compresa mia madre.
"Oscar aiutatemi voi"
Dissi tra me e me lasciando che una lacrima mi percorresse il viso e guardai la rosa bianca che avevo attaccato al mio vestito, proprio nel punto in cui l'aveva attaccata anche lei nella sua rossa uniforme.
Pensavo a lei per sentirmi più sollevata e questa rosa mi aiutava a sentirla più vicina di quanto realmente non fosse.
La serata trascorse molto lentamente e quando si fece tardi ritornammo a Versailles
"Ci rivedremo al ballo di domani sera mia deliziosa Charlotte"
Mi disse il duca prima che noi lasciassimo il suo palazzo.
Al ballo di domani sera.. no, non avrei voluto andarci, non avrei voluto rivederlo ancora.
Ed è con questi tristi pensieri che mi addormentai nella carrozza durante il viaggio di ritorno alla reggia.