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Autore: Eliosa    26/01/2015    0 recensioni
La storia in generale parla delle avventure di una ragazza dal passato misterioso che si reca a Konoha, qui incontra nuovi amici, intraprende numerose battaglie e chissà forse proprio a Konoha imparerà ad amare nuovamente ...
Conoscevo ormai troppo bene quei lunghi corridoi, tutti molto simili tra loro, in effetti la perenne penombra che li caratterizzava non rendeva molto facile distinguerli gli uni dagli altri. Mi diressi nella sua stanza, mi stava aspettando. Arrivai davanti alla porta della stanza quando vidi Kabuto uscire :” Bentornata Yamiko, il maestro deve parlarti, entra pure.” Presi coraggio ed entrai. “Yamiko” Il maestro era di spalle, i suoi lunghi capelli corvini creavano un forte contrasto con la tunica color panna. “Per servirla Orochimaru-sensei” risposi docile. “Ho una nuova missione per te: devi recarti a Konoha,infiltrarti e raccogliere informazioni per me” si voltò e mi fissò con i suoi freddi occhi verdi. “Come desidera maestro” mi congedai e stando per uscire decretò “Ben tornata chou jo (figlia) ”. Nel corridoio incrociai il ragazzo 'freddo', era quasi una settimana che viveva insieme a noi nel covo e non avevo ancora sentito la sua voce, non che mi importasse, nulla della vita mi importava tranne servire Orochimaru.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 22 Le pergamene

 

Sasuke mi parlò a malincuore della missione e delle pergamene, mi aveva spiegato che esisteva una tecnica chiamata “Eien no yume (sogno eterno)” creata da un potentissimo ninja l'Eremita dei sei sentieri tanti anni fa, si trattava per lo più di una leggenda secondo la quale, questo ninjutsu avrebbe permesso all' esecutore di controllare il mondo intero. Sasuke mi spiegò di aver sentito questa storia da piccolo, aveva creduto fosse una leggenda che circolava tra il suo clan ma si sbagliava. Orochimaru gli aveva spiegato che il rotolo esisteva ancora ma non essendo riusciti a distruggerlo ed essendo stato ritenuto troppo pericoloso i villaggi avevano deciso di dividerlo in 14 pergamene, ciascuna in ogni villaggio del mondo, e Orochimaru era riuscito ad impossessarsi già di 8 pergamene. Quando ebbe finito di parlare mi si gelò il sangue al pensiero della fine che avrebbe fatto il mondo se fosse caduto nelle mani di Orochimaru, ma lui non sembrava turbato quanto me, lo interrogai e lui mi rispose che se era ancora in vita era perchè doveva compiere una missione, dopo averla portata a termine non gli importava della fine del mondo. Capii che probabilmente aveva sfruttato il ragazzo per recuperare i frammenti e che avrebbe fatto lo stesso con me, ma io dovevo andarmene al più presto, dovevo andare a Konoha e informare l' Hokage, la signorina Tsunade avrebbe saputo cosa fare. Ma se me ne fossi andata mi avrebbe seguito? Sarebbe tornato a prendermi al villaggio ? Avrebbe ucciso i miei amici e distrutto il villaggio? No, non lo avrebbe fatto, aveva avuto la sua occasione per distruggere Konoha e non l' aveva portata a termine, la città era rimasta senza protezioni, ma era una cosa che non sarebbe più successa ne ero certa, e anche Orochimaru doveva saperlo. Così mentre Sasuke si era seduto nuovamente sul letto guardandomi mi decisi, sarei partita la mattina seguente. Mi fece segno di sedermi in parte a lui, obbedii “Ti ho raccontato tutto quello che sapevo,” fece una smorfia maliziosa “ora voglio ciò che mi spetta”. Lo fermai ancora una volta e il suo sguardo si fece frustrato “Mi stai facendo impazzire lo sai?” mi disse, gli sorrisi “Posso sapere qual è invece la tua di missione? ” con questa domanda lo sorpresi mi guardò sbigottito “Non capisco cosa intendi...” io precisai “Cosa ci fai qui, con Orochimaru, lontano da tutto?” rispose serio “Devo vendicarmi di una persona, ha ucciso la mia famiglia, i miei amici, il mio clan” con lo sguardo pieno di odio.

Gli accarezzai una guancia, volevo fare qualcosa per lui prima di andarmene e abbandonarlo lasciandolo di nuovo solo al mondo “La vendetta, minima o grave che sia, è sempre dolorosa anche per chi la mette in atto: finisce per portare la vittima al livello del carnefice, rendendolo altrettanto misero, ingiusto e violento, e dando vita ad un circolo vizioso difficilmente esauribile. ” e Sasuke con astio “Era mio fratello” ci fu un momento di silenzio, rimasi spiazzata, sapevo che qualcuno aveva sterminato il clan Uchiha ma non pensavo un Uchiha stesso tanto meno il fratello di Sasuke “Sono cresciuto da solo, senza l' affetto di mia madre o le cure di mio padre, senza tradizioni, senza ..” presi il suo viso tra le mani “Mi dispiace Sasuke” sussurrai con una tale intensità che mi sembrò che Sasuke stesso avesse capito realmente quanto lo fossi. Lo baciai dolcemente e mi unii a lui, forse lo feci per una sorta di compassione, per farlo sentire meglio, per fargli capire che non era più solo, che tutto era passato.

Non fu come lo avrei immaginato, dolce o passionale, fu un po violento come se avesse un bisogno prepotente di stare dentro di me, di sentirsi vicino a qualcuno, non fu però doloroso, fu piacevole. Stanchi uno di fronte all' altro ci guardavamo negli occhi, non mi disse che mia amava, ne io che amavo lui, d'altronde avremmo mentito entrambi se lo avessimo fatto. Mi guardava profondamente tant'è che credevo di perdermi nell'immensità di quegli occhi cobalto. Avrei dovuto dirgli che sarei partita la mattina seguente ma non ebbi il coraggio di rovinare quel momento, così la mattina mi rivestii, scrissi lui una lettera, la poggiai nel posto del suo letto prima occupato dal mio corpo e me ne andai nel silenzio del mattino.

  
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