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Autore: michi_993    26/01/2015    2 recensioni
Non provengo da una famiglia povera e non sono rimasta sola. La vita di corte non fa per me, ingiustizie, complotti , tradimenti non fanno parte del mio essere. Il mio lavoro è concludere affari, sono simile ad un banchiere quanto ad una prostituta...
Mi chiamo Fiora Cavazza e ho deciso di servire me stessa.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Ezio Auditore, Leonardo da Vinci
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Semplicemente...Da Vinci  
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Dovevo aver camminato molto in fretta per arrivare in così poco tempo davanti al laboratorio di messer Da Vinci.
Ero avvelenata e frustrata, come potevo essere controllata da un essere tanto stupido e dannatamente bello? Maledetta me! E maledetto quel bastardo! E la sua cazzo di mappa dal linguaggio incomprensibile! Vaffanculo tutto! Le gambe aumentarono ancora di più il passo anch’esse in preda alla furia, calcia il terreno davanti all’entrata sollevando spruzzi d’acqua. Bussai forte alla porta fino a quando un omuncolo dai capelli e barba bionda aprii la pesante porta di legno.
- Ehm… desiderate madonna? –
- Messere ho un importante missione da compiere in vece di un confratello –  o almeno speravo fosse la parola che Ezio mi aveva detto di dire quando mi fossi trovata al cospetto di Da Vinci.
L’omuncolo sparì dietro la pesante porta di legno chiudendo con forza.
Spruzzai tutto il veleno che avevo in corpo. Era troppo.
- E’ cosi messere? Davvero? Mi sbattete la porta in faccia dopo tutta la strada e il disturbo di venirvi a dire cazzate alla porta, non è mica la mia volontà coglione! ANDATE AL DIAVOLO VOI E TUTTI I VOSTRI BACI RUBATI! – stavo urlando alla porta di uno sconosciuto, forse avevo anche sbagliato persona, troppo veleno.
Feci per andarmene quando l’omuncolo sbucò nuovamente sulla soglia evidentemente mortificato dai mille sguardi che avevo attirato. Mi mostrò un simbolo, una sorta di “A” decorata in ferro.
Era ciò che Ezio chiamava “il simbolo della confraternita”, quello che lui aveva come cintura in ferro.
Mi sorrise mostrandomi denti perfetti, annuii entrando nella bottega.
Richiuse la porta appena entrai, sbirciando al di là per controllare che nessuno mi stesse seguendo.
- Madonna, vi manda Ezio Auditore? È vivo quindi? –
Quanto odiavo quel nome pronunciato tutto insieme.
- Si, Ezio Auditore – sputai la risposta.
- Sapevo che sarebbe riuscito a scappare! – disse tutto contento.
- Sapessi quanto dispiace a me…- sussurrai a me stessa.
- Come dite? –
- No, nulla messere, sono compiaciuta che compiaccia a voi – sorrisi spudoratamente.
- Bene! Ditemi, perché vi manda da me dolce madonna? –
Dolce madonna?! Ma da dove diavolo esce da una storia cavalleresca? Non mi ha riconosciuto? Sono una prostituta non ho nulla di dolce.
- Auditore mi ha detto di consegnarvi questa – gli porsi la mappa.
L’omuncolo la esaminò attentamente vagando per la stanza con la mappa davanti agli occhi, emanando sospiri di stupore e esclamazione casuali. Aveva un modo di fare molto effemminato quasi più aggraziato di me, delicato e civettuolo.  
Cominciai a guardarmi attorno alla ricerca dei famosi quadri del pittore e anche ai numerosi gingilli che Ezio mi aveva detto costruisse ma nel medesimo istante in cui individuai un gingillo interessante un urlo di entusiasmo mi fece sobbalzare.
- TROVATO!  È un codice, ogni numero corrisponde ad una lettera ma l’alfabeto è al contrario –
- Prego? –
- Il numero uno, madonna, non corrisponde alla “a” ma alla “z” e così via! Geniale! –
Lo guardai con aria interrogativa. Come diavolo era riuscito a capirlo tra sospiri e urletti.
- Attendete un momento, madonna, devo solo fare spazio – e con quella frase spostò il braccio teso da un estremo all’altro del massiccio tavolo di legno rovesciando a terra tutto ciò si trovasse davanti. – Ecco perfetto! –
Mi accomodai su uno sgabello accanto al tavolo con i gomiti sul tavolo e la testa poggiata alle mani, in attesa come un piccione annoiato.
Non so quanto tempo restai in quella posizione fatto sta che mi ritrovai praticamente sdraiata sul tavolo con le braccia distese in avanti, la testa poggiata ad esse e il pittore saltellante che sventolava la mappa davanti ai miei occhi.
- Ma che diavolo state berciando messere? – riuscii a comporre mentre mi sistemavo i capelli arruffati e mi passavo una mano sulla bocca togliendo un rivolo di saliva.
- Madonna, è una mappa che porta in svariati posti d’Italia, ci sono importanti documenti da ritrovare e riportare all’interno della confraternita, voi ne saprete sicuramente qualcosa –
Mi ha scambiato per una di loro. Mi ha scambiato per un Assassina. Deve essere proprio fuori di testa questo tipo e poi si vociferava che scopasse gli uomini, non che a me importasse qualcosa, ognuno è libero di scopare e amare chiunque voglia.
Il mio stesso pensiero mi illuminò. Presi tra le braccia Leonardo urlando di gioia.
- SIII!!! MESSERE SIETE UN FOTTUTO GENIO! PORTERO’ A EZIO LA FANTASTICA NOTIZIA! – urlai mentre abbracciavo Da Vinci e lui ricambiava la mia gioia con sorrisi e risate.
Nell’euforia del momento non mi resi conto di che cosa stesse dicendo Da Vinci ma mi ritrovai sulla soglia della porta con un oggetto arrotolato in un panno in mano e la mappa dall’altra.
- GRAZIE MESSER DEGLI UCCELLI!!! GRAZIEEEE! – volai fuori dalla bottega saltellando come un’idiota.
Il mondo pareva illuminato da una luce completamente diversa da quando ero entrata nel laboratorio, forse era perché le nuvole avevano lasciato spazio ai raggi del sole.
Io posso scopare con chiunque!!!!!!!!! Lo so, lo so per una puttana dovrebbe essere una cosa che si impara dal primo giorno ma con Ezio tutto era diverso. Dovevo coinvolgere solo il piacere non l’amore. Fanculo il cuore, pensa come un uomo maledizione Fiora!
Era nuovamente la situazione più logica e palese. PENSARE COME UN UOMO! Pensa con l’uccello Fiora!
Trovai Ezio la dove l’avevo lasciato solo più annoiato di prima.
- Ma quanto diavolo ci avete messo? Sono diventato più vecchio nell’aspettarvi! –
- Tacete! E prendete gli oggetti del Messer degli uccelli – dissi riponendo gli oggetti che avevo in mano.
- Di messer cosa? – chiese divertito.
- Lasciate perdere capirete! – poi mi resi conto…  -  cioè… oddio… non capirete in prima persona… ma se anche dovreste per me non c’è problema…. Vi rispetto -  conclusi sorridendogli.
- Ehm… cosa dovrei fare in prima persona? – chiese sempre più confuso.
- Lasciate perdere messere! – risposi sbuffando e scuotendo la mano davanti al suo viso.






MAD NOTE: Breve capitolo di presentazione per Da Vinci ^.^

  
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