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Autore: FeBookworm    26/01/2015    1 recensioni
Farò rigirare Victor Hugo nella tomba parte 3!
Immaginatevi una Eponine stanca di essere invisibile per Marius e che vuole combattere. Aggiungetevi una Cosette che prende posizione e si unisce a Les Amis. Vedetevi davanti agli occhi un Marius disposto a tutto pur di proteggere la sua donna.
E infine, l'ingrediente necessario ed indispensabile a mio avviso, Enjolras. Un leader che però ha dei sensi di colpa, ma che continua a sognare perché sa che un giorno verrà e allora...
S'incamminò verso casa sua, ma si fermò quando Eponine parlò:”Sei un buon capo, Enjolras. Severo e protettivo quanto basta.
Enjolras le fece un mezzo sorriso:”Ma è un buon capo quello che porta i suoi uomini alla morte?”
[...]
Marius, davanti a lui gli rispose serio:”Io non combatto”.
Gli occhi blu di Enjolras lanciarono fulmini:”E potrei sapere come mai, di grazia?” gli domandò sempre più innervosito-
“A causa mia, Monsiuer” gli rispose una voce angelica di donna.
E davanti a lui apparve l'Alouette.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Enjolras, Eponine, Marius Pontmercy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'Autrice:
Come promesso dalla mia pagina fb, eccomi con un nuovo capitolo! Scusate se ci ho messo tanto (avevo promesso che avrei aggiornato entro il 17, ma non ci sono riuscita), però l'importante è aggiornare giusto??? :D
Il ritardo è anche dovuto al fatto dell'università, come sapete. So che sembra una scusa banale, ma mi porta via un sacco di energie.
Anyway, questo capitolo sono sicura che vi piacerà, essendo totalmente Enjolras-centrico ;)
Ringrazio vivamente tutti voi che continuate a seguire questa long e a recensirla. Il vostro supporto e affetto (sì, affetto. Io lo so che mi volete bene <3 ) mi fanno sempre un gran piacere.
Vi lascio il link della mia pagin autrice su fb, in caso qualcuno volesse rimenre aggiornato su quando posterò i nuovi capitoli e/o le nuove storie.
https://www.facebook.com/pages/FedeMorningRockEFP/663566033691978?ref=hl
Buona lettura!!!^^

-Fé-

 


Capitolo 14.
 

Parigi

 

Enjolras entrò a testa alta nel salottino di Re Luigi. Non si mostrò titubante come suo fratello qualche giorno prima, né impaurito. Non era nella sua natura. Se non lo era stato in quei momenti terribili sulle barricate, perché avrebbe dovuto esserlo adesso?

Teneva i pugni chiusi, le nocche quasi bianche dallo sforzo, perché non voleva perdere il controllo. Il solo vedere quel fantoccio che si spacciava per un Re lo faceva impazzire. Re Luigi era tutto quello contro cui lui stava combattendo: dispotismo, ritorno all'Ancien Régime e Monarchia. Sarebbe morto pur di non stare dalla sua parte.

“Ah, ecco il nostro piccolo rivoluzionario. Sedetevi pure, monsieur Enjolras.”

Piccolo rivoluzionario? Sul serio? Con tutto il caos che hai fatto per trovarmi?, pensò Enjolras alzando un sopracciglio.

Se Eponine fosse stata lì con lui, l'avrebbe guardava e loro si sarebbero capiti al volo. Ma non pensava a lei in quel momento. Pensava a quel bambino fragile che aveva lasciato a La Rochelle, solo in mezzo a tutti quei grandi, che, quando verrà un giorno in cui tutti saranno stanchi di questo Re, lui guiderà verso la Libertà.

 

I Re mentono, Jacques. I Re dicono falsità. I Re ti abbindolano e fanno in modo che tu pensi che qualcosa sia finalmente cambiato, ma non è così. Non cambia mai niente per il Popolo, solo per i nobili, Jacques. I nobili vincono sempre.

 

“Immagino che vi stiate chiedendo come mai siete qui, monsieur.”

 

I Re hanno una finta cortesia, Jacques. Ti trattano come se fossi quasi un loro pari solo per illuderti. Ma tu non cascarci, Jacques. Verrà un giorno in cui sarai tu a guidare la Rivoluzione, e allora dovrai essere superiore persino al Re. Perché, anche se questo Re si dichiara Re dei Francesi, non è nient'altro che un uomo. Un uomo, Jacques, come noi. Non siamo più nel Medioevo dove il Re era pari a Dio. E' dal 1789 che i Re sono uomini come noi, Jacques, e in quanto uomini possono essere schiacciati anche dai più deboli.

 

“Ovviamente vi è stato detto che il nostro ufficiale Javert è morto da poco tempo. Una grave perdita, se posso permettermi un lieve commento. Ma non vi ho invitato qui per parlare di queste quisquilie. Abbiamo argomenti più importanti di cui parlare, monsieur.”

 

I Re usano grandi parole, Jacques, ma solo per confonderti. Tu però non ci devi cascare, Jacques. Rimani concentrato sui tuoi ideali, sulla tua morale che è più grande e forte di qualsiasi Re fantoccio su questa Terra. Tu, Jacques, vali molto di più di questo Re.

 

“Come voi certamente sapete, anche il povero Generale Lamarque è venuto a mancare. Sono rimasto molto sconvolto dalla sua morte; Lamarque era un figura presente e costante nella storia francese da molto tempo e con la sua morte temo che sia finita quell'era illuminata che lui, servo fedele di Napoleone, si era portato dietro. E, ovviamente, si è liberato un posto nel Parlamento. Un posto che spero di colmare presto.”

 

I Re sono come dei ragni, Jacques. Tessono fitte tele con la consapevolezza che prima o poi ti cattureranno. Ma tu non devi cascarci, Jacques. Tieni la testa alta e rimani fermo sui tuoi principi. Non vacillare, Jacques. Sei mio nipote, Jacques. Potranno schiacciare me, ma non te. Tu sarai l'alba di una nuova era.

 

“Non vedo come tutto questo abbia a che fare con me, Maestà.”

Enjolras quasi si strozzò nel dire quella parola. Maestà. Come se quel Re fantoccio fosse superiore a lui. Non lo era per niente. Poteva essere stato più forte di re Charles X, poteva aver abbindolato il popolo di allora. Ma non poteva abbindolare e ingannare Lui. Non l'Anima della Rivoluzione.

“Vedete, monsieur, vi ho osservato molto in questo periodo. So dei vostri discorsi nelle piazze parigine” iniziò Re Luigi, mettendogli davanti agli occhi i volantini dei suoi discorsi:”Li ho trovati molto...interessanti. Non ero a conoscenza della grave situazione che affliggeva il mio Popolo, perché, credetemi, se l'avessi saputo, avrei certamente fatto qualcosa in modo da migliorare la situazione.”

 

Se c'è una cosa in cui i Re sono bravi, Jacques, è inventare storie. I loro 'Se l'avessi saputo', i loro 'Avrei certamente fatto qualcosa' non valgono niente. Sono parole buttate al vento, Jacques, parole che per loro non hanno significato alcuno. Devi resistere a queste parole, Jacques, non cadere incantato di fronte al canto delle sirene. Lascia dir le genti: sta come torre ferma, che non crolla giammai la cima per soffiar di venti.(*)

 

“Per questo motivo voglio avervi al mio fianco, monsieur. Insieme potremo cambiare la Francia e renderlo un posto migliore. Non è quello che volete, in fondo?”

 

I Re cambiano le carte in tavola, Jacques. Storpiano le tue parole e i tuoi pensieri, facendoti pensare che erano sbagliati nella forma e nel contenuto e che loro possono renderli migliori. Ma non è vero, Jacques. Niente di tutto quello che dicono è vero. Lascia dir le genti: sta come torre ferma, che non crolla giammai la cima per soffiar di venti.

 

“Credo che voi abbiate sbagliato persona, Maestà” disse Enjolras, alzandosi dalla sedia.

“Oh, siete troppo modesto e umile, monsieur. Sono sicuro che insieme potremo fare grandi cose. Voi avete le idee e io ho i mezzi per realizzarle.”

“Non sono affatto umile e modesto, Maestà. Se mi conosceste davvero, sapreste che non sono come voi mi dipingete. Credo inoltre che voi abbiate mal compreso i miei discorsi. Se li aveste letti con attenzione, sapreste che uno come me non potrà mai avere niente a che fare con uno come voi. E non perché voi siete il re e io un semplice esponente della nobiltà nata dalla Rivoluzione. Ma soprattutto perché io non gradisco la vostra figura. Per troppo tempo noi francesi siamo stati sotto a un re. E' giunta l'ora di instaurare di nuovo la Repubblica. Lasciate che sia il Popolo l'artefice del proprio destino e non una marionetta nelle vostre mani. Vive la République!!!”

 

Sii forte, Jacques. Mostrati per ciò che sei e non vergognartene mai. Non essere debole di fronte a questo re fantoccio. Sconfiggilo e sii un eroe, Jacques.

 

“Questa è la vostra risposta, dunque? Suppongo non ci sia modo di farvi cambiare idea.”

“Ovviamente no” rispose a detti stretti Enjolras.

“Sapete quale sarà la vostra fine, vero?”

“Morirò a testa alta, qualunque sia il mio capo d'accusa. Non mi farò schiacciare dalle vostre parole perché so di essere rimasto fedele ai miei ideali fino alla fine.”

“Bene. Arrestatelo!”

 

Sii coerente con tutto ciò per cui hai lottato, Jacques. Non accontentarti delle mezze misure. O la Repubblica o la morte, Jacques.

 

Victor Hugo non si stupì, quando vide Enjolras ammanettato e portato in prigione dalle Guardie Reali. L'aveva intuito negli occhi di Fuoco di Enjolras che sarebbe finita così. Ma ora non poteva più temporeggiare. Doveva andare a trovare un vecchio amico e salvare quel giovane carismatico e terribile allo stesso tempo.

 

 

 

Le Prigioni di Parigi

 

Una Guardia Reale gli aveva consegnato una coperta e gli aveva passato una sigaretta accesa. Non che lui gradisse fumare, ma era consapevole che niente sarebbe riuscito a distendere i suoi nervi più di una sigaretta.

Enjolras fumò in silenzio, guardando la Luna piena in cielo dalla piccola finestra della sua cella singola. Fumava e pensava a tutto quello che era successo quel giorno, a quanto in fretta il corso degli eventi gli era scivolato tra le mani. Non si era aspettato un processo fantoccio così in fretta e la sua condanna a morte nel giorno della rievocazione della Presa della Bastiglia per mano della ghigliottina l'aveva fatto sorridere.

 

Che ti avevo detto, Jacques? Questi Re fantoccio si prendono gioco di noi. Credono di poterci manovrare come marionette, credono di avere tutto il potere nelle loro mani. E, magari, per il momento la situazione è davvero questa. Ma verrà un giorno in cui tutto questo cambierà, Jacques. Perciò lascia dir le genti: sta come torre ferma, che non crolla giammai la cima per soffiar di venti.


(*) La frase è presa dal V Canto del Purgatorio di Dante ;)

 
   
 
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