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Autore: Helel    26/01/2015    0 recensioni
Il riverbero dei fulmini erano i miei occhi.
Ero stato incarcerato, schiavizzato, torturato e addestrato a maneggiare armi, dalle più rudimentali a quelle esotiche. La mia vita non aveva valore, cominciava quando la folla urlava il mio nome e terminava quando le porte della prigione si chiudevano dietro di me.
Fuggire da quell'inferno fù un gioco da ragazzi, uccidere ormai era la mia professione principare; solo non sapeva cosa mi attendesse oltre quei cancelli.
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Quella cella era fredda, se non altro sentivo il vento penetrare attraverso la grata che dava all'esterno. Mi lasciarono li dentro a marcire come un verme per giorni o forse settimane. Mi davano da mangiare una volta al giorno perchè volevano farmi soffrire,volevano distruggermi dall'interno,disintegrare il mio corpo con queste pseudo torture mirate a farmi fottutamente deperore. Solo e senza alcuna via di fuga.
Ero nudo. La mia pelle e il mio sottile strato di grasso mi proteggevano da quel freddo pungente. Questi cani vigliacchi mi avevano proprio colto di sopresa, mi avevano addormentato senza pietà e trascinato qui di loro spontanea volontà; o meglio, secondo il volere del loro capo.
Li conoscevo fin troppo bene e la loro voglia di spargere paura tra la popolazione era nota nelle regioni confinanti con il monte Arath. Questo clan era nominato, i figli di Caida ma molti erano più propensi a denominarli, le Piaghe.
Questi uomini erano spinti dalla voglia di rivedere negli altri atti di supplica, occhi colmi di terrore e scene terrificanti con fiotti di sangue e con un finale tragico quanto inutile.
Non avevano uno scopo ben definito e il loro leader, Frostex, era un mero portatore di morte e devastazione nei posti in cui sceglieva di guidare la sua "gente".
Spesso si accampavano sotto il monte Arath, luogo inospitale con una temperatura rigida che solo loro riuscivano a sopportare; gli eserciti regolari delle città provarono a dargli la caccia per spazzare via il loro fottuto sogno di incutere terrore e distruzione, ma nessuno tornò mai indietro per raccontare ciò che era accaduto ai suoi commilitoni.
Questi cani non hanno superpoteri e non sanno neppure adoperare la magia, ma il loro capo, quello è ritenuto essere uno degli ultimi discendenti dei mezzosangue dragonici.
Esatto. Un drago, un bel giorno,si scopò una dolce fanciulla e da questo perverso atto nacquero persone il cui sangue non era umano e ereditando le capacità innate di magia antica dai draghi, diventavano macchine da guerra o meri protettori della civiltà.
Ovviamente Frostex decise di utilizzare il proprio potere per rendere questo mondo invivibile dato che odiava gli esseri umani e la propria madre.


  Chissà quanto tempo passò. Ormai non sentivo più i miei arti e covavo dentro un odio scellerato per quello che mi stavano facendo e soprattutto perchè Frostex, quel dannato essere superiore, stava usando questo suo potere per dominare le persone e per incutere terrore terrore in loro.Inoltre, mi stava facendo perdere tempo, avevo altro da fare, un conto da saldare, persone da uccidere e soldi da guadagnare. Essere assalito e tenuto prigioniero da questa banda di completi imbecilli e finti dei del mero male, fù soltanto un piccolo errore a cui dovevo assolutamente rimediare altrimenti quel merdoso dio sarebbe di nuovo venuto a cercarmi nel sonno, per deridermi ancora.


  -NORAG!Alza il culo e seguici
Mi disse uno di quei barboni, aprendo la cella e puntando verso di me una balestra carica; come se un'arma di quel calibro avrebbe potuto scalfirmi...
Mi alzai lentamente soprattutto perchè ormai non avevo più forze e quelle pochè che ancora mi restavano volevo utilizzarle diversamente.
Mi gettarono addosso un mantello nero con una pelliccia di lupo sul lato superiore. Dentro di esso si scorgeva una macchia rossa scura; era sicuramente di qualcuno che non faceva parte del clan. Un'altra anima che vagava in cerca di vendetta.
Mi accompagnarono lungo un sentiero segnato ai lati da pali in cui erano conficcate le teste delle loro vittime. Il sangue si era ormai raggrumato. Non capivo il perchè di queste azioni ma poco mi importava, loro avevano un scopo e pure io, solo che erano completamente contrastanti fra di loro e per questo breve momento, si erano incrociati; peggio per loro.
Mi accompagnarono fino all'entrata di quella che sembrava essere l'antro di una grossa caverna. La montagna presentava molti posti inospitali come questi, ottimi per ospitare bande di banditi o per dar rifugio a chiunque fuggiva dal rigido freddo.
Dal lato in fondo alla caverna, in un posto completamente buio,proveniva un vento gelido che mai prima avevo sentito in vita mia. Immaginavo che questo fosse il respiro di un mezzosangue come Frostex, ma mai prima d'ora mi era capitato di incontrarlo.
-Lasciateci Soli.
Una voce poco umana riecheggiò in tutta la caverna creando un pò di sconforto nelle guardie, che immediatamente mi lasciarono li, al centro dell'enorme entrata e corsero a prendere il loro posto vicino ad un altra tenda.
-Entra pure Norag.
Mi disse la stessa voce in tono convinto.
-Se vuoi puoi anche toglierti quegli stupidi abiti. Sò bene che non soffri il freddo anzi riesci a mantenere la temperatura del tuo corpo ad un livello stabile in modo tale da essere sempre a tuo agio in qualunque ambiente.
-Ma come diavolo fai a...
Gli stavo rispondendo con un pò di irrequietezza.
-Come faccio a conoscere queste cose di te? Semplice! Io so tutto degli esseri come me, non è così anche per te, mezzodrago Garon?
Rimasi sbalordito e non sapevo neppure da chi avesse potuto ricevere questa informazione.
Buttai a terra il mantello e seppure era pieno inverno e il vento gelido sferzasse l'aria intorno a me trasformando il mio stesso respiro in gelo, io non sentivo freddo.
Quel figlio di puttana era venuto a conoscenza di qualcosa che per nessun motivo doveva essere rivelata.


  Io sono Garon, colui che sanguina fuoco; alla mia nascita il mio villaggio improvvisamente prese fuoco e i miei furono costretti a trasferirsi in una casa in campagna. Per la mia incolumità, dicevano, mi lasciavano tutto il tempo chiuso in casa sperando che i miei "poteri" lentamente svanissero.. Mi dissero che ero un mezzodrago di Fuoco e che avevo un potere magico innato, dentro di me, potevo controllare il fuoco, potevo crearlo dal nulla e a volte anche dominarlo e piegarlo alla mia volontà. I draghi erano creature potentissime e antiche che modellarono questo mondo attraverso la magia e le loro guerre. Non erano creature buone e ogni volta che si scontravano, pezzi di terra venivano per sempre rimossi dal continente. La magia albergava dentro il loro corpo e si sviluppava con processi sconosciuti. Ogni giorno che passava, il loro innato senso di controllare gli elementi diventava sempre più devastante e per questo motivo, varie razze di drago svilupparono la capacità di controllare elementi in maniera cosi perfetta da diventarne i custodi.
I custodi erano coloro in grado di dominare il loro elemento in qualsiasi parte del mondo a loro piacimento; erano così forti da diventare semidivinità e far si che un equilibrio elementale rendesse il mondo stabile e atto alla vita umana e di altre razze.
Così, i draghi presero i nomi dei colori in base all'elemento che sapevano dominare. Questi draghi erano l'impersonificazione pura del male.

  Frostex sapeva tutto di me. Bene non potevo più esitare.
Lasciai che il calore del mio corpo arrivasse a una temperatura altissima, così facendo riuscivo a rendermi immune dal freddo ed inoltre potevo far si che lo stesso sangue diventasse fuoco, in modo tale da poterlo usare come arma contro quello schifoso.
-Allora Garon, cominciamo a discutere come due veri mezzidraghi. Non credi che sia giunto il momento per me, Frostex il bianco, di spedire la vita di uno così potente come te nell'aldilà?
Dal buio in fondo alla caverna uscìì una figura di un essere umano, con una montagna di muscoli, cicatrici lungo tutto il petto e tagli evidenti fatti da animali quali lupi e orsi sulle braccia. La pelle candida e i capelli lunghi biondi non mi lasciarono dubbi, Quell'uomo proveniva dalle alte vette del Nord. Il suo aspetto era quello di una creatura tutto muscoli e niente cervello, eppure qualcosa lo distingueva dalla razza umana. I suoi occhi erano color ghiaccio e le pupille completamente nere. Nel mero buio l'iride si allargava come nei rettili e diventava così un essere in grado di vedere nell' oscurità.
-Bene Frostex
Gridai ormai sicuro dell'esito di quella sfida.
-Hai deciso di catturarmi perchè conoscevi tutto di me e sapevi che torturandomi a quel modo avrei perso le forze e sarei stato più debole. E' l'unico modo che hai per uccidermi. Nessun mezzodrago può essere sconfitto da un normale essere umano, questa è la regola. Avresti potuto sfidare anche il più temibile degli esseri umani, e uscirne incolume. Quelli come noi possono morire solo per mano di un loro simile. Sapevi i rischi che avresti corso dandomi la caccia e sfidandomi qui, ora. Eppure ciò non ti basta, vuoi andare fino in fondo pur di dimostrare all'intero mondo di che pasta è fatto il leader de "I figli di Caida".
Sapevo che avrebbe fatto di tutto per distruggermi. Ero disarmato e con solo la magia come unico strumento, lui controllava il ghiaccio e quindi ero vinto in partenza; inoltre le sue armi erano i potenti artigli di cui disponeva. I draghi di ghiaccio avevano l'abilità di poter cambiare sembianza e in casi di ira incontrollabile potevano rilasciare un soffio di ghiaccio dalla bocca e trasformare le proprie mani in quelle di un vero drago.
Sapevo a cosa stare attento e sapevo che il suo soffio mi avrebbe gelato il sangue e quindi avrebbe eclissato ogni mia speranza di vincere.
Il duello stava per cominciare, dovevo far fuoriuscire il mio sangue in modo tale da renderlo cosi bollente da trasformarsi in fiamma libera e poi colpire con esso, mentre lui provava ad avvicinarmisi. Sebbene quelli della sua stirpe siano in grado di ghiacciare qualsiasi cosa, il calore rilasciato dal corpo dei draghi rossi è cosi forte da contrastarli e non solo.
I draghi rossi, ossia i dominatori del fuoco erano i più malvagi. Erano così potenti da incendiare qualsiasi cosa nel raggio di chilometri; erano inoltre delle creature spaventose poichè spesso scatenavano un potere cosi forte di magia di fuoco da diventare incontrollabile.
-Bene Frostex, fatti avanti, fammi vedere cosa sanno fare i figli di puttana come te.
Dovevo portarlo alla rabbia prima possibile. Doveva scatenarsi e diventare una bestia, in modo tale da rilasciare fin da subito un inimmaginabile potere magico. Doveva consumare maggior parte della sua linfa nei primi minuti, dopo di che...
  
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